I Carnesecchi

 

( Si trova nei documenti anche : i Carnesechi , i Charnesecchi , i Charnesechi, il Charnesecha , il Carnesecco , i Carnesecche.)

 

 

Cortesia dr Paolo Piccardi

 

 

In questa pagina : Alcune solo alcune cose d'introduzione

rimandando alle pagine successive la narrazione cronologica delle vicende dei Carnesecchi fatta in modo piu' dettagliato

 

scopo della pagina e’ mettere in rilievo come i Carnesecchi parteciparono alle vicende della Repubblica di Firenze e del Granducato di Toscana

  

 

 

Pur avendo una storia tutt’altro che irrilevante su questa famiglia non esiste alcuno studio , destino condiviso con molte altre famiglie fiorentine 

 

Strana vicenda la storia dei Carnesecchi ……………… 

Quante cose da chiarire , quante da scoprire , quanta storia da riscrivere. Talvolta la storia diventa un puro passaparola di stereotipi

La storia e' legata a cio' che resta : se i documenti vanno persi , se i documenti non sono conosciuti , va persa anche la memoria .

C'e' infatti qualcosa che lascia perplessi

Spulciando la storia emergono in ogni momento tra i Carnesecchi personaggi importanti che aggiungono qualcosa al loro tempo , eppure i Carnesecchi nella storia fiorentina sembrano non esserci , difficilmente gli storici li prendono in considerazione , difficilmente emergono dalle cronache dell'Ammirato del Machiavelli o del Guicciardini , del Segni o del Nardi

Eppure ci sono e ci sono in maniera determinante in molti momenti della storia di Firenze .

Alla fine della Repubblica raccolgono qualcosa come 11 Gonfalonieri di Giustizia e 49 Priori delle Arti

Zanobi e' uno dei sette dittatori ai tempi dell'assedio

Ed alla fine della dinastia medicea i Carnesecchi potranno annoverare 8 senatori del Granducato

Gli storici dicono che i Carnesecchi furono medicei questo e' vero con molti distinguo , sospetto che i Carnesecchi abbiano privilegiato la funzione mercantile rispetto a quella politica pur mantenendo per la loro ricchezza un peso rilevante nella societa' fiorentina appoggiando ed appoggiandosi alla famiglia dominante ( a Firenze non si puo' vivere senza lo Stato …) pur mantenendo un atteggiamento abbastanza indipendente con atti di opposizione talvolta evidenti

I Carnesecchi furono una delle poche famiglie fiorentine a mantenere sino al settecento la propensione alla mercatura ed alla banca . Mentre la maggior parte delle famiglie fiorentine si rassegnava alla vita di corte e basava la ricchezza sul possesso fondiario i Carnesecchi sono sempre presenti nei commerci internazionali infine molto probabilmente pagando il periodo di stagnazione che colpisce i commerci a fine seicento con il dissesto

I nuovi studi sulla storia di Firenze si muovono ora in direzioni di un analisi piu' approfondita del ceto dirigente fiorentino : credo che a lungo andare potra' essere rivalutato il ruolo dei Carnesecchi in molte vicende

La lunga storia dei Carnesecchi per ora inizia nel 1297

Si chiameranno Duranti ed infine intorno al 1380 inizieranno a chiamarsi Carnesecchi

Nel 1297 e' Priore il taverniere Durante di Ricovero che pare solo un taverniere ma che qualche anno piu' tardi troviamo a capo di una compagnia commerciale

Il secondo priorato e' quello del 1319 del beccaio Pero di Durante detto il Carnesecca

Tra il 1340 e il 1363 i Duranti come ancora si chiamavano sono una famiglia importante di Firenze , ben inseriti a livello politico avendo gia' avuto 1 Gonfaloniere ed 8 Priori

Molto probabilmente erano gia' da allora stanziati commercialmente in Francia e comunque in Europa

A partire dal 1364 misteriosamente scompaiono dalla vita politica fiorentina per circa 20 anni

Riemergono intorno al 1380 con le figure dei Grazini ( linea discendente da Grazino ) : Zanobi , Cristofano , Paolo , che sono sicuramente ricchi ed intraprendenti mercanti .

Sono imparentati con le maggiori famiglie di Firenze : Medici , Peruzzi , ………….

Paolo meriterebbe uno studio particolare , ha un ruolo nella politica fiorentina dove rappresenta il partito pacifista , parla molto spesso nei consigli e' eletto continuamente come console dell'Arte dei Medici e degli Speziali , descritto come un ricco mercante ha un grande giro di affari

La sua figura potrebbe contribuire a chiarire molto meglio il periodo dello pseudo regime albizzesco

Inoltre la figura di Paolo incrocia le figure di Masaccio , Masolino , Paolo Uccello occupando un posto importantissimo nella storia dell'arte

Il fratello di Paolo : Cristofano ebbe probabilmente grande importanza come mercante

Suo figlio Bernardo divenne uno dei piu' grandi mercanti fiorentini . Risiedeva abitualmente a Montpellier

Le sue galere facevano la spola tra Pisa la Francia la spagna il Portogallo . Era trasportatore , mercante , banchiere

Stupisce che su questo grande mercante non ci sia alcuno studio specifico vista la vastita dei suoi interessi

Era molto amico dei Medici ma sara' uno dei fidejussori di Ridolfo di Bonifazio Peruzzi e di suo figlio confinati da Cosimo il vecchio

E' il committente del Tabernacolo Carnesecchi di Domenico Veneziano ora alla National Gallery di Londra

Molto probabilmente i Carnesecchi si interessavano marginalmente di politica essendo intenti prevalentemente al commercio e alla banca e residendo per lunghi periodi all'estero

Probabilmente gia' in questi anni avviene una differenziazione tra i Mattei ( linea discendente da Matteo ) ed i Grazini : questi ultimi sembrano piu' intraprendenti come mercanti mentre i Mattei sembrano piu' legati alla ricchezza legata ai possessi fondiari

Agli inizi del 1400 troviamo dei Carnesecchi a Lione come banchieri e ci sono tracce di loro fino in Lituania . Ma i documenti sono scarsi e dispersi

Nei primi decenni del quattrocento emergono anche il figlio di Paolo : Simone e il figlio di Zanobi : Berto

Della generazione successiva fa parte Francesco di Berto uno degli uomini piu' ricchi di Firenze messo alla pari di Lorenzo e Giuliano de Medici

E ne fa parte anche Andrea di Bernardo , che partecipa ad alcune armeggerie famose

Non ci sono molte notizie sui loro traffici che emergono qui e la come parti di un affresco rovinato dal tempo ed appaiono vivaci ed importanti

Emerge storicamente la figura di Pierantonio di Francesco Carnesecchi amico di Piero de Medici e poi utilizzato come commissario dalla Repubblica in Maremma

Amerigo di Simone commercia con l'Inghilterra e le sue galere solcano quei mari

Al tempo del Savonarola emerge la figura poco studiata del seguace Giovanni di Leonardo Carnesecchi , protagonista in quei giorni

Altri seguaci il Savonarola trova in ……………………..

Carlo Carnesecchi e' in quei giorni uno dei piu' influenti cittadini e mercanti fiorentini

Importante e' la figura di Manzo Carnesecchi il fiero popolano schierato contro Alessandro dei Medici : uno dei protagonisti dell'opera …………………….

Di questo Manzo non sono ancora riuscito a ricostruire il legame genealogico .

Indubbiamente gia' nel 1400 alcuni Carnesecchi si erano impoveriti

Ambigua ma importante e' la figura di Andrea di Paolo Carnesecchi molto legato al partito mediceo , padre di Pietro

Il mercante Zanobi di Francesco Carnesecchi , nonostante la sua fede medicea , e' uno dei sette dittatori di Firenze nei tempi dell'assedio

Lorenzo di Zanobi Carnesecchi , "il secondo Ferruccio" compie miracoli di eroismo e di astuzia nella Romagna fiorentina e pone una taglia " cosa non udita mai " sulla testa del pontefice Clemente VII

Lorenzo Carnesecchi e' una figura degna di grandissima attenzione , in cui si concentra tutta la sagacia e duttilita' fiorentina.

"Baccio" Carnesecchi autore di una storia di Firenze nasconde la figura del banchiere e senatore Bartolomeo di Zanobi Carnesecchi

E qui si apre la storia della banca Carnesecchi Strozzi una delle quattro grandi banche fiorentine una delle maggiori in Europa , prima guidata da Bartolomeo e poi dal figlio Zanobi

Questa la piu' importante delle banche legate ai Carnesecchi ma non e' la sola che vi sono diverse altre banche legate ad altri rami della famiglia

La banca di Bartolomeo e Zanobi fallira' nel 1596 chiudendo un ciclo che forse aveva le sue radici nei primi decenni del quattrocento.

E' molto curioso come il nome dei Carnesecchi si leghi ai giardini delle Tuileries a Parigi che vengono per incarico di Caterina dei Medici progettati da Bernardo Carnesecchi

Il nome dei Carnesecchi entra nella grande storia con Pietro di Andrea Carnesecchi l' umanista condannato a morte come eretico da Pio V . Tradito da Cosimo sotto la cui protezione si era rifugiato e' consegnato all'inquisizione

Il suo sangue sara' il prezzo perche' la Toscana diventi da Ducato un Granducato. Premio al tradimento di Cosimo

Gherardo di Ridolfo Carnesecchi fiero antimediceo combattera' contro Cosimo per la liberta' di Siena e poi se ne andra' a morire in Francia combattendo contro gli Ugonotti

Una linea importante di Carnesecchi e' quella derivata da Ridolfo Carnesecchi

I suoi discendenti saranno importanti funzionari medicei in Versilia e di fatto daranno vita ad imprese minerarie importanti , inventando procedimenti nuovi per l'estrazione e lo sfruttamento di ferro ed argento

Uno dei Carnesecchi ( non sono riuscito ancora a stabilirne il nome ) fu un celebre comandante di Galera distintosi per valore nella marina Stefaniana

Agli inizi del seicento troviamo ancora i Carnesecchi coinvolti in imprese commerciali in Sicilia e nel napoletano

La baronia di Grottarossa in Sicilia e' figlia di questo periodo

Non mancano beati e beate fra i Carnesecchi e vi sono 4 Canonici della chiesa di Santa Maria del Fiore ( Duomo )

Nel 1705 troviamo un ramo dei Carnesecchi ancora in possesso di un castello : il castello di Santa Maria Novella a Fiano ma in generale le linee aristocratiche a inizio settecento sono in via di estinzione e delle famiglie Carnesecchi sopravvivono solo quelle povere

Il 1800 si apre con alcuni personaggi : il giacobino David Carnesecchi e con Agostino Carnesecchi di Ceprano un uomo che dedica la gioventu' alla liberazione dell'Italia dall'occupante straniero .

Il secolo si chiude con le imprese del Tenente Colonnello Giovanni Carnesecchi nella lotta contro il banditismo

Il novecento si apre con una vita spesa in un tentativo rivoluzionario a La Spezia : quella di Dante Carnesecchi

In mezzo una interminabile moltitudine di uomini e donne che portarono questo strano cognome di cui abbiamo imparato ad essere orgogliosi

 

Nel "DIZIONARIO BIOGRAFICO DEGLI ITALIANI " figurano due Carnesecchi :

il pronotaro Pietro di Andrea , suo padre Andrea di Paolo ( non so quali criteri abbiano ispirato la scelta )

 

Nel "Dizionario biografico degli anarchici italiani ", Pisa, BFS ( Biblioteca Franco Serantini ) 2004, figura Dante Carnesecchi

 

  

I Carnesecchi , come abbiamo visto , furono famiglia rilevante in Firenze. Una famiglia che dalla meta' del trecento inizia a far parte del ceto dirigente e di tale ceto fa parte fino a tutto il seicento ( nel 1691 muore l'ultimo senatore Carnesecchi )

 

Non ha giovato , comunque , alla fama della famiglia che i due personaggi piu' celebri siano in un certo modo due ribelli :

Pietro ribelle a Santa Madre Chiesa e Lorenzo ribelle al potere trionfante dei Medici.

Ed infatti sia l'uno che l'altro furono per gran tempo dimenticati ; Pietro fino alla fine del milleottocento e Lorenzo mai uscito dall'oblio , anche ai giorni nostri.

 

Personaggi come Pietro ( sicuramente un' uomo che sacrifica la vita alle proprie convinzioni) come Lorenzo ( dice il Varchi : un eroe tal quale Ferruccio Ferrucci ) come Pagholo di Berto come Bernardo di Cristofano sono personaggi che entrano di diritto nella storia non solo fiorentina

Mecenati che hanno permesso ad artisti come Paolo Uccello, Domenico Veneziano , Masaccio , Masolino , ecc , la realizzazione di opere importanti .

Il sangue di Pietro Carnesecchi ( consegnato a tradimento all'inquisizione ) fu il prezzo che Cosimo I dei Medici pago' per la corona granducale di Toscana

 

 

 

 

A Firenze la via che terminava nel canto ai Carnesecchi e che una volta appunto si chiamava via Carnesecchi ora ha preso il nome di via Rondinelli , cancellando la memoria dei Carnesecchi all'interno del cuore storico.

A Lecce si conserva il ricordo di un immigrazione cola' di questa famiglia in una piazzola detta " Corte dei Carnesecchi "

A Reggello esisteva ( non so oggi ) un "vecchio stretto ai Carnesecchi" 

 

In altra pagina daro' dei cenni sulla storia dei Carnesecchi di Prato 

 

 

 

 

 

Estratto da "L'armeggeria di Bartolomeo Benci "

messa in rima da Filippo Lapaccini

 

…………………………………………………………………………………

E così stando tanta compagnia, senti' nuovo romor dell'altro amante, che novel Ganimede par che sia;

vago, leggiadro, bel, fermo e costante era Andrea Carnesecchi alto levato ritto in istaffe sopra 'l suo afferrante,

e da' suo be' sergenti è circundato:da Giulian Carnesecchi in sul sentiero, Giovan Ginor non l'ha dimenticato,

Pier Carnesecchi e Francesco di Piero che non era al seguirlo pigro o tardo, Filippo di Bernardo tanto altiero.

Era Andrea Carnesecchi più gagliardo col paggio innanzi e col caval coperto,adorno sì ch'a dir parrei bugiardo.

Era l'amante sì leggiadro e sperto tutto vestito al bel drappo d'argento e d'amor sempre aspetta degno merto.

E poi partì col dardo in un momento e volse a mezzo il corso intorno quello e brandì quel, passando com'un vento.

Come dall'altra banda il damigello tra gli altri amanti giunse, i' lo sguardai, che pare un bel falcon fuor di cappello.

Così giunto fra lor con gente assai,novellamente — Viva al gran signore! —senti' gridar più forte assai che mai,

co' be' sergenti intorno al corridore qual i' ti dissi, e pel suo gran tesoro rendeva a' circustanti gran splendore

con be' ricami e con gentil lavoro, ritto in istaffe sopra al gran cavallo,e come gli altri in mano il dardo d'oro.

E suo scudier gli fanno intorno un ballo,come conviensi a tanto amor perfetto,ma poco fu dal muover d'intervallo:

tocco il corsier, e' va passando istretto,e girò il dardo a mezzo il suo camino,gridando: — Amore, Amor! — sanza difetto;

sì che il signor famoso, alto e divino, fatta suo prova, fu dall'altra bandaco' l'alia aperte a ogni altro vicino

e l'aürea sua bella ghirlanda…………………………………………..

 

Or qui incomincia la maggior rüina, perché Andrea Carnesecchi s'è rivolto, tal che per fama infino al ciel cammina.

È tutto dall'arcion sospeso e alto coll'aste in man dorata il damigello, né mai si vidde il più leggiadro volto.

Tocco il cavallo, è drieto il suo drappello de' be' sergenti, che volèn seguire, e 'n boschi e 'n poggi e 'n pian seguivan quello.

E com'a mezzo il corso e' può apparire,chinò la lanza, come gli altri in prima, e fella in tronchi mille al ciel salire.

Poi senti' tuon d'assai maggiore stima, però che 'l valoroso e gran signore volea salir per fama in sulla cima……

 

 

 

 

 

 

 

 

Peso politico dei Carnesecchi in Toscana

 

 

Questa famiglia occupo' un numero importante di incarichi alle supreme magistrature della Repubblica e del Granducato

 

Vedremo alle pagine 10 , 11, 11bis ,11 ter ed alla pagina 22 piu' in dettaglio gli elenchi delle cariche che vedono i Carnesecchi veduti o seduti nelle cariche maggiori della Repubblica Fiorentina o nel Granducato di Toscana -

Adesso tracciamo un breve riepilogo :

 

 

 

Nel caso di discendenza da Durante di Ricovero

 

Nel caso di discendenza da Durante di Buonfantino

 

 

 

 

11

Gonfalonieri di Giustizia

13

Gonfalonieri di Giustizia ( 2 dei Buonfantini )

49

Priori delle Arti

55

Priori delle Arti ( 7 dei Buonfantini )

8

Senatori del Granducato

8

Senatori del Granducato

 52

Buonuomini

52

Buonuomini

 32

Gonfalonieri di compagnia

32

Gonfalonieri di compagnia

oltre 200

Consoli delle Arti

Oltre 200

Consoli delle Arti

Circa 60

Sei della Mercanzia

Circa 60

Sei della Mercanzia

 

 Podesta’ e Vicari in quasi tutte le citta’ sotto il dominio fiorentino

 

 Podesta’ e Vicari in quasi tutte le citta’ sotto il dominio fiorentino

 

 

 

 

Il Mecatti nella sua " storia genealogica della nobilta' e cittadinanza di Firenze " ( Napoli 1754 ) riporta da pagina 5 a pagina 111 alcune notizie storiche sulle famiglie fiorentine che dice prese dal Mariani

a pagina 40-41 scrive dei :

Carnesecchi

Sono molto antichi , e si dissero gia' dei Duranti .Hanno avuto 49 Priori , 11 Gonfalonieri , ed 8 senatori ; oltre ad un Cavaliere di Malta , ed alcuni Cavalieri di San Stefano . Per loro chiamasi il Canto de' Carnesecchi dal Centauro , ove era la casa di Francesco Maria , il quale non e' molto ch'e' passato all'altra vita senza successione . 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LE ORIGINI DI QUESTA FAMIGLIA

 

Una lapide ancora esistente in Santa Maria Novella , di cui per primo parla il Sermantelli nel 1617 , permette di mettere in relazione i Duranti con Ricovero

Nel 1617 esce un' opera del Sermantelli che descrive le lapidi in Santa Maria Novella

Per primo parla di una lapide con uno stemma uguale a quello dei Carnesecchi e recante la scritta :

Ser Pero di Durante Ricoveri et filiorum

SEPOLTUARIO Manoscritto 812 pagina 258 ( si tratta del Manoscritto di Niccolò Sermantelli conservato all' A. S. F ).

Monumento con arme e lettere dè Carnesecchi

S. Piero di Durante Ricoveri et filiorum

( in allegato alla cartella 1243 dell' Archivio Ceramelli Papiani, vi è lo stemma dei chiostri fotografato e classificato col n° 153 che provo a descrivere:

Sopra lo scudo vi è una mezza cintura da cavaliere con una parte che esce sulla sinistra come fosse allacciata. All' interno di detta cintura un fiore con cinque petali. Lo Stemma riporta un rocco che ha nel centro della base un motivo di tre losanghe compenetrate. Lo scudo e’ circondato da arboscelli fioriti

 

Contrariamente a quanto di solito raffigurato, nella parte alta dello scudo vi sono 4 liste (oro) e altre 4 ( azzurre ) intervallate tra loro ). 

 

Dal fascicolo del Ceramelli Papiani (cortesia dr Paolo Piccardi )

 

  

Nell’anno 1297 era tra i priori il taverniere Durante di Ricovero del popolo di Santa Maria maggiore

Gli storici dicono che e’ stato il primo antenato individuabile dei futuri Carnesecchi

Negli anni intorno al 1290 il taverniere Durante di Ricovero compare in diversi documenti notarili nei primi decenni del trecento compare " la compagnia commerciale di Durante di Ricovero "

L’investigazione su Durante di Ricovero e sulla sua compagnia commerciale devono iniziare del tutto

 

Resta da chiarire perche’ Scipione Ammirato il giovane nelle Storie fiorentine nel 1647 affermi che Durante e’ figlio di Buonfantino Cancellieri

 

 

 

Duranti o figli di Durante

 

Durante ebbe almeno tre figli Pero, Grazino , Matteo

Le loro discendenze ebbero fortuna economica e politica

 

 

 

Perus Durantis (Porte Domus) : Priore delle Arti 15/04-14/06 1319

Perus Durantis (Porte Domus): Gonfaloniere di Società: 01/06-31/12 1328 (Tratte, 897, c. 8r)

Perus Durantis (Porte Domus): Gonfaloniere di Società: 01/08-01/12 1331

Perus Durantis (Porte Domus) : Gonfaloniere di Società: 01/12 1334-31/03 1335

Perus Durantis beccarius (Porte Domus) : Gonfaloniere di Società 01/04-31/07 1339

Braccinus Peri Durantis (Porte Domus): Priore delle Arti 15/08-15/10 1342

Braccinus Peri Durantis (S. Iohannis): Priore delle Arti 01/01-28/02 1350

Braccinus Peri Durantis (S. Iohannis): Priore delle Arti 01/07-31/08 1353

Braccinus Peri Durantis (Porte Domus) : Gonfaloniere di Società: 01/08-30/11 1340

Braccinus Peri Durantis (S. Iohannis) : Gonfaloniere di Società: 08/01-07/05 1349

Braccinus Peri Durantis (Porte Domus) : Buonuomo 01/09-30/11 1341

Braccinus Peri Durantis (S. Iohannis) : Buonuomo 15/03-14/06 1351 (Tratte, 747, cc. 61v-62r)

Braccinus Peri Durantis (S. Iohannis) : Buonuomo 15/12-14/02 1355 (Tratte, 594, c. 34v; CR, 28, c. 105r, 110r, 120r, 126r; Tratte, 744, c. 60r; Tratte, 750, cc. 14r-14v)

Filippus Peri Durantis (S. Iohannis): Priore delle Arti 01/03-30/04 1355

Filippus Peri Durantis (S. Iohannis) : Priore delle Arti 01/07-31/08 1361

Filippus Peri Durantis (S. Iohannis, Drago) : Gonfaloniere di Società: 08/05-07/09 1354 (Tratte, 594, 18r; CR, 28, cc. 73r, 107r, 112r, 117r, 127r; Tratte, 744, cc. 24r-24v; Tratte, 749, cc. 4r-4v)

Filippus Peri Durantis (S. Iohannis, Drago): Gonfaloniere di Società: 08/09 1363-07/01 1364 (Capitoli, Registri, 28, c. 125r; Tratte, 756, cc. 24v-26v, 34r)

Filippus Peri Durantis (S. Iohannis) : Buonuomo 15/12 1351-14/03 1352 (Capitoli, Registri, 28, c. 75v)

Filippus Peri Durantis (S. Iohannis) : Buonuomo 15/09-14/12 1360 (Capitoli, Registri, 28, c. 128r)

 

Bertus Gratini Durantis spetiarius (S. Iohannis): Buonuomo 15/06-14/09 1357 (Capitoli, Registri, 28, cc. 105v, 110v, 120v, 126v; Tratte, 751, cc. 27r-27v)

Bertus Gratini Durantis spetiarius (S. Iohannis) : Gonfaloniere di Giustizia 01/05-30/06 1358

Bertus Gratini Durantis spetialis (S. Iohannis) : Gonfaloniere di Società 08/05-07/09 1362 (Camera del Comune, Scrivano, Uscita, 15, c. n. n.; Capitoli, Registri, 28, c. 125r; Tratte, 755, cc. 15r-16r)

Niccolaus Mattei Durantis (S. Iohannis): Priore delle Arti 01/05-30/06 1381

Niccolaus Mattei Durantis spetiarius (S. Iohannis): Priore delle Arti 01/01-28/02 1360

Niccolaus Mattei Durantis spetiarius (S. Iohannis): Gonfaloniere di Società: 08/01-07/05 1365 (Camera del Comune, Scrivano, Uscita, 25, c. n. n.; Capitoli, Registri, 28, c. 125v)

Ser Filippo di Matteo di Durante notaio della Signoria nel 1351

 

 

 

I cognomi non sono sempre esistiti anzi la loro diffusione e' avvenuta con molta lentezza

 

Fino al 1200 circa i cognomi intesi come denominazione comune di gruppi di parenti , erano pochissimo in uso ,solo famiglie importanti ne facevano uso e spesso se non sempre gli individui erano individuati col proprio nome, col patronimico ,e talvolta con l'aggiunta del nome del nonno ed eventualmente del titolo e del luogo di provenienza questi elementi erano ritenuti sufficienti ad evitare omonimie

L'aumento della popolazione, l'intensificarsi degli atti commerciali , favori la diffusione dell'uso del cognome , verso il 1300 con una Firenze attestata intorno ai 100.000 abitanti l'uso del cognome e' abbastanza ma non significativamente diffuso , solo verso la meta' del quattrocento (al catasto del 1427 solo il 36% dei capifamiglia aveva un cognome stabile ) il processo di cognomizzazione si intensifica e solo verso la meta' del cinquecento si puo' affermare che tutti gli individui avevano un cognome.

L'uso del latino nella maggior parte dei documenti induce spesso all'errore di scambiare un patronimico con un cognome

"occorre ... ricordare quanto siano frequenti le omonimie quando ancora non esistevano i cognomi o erano di scarso uso; a Firenze, per quello che è a mia conoscenza, vivevano tre Tommaso di Cristofano nei primi decenni del Quattrocento,...................(Ugo Procacci )

nella successiva ricostruzione degli alberi genealogici si presenta il problema di attribuire ad alcuni individui un cognome che in quel momento questi non avevano ( essendosi la famiglia cosi cognominata solo nei di lui discendenti )

Quindi per tutti questi motivi l'identificazione degli individui e l'attribuzione degli stessi ad una famiglia cognomignatasi molti anni dopo presenta difficolta' talvolta notevoli ,come magistralmente spiegato negli scritti di Borghini Vincenzio .

A Firenze le cose erano pero semplicate da una considerazione

Le elezioni agli uffici erano regolamentate da una serie di divieti che impedivano che piu persone della stessa famiglia fossero contemporaneamente in carica . Questo richiedeva un identificazione chiara del gruppo parentale . Questo stimolava ad assumere una cognomizzazione e comunque individui non cognominati erano comunque identificati come parenti

Quindi talvolta c'era talvolta un individuazione pubblica quando ancora mancava quella privata  

 

 

Ritengo che Duranti debba esser considerato un cognome e non un patronimico

il registro marcato "Notarile Antecosimiano 13530" è del notaio Niccolò di Piero Mazzetti, il documento è del 1386 e parla di un non precisato debito da ripianare fra :

Messer Nicholaus olim Mattei Durantis pop. S. Maria Maggiore di Firenze da una parte e Paulus di Berti Gratini Durantis stesso popolo dall' altra e Luca di Ser Filippo Mattei Durantis stesso popolo dall' altra.
In altra registrazione, sempre per lo stesso debito, si dice che Luca è nipote di Niccolò.

 

Quel Durantis in quarta fila fa pensare ad una forma cognominale

Paulus di Berti Gratini Durantis 

Luca di Ser Filippo Mattei Durantis

 

 

 

Pero figlio di Durante era un beccaio ricco ed importante ed era soprannominato CARNESECCA

Nella filza conservata in ASF e numerata col 625 cioe' nel "il Sepoltuario fiorentino" del Rosselli manoscritto degli anni intorno al 1650 si legge :

"Segue un registro di Morti stati anticamente seppelliti in questa chiesa di S.Maria Novella, cavato da un Libro che è appresso a Frati di questo convento scritto in cartapecora e ripartito secondo l’ ordine de giorni de 12 mesi dell’ anno

elenco Morti S.M.N segue un lungo elenco:

e a pag.796………………. Aprilis 1363 ………….Filippo di Pero Carnesecca ……….pop. S. Marie Maioris

 

 

 

I Duranti che avevano fino al 1365 gia’ totalizzato 1 Gonfaloniere di Giustizia e 8 Priori delle Arti . Improvvisamente scompaiono dalla vita politica fiorentina

Cosi dal 1366 al 1380 si perde la traccia dei Duranti

Questa scomparsa apre un interrogativo per ora irrisolto

Poi nel 1381 ricompaiono nella vita politica con il Priorato di Niccolo di Matteo di Durante ( che aveva precedentemente ottenuto il Priorato nel lontano 1360 )

E’ del 1387 il primo documento , che al momento conosco , in cui compare il cognome Carnesecchi ed e’ riferito a Zanobi di Berto di Grazino ed e’ presumibile sia legato a quel soprannome di Pero

I Carnesecchi riprendono il ruolo dei Duranti all’interno dell’oligarchia fiorentina

Nei "Prioristi" figurano come : Duranti / Carnesecchi

 

I Carnesecchi s’identificheranno gradualmente con questo cognome negli anni tra il 1380 e il 1410 ( gradualmente nel senso che talvolta vengono citati come Carnesecchi talvolta come Grazini ,talvolta come Mattei)

 

Giovanni di Niccolo di Matteo di Durante Carnesecchi

Priore nel 1397 e nel 1414

Buonuomo nel 1398 nel 1426 nel 1430

Gonfaloniere di compagnia nel 1401 (Giovanni di Nicholo' Mattei per il quartiere Sancto Iohanni --Alle bocche della piazza)

 

Nel 1394 e' console dell'arte dei medici e degli speziali Paolo di Berto Grazini

Nel 1405 e' console dell'arte dei medici e degli speziali Paolo di Berto Carnesecchi

Nel 1415 e' console dell'arte dei medici e degli speziali Paolo di Berto Grazini

 

 

 

 

I primi documenti ( che ad oggi conosco ) dove vengono nominati i Carnesecchi

 

 

Recentemente a fronte di una mia richiesta mi e' stata segnalata , dal dr Vivoli Direttore dell'Archivio di Stato di Pistoia , la pubblicazione curata da M. Cecchi e E. Coturri, "Pescia e il suo territorio" (Pistoia, Tip. Pistoiese, 1961)

Pubblicazione in cui si cita Zanobi Carnesecchi Podesta' di Pescia nel 1384

Questo Zanobi gia' denominato Carnesecchi nel 1384 , potrebbe spostare in avanti la datazione della cognomizzazione ( potrebbe pero’ essere una individuazione a posteriori dove ad una persona non ancora cognominata viene assegnato un cognome che assumera' solo molto tempo dopo o che addirittura assumeranno i suoi discendenti )

Giustamente il dr Vivoli suggerisce : Come Le scrivevo le notizie sono ricavate dal libro in questione e dalle ricerche effettuate dagli autori, peraltro non sempre documentate chiaramente, tuttavia un ulteriore strumento di prova per confermare la veridicità dell'elenco può essere rappresentato dai registri degli "ufficiali estrinseci" dell'Archivio delle Tratte, conservato presso l'Archivio di Stato di Firenze

Ecco quindi una ulteriore fase del lavoro d'archivio 

 

 

Ricevo dal dr Paolo Piccardi

Manoscritto 514

 

Il notaio è Niccolò di Piero Mazzetti da Sesto (1370-1391).

Il compilatore annota che roga molto per i Beccuti e per i Carnesecchi, ma riporta solo i seguenti due atti:

2/4/1387 Domina Zabaina filia emancipata Manetti Neri de' Medici, et uxor Zenobi Berti Grazzini de' Carnesecchi, populi Sancte Marie Maioris, donat Bona quondam D.ne Altiere matri sue, et uxori Manetti Neri de' Medici.

3/7/1387 Testamentum Pauli olim Berti Grazzini Duranti populi S. M. Maioris. Il compilatore annota nel margine sinistro: "Carnesecchi"

 

 

 

Esiste in Santa Maria Maggiore una lapide datata 1401 : sepoltura di Michele di Filippo Carnesecchi ( secondo il Richa ) probabilmente invece di Luca di Filippo Carnesecchi ( secondo Rosselli )

 

Archivio di Stato di Prato, Datini, 614, Ricordanze 1401-1404, c. 58t

Il Chomune di Firenze de’ dare a dì ij di febraio 1402 fiorini dugentosettantaquatro soldi x i quali paghamo detto dì per resto delle iiij prestanze ordinano; portò Francesco di Giovanni d’Arrigo a Zanobi Charnesecchi in fiorini 258 a oro s. xxx piccoli, ch’è chamarlingho delle dette prestanze, per dette prestanze……

 

Lettera che un impiegato del Datini ( il noto mercante pratese) scrive al Datini stesso ( fonte Mellis : " I vini Italiani nel medioevo" )

A.D.P. n.1107 lett.Prato-Firenze Barzalone di Spedaliere a Francesco Datini 29 marzo 1402

............Saro' chon Arigho dipintore e diro' che provegha coll'amico suo da Pescia se ttu potessi avere uno perfetto e buono vino biancho e dirogli che v'e' un Michele di Charlo a Pescia che n'a' mandato chosta' : che sia cho' lui ,e sappi se puo' fare che ttu sia bene servito e dirogli che sapi se da Montecchiaro, ch'in quello di Luccha , se si potesse avere di quegli e cche ttu ne vorresti infino a barili 18 , e fusse perfetto. A Pescia v'e' per Vichario que' de' Charnesechi, che penso sia tuo amicho , che , iscrivendo a lui , mi penso saresti bene servito. .............

In altra parte sembra di capire che il Vicario di Pescia di cui si parla sia Zanobi Charnesecha

 

 http://www.istitutodatini.it/biblio/online/sparse7/indici/htm/nomi.htm

http://www.istitutodatini.it/biblio/online/sparse7/a2/htm/p71.htm

http://www.istitutodatini.it/biblio/online/sparse7/b2/htm/p151.htm

http://www.istitutodatini.it/biblio/online/sparse7/b4/htm/p172.htm

 

In base a queste considerazioni suesposte va anche corretto quanto affermato da G.B. di Crollalanza nel suo "Dizionario storico blasonico delle famiglie nobili e notabili italiane estinte e fiorenti " , dove a proposito dei Carnesecchi dice anche : <<…si dissero dei Frazzini e dei Duranti >> dove quel Frazzini deve essere inteso evidentemente come Grazini

 

 

 

Nel Catasto del 1427 a Firenze gia' 8 nuclei familiari denunciano un reddito e si riconoscono in questo cognome . Nel 1427 solo il 36 % delle 9… famiglie fiorentine avevano un cognome ed i Carnesecchi erano tra queste famiglie.

I Carnesecchi presenti nelle liste del catasto discendono come vedremo da tre cugini Berto di Grazino di Durante , il notaio ser Filippo di Matteo di Durante , Niccolo' di Matteo di Durante.

La tradizione storico-genealogica , tradizione che non so a quando risalga ma comunque fissatasi prima del 1550 li lega a Pero di Durante , Priore nel 1319 , beccaio che ebbe una vita politica intensa

Non conosco chi fu il genealogista che per primo formulo' la tesi del legame con Pero e non conosco nemmeno su quali documenti si basa questa tesi

Fatto sta che Vincenzio Borghini ( uno dei maggiorigenealogisti di quell'epoca ) intorno appunto al 1550 lega i Carnesecchi ai Duranti e Pero di Durante ai Carnesecchi

Nulla sa il Borghini del padre di Durante

Per la comprensione di quanto segue introduco uno schema genealogico da me ricavato in base alle considerazioni svolte alla pagina 16 , a cui rimando per capire il modo in cui lo ho ricavato

Come vedete capostipite e' Durante e ne lascio incognito il padre

Infatti solo intorno al 1620 il Segaloni attribuira' come padre a Durante un certo Ricovero

Ma nel 1647 Scipione Ammirato il giovane esprimera' un parere diverso ,attribuendo come padre a Durante, Buonfantino

L’identificazione del padre di Durante sara' soggetto di disanima a pagina 16

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sunto delle cose dette

 

Prima del 1617 si riconosceva  nel beccaio Pero di Durante probabilmente detto il CARNESECCA il primo identificabile con sicurezza di questa famiglia .

Solo dopo la scoperta della lapide in Santa Maria Novella da parte del Sermantelli s’inizia a parlare di Durante di Ricovero quale nonno di Pero

E si riconosceva come gli individui di questo gruppo parentale prima che col cognome Carnesecchi fossero stati identificati come Duranti dal nome del padre di Pero

 

 

Colpisce e rimane ancora inspiegabile la totale assenza dalle cariche pubbliche nel periodo 1366--1380

Come abbiamo visto i Carnesecchi prendono questo  cognome solo intorno all’anno 1380

 

 

 

 

 

 

LUOGO D’ORIGINE

 

 

Il Verino , intorno al 1480 , dice :

 

 

 

DURANTI - CARNESECCHI

 

Mutavere suae Durantes nomina prolis,

Ad nos quos superus jamdudum miserat Arnus;

Est opulenta domus Siccae cognomine Carnis.

 

 

Di loro Schiatta il Nome fu cambiato

Da quei Duranti che dalle pianure

Dell' Arno superiore da gran tempo

Eran venuti ad abitare fra noi.

L' appellazion dei Carnesecchi è nota,

E del pari assai ricca di fortuna.

 

 

 

 

Alcuni storici ritengono i progenitori dei Carnesecchi genericamente inurbati dal contado nel corso del secolo XIII .

Altri sono piu' precisi , forse visti i possessi a Cascia di Reggello dei Carnesecchi elencati nel catasto del 1427 e i rapporti dei Carnesecchi con Masaccio ne

hanno dedotto l'origine in Cascia oppure a Ostina

Gli storici sono concordi comunque sul nome del progenitore : Durante .

Gia' Vincenzio Borghini alla fine del 1500 diceva essere i Carnesecchi gia' stati chiamati in passato Duranti e discendere da Pero di Durante

I Carnesecchi discendono dai Duranti ( figli di Durante )

Dice G.B. Crollalanza nel suo Dizionario storico blasonico << si dissero dei Frazzini e talvolta dei Duranti >> e li da originari di San Piero a Cascia nella Valdarno superiore ( senza giustificarlo )

( Quel Frazzini e’ sicuramente un errore e deve invece intendersi, come vedremo , Grazini o Grazzini )

 

 

 

 

 

Io ritengo si debba ancora verificare se l’inurbamento a Firenze dei Duranti non debba esser considerato molto piu’ antico

 

 

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IL PERCHE' DI QUESTO COGNOME

 

 

Iniziamo col dire

Pero di Durante era un beccaio , cosi figura nelle tratte

Come tale forse per il fatto di commerciare probabilmente in grandi quantita’ la carnesecca ( in grandi quantita’ perche’ Pero era probabilmente assai ricco ) gli era stato affibiato questo soprannome

 

Nella filza conservata in ASF e numerata col 625 cioe' nel "il Sepoltuario fiorentino" del Rosselli manoscritto degli anni intorno al 1650 si legge :

"Segue un registro di Morti stati anticamente seppelliti in questa chiesa di S.Maria Novella, cavato da un Libro che è appresso a Frati di questo convento scritto in cartapecora e ripartito secondo l’ ordine de giorni de 12 mesi dell’ anno

elenco Morti S.M.N segue un lungo elenco:

e a pag.796………………. Aprilis 1363 ………….Filippo di Pero Carnesecca ……….pop. S. Marie Maioris

E' presumibile si tratti di Filippo di Pero di Durante morto appunto nel 1363 . In questo caso se ne potrebbe dedurre che Pero di Durante fosse detto " il Carnesecca " e quindi come conseguenza da questo suo soprannome e' probabile prendano il nome i Carnesecchi

Forse tale cartapecora era gia' conosciuta nel XV - XVI secolo ; forse e' in questo soprannome la prova del legame di Pero con i Carnesecchi ,

 

I Carnesecchi quindi si nominerebbero cosi da Pero detto Carnesecca 

 

Ad essere individuati col cognome Carnesecchi non sono pero’ i figli di Pero ma i nipoti di Grazino e di Matteo ( probabilmente perche’ i figli di Pero muoiono senza discendenza )

 

 

Da :

Marietta de' Ricci ovvero Firenze al tempo dell'assedio racconto storico di Agostino Ademollo seconda edizione con correzioni e aggiunte per cura di Luigi Passerini Stabilimento Chiari Firenze 1845

Note del Passerini : nota 17………… pagina 1768……………………….

 

(17) I Carnesecchi sono originari da S. Piero a Cascia nel Valdarno superiore. Il loro vero nome fu Grazzini ( sic : Grazini alcuni ma non tutti ) , e talvolta ancora si dissero

Duranti , da un simil nome spesso usato dagli individui della famiglia ( sic : non era un nome ricorrente ). Erano osti ; e dal vendere appunto la carne secca venne ad essi il cognome

sotto il quale furono conosciuti sotto il governo repubblicano . Durante di Ricovero fu il primo priore di questa casa nel 1297 , e Andrea di Paolo ne fu il quadragesimo nono nel 1530 .

 

 

 

 

Pancetta stesa …Si ricava del ventre del maiale e ha forma quadrata. Quelle provenienti dal Centro Italia sono spesso aromatizzate con aglio e semi di finocchio, e vengono stagionate senza arrotolare.
Di gusto sapido e deciso, in Toscana prende il nome di carnesecca , per la tenacità che la contraddistingue.

 

 

Una considerazione per ora senza risposta : Un cognome imposto per motivi " politici "

 

Duranti puo’ considerarsi un cognome o e’ solo un patronimico ?

Perche’ i Carnesecchi abbandonano il cognome Duranti ed iniziano a chiamarsi Carnesecchi ?

A chiamarsi Carnesecchi sono i nipoti di Grazino ed i nipoti di Matteo ( probabilmente la discendenza di Pero si era estinta )

Assumono questo definitivo cognome intorno al 1380

 Assumono questo cognome in un periodo molto particolare della storia fiorentina , cioe in uno dei periodi piu' caotici della vita fiorentina

Sono gli anni delle ammonizioni della Parte Guelfa contro i ghibellini o presunti tali e dei processi di popolarita' con cui la parte democratica cerca d'indebolire le consorterie dei grandi costringendole a cambiare cognome e stemma.

Ora una cosa a cui io per ora non so dare spiegazione e’ che i Duranti nel loro complesso , scompaiono dalla vita pubblica completamente negli anni che vanno dal 1364 al 1380

E' pur vero che sono anni di pestilenza ( e quindi potremmo trovarci in presenza di un vuoto generazionale ) , ma comunque questa vacanza deve indurre ad un approfondimento

Puo’ anche indurre a pensare che l'adozione di questo cognome non sia una libera scelta ma qualcosa d'imposto per motivi politici

 

 

Sull'argomento del cambio di cognome

Ch. Klapisch-Zuber e M.Pastoureau "Parente' et Identite'" Annales ESC Septembre-Octobre 1988

M. Pastoreau, Strategies heraldiques et changements d’armoires chez le magnates florentins du XIVe siécle, "Annales. Èconomies Sociétés Civilisations", 43e année, n° 5, 1988, pp. 1241-1256.

Ch. Klapisch-Zuber, Ruptures de parenté et changements d’identité chez les magnats florentins du XIVe siécle, "Annales. Èconomies Sociétés Civilisations", 43e année, n° 5, 1988, pp. 1201-1240.

 

 

 

 

 

 

Altre fantasiose motivazioni al cognome Carnesecchi

 

Prima ipotesi : Un cognome augurale

 

Riferisce Oddone Ortolani di una lettera di fra Francesco Berni a Ubaldino Bendinelli in

" Lettere volgari di diversi nobilissimi huomini et eccellentissimi ingegni ecc…

Venezia 1564

Dove secondo l'Ortolani si chiarirebbe che il significato del cognome non sembra dovuto ad un ovvio riferimento di natura realistica ma ad una cortese forma di augurio, perche’ nell’antica Firenze desiderare ad alcuno :

<< Dio l'accresca in pane , vino e carnesecca >> significava augurare benessere ed abbondanza.

…………………………..

Sia benedetto appresso anco Nardino,

Dio lo mantenga e dìali ciò ch'e' vuole,

cacio, gran, carnesecca et olio e vino,

e facciagli le doti alle figliuole,

……………………..

 

( da un sonetto di Francesco Berni in lode de' Ghiozzi )

 

 

in realta' L'Agostini riporta una lettera che penso sia la medesima ( sempre ovviamente del Berni a Ubaldino Bandinelli ) :

...Godo di ogni bene del mio sig. Pronotario , et prego Dio che me l'accresca in altro che in pane, in vino , in carne secca , come dice il proverbio di qui.

Ove fosse la stessa non mi pare ci sia riferimento al perche' del cognome.

 

Naturalmente sulla spiegazione attribuita al Berni dall'Ortolani non c'e' da giurare . Anche perche' la spiegazione mi sembra in definitiva poco logica perche' sono gli altri a chiamarci e non noi ad imporre come debbano chiamarci

 

 

 

seconda ipotesi : Un cognome legato a una caratteristica fisica

 

E’ probabile che Pero fosse sopranominato Carnesecca per aver a che fare con la carnesecca e’ meno probabile che lo fosse per la sua magrezza

  

Gilles Ménage (1613-1692), grammairien et lexicographe

Estratto da un articolo della dottoressa Maria Catricalà della Università per Stranieri, Siena

…….Comme dans un petit écrin, en appendice à son volume Origini della lingua italiana, Gilles Ménage recueillit 141 " modi di dire " et les enferma avec de nombreuses et précieuses informations sur leurs signifiés, origines et diffusion……..

………….Sur leur fond, on peut toujours reconnaître un paysage champêtre et très proche de la dimension quotidienne d'un village réel, pas encore " global " (McLuhan 1967) où " i giovani sostavano sulle scalee di Sant'Ambrogio per chiacchierare ", tout le monde connaissait " Bertolotto che mangiava a sbafo ", les maigres étaient tous à la " famiglia de' Carnesecchi " (n. LXV p. 20.) et un mauvais imitateur ne rappelait pas un singe quelconque, mais un singe bien déterminé et lié à une histoire bien détaillée. ………………………….

…………..En ce qui concerne ses sources, Ménage élargit son champ d'étude de façon considérable, tout comme dans son dictionnaire ; il cite, en effet, de nombreuses œuvres modernes des XVIe et XVIIe siècles, le dictionnaire de la Crusca ainsi que des auteurs de formation différente, comme Machiavelli et Monosini, Gelli et Guazzo, afin de remonter jusqu'aux auteurs classiques du douzième siècle, puis aux grecs et latins. En ce qui concerne diverses locutions, il intègre aussi des comparaisons avec plusieurs autres langues, et pas seulement avec le français (comme : Il est sur le livre rouge pour E' scritto al libro del grosso), mais aussi avec l'allemand et le néerlandais. De plus Ménage ne néglige en aucun cas la mise en évidence de certaines particularités, d'origine tant culturelle que de voisinage, comme l'importante présence que les oies occupent dans la visualisation métaphorique de ces langues, au lieu de celle qu'occupaient le merle ou d'autres oiseaux en Italie [1]. Plusieurs remarques sur la diffusion des locutions et sur leurs variétés régionales viennent, enfin, enrichir l'excellence de ce singulier écrin ménagien, tant en dévoilant certains rapprochements inusités et, pour rester dans la métaphore de l'écrin, ainsi que plusieurs véritables et propres 'perles' de différentes couleurs. …………….Il est clair à ce point que l'écrin de Ménage n'est pas seulement un texte érudit. Certainement pour l'historien de la langue italienne, il constitue aussi une source d'informations assez rares qui n'apparaissent pas dans d'autres textes semblables de l'époque. Je pense, par exemple, aux Floris italicae linguae de Angelo Monosini, où tout se rapporte au grec, langue qu'il retenait comme langue originelle, et je pense au volume (moins connu) du pédagogue Orlando Pescetti, intitulé Proverbi italiani et publié à Vérone en 1598. Dans cette œuvre les locutions cataloguées sont bien plus de 3000, mais sans aucune explication, ni sur leur signifié, ni sur les sources utilisées. Mais l'appendice des Origini peut surtout offrir une route d'accès rare au monde linguistique et culturel de Ménage et de son époque.

Non ho ancora potuto reperire il testo di Menage sui Carnesecchi . Non dovrebbe pero' essere significativo se come detto nell'articolo : ……En ce qui concerne ses sources, Ménage élargit son champ d'étude de façon considérable, tout comme dans son dictionnaire ; il cite, en effet, de nombreuses œuvres modernes des XVIe et XVIIe siècles, le dictionnaire de la Crusca ainsi que des auteurs de formation différente, comme Machiavelli et Monosini, Gelli et Guazzo. ……………….Siamo infatti ancora alle supposizioni di uno o piu' secoli posteriori su di un fatto avvenuto alla fine del trecento

 

 

 

 

 

Conclusioni

 

un cognome che deriva dal tipo di merce che aveva probabilmente reso ricco il beccaio Pero Carnesecca

con la possibilita’ di un cognome poi imposto "politicamente " in un "processo di popolarita' " di cui al momento non si ha documentazione

 

 

 

 

 

Stemma dei Carnesecchi

 

 

(da G.B. di Crollalanza "Dizionario storico blasonico delle famiglie nobili e notabili italiane estinte e fiorenti " )

D’AZZURRO AD UN ROCCO DI SCACCHIERE D’ORO COL CAPO BANDATO D’AZZURRO E ORO

 

Altri :

TRONCATO : NEL PRIMO BANDATO D'ORO E D'AZZURRO ; NEL SECONDO D'AZZURRO AL ROCCO D'ORO

 

Il rocco e' una figura convenzionale del gioco degli scacchi, formata da due corna sopra una base , araldicamente e' riferimento ad un prudente capitano che ha difeso una fortezza

 

 

 

Il piu’ antico stemma dei Duranti Carnesecchi ( cortesia Roberto Segnini )

 

Nel 1617 esce un' opera del Sermantelli che descrive le lapidi in Santa Maria Novella

Per primo parla di una lapide con uno stemma uguale a quello dei Carnesecchi e recante la scritta :

Ser Pero di Durante Ricoveri et filiorum

SEPOLTUARIO Manoscritto 812 pagina 258 ( si tratta del Manoscritto di Niccolò Sermantelli conservato all' A. S. F ).

Monumento con arme e lettere dè Carnesecchi

S. Piero di Durante Ricoveri et filiorum

( in allegato alla cartella 1243 dell' Archivio Ceramelli Papiani, vi è lo stemma dei chiostri fotografato e classificato col n° 153 che provo a descrivere:

Sopra lo scudo vi è una mezza cintura da cavaliere con una parte che esce sulla sinistra come fosse allacciata. All' interno di detta cintura un fiore con cinque petali. Lo Stemma riporta un rocco che ha nel centro della base un motivo di tre losanghe compenetrate.

Contrariamente a quanto di solito raffigurato, nella parte alta dello scudo vi sono 4 liste (oro) e altre 4 ( azzurre ) intervallate tra loro ).

 

 

 

Dal fascicolo del Ceramelli Papiani (cortesia dr Paolo Piccardi )

 

 

Periodo 1350—1390 Su questa Madonna a sinistra lo stemma dei Carnesecchi a destra quello dei Peruzzi ( cortesia dr.ssa Cecilia Scalella )

 

Le invio una foto dell'opera attribuita da Federico Zeri e da Richard Offner nel 1968 al cosiddetto "Maestro del Cristo docente" alias "Maestro Francesco", un anonimo artista attivo a Firenze negli anni 1350 - 1390. L'opera in questione è una piccola tavola d'altare raffigurante la Madonna con Bambino e i Santi Caterina, Giovanni Battista, Maria Maddalena e Giovanni Evangelista ed è conservata al Museo dell'Ospedale degli Innocenti. Ai lati estremi della predella sono ben visibili e due stemmi.

 

 

 

 

 

 

Lo stemma in questione ha come si puo vedere chiaramente 4 bande anziche’ tre

 

 

 

 

 

 

Anno 1423 Sulla Madonna di Brema di Masolino ( Madonna Boni--Carnesecchi ) compaiono i due stemmi : a sinistra dei Carnesecchi a destra dei Boni ( cortesia dressa Forosinini )

 

 

 

 

 

 

 

Lo Stemma dei Carnesecchi e' visibile anche nella chiesa fiorentina di Santa Maria Maggiore in una delle tre cappelle Carnesecchi ivi presenti ( nella navata sud tra l'arme dei Capponi e quella dei Velluti )

……..la quarta Cappella e' dei Carnesecchi la cui arme : che qui vedessi ,oltre l' avere le tre liste d'oro con un rocco sotto d'oro , mostra da una parte l'arma

dei Capponi e dall'altra quella dei Velluti , mediante due donne entrate in casa Carnesecchi , che furono Violante di Piero Capponi e Maria Velluti questa madre

e quella moglie di Zanobi Carnesecchi che restauro' la Cappella di stucchi dorati nella volta con certe graziose storiette della vita di S. Zanobi dipinte da Bernardino Poccetti

 

 

 

Sempre in Santa Maria Maggiore sul pavimento :

 

 " In S. M.a Magg.re più Capp.le e sepolture con iscriz.ne Zenobij, et Cristofori Berti de Carnesechis 1430.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lo stemma riprodotto nell'opera di Domenico Maria Manni "Il Senato fiorentino "

 

 

 

 

Sul palazzo Pretorio di Arezzo si vedono l'arme di Matteo di Manetto Carnesecchi datate 1482 (vedi figura sottostante)

 

Unusual crest, from the Palazzo Pretorio, Arezzo. Arms of Carnesecchi (dry meat!): Azure a rook or and a chief bendy or and of the field (1482).

 

http://www.heraldica.org/topics/national/italy/touring2.htm

 

 

L'arma Carnesecchi è magnificamente scolpita in felice connubio con un interessante cimiero parlante (un teschio), il che crea un insieme araldicamente stupendo.
Il teschio e' la componente "parlante" dello stemma, dove "parlante" è il termine araldico che sottolinea il legame immediato ed evidente fra la figura, e il nome del titolare. Per i Carnesecchi, quale figura può essere più "parlante" di un teschio, simbolo per eccellenza di un qualcosa che fu "carne" ed ora è "secco"? ( Fra Eusanio da Ocre moderatore forum IAGI )

 

 

 

 

 

 

 

Stemma di Paolo di Simone Carnesecchi--Castello di Poppi

Lo debbo all'amico Stefano Mari

 

 

 

 

 

 

Stemma di Andrea Carnesecchi--Castello di Poppi

Lo debbo all'amico Stefano Mari

 

 

 

 

 

 

 

 

Stemma di Giovanni di Luca Carnesecchi--Castello di Poppi

Lo debbo all'amico Stefano Mari

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Palazzo Pretorio di Pistoia

stemma del senatore Francesco di Giovanbattista di Zanobi Carnesecchi commissario generale nel 1667-1668

Lo debbo all'amico Stefano Mari

 

 

 

 

 

 

Stemma di Simone di Andrea Carnesecchi Vicario di Lari nel 1549

( debbo questa illustrazione al sig Giovanni Bacci dell'associazione culturale " Il Castello " )

 

 

 

 

 

Sotto lo stemma di Bernardo di Francesco Carnesecchi nel palazzo Vicariale di Certaldo

 

Importanti le imprese nell'inquartatura dello sfondo circolare : nei cartigli si leggono le frasi mutile: "SVPRIS DEV[...]S[...]T" e nel secondo: "[...]PRIS [...]S RES[...]T

la bellissima fotografia dello stemma di Bernardo di Francesco e le notizie relative mi sono state fornite dal dottore architetto Filippo Gianchecchi autore di una tesi di laurea legata al Palazzo dei Vicari : "Il palazzo Vicariale di Certaldo: un edificio pubblico attraverso modifiche, trasformazioni e restauri" dott. arch. Filippo Gianchecchi, Relatrice Prof. Arch. Daniela Lamberini Università di Firenze, facoltà di architettura, dipartimento di restauro e conservazione dei beni architettonici.

 

 

 

 

A Cascia di Reggello vi e' un grande stemma dei Carnesecchi

la Villa Bargagli ora Massangioli di San Giovenale ha uno stemma di pietra grandissimo ( tre o quattro quintali ), posto a Nord della Villa e con il nome Carnesecchi.( Ovviamente la villa fu in possesso dei Carnesecchi )

 

 

Mi dicono di una stemma molto bello dei Carnesecchi in una chiesa di Poppi ( ma non ne ho ancora conferma )

 

 

 

 

 

 

lo stemma sopra riportato e' tratto da"I Libri d'oro della nobilta' fiorentina e fiesolana" di Bruno Casini ediz. Arnaud

 

 

 

lo stemma sopra riportato e' tratto da" I cavalieri di Pistoia , Prato e Pescia membri del sacro militare ordine di S.Stefano papa e martire." Edizioni ETS

 

 

 

 

 

 

  lo stemma di alcuni Carnesecchi e' talvolta sormontato dal Capo dell'ordine militare di Santo Stefano

 

Capo di S.Stefano : d'argento , alla croce patente e biforcata di rosso, a volte bordata d'oro

portato dai Cavalieri dell'ordine Militare di S.Stefano , in Toscana 

 

 

 

 

Lo stemma di Paolo Francesco unico cavaliere di Malta tra i Carnesecchi puo' essere sormontato dal capo di Malta

 

 

 

 

Lo stemma di alcuni Carnesecchi e' sormontato dal Capo di Leone X : d'oro , alla palla d'azzurro caricata di tre gigli d'oro, 2.1. , accompagnata a destra e a sinistra dalle lettere L e X di nero

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Stemma del futuro senatore Raffaello di Leonardo Carnesecchi quale podesta' di Fiesole nel 1601-1602

 

Contributo di Roberto Segnini

 

 

Papa Leone X ,quando ando' a Firenze ,con bolla del 25 dicembre 1515 insigni della contea palatina ereditaria colle relative prerogative i priori ( tra i quali Bernardo di Andrea di Bernardo Carnesecchi ) e il gonfaloniere della repubblica con facolta' di aggiungere alle loro armi gentilizie , in memoria di questo benefizio , la palla azzurra con entro i tre gigli d'oro , dell'arme medicea , posta tra le lettere L e X . e contemporaneamente dono' loro lo stocco e il berettone , com'era di costume verso i regnanti , e come tali li tratta chiamandoli nobiles viri , distinzione assiografica che, come tutti sanno , i documenti pontifici riservano ai principi e ai gran signori

 

 

 

 

 

 

 

Uno stemma ad Ostina

 

 

 

 

cortesia dr Piccardi

 

 

 

 

Cortesia dr Paolo Piccardi

 

 

 

Cortesia dr Paolo Piccardi

 

 

 

 

Lo stemma dei Carnesecchi e' anche visibile all'Archivio di Stato di Firenze nella raccolta Ceramelli Papiani , al numero 1243 , in tale raccolta e' presente anche lo stemma dei Carnesecchi del giglio di Prato al numero 1244

Lo stemma dei Carnesecchi del giglio di Prato e' uno scudo troncato azzurro/azzurro con un rocco d'oro ,un giglio rosso, un destrocherio (carnagione) vestito rosso, 1 filetto oro fas. , 3 sbarre oro, 3 ritirate

 

 

 

Contributo di Roberto Segnini

 

 

 

 

una strana descrizione dello Stemma dei Carnesecchi e' nel Mecatti : Storia genealogica della nobilta' e cittadinanza di Firenze

che scrive che il Salvini dice :

Fa nella parte inferioredell'arme , un Riposo di Lancia in Campo Azzurro.

La spiegazione mi e' venuta dal forum IAGI ( Fra Eusanio e Guido5 ) Le lance, per meglio colpire, venivano fermate dal cavaliere su un ferro chiamato resta, il quale era saldamente fissato al fianco dell'armatura.
La resta, con buona fantasia potrebbe coincidere con il riposo di lancia , infatti ha una forma che vagamente può esser fatta somigliare al rocco di scacchiera dell'arma Carnesecchi, col quale può ben esser stata confusa.
Per estensione resta era anche l' estremita' della lancia (il calciolo) che poggiava sulla resta vera e propria. E il calciolo poteva somigliare davvero al rocco della scacchiera.

 

 

 

 

MEMORIE DEI CARNESECCHI

 

Stemmi

 

Lo Stemma di quei molti Carnesecchi che operarono come Vicari e/o Podesta' di Firenze compare in moltissime citta' o cittadine toscane sede di podesteria e di vicariato

 

 

Di alcune lapidi che ricordano i Carnesecchi

 

Ricevo dal dr. Paolo Piccardi

 Dunque, come avevo scritto, lunedi sono andato all'Archivio di Stato e ho consultato Il Sepoltuario fiorentino del Rosselli (anno 1657), che avevo precedentemente consultato.

Contiene tutte le lapidi (finemente dipinte) con gli stemmi e l'indicazione delle sepolture, chiesa per chiesa.

Nell' indice ho trovato che in S. Felice in piazza c'è uno stemma a metà della famiglia del Rosso e l'altra metà Carnesecchi.

In Santa Maria Novella ce ne sono 3,

in Santa Maria Maggiore 6

e una in San marco.

 

Sepoltuario Fiorentino di Stefano Rosselli (1657) ( ASF filze 624-625 ), dettagliata descrizione delle molte sepolture che si trovavano , e in parte si trovano , nelle chiese di Firenze ,

recante piccole riproduzioni a penna e acquerello monocromo degli stemmi su di esse presenti ; il Sepoltuario della Chiesa e Convento di S.Maria Novella di Firenze ASF Manoscritti filza 812 ,

copia dell'opera originale di Niccolo' Sermantelli del 1617 , corredato di riproduzioni di stemmi di fattura approssimativa , spesso colorati

 

 

 

 

 Secondo il Benvenuti c'era in Santa Maria Novella una lapide :

"In S. M.a novella sotto le volte per andare al Pellegrino: Ser Pero di Durante Ricoveri et filiorum." Lapide sormontata dallo stemma dei Carnesecchi

Questa lapide mi lascia fortemente perplesso e sara' oggetto di una mia disanima a pagina 16

 

 

Sepolta in chiesa a Cascia c'e la tomba di una Sestilia Del Rosso Carnesecchi, morta in concetto di santità ed esiste ancora la lapide appesa vicino al trittico di Masaccio,

la tomba ,vera e propria invece fu distrutta da Morozzi nel restauro ultimo 1966

 

 

Sembra che nella chiesa di Cascia di Reggello, ci siano molte lapidi di Carnesecchi (sembra perche' non ho molta conoscenza a proposito )

 

A cascia di Reggello esistono moltissime memorie dei Carnesecchi perche li avevano vasti possessi ,

alle vicende di Cascia e alla presunta origine dei Carnesecchi in Cascia ho dedicato un apposita pagina di questo sito

 

 

 

Una lapide a Lecce :

 

Su un libro ( consigliatomi dal dottor Celentano di Foggia ) " Lecce sacra " di Giulio Cesare Infantino (Ristampa anastatica Forni editore ) opera del 1634 trovo la conferma a quanto detto dal Madaro

…………………………………….

Chiesa di San giovanni d'Aimo

Questa nobil chiesa dedicata al precursor di christo Giovan Battista , convento dei padri predicatori; fu fondata da Giovan d'Aimo Leccese nell'anno 1388.

…………………………………….. Nel suolo della Chiesa vicino al Rosario in bel Marmo si legge

Hiiacet Nobilis Vir Sylvester olim Serij de Piglis de Florentia .

Nel medesimo marmo si legge

Hic iacet Nobilis Vir Andreas Carneseccus Florentinus cuius iussa fuit translata lapis hac marmorea die xx , mensis Marzij anno Domini MDLXXX quem tumulum deduxit prole suis que omnibus florentinii

Cioe' quanto detto successivamente dal Madaro: " I Carnesecchi appartennero a famiglia fiorentina, che si trasferì nella città di Lecce, dove si accasarono e stabilirono la loro dimora. Si costruirono una tomba propria nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Vetere (a.1580), che oggi più non esiste, e concedettero che potessero avervi sepoltura tutti i fiorentini che venissero a morire a Lecce, se ne giovarono, infatti, i Peruzzi, i Giugni, gli Ammirato".

 

 E a Lecce troviamo pure :

Lecce ............ Corte dei Carnesecchi

 

 

……… dalla pubblicazione di Italo Madaro "Guida pratica della città di Lecce", Lecce 1904, (pag. 213), si evince che nel censimento del 1901 la corte "Potenza" prende il nome di Corte dei Carnesecchi, e la stessa risulta (p. 219) ubicata a destra di via Imperatore Adriano.

Si legge, inoltre, (p. 36) che: " I Carnesecchi appartennero a famiglia fiorentina, che si trasferì nella città di Lecce, dove si accasarono e stabilirono la loro dimora. Si costruirono una tomba propria nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Vetere (a.1580), che oggi più non esiste, e concedettero che potessero avervi sepoltura tutti i fiorentini che venissero a morire a Lecce, se ne giovarono, infatti, i Peruzzi, i Giugni, gli Ammirato".

 

 

 

Ho dall'amico dr. Roberto Celentano di Foggia

 "corte" (che nel periodo in esame implica l'idea di una casa piuttosto ampia, probabilmente analoga alle c.d. "case palazziate" delle famiglie di una certa importanza e consistenza

CORTE.
Il lemma, che nasce nel latino medievale (cohors-cortis), non equivale esattamente, nel periodo in esame, al nostro cortile, perché contiene l'idea di un luogo per lo più recintato o chiuso. Nel XII sec., ad esempio, nell'Europa centro-settentrionale sta a significare l'abitato intorno al castello signorile. Non molto più tardi designerà, per estensione, lo stesso consilum o assemblea del signore, che si teneva per l'appunto in un luogo chiuso (in questo senso richiamo alla sua memoria la Corte dei Rossi, di cui dovrebbe rammentare qualcosa...).
Vero è -e questo è opportuno che l'abbia sempre presente- che l'area semantica di un lemma riceve coloriture diverse secondo il luogo ed il tempo in cui è usato, sicché bisognerebbe sapere che uso se ne faceva nel lessico leccese seicentesco, ma sono portato a credere che nel suo caso il sostantivo in esame non individui il luogo della mercatura quanto piuttosto il luogo ove abitavano i Carnesecchi.
Peraltro, evidenzio che è estremamente probabile che i due siti (quello dedicato all'eventuale mercatura, e l'abitazione) coincidessero

 

 

 

 

 

UN CASTELLO a FIANO vicino a CERTALDO

 

Castello di Santa Maria Novella

 

Del castello di Santa Maria Novella si hanno notizie intorno al 1020.
In epoca assai remota vi fu un castello dei Gianfigliazzi distrutto dai ghibellini dopo la battaglia di Montaperti.
Subito ricostruito fu di nuovo distrutto nel 1313, quando Corrado Gianfigliazzi si oppose inutilmente alle truppe del fratello di Arrigo VII - Baldovino di Lussemburgo - Arcivescovo di Treviri. A seguito di tale distruzione il castello rimase abbandonato per oltre cento anni.
Nel XV secolo, esso fu riedificato con le forme odierne dalla famiglia Samminiatesi passando poi agli Acciaiuoli, ai conti Alberti e quindi ai Carnesecchi , sicuramente presenti nel 1705, come attestato da una lapide.
Da questi passò per via femminile alla famiglia Aulla e quindi ai Franceschi Galletti che fra il 1820 e il 1860 operarono delle sostanziali trasformazioni di gusto neogotico.
Una serie di lapidi nella chiesa, anch'essa risalente all'XI secolo, ma più volte rimaneggiata, attestano la completa estinsione nel 1898 della famiglia di Alessandro Lottaringhi della Stufa marchese e conte del Calcione. La proprietà andò così alle sorelle Bertoli e da esse al nobile casato dei Ruschi.
Proprietario attuale è l'Azienda Agricola Castello di Santa Maria Novella S.r.l.

 

 

 

 

 

 

Cappelle dei Carnesecchi

 

Secondo lo storico Oddone Ortolani :

In "Pietro Carnesecchi "

Dice Oddone Ortolani alla pagina 2 "…….La cappella gentilizia in Santa Maria del Fiore , sormontata dallo stemma di famiglia , resta ancor oggi a dimostrare resta ancor oggi a dimostrare la floridezza di quel periodo di fortuna."

E nella nota dice : "Anche la cappella del SS Sacramento in Duomo fu fondata da un Carnesecchi ( Bernardo ) nel 1449 "

 

 Le Cappelle , in Santa Maria Maggiore , sono secondo il Richa

Entrando a destra :

Cappella dei Rimborti

Cappella Panciatichi

Cappella di Deo di Vanni Del Beccuto 1386 (Cappella di San Biagio )

Cappella Carnesecchi sormontata dallo stemma dei Carnesecchi-Capponi -Velluti

Cappella di Deo di Vanni Del Beccuto

Cappella maggiore : Cappella di Barone Cappelli

A Sinistra vicino all'Altar maggiore

Cappella di Bernardo Carnesecchi

Cappella degli Orlandini

Cappella di Pagholo Carnesecchi

Porta laterale

Cappella dei Bartolini poi del senatore Giovanni Buoni

Altare dei Cerretani

 

 

 

 

 

 

 

Opere d'arte legate al nome dei Carnesecchi

 

Alle opere d'arte legate al nome dei Carnesecchi ho dedicato una pagina di questo sito

Basti per ora dire che il nome dei Carnesecchi si lega a quello di Masaccio , Masolino , Paolo Uccello , Domenico Veneziano

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Attivita' commerciali dei Carnesecchi

 

 

Durante di Buonfantino viene ricordato , insieme ai fratelli Lapo e Feo , come immatricolato all'Arte del Cambio

 

 

Durante di Ricovero viene ricordato come tavernaio

Come beccaio viene ricordato : Pero di Durante

 

Come abbiamo visto alcuni pongono le origini del cognome in un attivita' di macellazione e vendita di carni di maiale : prosciuttifici insomma

Un attivita' talmente in grande da far accumulare ai Duranti una notevole ricchezza e potere politico e da farli designare col nome di Carnesecchi

 

Ad oggi ho raccolto ben pochi dati sulle attivita' dei Carnesecchi , fatto salvo gli innumerevoli consoli dell'arte dei Medici e degli Speziali ho poche altre indicazioni ( vedi pagina 10 )

 

 

Filippo di Matteo di Durante e' ricordato come notaio

Diversi dei Duranti e/o dei Carnesecchi vengono ricordati come speziali :

Berto di Grazino di Durante

Niccolo di Matteo di Durante

Giovanni di Niccolo di Matteo viene citato sia come speziale che come cambiatore

Paolo , Zanobi , Cristofano figli di Berto di Grazino come speziali

Paolo , Zanobi , Cristofano figli di Grazino sono per innumerevoli volte consoli dell'arte dei Medici e degli Speziali e figurano spesso nei 6 della Mercanzia il che dice qualcosa dell'importanza da loro raggiunta

 

 

 Nel catasto del 1427 figurano i seguenti individui cognominati Carnesecchi :

 

nome

Eta'

Bocche

Tassato per fiorini

mestiere

 

 

 

 

 

Giovanni di Niccolo di Matteo di Durante

anni 66

bocche 3

fiorini 1496

 

Zebaina di Zanobi di Berto di Grazino di Durante

anni 64

bocche 1

fiorini 800

 

Mattea di Luca di ser Filippo di Matteo di Durante

anni 55

bocche 1

fiorini 1311

 

Berto di Zanobi di Berto di Grazino di Durante

anni 44

bocche 5

fiorini 4675

 

Simone di Paolo di Berto di Grazino di Durante

anni 36

bocche 6

fiorini 10346

Lanaiolo

Manetto di Zanobi di Berto di Grazino di Durante

anni 31

bocche 2

fiorini 3135

 

Luca di Luca di ser Filippo di Matteo di Durante

anni 28

bocche 4

fiorini 9592

 

Bernardo di Cristofano di Berto di Grazino di Durante

anni 29

bocche 4

fiorini 10961

Cambiatore

 

 

Simone di Paolo di Berto era socio nella compagnia Giuntino di Guido Giuntini e compagni

Suo padre Pagholo fu dapprima socio di Francesco Baroncelli di Cionaccio che molto probabilmente operava in Ungheria immatricolata nell'arte della seta

e poi di una compagnia che comprendeva appunto il figlio Simone e Fronte di Antonio di Piero immatricolata nella Lana

 

 

 

E' interessante esaminare i dati relativi ai consoli delle Arti ( Tratti sempre dai dati pubblicati su internet dalla Brown University )

Tali dati pongono in rilievo come prevalentemente i Carnesecchi nel corso degli anni fossero iscritti all'arte dei " Medici e degli speziali " e come di tale arte fossero piu' volte consoli

Pur continuando a prevalere i consolati dell'Arte dei Medici e degli Speziali cominciano a comparire i primi consolati nell'Arte della Lana e della Seta

Infatti nel 1431 Simone figlio di Paolo di Berto di Grazino figura come console dell'Arte della Lana

Nel 1435, 1439 ,1441 Giovanni di Paolo di Berto di Grazino figura come console dell'Arte della Seta

 

 

 

Benedetto Dei nella sua descrizione della Firenze dei suoi tempi :

ricorda , nel 1470 , tra le famiglie di grande ricchezza nel quartiere di San Giovanni tra le altre quelle di "Antonio, Cristofano ,e Francesco Carnesecchi

E ricorda le botteghe di seta di Piero Carnesecchi e di Guglielmo Carnesecchi

 

 

 

La presenza commerciale dei Carnesecchi in Portogallo

 

 

Ministero dell’Interno Pubblicazioni dell’Archivio di Stato

 ARCHIVIO   DI   STATO   DI   FIRENZE ,I.

Archivio Mediceo avanti il Principato

Inventario-sommario, Roma 1966

Lettere di diversi dalla Spagna e dal Portogallo a Ferdinando I ed alla segreteria, di Ambrogio Spinola, dalla Spagna.

Zenobi Carnesecchi ………….foglio 5032.

 

 

Gia in precedenza ci sono notizie sui Carnesecchi in Portogallo :

 

En la primera mitad del siglo XV, iniciaron los hijos del rey don Joao el Grande, Pedro y Enrique, el ciclo de las exploraciones que abrieron los caminos colonizadores de Portugal. De estos dos hermanos, Enrique, llamado el Navegante, pasó a la historia como el creador de la marina portuguesa. Nadie como él trazó y desarrolló en su época un plan tan vasto de empresas marítimas. Pedro es menos conocido, pero no menos importante. Sus viajes abarcaron muchos países. En 1428, viniendo de Venecia, visitó Florencia, y en Florencia a Toscanelli. La república le llenó de atenciones, y encontró un buen pretexto, al corresponder a su visita, para estrechar los lazos de amistad y comercio entre las dos naciones. Portugal era punto esencial en la expansión mercantil de Florencia. Las naves florentinas que iban a Inglaterra y Flandes tocaban en Lisboa. La señoría quiso obtener de la corona lusitana los mismos privilegios que se habían acordado a los venecianos. Para lograrlo, envió a uno de sus negociantes más ilustres, a Luca di Maso degli Albizzi. Le acompañaron como capitanes de las galeras Piero Vespucci y Bernardo Carnesecchi. El rey hizo a los visitantes grandes atenciones. Florencia obtuvo lo que esperaba. Y, durante la visita, se extendieron a Vespucci y a Carnesecchi los mismos privilegios de que gozó Luca degli Albizzi3.

3. La carta está en la Biblioteca Nacional de Madrid, Manus. número 12.977, citado por Manuel Serrano y Sáenz.

 

 

 

Si tratta dello stesso Bernardo Carnesecchi socio nel :

 

 

BANCO CARNESECCHI , Medici e compagni

in Firenze e Avignone

 

 

 Compagnia tra Bernardo di Cristofano di Berto de Carnesecchi e Veri di Niccola de Medici negli anni intorno avanti il 1430 , e in cui era socio anche Marco Bellacci di Bellaccino

 

 

 

 

 

Inoltre , piu' tardi , si ricorda il :

 

 

BANCO CARNESECCHI

a Lione nel 1515

 

 

Su Internet trovo sul sito http://www.archives-lyon.fr/fonds/cc/004.htm questa cosa curiosa :

anni 1515 - 1516

Nommées ou dénombrement des biens meubles et immeubles possédés par les habitants de Lyon (1515 - 1516)

Nommées, du côté du Royaume ou de Fourvières.

- Requête des Lyonnais au roi François ler, portant que " pour avoir remède et provision, ainsi que de raison et équité estoit requis et nécessaire, parce que en esgallant les deniers qui estoient mis sus en la dicte ville et faulxbourgs de Lyon, combien que en esgallant iceulx deniers équalité y deust estre gardée et observée et la cotisation d'iceulx faicte, le fort portant le foible ; toutes foys, au moyen de ce que de longtemps (1493) n'avoit esté faicte visitation de la valeur et facultez des dictz " manans et habitans, ains estoient les dictz cotisations et papiers faictz de plus de vingt ans ; depuis le quel temps les ungs sont parvenuz à grans biens, meubles, terres et "possessions, les autres ou leurs enfans et héritiers sont diminuez. Aussi la dicte ville et faulxbourgs d'icelle, lieux et villaiges se sont peuplez et autrement tellement, que les dictz anciens livres, terriers, papiers et chartreaux, contenans les dictz habitans et leurs héritiers, biens et possessions, ne soient de présent à la réalle vérité. Ains, au moyen d'iceulx, avec plusieurs faultes et abbuz qui se y pourroient commectre en délaissant plusieurs des dictz héritiers à mectre et asseoir ès dictes cotisations, estoyent les aucuns, riches et puyssans, soullaigez, et les autres foullez et oppressez, " etc._ Lettres patentes de Louise, duchesse d'Angoulême, etc., régente de France pendant l'absence du Roi, son fils, alors en Italie, portant nomination de commissaires chargés de la réfection ou renouvellement des Nommées de la ville de Lyon, et conférant à ces agents le pouvoir de " reffaire les dictz papiers ; registres et chartreaux, déclaration et spécification des biens, tant meubles que héritaiges ruraulx, marchandises, practiques, possessions et facultez des dictz manans, es dictz ville et faulxbourgs de Lyon, en quelque lieu qu'ilz soient possédez par les dictz manans et habitans, tant en la dicte ville que aux pays de Lyonnois, à ce que désormais les dictes cotisations, tant des dictz octrois que autres, qui seront besoing, requis et nécessaire mectre en la dicte ville, soient mys et assis justement et esgalement, en esgard aus dictz biens, facultez et possessions, ainsi que faire se doit, " etc. _ Les commissaires désignés par la Régenté étaient : Pierre Chauvet, docteur en droit canon et civil, juge ordinaire de Lyon ; Clément Mulat, aussi docteur ; Jacques de Baileux ; , receveur des Aides ; Cathelin ou Catherin Thuard, Jean Bardin, Claude Regnaud, Jean de Villars, Philibert Muret, Louis Giraud et Jean Riboud. (Ces nouveaux documents étant en quelque sorte les mêmes que ceux qui précèdent, puisqu'ils ont servi à les établir, on n'a point insisté longuement sur leur contenu, dont on a déjà cherché à dégager, par l'analyse, les parties les plus saillantes, à divers points de vue.) _ Le ténement de la recluserie de Saint-Epipoy " contient une chapelle, maison haulte et basse, tenement à tenir boys et autres aysances et jardin. Inquilin : messire Jacques Brachet, recluz ; " _ Laurent Esparyn, florentin, courtier ; la veuve et les héritiers de Jean Guigo, épinglier, " tenans train d'espinglerie. Et pour ce et pour leurs meubles et pratique 12 livres ; " (Le quartier de Bourgneuf était le centre de cette industrie, qui avait atteint un grand développement, à Lyon ) _ Jean Grivel, " faiseur d'aulnes. " Meubles et pratique 12 livres ; _ Guillaume Furgeron, armurier ; _ maître Léonard Pomard, médecin. Meubles et pratique 15 livres ; _ maître Philippe Ardoyn, chirurgien. Meubles et pratique 30 livres ; _ Geoffroy Nesmo, " faiseur de bonnetz de velours. " Meubles et pratique 24 livres ; _ Gabriel de Russy, armurier, " tient la boutique où se fait l'armeurerie, estant sous les degrez " de la maison des frères Ravier, en la rue de Bourgneuf. Le futur armurier des rois François Ier et Henri II logeait alors, de sa personne, dans une maison de la grande rue Saint-+loi, appartenant à Jean et à Antoine Grolier. Ses meubles et pratique sont estimés 100 livres ; _ Claude et Jean Vignon, gaîniers. Les meubles de l'un sont prisés 24 livres, ceux de l'autre valent 36 livres ; _ Lazare Janson, armurier ; _ Pierre Paul, lapidaire, habite l'hôtellerie de l'Aide-d'Argent ou de la Verpe, en la rue de la Triperie-Saint-Paul ; _ Zanobis Bertholin (Bertolini ?) et ses associés, florentins. Meubles et pratique 1,000 livres ; _ François Serviati (Salviati ?) et Nardini, banquiers, et leurs associés. " Heu regard à leur train, extimé leur meuble et pratique 2,000 livres tournois ; " _ Jean de Salustres, " pour la compaignie de Calnessegui " (Carnesecchi?). Meubles et pratique 500 livres ; _ Urbain Parenchi, " pour la compagnie de Bonvize (Bonvisi). Heu regard à leur grand train de meubles et pratique, 2,500 livres tournois ; " _ Pierre de La Tour, " homme d'armes, " tient, en la cour de l'Angèle, rue de ce nom, une maison haute et basse, estimée 15 livres par an, qu'il habite seul ; _ Jean de Tours, marchand bonnetier, " faisant le train de Milan. " Meubles 200 livres, etc.

 

 

 

 

 

E successivamente il : 

 

 

 

BANCO CARNESECCHI , STROZZI e compagni

in Firenze e VENEZIA

 

 

Prima con Bartolomeo Carnesecchi  e poi con suo figlio Zanobi

Nella seconda meta del millecinquecento

Si parla di questo importante banco nella pagina del sito che tratta del periodo 1532--1800

 

 

 

 

 

 

 

 

RODOLFO e FILIPPO CARNESECCHI del fu FRANCESCO

Anno 1593 Fiere di Piacenza

 

 E' probabile siano figli di Francesco di Amerigo di Antonio di Manetto di Zanobi di Berto di Grazino

 

 

 

(quasi sempre una procura), gli agenti coinvolti, e, nella terza colonna, eventuali terzi partecipanti – ad esempio coloro che prendono a prestito danaro. Ci si rende

conto che i dati a disposizione non permettono di costruire, né tantomeno abbozzare, la validità di una rete; e giungono alla banale conclusione che i mercanti

fiorentini hanno come agenti dei fiorentini, i cremonesi altri cremonesi, e così via, e che un agente può operare per più ditte; tuttavia, servono a dare, si ritiene, un

panorama variegato della numerosità dei contatti, e delle presenze, in città in un solo anno, soltanto per le fiere di Piacenza.

 

Tabella 1. Procuratori, agenti, collaterali nominati in atti notarili in merito alle fiere di Piacenza, 1593.

 

 Gli atti non restituiscono anche in questo caso alcuna certezza. Tuttavia, una non piccola parte di esse svela una raccolta di liquidità71. Il principale strumento

giuridico attraverso il quale a Venezia si pratica il credito privato è il contratto di livello, attuato mediante una compravendita – di un immobile o di un pezzo di

terreno – e la successiva concessione del godimento del bene al venditore in cambio di un canone annuo, il livello appunto, con facoltà da parte del venditore di

recuperare la proprietà del bene ceduto restituendo il denaro (ovvero il capitale). Da alcuni degli atti raccolti si intuisce tuttavia che al livello si possono anche 

 

 

 

 

 

La presenza commerciale dei Carnesecchi in Francia

 

 

Su Internet trovo sul sito http://www.archives-lyon.fr/fonds/cc/004.htm questa cosa curiosa :

anni 1515 - 1516

Nommées ou dénombrement des biens meubles et immeubles possédés par les habitants de Lyon (1515 - 1516)

Nommées, du côté du Royaume ou de Fourvières.

- Requête des Lyonnais au roi François ler, portant que " pour avoir remède et provision, ainsi que de raison et équité estoit requis et nécessaire, parce que en esgallant les deniers qui estoient mis sus en la dicte ville et faulxbourgs de Lyon, combien que en esgallant iceulx deniers équalité y deust estre gardée et observée et la cotisation d'iceulx faicte, le fort portant le foible ; toutes foys, au moyen de ce que de longtemps (1493) n'avoit esté faicte visitation de la valeur et facultez des dictz " manans et habitans, ains estoient les dictz cotisations et papiers faictz de plus de vingt ans ; depuis le quel temps les ungs sont parvenuz à grans biens, meubles, terres et "possessions, les autres ou leurs enfans et héritiers sont diminuez. Aussi la dicte ville et faulxbourgs d'icelle, lieux et villaiges se sont peuplez et autrement tellement, que les dictz anciens livres, terriers, papiers et chartreaux, contenans les dictz habitans et leurs héritiers, biens et possessions, ne soient de présent à la réalle vérité. Ains, au moyen d'iceulx, avec plusieurs faultes et abbuz qui se y pourroient commectre en délaissant plusieurs des dictz héritiers à mectre et asseoir ès dictes cotisations, estoyent les aucuns, riches et puyssans, soullaigez, et les autres foullez et oppressez, " etc._ Lettres patentes de Louise, duchesse d'Angoulême, etc., régente de France pendant l'absence du Roi, son fils, alors en Italie, portant nomination de commissaires chargés de la réfection ou renouvellement des Nommées de la ville de Lyon, et conférant à ces agents le pouvoir de " reffaire les dictz papiers ; registres et chartreaux, déclaration et spécification des biens, tant meubles que héritaiges ruraulx, marchandises, practiques, possessions et facultez des dictz manans, es dictz ville et faulxbourgs de Lyon, en quelque lieu qu'ilz soient possédez par les dictz manans et habitans, tant en la dicte ville que aux pays de Lyonnois, à ce que désormais les dictes cotisations, tant des dictz octrois que autres, qui seront besoing, requis et nécessaire mectre en la dicte ville, soient mys et assis justement et esgalement, en esgard aus dictz biens, facultez et possessions, ainsi que faire se doit, " etc. _ Les commissaires désignés par la Régenté étaient : Pierre Chauvet, docteur en droit canon et civil, juge ordinaire de Lyon ; Clément Mulat, aussi docteur ; Jacques de Baileux ; , receveur des Aides ; Cathelin ou Catherin Thuard, Jean Bardin, Claude Regnaud, Jean de Villars, Philibert Muret, Louis Giraud et Jean Riboud. (Ces nouveaux documents étant en quelque sorte les mêmes que ceux qui précèdent, puisqu'ils ont servi à les établir, on n'a point insisté longuement sur leur contenu, dont on a déjà cherché à dégager, par l'analyse, les parties les plus saillantes, à divers points de vue.) _ Le ténement de la recluserie de Saint-Epipoy " contient une chapelle, maison haulte et basse, tenement à tenir boys et autres aysances et jardin. Inquilin : messire Jacques Brachet, recluz ; " _ Laurent Esparyn, florentin, courtier ; la veuve et les héritiers de Jean Guigo, épinglier, " tenans train d'espinglerie. Et pour ce et pour leurs meubles et pratique 12 livres ; " (Le quartier de Bourgneuf était le centre de cette industrie, qui avait atteint un grand développement, à Lyon ) _ Jean Grivel, " faiseur d'aulnes. " Meubles et pratique 12 livres ; _ Guillaume Furgeron, armurier ; _ maître Léonard Pomard, médecin. Meubles et pratique 15 livres ; _ maître Philippe Ardoyn, chirurgien. Meubles et pratique 30 livres ; _ Geoffroy Nesmo, " faiseur de bonnetz de velours. " Meubles et pratique 24 livres ; _ Gabriel de Russy, armurier, " tient la boutique où se fait l'armeurerie, estant sous les degrez " de la maison des frères Ravier, en la rue de Bourgneuf. Le futur armurier des rois François Ier et Henri II logeait alors, de sa personne, dans une maison de la grande rue Saint-+loi, appartenant à Jean et à Antoine Grolier. Ses meubles et pratique sont estimés 100 livres ; _ Claude et Jean Vignon, gaîniers. Les meubles de l'un sont prisés 24 livres, ceux de l'autre valent 36 livres ; _ Lazare Janson, armurier ; _ Pierre Paul, lapidaire, habite l'hôtellerie de l'Aide-d'Argent ou de la Verpe, en la rue de la Triperie-Saint-Paul ; _ Zanobis Bertholin (Bertolini ?) et ses associés, florentins. Meubles et pratique 1,000 livres ; _ François Serviati (Salviati ?) et Nardini, banquiers, et leurs associés. " Heu regard à leur train, extimé leur meuble et pratique 2,000 livres tournois ; " _ Jean de Salustres, " pour la compaignie de Calnessegui " (Carnesecchi?). Meubles et pratique 500 livres ; _ Urbain Parenchi, " pour la compagnie de Bonvize (Bonvisi). Heu regard à leur grand train de meubles et pratique, 2,500 livres tournois ; " _ Pierre de La Tour, " homme d'armes, " tient, en la cour de l'Angèle, rue de ce nom, une maison haute et basse, estimée 15 livres par an, qu'il habite seul ; _ Jean de Tours, marchand bonnetier, " faisant le train de Milan. " Meubles 200 livres, etc.

 

 

 

Picot Emile Ordine Nuccio

 

(introduction) - Les Italiens en France au XVIème siècle
Roma: Vecchiarelli editore, 1995, 144 p., In-8°, ISBN 88-85316-61-1, Rist. anas. dell'ed. Bordeaux, 1918. Index., FRE
Patronymes Acciaiuoli; Acquaviva; Alamanni; Alberi; Alberti; Albizzi; Altoviti; Anselme; Anthinory; Antinori; di Antonio; de Aragon; Ariosto; d'Aumale; d'Auton; Azallo; Badalocchi; Baglioni; Balbani; Bandini; Bartoli; Bartolommei; Baschet; Bassompierre; Baudrier; Bellarmato; de Bellievre; Bembo; Benci; Bernardini; Bettoni; Bini; da Birago; Boneto; Bongi; Bonsi; Brancaccio; Brantome; Brucioli; Brunet; Buonaccorsi; Buondelmonte; Buonvisi; Burlamacchi; Caccianemici; Cambi Importuni; Cambi; Camillo; Canossa; Cantelmo; Caorsins; Capillupi; Cappelli; Cappello; Capponi; Caraccioli; Caracciolo; Caraffa; Carli; Carnesecchi; Carpi; Castiglione; Castiglioni; Cattani; Cavalcanti; Cavriani; Cei; Cellini; Cenami; Centurione; da Ceri; Charles IX; Charles Quint; Charles VII; Charles X; Charles d'Anjou; Charpin Feugerolles; Cherriere; Cimber; Cionacci; Clement VII; Cocconato; Colonna; Concini; Condé; Contarini; Conti; Corbinelli; Cornaro; Corsini; Corte; Cossa; Craviani; da Cremona; Cristo; Crotto; Cusano; Danjou; Dei; del Barbigia; del Bene; del Benino; del Carretto; dell'Abate; dell'Anguillara; della Casa; della Mirandola; della Palla; della Robbia; della Rovere; della Scarperia; des Jardins; Dorico; du Bellay; Ducci; d'Este; Fantuzzi; Farnese; Fieschi; Fontanella; Foscari; François I; François II; Frangipani; Fregoso; Frescobaldi; Fugger; Gadagne; Gaddi; Gallina; Gambino; Gazzetta; Giacomini; Ginori; Giolito; Giovio; Giraldi; Girolami; Giusti; Giustiniani; Gondi; Gonzaga; Guadagni; Guidi; de Guise; Henri II; Henri III; Henri IV; Imperatori; l'Estoile; de Laborde; Lamagna; Litta; Louis XII; Maggi; Mannelli; Marini; Martelli; Martini; Massei; Mazzucchelli; Mecatti; de Medici; Mei; Mellin; Mellini; Mercoliano; Micceri; da Milano; Mini; Minuti; de Monluc; da Montemerlo; Montmorency; Moreri; Moreto; Morosini; di Morra; Muzio; Nardini; Nasi; Negri; Negroli; Niccolucci; Nobili; Noceto; Orlandini; Ornano; Orsini; Paganino; Pallavicini; Pancheti; Panciatichi; Pantaleoni; Passerini; Pazzi; Penni; Perrot; Petitot; Petrucci; Pico; Pierrevive; Pinard; Piovene; Pitti; Primataccio; Pucci; Raimondi; Ramelli; Rangone; Renieri; Richardot; Ridolfi; Rinieri; Rinuccini; Rippe; Rondinelli; Rossi; Ruccellai; Ruggieri; Rustici; Saettone; Sali; Salvatori; Salviati; San Severino; San Vitale; Sandonini; Sansovino; Santa Croce; Saracini; Sardini; Saroldo; Scarlattini; de Selve; Serlio; Serristori; Sertini; Sforza; Simeoni; de Simiane; Solario; Solerti; Sormani; Spina; Spinelli; Strozzi; Susio; Tasso; Tavel; Tedaldi; Tiraboschi; Tosinghi; Tremezzi; Trissino; Trivulzi; Trivulzio; Turchet; Turchetto; Uguccioni; Gouchonni; Urbino; Valois; Vasari; Venturi; Verazzano; Vimercati; Visconti; Vitelli; Zametti; Zamet
Mots-clés Biographies; Emigration et Immigration; 16è siècle; Métiers Banquier; Banquiers; Métiers Diplomate; Diplomates; Militaires; Métiers typographe; Typographes; Métiers traducteur; Traducteurs; Métiers artiste; Artistes; Espions
Aires
géographiques
Francia; France; Alsace; 67; 68; Aquitaine; 24; 33; 40; 47; 64; Auvergne; 03; 15; 43; 63; Normandie; 14; 50; 61; 27; 76; Bourgogne; 21; 58; 71; 89; Bretagne; 22; 29; 35; 56; Centre; 18; 28; 36; 37; 41; 45; Champagne; 08; 10; 51; 52; Corsica; Corse; 20; Franche Comté; 25; 39; 70; 90; Languedoc Roussillon; 11; 30; 34; 48; 66; Limousin; 19; 23; 87; Lorraine; 54; 55; 57; 88; Midi-Pyrénées; 09; 12; 31; 32; 46; 65; 81; 82; Nord-Pas de Calais; 59; 62; Pays de Loire; 44; 49; 53; 72; 85; Picardie; 02; 60; 80; Poitou Charentes; 16; 17; 79; 86; Provence-Alpes-Côte d'Azur; 04; 05; 06; 13; 83; 84; Ile de France; 75; 91; 92; 93; 94; 95; 77; 78; Rhône-Alpes; 01; 07; 26; 38; 42; 69; 73; 74
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Dubost jean francois Roche Daniel

 

(Préf.) [1935-....] - La France italienne XVIè-XVIIè siècle
[Paris]: Aubier, 1997, 524 p., cartes, listes, 22 cm(Aubier Histoires), ISBN 2-7007-2276-0, En appendice, choix de documents. Bibliogr. p. 464-465, FRE
Sommaire 1ère partie L'IMMIGRATION
Chap.1-Les immigrés 1.Immigration 2.De François 1er à Louis XIV: évolution d'un flux migratoire 3.De Palerme à Turin: les origines géographiques 4.De la robe cardinalice au manteau d'historien: les statuts sociaux. Une immigration de luxe. Vers une immigration plus populaire
Chap.2-Idéologie et politique 1.Figures de l'immigration politique "Fuorusciti". Le refuge religieux. Fidélité aux lys. Immigration militaire. Immigration artistique 2.France et Italie: un malentendu historique? Renoncer au roi aux trois couronnes. Le renversement d'un rapport intellectuel.
Chap.3-Economie et savoir-faire 1.Immigration et capitalisme commercial 2.Immigration et capitalisme financier 3.Immigration et savoir-faire. Architectes et ingénieurs. Manufacturiers de la soie. Verriers. Le spectacle italien. Maîtres d'armes et voltigeurs. Médecine et modes italiennes
2ème partie CONSTITUTION DE LA FRANCE ITALIENNE
Chap.4-Partir et s'installer 1.Les liens con servés avec l'Italie. Liens politiques et familiaux. La langue. Lettres et cadeaux 2.Le départ. Le voyage. Les candidats au départ. Traditions d'émigration 3.L'installation. Chapelles et sépultures. Les auberges. Hôtels aristocratiques et résidences marchandes. Des quartiers italiens? l'exemple parisien 4.Bourgeoisies et naturalité françaises. La naturalisation. Les droits de bourgeoisie
Chap.5-Les colonies italiennes 1.Caractéristiques générales de l'implantation 2.Implantation suivant les axes et pôles commerciaux La Provence et Marseille Lyon Autres pôles d'implantation 3.Les colonies du clientélisme. Dans le Sud, autour des évêques. Le pays Nantais. Nevers
Chap.6-Solidarités italiennes 1.Existe-t-il une solidarité italienne? 2.Solidarités familiales et népotisme. Familles
3ème partie QUO NON ASCENDANT?
Chap.7-La finance
Chap.8-La noblesse
Chap.9-L'église et l'Etat
Chap.10-L'argent
4ème partie LA FRANCE ET SES ITALIENS
Chap.11-La haine
Chap.12 -Echec à l'insertion?
Chap.13-Les Italiens français 1. Mariages. Mariages italiens et mariages mixtes
ANNEXES 1. Généalogies: Este, Birague, Bonsi, Corbinelli, Dadiacetto, Acquaviva, Doni, Gondi (de France), D'Elbène, Sardini, Particelli
2.Cristallisations sociales
3.Les Italiens dans les maisons royales: Ecclésiastiques, Gentilshommes, Dames et Demoiselles, Conseil, secrétaires, Valets de chambres, Portemanteaux, Femmes de chambre, Pensionnaires, Artistes et gens de metiers, médecins, Autres
4.Evêques d'origine italienne
Sources et bibliographie
Résumé Ses recherches portent sur l'histoire politique et culturelle des XVIè et XVIIè siècles ainsi que sur les relations entre l'Etat et les étrangers à l'époque moderne (XVIè-XVIIIè siècle) (l'éditeur).
A noter quelques noms de familles francisés:
Belgiojoso en Beaujoyeux,
Benedicti en Benedetti,
Berthier en Bertier,
Bioule en Bieules,
Buonvisi en Bonvisi,
Capponi en Chapponay,
Ducci en Desducs,
Falconi en Faucon,
Fanucci en Fanuche,
Fregoso en Fregose,
Galeassi en Galeasse,
Guicciardini en Guichardin,
Pellotti en Pellot,
Ricci en Rize,
Rugieri en Rogieri,
Sertini en Sertin,
Turicella en Touriselle.
Patronymes Louis XIV; Accaiolo; Acquaviva; Adamol; Aguesseau; Airoldo; Alais; Alamanni; Albert d'Autriche; Albertas; Alberti; Albertin; Albizzi; Albret; Alciat; Alciato; Alemand; Alençon; Alexandrini; Altoviti; Amboise; Ammirato; Amonio; Anastazie; Andreossi; Androuet; du Cerceau; Arcona; Aretino; l'Arétin; d'Argouges; Arlean; Arnolfini; Artault; Atri; Aubery; d'Aubigné; Auger; Bacquet; Baglioni; Balbani; Balbiani; Baldini; Ballere; de Balzac; Bambi; Bandello; Bandinelli; Bandini; Bandonini; Barberini; Barbigia; Barbin; Bardi; Barelli; Baroni; Barthelomin; Bartoli; Bartolini; de Bason; Bassi; Bassompierre; Battucostre; Bautru; Beaujoyeux; Belgiojoso; Belando; Bellarmato; de Bellièvre; Bellinzani; Belluso; Benagli; Benciveni; Benedetti; Benedicti; Benedetti; Benjamin; Bentivoglio; Bephano; Bernardi; Bernin; Berti; Bertier; Berthier; Bertin; Bertoni; Berzeau; Bestin; Besye; Bèze; de Béthune; Beuvron; Biancolelli; Bichi; Bidio; Bidossan; Bieules; Bioule; Bignon; Bimbi; Birague; Bizzari; Blanc; Bocardo; Bodegari; Boet; Bohier; de Bologne; Bololigni; Bonardi; Bonfa; Bonsi; Bonvisi; Buonvisi; Bordoni; Bossuet; Bossut; Botero; Botti; Bouchet; Bouchon; Bouillon; Bourbon; Penthièvre; Bourbons; Bourdillon; Bourdin; Bracciano; Brandano; Brantôme; Bressieu; Briçonnet; Brissac; Brochart; Broco; Broggia; Broglie; Broglio; Bruno; Bruscoli; Budos; Bullant; Buonaccorsi; Buonaviti; Buondelmonti; Burlamacchi; Busquette; Butti; Caffieri; Calendrini; Camotte; Campanella; Canigiani; Cantarini; Canton; Capilupi; Caponi; Cappe; Capponi; Chapponay; Caracciolo; Caratti; Caravaggio; Cardon; Caretto; Carli; Carmeline; Carnesecchi
Mots-clés Emigration et Immigration; Intégration sociale; 16è siècle; 17è siècle
Aires
géographiques
Francia; France; Alsace; Aquitaine; Auvergne; Normandie; Bourgogne; Bretagne; Centre; Champagne-Ardenne; Franche-Comté; Languedoc-Roussillon; Limousin; Lorraine; Midi-Pyrénées; Nord-Pas de Calais; Pays de la Loire; Picardie; Poitou-Charentes; Provence-Alpes-Cote d'Azur; Ile de France; Rhône-Alpes; Italia; Italie; Abruzzo; CH; AQ; PE; TE; Basilicata; MT; PZ; Calabria; CZ; CS; KR; RC; VV; Campania; AV; BN; CE; NA; SA; Emilia-Romagna; BO; FE; FO; MO; PR; PC; RA; RE; RN; Friuli-Venezia Giulia; GO; PN; TS; UD; Lazio; FR; LT; RI; RM; VT; Liguria; GE; IM; SP; SV; Lombardia; BS; BG; CO; CR; CR; LC; LO; MN; MI; PV; SO; VA; Marche; AN; AP; MC; PS; Molise; CB; IS; Piemonte; AL; AT; BI; CN; NO; TO; VC; VB; Puglia; BA; BR; FG; FG; LE; TA; Sardegna; CA; NU; OR; SS; Sicilia; AG; CL; CT; EN; ME; PA; RG; SR; TP; Toscana; AR; FI; GR; LI; LU; MS; PI; PO; PT; SI; Trentino-Alto Adige; BZ; TN; Umbria; PG; TR; Vallée d'Aoste; AO; Veneto; BL; PD; RO; TV; VE; VR; VI
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Un'importante intuizione imprenditoriale

 

Ferrando di Ridolfo Carnesecchi nel 1583 affitta le ferriere di Pietrasanta

 

 La figura piu' importante per cio' che riguarda l'amministrazione dell'attivita' siderurgica granducale dal 1544 al 1589 fu Agnolo di Piero Popoleschi ,cassiere e dal luglio 1560 ,Ministro Generale della Magona . a lui si deve la scissione dell'appalto vero e proprio dalla gestione di forni e ferriere e dalla commercializzazione dei manufatti, oltre al primo tentativo di dare un assetto organico agli edifici granducali ed in particolare proprio a quelli della Versilia . Nell'ottobre del 1583, infatti il Popoleschi "alluogo'"al nobile fiorentino Ferrando di Ridolfo Carnesecchi il forno di Ruosina e le ferriere del Gatto e di Cansoli oltre al magazzino di Marina. I patti prevedevano la cessione degli opifici (senza pagamento alcuno di affitto) e la privativa della vendita del ferro a Pietrasanta , contro l'impegno di produrre ogni anno almeno trecento migliara di ferro battuto e di effettuare la manutenzione degli edifici. Il contratto , che doveva durare tre anni dal settembre 1584 all'agosto del 1587 , venne prorogato fino al 1590........................................Il sistema di dare in locazione gli edifici del ferro in cambio di una percentuale sugli utili ,che si protrasse fino alla fine del governo mediceo , sollevo' i Granduchi da ogni preoccupazione imprenditoriale , ma determino' scelte gestionali e produttive meramente speculative , con grave danno per gli impianti e per i boschi

 

 

 

  

Appalto dalla Santa Sede

 

 [Monografia] - Santa Sede : Camera apostolica - Instromento d'affitto sopra l'appalto delle dogane, macinato, & augumento del sale, e delle cancellarie di Ferrara, e suo Stato, & anco delle valli di Comacchio, fatto al sig. Camillo Carnesecchi in vigore del chirografo di N.S. papa Alessandro 7 - In Ferrara: Stamperia Camerale <Ferrara>, 1667 (IT\ICCU\BVEE\029787)

 

  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NOBILTA' DELLA FAMIGLIA CARNESECCHI

 

I Carnesecchi sono soprattutto  una famiglia storica della Toscana , infatti sono tra le famiglie che hanno partecipato significativamente alla costruzione

delle vicende della Repubblica di Firenze e del Granducato di Toscana . 

 

 

i Carnesecchi sono comunque considerati una famiglia della nobilta' di fiorentina

 

 

 

Parlare di nobilta' in uno stato il cui gran vanto fu di essere libero e repubblicano appare ed appariva strano

Parlare di nobilta' ai giorni nostri ha un sapore di anacronismo e di fuori moda

 

Sul concetto di nobilta' si legga Vincenzio Borghini che cerca di darne una definizione. La definizione di nobilta' e' un concetto vaghissimo e legato a convenzioni , basti considerare che molte famiglie poi considerate nobili traggono origine da individui che esercitarono i commerci anche piu' umili.

Se quindi il termine "nobile" non ha alcun valore sul piano etico ha pero' valore come indice della considerazione sociale nei secoli addietro

 

Scipione Ammirato nel suo "Delle famiglie nobili fiorentine " (pubblicate nell'anno 1615 ) non include i Carnesecchi nelle famiglie nobili, che prende in esame

Neppure Eugenio Gamurrini nella sua istoria genealogica delle famiglie nobili toscane ed umbre (1668) mette i Carnesecchi tra quelle famiglie nobili fiorentine che descrive

Nonostante non siano presenti nel Gamurrini o nell'Ammirato ( questi autori trattano di un numero limitato di famiglie , seguendo un loro criterio ) i Carnesecchi erano pero' considerati nobili fiorentini.

 

 

Il concetto di nobilta' aveva un significato vago e non codificato

 

 

Nel libro di Bruno Casini : " I Cavalieri di Pistoia,Prato e Pescia membri del sacro militare ordine di S.Stefano papa e martire " edizioni ETS pagine 361-363

Si parla delle provanze di nobilta' di Giovanni Francesco Buonamici

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Giovanni Francesco Buonamici di Prato discese, da parte del padre, dal cavaliere Pietro del cavaliere Buonamico Buonamici, e, da parte della madre, da Lucia, figlia di Lorenzo di altro Lorenzo Carnesecchi e di Dianora di Niccolaio Neretti di Firenze.Il detto Giovan Francesco supplicò il granduca di concedergli di fare le provanze de vita et moribus oltre a quelle dei quarti materni per ottenere l'abito di cavaliere milite dell'Ordine di S. Stefano e per essere investito della commenda di suo padronato, vacata a seguito della morte di suo padre cavaliere Pietro. Il 4 maggio 1624, si svolse il processo della vita e dei costumi davanti a Ridolfo Landi, vicario generale del cardinale Medici, proposto di Prato, e al cavaliere Giovanni Battista Bicicci; testimoni furono: Alberto Bizzi, gonfaloniere di Prato, Giovanni Benintendi, dottore di legge, Vannozzo Rocchi, Ferrante Ferracani e Lazzero Migliorati.Il 12 e 14 giugno 1624, si svolse il processo per le provanze di nobiltà delle famiglie Carnesecchi e Neretti, per disposizione dell'auditore Niccolò dell'Antella, davanti ai notai Andrea di Filippo Valentini e Agostino Cerretesi; testimoni furono: Agnolo di Carlo Niccolini, senatore fiorentino, Orazio di Giovanni Battista Gianfigliazzi, senatore fiorentino, e Piero di Lionardo Pescioni, nobile fiorentino.

I dodici cavalieri del consiglio elessero commissari i cavalieri Giovanni Battista Bandinelli ed Enrico Oltrana per vedere le risultanze processuali e riferire al consiglio quello che sarebbe dovuto essere rappresentato al granduca. Il 9 luglio 1624, i detti dodici inviarono una informazione al granduca, nella quale esposero che il supplicante aveva giustificato, per mezzo di testimoni esaminati dal vicario generale della terra di Prato, che discendeva legittimamente; che era di vita cristiana e di costumi onorati; che era dottore di belle lettere; che aveva l'età di anni 32; che allora era in Germania segretario di monsignor Carlo Carafa, nunzio presso la Maestà Cesarea; che aveva sposato una donna dei Bocchineri; che, per altri testimoni esaminati in Firenze, aveva provato che discendeva, per madre, dalla famiglia Carnesecchi e, per ava materna, da quella dei Neretti, ambedue famiglie nobili in detta città; che i Carnesecchi avevano avuto 11 gonfalonieri e 59 priorí dal 1297 al 1530 e dal 1532 fino ad allora 7 senatori; che i Neretti avevano avuto 9 persone che in tempi diversi (1447-1530) avevano riseduto 15 volte tra i priorí; che egli supplicante aveva servito in Roma per segretario dell'ambasciata il marchese Guicciardíni e che allora serviva in Germania come segretario del nunzio apostolico. Il 1 settembre 1624, con un rescritto granducale fu disposto: "Diasegli l'abito di cavaliere milite et sia investito della commenda".Il 4 ottobre 1624, il detto Giovanni Francesco prese l'abito di cavaliere milite dell'Ordine di S.Stefano, come successore in commenda di suo padronato, in Firenze, per mano del gran priore Armeni

 

 

Un primo tentativo di definire meglio la nobilta' toscana e di dare una logica ai criteri di accettazione fu fatto dal principe Ferdinando dei Medici nel 1685

 

 

Libri d'oro della nobilta' fiorentina

 

Ferdinando dei Medici sente la necessità di avere un elenco, ( elenco quanto piu' affidabile possibile visto le differenze tra un priorista e l'altro) degli individui e delle famiglie che avevano esercitato uffici di rilievo

(massime quelli della Signoria) durante il periodo repubblicano.

Adotta quindi l'unico criterio possibile , per la storia passata della Repubblica , cioe' quello di considerare nobile chi avesse avuto antenati che avessero occupato le massime magistrature repubblicane

Un'opera finalizzata anche ad appoggiare le provanze di nobilta' per l'ammissione all'ordine di Santo Stefano.

Affida l'incarico di compilare quest'opera a Bernardo Benvenuti ;

Doveva il Benvenuti vedere e copiare i vari prioristi ufficiali o eruditi compilati fino ad allora , al fine di costruirne uno nuovo ; la fonte primaria da utilizzare era indicata nel "Priorista fiorentino" di Francesco Segaloni del 1625 (ASF Manoscritti Filza 226 ).

Il lavoro del Benvenuti fu lungo e complesso , tanto che , morto il Benvenuti , nel 1708 l'impresa fu proseguita da Lorenzo Maria Mariani , che dette compimento all'ultimo volume nel 1722

 

Questo concetto escludeva dal riconoscimento della nobilta' le famiglie magnatizie che a causa degli ordinamenti di giustizia erano state private del diritto di partecipare agli scrutini alla massime magistrature repubblicane ed escludeva anche le grandi famiglie ghibelline e pure escludeva le famiglie consolari

Cancellava di fatto la storia fiorentina prima del 1282

 

Secondo il Mariani erano nobili

Acciajuoli , Alamanni , Albergotti , Alberti , Albizzi , Aldana , Aldobrandini , Alessandri , Almeni , Altoviti , Ambra , Ambrogi , Dell'Ancisa , Andreini ,Anforti , Ansaldi , Anselmi , Antinori , Arrighi , Arrighetti , Asini , Assirelli , Astudilo ,Attavanti , Alessandri Cilibi , Da Bagnano , Bagnesi , bandinelli , Bardi , Bardelli , Barducci , Baroncini , Bartoli Agorai , Bartoli Filippi , Bartolini Salimbeni , Bartolini Baldelli , Bartolommei , Del Beccuto , Del Bene , Del Benino ,Benedetti , Benricevuti , Bentivogli , Benvenuti , Betti , Berardi , Biffoli , Biliotti , Bini , Bocchineri , Bonsi , Bonsi Succhielli , Del Borgo , Borghi , Borgherini , Borboni del Monte , Bracci , Bruni , Brunaccini , Bucetti , Buini , Buondelmonti , Buonguglielmi , Buonaccorsi , Buonaccorsi Pinadori , Buonarruoti , Buonaventuri , Buontalenti , Berardesca , Del Caccia , Caccini , Cambi , Cambi del Bali ,Caniggiani , Cantucci , Capitani , Capponi , Carcherelli , Carducci , Carlini , Carnesecchi , Castelli , Castellani , Da Castiglione , Cattani , Cavalcanti , Cecchini ,Cecchini per Lion d'oro , Ceffini , Da Cepperello , Cerbini Buonaccorsi , Cerchi , Cerretani , Cicciaporci , Del Chiaro , Chiavacci , Cocchi Donati ,Comi , Cini , Compagni , Comparini , Coppoli , Corbinelli , Corboli , Corsi , Corsini , Cortigiani , Covoni , Dati ( Bencivenni , Capirossi ) , Davanzati , Dazzi , Dini , Dondori , Doni , Durazzini , D'Elci , Fabbrini , Falcucci , Falconieri , Fantoni Angiolotti ( Giotti , Del Pace ) ,Fedini , Federighi , Feroni , Fiaschi , Da Filicaja , Fiorini , Firidolfi da Panzano , Forti , Forzoni Accolti , Franceschi , Fabbreschi ; Frescobaldi , Gabburri , Gaddi , Gaetani , Galilei ,Galli , Ganucci , Del Garbo , Gatteschi , Geppi , Gerini , Gherardi , Gherardini di Pistoia , Gherardini ( Nipotececi ), Della Gherardesca , Giacomini , Gianni , Gianfigliazzi ,Ginori ,Giraldi , Girolami , Giugni , Giunti Modesti , Gondi , Gori ( Ciampelli ) , Grazzini , Grifoni , Guadagni , Guasconi , Guerrini ,Guicciardini , Guidarrighi , Guidetti , Guiducci , Guasconti , Incontri , Landi , Lanfredini ,Lancieri , Lapi , Larioni , Lenzoni , Libri , Lippi , Lorini , Lorenzi , Lupicini , Lucattini , Machiavelli , Macinghi ,Macciagnini , Del Maestro , Malaspini ,Malegonnelle , Mancini , Manetti , Mannelli ,Marchi , Marsili , marsuppini , Martelli , Martellini del Falcone , Martellini della Cervia , Marmi , Martini , Martini di Guccio , Marucelli , Marzichi , Marzimedici ( Marzi) , Marchionni , Masetti , Mazzei , Mazzinghi , Medici , Da Meleto , Mendes , Mercati , Miccieri , Michelozzi ,Milanesi , Minerbetti , Mini , Migliorucci , Miniati , Da Montauto , De i conti di Montauto , Montalvi ,Montemagni , Morelli , Del Monte , Mori Ubaldini ,( Aldobrandinelli ) , Mozzi , Del Mazza , Naldini , Nardi pieruzzi , Narvaez Saavedra , Nelli , Del Nente , Nerli , Neri , Neretti , Neroni , Del nero , Niccolini , Nobili , Nomi , Orlandi , Orlandini ,Paganelli , Palmieri , Panciatichi , Pandolfini ,Panichi , Panzanini ,Paolini ,Pasquali , Passerini , Pazzi , Papi , Pecori , Pelli , Pepi , Peruzzi , Pitti , Pollini , Popoleschi , Portigiani , Portinari , Poltri , Pucci , del pugliese , Pierucci , Quaratesi , Da Rabatta , Rassinelli , Della Rena ,Della Rena di Messer Pace , Ricasoli , Riccardi , Ricci , Del riccio , Ricciardi , Ridolfi di piazza , Ridolfi di ponte , Rigogli , Rilli , Rimbotti ,Rinaldi , Rinuccini , Risaliti , Roffia , Da Romena , Ronconi , Rondinelli , Rossi , Rossi da bergamo , Del Rosso , Del Rosso viajai ,Rosselli , Rucellai , Ruoti , Da Ruota ,Ruspoli ,Sacchetti , Sacchettini ,Salvatici , Salviati ,Salvini , samminiati ,Sassi ,Scalandroni ,Scarlatti , Schiateschi , Segni , Del Sera ,Serristori , Serzelli ,Sesti , Settimanni , Signorini ,Seminetti , sirigatti , soderini , Soldani benzi , Da Sommaja , Spigliati , Spinafalconi , Spinelli , di spinello , Stendardi , Stiozzi ,Strozzi , suares ,Taddei , Talenti , tamburini , Tebaldi , Tempi , Teri ,Ticci ,Tolomei , Tornaquinci , Torrigiani , Del tovaglia , Tucci , Del Turco , Ubaldini , Vecchietti , Venturi , Vernacci , Del Vernaccia , Verrazzano , Vespucci , Vettori , Ughi , Ugolini , Uguccioni ,Vieri , Del Vigna ,Vitelli , Viviani , Usimbardi , Ximenes , Zati , Zefferini .

Aggiunge il Mecatti

Adami , Adimari , Ardinghelli , Baldigiani , Bargigli ,Giovagnuoli , Guidi , Masi , Mormorai ,Neri di Pompeo , Pappagalli , Salvatici , Tanucci , Velluti , Ulivi ,

 

 

Nel 1737 si estingue la dinastia medicea che viene sostituita dai Lorena

 

Qualche tempo dopo il granduca Francesco Stefano di Lorena con la legge del 31 luglio 1750, emanata a Vienna e pubblicata a Firenze il 1 ottobre di quell'anno provvide a disciplinare tutta la materia nobiliare e di cittadinanza .

Presso l'Archivio di Stato di Firenze ( Leggi e bandi volume IV ) e' conservato il testo a stampa della " Legge per regolamento della nobilta' e cittadinanza " pubblicato in Firenze il di primo di ottobre 1750 e l'annessa " Istruzione alli deputati sopra la descrizione della nobilta' del Granducato di Toscana "

Nel volume XV della stessa raccolta in data 14 giugno 1793 e' la notificazione che essendo stati condotti a termine i registri relativi si sono stabilite delle regole per il loro uso e aggiornamento

Con questa legge furono prima di tutto precisati i concetti di nobile e cittadino

 

La "legge per regolamento della Nobiltà e Cittadinanza", publiée à Florence le 1er octobre 1750, établit, "per levare ogni dubbio circa allo stato delle persone, e distinguere

chiaramente tralli nostri fedeli sudditi li veri nobili", la première définition juridique de lanoblesse en Toscane : "Riconoschiamo " Nobil esser " tutti quelli che possegono, o

hanno posseduto feudi nobili, e tutti quei, che sono ammessi agli Ordini Nobili, o hannoottenuto la Nobiltà per diplomi nostri o de' nostri antecessori, e finalmente la maggior

parte di quei che hanno goduto, o sono habili a godere presentemente il primo, e più distinto onore delle Città Nobili loro Patrie". Elaborée à l'issue d'un vif débat politique

qui, autour d'Emmanuel de Richecourt et de Pompeo Neri, avaient vu s'affronter depuis 1745 les principaux protagonistes de la Régence lorraine, la loi, si elle ne créait pas

véritablement la noblesse en Toscane, et à Florence, en modifiait profondément les bases et les fonctions. Elle mettait en place deux groupes, ou "classi" : les "nobili patrizi", ou le

"patriziato", qui regroupait les familles qui pouvaient prouver la continuité de leur noblesse depuis au moins deux-cents ans, et les simples "nobili". Elle respectait ainsi la

tradition longue de la Florence républicaine tout en lui intégrant plus de deux siècles de gouvernement monarchique. Si un "noble" florentin restait avant tout l'héritier d'une

famille dont un ancêtre avait détenu, avant la réforme de 1532, la charge de prieur, il pouvait aussi descendre du bénéficiaire d'une décision granducale, comme une

nomination au Sénat des Quarante-Huit, l'attribution d'un titre de noblesse ou l'autorisation de fonder une commanderie de l'Ordre de Santo Stefano. Mais la loi

introduisait une double rupture. D'une part, et c'est sans nul doute l'aspect majeur, l'anoblissement devenait désormais le seul fait du prince : "L'acquisto della Nobiltà per

tutti i tempi avvenire dependerà dal supremo volere nostro, e de' Nostri succesori Gran-Duchi [...]. Cosicchè qualunque volta piacerà a noi, ed ai nostri successori decorare

alcuna persona della Nobiltà, dovra il nostro Segretario di Stato subito speditone il diploma, farlo registrare nel Libro vegliante de'Privilegi." D'autre part, la noblesse ne

constituait plus un ensemble flou, à la fois bien connu des contemporains -à plusieurs reprises, ils en avaient dressé officieusement des listes-, et mal défini sur ses marges. La

loi, en effet, organisait une "pubblica descrizione" de la noblesse par une "deputazione della nobiltà", qui devait établir des "registri originali del patrimonio della nobiltà",

devenus rapidement les "Libri d'Oro del granducato di Toscana". Ces registres constituaient désormais l'unique preuve de la noblesse des familles, puisque "tutti gli altri

nostri fedeli sudditi non descritti in questi registri dichiaramo non essere, ne doversi reputare Nobili, non ostante qualsivoglia Sentenza, Privilegio, Godimento d'Onore, e

consuetudine, che si pretendesse allegare" . Pour la première fois, la "nobiltà" florentine devenait un groupe légitime, défini et décrit, il est vrai, à travers la totalité de ses familles

plutôt que de ses membres. ……………………………………………………………………..

De décembre 1750 -le 6 décembre exactement, soit 12 jours après la publication de la notification- à septembre 1752, 414 chefs de famille nobles de Florence déposèrent les

preuves et s'acquittèrent de la taxe de 7 lires prévues par la députation6; 378 (93%) le firent avant le terme légal du 31 décembre 1751, sans toutefois s'empresser d'accomplir

cette obligation; que les nobles florentins aient manifesté quelques réticences, les 86 taxes

(soit 21% de l'ensemble) acquittées au cours du mois de décembre 1751 le prouvent aisément, d'autant que 56 d'entre elles ne l'ont été que durant les trois derniers jours du

mois……………………………………………………………………………………………………

Dans les années 1750-1752, 267 familles sont inscrites au Livre d'Or de Florence, dans la classe du patriciat pour celles d'antique origine, dans celle de la noblesse pour les

familles plus modernes. Pour les familles anciennes, la preuve de noblesse est le plus souvent constituée par la première nomination à la charge de prieur des arts, durant la

période républicaine, ce qui ne va certes pas sans soulever quelques difficultés : les institutions urbaines antérieures aux Ordonnances de Justice ne sont pas prises en

considération; les familles de magnats qui ont été chassés de Florence à la fin du XIIIe et au cours du XIVe siècle mais, comme C. Klapisch l'a récemment montré, ont été en

quasi-totalité réintégrées de fait au plus tard au cours du XVe siècle, risquent d'être sousestimées, ou rajeunies22; la participation au pouvoir communal devient aussi l'unique

critère d'appartenance aux élites urbaines, critiques déjà en partie formulées dès le XVIe siècle par Vincenzio Borghini. Malgré tout, Le Livre d'Or et sa version minimale de

l'ancienneté de la noblesse florentine décrit un groupe social ancré dans un passé lointain, qui n'a guère été affecté, au cours des siècles, par une profonde mobilité sociale.

…………………………………………………………… Jean Boutier : Una nobiltà urbana nell' età moderna . Aspetti della morfologia sociale della nobiltà fiorentina

 

 

 

 

Questa legge non solo non sanava i difetti della "legge medicea " ma anzi la peggiorava legando l'appartenenza alla nobilta' anche a criteri patrimoniali : chi era sotto una certa soglia patrimoniale non poteva appartenere alla nobilta' qualunque fossero i meriti dei suoi antenati

 

Questo spinge il Mecatti a scrivere :

 Da Giuseppe Maria Mecatti : " Storia genealogica della nobilta' e cittadinanza di Firenze "

Lo stampatore a chi legge

Perche' , in vigore di una certa Legge promulgata , che non e' gran tempo in Firenze , in cui si dispone della Nobilta', e Cittadinanza Fiorentina , e si conchiude , che non saranno ammessi alla Cittadinanza , se non coloro , i quali avranno dieci fiorini a decima ; e resteranno per grazia speciale nella borsa de' Cittadini coloro , i quali saranno antichi , ma che avranno al presente sei fiorini a decima ; e coloro i quali non avranno questi sei fiorini non ostante la loro antichita' , ed i loro fin ad ora goduti onori , saranno cavati fuori da dette borse, e saranno accomunati colla plebe , e col volgo ; e si danno anche varie altre Leggi per dividere in due classi la Nobilta': Perche' (dico) in vigore di questa Legge puo' addivenire che molte casa Nobili e Cittadinesche per mancanza di beni di fortuna , o non lo siano piu', o non lo siano in quel grado , che veramente loro competeva , mediante la loro vera Nobilta' e antichita', onde coll'andare del tempo , promulgata , che sia questa nuova legge si sperdano di loro memorie ; un certo Nazionale Fiorentino mio Amico , temendo , che non sia per accadergli un tale infortunio ; perche' fornito di beni di fortuna ei non e' troppo ; credendo di far beneficio ad altri suoi Nazionali , i quali si troveranno forse nel medesimo caso di lui ; avendo presso di se varie notizie Istoriche Genealogiche , tanto edite , che inedite , me le ha partecipate ; e parendomi queste buone , perche'rimanga alla memoria della posterita'il grado , e condizione di tutte le Famiglie , alle quali prima che detta Legge fosse eseguita , niuno ha mai potuto contrastare la loro Nobilta', e Civilta' , la quale per difetto di facolta', e di sostanze pare strano , che ora abbiano da perdere; le ho volute dare alla luce colle mie stampe . In virtu' adunque delle medesime apparisce chi siano veramente , e realmente i piu' , o i meno Nobili , e in che tempo , e in che maniera ei siano Nobili addivenuti. ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..

Cosi' potranno consolarsi quelle famiglie le quali si vedranno notate in questo Priorista , se decadute sono presentemente , e mancanti di beni di fortuna ; mentre che tutto il Mondo fara' loro giustizia , che benche' povere ; sono pero' nobili e antiche , e in conseguenza degne di tutta la considerazione ; non essendo al parere dei piu' savi le sole ricchezze quelle , che costituiscono le Famiglie nobili, e grandi.

 

………………………………………………………………………………………………………………cita le famiglie che hanno goduto l'appartenenza ai Tre Maggiori………………………………………………………………………..

……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

 

Tutta questa e' la serie delle Famiglie , che hanno avuto governo Governo nella Repubblica Fiorentina ; alcune delle quali sono montate in nobilta', ed altre sono venute in decadenza , come avviene di tutte le cose caduche e mortali . Ma chi pero' puo' provare d'essere d'alcuna di dette soprannominate Famiglie , non vi e' dubbio che nobile puo' riputarsi , mentreche' , presso dei suoi Antenati e' stato finalmente il governo della Repubblica . Ne' la poverta' in cui possa taluno esser decaduto gli puo' contrastare un tale onore , essendo le ricchezze beni della fortuna , e del caso , e la poverta' un male , che partorisce la disgrazia ; onde chi soffre la poverta' non ci ha colpa propria il piu' delle volte ; essendoche' a questa le forze umane difficilmente possono riparare

 

 

Alla pubblicazione del libro d'oro nella nobilta' del Granducato di Toscana compaiono in esso ( 1793 ) : solamente 2 linee di Carnesecchi ,

 

Nelle prime sette "Citta' nobili "del Granducato di Toscana ( Firenze,Siena,Pisa,Pistoia,Arezzo,Volterra.Cortona e Montepulciano ) i nobili si distinguevano in due classi ,cioe' i nobili patrizi e i nobili semplicemente nobili . Della prima classe facevano parte tutte le famiglie nobili nelle quali erano state raccolte le provanze per giustizia all'ordine di santo Stefano e quelle famiglie nobili che potevano comprovare la propria nobilta' da duecento anni senza discontinuita' . Nella seconda classe dei nobili erano descritti i discendenti di quelle famiglie accolte nell'ordine di santo Stefano e le altre famiglie nobili che non potevano comprovare la loro nobilta' per il predetto periodo di tempo , ma per uno inferiore.

 

 

 

 Famiglia nobile patrizia :

 

Giovanni di Andrea

Ridolfo di Giovanni priore nel 1524

Giovanni Batista figlio di Ridolfo nel 1589 sposa Clarice Tanai Medici

Ridolfo di Giovanni Batista sposa Laura Baldovidi

Francesco di Ridolfo nel 1696 sposa Dorotea del cav Francesco Simi muore nel 1724

Ridolfo di Francesco nato il 20 genn 1698 morto il 23 gennaio 1756 senza prole

Questo ramo si estingue

Quartiere san Giovanni gonfalone drago

Famiglia ammessa al patriziato della citta' di Firenze

Dati ricavati da "I Libri d'oro della nobilta' fiorentina e fiesolana di Bruno Casini " ediz. Arnaud

 

 

 

 

Famiglia Nobile :

Sebastiano Carnesecchi sposa Diamante di Domenico del Sere 1731

figli : Giuseppe e Anna 4 marzo 1765

Quartiere Santa Maria Novella gonfalone vipera

Famiglia ammessa alla nobilta' della citta' di Firenze

 

 

NOTA BENE

in realta' questa linea non appartiene ai Carnesecchi bensi' ai Carnesecchini di Prato

Ne' i Carnesecchi di Prato ne' i Carnesecchini poi Carnesecchi pur adottando le armi dei Carnesecchi o simili hanno legami di sangue coi Carnesecchi fiorentini

( mio commento )

Dati ricavati da "I Libri d'oro della nobilta' fiorentina e fiesolana " di Bruno Casini ediz. Arnaud

 

 

Questa scarsa presenza rende molto probabile che la maggior parte delle famiglie Carnesecchi non possedessero piu' i requisiti patrimoniali per essere ammesse nelle liste della nobilta'

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tornando ai secoli precedenti……………

alcuni Carnesecchi furono insigniti da potentati stranieri di titoli nobiliari

 

 

 

Una linea dei Carnesecchi dovrebbe godere, se non estinta , del titolo di :

Conte palatino a nomina ereditaria

 

Papa Leone X , quando ando' a Firenze ,con bolla del 25 dicembre 1515 insigni della contea palatina ereditaria colle relative prerogative i priori ( tra i quali Bernardo di Andrea di Bernardo Carnesecchi ) e il gonfaloniere della repubblica con facolta' di aggiungere alle loro armi gentilizie , in memoria di questo benefizio , la palla azzurra con entro i tre gigli d'oro , dell'arme medicea , posta tra le lettere L e X . e contemporaneamente dono' loro lo stocco e il berettone , com'era di costume verso i regnanti , e come tali li tratta chiamandoli nobiles viri , distinzione assiografica che, come tutti sanno , i documenti pontifici riservano ai principi e ai gran signori

 

Forse anche la linea discesa da Bernardo di Cristofano di Berto gode sempre se non estinta , del titolo di conte palatino ????

Ebbe infatti Bernardo l'onore di accogliere come capo della signoria gli ambasciatori di Costantino Paleologo , imperatore bizantino , che in viaggio verso Roma, si fermarono a Firenze per chiedere aiuti contro la potenza dei Turchi.

 

 

 

Inoltre :

Antonio di Paolo di Antonio

1570 1648)

eletto senatore nel 1622 ; riceve il titolo di barone di Grottarossa

 

 

 

 

 

Cavalieri di Malta , e Cavalieri di San Stefano

 

 

Il padre Giuseppe Maria Mecatti nella sua " Storia genealogica della nobilta' e cittadinanza di Firenze " ( Napoli 1754 ) riporta da pagina 5 a pagina 111 alcune notizie storiche sulle famiglie fiorentine prese dal Mariani

a pagina 40-41 scrive :

Carnesecchi : Sono molto antichi , e si dissero gia' dei Duranti .Hanno avuto 49 Priori , 11 Gonfalonieri , ed 8 senatori ; oltre ad un Cavaliere di Malta , ed alcuni Cavalieri di San Stefano .

Per loro chiamasi il Canto de' Carnesecchi dal Centauro , ove era la casa di Francesco Maria , il quale non e' molto ch'e' passato all'altra vita senza successione .

 

 

 

 

 

Elenco dei cavalieri del S.M. Ordine di S. Giovanni di Gerusalemme ricevuti nella Veneranda Lingua d'Italia dalla fondazione dell'Ordine ai nostri giorni compilato da Francesco Bonazzi, Napoli 1897-1907, vol. I

 

p. 71 : "CARNESECHI o CARNESECCHI di Firenze - Paolo Francesco - 8 maggio 1641".

Sto cercando di raccogliere informazioni sui Carnesecchi cavalieri dell'Ordine di Santo stefano

 

 

 

Parlando di Tommaso Fedra Inghirami in

Figure minori dell'Ordine Stefaniano: note biografiche su Tommaso Fedra Inghirami Lodovico Inghirami Quaderni Stefaniano - Anno Quarto Giornata di studio dell'Accademia di Marina del S.M.O. di S. Stefano P.M. Prato, 18 maggio 1985

Si dice :

...........................Il Guarnieri, certamente il maggior storico dell'Ordine, lo include tra i comandanti di galere che più si distinsero e lo pone accanto a Barbolani di Montauto, Capponi, Carnesecchi, Barbavara, Bava, Roncioni, Sozzifanti. ………………………….

 

 

 

 

Ma torno a ribadire

I mercanti fiorentini furono qualcosa di diverso

seppero affrontare rischi di ogni genere

alla bisogna seppero impugnare la spada in difesa dello Stato

si considerarono aristocrazia senza cessare di esercitare il commercio e il prestito

solo quando cessarono di essere mercanti e cominciarono a considerarsi solo dei nobili comincio' il loro declino ed il loro momento piu' oscuro

I Carnesecchi sono da considerare una di queste famiglie di mercanti

una famiglia storica della Toscana , una di quelle famiglie fiorentine che hanno partecipato significativamente alla costruzione

delle vicende della Repubblica di Firenze e del Granducato di Toscana .

 

 

 

 

 

  

 

 

 

 

 

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  ing. Pierluigi Carnesecchi La Spezia anno 2003