CERAMICHE SAVINESI DELL'800 : GLI ARETINI

Articolo di Angelo Gravano Bardelli

 

"DISTANTIA LOCI NON SEPARAT AMICITIAM"

(Aristotele)

 

 

 

La produzione ceramica ottocentesca savinese della famiglia Aretini è sempre stata difficilmente individuabile in concreto, quasi misteriosa, anche se di essa dà un’attendibile rappresentazione il suo maggiore artista novecentesco Zulimo (1884-1965) che, nel pannello a bassorilievo databile al 1930 inserito quale insegna ‘parlante’ nella facciata della casa natale in via Borgoforte a Monte San Savino, raffigura il padre Federigo (1852-1923) intento al lavoro nel suo laboratorio circondato da prodotti ceramici.

 

"Il ceramista" di Zulimo Aretini (1930)

 

 

Già nel 2003 Valentino Minocchi, in Una famiglia di ceramisti savinesi: gli Aretini tra XIX e XX secolo (pp. 13-17) nel catalogo della mostra della ceramica "Radici antiche e Omaggio al moderno" tenutasi a Monte San Savino, descriveva, esaminando quel pannello, la produzione di Federigo rispetto a quella successiva, più evoluta nelle forme e nei decori, del figlio Zulimo sulla base della disposizione dei vasi stessi rispetto alla figura del vasaio e individuando genericamente in scaldini traforati, vasi di varie forme, decori e dimensioni, targhe devozionali, la produzione del padre Federigo.

Successivamente in Zulimo Aretini Ceramista di Monte San Savino del 2010 (pp.11-13) lo stesso Minocchi, riesaminando storicamente la prima formazione di Zulimo nella bottega paterna, rilevò lo sviluppo artistico e commerciale avvenuto a partire dalla seconda metà del secolo XIX relativamente alla produzione invetriata ed ingobbiata con la prima espansione economica che vide trasformarsi gli ‘stovigliai’, con prodotti esclusivamente di uso comune, in vasai, anche con produzioni artistiche.

Tale evoluzione venne registrata anche per gli Aretini, come risulta dalle presenze alle mostre dell'ultimo ventennio dell'800 a partire dall'Esposizione Nazionale Industriale di Milano del 1881 a cui partecipò con "menzione onorevole" Federigo.

Ma già in precedenza nel Catalogo Officiale della Esposizione Italiana Agraria, Industriale e Artistica (pp. 209-210) tenutasi a Firenze nel 1861 troviamo due fabbricanti di "scaldini ornati" operanti a Monte San Savino: l’uno, Filippo Cungi, descritto come "stovigliaio" in "utensili da cucina: tegami, brocche, zuppiere, conche, scaldini, pignatti in genere la cui decorazione o era semplicissima a macchie di ramine, oppure a racemi di fiori stilizzati"; l’altro, Ulisse Aretini (1828-1877) primo vasaio della famiglia, originario di Castiglion Fiorentino e nonno di Zulimo, attivo al Monte almeno a partire dal suo matrimonio savinese del 1850 con Maria Anna figlia del vasaio Domenico Bertini ed imparando molto probabilmente il mestiere dal suocero.

Oggi, grazie alla disponibilità di una borraccia dell'800 della mia collezione, attribuibile con sufficiente certezza, per le sue caratteristiche, alle manifatture savinesi di terracotta invetriata dipinta a ingobbio con fondo bruno di manganese con verde ramina e giallo, decorata con motivi applicati vegetali e floreali di foglie e roselline a riporto, possiamo fare delle deduzioni maggiormente attendibili.

 

 

Borraccia di Ulisse Aretini (1861-78)

 

La ceramica in questione, per la raffigurazione del ritratto di profilo a rilievo del papa regnante Pio IX - è databile agli anni 1861-1878 (data di morte del pontefice), quindi al periodo di attività di Ulisse fondatore della bottega Aretini. Il ritratto della borraccia è infatti identico nel confronto, anche per il decoro del piviale, a quello della medaglia straordinaria di massimo modulo (mm. 82), coniata nel 1861 per la ricostruzione della basilica di S. Paolo fuori le mura (1854) dopo l'incendio del 1823, opera dell'incisore della zecca di Roma Giuseppe Bianchi (1808-77), medaglista ufficiale papale.

 

 

 

Medaglia straordinaria di Pio IX coniata nel 1861

 

Curiosità: la probabile causa dell'ottima conservazione nel tempo (ben oltre 140 anni!) di questa borraccia in ceramica va ricercata nella sua rottura avvenuta nella fase di cottura, che non ne ha permesso l’uso corrente e ne ha scongiurato l’eventuale degrado.

 

 

Biglietto da visita (1897)

 

 

Grazie al confronto con altri manufatti anonimi simili nel decoro come nella tecnica costruttiva, uso dei colori, applicazioni decorative, possiamo avere un’ampia esemplificazione della prima produzione di Ulisse Aretini rispetto a quella successiva, decisamente più evoluta, con altri decori e colori prodotti a più ampia diffusione - come oggetti ‘Ricordo di ...’ ad uso souvenir - portata avanti dal figlio Federigo dopo la morte del padre nel 1877 fino alla ‘ascesa’ della prima produzione caratteristica di Zulimo agli inizi del ‘900.

 

Vaso biansato di Ulisse Aretini

 

 

 

 

Particolari vaso biansato

 

 

scaldino di Ulisse Aretini

 

 

Alla luce di quanto detto, il pannello del ceramista di Borgoforte appare non solo un flash pubblicitario di intrinseco valore artistico, ma fornisce anche una efficace rappresentazione diacronica dell’attività delle botteghe Aretini, espressione del lavoro di tre diverse generazioni, dall'antico scaldino ornato di Ulisse al vaso artistico di Federigo ed infine al piatto moderno dell'uccellino di Zulimo.

 

 

Vasetto a tre piedi di fine 800

 

 

 

 

 

 

Produzione della manifattura Aretini di fine '800

 

 

 

Produzione inizi '900 di Federigo Aretini

 

 

 

 

Vaso fornaci S. Lorenzo Chini di Zulimo Aretini (Borgo S. Lorenzo 1910 circa).

 

 

 

Cartolina 1925

 

 

 

 

 

 

Vaso a cammeo con uccellino di Zulimo (Arezzo 1930-34)

 

 

 

 

 

 

Fonti e bibliografia

Collezione privata di ceramiche savinesi del dr. Angelo Gravano Bardelli

Catalogo Officiale della Esposizione Italiana Agraria, Industriale e Artistica tenuta a Firenze nel 1861, Firenze, 1862

F. BARTOLOTTI, Le medaglie pontificie di massimo modulo da Pio IX a Pio XI, Rimini, 1971

F. BARTOLOTTI, Medaglie e decorazioni di Pio IX, Rimini, 1988

R. GIULIETTI, Nuove fonti per uno studio sulla ceramica savinese, in Ceramiche di Monte San Savino dal XVIII al XX secolo, Firenze, 1991

V. LORIOLI, Medaglisti e incisori italiani dal XV al XIX secolo, Bergamo, 1993

V. MINOCCHI, Una famiglia di ceramisti savinesi: gli Aretini tra XIX e XX secolo, in Radici antiche e Omaggio al moderno, Città di Castello, 2003

V. MINOCCHI, Zulimo Aretini Ceramista di Monte San Savino, Città di Castello, 2010

T. TURCO, Medaglie di massimo modulo coniate a Roma nel pontificato di Pio IX, Roma, 1977

 

 

Siti web

 

https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-AE99/30

 

 

 

 

APPENDICE

Tavola genealogica della famiglia Aretini

 

 

 

 

 

 

 

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