ROBERTO ANGELO SEGNINI

Università degli Studi di Firenze

FACOLTA' DI LETTERE E FILOSOFIA

( Corso di Laurea in Storia )

 

 

Famiglie Fiorentine

 

BALDESI - SEGNINI

Nei secoli XIII - XIV

 

 

 

 

 

 

 

Alla Prof. LAURA DE ANGELIS

docente di Storia Medievale

(Dip. di Studi Storici e geografici

dell' Università di Firenze)

 

IL FILE, O LE SUE PARTI, SONO SCARICABILI

LIBERAMENTE PER SCOPI DI STUDIO E DI RICERCA,

CITANDO L'AUTORE

 

 

 

Prato, Ottobre 2006

 

 

Baldesi

Dalle ricerche di Roberto Angelo Segnini

Da non confondere con i : Di Baldese

 

 

 

Introduzione

Per quanto riguarda il punto precedente le fonti, manoscritti conservati nell’Archivio di Stato di Firenze e libri nelle biblioteche pubbliche e private della Toscana, fanno riferimento a queste due famiglie: Baldesi e i del Baldese (o di Baldese), ma non è stato possibile ritrovare nei documenti una parola definitiva sull’ argomento, perché le biografie dei personaggi sono molto parziali.

Secoli XIII - XIV

<<Arrivarono a Firenze da Fiesole all'inizio del secolo XIII furono del popolo di San Pancrazio ( quindi non di Oltrarno ) ed ebbero le loro case in via della Spada presso la piazzetta di San Sisto.

Furono commercianti e banchieri con una loro compagnia che nel 1220 fu diretta da Drudolo Baldesi ( nota: come Compagnia bancaria fiorentina fu attiva specialmente nel sec. XIV ).

E' del 1220 un documento in cui Bernardo Calcagni, noto cambiatore bolognese, si riconosce debitore del detto Drudolo >> (1).

A proposito dello sviluppo della cambiale << Firenze non riveste propriamente un ruolo decisivo. Rispetto a Firenze, da Genova si sono conservati titoli di cambio di 64 anni più vecchi, da Pisa di 23, da Venezia di 18 >> (2).

<<Il primo titolo che ci è giunto risale al 1220.E mentre le più antiche cambiali genovesi del 1256 sono pagabili a Costantinopoli e ad Alessandria, quella fiorentina rappresenta un assegno in libbre bolognesi che Bernardo Calcagni, proprietario di una nota compagnia di cambio, avendo ricevuto l’ equivalente in denari pisani, la moneta allora ancora comune a Firenze, si impegnava a far portare entro quindici giorni per il pagamento, a Mantova, alla Fiera di Tutti i Santi a Drudolo Baldesi o Ordre >> (3).

Lettera di cambio Bruges-Barcellona
Prato, Archivio di Stato, Datini, 1145, Compagnia Giovanni Orlandini a compagnia Francesco di Marco Datini, 15.11.1399 @ARCHIVIO DI STATO DI PRATO

 

Nel libro di Mario Bernocchi sulle monete della Repubblica fiorentina troviamo- infine-che in data 17 ottobre 1220 << Bernardo di Calcagno riceve da Drudolo del fu Baldese anche a nome della sua società "325 lire e 14 soldi di buoni denari pisani di moneta vecchia, chiamandosi ben pagato da lui per il prezzo e il nome di prezzo o di cambio di 400 lire di bolognini" >> (20)

<< Della generazione successiva e' Rinieri stimato giureconsulto e notaio attivo verso la fine del duecento, del quale si conoscono diversi rogiti >> ( 1) ( vedi il Protocollo di Ranieri Baldesi all'Archivio di Stato di Firenze).

Dagli studi del Sapori emergono, invece, alcuni personaggi ben delineati.

<< Un Lapo di ser Rinieri del Baldese, fattore dei Bardi, operò in Cipro tra il 1307 e il 1309.

Correndo pericolo di morte, confessò di essersi approfittato di 500 fiorini d’ oro; guarito, negò quanto aveva detto, ma, alla morte ( febbraio 1310) la somma venne tolta lo stesso agli eredi e incamerata dalla compagnia >> (4).

Stefano Orlandi, nel suo Necrologio di S. Maria Novella , parla di frate Matteo figlio del fu Giovanni Baldesi.

<< 290. Fr.Mattheus filius olim Johannis Baldesi de populo sancti felicis, sacerdos et predicator fuit vir plaucibilis conversationis, benignus et dulcis, compassivus et affabilis, ac prudens et discretus. fuit conventibus cortoniensi et mevanate. fuit etiam supprior in conventu florentino. et prior in conventibus aretino, sancti miniatis, et florentino bis. ac etiam vicarius provincie. vixit in ordine. annis. XLVI. vel circa. Mortuus est autem anno domini. M°CCC°X°L. etatis autem sue anno. LV vel circa. V. die maij. existens prior florentinus.

 

290. – Fr. MATTHEUS FIL. OLIM JOHANNIS BALDESI ( o De VIA MAIORI) . – Il Borghigiani scrive:" Lo stimo fratello di Turino del Baldese, insigne benefattore del Convento".

Di Torino Baldese parleremo sotto nell’Obitus di Fr. Jacopo Passavanti. Ma credo la cosa molto dubbia, perché Torino nel testamento suo dice di sé << fil. Q. Baldesis>>, mentre questo Fr. Matteo è figlio del fu Giovanni Baldesi. Quindi al più potrebbe essere nipote di Torino di Baldese.

 

Gli atti capitolari della Provincia romana conoscono Fr. Matteo colla qualifica<< de via maiori>>

[ De <<Via Maiori>> indica, credo, l’attuale via Maggio che si trova appunto nella parrocchia di S. Felice in piazza, della quale era nativo Fr. Matteo].

Nel 1311 fu assegnato per lo studio delle Sentenze al convento di Santa Maria Novella. Nel 1313 fu assegnato come lettore al convento di Cortona, e nel 1324 fu fatto Visitatore di quasi tutti i conventi dell’ Umbria, cioè d’ Orvieto, Narni, Rieti, Spoleto, Todi, Foligno e Bevagna. Fu Priore di S. Maria Novella una prima volta nel 1329, ed una seconda volta fu eletto nel febbraio 1338 (st. com.1339).

Troviamo tra le note del Borghigiani dal libro del Borsario che <<nel dì della sepoltura del priore defunto Fr. Matteo di via Maggiore fu data una pietanza ai frati, forse dalla sua famiglia >> (5).

Armando Sapori, nei suoi "Studi di storia economica" al Capitolo XXVIII, parte III, punto b), relativo al contratto d’ impiego e allo stipendio ci chiarisce come avvenivano le modalità di pagamento .

Prima di tutto il salario, per quanto riguardava il momento della corresponsione, la misura, la forma di pagamento misto tra in denaro e in natura, era lasciato alla discrezione ( ad libitum) della Compagnia.

<< Allorché il salario non era convenuto, e questo poteva accadere anche nel caso dei "fattori", il personale era senza difesa per le sue pur legittime rivendicazioni.

Lo Statuto dell’Arte fiorentina di Calimala non si presta ad equivoci al riguardo, laddove dispone, a riprova che la legge era fatta pressoché esclusivamente in favore dei datori di lavoro:

Cum pluries contingat causas et querimonias fieri et esse coram consulibus inter factores, discipulos et magistros eorum, statutum est quod, si aliquis factor vel discipulus querimoniam posuerit coram consulibus de suis magistris de suo salario, et pactum fuerit inter eos de certo salario ei solvendo per annum, illud pactum consules ei faciant observari secundum scriptptam libri eorum sotietatis; si vero non sit inde aliquod pactum de certo salario ei annuo persolvendo, sed venit ad dictam sotietatem ad illam remunerationem quam ei sui magistri facere vellent, non cogantur tales magistri dare illi tali factori vel discipulo ultra vel aliter quam ipsi magistri statuerint et scribi fecerint, non obstante eis quod pro aliquo vel aliquibus anno vel annis preteritis aliquod salarium ei solverint.

Gli stipendi erano pagati o accreditati anno per anno, e di solito il primo luglio, data a cui più frequentemente si facevano i bilanci; ma era concessa facoltà agli impiegati di ricevere somme parziali nel corso dell' annata, per il che funzionava una sorte di conto corrente ad interesse, costituito eventualmente anche con depositi.

Di solito si stava attenti che i prelievi non superassero le disponibilità, ma avvenne più volte che qualcuno traesse più del dovuto.

In questo caso, per regola costante, le compagnie esercitarono strettamente il diritto del creditore, e se rinunziarono al dovuto ciò fu solo perché l' accertata insolvibilità del debitore sconsigliava una causa.

I Peruzzi non corrisposero gli interessi sul conto del notaio ser Dino Manetti perché << aveva preso tanto anzi il termine che montava più che quello che doveva avere>>,

e al dissesto del 1342 addebitarono a Jacopo di Bernarduccio di Meo, fattore dal 1331 al 1335, lbr. 97 s. 9 d.1, di cui <<lbr. 5 d. 4 per spese che fece quando il fecero pigliare Torino Baldesi e Nastagio e Giovanni Tolosini per danari in che gl’era tenuto per la compagnia; e le lbr. 92 s. 8 d.9 sono per la ghabella de’ contratti delle chase sue che diede in vendita a’ detti Torino e Nastagio e Giovanni per fior. 1275 d’ oro ch’ era loro tenuto per noi >>.

La Compagnia dei Bardi abbonò al suo fattore Bartolo Baldovini, morto a Napoli alla fine del 1319, il debito di lbr. 8 s. 8 d. 7 perché

<< i fatti suoi rimasero in malo stato>>,

e a Marco di Federico Cioni, congedatosi nel 1312, << quello rimane a dare gli sono domandati più volte; non sono avuti perché crediamo che non siano in buono stato ne egli ne' fratelli >> (6).

Il Sapori, nell' Appendice dei suoi "Studi di storia economica" ci dà anche un elenco dei fattori della Compagnia Peruzzi dal 1331 al 1343 formato sui dati dei libri:

<< 79.Jacopo di Bernarduccio di Meo.Fu al servizio della Compagnia dal 1331 al 1335, e il 1° lug. 1335 ricevé lbr.117 per salario dal 1° lug.1331 al 1° genn. 1334, compresi gli interessi.

Ebbe un resto di salario il 15 ott.1335. Il 9 genn.1342 gli furono addebitate lbr. 97 s.9 d.1, di cui

<<lbr.5 d.4 per spese che fece quando il fecero pigliare Torino Baldesi e Nastagio e Giovanni Tolosini per danari in che gl’era tenuto per la compagnia; e le lbr.92 s.8 d.9 sono per la ghabella de’ contratti delle chase sue che diede in vendita a’ detti Torino e Nastagio e Giovanni per fior. 1275 d’ oro ch’ era loro tenuto per noi >> (7).

 

 

 

L e N o t e

Arte dei Mercanti e Arte del Cambio

 

L'Arte dei Mercanti, o Arte di Calimala dal nome della via dove si trovavano in maggioranza le sue botteghe, era una delle sette Arti Maggiori e fu la prima corporazione che si costituì a Firenze.

Inizialmente si dedicò all' importazione dalla Fiandra del panno grezzo, che poi riesportava tinto e rifinito; in seguito si dedicò,quasi esclusivamente, al cambio e alla banca prima che fosse costituita l' Arte maggiore del Cambio.

Malgrado la Chiesa vietasse i prestiti, questi fruttavano interessi altissimi. Questa piccola città, da sola, aveva un reddito superiore a quello di tutta l’ Inghilterra ai tempi della grande Elisabetta.

Alcune famiglie di questa Corporazione avevano una notevole importanza e dettero vita a Compagnie specializzate che raggiunsero spesso dimensioni internazionali ( tra gli altri gli Alberti, i Pazzi, gli Strozzi) e contavano tra i loro clienti Papi e Sovrani.

 

Fiorino (1332-1348)
D/ FLOR ENTIA giglio di Firenze R/ .S. IONA-NNES (tre mezzalune) - .

(Le mezzalune sono il simbolo del monetiere). www.cngcoins.com

( vedi la ricerca: Baldesi - Segnini, Signori della Zecca e il Fiorino).

Non è solo la fama e la ricchezza che motiva i lasciti alle chiese.

Piero Bargellini scrive che << superbi, potenti, avari, lussuriosi vollero la loro tomba in S. Croce o S. M. Novella per essere almeno dopo morti sotto la protezione del cordiglio francescano e del rosario domenicano >> (8).

(vedi la ricerca: Sepolture e lapidi della famiglia Baldesi-Segnini nelle chiese fiorentine ).

 

 

Il Renouard parla di una compagnia Baldesi operante al servizio del Papa verso la metà del sec. XIV ;

nell’ agosto 1350 figurano tra i banchieri consorziati per fornire 30.000 fiorini da inviare al rettore di Romagna, Astorgio de Durfort (la loro quota consisteva in 2.000 fiorini).

I. Banquiers

( * ) Il totale è 30.500. (9-10)

Nel dicembre successivo essi anticipano 3.000 degli 11.000 fiorini necessari alla Curia avignonese per lo stesso motivo;

l’ anno dopo, nel dicembre, provvedono, questa volta da soli, al trasferimento da Venezia alla Camera apostolica di 2.500 fiorini (4).

Je n'ai pas trouvé trace de l' exécution des O.P. suivants: ... O. P du 13 décembre 1351, prescrivant le transfert de 2.500 florins de Pise à la Chambre par l' intermédiaire des Baldesi ( R. V. 145, f ° 127 ). (11)

 

 

LISTE DES ABRÉVIATIONS

 

A. C. ..........Archives du Château I. M. ...........Instrumenta Miscellanea.

St-Ange.

Al. .............[florins d'] Allemagne. L. F. ............Libri Fabarum

A. P. ...........Atti Pubblici. notif ............notification

Ar ........... [florins d'] Aragon. O. P. ............ordre pontifical

Aur ..............[florins d'] Orange. O. S. ............Obligationes et Solu-

B. ..............[florins de] Bohê me. tiones.

Col. Coll...... Collectoria. part..............partiel, le.

cont...............contrat Pr.................prê t.

conv..............convention. Quitt............quittance

d. div.............divers. Quitus pont. quitus pontifical

ex..................exécution R. A..............Regesta Avinionensia.

f....................[florins ] forts.

fl...................florin. Re rem.........remise.

fl.cam. ou c. florins de la Chambre. Remb.........remboursement.

R. V..............Regesta Vaticana.

fl. F................florins de Florence. s..................[florins de la] sentence.

f °...................folio.

fr....................franc. s. d. ............sans doute.

H....................[florins de] Hongrie. Sup.............Suppliques.

I. E.................Introitus et Exitus Ver..............versement.

 

La liquidation du tranfert à la Chambre

 

Le representant des banquiers à Avignon vient présenter à la Chambre, dès qu'il l' a reç u, l' acte notarié qui relare le versement sur place.

La Chambre, alors, annule sur le registre des Obligationes la note correspondant au transfert réalisé, c'est-à -dire sa créance sur la compagnie (a) ; elle garde l' acte notarié qui en fait foi et le pape dèlivre en échange à la compagnie un quitus reconnaissant qu'elle ne doit plus rien à l' Eglise de la somme à transférer. De mê me, il donne quitus au trésorier apostolique de cette somme, maintenant arrivée à destination.

(a). Ceci ressort clairement de l' annotation suivante portée par un fonctionnaire de la Chambre au dos de l' acte notarié relatant le versement à Florence à Giovanni degli Alberti, le 29 janv. 1351, de 3.000 flor. à lui transférés d' Avignon par les Baldesi :

<<Anno Domini MCCCLI die XXV februari fuit cancellata nota recepta de III m florenis auri traditis per dominum camerarium de thesauro turris domini pape die ultima mensis decembris proximo preteriti Paczino Davisi, mercatori de Florencia, cum quo fuit factum cambium.

Et dictus mercator assignavit hujusmodi instrumentum dicto domino camerario faciens fidem quod dicta IIIm florenorum tradiderat Johanni de Albertis, thesaurario guere, prout erat conventum.>>

( I. M.1819).

et aussi des explications portées en marge des articles annulés au registre des Obligationes: << Die X Januarii fuit cancellata de mandato domini camerarii qui recepit instrumentum quitationis, presentibus dominis M. Barchinonensi episcopo et Guillelmo de Lavanhaco.>> (Col 385, f ° 82.). (12)

Alcune note su due delle Arti più fiorenti della città di Firenze : nella parte conclusiva dello Statuto dei Rigattieri e Linaioli é riportato il nome di un personaggio che appartiene all' Arte della Seta, ma che appartiene ad una delle famiglie più note dell' Arte dei Linaioli.

 

 

 

L e N o t e

Arte dei Rigattieri e Linaioli

<< L'arte dei Rigattieri (rivenditori di vestimenti e masserizie usate) che successivamente fu chiamata dei rigattieri e dei Linaioli quando queste due Arti, prima separate, nel 1291 si riunirono pur conservando entrambe una certa autonomia amministrativa.

Antecedentemente, infatti, i Rigattieri erano certamente divisi dai Linaioli ( che vendevano e lavoravano il lino) poiché lo statuto dei

<< vendenti panni e pelli vecchie>> prescriveva ( senza accennare minimamente ai linaioli ) che si dovevano eleggere 2 soli Consoli, uno per il Mercato Vecchio e uno per il Mercato Nuovo.

In questa Corporazione furono ammessi appunto i tessitori di lino, che commerciavano in tela, stoffa, filo , stoppa, tovagliati, lenzuola e vari tessuti di lino, grezzi o finemente ricamati.

Fra le famiglie note nella storia fiorentina, ebbero bottega di linaiolo gli Alessandrini, i Baldesi, i Fiaschi, i Filippi, i Gaburri, i Grifoni …………….

... La principale attività dei linaioli era e rimase la produzione della finissima tela di lino con la quale venivano confezionate tende ricamate ( spesso con l' Arme della famiglia), salviette, guanti estivi<<tovaglie a mano>> ed anche tovaglie d' altare, acquistate, nel 1317, addirittura dalle Curia papale di Avignone che le importò in grande quantità,

( nota: forse i Baldesi banchieri hanno seguito, successivamente, i Baldesi linaioli ad Avignone ? )

unitamente ad un rilevante carico di <<tela di Firenze>> con la quale vennero tappezzate le pareti della camera da letto di Papa Giovanni XXII>> (13).

In questa Arte erano raggruppati anche i sarti, i cappellai, materassai e pennaioli.


Statuto dei Rigattieri e Linaioli (1340)

 

<< ... In Christi nomine, amen. Anno eiusdem salutifere incarnationis millesimo trecentesimo quadragesimo, indictione ottava, die quarto mensis augusti, tempore nobilis et potentis militis domini Maffey condam domini Florini de Pontecarali de Brixia, honorabilis potestatis civitatis Florentie (a) Probi viri ser Marchus condam ser Boni de Ognano, pro arte iudicum et notariorum, Nerone Nigii, pro arte kallismale, Niccholaus Ugonis de Albiç cis, pro arte lane, Nerius Pagni, pro arte variorum et pellipariorum, cives florentini, offitiales pro comuni Florentie electi et deputati una cum Giannotto Baldesis, pro arte Porte Sancte Marie, et Lando Loli, pro arte medicorum et spetiariorum, mortuis, ac etiam Iohannoczo Rinaldi, pro arte campsorum, absente tamen requisito, super correctione, approbatione, cassatione, improbatione statutorum et capitulorum artium civitatis Florentie, simul adunati in pallatio dominorum priorum et vexilliferi iustitie civitatis Florentie (b) pro dicto eorum offitio exercendo ...(14).

(a) Segue, cancellato, Ex.

(b) il brano simul adunati- civitatis Florentie è ripetuto.

Facendo una digressione temporale, accennerò ad un famoso tabernacolo commissionato da questa Arte.

 

Tabernacolo dei Linaioli 1433
Firenze, Museo di San Marco

www.artonline.it

 

L’arte dei Linaioli commissionò nel 1433 al Beato Angelico un tabernacolo per la loro sede vicino al Mercato Vecchio.

I tendaggi dorati insieme ai broccati, sempre dorati, su cui è assisa la Vergine con il Bambino, conferiscono una luce preziosa all’ insieme. Una banda di 20 cm circonda il pannello centrale: vi sono raffigurati 12 angeli che suonano vari strumenti musicali. Sono visibili solo quando il tabernacolo è aperto.

Negli sportelli sono dipinte quattro figure di Santi: nella parte interna il patrono di Firenze San Giovanni Battista e San Giovanni evangelista; nella parte esterna San Pietro e San Marco, patrono dei Linaioli.

 

 

Arte della Seta o di Por Santa Maria

Barbara Beuys, a proposito dell' industria della Seta, ci dice che:

<< Il campo di lavoro e l' influenza degli uomini nuovi erano le arti, dove per il successo erano richiesti, oltre al denaro, competenza e impegno. I cittadini venuti di fuori affollarono l' industria della Seta, ora prospera anche in Firenze, mentre Lucca, già capitale del settore, restò a bocca asciutta a causa della guerra e per aver scacciato gli specialisti.

Baldesi, Bonaiuti, Pantaleoni erano adesso i nomi da annotare.

... Senza frizioni ma apertamente i pesi si spostarono nelle alte cariche cittadine occupate dalle arti.

L' Arte della Seta - o Arte di Por Santa Maria - fece il grande balzo in alto: fra il 1343 e il 1348 la sua partecipazione al priorato salì dal 6,3 al 14,5 per cento. A dispetto dei numerosi fallimenti l' arte della lana divenne la più importante e la sua quota di cariche fu del 30,5 per cento contro il 25 per cento di prima del 1343.

Ne fecero le spese i banchieri e i cambisti - l' arte del cambio - che dalla loro egemonia del 30 per cento caddero al 15 per cento. Gli industriali tessili, la Calimala, precipitarono dal 16,25 all' 8,8 per cento >> (15).

 

 

 

 

 

 

 

 

Ogni seria ricerca sulle origini delle Famiglie Fiorentine deve partire dall' Archivio di Stato di Firenze.

Esaminiamo qualche fonte :

Il MONALDI, che scrive nel 1607 (con le aggiunte di Monsig. re Sommai sino all' anno 1626) scrive che:

<< BALDESI

La famiglia de' Baldesi ha avuto 2 Gonfalonieri e 20 Priori. Il primo nel 1326 fu Falconiere, e Baldese fatto cavaliere de Grandi nel 1381.

L' Arme loro sono due bande bianche in traverso sghembo avente di sotto e di sopra una stella bianca in campo celeste

( nota: con questa Arma inizia la serie di varianti sulle Armi della Famiglia, riportate da Sepoltuari e Prioristi).

Un' altra famiglia de' Baldesi ha avuto nel 1312 Gherardo di Gio: Gonfaloniere e Neri di Baldese, e nel 1342 fu de Priori, e nel 1344 ne fu la 2.da volta. L'Arme di questi si trova un monte azzurro, avente di sopra due linee azzurre, sicome una di sotto in lampo d' oro.

 

Baldesi secondo alcuni vengono da Brucianese (oggi comune di Lastra a Signa provincia di Firenze) S. re d' Oltrarno. Un Gonf.re, e un Priore nel 1309 per la Maggiore.

Baldesi - Sestriere S. Pancrazio Quartiere S.M. Novella- 3 Gonf.ri e 16 priori, il primo nel 1326 per la maggiore.

Baldesi di neri S. re d' Oltrarno 2 Priori, il primo nel 1342, per la minore >> ( I ).

 

Il Priorista del MARIANI, oltre a dare altre notizie sulla famiglia Baldesi, parla dei Segnini: cita il Poeta Verino secondo il quale la famiglia è ricca e antica.

 

<< Baldesi Baldensis generis fertur Segnina propago,

Segnini Cognomenque domus magis est, ditissima quondam

sexcentum aut plures annos pro moenibus urbis

Trans Arnum coluit vicina Suburbia proles . (16)

Trad: la stirpe dei Segnini , fu generata dalla famiglia Baldesi , e che la Casata ed il Nome della Famiglia fu tra i più grandi ed ebbe molte ricchezze.

Risiedette per più di seicento anni, Oltrarno, e davanti alle mura della città, prossimi ai sobborghi degli abitanti .

 

Così scrive di questa antica famiglia il nostro Poeta Verino.

 

Baldese di Turino per le sue benemerenze verso la Fiorentina Repubblica, fu nell' anno 1381 fu creato solennemente Cavaliere: come si vede appresso nella sua Lapide Sepolcrale, nella Chiesa di S. Maria Novella.

Turino di Baldese insieme con Giannotto suo fratello, dopo di aver edificato, l' anno 1342 la Cappella Maggiore della Chiesa di S. Ambrogio, eressero da fondamenti il Monastero di S. Baldassarre fuori di Firenze, e lo dotarono di proporzionate rendite per il mantenimento di un buon numero di Religiose, come lo attestano le antiche scritture di detto Monastero...>> (II).

 

 

 

 

 

 

Dalla raccolta SEBREGONDI,

riportiamo la prima parte dell' albero genealogico dei Baldesi, tratto dai Manoscritti del PASSERINI (III).

 

 

S. Maria Novella L I O N B I A N C O

 

 

 

 

 

 

 

 

Alcuni personaggi di rilievo dei Baldesi, vissuti tra la metà e la fine del secolo XIV, momento del loro massimo splendore, furono munifici benefattori della chiesa. Torino ( o Turino ) Baldesi fu uno di questi e, per un certo tempo, capo della compagnia.

( vedi la ricerca: Torino Baldesi ).

<< Eletto priore nel 1348 , promosse nel 1341 la costruzione della chiesa e del convento di San Baldassarre e poco dopo della Cappella maggiore di Sant'Ambrogio. Un notevole contributo fu dato dai Baldesi anche alla chiesa di Santa Maria Novella della quale iniziarono la costruzione della facciata poi completata a spese dei Ruccellai >> (1).

Su Santa Maria Novella e Torino Baldesi, troviamo notizie sul compimento della facciata in uno dei libri, sulle Chiese di Firenze, scritto da Alberto Bucignani e Raffaello Bencini:

<< doc. 24 . Volendo ne' tempi di Leon Batista, Giovanni di Paolo Rucellai fare a sue spese la facciata principale di Santa Maria Novella tutta di marmo, ne parlò con Leon Batista suo amicissimo; e da lui avuto non solamente consiglio, ma il disegno, si risolvette di volere ad ogni modo far quell' opera, per lasciare di sè quella memoria. E così fattovi mettere mano, fu finita l' anno 1477., con molta sodisfazione dell' universale; a cui piaque tutta l' opera, ma particolarmente la porta, nella quale si vede che durò Leon Batista più che mediocre fatica (a).

(a) Questo il commento del Milanesi alle parole del Vasari:

La facciata della Chiesa di Santa Maria Novella fu principiata da Turino Baldesi;il quale, secondo che scrive il Padre Fineschi ( ved. Lettera sulla facciata di Santa Maria Novella ), lasciò in morte 400 fiorini d' oro per fare le tre porte e l' ornamento di esse;

non essendosi però condotto il lavoro che fino agli archi di sotto il primo cornicione.

Nel suo testamento però, fatto nel 1348, si legge un codicillo del giorno 8 ottobre, col quale egli lascia fiorini 270, oltre i 30 già pagati a frate Jacopo Passavanti, per far costruire la porta maggiore di Santa Maria Novella dalla parte della Piazza Nuova.

( Vedilo nell' Archivio Diplomatico di Firenze).

Questo documento, quando altro non esista, accuserebbe d' inesattezza il Fineschi.

Intorno al 1456, Giovanni di Paolo Rucellai fece da Leon Batista Alberti condurre a termine la facciata suddetta, sullo stile della parte inferiore già cominciata.

Ebbe il suo termine 14 anni dopo, come si legge nell' architrave: ANNO SAL. MCCCCLXX.

Onorano grandemente l' Alberti il disegno e gli ornamenti della porta maggiore di detta chiesa, che sono bellissimi".

VASARI- MILANESI, II, 541. (17).

 

Su Turino ha scritto anche Giuliano Pinto che ci descrive, nel suo

libro, Firenze e la carestia del 1346- 1347.

<< Nella seconda provvisione si decise l’ attuazione di un mutuo garantito sulla gabella dei contratti per il valore di 5904 fiorini che sarebbero stati impiegati per comprare grano.

Questo mutuo si aggiunse agli altri che erano stati approvati nell’ agosto del 1345 per estinguere il debito di 50.000 fiorini dovuti agli Scaligeri per l’ infelice acquisto di Lucca.

Le gabelle che garantivano i mutui erano quella dei contratti, quella del macello e quella delle porte.

La restituzione, con il pagamento degli interessi, sarebbe spettata ai compratori della gabella, sulla base di quanto essi dovevano al comune, sotto il controllo di una commissione eletta >>.

Questa commissione istituita il 16 settembre 1343 col mandato di diminuire le spese ( del comune) e provvedere al rimborso dei creditori, parificati nei diritti ad Alberto e Martino della Scala (BARBADORO, Le finanze, p. 635), fu rinnovata il 22 Agosto 1345 con l’ attribuzione di ampie facoltà d’ intervento nell’ assegnazione e nell’ amministrazione delle varie gabelle

(ASF, Capitoli, 16, cc. 185 r- 195 y).

Furono chiamati a farne parte Cappone di Recco Capponi, Luigi di Ranieri Peruzzi, Torino Baldesi e Neri Lippi, che dovevano restare in carica sino alla restituzione del mutuo, più altri otto, scelti tra i membri dei più autorevoli collegi ( Buoni uomini, Capitudini delle Arti), che dovevano far parte della commissione solo per la durata del loro ufficio.

Gli eletti furono: Vanni di Pagno degli Albizi, Nastagio di Bonaguida dei Tolosini, Sandro Buti, Lippo Dini, Borgese di Vieri, Geri di Michele, Filippozzo Soldani e Bonaccorso Alberti >> (18).

 

Baldese Baldesi, figlio di Torino, fu fatto Cavaliere dei Grandi nel 1381.

Torino lasciò al figlio una grossa fortuna; in occasione della guerra contro Pisa ( 1362-1364 ) egli fu tassato per 120 fiorini.

A questa tassazione accenna Niccolò Acciaiuoli nella lettera a Niccolò Soderini del 1363.

<< Mandòla- si legge in testa alla presente lettera- messer Nichola Acciaiuoli a Nicholò Soderini quando gli fu posta la prestanza in Firenze per la guerra de’ pisani che fu l’anno 1363.

…l’ Acciaiuoli fu tassato per 350 fiorini nelle prime otto del giugno e agosto 1362, febbraio, marzo, aprile, maggio, luglio e agosto 1363; per 411 e s. 10 in quelle del novembre ’63 e del gennaio e marzo 1364; per 617 nella prestanza dell’ aprile di quest’ ultimo anno.

Un simile carico, già notevole in se stesso, apparisce vessatorio se lo si confronta con le quote imposte agli altri cittadini.

Si esamini, p. es. , la prestanza dell’ agosto 1362 nel quartiere di

S.M. Novella, a cui apparteneva l’ Acciaiuoli.

Nel Gonfalone Vipera la tassazione più alta, dopo quella del Siniscalco, fu dei fratelli Manente e Lorenzo Bondelmonti, e non superò i 62 fiorini e mezzo per ciascuno; nel Gonfalone Unicorno, il più signorile di tutti, ove abitavano le grandi famiglie dei Davizzi, Avogadi, Erri, Pantaleoni, Soldanieri, Foraboschi, Monaldi, raggiunse i fiorini 310 ed oscillò, soltanto in sei casi, fra i 240 e i 100; nel Gonfalone Leon Rosso, dimora degli Strozzi, degli Oricellari, dei Del Magogo, attinse i 150; nel Gonfalone Leon Bianco colpì per 120 fiorini il solo Baldese di Turino del Baldese erede del capo di una fortissima compagnia>> ( 19).

Fece parte della Signoria negli anni 1356, 1361, 1377 come priore, e negli anni 1366 e 1370 come gonfaloniere; fu armato cavaliere nel 1381; venne sepolto in Santa Maria Novella.

Nel Diario del Monaldi (21), si parla di Andrea di Segnino Baldesi.

<< Martedì, a dì 20 di luglio, si levò grandissimo romore nelle capitudini e nelle genti minute, ed arsero la casa a Luigi di M. Piero Guicciardini, non ostante che ei fosse de’ Priori, e Gonfaloniere di giustizia

[…] arso Andrea di Segnino Baldesi, ch’è Gonfaloniere.

[…] Lunedì,a dì 30 d’agosto, per discordia del popolo minuto e delle arti fu in grandissimo pericolo la città, andando la notte a rubare, e uccisione fare. E questo dì furono dati i confini dove chiesero andare i confinati

[…] Andrea di Segnino a Bologna.

[…] Giovedì, a dì 13 di gennaio, diede l’Esecutore di Firenze in prima a 10 contadini bando dell’ avere e della persona …

[…] Quattro banditi della persona, e salvo l’ avere: Gherardino di Piero Velluti, Andrea di Segnino Baldesi, Adoardo de’ Pulci, Iacopo di Boccuccio Brunelleschi >>.

 

 

 

 

 Come si fecero gli uomini della Balia, e chi e' furono (come vedrete a Quartiere a Quartiere ordinatamente scrítti ) ; i quali nominatamente furono letti da ser Filippo Peruzzi, notaio delle Riformagioni.

Nel Quartiere di Santa Maria Novella:

Andrea di Segnino Baldesi

 

 

 

 

 

 

 

Per quanto riguarda le cariche ricoperte dalla famiglia in questi due secoli, troviamo indicazioni in alcuni Prioristi e nel sito della Brown University sulle tratte per le cariche della Signoria all’ indirizzo:

http://www.stg.brown.edu/projects/tratte/search/index.html

Le fonti originali sono conservate nell’ Archivio di Stato di Firenze

 

 

 

 

 

CORSI-SALVIATI, Un repertorio fiorentino di araldica del XVI secolo. Dalla Tesi di Laurea della Dottoressa Laura Cirri ( anno 2004).

Falconiere di Segnino, priore nel 1326, 1334, 1339 gonfaloniere nel 1330.

Andrea di Segnino, priore nel 1365, 1372, 1375, 1394 per il Quartiere di Santa Maria Novella.

Segnino di Andrea di Segnino,  priore nel 1397.

 

 

 

 

 

Brown University, Tratte per le cariche della Signoria anni 1326-1399

 

ser

ydraw

office

rdraw

com1

name1

name2

name3

name4

surnam1

ocname

5

1326

8

1

0

FALCONIERI

BALDESI

5

1330

1

1

0

FALCONIERI

BALDESE

BALDESI

5

1332

16

1

0

TERINO

BALDESI

5

1334

8

1

0

FALCONIERI

BALDESI

5

1339

8

1

0

FALCONETTO

BALDESI

5

1342

8

1

0

NERI

BALDESI

5

1349

8

1

0

TERINO

BALDESI

5

1356

8

1

0

BALDESE

TERINO

BALDESI

5

1357

16

1

0

BALDESE

TERINO

BALDESI

5

1358

12

1

0

BALDESE

TERINO

BALDESI

5

1359

16

1

0

BALDESE

TERINO

BALDESI

5

1360

12

1

0

BALDESE

TERINO

BALDESI

5

1361

8

1

0

BALDESE

TERINO

BALDESI

5

1364

12

1

0

BALDESE

TERINO

BALDESI

5

1365

8

1

0

ANDREA

SEGNINO

BALDESI

5

1365

12

1

0

ANDREA

SEGNINO

BALDESI

5

1366

1

1

0

BALDESE

TERINO

BALDESI

5

1367

16

1

0

BALDESE

TERINO

BALDESI

5

1368

12

1

0

BALDESE

TERINO

BALDESI

5

1369

16

1

0

ANDREA

SEGNINO

BALDESI

10

1369

0

0

0

ANTONIO

ANDREA

SEGNINO

BALDESI

5

1370

1

1

0

BALDESE

TERINO

BALDESI

5

1372

8

1

0

ANDREA

SEGNINO

BALDESI

5

1373

16

1

0

ANDREA

SEGNINO

BALDESI

5

1374

12

1

0

ANDREA

SEGNINO

BALDESI

5

1375

8

1

0

ANDREA

SEGNINO

BALDESI

5

1376

12

1

0

ANDREA

SEGNINO

BALDESI

5

1376

8

2

0

ANDREA

SEGNINO

BALDESI

5

1376

8

2

0

BALDESE

TERINO

BALDESI

5

1377

12

2

0

BALDESE

TERINO

BALDESI

5

1377

8

1

0

BALDESE

TERINO

BALDESI

5

1378

99

72

0

ANDREA

BALDESI

5

1378

16

1

0

ANDREA

SEGNINO

BALDESI

5

1378

99

72

0

ANDREA

SEGNINO

BALDESI

5

1379

12

1

0

BALDESE

TERINO

BALDESI

5

1382

89

1

0

BALDESE

TERINO

BALDESI

5

1389

16

9

99

BALDESE

TERINO

BALDESI

5

1390

12

9

99

BALDESE

TERINO

BALDESI

5

1390

1

9

99

BALDESE

TERINO

BALDESI

5

1393

12

1

0

SEGNINO

ANDREA

SEGNINO

BALDESI

5

1394

8

1

0

ANDREA

SEGNINO

BALDESI

5

1395

16

1

0

SEGNINO

ANDREA

SEGNINO

BALDESI

5

1396

12

1

0

ANDREA

SEGNINO

BALDESI

5

1397

16

9

0

ANDREA

SEGNINO

BALDESI

6

1397

30

3

0

LEONARDO

NICCOLO

BALDESI

FABBRO

6

1397

38

1

0

LEONARDO

NICCOLO

BALDESI

CORAZZAIO

5

1397

8

1

0

SEGNINO

ANDREA

SEGNINO

BALDESI

10

1399

0

0

0

ANDREA

SEGNINO

BALDESI

5

1399

12

9

0

ANDREA

SEGNINO

BALDESI

5

1399

16

9

0

ANDREA

SEGNINO

BALDESI

6

1399

38

1

0

LEONARDO

NICCOLO

BALDESI

 

 

 

 

 

 

 

FRANCESCO SEGALONI,Priorista fiorentino, 1625

(ASF Man. Filza 226 ). (IV)

 

 

 

Anno

 

 

 

 

 

 

Baldesi

 

 

 

 

 

 

 

 

S.M.N.

1348

Turinus

Baldesis

 

 

Leon Bianco

Mar.

"

1356

Baldese

Turini

 

Baldesis

"

Sep.

"

1361

Baldese

Turini

 

Baldesis

"

Nov.

"

1364

Andreas

Segnini

 

Baldesis

 

Mar.

"

1366

Baldese

Turini

 

Baldesis

"

Nov.

"

1370

Baldese

Turini

 

Baldesis

"

Nov.

"

1372

Andreas

Segnini

 

Baldesis

"

Sep.

"

1375

Andreas

Segnini

 

Baldesis

"

Nov.

"

1377

Baldese

Turini

 

Baldesis

"

Sep.

"

1394

Andreas

Segnini

 

Baldesis

"

Jan.

"

1397

Segninus

Andreas

 

Segninis

"

Sep.

 

 

 

 

 

 

Priorista del RIDOLFI,Priorista a priori et a Casate

(ASF Man. Filza 225 ). (V)

 

Carica

Mesi e Anno

 

Nome

di

di

 

mestiere

 

 

 

 

 

 

 

 

Priore

da mezzo Decembre a mezzo Feb.o 1342

 

Neri

 

 

di Baldese

Calzolaio

"

Marzo 1348 et Aprile 1349

 

Turino

 

 

Baldesi

 

"

Setttembre et Ottobre 1356

 

Baldese

Turino

 

Baldesi

 

"

Novembre e Dicembre 1361

 

Baldese

Turino

 

Baldesi

 

"

Marzo 1364 et Aprile 1365

 

Andrea

Segnino

 

Baldesi

 

Gonfaloniere

Novembre e dicembre 1366

S.

Baldese

Turino

 

Baldesi

 

Gonfaloniere

Novembre e Dicembre 1370

S.

Baldese

Turino

 

Baldesi

 

Priore

Settembre e Ottobre 1372

 

Andrea

Segnino

 

Baldesi

 

"

Novembre e Dicembre 1375

 

Andrea

Segnino

 

Baldesi

 

"

Settembre e Ottobre 1377

 

Baldese

Turino

 

Baldesi

 

"

Gennaio e Febbraio 1394

 

Andrea

Segnino

 

Baldesi

 

"

Settembre e Ottobre 1397

 

Segnino

Andrea

Segnino

Baldesi

 

 

 

 

 

 

 

Raccolta SEBREGONDI, (ASF Man. Filza 288 ) (III).

 

B A L D E S I

 

 

Nome

di

Dì- Mese- Anno

Sest.re Pancrazio

12 Buonomini

Falconieri

1 Dicembre 1331

Falconieri

1 Giugno 1336

Giannotto

1 Settembre 1337

Qt.re S.M.Nov.la

Bonifacio

Falconieri

15 Marzo 1349

Baldese

Turino

15 Giugno 1358

Baldese

Turino

15 Dicembre 1360

Baldese

Turino

15 Marzo 1363

Andrea

Segnino

15 Dicembre 1365

Andrea

Segnino

15 Marzo 1373

Andrea

Segnino

15 Dicembre 1376

Baldese

Turino

15 Dicembre 1379

Segnino

Andrea

15 Dicembre 1393

Andrea

Segnino

15 Settembre 1396

Segnino

Andrea

15 Marzo 1399

Sest.re Pancrazio

16 Gonfalonieri

Falconieri

1 Aprile 1329

 

Giannotto

1 Aprile 1329 (?)

[sic in T.]

 

Falconieri

1 Agosto 1332

 

Torino

1 Dicembre 1332

 

Giannotto

1 Aprile 1335

 

Falconieri

1 Dicembre 1335

 

Turino

1 Aprile 1339

 

Turino

1 Aprile 1342

Qt.re S.M.Nov.la

 

Turino

8 Gennaio 1345

 

 

Baldese

Turino

8 Gennaio 1357

 

 

Baldese

Turino

8 Gennaio 1359

 

 

Baldese

Turino

8 Settembre 1367

 

 

Andrea

Segnino

8 Settembre 1369

 

 

Baldese

Turino

8 Settembre 1371

 

 

Andrea

Segnino

8 Maggio 1373

 

 

Andrea

Segnino

8 Maggio 1378

 

 

Segnino

Andrea

8 Settembre 1395

 

 

 

 

 

 

Dall’ Archivio Ceramelli-Papiani, ASF Man. Filza 290,estratto del

Priorista del MARIANI, Tomo III, pag. 559 ) (VI).

 

B A L D E S I ( F e r r a i o l i )

 

Anno

Nome

di

Giorno - Mese

Carica

San Pancrazio

1326

Falconieris

( * )

15 Dicembre

Priore

 

1330

Falconieris

( * )

15 Giugno

Gonfaloniere

 

1333

Falconieris

( * )

15 Febbraio

Priore

 

1339

Falconieris

( * )

15 Aprile

Priore

S.M.N.

1344

Baldese

Falconerii Ferraiolus ( * )

1 Maggio

Priore

Lion Bianco

1351

Bonifazio

Falconerii Ferraiolus ( * )

1 Marzo

Priore

 

1355

Bonifazio

Falconerii Ferravecchius ( * )

1 Luglio

Priore

( * ) Sono chiamati i Baldesi Ferraioli

 

 

 

 

 

Dall’ Archivio Ceramelli-Papiani, ASF Man. Filza 290,estratto del

Priorista del MARIANI, Tomo III, pag. 735 ) (VI).

 

B A L D E S I

 

Anno

Nome

 

 

Carica

S. M. N.

1348

Turinus

 

Baldesis

Priore

 

1356

Baldese

Turini

Baldesis

Priore

 

1361

Baldese

Turini

Baldesis

Priore

 

1364

Andreas

Segnini

Baldesis

Priore

 

1366

Baldese

Turini

Baldesis

Gonfaloniere

 

1370

Baldese

Turini

Baldesis

Gonfaloniere

 

1372

Andreas

Segnini

Baldesis

Priore

 

1375

Andreas

Segnini

Baldesis

Priore

 

1377

Baldese

Turini

Baldesis

Priore

 

1394

Andreas

Segnini

Baldesis

Priore

 

1397

Segninus

Andreae

Segnini

Priore

 

 

 

 

 

 

Priorista del RICCI, (ASF Man. Filza 241 ) (VII).

 

Per la Maggiore

Anno

 

Sesto

Quartiere

Gonfalonieri

Priori

 

 

 

 

 

 

 

 

1349

Baldesi

Oltrarno

 

1

1

 

1326

Baldesi

San Pancrazio

S.ta Maria Novella

3

16

 

 

 

 

 

 

 

Per la Minore

Anno

 

Sesto

Quartiere

Gonfalonieri

Priori

 

 

 

 

 

 

 

 

1342

Baldesi di Neri

Oltrarno

 

 

2

 

 

Per quanto riguarda le Ambascerie , nella

<< Raccolta Alfabetica per le loro Casate e Nomi, le quali sostennero per la Repubblica e pe’ Dieci di Balia illustri Ambascerie dall’ Anno 1340 all’ anno 1400, dedotta dai libri d’ Entrata e d’ Uscita, esistenti in Camera Fiscale>> (22), troviamo:

[…] Anibaldo di Segnino Baldesi 12 Aprile 1375 a Pisa.

[…] Andrea di Segnino Baldesi 27 Agosto 1383 a Pisa e Siena.

 

 

 

BIBLIOGRAFIA

 

 

MANOSCRITTI

ARCHIVIO DI STATO di FIRENZE :

 

 

(I) Storia delle Famiglie Fiorentine scritta nell' anno 1607 da PIETRO di GIO: MONALDI cittadino fiorentino con le aggiunte di Monsig. re SOMMAI sino all' anno 1626, A.S.F., Manoscritto Filza 425.

(II) L.M. MARIANI, Priorista Fiorentino,A.S.F. , Manoscritto Filza 250, bob. 4.

(III) Raccolta SEBREGONDI, A.S.F. Manoscritto Filza 288.

(IV) FRANCESCO SEGALONI,Priorista fiorentino,1625, A.S.F. Manoscritto Filza 226.

(V) Priorista del RIDOLFI,Priorista a priori et a Casate , A.S.F. , Manoscritto Filza 225.

(VI) Archivio CERAMELLI-PAPIANI, ASF Man. Filza 290.

(VII) Priorista del RICCI, A.S.F. Manoscritto Filza 241.

 

OPERE A STAMPA

 

(1) ROBERTO CIABANI, Le famiglie di Firenze, Bonechi, Firenze, 1993.

(2) GOLDSCHMIDT, Handbuch des Handelsrechts, Stuttgart, 1891, p.419.

(3) P. SANTINI, Quesiti e ricerche di Storia fiorentina, Firenze, 1903, p. 385,in ROBERT DAVIDSOHN, Storia di Firenze, Sansoni, Firenze, 1956, vol. VI, pag. 424 .

(4) Dizionario Biografico degli Italiani- Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani, Roma.

(5) STEFANO ORLANDI, Necrologio di S. MARIA NOVELLA 1235-1504, primo volume, Olschki editore, Firenze, 1955, pagina 54.

(6) ARMANDO SAPORI, Il personale delle compagnie mercantili nel Medio Evo, in Studi di storia economica ( secoli XII,XIV,XV), II, Sansoni, Firenze, 1955

p.706- 707.

(7) ARMANDO SAPORI, Studi di storia economica ( secoli XII,XIV,XV), Sansoni, Firenze, 1955 Appendice I - I fattori delle compagnie mercantili dei Peruzzi e dei Bardi- a) elenco dei fattori della Compagnia Peruzzi dal 1331 al 1343 e loro curriculum "vitae"- formato sui dati dei Libri. pag .724.

(8) PIERO BARGELLINI, La splendida storia di Firenze - Dal Duca d' Atene a Cosimo I,

(9-10-11-12) YVES RENOUARD, Les relations des papes d'Avignon et des compagnies commerciales et bancaires de 1316 a 1378, E.de Boccard, Paris, 1941, pp. 226,252,254,479.

(13) LUCIANO ARTUSI, Le arti e i mestieri di Firenze, Newton Compton, Roma, 1990.

(14) Statuti dell’ Arte dei Rigattieri e Linaioli di Firenze ( 1296-1340) a cura di FERNANDO SANTINI,Le Monnier, Firenze, 1940. pag. 250 - 251.

(15) BARBARA BEUYS, Firenze nel Medioevo- Vita urbana e passioni politiche, Bompiani, 2000.

(16) UGOLINI VERINI, De Illustratione Urbis Florentiae, Libri Tres, 3° ed. 1636.

(17) A. BUSIGNANI - R. BENCINI, Le chiese di Firenze Quartiere di Santa Maria Novella, Sansoni, 1979.

(18) "Firenze e la carestia del 1346-1347", in GIULIANO PINTO, La Toscana nel Tardo Medioevo: ambiente, economia rurale, società, Sansoni, 1982,Cap. VII, p. 340.

(19) ARMANDO SAPORI, Studi di storia economica ( secoli XII,XIV,XV), Sansoni, Firenze, 1955 Appendice I

(20) MARIO BERNOCCHI, Le monete della repubblica fiorentina, Olschki, Firenze, 1974- 1978, Volume III, pag. 130.

(21) ANTONIO MARIA BISCIONI, Istorie pistolesi ovvero delle cose avvenute in Toscana dall’ anno MCCC al MCCCXLVIII e Diario del Monaldi, Tipografia di Gio: Silvestri, MDCCCXLV, ristampa anastatica Sala Bolognese, Arnaldo Forni editore, 1975, pp. 452-458.

(22) Delle Eccellenze e grandezze della Nazione Fiorentina Dissertazione Storico – Filosofica, Stamperia Vanni, e Tofani , Firenze, MDCCLXXX

(Serie oro. Testi antichi in anastatica su CD-rom n. 13, ISTITUTO INTERNAZIONALE DI STORIA ECONOMICA "F . DATINI".

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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