UN REBUS SULLA STRANGOLATRICE DI BAMBINI

 

di MARCO MATTIA

 

 

 

Vorrei raccontare una vicenda che tratta ancora di arte, storia ed anagrammi e che è stata portata alla mia attenzione dalla Dr.essa Bisceglia, una storica dell'arte e direttrice di un settore della soprintendenza per i beni culturali di Firenze, persona colta e gentile che ho contattato e conosciuto alcuni mesi fa proprio per la storia dell'anagramma della scritta CERCA TROVA nell'affresco del Vasari a Palazzo Vecchio.

La Dottoressa mi ha raccontato del mistero ancora irrisolto sull' origine di un quadro:

L'opera in questione, era nella Tribuna degli Uffizi di Firenze a fine cinquecento ed è attribuito a Jacopo Ligozzi (http://www.treccani.it/enciclopedia/ricerca/jacopo-ligozzi/) ma l'attribuzione è tutt'altro che certa in quanto mancano sia una firma quanto notizie sulla storia del dipinto che, convenzionalmente, è conosciuto come "La strangolatrice di Bambini" , oppure " La strangolatrice " o " La strega ".

Il soggetto, come si vede, trasuda ferocia perchè raffigura una donna che si accinge a strangolare un bambino.

 

 

Nel collo della camicia della donna qualcuno ha dipinto sei lettere, compattate e stilizzate e tra esse un volto di uomo con la barba e ciò incuriosisce molto gli storici dell'arte proprio perchè mancano notizie sull'autore del quadro e si sospetta che quelle lettere e quel disegno rimandino ad esso.

 

 

In data 5 ottobre ho ricevuto l'email dalla dottoressa e qualche giorno fa ho risposto ad essa comunicandole di aver risolto il rebus dopo il seguente ragionamento:

La scritta ed il disegno appaiono ben inseriti nel contesto e non sembrano apposti in seguito;

il volto dell'uomo barbuto è posto proprio al centro, tra i due gruppi di lettere, ed il sottoscritto ha considerato esso parte dell'enigma, un rebus;

le lettere sono ZAF e AFR, probabilmente il loro ordine è stato dato dall'autore per comodità, forse il modo migliore per compattarle ed occupare meno spazio ed essere meno visibili;

il rebus-anagramma e composto da due distinti anagrammi il primo dei quali

ottenuto dalle sei lettere date dall'autore ed il secondo dall'interpretazione

del disegno dell'uomo con la barba.

Le sei parole date, Z A F e A F R, si anagrammano in RAFFA Z e il

sottoscritto ha creduto questo un indizio, un suggerimento dell'autore del

rebus e parte della soluzione in quanto poco probabile che egli abbia voluto l'enigma insolubile (come accaduto anni dopo con gli anagrammi tra Galileo Galilei e Keplero) e la tentazione di ricondurle in qualche modo al nome di uno dei grandi della pittura di ogni tempo è stata fortissima: RAFFAELLO SANZIO;

ritenendo il volto con la barba parte dell'enigma è logico e conseguenziale riferirlo alle restanti parole che compongono Raffaello Sanzio, ovvero ELLO SANIO;

il sottoscritto ha attribuito al volto con la barba il significato: ELLA SON IO, probabilmente da intendersi come una miniaturizzazione del volto e dei lineamenti dell'autore del rebus.

La soluzione del rebus, straordinaria, è la seguente:

ZAF + ELLA SON IO + AFR = RAFFAELLO SANZIO.

 

A volte le soluzioni sono proprio sotto i nostri occhi, nemmeno così complesse ed arrivano quasi come lampi quando meno te lo aspetti.

Ho inviato la mia soluzione alla Dottoressa Bisceglia che mi ha raccontato che alla fine del 1500 il dipinto in questione era stato inventariato come opera di Raffaello Sanzio ed in seguito attribuito, per motivi ignoti, a Jacopo Ligozzi e mi inviato una scheda del polo museale fiorentino.

 

 

 

In merito al fatto se il rebus sia una firma o altro credo che sarà motivo di riflessione negli ambienti fiorentini di storia dell'arte.

 

Marco Mattia.

Dicembre 2014