TURINO BALDESI

Pagina a cura di Roberto Angelo Segnini

 

Turino di Baldese mercante di stoffe di lana del popolo di San Pancrazio, fu Capitano della Società dei Laudesi di S. Maria Novella nel 1340. Insigne benefattore di questo Convento, fu eletto priore nel 1348.

<< non possiamo fare a meno di far notare il gran numero di artisti, tutti domenicani, i quali hanno creato quest’ insieme veramente monumentale che è il complesso della Chiesa e dei chiostri di S. Maria Novella [...] Si deve poi ai lasciti fatti da Mico de’ Guidalotti e da Turino di Baldese, dei quali fu fiduciario ed esecutore testamentario il Passavanti, se poi Fr. Zanobi

de’ Guasconi poté far affrescare il capitolo da Andrea di Buonaiuto, ed il convento, nel secolo seguente, poté far dipingere sulle pareti del chiostro verde, le storie del Vecchio Testamento da Paolo Uccello e da Dello di Niccolò Delli>> (1).

<< Il 22 luglio del 1348, in piena peste nera,Turino di Baldese,

mercante di stoffe di lana del pop. di S. Pancrazio, nel suo fondaco, fece testamento, lasciando suo esecutore testamentario il Passavanti. Disponeva che con lire 1000 si dipingessero nella Chiesa di S. Maria Novella alcune storie del Vecchio Testamento entro un anno dalla sua morte, lasciando piena libertà al Passavanti stesso di scegliere i soggetti, e pieno dominio sui suoi beni pur di poter avere la somma di denaro occorrente (2).

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(1) STEFANO ORLANDI, Necrologio di S. MARIA NOVELLA 1235-1504, tomo I, prefazione, Olschki editore, Firenze, 1955, p. XXVII.

(2) vedi Append. II documen. XXIV. Cfr. anche BORGHIGIANI VINCENZO, O. C.,Cronaca Annalistica del Convento di S. Maria Novella, t. II Ms. Sec XVI, p. 31; Libro Lapi- Radda fol. 44.

 

 

 

  

 

 

 

 

Paolo Uccello

Il Diluvio -particolare

Santa Maria Novella - Chiostro Verde

 

Lo stesso Turino, il quale era sfuggito alla terribile peste nera,

l’8 ottobre del 1349, faceva un codicillo a quel suo testamento e dava al Passavanti 270 fiorini d’ oro, 30 già glieli aveva dati, che dovevano servire per la costruzione della porta maggiore della Chiesa (3). [...] Nel 1350-1351 il Passavanti, in esecuzione del testamento di Turino di Baldese, fece fare e porre a posto "gli stipiti e gli architravi delle tre porte della facciata della Chiesa e le porte stesse(4). [...] Ma in questi anni si lavorava sempre alla facciata della Chiesa, e, credo in esecuzione del lascito fatto da Turino di Baldese, ai portali ed al rivestimento di marmi fino al primo cornicione. Infatti nel 1354 successe una grave disgrazia ad un operaio che vi lavorava come ci narra Fr. Bernardo Bernardoni >> (5).

<<Il Fineschi nella vita di Fr. Jacopo Passavanti scrive che "nella parte di mezzogiorno è un’arma scolpita in pietra della Famiglia Baldesi"(6).

Il che ci fa credere che il benefattore, il quale pagò le spese per la

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(3) Cfr in Append. II docum. XXIV il codicillo

(4) FINESCHI, op. c. p. 70

(5) STEFANO ORLANDI, Necrologio di S. MARIA NOVELLA 1235- 1504, tomo I, note biografiche, Olschki editore, Firenze, 1955, p. 457- 459.

(6) FINESCHI VINCENZO O. P., Memorie istoriche degli Uomini illustri del convento di S. Maria Novella, Firenze, Gaetano Cambiagi, 1790, tomo II, p. 65.

costruzione della detta biblioteca, non fu altri che Turino di Baldese(7), l’amico di Fr. Jacopo Passavanti, il quale appunto ebbe l’incarico di sistemare i libri dei frati defunti, durante la peste nera del 1348, nella libreria del convento>> (8).

<<Così Fr. Miniato, come Operaio della Chiesa, portò a termine il muro della facciata, al quale si lavorava già prima del 1350, alla quale contribuirono in maniera notevole i lasciti di monna Guardina Tornaquinci, di Turino di Baldese, e ora quelli di Tedaldino de’Ricci>> (9).

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(7) Turino di Baldese fu Capitano della Società dei Laudesi (di

S. Maria dei Laudesi, poi detta di S. Pietro Martire) di S. Maria Novella nel 1340. Frutto del molteplice ministero apostolico, svolto dai frati predicatori di S. Maria Novella, furono un bel numero di pie Società o confraternite(14) che in essa ebbero la loro sede. (cfr ORLANDI, La predicaz. Di S. Pietro M. pp. 67, 128).

(8) STEFANO ORLANDI, op. cit., tomo I, p. 529.

(9) STEFANO ORLANDI, op. cit.,tomo I, p. 596.

<<Si deve certamente all’ interessamento di Fr. Andrea Rucellai che Giovanni di Paolo Rucellai volle essere il generoso mecenate, il quale donò a S. Maria Novella la splendida facciata, architetto Leon Battista Alberti. La facciata, cominciata circa il 1350 coi fondi forniti da Turino Baldesi, per l’interessamento di Fr. Jacopo Passavanti, era rimasta incompleta, perché giunta appena al primo cornicione, ad un terzo della facciata attuale. Nel 1457 volendo Giovanni di Paolo Rucellai assumersi l’impegno di costruire la facciata, e non solo terminarla, sorse la questione tra lui e la famiglia Baldesi, che vi vantava il patronato."La causa, scrive il Borghigiani, andò a banco all’ Arcivescovado: vi corsero degli atti dall’ una e dall’ altra parte"; ma i frati al solito ricorsero a Roma, fecero venir de’ Brevi; talché la lite si finì presto, essendo le parti tra di loro amichevolmente venute a lodo e senz’ altro l’ accordo

 

BATELLI, INCISIONE DI Santa Maria Novella- 1827

consistette, che i Baldesi prestavano il consenso al Rucellai di vestir di marmi tutto il restante della facciata, che ancora era rozza a semplice intonaco, e senza loro pregiudizio; non che nulla

si toccasse del già fatto dal primo cornicione in giù per legato del prefato Turino di Baldese >> (10).

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(10) STEFANO ORLANDI, op. cit., tomo II, p. 261-262.

Paolo Uccello

Santa Maria Novella- Chiostro Verde

 

 

Stemma e Iscrizione N° 67 (11).

Nella Chiesa di Santa Maria Novella.

<<Seguono li 2 altri, quali sono della Famiglia de Baldesi Segnini.

Quello che non ha chiusino, o che è apprè del Sepolcro del Vescovo Ricasoli aveva queste lettere: Hoc est Sep.Nob.Militis Domini Baldesi Turini _ _ _qui obijt die 28 Julij A.d. 1385- 2 righe e 2 stelle d’oro in azz°>>

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11) ROSSELLI, Sepoltuario Fiorentino, ASF- Filza 625-Chiesa di Santa Maria Novella- stemma 67

APPENDICE II

XXIV

1348, 22 luglio.- Testamento di Turino di Baldese in cui Fr. Jacopo Passavanti è lasciato esecutore testamentario.- Arch. Di Stato, Firenze, Pergam. Di S. Maria Novella.

<<.. Turinus fil. quondam Baldesis civis et mercator florentinus de popolo sancti Pancratij de Flor:..

...Item pro remedio anime sue legavit de bonis suis libras mille de quibus libris mille disposuit voluit et mandavit pingi in ecclesia sancte marie novelle de flor. ad honorem omnipotentis dei et virginis gloriose et totius celestis curie in dicto loco quo magis placuerit infrascripto suo executori storiam (sic) totius testamenti veteris sad ( ? forse scil.) a principio usque ad finem.

Et fecit et reliquit ad hec executorem et fidei commisarium religiosum et honestum virum fratrem Jacobum passavantis ord. fratrum pred. de Flor. si tune viveret et si tunc non viveret fecit et reliquit executorem ad predicta loco dicti fratri Jacobi religiosum virum fratrem Miccaelem Buti Baldi dicti ord. fratrum pred. de Flor...( se anche questi fosse venuto a mancare lasciava esecutore) priorem fratrum predicatorum florentini conventus pro tempore existentem...Et predictam storiam pingi voluit et mandavit ut profertur a die obitus dicti testatoris ad unum annum. Et ad predicta qxequenda dedit et concessit eidem exeutor suo plenam licentiam et libertatem potestatem auctoritatem et voluntatem ut predicta pictura et storia fieri faciendum et potius summam predictam ad hec habendo et proponendo possit et sibi liceat bona et de bonis dicti testatoris mobilium et immobilium et de quibus voluerit comparare vendere distrahere et alienare et exinde faciendi quie quid sibi placuerit absque heredum suorum vel alicuius procuratoris ( ?) contradictione usque ad plenariam et integram executione contentorum in presenti capitulo.

( del restante delle sue sostanze lasciava erede il suo figlio Baldese).

 

Actum florentie in populo sancti Andree in quodam fundaco lanario dicti Turini Testatoris positi in dicto populo presentibus testibus Ammannato Betti populi sancti Laurentii de Flor., domino Johanne populi sancti Miccaelis vicedominorum, Jacobo Betti pop. sancti Laurentii, Lippo Lapi pop. sancti Petri Scheradii, Francisco Corsi Michi pop. sancti Laurentii et Antonio Dati pop. sancti Pauli.

( segue un codicillo dell’ 8 ottobre 1349):

1349, 8 ottobre. – Torinus ... sanus pro christi gratia mente

et sensibus licet egens corpore ... reliquit et indicavit de bonis suis pro anima sua flor. auri spendi et ducentos septuaginta quos ducentos septuaginta flor. auri spendi et converti voluit et mandavit per religiosum virum fratem Jacobum passavantis ord. pred. de Flor. una cum triginta flor. auri, quos triginta flor. auri asseruit iam sibi solvisse, satisfecisse et dedisse in et pro hedificatione et constructione maioris janue ecclesie sancte marie novelle de Florentia sicut ex parte platee nove dicte ecclesie et pro faciendo fieri et construi ibidem ipsam januam ad honorem et reverentiam omnipotentis dei et gloriose marie semper virginis et ob suorum peccatorum remissionem quem fratem Jacobum executorem et fidei commisarium ad predicta reliquit et fecit et quam pecuniam(?) voluit ad dictum fratem Jacobum pervenire et per eum erogari et distribui in causam jam dictam.

... Actum Flor. in populo sancti pancratii in camera dicti testatoris in qua iacebat infirmus ...>>.

Notaio: Thomasius filius quondam ser Silvestri ser Bernardi de Florentia (12).

 

Chiesa di San Baldassarre

Diocesi di Firenze

 

Nel Medioevo era situata immediatamente fuori la città, in Santa Maria a Coverciano. Chiesa e convento furono fondati nel 1341 c.a: Turino Baldesi ne pagò la costruzione. Successivamente, con il suo testamento del 1348, destinò un lascito al complesso.

Ordine = Agostiniani

Corporazioni

CORPORAZIONI RELIGIOSE SOPPRESSE DAL GOVERNO FRANCESE, 1004 - 1881, 19144 pezzi, Comprende:

N. 65: SAN BALDASSARRE DI COVERCIANO, 1449 - 1808, 135 pezzi

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(12) STEFANO ORLANDI, Necrologio di S. MARIA NOVELLA 1235- 1504, tomo II, appendice II, Olschki editore, Firenze, 1955, p. 436- 437.

Chiesa di Sant’ Ambrogio

Diocesi di Firenze

Nell'omonima piazza, nel centro storico di Firenze, si trova l’antica Chiesa di Sant'Ambrogio.

 

 

Stemma e Iscrizione

Nella Chiesa di Sant’ Ambrogio.

<<La cappella maggiore fu anticamente della famiglia de Baldesi di Turino,estinta circa 4 anni fa in Gio. Francesco di _ _ _ ultimo di essa

Nel pilastro che viene dal corno dell’ Evangelio si vede scolpito in macigno l’Arme della stessa Famiglia e stavi questa Inscrizione:

+ Questa cappella fece fare Turino Baldesi per l’ anima sua e di Giannotto suo fratello reverenza del Corpo di Christo gen. 1342 >> (13) (14).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Cosmografia di Tolomeo (1469)

Firenze del '300 con isolata a sinistra,la chiesa di

Sant'Ambrogio. A destra la chiesa di San Lorenzo.

(Firenze, Kunsthisthorisches Institut).

 

 

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13) ROSSELLI, Sepoltuario Fiorentino, ASF- Filza 625-

Chiesa di Sant’ Ambrogio.

14) il Rosselli fa un aggiunta: <<La famiglia de Baldesi di Turino non è come vi dicevo sopra essendo vivente detta ... quest’ anno 1699 il Ser Domenico Buonaventura ... vedeasi le notizie alla nota Filza seguente B e nel Lib. verde degli Albizi Leg. B a 176 * da completare

 

 

 

 

 

 

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