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I Carnesecchi emigranti

 

 

 

"Que coisa entendeis por uma nação, Senhor Ministro?
é a massa dos infelizes?
Plantamos e ceifamos o trigo, mas nunca provamos pão branco.
Cultivamos a videira, mas não bebemos o vinho.
Criamos animais, mas não comemos a carne.
Apesar disso, vós nos aconselhais a não abandonarmos a nossa pátria?
Mas é uma pátria a terra em que não se consegue viver do próprio trabalho?"

 


(resposta de um italiano a um Ministro de Estado de seu país, a propósito das razões que estavam ditando a emigração em massa)

 

 

 

Quando questo lavoro sara' finito forse avra' chiarito l'origine dei vari gruppi di Carnesecchi .

E quindi forse avra' chiarito se i Carnesecchi poveri dell'ottocento hanno o meno un legame coi Carnesecchi fiorentini nobili patrizi

Ove questo fosse avremmo una riprova in piu' del ruolo della fortuna nelle vicende umane

Ricchezza e poverta' si alternano nelle generazioni

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CARNESECCHI EMIGRATI NEGLI STATI UNITI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Di alcuni individui cognominati Carnesecchi sbarcati a New York

 

 

 

nome

Provenienza

Anno di sbarco

Eta' al momento dello sbarco

Alfredo Carnesecchi 

Bari 

1898

23

Settinio Carnesecchi 

Siena 

1903

25

Giuseppe Carnesecchi 

Milano 

pittore

1905

41

Rosina Carnesecchi 

Capannori (Lucca )

Sorella di ….Gherdino ?……

1911

28

Ongelma Carnesecchi 

Capannori (Lucca )

Sorella di

1911

7

Ceresa Carnesecchi 

Capannori (Lucca )

Sorella di

1911

5

Maria Carnesecchi 

Vaiano (Prato)

Sorella Ferdinando moglie di Pieri Fortunato

1911

20

Umberto Carnesecchi 

Cantagallo (Prato)

Fratello di Latino ? fratello di Maria in quanto cognato di Pieri Fortunato

1912

27

Dante Carnesecchi 

Vezzano (La Spezia )  

1913

21

Raffaele Carnesecchi 

Gioia Colle (Bari ) 

A casa lascia solo il cognato

1920

49

Edvige Carnesecchi

sorella

13

Patrizia

sorella

8

Felicita

sorella

7

Terusio

figlio

11

Grazia  Carnesecchi 

Gioia del Colle (Bari)

1920

17

Lucia Carnesecchi 

Gioia del Colle (Bari)  

1920

15

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tony Carnesecchi

P.John Carnesecchi

Gina Carnesecchi

Ralph Carnesecchi.

Giuseppe Carnesecchi

Elizabeth Carnesecchi

TOM CARNESECCHI

 

 

 

 

ARGENTINA

 

 

 

 

HISTORIA DEL CLUB SOCIAL Y DEPORTIVO ARGENTINO

Introducción

Con Federico García hablamos bastante del tema. Hoy está ausente. Me contó muchas anécdotas de los primeros días del Club. Le preguntaba y él me decía. Fechas y hechos. Recuerdo parcialmente aquellos relatos debido a que no anoté nada porque escribiríamos todo ello. Con él íbamos a hacer este trabajo.

No sé porque no comenzamos.

Invité a un periodista de Canal 5 de Lanús a visitar el Club. Estuvo con nosotros. Van a venir a filmar las Instalaciones y a contar a su audiencia todo de nuestro querido club. Y me pidió la historia de su fundación para amenizar las filmaciones.

Entonces me decidí a buscar documentos, libros y a escuchar a los socios y socias más antiguos y parientes de los fundadores. También vecinos que nunca fueron socios y que concurrían al Club en eventos deportivos, artísticos y otros que leerán en el relato.

Me están trasmitiendo todo lo que recuerdan y lo que vivieron. Espero reunir todo el material posible. Espero también el relato de todos los que pasaron en distintas épocas por la Institución en cualquier actividad sin importar su edad. Todos los testimonios son valiosos. Muy valiosos.

Muchos me preguntaron porque escribía la historia de mi club. Alguien tiene que hacerlo para que se sepa como sucedió, que pasó. Para que no nos olvidemos de nuestros "próceres" y todas las cosas lindas que pasaron a los vecinos que vivimos y vivirán en estas instalaciones y las futuras.

Para no olvidar.

Daniel H. Spagnolo, 3 de Febrero de 2003

Fundación: Domingo 1º de Febrero de 1931

En un cuadro existente en la Secretaría tenemos una copia del original guardado bajo llave y que dice:

"En Lanús, Partido de Avellaneda, al 1º de Febrero de 1931 siendo las 21 hs., en la calle 2 de Mayo 5147 se reúnen los Señores Hortencio Cedrón, Ernesto López, Enrique García, Nemesio Carballal, Miguel Carballal, Alberto Drigani, Francisco Carnesechi, Mariano Vazquez, Mariano Vera Romero, José Mellid, Alfredo Espesafunnes, Manuel Gonzalez con el propósito de formar un Club que luego de varios cambios de ideas lo denominan Club Social y Deportivo Argentino. Seguidamente con los Señores arriba mencionados forman una Comisión Directiva provisoria hasta una primera Asamblea y resuelven que el Señor Hortencio Cedrón sea el Presidente, Ernesto López Secretario y Mariano Vera Romero Tesorero y el resto Vocales Titulares. Hace uso de la palabra el Señor Alberto Drigani para expresar que sería conveniente como primera medida la confección de un Estatuto lo que se aprueba de inmediato. Acto seguido se resuelve que todos los miembros de la Comisión Directiva deben ocuparse de buscar asociados y estipulan una cuota mensual de $ 0,50 centavos para reunir fondos para comprar elementos para Foot Ball y de esa forma formar un equipo que lucirán camisetas de color blanca y celeste. También se resuelve que las reuniones se hagan semanalmente en el domicilio del Señor Hortencio Cedrón. Sin otro asunto de tratar y siendo las 23 hs. El señor Presidente dá por terminada la reunión del día de la fecha. Hay una firma del Presidente"

 

 

 

 

 

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Carnesecchi Ida 32 anni contadina

Carnesecchi Rachele 8 anni

Carnesecchi Nello 4 anni

Carnesecchi Tosca 1 anno

Imbarcati a Genova il 01 ottobre 1903 sulla nave Sirio

 

Da  http://213.212.128.168/radici/ie/defaultie.htm

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BRASILE

 Quando il Brasile divenne indipendente, nel 1822, era un immenso territorio spopolato, con enormi problemi da risolvere: la colonizzazione delle terre incolte; le rivolte indipendentiste che scoppiavano in tutte le province periferiche; il declino dell’economia schiavista, dopo che la comunità internazionale aveva posto fuori legge la tratta. L’immigrazione parve il rimedio appropriato. I coloni stranieri avrebbero occupato le zone vuote, sostituito la manodopera schiava, arginato le ribellioni, riequilibrata la popolazione dalla parte dei bianchi, dato che ancora nel 1860 la maggioranza dei brasiliani risultava composta di neri o mulatti. La politica immigratoria fu una precisa scelta politica volta a rifare il Paese, a partire dal sud, cioè dal Rio Grande, esteso poco meno dell’Italia ma disabitato.

Dopo l’immigrazione di alcune migliaia di coloni tedeschi, che si accaparrarono le terre migliori, sulla costa, poco a nord di Porto Alegre, il governo favorì l’arrivo degli italiani, che cominciarono ad affluire, stando ai documenti di immigrazione, a partire dal 1875. Per l’Italia, appena giunta ad unità, fu l’inizio dell’emigrazione di massa; per il Rio Grande, l’avvio della grande trasformazione, della sua definitiva incorporazione nello Stato brasiliano. Man mano che arrivavano in Brasile, gli italiani venivano indirizzati o a San Paolo o nel Minas Gerais o nell’Espirito Santo o, appunto, nel Rio Grande. L’insediamento più caratterizzato è quest’ultimo. Per le ragioni appena esposte, il governo vi aveva infatti delimitato una zona amplissima, più della Val Padana, totalmente incolta, lontana da tutto, montuosa, destinandola a loro. Vincendo la disperazione, adattandosi a fare ogni cosa, mantenendo una straordinaria coesione interna, con un tasso di prolificità incredibile (almeno una dozzina di figli per famiglia), il gruppo italiano non solo vince la sfida ma creò nell’area che gli era stata assegnata, la serra gaúcha, l’embrione di un altro Brasile, ben diverso da quello tradizionale. Quali sono state le caratteristiche di questa comunità? Innanzitutto la solidità della struttura famigliare. L’unica forza sulla quale potevano contare i coloni era la coesione della famiglia, la sua capacità lavorativa, l’energia morale che ne derivava.

La seconda caratteristica è rappresentata dall’attaccamento al sentimento religioso. Gli emigranti provenivano da regioni italiane nelle quali la Chiesa era il solo elemento di aggregazione, l’unico concreto luogo di appartenenza. La solitudine e l’abbandono in cui vennero a trovarsi nel nuovo mondo accrebbe questa religiosità, materializzatasi nelle Chiese e nelle cappelle rurali, che fungevano da luogo di preghiera e di riunione, nelle edicole costruite nella foresta, molte delle quali ancora esistenti, nelle pratiche pie, nelle orazioni in comune, nella venerazione dei santi. Ma la cronica carenza di clero favorì la crescita di una religiosità molto autonoma, guidata nei primi anni della colonizzazione da laici, che dirigevano alla domenica i momenti di culto, seppellivano i morti, consigliavano la gente. C’è chi sostiene, probabilmente non a torto, che le comunità di base a carattere laicale cresciute negli anni recenti in tutto il Brasile, debbano molto all’organizzazione religiosa delle vecchie comunità di emigranti.

Una terza caratteristica è costituita da quella che possiamo chiamare "etica del lavoro". Il lavoro fu la salvezza della prima generazione di coloni. Se non avessero lavorato a ritmi inimmaginabili, disboscando la foresta, costruendosi le case, prima in legno e poi in muratura, fabbricando gli strumenti essenziali, coltivando i campi e traendone il sostentamento, aprendo le strade, avviando l’indispensabile struttura commerciale di scambio, per loro ci sarebbe stata soltanto la sconfitta. E la sconfitta equivaleva a morire. Così la capacità lavorativa del Brasile italiano, se è stata all’inizio la salvezza degli emigrati, è diventata successivamente una straordinaria risorsa per il Paese, sorretta da uno spirito imprenditoriale, un’autonomia, una capacità innovativa e un senso del rischio che hanno enormemente arricchito l’economia nazionale. Si calcola che nel Rio Grande i discendenti di italiani siano oggi più di due milioni, un quinto della popolazione dello Stato. Questa comunità, inizialmente di contadini e lavoratori generici, produce ormai l’élite dell’imprenditoria locale e poi intellettuali, giornalisti, professionisti, professori d’università, politici al massimo livello. Cinque governatori dello Stato nell’ultimo cinquantennio vantano un’ascendenza italiana".

articolo di Giampaolo Romanata.

http://www.migrantitorino.it/?p=548

 

 

 

 

 

Nel 1892 emigra in Brasile un certo Dante Carnesecchi ( una curiosa combinazione il 1892 e' infatti l'anno di nascita dell'anarchico Dante Carnesecchi

Nel 1892 questo Dante ha 25 anni ( quindi nato circa nel 1867 ) e sbarca in Brasile con la moglie Giuseppa Antoni che nel 92 ha 23 anni

 

 

ARCHIVO PUBLICO DO ESTADO DE SAO PAULO

 

 

 

http://www.arquivoestado.sp.gov.br/livros_estrangeiros.php

Livros de Registro da Hospedaria de Imigrantes

Construída entre os anos de 1886 e 1888, a antiga "Hospedaria de Imigrantes do Brás" foi um dos maiores centros de recepção de estrangeiros já existentes no Brasil. Por suas dependências, passaram mais de dois milhões de pessoas entre os anos de 1887 e 1978.

As informações aqui apresentadas registram a parte mais significativa deste fluxo migratório, sendo a transcrição dos registros dos livros de matrícula desta hospedaria para os anos de 1887 até 1958. Adicionalmente, também há no banco registros da antiga Hospedaria do Bom Retiro (predecessora da Hospedaria do Brás) que cobrem os anos de 1882 até 1886.

O banco de dados ora apresentado é proveniente do Memorial do Imigrante de São Paulo. Com o fechamento desta instituição para reformas, o Arquivo Público do Estado de São Paulo ficou com a custódia temporária de seu acervo arquivístico, sendo também o responsável pela emissão das "Certidões de Desembarque" elaboradas com base na documentação em questão.

Cabe observar, que como esses registros estão transcritos literalmente como aparecem nos Livros, é comum que a grafia de nomes em sobrenomes possa não condizer com a forma correta.

Também cabe notar que os registros eram feitos em nome dos "chefes de família" (via de regra o parente do sexo masculino, em idade produtiva, mais velho). Sugerimos pois que a consulta seja feita pelo nome destes.

 

 

 

Nome Sobrenome Idade Família Chegada Parentesco Nacionalidade Livro Página

DANTE CARNESECCHI 25anni 00467 02/06/1892 MARIDO ITALIANA 034 046 nato 1867

ANACLETO CARNESECA 37 47740 12/04/1897 CHEFE ITALIANA 058 176

 

 

 

 

 

Nome Sobrenome Idade Família Chegada Parentesco Nacionalidade Livro Página 

SECCO CARNI 35 04400 29/11/1897 MARIDO ITALIA 061 043

ISIDIO CARNESIN 34 65940 03/03/1924 C. ITALIANA 096 262

 

 

 

 

 

 

 

 

FRANCIA

 

Stephanie Carnesecchi Acker

 

 

 

 

 

 

 

 

 Armando [blank] Carnesecchi Buggiano, Tuscany, Italy September 25, 1912 Italy

 

 

 

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Ing. Pierluigi Carnesecchi La Spezia anno 2003