Il ritratto di Francesco Aiolli del Pontormo

di Paolo Piccardi

 

 

 

( Anton ) Francesco Aiolli fu un musicista che visse a cavallo fra il XVI e il XVII secolo e operò sia in Italia che in Francia, dove il suo nome venne progressivamente modificato in varie maniere: Layolle, dell’Aiolle, dell’Aiolli o addirittura dell’Aiuola ed è sotto l’una o l’altra denominazione che si trova nelle enciclopedie specializzate. L’Aiolli accettò tali storpiature, ma sulle partiture che mandò alle stampe fece seguire la definizione "Horganista fiorentino". Fu forse per questa moltiplicità di nomi che i vari studiosi che si cimentarono nel tracciarne la biografia ipotizzarono varie date di nascita frutto di supposizioni basate sulla cronologia delle sue opere, arrivando addirittura ad immaginare due musicisti con l’identico nome, ma vissuti a decenni di distanza.

In realtà, come certificano i registri del Battistero di Firenze, Anton Francesco di Agnolo di Pero Aiolli nacque a Firenze, nel popolo di San Pier Maggiore, il 4 Marzo 1492 (1491 secondo l’uso fiorentino):

 

 

Terminò la sua vita nel 1540 a Lione, dove era stato chiamato dalla numerosa comunità fiorentina del luogo, fuoriuscita dopo la fallita rivolta antimedicea del 1521, a ricoprire il ruolo di organista e compositore nella loro chiesa, denominata Notre Dame de Confort.

All’età di 13 anni venne ammesso a far parte della Cappella Musicale della SS. Annunziata, come attesta la registrazione nel libro delle entrate e delle uscite del Convento:

 

11 Novembre 1505 A Francesco dellaiole che chanta le laude lire sei soldi 18 sono per suo salario

( A.S.Fi. Corp. Rel. soppresse 119 703 )

 

Alla SS. Annunziata potè beneficiare degli insegnamenti di Bartolomeo degli Organi, di cui in seguito sposò la cognata, Maddalena Arrighi. Erano gli anni nei quali la Cappella Musicale della SS. Annunziata rappresentava l’eccellenza in fatto di esecuzioni musicali, sia tradizionali che nella nuova interpretazione dovuta all’apporto dei numerosi musici fiamminghi, che da quasi tre decenni erano stati ingaggiati dall’illuminato Priore Antonio Alabanti.

Nel corso delle sue frequentazioni presso la SS. Annunziata, l’Aiolli strinse amicizia con Andrea del Sarto che lo volle ritrarre nella lunetta del Chiostro dei Voti, che rappresenta l’Adorazione dei Magi, accanto a se stesso e al Sansovino. Frequentò anche il Pontormo e anche questo pittore volle ritrarlo in un quadro che si trova agli Uffizi, dove risulta pervenuto dalla raccolta del Cardinale Leopoldo de’ Medici, l’inventario della cui galleria dei quadri così descrive:

 

"[2143] 70 M. Un quadro in tavola alto b. 1 1/2 largo b. 1 1/8, dipintovi un ritratto dell'Aiele musico di mezz'età a sedere, che tiene in mano un libro di musica, vestito di nero senza collare, mano d'Andrea del Sarto, adornamento dorato e intagliato in parte n. 1".

( A.S.Fi Guardaroba 826 Eredita’ Cardinale Leopoldo C. 58v )

 

L’inventario fu stilato nel 1675 e a quell’epoca Andrea del Sarto era molto più celebre del Pontormo. Questo può giustificare l’errore di attribuzione, ma gli studiosi ancora dibattono su chi fosse realmente l’autore del dipinto.

Una annotazione nella vacchetta del Segretario dei Padri Discreti della SS. Annunziata ci illumina sia sul nome del pittore sia sull’originario proprietario del dipinto:

 

7 Maggio 1634

Il Cardinale de' Medici nell'ingresso di casa nostra si era aperto e detto che riceverebbe per favore dei Padri lo volessero compiacere di fargli il dono di una testa in un quadro che al presente si trova in camera dell'istesso P. Priore promettendo in cambio di detto quadro, fare qualche amorevolezza alla nostra Chiesa. Il suddetto quadro è un ritratto antico fatto per un certo musico chiamato Aiolle e questo si e' poi detto che sia mano di Jacopo da Pontormo il qual ritratto si ritrova nella camera del R. P. M.o Lorenzo Piccioli.

I Padri intendendo il desiderio dell'Emin.mo Sig. Cardinale volentieri condiscesero alle sue voglie e per partito glielo donorno e furno i voti tutti favorevoli.

( A.S.Fi. Corp.Rel.Soppresse 119 25 C. 52r )

 

 

 

 

 

 

Il particolare dell'affresco di Andrea del Sarto con il suo autoritratto,il Sansovino e l'Aiolli.

Il dipinto che è in un angolo buio e' purtroppo in condizioni di conservazione non buone.

 

 

 

 

 

 

 

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