S. MARIA DELLE VERTIGHE IN MEDAGLIA

di Angelo Gravano Bardelli

 

"Monstra te esse matrem"

(preghiera Ave Maris Stella)

 

 

 

"Vero Ritratto della Miracolosa Immagine di S. Maria

portata per opera d' Angeli con la Sacra

Cappella nel Colle di Vertighe al Monte S. Savino

l' anno MC a di 7 Luglio giorno di Sabato

Incoronata dal Rev.do Cap.o di S. Pietro l' anno 1749"

 

Stampa a bulino dell'incisore A. F. Ceccherelli

 

Collezione privata dr. Angelo Gravano Bardelli

 

 

 

La prima notizia dell'esistenza del Santuario di S.Maria delle Vertighe, il più antico esistente in diocesi di Arezzo, risale al medioevo, precisamente all'anno 1073, quando in un antico documento oggi conservato nell'Archivio Capitolare di Arezzo, già nell'archivio della Badia benedettina delle Sante Flora e Lucilla, è nominata la chiesa con queste parole "Actum in comitatu Aretino in loco qui dicitur Vertighe [ante] ecclesiam Sancte Marie non longe a domo ubi residebat comitissa Beatrix una cum filia sua Matilda".

L'archeologo e storico aretino Gian Francesco Gamurrini (1835-1923) ipotizzava l'origine della cappella in un luogo di culto pagano poiché posta in un quadrivio, detto "compita", dove comunemente veniva posta un ara compitale ove i passanti facevano preghiere e offerte dedicate a divinità campestri e dal ritrovamento nei pressi della chiesa di un cammeo colla testa di divinità femminile: Diana trivia, culto che con l'avvento del cristianesimo venne trasformato nel culto della Madonna Assunta in cielo (1).

Le feste celebrate più antiche sono quelle mariane tradizionali: dell'Annunciazione il 25 marzo e dell'Assunzione il 15 agosto e risultano già istituzionalizzate con lo statuto del 1388 dove è stabilito la partecipazione con offerte delle massime cariche della comunità: podestà, vicario, priori e consiglieri e ancora nel 1584 dove sono indicati tra gli "Offitij" della comunità di Monte San Savino quattro soprastanti di S. Maria, in carica per un anno.

Dopo il 1631 fu celebrata il 21 novembre la festa della Presentazione della Vergine quale ringraziamento per essere stati i savinesi immuni dalla peste di manzoniana memoria che funestò l'Italia nel 1630.

Infine solo agli inizi del '700 si fa riferimento ad una festa della traslazione della "Sacra Cappella"; infatti nel 1707 durante una sua predica il padre gesuita Paolo Segneri junior propose al 7 luglio il giorno per la celebrazione di tale festa. Festa ufficializzata nel 1719 con la proposta di partecipazione del gonfaloniere poi seguita al 7 luglio 1723 con la nomina dei festaioli.

Tale festa deriva dalla leggendaria origine del Santuario posto dagli angeli in una notte da Asciano al colle e selva di Vertighe, nella parrocchia di S. Cristoforo, nel 1100 a seguito del duello di due fratelli nobili della famiglia Alberti per il possesso del campo dove era posta la cappella stessa.

Anche il monaco camaldolese Agostino Fortunio di Fiesole (m.1596), primo storico locale, cita già nella "Historiarum Camaldulensium: libri tres" (1575) la traslazione e nel 1583 ne riporta "per quanto è venuto per traditione insino alla età nostra" della sua miracolosa "venuta" addirittura riportando una antica testimonianza orale della discendenza di casa Alberti, rilevando inoltre l'esistenza di fiere nella ricorrenze titolari della chiesa dell'Annunciazione e dell'Assunzione (2).

All'interno della chiesa si conserva all'altare maggiore il dossale di Margarito d' Arezzo e Ristoro con centrale Madonna con Bambino in trono e quattro storie di Maria e laterali due pannelli con Santi e Sante (1269 o 1274 o 1283) da cui è tratta la raffigurazione utilizzata nelle medaglie dal 1900 in poi; mentre in precedenza l'immagine è una elaborazione barocca probabilmente tratta da incisione a stampa del fiorentino Antonio Francesco Ceccherelli (n. 1720-attivo 1760) (3). Nella piccola abside romanica posta al centro in corrispondenza dell'altare maggiore risulta affrescata più volte l'immagine dell'Assunta la più antica in epoca gotica (sec. XIV) (4). Infine nella navata sinistra tutt' ora rimane un affresco attribuito al pittore locale Ulisse Giocchi (m. 1631) raffigurante la traslazione della Santa Cappella con apparizione della Vergine ai pastori e veduta di Monte San Savino (1593).

Una antica stampa del 1730 conferma il prestigio acquisito con il patrocinio della nobiltà fiorentina quali protettori della festa (5). Con l'incoronazione effettuata dal Capitolo Vaticano di S. Pietro il 14 settembre 1749 si ha il massimo riconoscimento a livello religioso del prestigio ecclesiastico e popolare universale dell'immagine confermata dalla leggenda posta sulla medaglia appositamente coniata di HETRURIAE DECUS.

Anche in epoca napoleonica, dopo gli eventi della Madonna del Conforto (1796) e del "Viva Maria" (1799), il culto nella diocesi è ancora molto vivo infatti nella cappella del beato Gregorio X papa, già di S.Silvestro, nel Duomo di Arezzo è affrescato dal milanese Luigi Ademollo (1764-1849) il "Trasporto miracoloso della Madonna delle Vertighe" portata dagli angeli (1801-07) (6).

Il Santuario fu gestito dalla costruzione della chiesa medievale, all'epoca del vescovo di Arezzo Martino, nel 1228 dai camaldolesi della Abbazia di S. Maria d'Agnano poi dal 1487 da quelli di S.Maria degli Angeli di Firenze che dal 1504 lo ricostruirono in forma rinascimentali; divenne infine monastero indipendente (1541) ed elevato in abbazia nel 1543. Allontanati nel 1808 i camaldolesi dalle soppressioni napoleoniche degli ordini religiosi fu dal 1816 affidata ai frati minori francescani a cui è seguita nel 2007 la Fraternità francescana di Betania (7).

 

 

“Vera effigies Imaginis B. V. Mariae de Vertighis olim ab

agro Asciano ad Inclytum oppidum Montis S. Sabini minis

terio Angelorum una cum Sacello translata anno 1100”

Madonna delle Vertighe con corona imperiale

antecedente all'incoronazione del 1749

(Stampa da lastra incisa a bulino del secolo XVI-XVII)

 

 

Note

  1. Gian Francesco Gamurrini (a cura Franco Paturzo), Storia del Santuario di Vertighe (1920), Cortona, 1996, pagg. 23- 26.
  2. Agostino Fortunio, Cronichetta del Monte San Savino di Toscana, Firenze, 1583, pagg. 9-11
  3. Gregorio Farulli, Istoria cronologica del nobile ed antico Monastero degli Angioli di Firenze, Lucca, 1710, pagg. 82-83.

  4. Stefano Ticozzi, Dizionario degli architetti, scultori, pittori, intagliatori in rame ed in pietra, coniatori di medaglie, musaicisti, niellatori, intarsiatori, Milano, 1830, pag. 306. -- Lorella Baggiani, Giuseppe Maria Brocchi (1687-1751) sacerdote ed erudito del settecento fiorentino e la villa di Lutiano Vecchio in Mugello, Firenze 2004, pag. 56.--Archivio del Duomo di Firenze, Registri battesimali n. 83, fg. 13, in data 4.12.1720.
  5. Anna Maria Maetzke (a cura), Mater Christi. Altissime testimonianze del culto della Vergine nel territorio aretino, Milano, 1996, pagg. 37-38.
  6. Mario Ascheri (a cura), I Libri dei Leoni. La nobiltà di Siena in età medicea (1557-1737). Siena, 1996, pag. 293.
  7. Stefano Casciu, La decorazione neoclassica in Arezzo dalla cappella della Madonna del Conforto all'attività di Luigi Ademollo nelle valli aretine, in "Ottocento in Arezzo. La collezione Bartolini", Firenze, 2003, pag. 74.
  8. Leone Cungi, Franco Paturzo, Piero Zanni, Monte San Savino immagini di storia e di costume, Associazione Pro Loco M.S.Savino, 1997, pagg. 16, 28-30, 84-87, 91, 122-123, 143, 159-163, 183-184, 230-231, 237.

Renato Giulietti, Per il 250° anniversario dell'incoronazione della veneratissima Sacra Immagine della Madonna di Vertighe (1749-1999) inserto in "Estate Savinese '99", Comune di Monte San Savino, 1999, pagg. 13-20.

Matteo Aguzzi-Renato Giulietti, Monte San Savino un borgo toscano della Valdichiana, Città di Castello, 2016, pagg.149-159.

 

 

 

 

Ulisse Giocchi – Traslazione della Santa Cappella

particolare di affresco nel Santuario delle Vertighe (1593)

 

 

 

 

 

 

 

"Si ringraziano per la collaborazione nel reperimento di alcune fonti ed immagini Leone Cungi, Renato Giulietti e Giovanni Romanelli."

 

MEDAGLIE COMMEMORATIVE

 

 

 

FESTA GROSSA DEL 1730

Non è nota medaglia

 

 

 

 

 

 

"Vero Ritratto della miracolosa Immagine di MARIA VERGINE detta delle VERTIGHE, portata colla Sagra Cappella

per mano d' Angeli per lo spazio di 8 miglia dalle vicinanze della Terra d' Asciano presso il Monte S. Savino, Terra nobile in Toscana,

l' anno di nostra Salute M.C. à 7 Luglio; per lo cui prodigioso trasporto terminate restarono le dissenzioni di due Fratel=

li, che ciascuno per se ne pretendeva il possesso

Dedicato al Merito sublime degl' Ill.mi Signori

Il Sig.r Cav.r Fr.Zenobio Commendator Ricci, e Sig.r Ugone Marchese della Stufa, Patrizj

Fiorentini, Protettori della Festa

Dalli Sig.ri Deputati sopra di essa Festa del presente anno mille settecento trenta

Gr. Ant. Sozzini, M. Ant. Ristorelli, e Ant. Castori Poderetti

Lud. Bucci da S. Savino del.i Gasparo Massi incise in R.a"

 

Stampa su disegno di Lodovico Bucci di M.S.Savino e incisa da Gasparo Massi a Roma (1730)

 

 

 

 

 

 

 

"Vera Effigie di N. Signora detta delle Vertighe presso la Nobil Terra di M.S.Savino ivi miracolosamente trasportata

colla Sacra Cappella dall'Agro d'Asciano nel 7 luglio MC, il quale prodigioso avvenimento troncò le contese

di due Fratelli che minacciandosi a vicenda la vita se ne contrastavano il possesso

Dedicata al Merito sublime degl'Illustrissimi Signori

il Sig.re Cav. Fr. Zanobi Commentator Ricci e Sig.re Ugone Marchese della Stufa, Patrizj Fiorentini Protettori della Festa del presente Anno 1730

Dai Sig.ri Deputati sopra la medesima Gr= Ant= Sozzini, M= Ant= Ristorelli, e Ant= Castori Poderetti"

 

 

Stampa su seta del 1730

Collezione privata dr. Angelo Gravano Bardelli

 

 

 

 

 

 

 

Componimento per la Festa del 1739

 

 

 

 

 

 

 

 

 

" Il trionfo della fede. Oratorio a quattro voci da cantarsi nella nobil terra di Monte S. Savino ,

il dì VIII luglio MDCCXLII, per solenizzare la festa della Santissima Vergine delle Vertighe.

In Firenze. L' anno MDCCXLII, nella stamperia granducale."

 

 

Componimento per la Festa del 1742

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

N. 1

INCORONAZIONE DELLA IMMAGINE DELLA MADONNA COL BAMBINO DEL 1749

Autore: incisore anonimo con marchio del fabbricante L G

Anno di emissione: 1749

 

 

D) CORONATA TRIVMPHAT nel giro;

HETR. DECVS in esergo su una riga.

Madonna coronata in trono di leoni e con Gesù Bambino in braccio a cui mostra un mazzetto con

tre fiori.

R) DEIPARAE / VIRGIN. ICONEM / VNA CVM AEDICOLA / PROPE NOB. TERRAM /

M.S.SAVINI AN. DNI MC. / DIVINITVS TRASLATA / CAPIT. BASIL. VATIC. / RITE CORONAVIT /

AN. MDCCXLIX nel campo su 9 righe

 

 

 

Argento diam. mm. 39 con appiccagnolo coniata

 Bronzo diam. mm. 39 con appiccagnolo coniata

 

 

 

 

 

 

Sin dal 16.7.1746 la Comunità di Monte San Savino deliberò su richiesta dei Festaioli, organo comunitario competente in merito, uno stanziamento ad integrazione copertura delle "grandissime spese" per l'incoronazione della SS.Vergine di Vertighe. (APREM, Deliberazioni, inv. 40, c. 77v)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Relazione delle feste per l'incoronazione del 1749

 

 

"Dal primo arrivo di detta Sacra Immagine e sua Cappella, innumerabili sono state e continue pe' l corso di gia sei secoli e mezzo, le grazie, che n' hanno riportate non meno gli Esteri, che gli Abitatori della suddetta Terra, i quali perciò le hanno professato sempre una tenerissima divozione, solennizzando con festiva rimembranza il detto giorno 7 di Luglio anniversario del miracoloso trasporto. A fine però di promuoverne sempre più la venerazione e onorificenza, fu pio pensiero prima degl' infrascritti Signori Deputati, e poi del Magistrato e Popolo tutto della stessa Terra e Principato di Montesansavino, che contribuirono larghe limosine, il procurare, che la Sacra Immagine fosse incoronata dal Reverendissimo Capitolo di S. Pietro in Vaticano colla solita Corona d' oro, ch' egli dispensa per legato del Conte Alessandro Sforza: E, mediante l' opera del Sig. Aud.r Cesare Dionigi Angelucci oriundo di detta Patria, essendosene ottenuta la grazia sin dai 26 Luglio 1747 per benigno Rescritto di quell' insigne Capitolo, che si degnò altresì di suddelegare coll' opportune facoltà l' Illustrissimo e Reverendissimo Monsignor Carlo Filippo Incontri vescovo d' Arezzo; ne fu riserbata l' esecuzione sin al dì 14 dello scorso mese di Settembre 1749, in cui e ne' tre seguenti giorni destinati ad una si lieta celebrazione, gli Signori L. T. Tommaso Bucci, Angiol Maria Galletti, Giannandrea Filippi, e Simone Baldi, a ciò Deputati, non lasciarono di porre in opra tutto ciò che contribuir poteva a render la Festa più divota, decorosa e solenne."

(Relazione... pag. 4)

 

 

 

Le celebrazioni furono precedute da specifici inviti e suono festoso delle campane paesane per le otto sere precedenti e da un triduo di preparazione nella chiesa Arcipretale (l'attuale Pieve) con concessione di apposita indulgenza plenaria di papa Benedetto XIV.

Sabato 13 settembre dopo le ore 21 di sera alla luce di torce e ceri con la processione di tutto il clero paesano, monaci cappuccini ed agostiniani e delle sette confraternite laicali e dei 4 Deputati della Comunità e con atto pubblico dell' abate del monastero delle Vertighe alla presenza dei monaci camaldolesi e dell' abate di S. Maria in Gradi di Arezzo avvenne la consegna del quadro della Madonna ed il suo trasporto al suono di trombe, tamburi, campane e mortaretti, sino alla porta Romana dove fu accolta all' una di notte dall' intero Magistrato della Comunità e dal vescovo di Arezzo assistito da quattro canonici della Cattedrale che la scortarono per il paese tutto illuminato "venendo rattenuta per la via la folla del popolo tumultuante di gioia dalle soldatesche armate di S.M.I. sotto la direzione del loro Sargente Signor Santoni" portandola dentro la chiesa di S.Agostino, sin dalla sua facciata ricca di addobbi, motti, ceri e lumiere, per le cerimonie con litanie, canti e musica.

La seguente mattina domenica 14 con medesima processione avvenne in piazza grande (l'attuale Gamurrini) la cerimonia dell' incoronazione su "un alto e spazioso palco di legname, sollevato a uso di tempio, tutto aperto nelle quattro facciate, parato di setini negli angoli, che formavan quattro colonne, con varj pendoni di seta sopra di esse, a cui serviva di tetto un largo e ben disposto tendone." In mezzo al detto palco fu collocato il quadro a cui furono poste dal vescovo le due corone d' oro. "Ed a vedere un sì lieto trionfo si era affollato tanto popolo venuto dalle città e terre circonvicine, con un concorso sì folto, sì universale, che non bastando la detta piazza, per altro assai spaziosa, e le finestre d' intorno, gli anditi, i palchi, è gli sbocchi delle strade, si videro di più ricoperti anco i tetti e le pendici delle fabbriche circostanti, e ripiene per lungo tratto le vie; sopra ogni memoria d' uomo..."

Il lunedì 15 successivo in S.Agostino proseguirono le celebrazioni con "gran nobiltà forestiera e egual folla di popolo" con distribuzione "inter Missarum solemnia" di esemplari stampati di quattro diversi sonetti in lode tra i quali due composti dall'avvocato Francesco Golfi detto Toribio tra gli Arcadi della Colonia Forzata Aretina. Anche in Pieve verso sera "si fece godere un eccellente Oratorio a 5 voci intitolato Isacco figura del Redentore, poesia del celebre Signore Abate Metastasio, e musica del virtuoso Jummelli maestro di cappella napoletano, che fu cantato egregiamente. Essendone stati prima dispensati i libretti a tutta l' udienza, che fu riguardevole per la scelta Nobiltà forestiera dell' uno e dell' altro sesso."

Il terzo giorno martedì 16 in S.Agostino dopo la Messa con una distribuzione di "Immagini dell'incoronata nostra Signora delle Vertighe stampate a rame, parte in foglio reale e parte di minor grandezza, in tutte sino al numero di quasi due mila", la Madonna coronata fu portata in processione per tutto il paese e nelle due chiese delle monache di S. Benedetto e S. Chiara "che per la preziosità de' sacri arredi, e dovizia di lumi erano nella loro maggior gala addobbate" terminando nella Pieve, appena rimodernata dal rettore Anton Leone Restorelli, che fu appunto in quella solenne occasione decorata dal vescovo d' Arezzo col titolo di Arcipretura e cantato con musici "uno spiritoso Te Deum".

L' ultimo giorno mercoledì 17 dopo la Messa solenne in Pieve e l' esposizione al popolo dell' Immagine, "tenuta scoperta con vaga mostra d' argenti e cere, vi s'affollò in tanta copia il divoto popolo, che fu d' uopo trattenerlo colle guardie alle porte: stando anche un sacerdote continuamente impiegato a ricever le corone e rosarj, che da tutti si porgevano per benedirsi col solo accostarle al cristallo esteriore del quadro". Alla sera si ripetè con lo stesso ordine la processione del trasporto aggiunto il Magistrato, "che vollero accompagnarla per tutta la strada", "medesime decorazioni, sfarzo di torcie accese e concorso di brillante popolo" arrivando all' una di notte al santuario delle Vertighe dove "legalmente consegnata alli prefati due PP. Abati e loro Monaci Camaldolesi, che tutti riverenti si trovarono ad incontrarla nella porta della loro chiesa, ricevendola con bell' apparato di lumi; E cantate poscia le solite preci ed inni di ringraziamento, fu licenziato il popolo accorsovi in tanto numero, che oltre ad esserne piena tutta la gran chiesa e suo loggiato, si spandeva eziandio per il vicino prato, e per tutto quell' erto di strada, ch' è tra le due fila di cipressi; partendone poi ognuno e ritornando alle loro case, tutti festosi e consolati d' aver compiuti felicemente gli atti del loro omaggio alla Regina del Cielo loro sovrana e singolar protettrice, con viva fiducia, che, essendosi essi adoprati in tante guise per accrescer le di lei glorie in terra con gli splendori d' una caduca Corona; Essa non mancherà d' interporsi presso il suo Divino Figliuolo, à fine d' impetrare ai suoi Divoti la Corona immortale in Cielo".

L' anonimo autore riporta iperbolicamente il gran numero di Messe (da 600 a 300 al giorno) celebrate nelle chiese nella ricorrenza sottolineando "nei tre giorni successivi alla detta domenica della coronazione, benchè feriali, pure dagli artisti e negozianti si tennero sempre chiuse le loro botteghe, solennizzando con tal riverenza, come fossero stati di primaria festività".

 

 

 

 

Componimento per la festa dell'incoronazione del 1749.

 

 

 

 

 

 

 

Medaglia per la festa dell'incoronazione del 1749 in argento

con marchio fabbricante L G

 

 

La Relazione... pag. 10 ci informa che domenica 14 durante la messa solenne in S.Agostino celebrata dal vescovo d'Arezzo, seguita alla cerimonia dell'incoronazione svolta in piazza grande detta della Guglia (l'attuale piazza Gamurrini), "li Signori Festajuoli dispensarono per Chiesa una gran copia di Medaglie d'ottone e parecchie anco d'argento sodo, ciascheduna della grandezza quasi d'una piastra, nelle quali da una parte v'era l'impronto della stessa Beata Vergine incoronata, e dall'altra, in vece d'epigrafe, leggevasi...".

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

"Il figliuol prodigo Componimento sagro per musica da cantarsi nella chiesa arcipretale dei SS. Edigio e Savino della nobil terra di Monte Sansavino in occasione che si solennizza la festa di Maria vergine delle Vertighe in quest' anno 1761, …

 

In Arezzo: per Michele Bellotti stampatore vescovile, 1761

Testo abate Gio: Claudio Pasquini, musica abate Girolamo Sestini

 

 

 

 

 

@@@

 

 

 

FESTA DEL 1774: CELEBRATIVA IL XXV DELL'INCORONAZIONE DEL 1749

Non è nota medaglia

 

 

MONTE SANSAVINO 14 OTTOBRE.

 

Nella Chiesa di s. Maria delle Vertighe dai Monaci Camaldolensi, fu celebrata con solenne pompa, la memoria della Incoronazione della Sacra Immagine della B. V. seguita l'anno 1749. La Chiesa era magnificamente apparata di setini, e arabeschi alla Chinese, ed illuminata con Lampadari, Placche di Cristalli, e lampadi d'argento a ciascheduno degli archi delle navate. L'Altare Maggiore, era distinto in sei gradi ornati di tocca d'oro, sopra dei quali posavano 62 candellieri di argento, che sostenevano i ceri di libbre quattro l'uno, e nel mezzo della Tribuna pendeva una lumiera grande di cristallo, a cui facevano corona altre lumiere minori maravigliosamente disposte. Il Disegno fu del sig. Giuseppe Mangani di Monte Sansavino. Pontificò la Messa con scelta musica il Reverendiss. P. D. Rodesindo Cateni Abate di S.M. In Gradi di Arezzo; ed il giorno il Reverendiss. P. D. Giuseppe Gherardini Abate del Monastero Ponfificò il Vespro allo sparo di molte batterie di mortaretti. La sera vi fu una elegante macchina di fuochi d'artifizio, lavoro dei Sacerdoti D. Pietro Mugnaini, D. Antonio Bruschelli, e sig. Antonio Brumacci tutti di Cortona. Il Popolo concorso di ogni condizione, e di ogni luogo adiacente fu innumerabile, quantunque il tempo non fosse costante in quel giorno.

 

(Fonte: Gazzetta Toscana n. 43 anno 1774 pag. 171)

 

 

@@@

 

 

 

 

 

 

FESTA GROSSA DEL 1790

Non è nota medaglia

 

 

MONTE S. SAVINO 10 LUGLIO

Ricorrendo nelli scorsi giorni la commemorazione del miracoloso trasporto in questa Terra della Madonna delle Vertighe, e sua Cappella seguito nel 1100 fu questa solennizzata da questo Pubblico nel dì 7, 8, e 9 con processione, Vespri e Messa in musica del celebre Sig. Feroci Maestro di Cappella di Castiglion Fiorentino. L'angustia del nostro foglio non permette il dettaglio di tutte quelle decorose e divote formalità che hanno accompagnata questa festa la quale fu ancora decorata dall'intervento di Monsig. Vescovo di Arezzo, e da un numero indicibile di Forestieri. Tra gli spettacoli con i quali dopo le sacre funzioni fu in detti giorni divertito il Popolo è da notarsi, oltre a i ben intesi fuochi di artifizio, una illuminazione, che gareggiava nel gusto con quella di Pisa, e la rappresentanza del Trionfo di Nettuno che si vide girare per il paese con universale sorpresa, e piacere, ed era ordinata come segue. Precedevano cinque comparse a cavallo in uniforme con bandiere aperte, con l'arme della Comunità del Monte S. Savino; seguivano poi due bande e sedici Triadi con istrumenti marini; il carro era tirato da sei muli con spaziose valdrappe. Il cocchio veniva formato da tre gran nicchie: alla sommità risedeva Nettuno, Ino e Melicerta convertiti in Dei Marini; due Tritoni con due Cavalli Marini, situati nella seconda nicchia, indicavano regolare e condurre il Cocchio di Nettuno. Nella terza nicchia vi erano due Mostri Marini, un Tritone, che regolava i medesimi e nei lati erano situati due Fiumi, cioè Arno e il Tevere. Tutte queste nicchie, e tutto il Cocchio, veniva chiuso nell'estremità da massi e scogli e abbellito nell'interno da acque che cadevano da ciascheduna nicchia, con in fine un Tritone che guidava il Cocchio. Quello che è più pregevole è stato il buon ordine, la quiete e l'armonia che mercè la continua vigilanza dei Deputati alla Festa, hanno costantemente accompagnato tutti i sopradetti Spettacoli, non essendo accaduto nel popolo il benchè minimo sconcerto e disordine.

 

(Fonte: Gazzetta Toscana n. 29 anno 1790 pag. 114)

 

 

 

 

 

 

 

“Madonna delle Vertighe

Targa devozionale in terracotta dipinta

(decennio 1790)

 

 

Collezione privata dr. Angelo Gravano Bardelli

 

 

 

@@@

 

 

FESTA GROSSA DEL 1800

Non celebrata

 

 

@@@

 

 

 

FESTA GROSSA DEL 1830

 

Non è nota medaglia

 

 

 

 

 

"Vera Effigie di N. Signora detta delle Vertighe presso la Nobil Terra di M.S.Savino ivi miracolosamente trasportata

colla Sacra Cappella dall'Agro d'Asciano nel 7 Luglio MC; il quale prodigioso avvenimento troncò le contese

di due Fratelli che minacciandosi a vicenda la vita se ne contrastavano il possesso

Dedicata al merito sublime degl' Ill.mi Signori Cav. Ant. March. Albergotti, e Cav. Diret. Federigo Capei

Patrizi Aretini Protett. della Festa dell' Anno MDCCCXXX

dai Deput.Cav.Pier Mannino Galletti Gonf. D.Flaminio Galletti, Angelo Filippi, D.Filippo Carresi, Francesco Angelici,

Pietro Brandini, e Gio. Batta Scapecchi"

 

Stampa del 1830

Collezione privata dr. Angelo Gravano Bardelli

 

 

 

 

 

Opuscolo di inni e sonetti di autori vari (1830)

 

 

 

 

SUPPLEMENTO ALLA GAZZETTA DI FIRENZE N.114 del 23 settembre 1830

Monte S. Savino 15 Settembre

Correva già l'ottantesimo anno dacchè gli abitanti di questa nobil Terra di Monte San Savino, reso aveano devoto, e ricordevol tributo, che passò gradito alla nostra memoria, alla gran Madre di Dio, il di cui simulacro prodigioso, sotto il titolo di Maria Santissima di Vertighe, si venera in un'amena collina dell'Agro adiacente a detta Terra, che conforme la patria tradizione ci assicura, la Vergine predilesse in sua sede. I segnalati favori dei quali in ogni tempo il Popolo Savinese è stato ricolmato, mercè il Patrocinio di si valente avvocata, ci richiamarono, sul giusto esempio ancora dei nostri maggiori, a tributarle un doveroso straordinario omaggio.

Fu perciò che nei giorni 28, 29, 30, 31 Agosto perduto, e 1 Settembre corrente, vennero in di Lei onore celebrate magnifiche Feste, alle quali affinchè tal nome tribuir si potesse, a spese di niun genere s'ebbe risparmiato.

L'universale aggradimento dei numerosissimi spettatori non solo dai luoghi limitrofi, ma da considerevoli distanze pur anco concorsi, le loro espressioni, e rimostranze di gioja e di soddisfazione, si allorchè furono presenti, che dopo fatto alle lor case ritorno, ci hanno assicurato del conseguimento dei nostri religiosi voti.

In fatti niun sinistro, ancorchè di piccola entità, si frappose a turbare le perfettissima, e tanto desiderabil quiete, e tranquillezza, che accompagnò dal suo principio, fino all'ultimo istante la Festa predetta, la quale nella sera del 28 Agosto ebbe il suo cominciamento con la traslazione dell'effigie della Vergine alla Chiesa maggiore del paese, che nel suo tragitto adorno a determinate distanze da Archi di trionfo, e sparso di simmetrici ardenti fanali, fu corteggiata da tutto il Clero Secolare, e regolare; dalle Confraternite della Terra, e luoghi vicini con numerose torcie accese, e dalla truppa a piedi ed a cavallo, chiamata per conservar l'ordine, e la polizia. - Monsignor Vescovo di Arezzo in abito Pontificale; i due Nobili Protettori colle divise dell'insigne militar ordine di Santo Stefano, unitamente alle Autorità Ecclesiastiche, e secolari, Magistrature Locali, ed Impiegati Comunitativi la riceverono sul gran Piazzale alle mura contiguo, vagamente in antiteatro disposto, ed illuminato.

Le alternate sinfonie da abile Banda eseguite, i Cantici soavi di gioja, lo squillo dei sacri bronzi, le innumerabili faci in ogni lato splendenti presentavano devota, e commovente Scena, che durò di occuparci per quella sera, finchè non fu depositato il Sacro Tesoro nella Chiesa predetta, che risvegliava del suo apparato, diretto dai Signori Giovanni Dini, e Natale Lettini di Firenze la vera idea della eleganza, e della magnificenza.

Nelle divine funzioni dei consecutivi giorni, ora pontificate, ora assistite dal Mitrato Aretino, avemmo da ammirare la scelta grandiosa musica degli abilissimi Signori maestri Ferdinando Ceccherini, e Giuseppe Meucci di Firenze, eseguita anco dal primo, e dai più valenti professori Toscani, e diretta dal Signor Alamanno Biagi Fiorentino, non meno che la dotta orazione Panegirica, "inter missarum solemnia" proferita dall'eloquente Padre Tomaso Pendola delle Scuole Pie. - Nella sera del penultimo giorno, "il Gioas" Oratorio in Musica del celebre Majer deliziosamente trattenne una sceltissima Udienza.

Oltre alla pompa religiosa, un magnifico carro rappresentante il trionfo di Giuseppe in Egitto, corredato da analoghe comparse a piedi, ed a cavallo, e da ripetuti musicali concerti accompagnato, Tre corse di cavalli alla tonda con Fantino, effetuate nel surriferito piazzale; Due benintese macchine Pirotecniche, fatica dei sigg. Paolo, e Andrea Tagliavini di Parma. L'estrazione di Num. 18 doti a benefizio di altrettante povere Zittelle eseguita sotto le Nobili Logge vagamente addobbate; La generale illuminazione del paese tutte le sere ripetuta, offrirono argomenti duplicati di sodisfazione agli affollati spettatori, che di momento in momento considerevolmente crescevano, mossi dalla Fama che rapida ne annunziava la rara, e nobil vaghezza.

Non mancarono in ciascun giorno di recarsi a porgere i loro devoti omaggi alla prodigiosa Immagine, le Confraternite, ancora da considerevoli distanze.

Nella sera del di 1 Settembre, la Sacra Effigie fu restituita al suo santuario col treno medesimo, seguita da foltissimo stuolo di devoti, ai quali pareva mal venuta quell'ora, che fine imponeva a una cena, che destato avea ne loro Cuori il più vivo piacere, e che nel rimembrarla gradite il risveglio, ed è per mantenerlo perenne.

L'ordine il più perfetto incessantemente conservato assicura l'autorità Governativa, non meno che l'Autorità municipale, e il Comitato dirigente la festa, della lodevol saggezza, ed efficacia dei provvedimenti in tal giuntura di concerto adoperati.

 

 

 

 

@@@

 

 

 

FESTA GROSSA DEL 1849

Non celebrata

 

 

 

 

"Vera Immagine di Maria SS.ma de le Vertighe"

Targa devozionale in maiolica (prima metà '800)

Collezione privata dr. Angelo Gravano Bardelli

 

 

 

 

 

@@@

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

N. 2

FESTA GROSSA DEL 1870

Autore: anonimo

Anno di emissione: 1870

 

 

D) CORONATA TRIVMPHAT nel giro;

MDCCXLIX in esergo su una riga.

Madonna coronata in trono di leoni e con Gesù Bambino in braccio a cui mostra un mazzetto con

tre fiori, entrambi con aureole.

R) MARIA SS. / DI VERTIGHE, trattini, TRASPORTATA MIRACO- / LOSAMENTE SU QUESTO /

COLLE L'ANNO 1100 / E / SOLENNEMENTE FESTEGGIA- / TA DAI SAVINESI GLI ANNI /

1790 1830 / E / 1870 nel campo su 11 righe.

 

Argento diam. mm. 38 con appiccagnolo coniata

Bronzo diam. mm. 39 con appiccagnolo coniata

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

N. 3

FESTA GROSSA DEL 1900: CELEBRATIVA 8° CENTENARIO DELLA MIRACOLOSA TRASLAZIONE

Autore: anonimo

Anno di emissione: 1900

 

 

 

D) CORONATA TRIVMPHAT nel giro;

MDCCXLIX in esergo su una riga.

Madonna coronata in trono di leoni e con Gesù Bambino in braccio a cui mostra un mazzetto con

tre fiori, entrambi con aureole.

R) DEIPARAE / VIRGINIS ICONI / UNA CUM AEDICULA / EX AGRO ASCIANENSI /

PROPE NOB. TERRAM / MONTIS S. SABINI A. D. MC / DIVINITUS TRANSLATAE /

ET A CAPITULO VATICANO / RITE CORONATAE /ACTA SOLEMNIA / OCTIES SAECULARIA /

  1. D. MCM nel campo su 12 righe.

Bronzo dorato diam. mm. 39 con appiccagnolo coniata

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

N. 4

FESTA GROSSA DEL 1900: CELEBRATIVA 8° CENTENARIO DELLA MIRACOLOSA TRASLAZIONE

Autore: anonimo

Anno di emissione: 1900

 

 

D) MADONNA DELLE VERTIGHE fiore PREGA PER NOI fiore, nel giro.

Nuova immagine della Madonna coronata in trono di leoni e con Gesù Bambino coronato in braccio

a cui mostra un mazzetto di fiori, entrambi con aureole, entro cornice quadrilobata.

R) VIII CENTENARIO DELLA MIRACOLOSA TRASLAZIONE, nel giro.

Nel campo M gotica con crocetta e 7 LUGLIO / 1900 su due righe entro cornice quadrilobata.

 

Bronzo diam. mm. 25 con appiccagnolo coniata

 

 

 

 

 

 

 

 

 

N. 5

 

FESTA GROSSA DEL 1900: CELEBRATIVA 8° CENTENARIO DELLA MIRACOLOSA TRASLAZIONE

Autore: anonimo

Anno di emissione: 1900

 

 

D) MADONNA DELLE VERTIGHE nel giro.

Nuova immagine della Madonna coronata in trono senza leoni e con Gesù Bambino coronato in braccio

a cui mostra un mazzetto di fiori, entrambi con aureole (Ispirata alla Madonna di Montenero).

R) In alto in circolo 7 LUGLIO 1900,

OTTAVO CENTENARIO DELLA MIRACOLOSA in campo su 5 righe

sotto in circolo TRASLAZIONE.

Bronzo diam. mm. 24x20 ovale con appiccagnolo coniata

 

 

 

 

Stampa ricordo della Festa Grossa del 1900

 

 

 

 

 

 

 

Cartoline viaggiate (1913 e 1904)

Collezione privata dr. Angelo Gravano Bardelli

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Santino con preghiera (inizi '900)

 

 

 

 

Cartolina 1900

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

N. 6

 

FESTA GROSSA DEL 1930

Autore: anonimo

Anno di emissione: 1930

 

 

 

D) MARIA S S. / DELLE VERTIGHE nel giro.

Nuova immagine della Madonna coronata in trono dei leoni e con Gesù Bambino coronato in braccio

a cui mostra un mazzetto di fiori, senza aureole, in cornice quadrilobata.

R) RICORDO / DELLE / FESTE TRENTENNALI / XII-XXV AGOSTO / MCMXXX su 5 righe

in cornice quadrilobata.

Alluminio diam. mm. 28 con appiccagnolo coniata

 

 

 

 

Processione con l'offerta degli abitanti di corso Sangallo per la Festa Grossa del 1930

 

 

 

 

@@@

 

 

 

FESTA GROSSA DEL 1949: CELEBRATIVA 2° CENTENARIO DELL'INCORONAZIONE DEL 1749

 

Non è nota medaglia

 

 

 

 

 

<

 

 

Ceramica di Giotto Giannoni (1949)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Avvisi e programmi festeggiamenti della Festa Grossa del 1949

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

N. 7

FESTA GROSSA 1999: CELEBRATIVA 250° ANNIVERSARIO DELL'INCORONAZIONE DEL 1749

Autore: Anonimo

Anno di emissione: 1999

 

 

D) CORONATA TRIVMPHAT, nel giro.

MDCCXLIX in esergo su una riga.

Madonna coronata in trono di leoni con Gesù Bambino in braccio a cui mostra un mazzetto

con tre fiori, entrambi con aureole (come la N. 2).

R) MARIA SS. / DI VERTIGHE / I SAVINESI / INCORONARONO riga

CON MARIA / VERSO IL GIUBILEO / MDCCXLIX / MCMXCIX su 8 righe.

Oro 750 diam. mm. 35 fusa

Argento 925 diam. mm. 36 fusa

Bronzo diam. mm. 36 fusa

 

 

 

 

 

 

 

 

 

FESTA GROSSA DEL 2000: CELEBRATIVA 9° CENTENARIO DELLA TRASLAZIONE

 

 

 

Non è nota medaglia

 

 

 

 

 

 

 

Manifesto del 2000

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

MEDAGLIE DEVOZIONALI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

N. 7 bis

MADONNA delle VERTIGHE e CROCIFISSIONE tra SANTI e MARTIRI GESUITI

Autore: anonimo

Anno di emissione: metà sec. XVIII

 

 

D) CORONATA TRIVMPHAT nel giro.

HETR. DECVS in esergo su una riga.

Madonna coronata in trono di leoni con Gesù Bambino in braccio a cui mostra un mazzetto di fiori (come la N. 1).

R) SOCIE. / IESV. nel giro.

Scena della Crocifissione di Gesù Cristo tra sole e la luna con Maria Vergine e S.Giovanni tra nove santi e martiri gesuiti

 

 

Bronzo diam. mm. 39 con appiccagnolo coniata

 

 

NOTA: Sul rovescio della medaglia nella scena sacra l'anonimo incisore ha posto i principali protagonisti alla sua epoca della Compagnia del Gesù: a sinistra in primo piano in ginocchio nella sua veste sacerdotale il fondatore lo spagnolo S. Ignazio di Loyola (1491-1556), canonizzato nel 1622; alle sue spalle in piedi con il giglio in mano S. Luigi Gonzaga (1568-91) protettore degli studenti e poi della gioventù cattolica, canonizzato nel 1726; abbracciato ai piedi della croce a sinistra compare, missionario con il suo bastone di viandante, S. Francesco Saverio (1506-52) primo apostolo delle Indie orientali e del Giappone, canonizzato nel 1622; a destra in primo piano in ginocchio compare il generale e legislatore dell'ordine S. Francesco Borgia (1510-72), canonizzato nel 1670, caratterizzato con ai suoi piedi dal teschio coronato, seguono alle sue spalle un corteo di tre gesuiti con la croce probabile simbolo dei numerosi martiri nella storia dell'ordine quali ad esempio i 26 martiri del Giappone (1597), beatificati nel 1627. Infine ai piedi della croce a destra e dietro appaiono probabilmente S. Stanislao Kostka (1550-68), canonizzato nel 1726, e S. Giovanni Francesco Regis (1597-1640), canonizzato nel 1737. Il conio si è ispirato a quasi identico rovescio di medaglia devozionale con S. Giuseppe attribuito al primo ventennio del '700 raffigurato in MARIO DE RUITZ, Pietatis causa. Guida alla conoscenza della medaglistica di devozione, Salò, 2008, med. 40.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

N. 8

MADONNA delle VERTIGHE e BEATA UMILIANA DE' CERCHI (1219-46)

Autore: anonimo

Anno di emissione: seconda metà sec. XVIII

 

D) M S SAVINI / PATRONA nel giro.

Madonna coronata in trono di leoni con Gesù Bambino in braccio a cui mostra un mazzetto

di fiori, entrambi con aureole.

R) B. VMILIANA DE CERCHI nel giro.

Busto velato della beata francescana a destra con aureola contente leggenda gotica.

 

 

Bronzo diam. mm. 23x21 ovale con appiccagnolo coniata

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Storia della beata Umiliana de Cerchi (1782)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

N. 9

MADONNA delle VERTIGHE e S. LUIGI GONZAGA

Autore: anonimo

Anno di emissione: seconda metà sec. XVIII

 

 

D) M S SAVINI / PATRONA nel giro.

Madonna coronata in trono di leoni con Gesù Bambino in braccio a cui mostra un mazzetto

di fiori, entrambi con aureole (come la N. 8).

R) S. ALO/YS GO/NZA nel giro.

Busto del santo gesuita a destra con aureola e crocifisso nelle mani.

 

 

Bronzo diam. mm. 23x21 ovale con appiccagnolo coniata

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Canonizzazione gesuita S.Stanislao Kostka (1726)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

N. 10

MADONNA delle VERTIGHE e BEATO TORELLO da POPPI (1202-82)

Autore: anonimo

Anno di emissione: fine '700/inizi '800

 

 

D) CORONATA TRIVMPHAT, nel giro;

HETR. DECVS, in esergo su una riga.

Madonna coronata in trono di leoni e con Gesù Bambino in braccio a cui mostra un mazzetto

con tre fiori (come la N. 1).

R) B. TORELLUS / DE PUPIO, nel giro.

Figura intera andante a destra del beato vallombrosano eremita di Poppi (Casentino)

con rosario nella mano destra e bastone nella mano sinistra accompagnato da un lupo.

 

Bronzo diam. mm. 42 con appiccagnolo fusa

(Kunst und Munzen, Catalogo Monete e Medaglie, Asta XXVIII 1992, lotto M469, pag. 85)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Bernardino Poccetti ed aiuti – Beati Torello da Poppi e Umiliana de Cerchi

affreschi nella sacrestia di S.Bartolomeo a Ripoli (1585)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

N. 11

MADONNA delle VERTIGHE e SAN FRANCESCO di ASSISI

Autore: anonimo

Anno di emissione: fine '800/inizi '900

 

D) MADONNA DELLE VERTIGHE nel giro.

Nuova immagine della Madonna coronata in trono senza leoni e con Gesù Bambino

coronato in braccio

cui mostra un mazzetto di fiori, entrambi con aureole (come la N. 5).

R) S.FRANCESCO / D'ASSISI nel giro.

Busto barbuto frontale del santo col saio e mani incrociate con stimmate ed aureola.

In basso a sinistra teschio.

 

Bronzo diam. mm.24x20 ovale con appiccagnolo coniata

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

N. 12

MADONNA delle VERTIGHE

Autore: Volpi SNC di Volpi Gabriele Francesco e Luca – Monte S. Savino (marchio 94 AR)

Anno di emissione: 2016

 

D) SANTA MARIA / DELLE VERTIGHE, nel giro.

Nuova immagine della Madonna coronata in trono di leoni e con Gesù Bambino in braccio

cui mostra un mazzetto di fiori, entrambi con aureole.

R) Liscio.

Argento 925 diam. mm. 32 con appiccagnolo coniata

Bronzo dorato diam. mm. 32 con appiccagnolo coniata

Bronzo diam. mm. 32 con appiccagnolo coniata

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Cartolina viaggiata (1965)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Santino (2007)