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Ruolo politico dei Carnesecchi

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Il ruolo politico dei Carnesecchi si puo' approssimativamente dedurre dalle cariche pubbliche occupate Prenderemo in considerazione :

 

Gonfalonieri di Giustizia e Priori delle Arti della Repubblica……………………………pagina 11

Buonuomini , Gonfalonieri di Compagnia , Notai della Repubblica…………………….pagina11 bis

Senatori del Granducato…………………………………………………………………...pagina11ter

 

 

 

SISTEMI DI ELEZIONE E DI NOMINA PER LE MAGISTRATURE FIORENTINE NEI SECOLI XIII-XVIII.

 

 

 

I. L'ETA DELLA REPUBBLICA

 

 

l. DAL 1282 AL 1355

 

Nella vita politica fiorentina il 1282 segna una tappa fondamentale in quanto, proprio in questo anno, furono istituiti i Priori delle arti: fatto che il Davidsohn considerò " uno dei più importanti mutamenti statutari che la città-repubblica abbia conosciuto e che decise del suo avvenire democratico ". Tre, com'è noto, furono i Priori (Bartolo di lacopo de' Bardi, Rosso Bacherelli, Salvo di Chiaro Girolami) che iniziarono il loro mandato il 15 giugno 1282, quale espressione delle arti maggiori, e sicuramente le più importanti - di Calimala, del Cambio e della Lana -, al cui interno erano stati eletti.

I risultati politici conseguiti subito da questa nuova magistratura, creata come rappresentanza delle classi economicamente più potenti della popolazione, furono tali che nello spazio di pochi mesi, e prima ancora che si compisse il primo anno della sua attività, essa s'integrò e poi si sostituì definitivamente alla magistratura dei Quattordici Anziani, istituita dal cardinale Latino per riportare la pace a Firenze dopo le lotte fra guelfi e ghibellini. Alla fine del primo bimestre di durata (a due mesi, infatti, fu fissato il termine della carica) dei primi tre Priori fu stabilito di raddoppiarne il numero, in modo che potessero esservi sempre rappresentate ben sei delle sette arti maggiori - secondo Giovanni Villani l'esclusa fu quella dei Giudici e Notai' -, e ciascun sesto in cui era suddivisa allora la città.

Per il primo decennio, e cioè fino al 1292, i nuovi Priori vennero eletti da quelli che stavano per scadere, alla fine del loro bimestre: questi, infatti, si riunivano nella chiesa di San Pier Scheraggio e, insieme con le Capitudini delle arti, col Consiglio speciale del Capitano del popolo e con altri saggi dei sei sesti (che prendevano il nome di " arroti ", cioè aggiunti), eleggevano i loro successori con voto segreto e a semplice maggioranza. Però le modifiche a questo sistema di elezione non tardarono a venire: basti pensare che nel 1292, appunto dieci anni dopo l'istituzione del priorato - e anno in cui fu creato il Gonfalonierato di giustizia - furono prospettati ben ventiquattro differenti sistemi elettorali .

 

Già nel 1289 era stata per la prima volta creata la figura del Gonfaloniere di giustizia, che aveva il vessillo bianco con la croce rossa, che era poi il gonfalone del popolo (e appunto da questo derivò il nome al nuovo magistrato), e il comando di mille armati per la difesa della libertà e il rispetto delle leggi. L'anno successivo si raddoppiò il numero degli armati e fu creato un secondo Gonfaloniere, anch'egli provvisto di gonfalone: questi due gonfaloni, però, non potevano essere tratti fuori per raccogliere ì fanti senza un preciso ordine dei Priori. Gli Ordinamenti di giustizia provvidero a riunificare la carica di Gonfaloniere in una sola persona: Il Gonfaloniere era eletto ogni due mesi in un sesto sempre diverso da una commissione formata dai nuovi Priori (con i quali il Gonfaloniere non poteva essere imparentato, così come con gli stessi magnati), dalle Capitudini delle arti e da due savi per sesto. Preliminarmente la commissione estraeva il sesto in cui doveva essere scelto il Gonfaloniere, quindi venivano eletti sei saggi, popolani e artefici, di questo sesto, i cui rappresentanti' lasciavano la riunione prima dell'inizio, della votazione. 1 membri rimasti procedevano allora all'elezione per scrutinio segreto tra i sei nominativi in precedenza eletti: il più votato risultava così eletto.

Il Gonfaloniere era equiparato ai Priori e viveva con essi in Palazzo, aveva lo stesso loro stipendio giornaliero di dieci soldi, comprensivo delle spese, ma aveva divieto di un anno, mentre i Priori lo avevano per due. Il fatto di poter disporre della forza armata - contrariamente ai Priori - poneva di fatto, se non di diritto, il Gonfaloniere in posizione preminente sia rispetto agli altri organi istituzionalì sia nei confronti dei cittadini, anche se legalmente il Gonfaloniere - per il carattere repubblicano dello stato - altro non era che il primo dei Priori. Dal nome degli Ordinamenti di giustizia, il Gonfaloniere prese l'appellativo "di giustizia", dato che doveva in pratica rendere esecutivi quegli stessi ordinamenti. Fu nel 1306, quando cioè tale attribuzione venne a cadere per passare nelle mani dell'Esecutore di giustizia, che il Gonfaloniere ebbe un ancor più specifico ruolo di capo della Signoria: in fondo - come ben notò il Villari, p. 402 - la stessa creazione della nuova magistratura interpretava l'esigenza di dare maggiore unità e forza al governo della città. A differenza di altre istituzioni, il gonfalonierato di giustizia non conosce per lungo tempo sostanziali modificazioni e resta regolato così come era stato provveduto nel 1292, salvo le alterazionì cui la carica fu soggetta al tempo del duca d'Atene, e fino al settembre .1502, quando il carattere della magistratura fu profondamente modificato con l'elezione a vita, e quindi non più bimestrale, di Piero Soderini.

 

Ma gli Ordinamenti di giustizia, emanati da Giano della Bella il 18 gennaio 1292, stabilivano che l'accesso alle cariche pubbliche doveva essere subordinato all'appartenenza alle ventuno arti e corporazioni della città ". Ne derivava che la " communitas civium ", che in teoria avrebbe dovuto partecipare nella sua totalità al governo del Comune' risultava costituita solo da una minoranza della popolazione, anche questa suddivisa in gradi. Al primo di essi si trovava la " piccola cìttadinanza ", formata da coloro che potevano accedere solo alle cariche di sesto (e poi di quartiere), e che per essere ammessi agli uffici dovevano possedere determinati requisiti, come la residenza nella città per un certo periodo, l'aver pagato le " gravezze " per un certo numero di anni, il possedere un'età minima e il non aver subìto condanne infamanti. A un grado superiore erano i " cittadini originari ", chiamati così in ricordo dei tempi in cui il Comune era retto dai suoi fondatori, che godevano pienamente dei diritti politici, erano cioè elettori e potevano essere, a loro volta, eletti ad ogni tipo di magistratura. Anche nel contado e nel distretto del Comune si determinò la stessa situazione esistente in città; tuttavia là si aggiungevano complicazioni derivanti dal fatto che, oltre alle norme statutarie locali ' nel contado e nel distretto valevano anche le disposizioni e le limitazioni della città: in particolare, i cittadini che a Firenze avevano piena capacità politica potevano ricoprire, oltre agli uffici della città, anche quelli della periferia. Ad ogni modo, sin dall'inizio della vita politica del Comune, il possesso della cittadinanza è il requisito fondamentale per conseguire l'abilitazione agli uffici, anche se, in questi anni, mancano norme precise al riguardo. L'acquisto della cittadinanza poteva avvenire o direttamente, in seguito ad una concessione alla persona " ex privilegio " o " de gratia ", o per via indiretta, per aver maturato i requisiti richiesti dall'ordinamento giuridico .

Con la provvisione del 14 giugno 1301 vennero fissate nuove norme circa l'elezione dei Priori e dei Gonfalonieri di giustizia: ma anche dopo furono apportate di continuo modifiche, che però " avevano ormai tutte un unico orientamento: porre sempre di più il priorato e il gonfaloniere al centro di ogni elezione ". Tale orientamento si trova confermato anche dalle successive disposizioni, che sostanzialmente accentuano il ruolo e i poteri centralizzati del priorato, compresa l'istituzione, avvenuta il 22 giugno 1321, dei Dodici buoniuomini che si affiancano ai Priori, al Gonfaloniere di giustizia e ai Gonfalonieri di compagnia per deliberare sulle questioni più importanti. Essi assunsero un ruolo di fondamentale importanza nel governo cittadino fino a diventare, con gli altri magistrati sopra indicati, i diretti responsabili della politica fiorentina. " Furono chiamati Buoniuomini - dice il Giannotti - perché furono eletti quelli che avevano fama, oltre la sufficienza, di gran bontà ". Dal 1321 in poi, sempre più frequentemente furono affidate deleghe di poteri dei Priori e del Gonfaloniere di giustizia sia ai Dodici buoniuomini sia ai sedici Gonfalonieri di compagnia: a volte il voto di uno dei Dodici era equiparato a quello di un Priore o del Gonfaloniere

 

Sull'origine dei Gonfalonieri di compagnia vi sono due tesi diverse: una sostiene che furono creati nel 1292 al tempo degli Ordinamenti di giustizia, insieme al Gonfaloniere di giustizia, l'altra li vuole istituiti nel 1304 dal cardinale di Prato, mandato a Firenze da papa Benedetto XI per pacificare la città.

Lo scopo di questa magistratura è ben chiarito dal GIANNOTTI, p. 30: c Furono ordinati per reprimere l'insolenza dei potenti, la quale era allora tanto grande, che da' popolani non potevano essere sopportati ". Tale istituzione è, dunque, d'origine popolare, nel senso che questi gonfalonieii -erano, in pratica, i capi -del popolo: dovevano, infatti, raccogliere il popolo sotto i loro gonfaloni e armarlo in caso di bisogno, e quindi avevano il compito di sorvegliare sulla pace dello stato.

I Gonfalonieri di compagnia furono dapprima diciannove, essendo tre per ciascun sesto, eccetto Oltrarno che ne aveva quattro; poi con la nuova strutturazione della città in quartieri, furono ridotti a sedici, quattro per ogni quartiere, cioè uno per gonfalone. Ciascun Gonfaloniere, infatti, prendeva in consegna dalla Signoria il vessillo del proprio gonfalone, così come ai pennonieri (che, in numero di tre, accompagnavano ogni gonfalone) erano consegnati i pennoni. L'elezione dei Gonfalonieri di compagnia seguiva tre momenti successivi: dapprima tutti i Gonfalonien in carica, insieme coi Príori, Gon faloniere di giustizia e Dodici buoniuomini di ciascun gonfalone, sceglievano tre nomi nativi del proprio gonfalone. Quindi la rosa dei candidati veniva aumentata di due, con l'aggiunta di altre persone scelte da parte dei rappresentanti degli altri cinque sesti. I cinque così prescelti venivano allora messi a partito con scrutinio segreto e venivano votati in una nuova riunione generale a cui partecipavano tutti i Tre maggiori in carica: chi otteneva più voti era eletto e diventava Gonfaloniere per il proprio gonfalone (cfr. Statuti del Capitano § 83). Nel 1531 i Gonfalonieri di compagnia non furono più rinnovati e l'ufficio fu abolito.

 

Già il nuovo ordinamento governativo che Firenze si dette dopo la cacciata dea Ghibellini nel 1266, comprendeva, oltre a un Capitano del popolo e un Podestà, anche Dodici Anziani. Questa specie di consiglio rimase anche col governo, immediatamente successivo, di Carlo d'Angiò, quando furono i Dodici (formati da due rappresentanti per sesto, e che presero il nome di " Buoniuomini ") a costituire l'organo consultivo che nel governo affiancava il Podestà (allora diretto rappresentante dei re angioino). La pace del cardinal Latino del 1280 modificò la magistratura dei Dodici, gradualmente sostituiti dai Quattordici (otto guelfi e sei ghibellini) che governarono la città col Podestà, col Capitano e col Consiglio del cento. Ma i Dodici non avevano una precisa configurazione giuridica: si trattava di uomini eletti per l'occasione e per questioni particolari e temporanee. La provvisione del 22 giugno 1321 - come si è detto - creò nuovamente i Dodici, dando ad essi quella configurazione giuridica prima mancante. I Dodici erano eletti ogni sei mesi -dai Tre maggiori che stavabo per finire il mandato. Tutti costoro, in una riunione per ciascun sesto, che avveniva otto giorni prima della scadenza del mandato, si ritrovavano per scegliere preliminarmente tre nominativi per sesto: su questi nomi avvenivano le votazioni segrete (con l'esclusione dei Dodici dello stesso sesto) in modo che risultassero eletti due uomini per sesto (Cfr. Statuti del Capitano § 133).

 

 

Nello stesso 1321 per l'elezione dei Priori venne adottato il nuovo sistema dell'imborsazione, e poi estrazione delle cedole in cui erano registrati i nomi degli idonei a ricoprire la massima carica cittadina . Fu questo il primo, embrionale ma decisivo, passo - in cui sicuramente ebbero parte sia il priore e giurista Pace di messer Iacopo da Certaldo, sia l'esempio precedente della quasi analoga riforma elettorale pisana - verso le successive e più complesse procedure consistenti nello squittinio.

Nel 1323 si ebbe un ulteriore sviluppo del sistema introdotto due anni prima: infatti, una modifica del 26 ottobre 1323 perfezionò il sistema elettorale predisponendo le elezioni dei Priori per ventun priorati, cioè per quarantadue mesi, e quindi stabilendo l'estrazione ogni due mesi delle cedole con ì nomi dei candidati . Scrive a tal proposito il Villani: " Nel detto anno, all'uscita d'ottobre, i priori e gonfalonieri che allora erano alla signoria di Firenze, e erano de' maggiori popolani della città, presono balia di fare priori per lo tempo avvenire, e feciongli per quarantadue mesi avvenire, e mischiarono della gente che non avea retta la terra dal tempo del conte a Battifolle allora, due in tre per ufficio di priorato, per mostrare di raccomunare la terra per la novità degli sbandati ch'era stata l'agosto dinanzi, e' detti eletti priori misono i bossoli ordinati di trargli dì due ìn due mesi; onde poi nacque novità, innanzi che finisse l'anno " . La novità dei procedimenti del 1323 non fu certamente piccola, se in essi addirittura si vide - come fece il Lapini l'inizio stesso dell'esistenza dell'ufficio delle Tratte: " 1323. A dii primo di novembre si cominciò in Firenze l'Uffizio delle Tratte ".

Già nel 1324 segui una modifica che estese l'imborsazione ai Dodici buoniuomini e ai Gonfalonieri di compagnia. Il Villani dice che ì Priori del novembre 1324 " feciono lezione per quarantadue mesì di tutti gli uffici che doveano venire [ ... ], a trarli all'elezioni, come venieno, di sei mesi in sei mesi " ; e il Rastrelli è ancora più esplicito, perché afferma che il sistema dell'elezione " cominciò a più non piacere al popolo, vedendo che la parzialità e il favore bene speso era quello che dava il supremo magistrato, ma non il merito. Fu ordinato pertanto che si variasse costume, e invece di elezione decidesse la sorte e il caso; così fu fatto uno squittinio [ ... ]: formarono sei borse, una per sesto, de' nomi di tuttì coloro che credettero abili al priorato, e queste sacche o borse furono messe ìn una cassetta con tre serrami: una chiave ne teneva il Guardiano de' frati minori, l'altra ì frati di Settimo e l'altra il Capitano del popolo; e fu stabilito che al tempo solito si portasse in Consiglio la cassa accompagnata dalla famiglia de' priori e ivi a sorte si traessero dalle borse " .

La morte del duca di Calabria, avvenuta il 9 novembre del 1328, - in seguito alla quale, secondo la sintetica espressione del Lapini, " la fiorentina repubblica riebbe la sua libertà e si riformò la città " ' comportava dunque di per sé la necessità di riorganizzare lo stato, soprattutto liberandolo dalle lotte delle fazioni contrapposte. I provvedimenti allora presì - su cui ampiamente discuteremo - trovano nella Cronaca del Villani una loro giustificazione e un loro commento. Dap prima, infatti, egli afferma in modo esplicito: " Dappoiché e' fiorentini ebbono novelle della morte del duca, ebbono più consigli e ragionamenti e avvisi come dovessono riformare la città di reggimento e signoria per modo comune, acciocché si levassono le sette tra' cittadini " 22 ; poi commenta in maniera positiva i provvedimenti che con quella " riformazione " furono adottati: " perché fu con bello ordine e comune; e seguinne assai tranquillo e pacifico stato al nostro comune uno tempo, perché sia esempIo a coloro che sono a venire "".

 

Non è certo casuale, dunque, che il sistema di elezione per tratta venga organicamente definito a Firenze proprio all'indomani della morte del duca di Calabria, che per due anni, dal 1326 al 1328, aveva sconvolto la struttura del governo fiorentino e aveva oppresso la libertà comunale con l'instaurazione della sua personale signoria. Una prima provvisione del 26 novembre 1328 sanci che lo squittinio doveva essere fatto da settanta persone (sulla cui scelta però non veniva data alcuna indicazione) assistite da tre frati, in una riunione con la partecipazione dei Priori, del Gonfaloniere di giustizia e di altri ufficiali (così genericamente indicati): gli idonei venivano registrati in cedole sistemate poi in borse ". Una seconda provvisione dell'11 dicembre 1328 stabiliva i modi dell'accesso agli uffici pubblici maggiori - Priori, Gonfaloniere di giustizia, Dodici buoniuomini, Gonfalonieri di compagnia -, che venivano assegnati per sorte ma sulla base di un preciso e dettagliato iter, già sperimentato in parte (come si è detto) negli anni precedenti alla signoria del duca di Calabria, e in modo speciale a partire dal 1321.

L'importanza della provvisione dell'1 1 dicembre 1328 è stata ampiamente esaminata: essa segna una fondamentale tappa nella storia istituzionale fiorentina, perché afferma un procedimento elettorale che durerà sostanzialmente immutato per tutto il periodo repubblicano, cioè per altri due secoli ". Basterà qui ricordare, in primo luogo, che quella provvisione nasceva dalla volontà di preporre al governo di Firenze cittadini " onesti e capaci "; e allo stesso tempo dalla volontà di ampliare la base degli eleggibili: " Cupientes li priori] ut deinceps cives civitatis Florentie gradatim, perveniant ac descendere possint ad honores et munera, qui sufficientes et habiles vita et moribus bonorum. et legalium civium aspirante consensu fuerint comprobati, et ne prosiliant ad gubernationem et regimen civitatis predicte quos vite conservatio dignos ad predicta non facit, et ut in eisdem. honoribus et muneribus competens tribuatur vacatio et perconsequens locus aliis civibus relinquatur, qui digne ad dictos honores et munera aspirare meruerint [ ... ] " ". In secondo luogo appare notevole il fatto che la provvisione definiva le caratteristiche dello squittinio e le varie fasi in cui esso doveva essere articolato. In particolare, l'introduzione dello squittinio sembrò permettere il realizzarsi di una rapida circolazione degli incarichi, che potesse garantire la partecipazione alla vita amministrativa dello stato da parte delle diverse forze politiche, incanalandole attraverso un sistema normativo che regolasse in tutto e per tutto i meccanismi delle elezioni.

 

Lo squittinio si svolgeva in tre momenti diversi, ma fra loro interdipendenti: la " recata " o " reductio ", cioè una prima scelta di merito fra i candidati; lo " squittinio " vero e proprio, cioè il voto segreto sui singoli nominativi raccolti nella " recata ", che consentiva ai vincitori l'abilitazione agli uffici ; la " tratta ", cioè l'estrazione a sorte degli eleggibili fra i nominativi precedentemente squittinati, che rappresentava l'effettiva assegnazione dell'ufficio . Erano tutti momenti estremamente delicati e che avevano ripercussione non solo su ognuna delle singole elezioni ad una determinata magistratura, ma anche sull'intera vita politica fiorentina; e le minute e particolari disposizioni contenute nella provvisione testimoniano con chiarezza l'importanza del complesso meccanismo elettorale. Infatti un ulteriore attestato della delicatezza della materia fissata nella provvisione dell'11 dicembre 1328 si può dedurre dalla norma, in essa prevista, secondo la quale due anni dopo il primo squittinìo, ossia nel gennaio 1331, dovevano essere predisposte nuove " recate " e quindi un nuovo squittinio: e per esso si prevedevano precise disposizioni.

 

La revisione del 1331 e le modifiche di anni immediatamente successivi, relative soprattutto all'elezione de gli uffici estrinseci, non hanno grande importanza. Da un registro del 1338 sappiamo che nel marzo di quell'anno il Comune aveva affidato a sei ufficiali (uno per sesto), a ciò preposti, l'estensione di un regolamento " de devetis et super devetis " (scritto poi dal loro notaio Lotto Gonzi) per mettere ordine nella materia - " commissum fuit [ ... 1 super providendo, ordinando et stantiando de devetis et super devetis offitiorum ipsìus communis tam cum salario quara sine salario et tam. creatorum quam creandorum que deinceps habeant et habere debeant " ` -, che riguardava l'impossibilità di accedere a un determinato ufficio per tratta per un certo periodo di tempo, o in perpetuo, a causa di impedimenti di varia natura: in tal caso la polizza dell'estratto doveva essere rimborsata ". Tutti gli uffici, salvo alcuni (Capitani di Orsamnichele, Quattro buoniuomíni delle Stinche, Ufficiali dell'onestà fino al 1572), furono soggetti al divieto, e chi li accettava " in divieto " decadeva dall'ufficio stesso e aveva una pena pecuniaria di diversa entità

Assai importante è invece la provvisione del 24 dicembre 1339, posteriore quindi di undici anni a quella fondamentale del 1328: essa riesamina analiticamente tutta la materia delle elezioni per i Tre maggiori uffici, e cioè Priori e Gonfaloniere di giustizia, Dodici buoniuomini, Gonfalonieri di compagnia (fra l'altro viene stabilito che anche il notaio dei Priori venga eletto attraverso la procedura dello squittinio, anche se con recate e squittini separati). Su questa provvisione così si esprime ancora il Villani: " Nel detto anno, a dì 24 di dicembre, si fece parlamento in Firenze, ove si corresse l'ordine della elezione de' priori e de

 

Allo squittinio (o scrutinio) partecipavano i Tre maggiori, i Capitani di parte guelfa, i Sei della mercanzia, il Proconsolo dei giudici e notai, i Consoli delle arti, gli Arroti e gli Accoppiatori, che si riunivano nella sala del Consiglio, dove si trovavano anche i religiosi incaricati di presenziare alle operazioni. Il FORTI cc. 580V--583 ha lasciato una particolareggiata memoria sulle varie fasi dello squittinio, che riteniamo utile riportare qui di seguito: " [ ... ] Radunati che erano tutti gli sopraddetti squittinatori nel suddetto luogo, uno dei banditori del Comune saliva sopra una ringhiera, che dicesi oggi cattedra, che era in detta sala, e quelli che erano ridotti e scritti per lo squittinio, era nominato a voce alta e intelligente, sì che da tutti fosse potuto essere inteso, dicendo il tale, figliuolo del tale, esprimeva il nome, cognome e casato, e quartiere e gonfalone, che quel tale andava allora a partito. Subito si faceva il partito infra li nominati di sopra, e si raccoglieva li voti in certi bossoli nelli quali erano messi da ciascuno segretamente dalli squittinatori, e raccolti che erano da certe persone a questo affare deputate, erano portati ad un luogo segreto, deputato et ordinato in detta stanza, et era domandato segreto, perché alcun non poteva andarci a vedere et era in parte lontana da tutti. Votati tutti i bossoli suddetti in un bossolo grande quello era subito consegnato alli infrascritti, cioè allo scriba delle Riformazioni, cancelliere del Comune e Notaro delle Tratte, et alla presenza di quei religiosi, che sopra si è detto, et altri, che al detto segreto fussero stati ordinati. Quali offiziali del segreto dovevano subito votare detta pisside e contare le fave che dentro vi erano, scrivevano in un libro il nome, cognome e quartiere con il numero di dette fave e lupinì, e questo medesimo ordine era osservato in ciascuno che andava a partito. Quando restava terminato tutto il detto squittinio dovevano li detti ministri e religiosi sigillare quel lìbro, dove erano registrati tali squittinati con li loro partiti con il sigillo del Comune di Firenze e così sigillato riporlo in luogo sicuro dove fusse conservato fintanto che dalli accoppiatori ne fusse stata fatta la solita imborsazione; i quali accoppiatori, come anco sopra si è detto, preso prima il giuramento, et alla presenza di tali religiosi aprivano il libro suddetto et esaminando quelli che erano restati vinti, l'imborsavano nelle borse di quelli offizi per li quali erano andati a partito. Per ogni quartiere erano fatte le sue borse et in ciascuna di esse vi erano imborsati tutti quelli squittinati e vinti del suo quartiere, e per ogni offizio la sua borsa con la distinzione di maggiore e minore. Tutte le quali borse erano messe per li detti cinque accoppiatori et in presenza di detti religiosi, notari et cancellieri in una cassa serrata a tre chiavi, quale stava nella sagrestia dei Frati Minori di Firenze. Una delle chiavi teneva appo di sé il Gonfaloniere di giustizia, un'altra teneva il Podestà e l'altra il Guardiano di detti frati. Questa cassa così serrata era risposta dentro ad una altra cassa, che ancora questa stava serrata a tre chiavi, tenute nel modo come è delle persone dette di sopra. Le dette casse serrate l'una nell'altra erano risposte in un armadio serrato a chiave, la quale teneva il Gonfaloniere di giustizia, e detto armadio era nella sagrestia suddetta". (Il Foro Fiorentino [Manoscritti 197]).

 

La scelta dei candidati avveniva nella fase preliminare delle operazioni elettorali: i diversi organi collegiali si riunivano, infatti, in commissione e predisponevano, separatamente, l'elenco delle persone che, essendo in possesso dei requisiti previsti dalla legge, erano ritenute idonee a ricoprire le cariche maggiori (cfr. più avanti pp. 207 sgg.). I requisiti per essere iscritti nelle " recate ", cioè, come si è detto, negli elenchi da sottoporre al vaglio delle commissioni, erano a quel tempo pochi: bisognava semplicemente essere popolani, di parte guelfa, risiedere a Firenze da almeno dieci anni e avere almeno trenta anni per accedere al Tre maggiori uffici, eccetto il gonfalonierato di compagnia per il quale il termine richiesto era di venticinque anni. Una volta fatte le scelte dei candidati e formato l'elenco delle persone ritenute idonee a partecipare all'elezione, ciascuna commissione provvedeva a sigillare il plico contenente la recata lo presentava ai Priori. Il notaio delle Riformagioni e quello deì Priori procedevano controllare i nominativi (cancellando, ad esempio, quelli che potevano trovarsi in più recate, affinché ne restassero in una sola); i plichi venivano poi di nuovo sigillati e chiusi in attesa dello squittinio.

 

 

Il " divieto " riguardava in primo luogo la persona che era in carica (i Priori o il Gonfaloniere di giustizia, ad esempio, durante il tempo del loro ufficio, non potevano essere dei Dodici buoniuomini o dei Gonfalonieri di compagnia), ma investiva anche, in certi casi, i suoi familiari; in particolare, i parenti di chi faceva parte dei Tre maggiori non potevano accedere agli uffici. Oltre a riguardare simili casi, il divieto aveva una duplice funzione: quella, che potremmo chiamare preventiva, di impedire a cittadini che si trovassero in particolari situazioni (ad esempio, i lontani dalla città oltre sessanta rniglia, i fuggitivi, ì cessanti, i forestieri) di godere di un determinato ufficio; e quella di vietare, a chi avesse terminato di esercitare un certo incarico, di tornare a ricoprire quello stesso ufficio, 9 altri diversi, per un certo periodo di tempo. Così i Priori e i Gonfalonieri di giustizia avevano divieto dal medesimo ufficio per tre anni, e il loro notaio e in genere tutti gli uffici intrinseci (che non avessero un divieto par ticolare) per due anni; gli estrinseci, eccetto casi specifici, avevano divieto per tre anni; e mentre chi già ricopriva un ufficio intrinseco poteva subito assumere, se tratto, un ufficio estrinseco, per gli altri (cioè nel caso opposto) vi era il divieto per un mese.

Originariamente, tuttavia, le norme dovettero mancare, per lungo tempo, di una adeguata e organica legislazione, sicché ai componenti la Bafia del 1444 - un anno che vide, fra l'altro, l'attuazione di un'importante riforma istituzionale - parve indispensabile raccogliere in un unico volume le molte disposizioni esistenti sui divieti all'accesso ai vari uffici. Questa provvisione, approvata il 21 dicembre 1444 dai Tre maggiori e dal Consiglio maggiore, insieme riuniti (cfr. Balie 26, cc. 78-85), venne trascritta in due distinti registri: uno ad uso del notaio e dell'ufficio delle Tratte (senz'altro Tratte 9), e l'aItro, in traduzione volgare, a disposizione dei cittadini che volessero consultarlo, andato verosimilmente perduto. " [ ... ]

 

 

 

…………………………..Da completare……………………………………………………..

 

 

 

 

Alcune date fondamentali

 

dal 15 dicembre al 14 febbraio

dal 15 febbraio al 14 aprile

dal 15 aprile al 14 giugno

dal 15 giugno al 14 agosto

dal 15 agosto al 15 ottobre

dal 15 ottobre al 14 dicembre

 

 

I primi priori

 

Priori dal 15 giugno al 14 agosto 1282

Bartolus domini Iacobi de Bardis (Ultrarni) [Bardi]

Rubeus Bacherelli (S. Petri Scher.) [Bacherelli]

Salvi Chiari Girolami (S. Pancratii) [Girolami]

 

 

un priore per ogni sesto

 

Priori dal 15 agosto al 14 ottobre 1282

Coppus Ioseppi (Ultrarni) [Canigiani]

Guelfus de Pulcis (S. Petri Scher.) [Pulci]

dominus Ugo Altoviti iudex (Burgi) [Altoviti]

Ciaius Ristori (S. Pancratii) [Ristori del Barone]

dominus Andreas de Cerreto iudex (Porte Domus) [Cerretani]

Folcus de Portinaris (Porte S. Petri) [Portinari]

 

 

 

 

Priori che approvano gli ordinamenti di giustizia

 

 Priori dal 15 dicembre 1292 al 14 febbraio 1293

Pela Gualducci (Ultrarni)

Masus Lamberti de Antilla (S. Petri Scher.) [dell’Antella]

dominus Palmerius domini Ugonis de Altovitis (Burgi) [Altoviti]

Mompuccius Salvi del Chiaro (S. Pancratii) [Girolami]

Lapus Pratensis (Porte Domus)

Gaddus Foresis de Falconeris (Porte S. Petri) [Falconieri]

 

 

Primi priori eletti con gli ordinamenti di giustizia

E primo gonfaloniere

 

Priori dal 15 febbraio al 14 aprile 1293

dominus Albizzus Corbinelli iudex (Ultrarni) [Corbinelli]

Giottus Peruzzi (S. Petri Scher.) [Peruzzi]

Lapus Guazze Ulivieri (Burgi) [del Guazza Olivieri]

Dante Rinaldi Cambi (S. Pancratii) [Tecchini Rinaldi]

Arrigus Venture spadarius (Porte Domus)

Gianus de la Bella (Porte S. Petri) [della Bella]

Baldus de Ruffolis (Porte Domus) gonfaloniere di Giustizia [Ruffoli]

 

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Signoria che punisce le manovre …………………….

 

Priori dal 15 aprile al 14 giugno 1300

Nagius Nagi (Ultrarni) [Bonagi]

dominus Lapus Salterelli iudex (S. Petri Scher.) [Salterelli]

Michele Angelotti (Burgi) [Fantoni Angelotti]

Vanni Torelli (S. Pancratii)

Nutus Marignolli (Porte Domus) [Marignolli]

Gerardinus Deodati (Porte S. Petri) [Diodati]

Guido Ubaldini de Signa (Burgi) gonf. [Mori da Signa]

 

 

 

 

 

 

Ultima signoria Bianca

 

Priori dal 15 ottobre al 6 novembre 1301

Lapus Pacis de Angioleris (Ultrarni) [Angiolieri]

Lippus Falchi Cambi (S. Petri Scher.) [Giugni]

Dinus Compagni (Burgi) [Compagni]

Girolamus Salvi del Chiaro (S. Pancratii) [Girolami]

Guccius de Marignollis (Porte Domus) [Marignolli]

Vermiglius Iacobini Alfani (Porte S. Petri) [Alfani]

Pierus Brandani (S. Pancratii) gonf.

 

Prima signoria nera

 

Priori dal 7 novembre al 14 dicembre 1301

Baldus Ridolfi (Ultrarni) [Ridolfi di Ponte]

Duccius Giardini Magalotti (S. Petri Scher.) [Magalotti]

Nerius domini Iacobi de Ardinghellis (Burgi) [Ardinghelli]

Ammannatus Rote Ammannati (S. Pancratii) [Becchenugi]

dominus Andreas de Cerreto (Porte Domus) [Cerretani]

Riccus ser Compagni de Albizzis (Porte S. Petri) [Albizzi]

Tedicius Manovelli (Porte Domus) gonf. [Manovelli]

 

 

 

Signoria che tenta di resistere al Duca d'Atene

 

dal 15 agosto al 15 ottobre 1342

Corsino di Mozzo Corsini

Ms Francesco di ms Giovanni Rustichelli

Bartolomeo di Guccio Siminetti

Pagolo di Neri Bordoni

Braccino di Pero Duranti

Zato di Gaddo Passavanti

Grazia Guittomanni ( sostituito Niccolo' di Grazia Guittomanni )

 

Il 7 settembre il Duca d'Atene bandisce un parlamento sulla piazza di Santa Croce

 

 

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26 luglio 1343 congiura contro il Duca

 

 

 

 

 

 

 

 

Rubrica 582 Come i fiorentini Feciono parlamento , e riformarono la Terra per tutto settembre data balia a 14 cittadini.

Lunedi a di 28 luglio , si ragunarono i cittadini e feciono sonare le campane del palagio del Podesta .E qui di comune concordia fu diliberato quattordici cittadini , sette popolari e sette grandi a riformare Firenze, come a loro piacesse per tutto settembre 1343. Questi cittadini si ragunarono al vescovado insieme col vescovo; cio' furono questi :

Messer Agnolo vescovo di Firenze

Messer Ridolfo dei Bardi

Messer Pino dei Rossi

Sandro Bigliotti

Messer Giannozzo Cavalcanti

Messer Simone Peruzzi

Filippo dei Magalotti

Messer Giovanni dei Gianfigliazzi

Bindo di messer Oddo Altoviti

Messer Testa dei Tornaquinci

Marco degli Strozzi

Messer Francesco dei Medici

Bindo di Messer Biligiardo Tosinghi

Messer Bartolo dei Ricci

E con loro ebbono ad esser rogati delle scritture due notai , li quali furono questi :

Ser Guido Gili Arsoli

Ser Ugolino di ser Tonto da Gambassi

 

Costoro ragunandosi elessero per Podesta' il marchese da Varliano , messer Giovanni , e perche' non era presente , diedono balia a sei cittadini infino alla sua venuta .Li furono questi :

Messer Berto di messer Stoldo Frescobaldi grande

Taddeo dell'Antella popolano

Nepo degli Spini grande

Pagolo Bordoni popolano

Messer Francesco Brunelleschi grande

Antonio di Lando degli Albizzi popolano

Questi eletti in luogo del Podesta' Marchese che si aspettava , doveano stare in palagio del podesta' , e avieno 300 fanti alla guardia. Li quali aveano balia solo di ruberia , o di forze , o di chi ormannattentasse contro liberta' , di fatto sommariamente in avere e in persona punire, siccome a tutti , o le due parti di loro , paresse. Nondimeno l'arme s'usava e die e notte si saettava nel palagio al Duca; e il popolo cercava gli ufficiali del Duca se aveano arme.

 

Rubrica 586 Siccome la citta' si riformo' d'uffici , e divisessi a quartieri

 

 

 

 

Come lo Duca fu ito via , li 14 cittadini collo Vescovo insieme si restrinsero a riformare la Terra , e praticato collo consiglio dei Grandi e popolani grassi e con gli artefici piu' ragionamenti , che parvero trattati , perocche' i Grandi che furono principali a volere liberta', voleano parte in ogni ufficio Le famiglie l'assentiano , il popolo non parea per lo Priorato , ma pure per la pace ed unione s'assenti che d'ogni cosa avessero parte . E perche' erano pochi ………………………………

 

 

Rubrica 587 I Priori primi dell'ufficio di liberta' secondo i loro quartieri

 

 

 

 

 

 

Primi priori dopo cacciata Duca Atene

 

Quartiere santo Spirito

Zanobi di ms Lappo dei Mannelli (grande)

Sandro di Simone da Quarata

Niccolo di Cione Ridolfi

 

Quartiere Santa Croce

Ms Razzante dei Foraboschi (grande)

Borghino Taddei

Nastagio di Bonaguida del Tosino

 

Quartiere di Santa Maria Novella

Ugo di Lapo degli Spini (grande)

Ms Marco dei Marchi

Antonio di Orso

 

Quartiere di San Giovanni

Ms Francesco di Lapo Adimari (grande)

Neri di Lippo

Bellincione d'Uberto degli Albizzi

 

Ser Francesco Lapi loro notaio

Abolito il gonfaloniere

 

Otto consigliere in luogo dei 12 buonuomini

Quartiere di santo Spirito

Bartolo di ms Ridolfo dei Bardi (grande)

Adoardo belfredelli

Quartiere Santa Croce

Ms Ciampolo dei Cavalcanti (grande)

Ms francesco di ms Lotto Salviati

Quartiere di Santa Maria novella

Nepo degli Spini (grande)

Piero di ser Feo da Signa

Quartiere di San Giovanni

Beltramo dei Pazzi (grande)

Pietro Rigaletti

………………………………………………………………………………

 

 

 

 

Rubrica 588 Come i fiorentini furono in armi e cacciarono li Grandi di Palagio e degli uffici

 

……………………………………………………………………………………………………………………………………..

 

 

Rub. 589. Come si riformo l' uficìo dei Priori, e fecessi dodici buoni uomini.

Come li quattro Priori furono fuori, e levati li quattro grandi degli otto Configlieri, li Priori elessero, oltre a' quattro Consiglieri , otto altri ; sicchè li tornò il numero de' dodici Buoni uomini, come innanzi al Duca erano ; ed elessero, senza aggiugnere al Priorato niuno uomo, uno de' Priori per Gonfaloniere di giustizia ; ciò fu Sandro da Quarata, e li 14 col Vescovo li confermarono , e poi elessero sedici Gonfalonieri, quattro per ogni quartiere, ed il consiglio del popolo colle capitudini, pure li priori e le capitudini , e misero consiglio 75 uomini per quartieri. Ed ogni legge, ed ogni statuto rimase ; a' Signori, e a' Dodici, e a' Gonfalonieri, ed al Consiglio la guardia della Terra.

 

 

 

22 settembre 1343 cacciata dei grandi dagli uffici

 

Quartiere santo Spirito

Sandro di Simone da Quarata

Niccolo di Cione Ridolfi

 

Quartiere Santa Croce

Borghino Taddei

Nastagio di Bonaguida del Tosino

 

Quartiere di Santa Maria Novella

Ms Marco dei Marchi

Antonio di Orso

 

Quartiere di San Giovanni

Neri di Lippo

Bellincione d'Uberto degli Albizzi

 

Ser Francesco Lapi loro notaio

 

 

 

 

GOVERNO DEL POPOLO MINUTO

 

O meglio governo delle arti mediane e del popolo minuto

I popolani grassi sono messi in minoranza

L'ago della bilancia diventano le arti mediane

 

 

 

 Rubrica 594

Come la Città di Firenze si riformò a popolano stato.

Nel detto anno , e mese d' Ottobre si ragunarono i Priori, gli Ambasciadori Sanesi , e li Perugini, e col consiglio delle 21. Capitudini dell' Arti, e d' altri buoni uomini, feciono ordine in questo modo :

che li Priori fosserò nove,

due popolani grassi, tre mediani , e tre artefici ;

ed il Gonfaloniere della giustizia a fosse , 1' uno mese dell' un membro, e 1' altro dell' altro , ed a quartieri ; e così per simile i Gonfalonieri, e buoni uomini,

e fecesi lo squittino in questo modo : che a farlo in palagio co' Priori fossero tutti i Consoli dell'arti ch'erano 53 col Proconfolo, e li 5 della Mercatanzia , e 28. Arroti per quartiere, tutti artefici; e furono in tutto 207.

Lo' partito si vincesse per 110 fave nere , e chi vincesse il partito, fosse imborsato Priore, e Gonfaloniere , e Dodici , ciascuno in una borsa de' detti uficj. E qui diliberarono, che ne' Gonfalonieri stesse la discrezione , quelli, che dovessero ire a partito , li quali fosserò uomini buoni. Andarono a partito circa 4000 rimaserne circa 200. E cominciossi a trarre per lo quartiere di Santo Spirito e per S.Croce e per li altri quartieri.

 

 Rubrica 595

Come si riposono gli ordini di giustizia ai grandi , e feronsi di popolo alcuni

 

Nel detto anno e mese li popolani a petizioni degli ambasciatori senesi e perugini avendo riposti gli Ordini della Giustizia ai Grandi , feciono certi popolani , dei meno rei , secondo si credettono .

………………………………………………………….

 

 

 

 

 

 

 

 

Primi priori del governo popolare

 

Quartiere Santo Spirito

Iunta Ciuti ferraiolo

Iacopo Armati

 

Quartiere Santa Croce

Buonarrota di Simone

Neri di Buoncristiano speziale

 

Quartiere Santa Maria Novella

Ubaldino di Fastello Petriboni

Francesco di Iunta Borghi

 

Quartiere San Giovanni

Domenico Guerrucci beccaio

Naddo di Nozzo spadaio

 

Gonfaloniere : Ormanno del Bianco Deti ( santo spirito )

 

 

 

 

 

 

Il governo popolare durera' per quasi quaranta anni e culminera' con le fibrillazioni del tumulto dei Ciompi e della successiva presa del potere di alcune famiglie oligarchiche capeggiate dagli Albizzi

 

 

 

 

MARZO ---- SETTEMBRE ANNO 1348 LA GRANDE PESTE

 

Signoria : 15 marzo 1348--14 maggio 1948

 

Dante di Tieri ferratore

Durante di Sasso vinattiere

Tieri Marchi pellicciaio

Ricco di Spinello vaiaio

Turino Baldese

Federico di messer Ardovino

Manni di Manno de Medici

 

Gonfaloniere di Giustizia ( quartiere Santo spirito ) : Sandro di Cenni Bigliotti

 

Signoria : 15 settembre--14 novembre 1348

 

Banco di Bartolo

Bonaccorso di Ricco Pitti

Mugnaio di Recco da Ghiaccetto

Giachetto Mancini

Ammanato di Tegghiaio di Ser Rinaldo

Zanobi di Niccolo Ardinghelli

Dosso di Lappo del Bugliaffe spadaio

Guglielmo di Luccio ferratore

 

Gonfaloniere di Giustizia ( quartiere San Giovanni ) Giovanni di Conte dei Medici

 

 

elenco dei priori appartenenti al popolo grasso nel periodo settembre 1343--settembre 1348

 

 

Ubaldino di Fastello Petriboni

Lotto del maestro Cambio Salviati ??

Lotto del maestro Cambio Salviati ?? 1345

Filippozzo Bonaccorsi dei Soldani (g)

Giovanni di Stefano Soderini

Geri di ser Gherardo Risaliti

Mari di Talento dei Medici

Bartolomeo di Dante Guidalotti

Vanni di Falco dei Rondinelli

Pagolo di messer Iacopo degli Strozzi

Vanni di Pagno degli Albizzi

Vanni del Migliore (g)

Ruggieri di messer Lapo da Castiglionchio

Totto di Rinaldo da Panzano

Messer Simone dei Peruzzi

Pagolo di Neri dei Bordoni (g)

Filippo di Giovanni dei Machiavelli

Coppo di Stefano dei Bonaiuti

Maso Chiermontese degli Uccellini (g)

Forese Ferrantini

Uberto di Pagno degli Albizzi

Francesco del Benino Nelli ??

Lapo del Bene

Messer Oddo di messer Bindo Altoviti

Mazzetto Guadagni

Tingo di Guido Mancini

Bese del Busino ??

Luigi di messer Andrea dei Mozzi (g)

Filippo di Cionetto Bastari

Andrea di Nino dei Ruccellai

Giovanni di Guasco dei Covoni (g)

Niccolo d'Ugolino dei Giugni

Luca Alberti

Michele di Veri Rondinelli

Matteo di Lando Biliotti

Primerano Obbriachi Serragli (g)

Cionellino di Bello Alberti

Duccio di Bardo degli Altoviti

Giovanni di Niccolo da Cerreto (G)

Tommaso di Diodato Baronci

Francesco di Balduccio Pegolotti

Cionellino di ghingo Aldobrandini

Rosso di Ricciardo dei Ricci

Angelo di Giano degli Albizzi

Messer Agnolo di Neri degli Alberti (G)

Iacopo di Chele Bordoni

Lippo di Donno del Sagina (G)

Andrea d'Ubertino degli strozzi

Piero d'Uguccione del Papa (G)

Geppo del Ricco Pitti

Giovanni di gherardo Lanfredini (G)

Sandro di Zanobi dello scelto

Bardo Altoviti

Gherardo di Chele Bordoni

Ubaldino di Niccolo' Ardinghelli

Nastagio Bucelli

Soldo di messer Ubertino degli Strozzi

Baldino Compagni

Matteo di Borgo Rinaldi (G)

Giovanni di Lippo Aldobrandini

Bartolo di Mannuccio Rucellai

Francesco Rinuccini

Forese Sacchetti

Francesco di Vannozzo Bigliotti

Salvestro di Manetto Isacchi

Orlando di Bartolo Orlandini

Ugo di messer Oddo Altoviti

Manno di pagno degli Albizzi

Piero di Cione Ridolfi

Castello di Lippo del Beccuto

Salvestro d'Adoardo Belfredelli

Uberto d'ubaldino Infangati

Bernardo del bene Pepi

Giovanni di Tedice Manovelli

Messer Francesco di Palla degli Strozzi

Francesco di Cenno Risaliti

Iacopo di Mezza Attaviani

Bernardo di pagno Bordoni

Naddo di ser Spigliato da Filicaia

Turino Baldese

Manni di Manno dei Medici

Sandro di Cenni Bigliotti (G)

Ser Tano di Nardo Guasconi

Giovanni di Masino Raffacani

Piero di Gherardo Velluti

Ser Gherardo di Geri Risaliti

Luigi di Lippo Aldobrandini (G)

Bonaccorso di Ricco Pitti

Mugnaio di Recco da Ghiaccetto

Giacchetto Mancini

Zanobi di Niccolo Ardinghelli

Giovanni di Conte dei Medici

 

 

 

 

Febbraio 1382 ( stile italiano )

Venerdi a di XIIII si fe lo squitinio dei notai dei Signiori e di certi altri uffici e di certi altri uffici , e in questo di si fe il consiglio del Comunea mano , senza squitinare o trarre di borsa.

Sabato notte a di XV ci ebe alcuno sospetto di sbanditi che voleano ardere gli amoniti , e a mezza terza ando' comandamento da parte de Ghonfalonieri che ogniuno stesse armato. Inanzi terza si levo' il romore e serorosi le boteghe e raunossi l'Arte della lana e' gentili uomini e' grassi il Mercato Nuovo e chiamorono XXIIII uomini i quali avesono a formare i capitoli delle cose voleano di casa e' Signiori .

La gente de l'arme e messer Giovanni Aghuto chapitano i sulla piaza alla ghuardia e' balestrieri genovesi i sulla ringhiera.Fecionsi i capitoli per li chiamati uomini nel Palagio della Parte ghuelfa , e venonsi a legiere i Mercato Nuovo a tutto il popolo quivi raunato per titolo e sotto titolo di Parte Ghuelfa . i capitoli furono assai e di diverse conditioni , fra li quali furono questi qui a pie' scritti.

……………………………………………………………

……………………….e che XIIII minori arti debbino avere tre Priori e cinque Ghonfalonieri e tre Dodici .E che ………………………………..

 

 

 

 

Rubrica 915 Come e in che modo fu la balia de 43 e come di nuovo si fece la partigione degli uficj tra le sette maggiori arti e scioperati e le 14 minori , ed altre cose si feciono insieme la brigata.

Elessesi per migliore e piu' abile modo , che con loro si facesse alcuna cosa , la quale fosse questa: che conciofossecosache' in sulla recata della scritta che si dicea non valere il parlamento , era che i Priori dell'Arte maggiori e scioperati erano 4 ed il Gonfaloniere di giustizia e 4 delle 14 minori ,tornassero 3 delle 14 minori Arti , e quello s'aggiugnesse alle maggiori , e che li Gonfalonieri di compagnia fossero , dove erano 9 dei maggiori e 7 de minori, fussero 11 maggiori e 5 minori ;e de Dodici Buoni Uomini , ch'erano 7 maggiori , e 5 minori , fossero 8 maggiori e 4 minori………………………………………………………………..Ed ancora feciono che chi fusse stato dal 1312 per infino a questo di Priore , Gonfalonieri , Dodici ,il padre , l'avolo , o egli non potesse essere ammonito , e fusse abile agli uffici del Comune , e che non fosse , ne' potesse essere sospetto alla Parte Guelfa , e che cosa , che si facesse in contrario , non valesse , ne' tenesse

 

Marzo 1381--Aprile 1382 (stile fiorentino )

 

Lotto Ricci mercatante

Falco di Baccio beccaio

Bartolommeo di giotto dei Peruzzi

Ioanni di Franceschino Pepi

Leone di Zanobi degli Acciaiuoli

Luca di Vanni calzolaio

Branca di Stefano dei Scodellari cambiatore

Bartolommeo di Dolfo del Bugliaffa spadaio

Messer Rinaldo di Giannozzo Gianfigliazzi (G)

 

 

 

 

 

Anno 1387

Chome s'ordino la terra , che l'arti minori non abiano se none due Priori

 

Giovedi a di XXIII di magio si fe' il Consiglio del Popolo e vinsesi che le XIIII arti minori non potessono avere se none due Priori e tre Dodici e quattro Ghonfalonieri , come anticamente soleano avere . Faticoso fu a fallo vincere , ma pur si vinse e bene , volentieri o malvolentieri . E vinsesi che tutte l'arti dovessono chiarire chi fusse cittadino o forestieri infra uno mese , accio' che negli ufici non fusono e forestieri e poscia che fusono chiariti per l'arti , fussono chiariti per lo Ghonfaloniere chi dovesse rimanere agli ufici.

Venerdi a di XXIII si fe il Consiglio del Comune e vinsesi tutte le cose che erano vinte in quello del Popolo e che l'arti minute non possino avere i vicariati del chontado.

………………………………………………………………………………………….

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Carnesecchi

Gonfalonieri di Giustizia e Priori delle Arti nel periodo repubblicano

 

 

 

 I Carnesecchi hanno dato alla repubblica di Firenze negli anni dal 1282 al 1532

11

Gonfalonieri di giustizia

49

Priori

 

 

Ho in questo calcolo utilizzato i dati ricavati dal sito : http://www.stg.brown.edu/projects/tratte/ e' il sito che da corpo agli studi di David Herlihy sulle tratte fiorentine

 

 

Riporto anche i dati tratti dal fascicolo sui Carneseccchi tratto dal Sebregondi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nel libro di Bruno Casini : " I Cavalieri di Pistoia,Prato e Pescia membri del sacro militare ordine di S.Stefano papa e martire " edizioni ETS pagine 361-363

487

Giovanni Francesco Buonamici di Prato discese, da parte del padre, dal cavaliere Pietro del cavaliere Buonamico Buonamici, e, da parte della madre, da Lucia, figlia di Lorenzo di altro Lorenzo Carnesecchi e di Dianora di Niccolaio Neretti di Firenze.Il detto Giovan Francesco supplicò il granduca di concedergli di fare le provanze de vita et moribus oltre a quelle dei quarti materni per ottenere l'abito di cavaliere milite dell'Ordine di S. Stefano e per essere investito della commenda di suo padronato, vacata a seguito della morte di suo padre cavaliere Pietro. Il 4 maggio 1624, si svolse il processo della vita e dei costumi davanti a Ridolfo Landi, vicario generale del cardinale Medici, proposto di Prato, e al cavaliere Giovanni Battista Bicicci; testimoni furono: Alberto Bizzi, gonfaloniere di Prato, Giovanni Benintendi, dottore di legge, Vannozzo Rocchi, Ferrante Ferracani e Lazzero Migliorati.Il 12 e 14 giugno 1624, si svolse il processo per le provanze di nobiltà delle famiglie Carnesecchi e Neretti, per disposizione dell'auditore Niccolò dell'Antella, davanti ai notai Andrea di Filippo Valentini e Agostino Cerretesi; testimoni furono: Agnolo di Carlo Niccolini, senatore fiorentino, Orazio di Giovanni Battista Gianfigliazzi, senatore fiorentino, e Piero di Lionardo Pescioni, nobile fiorentino.

I dodici cavalieri del consiglio elessero commissari i cavalieri Giovanni Battista Bandinelli ed Enrico Oltrana per vedere le risultanze processuali e riferire al consiglio quello che sarebbe dovuto essere rappresentato al granduca. Il 9 luglio 1624, i detti dodici inviarono una informazione al granduca, nella quale esposero che il supplicante aveva giustificato, per mezzo di testimoni esaminati dal vicario generale della terra di Prato, che discendeva legittimamente; che era di vita cristiana e di costumi onorati; che era dottore di belle lettere; che aveva l'età di anni 32; che allora era in Germania segretario di monsignor Carlo Carafa, nunzio presso la Maestà Cesarea; che aveva sposato una donna dei Bocchineri; che, per altri testimoni esaminati in Firenze, aveva provato che discendeva, per madre, dalla famiglia Carnesecchi e, per ava materna, da quella dei Neretti, ambedue famiglie nobili in detta città; che i Carnesecchi avevano avuto 11 gonfalonieri e 59 priorí dal 1297 al 1530 e dal 1532 fino ad allora 7 senatori; che i Neretti avevano avuto 9 persone che in tempi diversi (1447-1530) avevano riseduto 15 volte tra i priorí; che egli supplicante aveva servito in Roma per segretario dell'ambasciata il marchese Guicciardíni e che allora serviva in Germania come segretario del nunzio apostolico. Il 1 settembre 1624, con un rescritto granducale fu disposto: "Diasegli l'abito di cavaliere milite et sia investito della commenda". Il 4 ottobre 1624, il detto Giovanni Francesco prese l'abito di cavaliere milite dell'Ordine di S.Stefano, come successore in commenda di suo padronato, in Firenze, per mano del gran priore Armeni.

 

Il 59 e' evidentemente un errore di stampa

 

 

 

 

Carnesecchi

Gonfalonieri di Giustizia della Repubblica di Firenze

ser

ydraw

office

rdraw

com1

name1

name2

name3

name4

surnam1

ocname

5

1358

1

1

0

berto

grazino

durante

carnesecchi

spetiarius

5

1404

1

1

0

paolo

berto

grazzino

carnesecchi

5

1415

1

1

0

paolo

berto

carnesecchi

5

1420

1

9

0

zanobi

berto

carnesecchi

5

1436

1

1

0

simone

paolo

berto

carnesecchi

5

1450

1

1

0

simone

paolo

berto

carnesecchi

5

1451

1

1

0

bernardo

cristofano

berto

carnesecchi

5

1475

1

1

0

francesco

berto

carnesecchi

5

1479

1

1

0

cristofano

bernardo

cristofano

carnesecchi

5

1490

1

5

0

pierantonio

francesco

berto

carnesecchi

5

1490

1

5

0

pierantonio

francesco

berto

carnesecchi

5

1495

1

54

0

pierantonio

francesco

carnesecchi

5

1496

1

51

0

andrea

bernardo

carnesecchi

5

1496

1

51

0

mariotto

antonio

carnesecchi

5

1497

1

1

0

paolo

simone

berto

paolo

carnesecchi

5

1500

1

1

0

piero

simone

paolo

carnesecchi

5

1517

1

4

0

antonio

manetto

zanobi

carnesecchi

5

1526

1

1

0

antonio

manetto

zanobi

carnesecchi

 

 

 

 

 

Ricevo dal dr Paolo Piccardi :

 

ASF

Manoscritti 292

Miscellanea contenente documenti e notizie genealogiche

 

Pag. 1

"Materie diplomatiche riguardanti la Nobiltà di Private Famiglie"

 

Pag. 680

 

In Dei Nomine Amen Anno ab Incarnato Redemptore millesimo septegentesimo quadragesimo tertio die vero vigesima septima Mensis februarii Florentie.

 

Fede per me infra.tto qualmente nel Priorista di palazzo, et in altri libri et Scritture, che originalm.e si conservano in quest'Archivio pubblico delle Riformagioni della Città di Firenze dal quale si prendono le provanze di nobiltà delle famiglie Fiorentine, in fra l'altre cose a 106 vi appariscono le memorie et Onori goduti dall' infra.tta famiglia nei tempi, nel modo, e come app. e cioè;

 

Carnesecchi.

Prima per Sesto di Duomo, poi per il Quart.re S. Gio dall' anno 1297 all' anno 1530 risiederono nel Supremo magistrato degl' Ecc.ti SS.ri Priori di Libertà num.o quarantanove volte, e n.o undici volte ebbero il Sommo grado, e Dignità di Gonfaloniere di giustizia per due mesi per volta Secondo il Solito, e sempre per la Maggiore, in fra i quali Ecc.ti SS.ri Priori di Libertà e Gonfaloniere di Giustizia vi si leggono gli infra.tti esser risieduti come sopra nei tempi, nel modo, e come app.o cioè:

 

Bertus Grazini Durantis Gonfalon.e di Giustizia nel 1358 Maggio e Giugno

Paulus Berti Grazini Carnesecchi nel 1399 Marzo et Aprile 1400, Gonf.e di Giustizia nel 1404 Maggio e Giugno, Priore nel 1409 9bre e Xbre, Gonf.e nel 1415 7bre e Ottobre e Priore nel 1422 Lug.o e Agosto.

Simeon Pauli Berti Carnesecchi Gonf.e di Giustizia nel 1436 Genn. e Febbr.o e nel 1450 Maggio e Giugno.

Petrus Simeonii Pauli Berti de Carnesecchi , nel 1486 7bre, et Ottobre, nel 1496 Lug.o e Agosto, e Gonf.e di Giustizia nel 1500, 9bre e Xbre.

Caietanus M.a Becattini quond. Josephi Filius I.N.D. Civis Not. Pub. Florent, et in hac parte Min. ad Reformationes Civitatis Florentie in fidem Scripsi et subscripsi, ab solito d.i Officii Signo muniti mandavi ad laudem Dei.

 

 

 

 

 

 

 

Carnesecchi

PRIORI delle ARTI della Repubblica di Firenze

 

 

ser

ydraw

office

rdraw

com1

name1

name2

name3

name4

surnam1

5

1297

8

1

0

durante

ricovero

5

1319

8

1

0

piero

durante

5

1342

8

1

0

braccino

pero

duranti

5

1349

8

1

0

braccino

pero

duranti

5

1353

8

1

0

braccino

piero

durante

carnesecchi

5

1355

8

1

0

filippo

piero

durante

carnesecchi

5

1356

8

9

0

braccino

pero

durante

10

1359

8

1

0

niccolo

matteo

duranti

6

1361

8

1

0

filippo

piero

durante

carnesecchi

10

1362

8

9

0

braccino

pero

durante

6

1367

8

9

0

filippo

pero

durante

5

1368

8

9

21

filippo

matteo

duranti

6

1381

8

1

0

niccolo

matteo

durante

5

1387

8

1

0

leonardo

berto

6

1391

8

1

0

zanobi

berto

grazzino

carnesecchi

5

1395

8

9

0

niccolo

matteo

durante

6

1397

8

1

0

giovanni

niccolo

matteo

carnesecchi

6

1400

8

1

0

paolo

berto

grazzino

carnesecchi

6

1405

8

1

0

cristofano

berto

carnesecchi

10

1407

8

1

0

zanobi

berto

carnesecchi

6

1409

8

1

0

paolo

berto

carnesecchi

5

1411

8

1

0

cristofano

berto

grazzino

carnesecchi

5

1414

8

1

0

giovanni

niccolo

matteo

carnesecchi

6

1419

8

1

0

berto

zanobi

berto

carnesecchi

6

1422

8

1

0

paolo

berto

grazzino

carnesecchi

5

1424

8

9

0

cristofano

berto

carnesecchi

6

1424

8

9

0

cristofano

berto

grazzino

carnesecchi

5

1425

8

1

0

berto

zanobi

carnesecchi

5

1427

8

9

0

paolo

berto

carnesecchi

6

1428

8

9

0

matteo

niccolo

matteo

carnesecchi

6

1429

8

5

0

giovanni

paolo

carnesecchi

5

1430

8

9

0

matteo

niccolo

carnesecchi

6

1430

8

9

0

zanobi

berto

carnesecchi

6

1431

8

4

0

bernardo

cristofano

carnesecchi

6

1431

8

1

0

berto

zanobi

carnesecchi

5

1431

8

9

0

matteo

niccolo

carnesecchi

6

1432

8

9

0

paolo

berto

carnesecchi

10

1433

8

5

0

filippo

berto

carnesecchi

6

1433

8

9

0

matteo

niccolo

matteo

carnesecchi

6

1434

8

5

0

giovanni

paolo

berto

carnesecchi

10

1439

8

1

0

manetto

zanobi

carnesecchi

5

1441

8

5

0

giuliano

simone

paolo

carnesecchi

10

1442

8

5

0

paolo

berto

zanobi

carnesecchi

10

1443

8

5

0

filippo

berto

zanobi

carnesecchi

10

1444

8

1

0

manetto

zanobi

berto

carnesecchi

5

1446

8

5

0

amerigo

simone

paolo

berto

carnesecchi

5

1446

8

5

0

andrea

bernardo

cristofano

carnesecchi

10

1446

8

5

0

andrea

simone

paolo

berto

carnesecchi

10

1447

8

5

0

andrea

simone

paolo

berto

carnesecchi

5

1447

8

1

0

bernardo

cristofano

berto

carnesecchi

10

1447

8

5

0

cosimo

simone

paolo

berto

carnesecchi

5

1447

8

5

0

piero

bernardo

cristofano

carnesecchi

10

1451

8

5

0

francesco

giovanni

paolo

berto

carnesecchi

5

1453

8

5

0

antonio

zanobi

berto

carnesecchi

10

1453

8

5

0

giovanni

manetto

zanobi

carnesecchi

5

1454

8

5

0

alessandro

bernardo

cristofano

carnesecchi

5

1454

8

43

0

zanobi

zanobi

berto

carnesecchi

6

1456

8

43

0

luca

luca

carnesecchi

5

1457

8

5

0

berto

manetto

zanobi

carnesecchi

5

1457

8

5

0

lorenzo

zanobi

berto

zanobi

carnesecchi

6

1457

8

9

0

zanobi

zanobi

berto

carnesecchi

6

1458

8

1

0

manetto

zanobi

berto

carnesecchi

10

1459

8

5

0

berto

manetto

zanobi

carnesecchi

10

1459

8

5

0

paolo

simone

paolo

berto

carnesecchi

5

1461

8

1

0

antonio

paolo

berto

carnesecchi

5

1461

8

5

0

cosimo

simone

paolo

berto

carnesecchi

6

1463

8

5

0

cosimo

simone

carnesecchi

10

1463

8

5

0

zanobi

simone

carnesecchi

5

1464

8

5

0

bernardo

antonio

paolo

carnesecchi

5

1464

8

1

0

francesco

berto

zanobi

carnesecchi

5

1464

8

5

0

mariotto

antonio

paolo

carnesecchi

10

1466

8

5

0

andrea

manetto

zanobi

carnesecchi

6

1466

8

5

0

giovanni

manetto

zanobi

carnesecchi

5

1466

8

5

0

leonardo

giovanni

paolo

berto

carnesecchi

5

1467

8

5

0

bastiano

francesco

berto

carnesecchi

6

1467

8

5

0

bernardo

francesco

berto

carnesecchi

6

1467

8

5

0

giovanni

antonio

paolo

carnesecchi

5

1467

8

5

0

giovanni

zanobi

bartolomeo

carnesecchi

10

1468

8

5

0

bernardo

cristofano

carnesecchi

5

1468

8

5

0

carlo

cristofano

bernardo

carnesecchi

6

1468

8

5

0

manetto

manetto

carnesecchi

5

1469

8

5

0

sandro

francesco

berto

carnesecchi

5

1470

8

1

0

cristofano

bernardo

carnesecchi

6

1473

8

5

0

giovanni

leonardo

paolo

carnesecchi

5

1473

8

1

0

piero

bernardo

cristofano

carnesecchi

10

1474

8

5

0

gherardo

giuliano

carnesecchi

6

1474

8

5

0

zanobi

francesco

berto

carnesecchi

6

1475

8

5

0

andrea

luca

luca

carnesecchi

6

1476

8

5

0

filippo

leonardo

giovanni

carnesecchi

6

1476

8

5

0

francesco

leonardo

giovanni

carnesecchi

6

1477

8

5

0

alessandro

leonardo

giovanni

paolo

carnesecchi

6

1477

8

1

0

paolo

simone

paolo

carnesecchi

5

1481

8

1

0

andrea

bernardo

carnesecchi

5

1483

8

5

0

andrea

paolo

simone

carnesecchi

6

1483

8

1

0

leonardo

giovanni

paolo

carnesecchi

5

1485

8

1

0

matteo

matteo

zanobi

carnesecchi

5

1486

8

1

0

piero

simone

paolo

berto

carnesecchi

5

1486

8

5

0

simone

piero

simone

carnesecchi

6

1487

8

5

0

cosimo

piero

simone

carnesecchi

5

1487

8

5

0

orsino

giuliano

simone

carnesecchi

6

1488

8

5

0

cosimo

zanobi

simone

carnesecchi

5

1488

8

5

0

lorenzo

zanobi

simone

carnesecchi

6

1488

8

5

0

luca

andrea

luca

carnesecchi

5

1489

8

5

0

alamanno

cristofano

carnesecchi

10

1489

8

5

0

amerigo

simone

paolo

carnesecchi

6

1489

8

1

0

amerigo

simone

paolo

carnesecchi

6

1489

8

5

0

antonio

paolo

antonio

berto

carnesecchi

6

1489

8

5

0

berto

matteo

manetto

carnesecchi

6

1489

8

5

0

francesco

amerigo

simone

carnesecchi

5

1489

8

5

0

francesco

matteo

manetto

zanobi

carnesecchi

5

1489

8

5

0

gabbriello

matteo

manetto

carnesecchi

6

1492

8

1

0

giuliano

simone

paolo

berto

carnesecchi

5

1494

8

1

0

pierantonio

francesco

berto

carnesecchi

6

1495

8

54

0

andrea

bernardo

carnesecchi

5

1495

8

51

0

andrea

luca

carnesecchi

6

1495

8

51

0

bernardo

francesco

carnesecchi

10

1496

8

54

0

paolo

simone

carnesecchi

5

1496

8

51

0

paolo

zanobi

carnesecchi

5

1496

8

1

0

piero

simone

paolo

carnesecchi

5

1499

8

1

0

bernardo

francesco

berto

carnesecchi

5

1502

8

1

0

zanobi

francesco

berto

carnesecchi

10

1504

8

1

0

matteo

manetto

zanobi

carnesecchi

5

1507

8

1

0

giovanni

manetto

zanobi

carnesecchi

5

1509

8

1

0

antonio

manetto

zanobi

carnesecchi

5

1511

8

1

0

giovanni

leonardo

giovanni

carnesecchi

5

1515

8

1

0

bernardo

andrea

bernardo

carnesecchi

5

1515

8

5

0

francesco

giovanni

andrea

carnesecchi

5

1515

8

5

0

giovanni

luca

andrea

carnesecchi

5

1517

8

5

0

andrea

bernardo

andrea

carnesecchi

6

1518

8

5

0

alessandro

bernardo

andrea

carnesecchi

5

1518

8

5

0

zanobi

lorenzo

zanobi

simone

carnesecchi

5

1519

8

1

0

berto

matteo

manetto

carnesecchi

5

1519

8

5

0

simone

andrea

paolo

carnesecchi

5

1521

8

1

0

mariotto

antonio

paolo

carnesecchi

5

1521

8

5

0

mico

andrea

paolo

carnesecchi

5

1521

8

5

0

paolo

andrea

paolo

carnesecchi

5

1522

8

5

0

bastiano

bernardo

francesco

carnesecchi

5

1522

8

5

0

giuliano

gherardo

giuliano

carnesecchi

5

1522

8

5

0

niccolo

cosimo

piero

carnesecchi

5

1524

8

5

0

bartolomeo

zanobi

francesco

carnesecchi

5

1525

8

43

0

alessandro

pierantonio

francesco

carnesecchi

6

1528

8

1

0

simone

piero

simone

carnesecchi

10

1530

8

1

0

andrea

paolo

carnesecchi

 

 

 

 

Riassunto dei Carnesecchi gonfalonieri di giustizia e Priori della Repubblica di Firenze

 

 

 

1297

Durante di Ricovero

priore

1

 

1319

Piero di Durante

priore

2

 

1342

Braccino di Pero Duranti

priore

3

 

1346

Pierozzo di Braccino

priore

 

 

1349

Braccino di Pero Duranti

priore

4

 

1353

Braccino di Piero di Durante Carnesecchi

priore

5

 

1355

Filippo di Piero di Durante Carnesecchi

priore

6

 

1358

Berto di Grazino di Durante Carnesecchi

gonfaloniere

7

1

1359

Niccolo di Matteo Duranti

priore

8

 

1361

Filippo di Piero di Durante Carnesecchi

priore

9

 

1381

Niccolo di Matteo di Durante

priore

10

 

1391

Zanobi di Berto di Grazzino Carnesecchi

priore

11

 

1397

Giovanni di Niccolo di Matteo Carnesecchi

priore

12

 

1400

Paolo di Berto di Grazzino Carnesecchi

priore

13

 

1404

Paolo di Berto di Grazzino Carnesecchi

gonfaloniere

14

2

1405

Cristofano di Berto Carnesecchi

priore

15

 

1407

Zanobi di Berto Carnesecchi

priore

16

 

1409

Paolo di Berto Carnesecchi

priore

17

 

1411

Cristofano di Berto di Grazzino Carnesecchi

priore

18

 

1414

Giovanni di Nicolo di Matteo carnesecchi

priore

19

 

1415

Paolo di Berto Carnesecchi

gonfaloniere

20

3

1419

Berto di Zanobi di Berto Carnesecchi

priore

21

 

1422

Paolo di Berto di Grazzino Carnesecchi

priore

22

 

1425

Berto di Zanobi Carnesecchi

priore

23

 

1431

Berto di Zanobi Carnesecchi

priore

24

 

1436

Simone di Paolo di Berto Carnesecchi

gonfaloniere

25

4

1439

Manetto di Zanobi Carnesecchi

priore

26

 

1444

Manetto di Zanobi di Berto Carnesecchi

priore

27

 

1447

Bernardo di Cristofano di Berto Carnesecchi

priore

28

 

1450

Simone di Paolo di Berto Carnesecchi

gonfaloniere

29

5

1451

Bernardo di Cristofano di Berto Carnesecchi

gonfaloniere

30

6

1458

Manetto di Zanobi di Berto Carnesecchi

priore

31

 

1461

Antonio di Paolo di Berto Carnesecchi

priore

32

 

1464

Francesco di Berto di Zanobi Carnesecchi

priore

33

 

1470

Cristofano di Bernardo Carnesecchi

priore

34

 

1473

Piero di Bernardo di Cristofano Carnesecchi

priore

35

 

1475

Francesco di Berto Carnesecchi

gonfaloniere

36

7

1477

Paolo di Simone di Paolo Carnesecchi

priore

37

 

1479

Cristofanodi Bernardo di Cristofano Carnesecchi

gonfaloniere

38

8

1481

Andrea di Bernardo Carnesecchi

priore

39

 

1483

Leonardo di Giovanni di Paolo Carnesecchi

priore

40

 

1485

Matteo di Matteo di Zanobi Carnesecchi

priore

41

 

1486

Piero di Simone di Paolo di Berto Carnesecchi

priore

42

 

1489

Amerigo di Simone di Paolo Carnesecchi

priore

43

 

1494

Pierantonio di Francesco di Berto Carnesecchi

priore

44

 

1496

Piero di Simone di Paolo Carnesecchi

priore

45

 

1497

Paolo di Simone di Berto di Paolo Carnesecchi

gonfaloniere

46

9

1499

Bernardo di Francesco di Berto Carnesecchi

priore

47

 

1500

Piero di Simone di Paolo Carnesecchi

gonfaloniere

48

10

1502

Zanobi di Francesco di Berto Carnesecchi

priore

49

 

1504

Matteo di Manetto di Zanobi Carnesecchi

priore

50

 

1507

Giovanni di Manetto di Zanobi Carnesecchi

priore

51

 

1509

Antonio di Manetto di Zanobi Carnesecchi

priore

52

 

1511

Giovanni di Leonardo di Giovanni Carnesecchi

priore

53

 

1515

Bernardo di Andrea di Bernardo Carnesecchi

priore

54

 

1519

Berto di Matteo di Manetto Carnesecchi

priore

55

 

1521

Mariotto di Antonio di Paolo Carnesecchi

priore

56

 

1526

Antonio di Manetto di Zanobi Carnesecchi

gonfaloniere

57

11

1528

Simone di Piero di Simone Carnesecchi

priore

59

 

1530

Andrea di Paolo Carnesecchi

priore

60

 

 

 

 

 

 

 

 

 Nota bene :

 

la linea Piero (1) di Simone (2) di Paolo (2) di Berto (1)

ha per 4 generazioni il gonfaloniere di giustizia e per ben 6 volte

 

 

 

 

ser

ydraw

office

rdraw

com1

name1

name2

name3

name4

surnam1

5

1291

8

1

0

durante

buonfantino

5

1295

8

1

32

durante

probabilmente durante di bencivenni

5

1297

8

1

0

feo

buonfantino

5

1298

8

1

0

lapo

buonfantino

5

1304

8

1

0

durante

buonfantino

5

1307

8

1

0

durante

buonfantino

5

1311

8

1

32

durante

buonfantini sicuramente durante di bencivenni non di buonfantino

5

1314

8

1

0

durante

buonfantino

1

1

durantozzo

lapo

5

1340

8

1

0

buonfantino

feo

buonfantini

 

 

 

 

 

 

 Come detto

I Carnesecchi hanno dato alla repubblica di Firenze negli anni dal 1282 al 1532

11

Gonfalonieri di giustizia

49

Priori

 

 

Questi dati non hanno significato se non confrontati con quelli delle altre famiglie fiorentine :

 

 

anno 1 nomina

cognome

gonfalonieri

priori

totale

1282

Albizzi + alessandri

24

117

141

1282

Altoviti

11

108

119

1283

Strozzi

16

94

110

1302

Rucellai

14

84

98

1291

Medici

35

62

97

1283

Magalotti+Mancini

12

80

92

1282

Acciaiuoli

18

72

90

1297

Salviati

21

63

84

1282

canigiani

14

65

79

1287

Capponi

16

62

78

1288

Ridolfi di piazza

21

55

76

1284

Da filicaia

12

58

70

1297

Biliotti SS

10

59

69

1298

Ricci

14

53

67

1283

Machiavelli

12

54

66

1283

Pitti

13

53

66

1289

Alberti

11

53

64

1291

Giugni

18

46

64

1283

Peruzzi

9

54

63

1290

Corsini

11

51

62

1284

Tornaquinci

10

51

61

1297

Carnesecchi

11

49

60

1286

Corbinegli

10

48

58

1284

Davanzati

10

48

58

1334

Niccolini

13

45

58

1282

Antelli

15

43

58

1345

Bartoli

8

47

55

1284

Aldobrandini di lippo

17

36

53

1322

Stufi

12

40

52

1296

Rondinelli

12

38

50

1290

Ridolfi di borgo

8

40

48

1332

Moregli

8

40

48

1320

Vettori

5

42

47

1314

Guasconi

7

40

47

1343

Martelli

9

38

47

1284

Beccanugi

7

39

46

1317

Gherardi

11

35

46

1283

Minerbetti

13

33

46

Spini

8

37

45

1282

Ardinghelli

13

32

45

1346

Nobili

5

39

44

1358

Federighi

9

35

44

1286

Bonciani

11

33

44

1330

del Benino

9

34

43

1284

Bucelli

14

29

43

1348

Spinegli

5

37

42

1348

Spinelli

5

37

42

1355

Bartolini di Salimbene

5

37

42

1380

Carducci

8

33

41

1317

Quaratesi

8

33

41

1285

Visdomini+consorti

1

39

40

1282

Cerretani

3

37

40

1282

Bordoni

7

33

40

1335

Sacchetti

8

32

40

1326

Castellani

9

31

40

1381

Pandolfini

12

28

40

1376

Nasi

7

32

39

1284

Pecori

7

32

39

1287

Baldovinetti

5

33

38

1283

Soderini

6

32

38

1304

Malegonelle

9

29

38

1319

Verrazzani

2

35

37

1283

Gherardini della rosa

4

33

37

1298

Rittase+Bastari

7

30

37

1354

Corsi

9

28

37

1392

Serristori

10

27

37

1345

Miniati

1

35

36

Bardi

2

34

36

1287

Caccini Ricoveri

3

33

36

1291

Neroni + Dietisalvi

8

28

36

Gianfigliazzi

10

26

36

1294

Diacceti

5

30

35

1320

Aldobrandini di madonna

6

29

35

1325

Serragli

6

29

35

1302

Risaliti

3

31

34

1328

del Palagio

3

31

34

1344

Guiducci

2

31

33

1299

Bartolini+Davanzi

3

30

33

1327

Lorini

4

29

33

1283

Velluti

4

29

33

1396

Pucci

8

25

33

1365

Bellinghieri

3

29

32

1346

Guidetti

3

29

32

1311

Amadori

1

30

31

1391

Lotti

2

29

31

1288

Compagni di Cante

4

27

31

1370

Berardi

4

27

31

1344

Ginori

5

26

31

1345

Busini

2

28

30

1382

del Nero

3

27

30

1292

Pepi

4

26

30

1376

Cocchi

6

24

30

1291

Alfani

2

27

29

1350

Vespucci

3

25

28

1326

Lioni

4

24

28

1303

Covoni

6

22

28

1287

Marignolli

6

22

28

1289

Guadagni

11

17

28

1322

Valori

11

17

28

1390

Sernigi

2

25

27

1351

Antinori

3

24

27

1375

Arrigucci

3

24

27

1364

Bonsi

3

24

27

1285

Raffacani

3

24

27

1388

Venturi

5

22

27

1283

Tedaldi

1

25

26

Vecchietti

1

25

26

1386

Ciacchi

1

25

26

1345

Orlandi

2

24

26

1350

Lippi neri

2

24

26

1354

Alamanni

2

24

26

1296

Benvenuti di Puccio

3

23

26

1302

Guicciardini

15

11

26

1302

Cambi Importuni

1

24

25

1304

sassolini

3

22

25

1350

Nardi

4

21

25

1282

Rinaldi SG

4

21

25

1377

Mazzinghi

5

20

25

1313

Gianni

5

20

25

1386

Lenzi

5

20

25

1424

Taddei

4

20

24

1299

Ferrucci

4

20

24

1334

Lanfredini

4

20

24

1393

Buoninsegni

4

20

24

1305

Banchi

2

21

23

1350

Cresci

2

21

23

1374

Orlandini

3

20

23

Adimari

0

22

22

1323

Monti

1

21

22

Buondelmonti

2

20

22

1291

del Vigna

2

20

22

1312

da Panzano

4

18

22

1291

Fantoni

4

18

22

1283

Arrighi

2

19

21

1289

Manovelli

2

19

21

1382

Ubertini

5

16

21

Peri

0

20

20

1438

Gondi

1

18

19

1295

Barbadori

2

17

19

Nerli

3

16

19

1309

Bischeri

4

15

19

1430

Gallilei

1

17

18

1337

Manetti

1

17

18

1302

Magli

1

17

18

1288

Pazzi

4

14

18

1302

Damosciano

5

13

18

1303

Rinaldi +Tanagli

1

16

17

1317

Brancacci

2

15

17

1296

Girolami

4

12

16

da Ricasoli

1

14

15

1282

Falconieri

1

14

15

1287

Ridolfi del p

1

14

15

1282

Portinari

0

14

14

1283

del Beccuto

1

13

14

Cavalcanti

0

13

13

1453

Sassetti

1

11

12

1372

della Luna

1

10

11

1345

Lucalberti

2

9

11

1326

Mozzi

4

7

11

1291

Durante di Buonfantino

2

7

9

Pigli

2

7

9

1305

Uccellini

2

7

9

1291

Buonfantini

1

7

8

Frescobaldi

0

6

6

Infangati

0

6

6

1342

Niccoli

0

6

6

Agli

0

4

4

Cerchi

0

4

4

1382

Arrighi del vaio

1

3

4

Scali

2

2

4

Giandonati

0

3

3

Squarcialupi

0

3

3

1464

Corbizzi

1

2

3

1323

Giuochi

0

2

2

Foraboschi

0

1

1

 

 

 

 

Note alla pagina 11

 

 

Da l'appendice II al tomo I della "storia della repubblica di Firenze" di Gino Capponi 

 Io descrivo quale fosse il governa della citta' di Firenze dall'anno 1280 al 1292 , perche' avendo da questo origine quello , sotto il quale fiori' tanto tempo la Repubblica fiorentina , mi persuado che questa notizia sia per essere tanto piu' grata , quanto maggiormente pare essere stata sin oggi sepolta nelle tenebre dell'oblivione.

Seguita alla fine dell'anno 1279 la pace del Cardinale Latino , restarono nondimeno le famiglie della citta di Firenze divise in guelfe , ghibelline e neutrali , distinte in grandi , popolane e plebee . Grandi erano quelle , che per nobilta' o per ricchezze , o per numero d'uomini e per mala natura loro insuperbite , non si contentavano del vivere civile ; ma angariavano i meno potenti , e poca stima facevano dei magistrati. Popolane tutte le civili quiete . Plebee tutte le altre . Le prime due avevano parte al governo , l'ultime no. Governavano la Repubblica queste due sorti di famiglie , valendosi nello stesso tempo d'ufficiali forestieri , ottimo rimedio ..............……………………………da completare

 

 

 

 

 

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  ing. Pierluigi Carnesecchi La Spezia anno 2003