Uno storico di San Gimignano : il dr. Raffaello Razzi

 

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Raffaello Razzi, e' nato a S. Gimignano il 6 aprile 1947. E' appassionato da sempre di storia locale.

Gli impegni della vita lo hanno portato a raccogliere le sue ricerche e a editarle solo nel 2001 ma da allora i suoi lavori si sono susseguiti con una prolificita' degna di nota.

E cosi la bibliografia su San Gimignano si e' di volta in volta arricchita di alcuni titoli specialistici e di grande interesse

 

Memorie e immagini di San Gimignano, guida a una esposizione di vecchie fotografie e documenti su S. Gimignano nel 2001

Il santuario della Madonna di Pancole in San Gimignano. La storia e l’immagine nel 2002. Ripercorre la storia del santuario mariano di Pancole sorto nel 1668 a San Gimignano, vicino al podere la piazzetta, attorno ad una cappellina miracolosa ritrovata, affrescata da Pier Francesco Fiorentino. Nonché la storia dell’edificio originale e di quello ricostruito nel 1947 dopo la distruzione fattane dal passaggio della guerra.

 

 

Nello stesso luogo dove ora sorge la chiesa sorgeva un'edicola sulla quale Pier Francesco Fiorentino aveva affrescato l'immagine della Vergine allattante il Bambino (verosimilmente tra il 1475 e il 1499). Successivamente l'edicola venne trascurata e franato il tettino fu coperta da rovi ed edera fino a scomparire alla vista. Nella seconda metà del XVII secolo, tutta la Valdelsa conobbe un periodo di miseria e carestia dovuto alla siccità.

La leggenda vuole che nei primi giorni di aprile del 1668 Bartolomea Ghini, una pastorella muta dalla nascita, fosse particolarmente triste per la propria povertà e portando il gregge al pascolo fu colta da disperazione tanto che pianse a dirotto. A quel punto le apparve una bella signora che le chiese il motivo di tanta tristezza. Quando Bartolomea rispose, la signora la rassicurò dicendole di andare a casa poiché lì avrebbe trovato la dispensa piena di pane, l'oliera piena d'olio e la cantina piena di vino. A quel punto Bartolomea si rese conto di aver parlato e scappò a casa chiamando a squarciagola i genitori anch'essi stupefatti di sentire la figlia parlare e di trovare la dispensa piena. Tutti i paesani vollero quindi andare nel pascolo dove questa diceva di aver visto la misteriosa signora ma trovarono soltanto un cumulo di rovi. A questo punto con falci e roncole estirparono le piante per scoprire che nascondevano l'edicola con l'immagine che Bartolomea diceva ritrarre la signora che aveva incontrato. Nell'estirpazione dei rovi l'immagine fu graffiata da una roncola e il segno è tuttora visibile. Da allora si decise di venerare la Madonna con il titolo di Madre della Divina Provvidenza.

Queste notizie attirarono una moltitudine di pellegrini che portavano offerte e materiale edile per l'edificazione di una chiesa affinché l'immagine fosse protetta. Grazie a tanta collaborazione la chiesa fu eretta e consacrata in soli due anni (i lavori finirono nel 1670).

Nel 1923 la chiesa fu elevata alla dignità di Santuario Diocesano.

Il 14 luglio 1944 i tedeschi in ritirata minarono la chiesa che venne quasi completamente distrutta: si salvò solo la parete dell'altare dov'è posta l'immagine sacra. La ricostruzione del Santuario venne in un primo momento affidata all'ingegner Dino Loni, il quale proponeva un edificio in stile neoclassico a pianta centrale con alta cupola, più piccolo nelle dimensioni, ma assai più imponente. Alla fine ricostruito secondo il precedente modello affidando la direzione dei lavori al Professore e Architetto Severino Crott: il Santuario fu riconsacrato il 19 ottobre 1949.

 

 

Il Monastero della Vergine Maria. Patrimonio e vita religiosa. Storia di un altro monastero, questo benedettino, nato nel 1523 sempre a San Gimignano. Saggio su Il Bagolaro edito nel 2004 dal Comune di San Gimignano

Via delle Romite in San Gimignano. Uno spedale, un convento nel 2005. Storia della nascita di uno spedale laico nel 1283 e poi del monastero di suore agostiniane nel 1334. Entrambi situati in via delle Romite a San Gimignano.

Gli enti ecclesiastici e assistenziali a San Gimignano. Le proprietà fondiarie dal sec. XVI alla dissoluzione dei patrimoni. Studio sull’enorme aumento delle proprietà fondiarie dei vari enti religiosi ed ecclesiastici di San Gimignano ove si tratta anche delle proprietà allivellate, di quelle dei fiorentini in San Gimignano, delle esenzioni da gravezze degli enti ecclesiastici e delle proprietà delle maggiori famiglie sangimignanasi nel 1536. Nel libro sono raccolti molti dati e tabelle. Edito nel 2007.

Le chiese dei frati minori di San Gimignano. 2009. Storia dell’insediamento francescano dal 1209 al 1782 con la distruzione del primo convento francescano distrutto per farvi una nuova fortificazione nel 1553. Del nuovo convento rifatti nella medievale chiesa della Magione dei templari, nuovamente distrutto nel 1787 dopo la soppressione del convento fatta nel 1782. Storia di un insediamenti dimenticato con il ritrovamento di molte cose nuove e la ricostruzione delle piante degli edifici.

 

 

 

 Ecco un breve esempio della sua prosa e della metodologia della sua ricerca : molto ricca di dati a sostegno

Razzi Raffaello,

Gli Enti ecclesiastici e assistenziali a San Gimignano. Le proprietà fondiarie dal sec. XVI alla dissoluzione dei patrimoni.

La Tipografica, Poggibonsi, 2007

 

 

Le ricerche di Raffaello Razzi  ………….Capitolo 5 : i cittadini fiorentini

 

 

 

 

Raffaele Razzi sta in questo momento lavorando sulla chiesa di Sant'Agostino in San Gimignano

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sui Carnesecchi ricevo dal dr Raffaello Razzi

Le segnalo anche che :

Chellini Leone, Storico di San Gimignano dell’inizio del ‘900, sulla Miscellanea storica della Valdelsa, edita a Castelfiorentino, nel numero relativo all’anno 1928, fasc. 3 e 4, nota 1 p. 103, fra le casate di cui indica la sepoltura nella chiesa di S. Agostino in San Gimignano riporta anche quella dei Carnesecchi, p. 103:

"In questa chiesa, oltre a scienziati, dotti e pii monaci, vi ebbero i loro sepolcreti gli Aliotti, i Benzi, Baroncini, Brogi, Buonaccorsi, Banchi, Billi, Bigliotti, Cetti, Carnesecchi, Cialderotti, Clavari, Contri, Coppi, Ficarelli, Fortucci, Grifoni, Gamucci, Lippi, Lupi, Mainardi, Monducci, Mangioni, Marsili, Montigiani, Peccianti, Peroni, Peruzzi, Pesciolini, Rosselli, Tosi, Tamagni, Tinacci ecc. ".

Nonostante io stia lavorando in questo periodo proprio sulla chiesa di S. Agostino, non ho trovato però alcuna altra notizia.

 

Ed ancora :

 

Padre Antonino Carnesecchi Priore di San Leonardo

 

Sig. Luigi,

Ho ripreso questa mattina a lavorare sul convento di S. Agostino e ho trovato una notarella nelle "Memorie del convento di S. Agostino dal 1500 al 1790" che si trova in Archivio di Stato di Pisa, Corporazioni Religiose, Busta n. 1935, c. numerazione provvisoria 138v, (che a suo tempo mi sono fatto mandare in copia). La invio come l’ho trovata: 1697. Spoglio del Padre Antonino Carnesecchi Priore di S. Leonardo (convento di S. Leonardo al Bosco della congregazione di Lecceto, penso) morto qui (nel convento di S. Gimignano).

Saluti

Raffaello Razzi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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  ing. Pierluigi Carnesecchi La Spezia anno 2003