Storia dei Carnesecchi 1130--1291

Alla ricerca delle origini dei Carnesecchi : ricerca a ritroso

 

 

 

 

 

 

 

A questo punto mi e' stata di molto aiuto la dottoressa D. a cui mi sono rivolto chiedendo se conosceva degli atti in cui fossero nominati un Buonfantino (o Fantino ) e/o un Cancellerio

 

La dottoressa mi indicava tutta una serie di atti (non esaustivi in quanto non aveva mai svolto una ricerca focalizzata all'argomento ) in cui erano indicati degli individui che portavano nomi uguali a quelli da me cercati e presenti sui suoi database

Con questi documenti si puo' tentare di risalire ancora piu' indietro nel tempo

 

 

 

documenti (elenco documenti )

 

 

 

 

 

 

 

 

Cancellerio di Bellone di Lutterio

1201

 

Caleffo vecchio

Cancellerio

1216

 

Documenti Santini

Cancellerio di Bellincione

1220

 

Santoli Liber censum comunis pistorii

Lutterio di Cancellerio

1233

 

Diplomatico Strozziane Uguccioni

Lutterio di Cancellerio

1240

 

Diplomatico Medici Tornaquinci

Fantino di Cancellerio, console della Curia di S.Pancrazio

1242

 

Documenti Santini

Cancellerio

1247

BM

ASF archivio generale

Dominus Lutterius quondam Cancellerii Bellonis

1247

 

ASF archivio generale

dominus Buonfantino del bm dominus Cancellerio de Adimaris indicato anche come domino Fantino

1255

 

Documenti Santini ( appendice )

Durante, Feo, Lapo, Domino, di Buonfantino di Cancellerio

 

 

Notaio Biliotti

 

 

 

 

 

 

 

Lutterio padre di Bellincione ( Bellone )

 

 La dottoressa D. mi chiariva anche :

Per quanto riguarda il padre di Buonfantino , la situazione è abbastanza complicata. Cercando nei miei documenti, mi sono imbattuta in un Cancellerio di Bellone di Lutterio che nel 1201 è tra i giuranti un accordo con Siena; un Cancellerio era consigliere nel 1216 mentre un Cancellerio di Bellincione lo fu nel 1220; in tre documenti (rispettivamente del 1233, 1240 e 1247) ho poi incontrato un Lutterio di Cancellerio di Bellone. ho cercato di mettere insieme tali dati e, forse, il Cancellerio padre di Bonfantino (che ebbe almeno altri due figli e cioè Lutterio, di cui ho scritto sopra, e Lapo, dato che avevo trovato leggendo il libro di Raveggi, Tarassi etc.), era figlio di Bellone o Bellincione (credo si tratti dello stesso individuo, nel primo caso il nome è abbreviato ) di Lutterio

  

1201

 

Cancellerio

Bellone

Lutterio

1216

 

Cancellerio

 

 

1220

 

Cancellerio

Bellincione

 

1233 e 1240

Lutterio

Cancellerio

 

 

1242

Fantino

Cancellerio

 

 

1247

Dominus Lutterio

Cancellerio

Bellone

 

1255

Dominus Buonfantino (Fantino) degli Adimari

Dominus Cancellerio

 

 

Circa 1278

Messer Buonfantino

Cancellerio

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nota bene in nessuno degli atti fornitomi dalla dottoressa sono citati gli Adimari , cio' nonostante ritengo sia abbastanza probabile immaginare (documento del 55 ) un individuo quale :

 Dominus Buonfantino ( Fantino ) di dominus Cancellerio di Bellincione ( Bellone ) di Lutterio degli Adimari

Con un Lutterio la cui data di nascita si puo' fissare tra il 1120 e il 1130

Un Lutterio che costituisce un ulteriore tassello nella ricerca delle origini degli Adimari ( nota : Lotterio era un nome diffuso tra i Cadolingi che il Repetti dice consorti degli Adimaringi )

 

 

Tra i nipoti di Bernardo degli Adimari ( il console nel 1173 ) troviamo :

Bellincione di Uberto di Bernardo

Lutterio..... di Uberto di Bernardo

Dove Bernardo e' il console del 1173 , Uberto suo figlio e' il console del 1202 , Bellincione e' il progenitore degli Adimari Bellincioni e Lutterio e' il padre dell'Uberto presente all'atto del 1255 con Buonfantino

Cioe' i nomi di Lutterio e di Bellincione ricorrono nella linea degli Adimari discendente dal console Bernardo,

Non troviamo questi nomi nella discendenza di Gherardo e di Ranieri o di Adimari (per cio' che conosco )

Questo e' un particolare che ritengo degno di molta attenzione

 

L'utilizzo dei nomi di Lutterio e di Bellincione nella discendenza di Bernardo autorizza a pensare ad alcune cose :

 

 

 Nota bene Lottario e' il nome dell'imperatore ed e' un nome in uso tra i Cadolingi , che il Repetti dice essere parenti degli Adimaringi.

 

 

 

San Miniato 1183 atto 119

attori il conte Guido Borgognone sua moglie Tuttabuona e Buonafede di Peloso

testimone Lottieri figlio Belloni

conti Alberti altrove Tuttabuona eì chiamata Tuttadonna

 

 

 

 

 

Quanto esposto avvalorerebbe uno schema genealogico come quello descritto qui sotto , con un Lutterio che nasce intorno al 1120 ,1130 e i primi Carnesecchi che

si cognominano cosi' intorno agli anni tra il 1390 e il 1402

 

 

 

 

Non sono riuscito a stabilire il padre di Lutterio l'individuo a capo di questo albero genealogico

Il padre di Lutterio dovrebbe ricollegarsi alle linee genealogiche degli Adimari di citta' o a quelle degli Adimari del conte Adimaro

Degli Adimari di citta' troviamo notizie a partire intorno all'anno 1000

Degli Adimari del conte e conseguentemente della famiglia franca degli Hucpoldingi troviamo notizie in Italia a partire dagli anni intorno all' 800

Nella documentazione superstite c'e' pero' un cono d'ombra nel periodo 1100 1150 che impedisce di seguire chiaramente senza ricorrere a congetture

le linee genealogiche e che costringe all'incertezza sulle origini degli Adimari ; cioe' a non poter chiaramente discernere se i Filii Adimari trovano

origine in un Adimaro discendente del conte omonimo oppure in un quasi contemporaneo Adimaro appartenente ad una famiglia cittadina

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 Bellincione di Lutterio dovrebbe essere il primo con questo nome tra gli Adimari

 

( Secondo Benvenuto da Imola (1330c. -1387c. ) e successivamente in un accezione quasi generale ( ci sono pero' pareri discordi ) per la dantesca "oltracotata schiatta " s'intendono gli Adimari ; a uno di questa "oltracotata schiatta" Dante attribuisce il matrimonio con la figlia di Bellincione Berti)

 

L'oltracotata schiatta che s'indraca

dietro a chi fugge, e a chi mostra 'l dente

o ver la borsa, com'agnel si placa,

già venìa sù, ma di picciola gente;

sì che non piacque ad Ubertin Donato

che poï il suocero il fé lor parente.

 

( Vedi quanto si dice nella pagina " Dante e gli Adimari " del rancore che il poeta nutriva verso gli Adimari Cavicciuli esteso a tutti gli Adimari ) che potrebbe giustificare il " gia' venia su' ma di picciola gente si che non piacque ad Ubertin Donato che poi il suocero il fe' lor parente "

 

Quindi il nome di Bellincione , secondo Dante , ( e presumibilmente quindi secondo la tradizione popolare ) deriverebbe nella famiglia Adimari dal "mitico " Bellincione Berti dei Ravignani

(" l'alto Bellincion" lo chiama Dante, "il primo e piu' onorato cavaliere di Firenze" lo chiama il Villani ) di cui uno dell' "Oltracottata schiatta"

(non precisato ) avrebbe sposato una delle figlie , sorella a Gualdrada moglie di Guido VII Guerra

Il matrimonio di Gualdrada con Guido Guerra avvenne al piu tardi nel 1180 come da documento di Poppi del marzo 1180

in cui Gualdrada e' gia' nominata come contessa ( Davidsohn Le origini vol 2 pg 851 edizione 1907)

Nota bene secondo il Davidsohn Bellincione Berti abitava e possedeva beni nel quartiere di S. Pier Maggiore

 

Interessante questa ipotesi di una parentela tra i conti Guidi , i Donati , e gli Adimari attraverso le figlie di Bellincione Berti

 

Cronologicamente nella faccenda sembra pero' esserci qualcosa che non torna : il Bellincione figlio di Lutterio e' gia' attivo nel 1180

Piu'compatibile cronologicamente e' Bellincione di Uberto di Bernardo ( sempre ammesso che quanto riferito dall'Alighieri abbia un fondamento storico )

Il cui nome sembra pero' derivare da Bellincione di Lutterio, infatti ho i nomi di Bellincione e di Lutterio come figli di Uberto

 

 

 

 

 

Le origini degli Adimari sono ancora indecifrate

Le tesi su queste origini sono diverse e controverse da una parte chi le fa risalire alla piu' pura nobilta' feudale cioe' dal conte Adimaro della stirpe franca degli Hucpoldingi e chi ad una elite cittadina arricchitasi con i traffici ed i commerci gia' nel corso del XI secolo

Non e' pero' indifferente il conoscere se gli Adimari del XIII secolo fossero autoctoni o figli di una nobilta' feudale , poiche' credo chiarire questo punto e' aggiungere un elemento che puo' aiutare a meglio interpretare alcune ipotesi socioeconomiche contrastanti che vedono lo sviluppo dell'economia fiorentina come derivazione di una feudalita' convertitasi ai traffici o dalla forza di una del tutto nuova borghesia urbana.

 

Quindi questa e' una storia ancora in parte da scrivere.

( Ritengo comunque molto importanti su questo punto gli studi che sta compiendo il dr. Enrico Faini dell'Universita' di Firenze )

 

 

 

 

Il Davidsohn propendeva per l'origine feudale degli Adimari del XIII secolo

 

Da "Storia di Firenze : Le origini " pg 549 e sg Davidsohn

 

Alla distruzione di Prato si riconnette un'altra impresa militare dei fiorentini. Di la dall'Arno a circa 12 km soltanto da Firenze ,dirimpetto a Signa e piu' alto dell'attuale Lastra , sorgeva il castello Gangalandi chiamato anche Monte Gualandi, che dalla cima del colle dominava la navigazione fluviale e le relazioni commerciali della citta' con Pisa e col mare; specialmente le barche con carichi pesanti non potevano ne' partirsi da Firenze stessa , ne' risalendo il fiume continuare oltre il porto di Signa. Il castello era degli Adimari

Bisogna credere che gli Adimari avessero fatto causa comune con gli Alberti loro consorti, perche' l'anno stesso della distruzione di Prato vediamo i fiorentini rivolgere anche contro di loro le armi

Furono pretesto alla guerra certe imposte ecclesiastiche , ma la ragione vera e' da ricercarsi negli interessi del commercio sempre piu, rigoglioso e nell'odio contro le pretese di una famiglia magnatizia che al commercio doveva essere particolarmente molesta con i suoi domini lungo l'Arno perche' anche piu' a valle di Gangalandi alla Gonfolina , dove lo stretto passo del fiume ne rendeva facile il dominio, essi erano diventati proprietari di terre e castella. Sembra anzi che col conflitto per Monte Gualandi s'intrecciassero alcune per l'eredita' di questi possessi , che gia' avevano appartenuto all'arcidiacono Bernardo figlio di Bernardo, nipote di quel conte Adimaro sopra ricordato. Morto ancor giovane l'arcidiacono , la famiglia dei"Filli Adimari" (cosi essa era chiamata ) si era impadronita dell'eredita' di lui , mentre la canonica accampava pretese sulle terre lasciate dal suo arcidiacono , e le ebbe infatti molto piu' tardi in seguito ad un accomodamento ( Forschungen pag 81 )

 

Il Davidsohn lascia intendere che gia' intorno al 1100 i discendenti del conte Adimaro fossero identificati come filii Adimari ( cio' che renderebbe probabile l'identificazione di questi con gli Adimari del XIII secolo )

 

Due documenti citati da Natale Rauty nel suo recente

Documenti per la Storia dei Conti Guidi in Toscana . Le origini e i primi secoli 887-1164 Leo Olschki editore 2003

Sembrano rinforzare l'ipotesi del Davidsohn

Il primo e' atto del 3 luglio 1039 in Firenze dove Itta ,abbadessa del monastero di Sant'Ilario ,dona al monastero di Vallombrosa vari terreni

Nel definirne i confini : usque ad iugum Alpis, de tertia abet terminum terram Adimari, de quarta parte abet terminum terra eiusdem Adimari

Il secondo e' un atto dell'ottobre 1096 presso il monastero di Vallombrosa

Adimari e Ildibrando , fratelli ,figlioli di Ubaldo (e discendenti dal conte Adimaro ) , donano a Vallombrosa tutte le terre ,selve, arbori , et Alpe chiamato Vallombrosa come aveva fatto il conte Guido

Adimari et Ildibrando ,germani filii Ubaldi,quia pro Dei Timore et remedium anime nostre et anima de genitoris et genetrice nostra ,da modo in antea promittumus et spopondimus et reflutamus ad ecclesia et monasterio Sanctae Marie sito Valle Umbrosa , in manus Teuderichi prepositi , in vice de ipso monasterio , et Florentii abbas ,de integris omnibus terris et silvis et arboris de Alpe que vocatur similiter Valle Umbrosa , in eiusdem modo reflutamus et promittimus infra ipse finis et termini , sicut fecit et reflutavit Guido comes ad ipso monasterio , qui de una parte habet fossade Franco et terra Pascianise , de alia parte habet terminum Massa Ristunchiaia et terra Pascinise et usque ad iugum Alpis ,de tertja habet terminum eiusdem terra Adimari , de quarta parte habet terminum terra Adimari et alia terra Sancti Illari ....Factum est in presentia Gotuli filio Rustici et Rolandi filio Guidi et Henrighi filio Regimbaldi et reliqui plures........

Cita il Rauty : ............. tra le varie note dorsali la piu' antica del secolo XII reca :

Breve refutationis quod fecerunt Adimarius et Ildiprandus filii Ubaldi Adimaringi

 

Poiche' nel primo e nel secondo documento si parla delle stesse terre che dopo 60 anni continuano ad esser designate al medesimo modo : terra Adimari. Questo mi sembra renda possibile che , come si continuava a parlare ancora nel 1096 di terre di Adimaro , si potesse anche parlare di Filii Adimari intesi come discendenti dal conte Adimaro

Inoltre e' interessante quell'Adimaringi attribuita dal Rauty ad una mano del XII secolo

 

 

 

 Vedi altri documenti sugli Adimaringi a pagina 3

 

 

Infine vorrei ricordare un documento

 

Nei documenti del Santini ( Documenti dell'antica costituzione del Comune di Firenze editore Vieusseux 1895 ) appare uno squarcio della generazione dei primi anni del 1200

Nell'atto ( XLVII )del 4 giugno 1203 Ogerio ,Potesta' di Poggibonsi ed i suoi consiglieri ,arbitri nella lite vertente fra i Comuni di Siena e Firenze a causa di limitazioni confini decidono in merito

Nell'atto (XLVIII ) del 4,7,8 giugno 1203 Il Comune ed il Vescovo di Siena cedono al Comune di Firenze cio' che a questo perviene per il precedente lodo

 

Tra i signa manuum :

Bellincionis Uberti ,

Allamanni Gerardi Adimari ,

Adimari Ianni Bernardi ,

Cacellieri (?)

Ildebrandinus Adimari iudex ( Ego Ildebrandinus Adimari Henrici Imperatoris iudex ordinarius , suprascriptis omnibus interfui ideoque subscripsi )

 

Alamanno figura come figlio di un Gerardo Adimari (e' difficile pensare ad una precoce cognomizzazione in quell'Adimari in una serie di nomi come questa )

Quindi Gerardo e' figlio di un Adimaro

 

 

Nel campo delle ipotesi potrebbe esser valido uno schema genealogico ( e' incompleto ) come questo

 

 

 

 

 

 

 

 

Vorrei infine riportare questi due brani tratti dal Dizionario del Repetti :

 

………………………..Continuazione de’Marchesi di Toscana, con la quale i messi e castaldi della gran contessa Matilda stando in Firenze approvarono la donazione fatta da

Adimaro del fu Bernardo, e da donna Gasdia sua cognata vedova di Ubaldo e figlia del fu Cici, (forse Cerchi), viventi a legge Ripuaria, in favore del capitolo della

cattedrale fiorentina, cui avevano ceduto varie terre, vigne, corti e alcuni predj dominicali posti nei confini di Rovezzano e di Varlungo, beni tutti che si

qualificano dentro i confini del piviere di S. Pietro a Quarto, ossia a Ripoli, pervenuti nei fratelli prenominati, Adimaro e Ubaldo, per paterna e materna

eredità. Che cotesti fratelli Adimaro e Ubaldo figliuoli di Bernardo fossero nipoti di un altro Adimaro, stato conte ed autore della oltracotante e potente schiatta degli

Adimari, lo farebbe credere fra gli altri un’istrumento del 1046 di novembre rammentato all'Articolo EMA (S. PIETRO A); in favore della qual chiesa Bernardo del

fu conte Adimaro, stando in Firenze, rifiutò alcune terre che contendeva al rettore della medesima. Quel conte Adimaro poi padre di Bernardo nasceva da un marchese

Bonifazio figlio di Teobaldo, ossia Ubaldo, vissuto nel 988, anno in cui lo stesso March. Bonifazio dono alla Badia a Settimo il padronato delle chiese di S.Donato a Lucardo

e di S. Martino alla Palma. –

 

……………………….All' Articolo ROVEZZANO citai un istrumento del 3 luglio 1077 relativo alla conferma di una donazione fatta al capitolo del Duomo, allora in S. Giovanni di Firenze,

da un Adimari figlio del fu Bernardo degli Adimari e da Gasdia de' Cerchi vedova di Ubaldo Adimari sua cognata, abitanti poco lungi dalla chiesa di S. Reparata in

Firenze (nel Corso detto tuttora degli Adimari), i quali offrirono al Duomo medesimo alcuni beni che essi possedevano in Varlungo e a Rovezzano sotto il piviere

di S. Pietro a Ripoli, già detto a Quarto.

 

Purtroppo al momento non sono riuscito a consultare il Piattoli ( che ha pubblicato i documenti della Canonica in cui figura questo atto del 1077 )e quindi non mi sono reso conto da che cosa il Repetti deduce che gli Adimaringi gia' abitassero in Firenze

L'altra osservazione e' su Bonifazio Marchese e l'anno 988 : la battaglia di Fiorenzuola ,che vide protagonista Bonifazio successivo Dux et Marchio e' del 923 , inoltre le fonti dicono costui morto negli anni 50 di quel secolo : C'E' QUALCOSA CHE NON TORNA

 

 

Un ultima cosiderazione sul momento in cui alcuni Duranti adottarono il cognome Carnesecchi

All'inizio di questa pagina abbiamo visto che i primi documenti dove si nomina questo cognome ,da me reperiti , portano la data del 1402

Adesso si prospetta che questa cognomizzazione possa essere retrodatata :

 

…………Con riferimento alla Sua richiesta Le comunico che nella pubblicazione curata da M. Cecchi e E. Coturri, "Pescia e il suo territorio" (Pistoia, Tip. Pistoiese, 1961) è riportato un elenco dei vicari e dei podestà, da cui risulta appunto Zenobio di Berto Carnesecchi vicario nel 1402, ma anche Zanobi Carnesecchi (forse lo stesso) podestà nel 1384, Piero di Simone Carnesecchi vicario nel 1473 e almeno altri quattro Carnesecchi vicari a Pescia tra il 1509 e il 1528, per non andare oltre. Per uno di questi ultimi quattro, gli unici dei quali è ancora conservata la documentazione nella Sezione di Archivio di Stato di Pescia, dal momento che la più antica è andata distrutta nel corso dell'Ottocento, e per l'esattezza per Bernardo di Francesco Carnesecchi del 1509, c'è una filza degli Atti con lo stemma sulla coperta, sugli stemmi dei vicari pesciatini è in corso di pubblicazione uno studio di Vanessa Gabelli che dovrebbe essere pubblicato nel bollettino "Valdinievole-Studi storici" pubblicato dall'Istituto Storico Lucchese, sezione Valdinievole. Per quanto riguarda i vicari del XIV e XV secolo, dei quali non è come detto conservata la documentazione, forse potrebbe esserci qualche citazione nelle Deliberazioni dell'Archivio del Comune per le quali andrebbe fatta una ricerca specifica in loco. La Sezione di Archivio di Stato di Pescia è aperta tutti i giorni dalle ore 8.45 alle ore 13.45, il mercoledì fino alle ore 18.45 cfr. http://archivi.beniculturali.it/SASPESCI

Cordiali saluti

Il Direttore

Dr. Carlo Vivoli Archivio di Stato 51100 PISTOIA
tel. 0573 23350/367416 fax 0573508116 e-mail
aspt@libero.it

La cortesia non e' una virtu' che s'incontra facilmente , su dieci e mail che spedisco a meno della meta' ricevo risposta . Ringrazio il dr Carlo Vivoli e i suoi collaboratori

 

Dalla lettura del libro "Pescia e il suo territorio"

Ricavo i seguenti dati : fino al 1424 vi sono due cariche distinte Podesta' e Vicario. Dal 1425 la carica di Podesta' viene riunita con quella di Vicario.

Fino al giugno del 1606 la carica di Vicario e' semestrale dal Luglio 1606 la carica diventa annuale.

I Carnesecchi in carica

1384

Zanobi Carnesecchi

Podesta'

1402

Zenobio di Berto Carnesecchi

Vicario

1473

Piero di Simone Carnesecchi

Podesta' e Vicario

1509

Bernardo di Francesco Carnesecchi

Podesta' e Vicario

1520

Simone di Pietro Carnesecchi

Podesta' e Vicario

1521

Bernardo di andrea Carnesecchi

Podesta' e Vicario

1528

Bartolomeo di Piero Carnesecchi

Podesta' e Vicario

1613

Pierfrancesco del sen Cristoforo Carnesecchi

Podesta' e Vicario

1630

Giovanni Battista di Zanobi Carnesecchi

Podesta' e Vicario

 

 

 

 

Mi lascia fortemente perplesso quel Zanobi Carnesecchi Podesta' nel 1384 , che stante le mie genealogie e' il medesimo individuo di Zenobio di Berto Carnesecchi del 1402 ( vedi lettera Datini )

Non mi risulta che gia' dal 1384 i Carnesecchi fossero cosi cognominati

Ritengo possa trattarsi di un attribuzione di cognome cioe' di un individuazione a posteriori dove ad una persona non ancora cognominata viene assegnato un cognome che assumera' solo molto tempo dopo o che addirittura assumeranno i suoi discendenti

Non ho per il momento modo di consultare il libro per vedere se esistono elementi chiarificatori

E' un libro del 1961 per cui non posso nemmeno tentare il contatto con gli autori

 

 

Giustamente il dr Vivoli suggerisce :

Come Le scrivevo le notizie sono ricavate dal libro in questione e dalle ricerche effettuate dagli autori, peraltro non sempre documentate chiaramente, tuttavia un ulteriore strumento di prova per confermare la veridicità dell'elenco può essere rappresentato dai registri degli "ufficiali estrinseci" dell'Archivio delle Tratte, conservato presso l'Archivio di Stato di Firenze

 

 

 

 

 

 

Ho avuto notizia su internet di un progetto strategico :

 

I gruppi dirigenti del comune di Firenze dall'età consolare al priorato delle arti (1137-1302).
Una banca dati prosopografica
Progetto strategico dell'Ateneo di Firenze
Proff. Maire Vigueur, Cherubini, De Angelis, Muzzi, Sznura e Zorzi (responsabile)
[sito in allestimento]

 

Questa mia ricerca cade in parte nel periodo di progetto dell'Universita' di Firenze! Questo mi fa sperare che prima o poi trovero' una risposta alle mie ipotesi

 

 

( Chiedo a chiunque possa fornirmi informazioni di aiutarmi , questo sito e' affidato alla collaborazione di tutti )

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