Personaggi

DURANTE DI RICOVERO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il Segaloni nel 1625

"Priorista fiorentino" di Francesco Segaloni del 1625 (ASF Manoscritti Filza 226 ).

Per primo fa incominciare la serie dei Priori dei Duranti / Carnesecchi con :

Durante Ricoveri tavernarius Priore delle Arti 15/02--14/04 1298 (Porte Domus)

 

 

Chi era Durante di Richovero ? All’apparenza ci troviamo di fronte ad un oste

Lentamente invece sta emergendo una figura molto piu’ complessa

 

 

 

Le prime tracce che per ora ho trovato sono in questi atti del notaio Biliotti

 

Notaio Matteo di Biliotto

" Ser Matteo di Biliotto Imbreviature 1 registro (anni 1294-1296 ) " a cura di Manila Soffici e Franek Sznura SISMEL edizioni Del Galluzzo 2002

 

In tale testo sono riportati due atti ( atto num 326 del 7 dicembre 1294 in Firenze e atto num 537 del 18 agosto 1295 in Firenze )

che vedono interessato Durante del fu Ricovero taverniere del popolo di Santa Maria Maggiore …………………Popolo di Santa Maria Maggiore dove ritroveremo i Carnesecchi nel 1427

Atto 326 del 7 dicembre 1294 in Firenze

Fiore detto Curazza di Filippo del popolo di San Tommaso a Ostina , emancipato , principale debitore , il padre Filippo di Buono di detto popolo e il fratello Guiduccio fidejussori , promettono di restituire entro un mese al taverniere Durante del fu Ricovero del popolo di Santa Maria Maggiore 4 lire di fiorini piccoli, avute in mutuo

Quest'atto sembra mettere in relazione Durante del fu Ricovero con gente di Ostina , che alcuni storici dicono essere la zona di provenienza dei Carnesecchi

atto 537 del 18 agosto 1295

Lando del fu Ruggero del popolo di SS.Apostoli e suo fratello Gerino ,principali debitori , e Naddo del fu Signa del medesimo popolo e il taverniere Durante del fu Ricovero del popolo di Santa Maria Maggiore , fidejussori promettono di restituire entro sei mesi a Manovello di Arrigo Manovelli del popolo di Santa Maria Maggiore , ricevente anche per i suoi soci Torrino Botticini e Corsino Strinati , 24 fiorini d'oro avuti in mutuo.

 

Ancora negli atti di Matteo di Biliotto ricordo :

 

Nell'atto num 5 Firenze 5 aprile 1294 compare :

il giudice e notaio Matteo di Biliotto da' in mundualdo a Lore , vedova di Corso , figlia del fu Ricovero , abitante nel popolo di San Lorenzo in Campo Corbolini , il cognato della medesima Signorello di Buono

 

Nota bene nell'atto 326 compare Filippo di Buono del popolo di San Tommaso di Ostina il cui figlio ottiene un prestito da Durante del fu Ricovero nel 1294 ,

 

Nell'atto 553 Firenze 22 Agosto e 5 Settembre 1295 compare come testimone :

Falcuccio Ricoveri del popolo di Santa Maria Maggiore

Non Falcuccio del fu Ricovero

 

 

La compagnia di Durante di Ricovero

 
 

dal saggio del dr Vieri Mazzoni

Il patrimonio fondiario e le strategie insediative della Parte Guelfa di Firenze nel primo trecento

...............................................................................

Nei primi tre decenni del trecento la Parte guelfa mantiene i tradizionali rapporti finanziari con compagnie commerciali e bancarie

e col comune .I suoi patners , ai quali mutua o deposita cifre valutabili globalmente nell'ordine di alcune decine di migliaia di fiorini d'oro , sono i Frescobaldi,

gli Scali ,gli Acciaioli , i Pulci , i Biliotti, e , in misura sensibilmente minore , i Peruzzi , gli Spini , i Pazzi , la compagnia di Durante di Ricovero; nessuna transazione pare invece aver concluso con i Bardi
 
 
 
 
lo troviamo poi capitano di Orsanmichele
vediamo il suo testamento del 1320 in cui promette di restituire le usure per la salvezza dell'anima ( Lami )
 
Troviamo nel necrologio del Cirri una sepoltura di Durante taverniere nella chiesa di San Piero Scheraggio

 

 

 

Fino al 1570 circa non si metteva in relazione Durante di Ricovero con i Carnesecchi

I priorati dei Carnesecchi venivano fatti iniziare nel 1319 ( cioe col priorato di Pero di Durante )

 

 

La dottoressa Laura Cirri nella sua tesi di laurea si e' occupata di un priorista di fine cinquecento.

Questo priorista nelle note alla famiglia Duranti/Carnesechi parla implicitamente della morte di Pietro Carnesecchi (bruciato come eretico nel 1567 ) come

vicenda dei tempi in cui scrive ; fa iniziare la lista delle supreme magistrature dei Carnesecchi con Pero di Durante nel 1319. Quindi costui in un anno di poco posteriore al

1567 niente sapeva di Ricovero quale padre di Durante altrimenti avrebbe scritto del priorato del 1297

 

 

 

Quindi l'intervallo di tempo in cui un genealogista comincia ad includere nei Carnesecchi Durante di Ricovero si restringe tra il 1567 e il 1624

 

 

 

 

 Nel 1607 il Monaldi introduce un discorso molto particolare

"Istoria delle famiglie e della nobiltà di Firenze " manoscritto (ASF filz 425-426 ) di Piero di Giovanni Monaldi,

( nella trascrizione della dottoressa Laura Cirri : )

La famiglia dei Carnesecchi discese da………., e già si dissero Duranti, fu reputatissima stirpe, gradita di 11 Gonfalonieri e 50 Priori; avendo più Magistrati, Casamenti dove per loro il Canto de Carnesecchi si chiama, il primo de Priori fu nel 1319 Piero di Durante, e l’altro nel 1530 fu Andrea di Paolo, …………….

L’Arme loro si trova in traverso sghembo nel celeste campo e di sotto un rocco in guisa un giglio.

Ma una parte di loro già detti Ricoveri similmente onorevoli cittadini e più che civili onori conseguirono nella Repubblica fiorentina, tennero due liste d’oro solamente, nel resto come sopra.

 

Quest'ultimo periodo e' particolarmente enigmatico ! Come fa il Monaldi a parlare dello stemma dei Ricoveri e descriverlo con precisione se non ha visto qualcosa che a tale riflessione l'abbia indotto ? I Ricoveri una famiglia mai esistita ! ( perche' da non confondersi coi Ricoveri - Caccini )

 

 

Ricevo da Roberto Segnini

Nel 1617 esce un' opera del Sermantelli che descrive le lapidi in Santa Maria Novella

Per primo parla di una lapide con uno stemma uguale a quello dei Carnesecchi e recante la scritta : Ser Pero di Durante Ricoveri et filiorum

Il Sepoltuario della Chiesa e Convento di S.Maria Novella di Firenze ASF Manoscritti filza 812 , pagina 258 copia dell'opera originale di Niccolo' Sermantelli del 1617 ,

corredato di riproduzioni di stemmi di fattura approssimativa , spesso colorati

…………………………………………………………

Monumento con arme e lettere dè Carnesecchi

S. Piero di Durante Ricoveri et filiorum

……………………………………………………………………………..

( in allegato alla cartella 1243 dell' Archivio Ceramelli Papiani, vi è lo stemma dei chiostri fotografato e classificato col n° 153 che provo a descrivere:

Sopra lo scudo vi è una mezza cintura da cavaliere con una parte che esce sulla sinistra come fosse allacciata. All' interno di detta cintura un fiore con cinque petali. Lo Stemma riporta un rocco che ha nel centro della base un motivo di tre losanghe compenetrate.

Contrariamente a quanto di solito raffigurato, nella parte alta dello scudo vi sono 4 liste (oro) e altre 4 ( azzurre ) intervallate tra loro ).

 

 

 

 

Pero di Durante muore probabilmente intorno al 1340 la lapide in Santa Maria Novella deve quindi ascriversi a questo periodo

 

 

 

 

Cosi stando le cose questa lapide diventa la prova apodittica che :

Pero di Durante e' un Carnesecchi ………….( lo stemma e' uguale a quello dei Carnesecchi )

Il padre di Durante e' Ricovero

Quindi questa lapide conferma tutto quanto detto dai Prioristi prima del Monaldi , cioe' il legame tra i Carnesecchi e Pero di Durante ed inoltre da un

nome al padre di Durante : Ricovero

Contribuendo cosi ad identificare Durante nel taverniere del popolo di Santa Maria Maggiore priore nel 1297 per il sesto di Porta Duomo

Durante Ricoveri tavernarius Priore delle Arti 15/02--14/04 1298 (Porte Domus)

 

 

 

Nel libro di Bruno Casini : " I Cavalieri di Pistoia,Prato e Pescia membri del sacro militare ordine di S.Stefano papa e martire " edizioni ETS pagine 361-363

487

Giovanni Francesco Buonamici di Prato discese, da parte del padre, dal cavaliere Pietro del cavaliere Buonamico Buonamici, e, da parte della madre, da Lucia, figlia di Lorenzo di altro Lorenzo Carnesecchi e di Dianora di Niccolaio Neretti di Firenze.Il detto Giovan Francesco supplicò il granduca di concedergli di fare le provanze de vita et moribus oltre a quelle dei quarti materni per ottenere l'abito di cavaliere milite dell'Ordine di S. Stefano e per essere investito della commenda di suo padronato, vacata a seguito della morte di suo padre cavaliere Pietro. Il 4 maggio 1624, si svolse il processo della vita e dei costumi davanti a Ridolfo Landi, vicario generale del cardinale Medici, proposto di Prato, e al cavaliere Giovanni Battista Bicicci; testimoni furono: Alberto Bizzi, gonfaloniere di Prato, Giovanni Benintendi, dottore di legge, Vannozzo Rocchi, Ferrante Ferracani e Lazzero Migliorati.Il 12 e 14 giugno 1624, si svolse il processo per le provanze di nobiltà delle famiglie Carnesecchi e Neretti, per disposizione dell'auditore Niccolò dell'Antella, davanti ai notai Andrea di Filippo Valentini e Agostino Cerretesi; testimoni furono: Agnolo di Carlo Niccolini, senatore fiorentino, Orazio di Giovanni Battista Gianfigliazzi, senatore fiorentino, e Piero di Lionardo Pescioni, nobile fiorentino.

I dodici cavalieri del consiglio elessero commissari i cavalieri Giovanni Battista Bandinelli ed Enrico Oltrana per vedere le risultanze processuali e riferire al consiglio quello che sarebbe dovuto essere rappresentato al granduca. Il 9 luglio 1624, i detti dodici inviarono una informazione al granduca, nella quale esposero che il supplicante aveva giustificato, per mezzo di testimoni esaminati dal vicario generale della terra di Prato, che discendeva legittimamente; che era di vita cristiana e di costumi onorati; che era dottore di belle lettere; che aveva l'età di anni 32; che allora era in Germania segretario di monsignor Carlo Carafa, nunzio presso la Maestà Cesarea; che aveva sposato una donna dei Bocchineri; che, per altri testimoni esaminati in Firenze, aveva provato che discendeva, per madre, dalla famiglia Carnesecchi e, per ava materna, da quella dei Neretti, ambedue famiglie nobili in detta città; che i Carnesecchi avevano avuto 11 gonfalonieri e 59 priorí dal 1297 al 1530 e dal 1532 fino ad allora 7 senatori; che i Neretti avevano avuto 9 persone che in tempi diversi (1447-1530) avevano riseduto 15 volte tra i priorí; che egli supplicante aveva servito in Roma per segretario dell'ambasciata il marchese Guicciardíni e che allora serviva in Germania come segretario del nunzio apostolico. Il 1 settembre 1624, con un rescritto granducale fu disposto: "Diasegli l'abito di cavaliere milite et sia investito della commenda".Il 4 ottobre 1624, il detto Giovanni Francesco prese l'abito di cavaliere milite dell'Ordine di S.Stefano, come successore in commenda di suo padronato, in Firenze, per mano del gran priore Armeni.

Nel 1624 si dice che i Carnesecchi avevano avuto 11 gonfalonieri e 59 priorí dal 1297 al 1530 e dal 1532 fino ad allora 7 senatori

 

 

 

 

Il Segaloni alcuni anni piu' tardi pubblica il suo Priorista e per primo tra i Prioristi fa iniziare la lista dei Priori dei Duranti / Carnesecchi dal taverniere Durante di Ricovero Priore nel 1297.

Segaloni anno 1625 (nella trascrizione di Roberto Angelo Segnini : vedi pagina )

Il Segaloni aveva solida fama di studioso

Francesco Segaloni (1565-1630), secrétaire des "Riformagioni", commence à réunir chez lui une petite académie de "gentilshommes", "où l'on discourait de familles florentines, de leur origine, de leur arbre généalogique, des charges politiques qu'elles avaient remplies".

Le petit groupe travaille, plus ou moins régulièrement, jusqu'à la mort de Segaloni, en1630.

"Priorista fiorentino" di Francesco Segaloni del 1625 (ASF Manoscritti Filza 226 ).

Qui Durante di Ricovero compare come primo dei Priori Carnesecchi senza alcuna spiegazione

 

 

 

 

 

Anno

 

 

 

 

 

 

 

Carnesecchi

Dom

1297

Durantis

Ricoveris

 

 

Tavernarius

Drago

Feb.

"

1319

Perus

 

 

Durantis

 

 

Apr.

"

1342

Braccinus

Peris

 

Durantis

 

 

Ag.

S.Giov.

1349

Braccinus

Peris

 

Durantis

 

 

Jan.

"

1353

Braccinus

Peris

 

Durantis

 

 

Jul.

"

1354

Filippus

Peris

 

Durantis

 

 

Mar.

"

1358

Bertus

Grazinis

 

Durantis

Spetiarius

 

Maj.

"

1359

Nicolaus

Mattheis

 

Durantis

Spetiarius

 

Jan.

"

1361

Filippus

Peris

 

Durantis

 

 

Jul.

"

1381

Nicolaus

Mattheis

 

Durantis

 

 

Maij.

"

1391

Zenobius

Bertis

Grazinis

Carnesecchis

 

 

Jan.

"

1397

Joannes

Nicolais

Mattheis

Carnesecchis

 

 

Maij.

"

1399

Paulus

Bertis

Grazinis

Carnesecchis

 

 

 

 

Ecc ………………………………………………………………………………………………………………………

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Esame dei dati in nostro possesso

 

 

 

Mettiamo insieme questi elementi :

 

 

Un Durante di Ricovero Priore per il sesto di Porta Duomo

Un Pero di Durante priore per porta Duomo

un Braccino di Pero priore per porta Duomo

 

Un Durante di Ricovero taverniere

Un Pero di Durante beccaio ma rappresentante anche dei tavernieri

 

Un Durante di Ricovero appartenente al popolo di Santa Maria Maggiore popolo in cui ritroveremo i Carnesecchi nel 1427

 

Un Durante di Ricovero in contatto con gente di Ostina

Le proprieta' , nel 1427, ad Ostina dei Carnesecchi , proprieta' che gli derivano probabilmente ab antico ( vedi Catasto )

 

 

Non ho quindi trovato alcun documento che dica espressamente che Durante di Ricovero e' padre di Grazino e Matteo , ma ho raccolto una serie di indizi importanti in questo senso .

 

 

 

 

Collocazione della lapide di Santa Maria Novella

 

 

La lapide e’ databile tra il 1340 e il 1360 e’ stata fotografata dal Ceramelli Papiani intorno al 1950

Il primo a parlarne e’ il Monaldi (1607 )

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Nel 1617 esce un' opera del Sermantelli che descrive le lapidi in Santa Maria Novella

Per primo parla di una lapide con uno stemma uguale a quello dei Carnesecchi e recante la scritta : Ser Pero di Durante Ricoveri et filiorum

Il Sepoltuario della Chiesa e Convento di S.Maria Novella di Firenze ASF Manoscritti filza 812 , pagina 258 copia dell'opera originale di Niccolo' Sermantelli del 1617 ,

corredato di riproduzioni di stemmi di fattura approssimativa , spesso colorati

 

Cappelle e Monumenti sotto le volte della Chiesa

pagina numero 256.

Quella che sembra una stanza, a destra del cimitero dei frati, è la cappella Strozzi dedicata alla S. ma a sinistra c’è l’ altare.

Il corridoio lungo a destra è così suddiviso: parte dalla sinistra con Strozzi, c’è poi una successione singola di tombe e questa è la sequenza:

Placiti, Strozzi, Spinellini, Cenni Giotti, Luca Alberti, Belaqua, Antella, Muzzi, Carnesecchi, Serromani, Marini, Valori Curiani, Sassetti, Stagnesi, Ricci, Ricci, Guasconi, Infangati.

 

A pag. 258. Monumento con arme, e lettere de’ Carnesecchi = S. Piero di Durante Ricoveri, et filiorum

 

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Sepoltuario Fiorentino di Stefano Rosselli (1657) ( ASF filze 624-625 ), dettagliata descrizione delle molte sepolture che si trovavano , e in parte si trovano ,

nelle chiese di Firenze ,recante piccole riproduzioni a penna e acquerello monocromo degli stemmi su di esse presenti ;

 

 

S. MARIA NOVELLA

SOTTO LE VOLTE. Si descriveranno appresso tutte le Cappelle e Sepolture che sono sotto le Volte di questa Chiesa e Convento, dando principio dalla Compagnia del Pellegrino, cioè della Cappella degl' Alfieri seguitando il filare lungo detta Cappella e inoltrando con il medesimo ordine sino a che s' arrivi all' entrata del Chiostro e seguitando dalla banda di verso la Chiesa fino alla fine di detta Volta, si tornerà rigirando al luogo dove si dà principio. Dal 331 ( numero dello stemma) la Cappella degli Strozzi accanto al Cimitero dove si sotterrano i frati. Dal 333 ( sempre il numero dello stemma) dinanzi alla sopra detta Cappella degli Strozzi...

Man. 625 pag.737 Stemma n° 340 Monumento con Arme e Lettere de Carnesecchi Ser Piero di Durante Ricoveri et filiorum. Rocco d’oro in campo azz. List° d’ oro e azz.

 

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E' uscito nel 2005 lo Stemmario Orsini De Marzo

Lo presentano gli autori :

Opera di Bernardo Benvenuti, priore di Santa Felicita in Firenze ed antiquario del granduca di Toscana Ferdinando II de' Medici che collazionò gli antichi stemmari e prioristi a sua disposizione con competenza e metodo, questo fondamentale stemmario fiorentino seicentesco vanta tra le proprie fonti manoscritte (molte delle quali oggi perdute) anche un Libro Antiquo dell'Arme del 1302, l'anno dell'esilio di Dante: ciò basta a dare l'idea dell'importanza documentaria di questo codice. Esso riporta, per il periodo della repubblica fiorentina intercorrente tra il 1282 ed il 1531, le armi gentilizie di tutte quelle famiglie, cittadine o provenienti dai borghi vicini, che dettero dei priori al governo cittadino: più di 1200 sono gli stemmi, disegnati ed acquerellati, raffigurati,Quest'opera, attualmente conservata a Parigi in una collezione privata, proviene probabilmente dal Museo privato della Casa Fiorentina Antica allestito da Elia Volpi a Firenze nello storico palazzo Davanzati, i cui arredi vennero dispersi all'asta a New York nel 1916. La sua grande importanza, al di là del pregio estetico, consiste nel riportare, per ogni stemma, le fonti: spesso lapidi o monumenti artistici di cui si è persa anche la memoria, e le relative iscrizioni, rendendo così attribuibile lo stemma ad una ben precisa famiglia.

Dei Carnesecchi da uno stemma diverso da quello tradizionale che e' bandato d'oro e d'azzurro e col rocco d'oro

Lo stemma raffigurato dal codice alla p. 132 "Carnesecchi" è: troncato nel 1° bandato d'argento e d'azzurro, nel 2° d'azzurro al rocco d'argento. ( ma puo' essere solo un pb di stampa )

Il compilatore annota diligentemente le fonti dello stemma:

" In S. M.a Magg.re più Capp.le e sepolture con iscriz.ne Zenobij, et Cristofori Berti de Carnesecchis 1430.

"In S. M.a novella sotto le volte per andare al Pellegrino: Ser Pero di Durante Ricoveri et filiorum."

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Dalla ristampa anastatica di un libro del 1781, di Padre Vincenzo Fineschi, monaco domenicano e archivista di S.M.N.

A pag. 107, nel capitolo dedicato alle memorie del cimitero antico, la descrizione delle tombe così continua:

"... nel rientrare nell' antico cimitero trovasi il monumento degli Attavanti, e dei Toschi.

Si entra poi nella Cappella della SS. Nonziata, edificata a spese di Bice, moglie di Filippo Strozzi.

Sceso di poi lo scalino della porta si trova un monumento senza lettere, poi quello degli Spinellini, sopra il quale vi è una Madonna con bambino.

Poi: Giotti..., Lucalberti..., Belacqua..., Dell' Antella..., de' Nuzzi..., de' Carnesecchi con l'arme e queste lettere: SER PIERO DI DURANTE RICOVERI ET FILIORUM"

 

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 ( in allegato alla cartella 1243 dell' Archivio Ceramelli Papiani, vi è lo stemma dei chiostri fotografato e classificato col n° 153 che provo a descrivere:

Sopra lo scudo vi è una mezza cintura da cavaliere con una parte che esce sulla sinistra come fosse allacciata. All' interno di detta cintura un fiore con cinque petali. Lo Stemma riporta un rocco che ha nel centro della base un motivo di tre losanghe compenetrate.

Contrariamente a quanto di solito raffigurato, nella parte alta dello scudo vi sono 4 liste (oro) e altre 4 ( azzurre ) intervallate tra loro ).

 

 

 

 

Pero di Durante muore probabilmente intorno al 1340 la lapide in Santa Maria Novella deve quindi ascriversi a questo periodo

Lo stemma e’ sicuramente quello dei Duranti

 

 

Ho ricevuto dalla dottoressa Cecilia Scalella la notizia dell’esistenza di una piccola tavola d’altare, raffigurante la Madonna con Bambino e Santi, conservata al Museo dell’Ospedale degli Innocenti, su cui compaiono gli stemmi dei Duranti /Carnesecchi e dei Peruzzi databile tra il 1350 ed il 1390 ( con datazione probabile 1390 )

Anche questo stemma ha 4 liste d’oro e 4 d’azzurro

 

 

La differenza tra lo stemma di Pero di Durante Richoveri e quello successivo dei Carnesecchi consiste solo nel numero delle bande dorate che diminuisce da quattro a tre

Sia il Sermantelli che il Rosselli che il Benvenuti sono concordi nel riportare : Ser Pero di Durante Richoveri et filiorum

la scritta significa invece : Sepoltura Pero di Durante Richoveri et filiorum

 Non sarebbe molto conciliabile il titolo di " Ser " col mestiere di beccaio di Pero di Durante

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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  ing. Pierluigi Carnesecchi La Spezia anno 2003