I Piccardi di Piandiscò

parte 3

 

da una ricerca del dr Paolo Piccardi

 

 per meglio seguire le vicende ecco un albero genealogico

ALBERO PICCARDI  ……clicca per vedere l'albero genealogico dei Piccardi

 

 

Il 1500 non fu un secolo facile per gli abitanti di Piandiscò e non sarà facile per chi lo deve raccontare, perché ben pochi sono i documenti dell’ epoca che ci aiutano a ricostruire le vite dei Piccardi, specialmente se paragonati al gran numero di notizie che ci hanno accompagnato nella storia dei secoli precedenti.

Firenze vide la fine del potere mediceo e il breve interregno dell’ordinamento repubblicano voluto dal Savonarola, per diventare nuovamente appetibile terreno di conquista da parte di tutti coloro che ne intravedevano una minima possibilità, primi fra tutti i Medici, i quali ci riuscirono a costo di terribili divisioni e guerre fra le varie fazioni in lotta, non solo a Firenze, ma in tutta Europa.

Nel corso di questi conflitti, neppure il Valdarno superiore fu risparmiato e i saccheggi si alternarono alle carestie (Bossini Storia di Firenze e Figline pag. 98, sacco di Castelfranco del 1529) , ma non sappiamo quanto questi avvenimenti abbiano influito sulle sorti dei Piccardi, difficilmente ricostruibili sulla scorta della scarsissime notizie sul loro conto giunteci da quel periodo.

Il primo documento che li riguarda è la portata al Catasto del 1504 di Paolo, unico figlio maschio di Niccolò, già morto

 

 

(ASF Decima Repubblicana 360 Pag. 706 ).

 

Catasto di Paolo di Niccolò di Paolo di Niccolò Piccardi a San Miniato .. di S.a Maria a Sco pop.o di S. Maria a Faella com.e di Castelfranco

Pagholo di Nicholo di Pagholo di Nicholo Pichardi X ... cittadino c.. originali chome si puo' vedere per le pubblicazioni poste e per Gonfalone de la Schala lano 1427 1442 1447 1451 1458 1470 1481 1498 e un manchami .. ani de la decima F. 1 L. 2 .... le dette scribazioni ne fede per mano di Messer Tommaso mormorai ... in due detti nomi mia per ... libri al bando de l'uficio ... scrita non pregiudicando ale mia ragioni .. ne benefici della mia casa.

El ditto Nicholo suo padre di si dette l'anno 1490 per erore ...

Beni Inmobili

Una casa per suo abitare con st. 16 di terra posta in detto popolo luogo detto in Chanpiglia a p.mo via 2. e 3. redi di jacopo di p.o 4. e 5. redi pacini rende l'anno

Grano st. 20

vino b. 8

olio b. 1/2

panico st. 1 1/2

Maschi

Pagolo sopra detto danni 52

Nicholo suo figlio 13

Lorenzo di detto 15

Piero di detto 8

femine

Ma Diamante sua donna 40

Bianca sua figlia 18

Ginevra di detto 15

Lisa di detto 9

Lisandra di detto 2

Prego Xmi S.ri che per .. concedere da questo popolo di potere ... el quartiere detto ... onde spegnere la detta posta dal contado ... none inchamerare ... soposto due graveze chon grandissimo .. di miei figli ch'io ... a potere pagare ... de la mia città ... a chomando

 

 

Come possiamo capire dalla sua portata, Paolo conosce il nome del nonno, ma non quello del bisnonno, che chiama erroneamente Niccolò. Evidentemente, in casa non era consuetudine narrare le vicende della famiglia e si può presumere che gli sia stata tenuta nascosta anche l’estensione delle proprietà che il padre e lo zio Francesco hanno dissipato. La casa da signore e quella da lavoratore non sono più di sua proprietà e deve far vivere la numerosa famiglia con la misera rendita di soli 16 staiori di terra, che, a suo dire, rendono solo 20 staia di grano l’anno. La moglie Diamante gli ha dato sette figli, tre dei quali maschi, ma altri ne nasceranno, come potremo vedere in seguito. Paolo termina la sua portata chiedendo di non essere tassato anche nel contado, perché vuole mantenere la sua qualifica di "cittadino fiorentino", come attestano le portate presentate precedentemente, sempre al Gonfalone Scala del Quartiere di Santo Spirito.

 

 

 

Adesso le cose si complicano. Se fino ad ora il racconto è stato abbastanza facile, perché i Piccardi dei quali ci siamo occupati hanno avuto uno o, al massimo, due figli maschi, assisteremo da ora in poi a una moltiplicazione dei figli, aggravata da due fatti: il primo che c’è un salto di trent’anni nei documenti che ho potuto rintracciare finora, il secondo che non tutti mantennero il cognome Piccardi, come i figli di Francesco e di Agnese, dei quali si sono perse le tracce.

Il vuoto di trent’anni è dovuto al fatto che, in quel periodo, cambiò il sistema tributario. Con la fine del XV secolo, il regime repubblicano ispirato e guidato dal Savonarola abolì il sistema del Catasto e lo sostituì con la cosiddetta Decima Repubblicana, in base alla quale fu deciso di far pagare la decima parte dei beni immobili posseduti, rendendo così superflua l’indicazione delle bocche e di altri fatti che non riguardassero i beni immobili. Vengono così a mancare le fonti per una ricostruzione attendibile delle vicende famialiari.

La procedura risultò molto semplificata: se il numero dei beni immobili non variava, non era necessario presentare periodicamente dichiarazioni e, qualora fossero stati venduti o acquistati beni, era sufficiente annotare sulla portata già esistente la variazione, detta "arroto", ossia aggiunta. Non possiamo, quindi, disporre più di periodiche dichiarazioni al catasto, fino a quando, nel 1534, si passa dalla repubblica al principato ereditario mediceo e si procede ad un nuovo censimento dei beni immobili, con ben poche innovazioni rispetto al metodo repubblicano.

 

 

Questa è la dichiarazione presentata dai figli di Paolo, non più in vita nel 1534:

 

 

 

S. Spirito G. Scala

Lorenzo | frategli e figli di Pagholo di Nicholo Pichardi disse

Charlo e | la Xa 98 in Nicholo Pichardi a 200 abitano

Jacopo | nella podesteria di castelfranco di Sopra popolo di S.

Maria a Faella

Sustanze

Una casa posta nel popolo di Santa Maria a Faella pod. detta const. 16 di terra lavorativa vignata e olivata confina a p.° via 2° rede di Jacopo di Piero Lachi 3° rede di Neri Pacini

Un pezzo di bosco e pasture di st. 2 posto in detto luogo a 1° via 2° rede di Jacopo di Piero 3° rede di Neri Pacini

Beni alienati e non acconci

Uno pezzo di terra lavorativa vignata e ulivata posto nel piano di Campiglia nel popolo di Santa Maria a Faella dato per dota a Dom.o di Francesco di Biagio da Monte Massi della Sandra sorella dei sopradetti.

Uno pezzo di terra lavorativa e prativa di st. 6 incirca posto nel popolo di S. Tommaso a Ostina confina a 1° via 2° Lorenzo Carnesecchi 3° Rigaccio Magrini venduto a Luca di Giovanni di Luigi Carnesecchi r.° Antonio di Santino adì 21 Agosto 1524.

 

 

 

I figli di Paolo non sono più gli stessi: sono spariti Niccolò e Piero (morti o emigrati, comunque non li ho più ritrovati) e adesso il nucleo familiare è composto da Lorenzo, Carlo e Jacopo. Ritengo che siano stati indicati in ordine decrescente di età. Di Iacopo non sapremo più niente, Lorenzo avrà un figlio di nome Domenico, di cui conosciamo solo la nascita e niente più, mentre Carlo avrà una numerosa progenie, che ci porterà fino ai giorni nostri.

 

Un aiuto nelle ricerche è dato dal fatto che nell’Agosto 1527 iniziarono le registrazione dei battesimi, che per tutta la zona venivano celebrati nella Pieve di S. Maria a Sco. C’è pero' una complicazione : il parroco conosceva benissimo le sue pecorelle e non aveva bisogno di fare seguire il cognome al nome del bambino e di suo padre. Neppure la madre veniva indicata, almeno in quei primi tempi.

Per fare un esempio in merito alle difficolta' che nascono nello studiare i nostri antenati vissuti nel XVI secolo, basta considerare che, a quel tempo, convissero a Campiglia due Pierantonio, uno dei nostri e l'altro di professione fabbro, ma ambedue e i loro figli appaiono senza l’indicazione del cognome nelle registrazioni parrocchiali.

Altra stranezza sta nel fatto che il nonno Niccolò ha dichiarato nella sua portata del 1491 che la famiglia è composta solo da lui, dalla moglie Lisa di 77 anni e dal figlio Paolo di 39, mentre della moglie di Paolo, Diamante, e dei figli non c’è alcuna traccia, nonostante facessero già parte della famiglia e vivessero nella casa di Campiglia.

Molte registrazioni di battesimi sono riferibili ai Piccardi, anche quando non viene specificato il cognome. La serie è lunga e la trascrivo al termine di questa parte, con l’aggiunta di un albero genealogico, che aiuterà a distinguere i vari rami in cui si suddividerà la famiglia.

Senza entrare nei dettagli della lunga serie di battesimi, metto in evidenza le notizie più significative, che a volte affiorano dalle scarne registrazioni:

 

 

26 Marzo 1530

Francesco et Romolo f. di Carlo di pagholo di Galasso fu b(attezzato) adi 26 di Marzo 1530 comp. Lor.zo di Domenico Ballandi da S. Miniato e M.a Piera di Ciapo Poccioni della p. aScho M.a Taddea di Lacho da Campiglia

 

 

 

16 Luglio 1531

Pagolo et Romolo di Carlo di Pagolo Galassi si baptezo q.o di 16 di luglio 1531 Comp. M. Taddeo di laco M.a Lisa di Ceccherello Bernardinoni et per lei Sandra di Pierantonio da Campiglia

Manca il cognome Piccardi ed appare per la prima volta il termine "Galasso", evidentemente il soprannome di Niccolò, padre di Paolo.

 

Galasso significa "spavaldo, arrogante" e deriva dal nome di uno dei Paladini menzionati nel poema cavalleresco "Aspramonte", che fu oggetto di copiatura da parte di Francesco. Mi immagino che i racconti delle gesta dei paladini sia stato oggetto di lettura ad alta voce e può darsi che il soprannome "Galasso" sia stato affibbiato a Niccolò per ironica contrapposizione con il suo carattere mite e remissivo. Come si può vedere dalla sua dichiarazione al catasto autografa del 1480, la calligrafia di Niccolò appare quasi identica a quella di Francesco e sorge il dubbio che almeno parte dei manoscritti sia stata scritta a quattro mani.

Nonostante il cognome "Galassi" attribuito dal battezzante, sia Francesco che Lorenzo si faranno chiamare Piccardi negli anni seguenti.

 

Seguento l’ordine cronologico degli avvenimenti, dopo una serie di registrazioni di battesimi, troviamo qualcosa che ci permette di illustrare meglio le condizioni di vita dei nostri. Sembra di capire che le sorti siano miglioratte, forse per matrimoni ben combinati oppure per qualche affare intrapreso e andato a buon fine. Ancora una volta, ad una generazione dissipatrice ne è succeduta una più oculata. Come vedremo, fu Carlo il figlio di Paolo di Niccolò a risollevare le sorti della famiglia. Non conosciamo i dettagli, ma il matrimonio del figlio Paolo con la figlia del notaio Merlini di San Miniato dimostra una certa condizione sociale, senza contare la congrua dote apportata dalla moglie. Apprendiamo indirettamente del matrimonio dal testamento del suocero:

 

 

1 Settembre 1567 Atto in Casa Merlini di S. Miniato a Sco.

Testamento di Bartolomeo di Santi Merlini.

Sua figlia Francesca moglie di Paolo Piccardi

(ASF Notarile Antecosimiano 17432 S. Vincenzo Rabatti di Castelfranco Pag.102r )

 

 

 

Da notare che la moglie di Bartolomeo di Santi Merlini fu Monna Mea, da cui prese nome la località omonima, al confine fra San Miniato e Piandiscò, dove esiste ancora la "via monamea", scritto tutto attaccato..

Che ci fossero degli interessi da difendere lo apprendiamo anche dalla seguente registrazione, che tratta di un contenzioso fra Domenico di Lorenzo di Paolo e lo zio Carlo di Paolo. Da notare che per la prima volta il cognome viene pomposamente indicato come "de Piccardis":

 

 

23/12/1567 Actu in Figline nella bottega di Piero Lamberti.

Domenico di Lorenzo di Paolo de Piccardis e Carlo di Paolo de' Piccardis ambedue di Campiglia nominano Baldo Nigibaldi arbitro per risolvere amichevolmente le loro vertenze.

 

( ASF Notarile Antecosimiano 17432 S. Vincenzo Rabatti di Castelfranco Pag. 122v )

 

 

 

 

Indirettamente, da un atto di divisione di beni, vengono in luce altre proprietà di Carlo in località "Casa Battista":

 

 

2/1/1567

Actu in domo ecclesie St.Stefano di Simonti pop. S.Miniato a Sco. Lorenzo Ciantelli di Simonti. Divisione beni con Marco di Domenico di Bondo da Simonti. Descrizione delle case di Simonti. Un terreno a Casa Battista confinante con Carlo di Paolo

 

(ASF Notarile Antecosimiano 17432 S. Vincenzo Rabatti di Castelfranco Pag. 66r )

 

Segue un documento di non facile interpretazione: Antonio Staderini, figlio di primo letto di Marietta, andata sposa in seconde nozze a Paolo Piccardi, lo cita in giudizio per il riottenimento della dote della madre. Poiché nell’anno precedente abbiamo visto Paolo menzionato nel testamento del suocero Merlini come marito di Francesca, si può pensare che Marietta sia precedentemente morta, che Paolo si sia risposato con Francesca Merlini e che, pertanto il figlio di primo letto di Marietta sia titolato a riottenerne la dote:

 

 

1 Settembre 1568

Antonio Staderini di Codilungo nomina Ventura di Bandino Venturi di Menzano suo procuratore per un processo a Firenze, nel quale si reclama la dote di sua madre Marietta da parte di Paolo Piccardi, secondo marito.

 

(ASF Notarile Antecosimiano 17432 S. Vincenzo Rabatti di Castelfranco Pag. 142v )

 

Arriviamo finalmente a un documento illuminante, il testamento di Carlo di Paolo. L’originale non si trova, ma un estratto fu copiato dal parroco di San Miniato, per la parte che riguardava gli obblighi degli eredi nei confronti della chiesa:

Noto sia com. Carlo di Paulo pichardi da Campiglia pplo di S.ta M.a affaella al temporale et alla cura spirituale oggi questo di 5 di dicembre 1568 ha fatto suo testamento e ultimo testamento rogato Ser Cristofano di G.i da Chastel francho di sopra et in fra l'altre sua oblighi ha lasciato alli sua figliuoli d.i doppo la sua vita sieno tenuti fare uno ufizio (nella chiesa di S.to Miniato dove vuole esser sepolto nella loro solita sepoltura) di messe imp. et lib. 2 di candele per anni X et nollo facendo anno per anno et el prete ... che sara' a qual tempo possa domandare a detti sua figliuoli s. otto per ciascun uficio et detto prete habbia a fare lui detto uficio con 5 preti celebranti la messa et colle dette lib. 2 di cera: Cosi' io S. G.i di paulo di parrino oggi rettore di questa chiesa a prego del sudetto Carlo no preso questo ricordo oggi questo di 19 di dicembre 1568 si per me come per gli altri rettore che verranno.

Messe 5 lib. 2

 

Il fatto che Carlo facesse testamento dimostra che possedeva beni da dividere. Peccato che l’originale non si trovi, sarebbe stato interessante leggerlo e vedere di quanto, e forse come, aveva accresciuto le proprietà ereditate dal padre Paolo. Qualcosa comunque di interessante questo documento lo dice: in primo luogo che i Piccardi, benché Campiglia appartenesse ancora al popolo di S. Maria a Faella, frequentavano la chiesa di San Miniato. In secondo luogo, ed è un altro indizio di accresciute fortune, che i Piccardi avevano acquistato un sepolcreto di famiglia all’interno della chiesa di San Miniato. A quei tempi la Pieve di S. Maria a Sco aveva già un Camposanto a sterro dietro il companile (ma vi venivano sepolti solo i poveri, mentre chi poteva pagare veniva sepolto dentro la pieve), ma a San Miniato le sepolture venivano effettuate all’interno delle chiese e chi se lo porteva permettere acquistava una cappella o un sepolcreto per sé e per i propri discendenti. Da documenti successivi apprenderemo che la tomba dei Piccardi era situata sotto la predella dell’altare che si trova al centro della parete a sinistra entrando. La pratica di seppellire all’ interno della chiesa fu abbandonata da San Miniato nel 1785, con largo anticipo sull’editto napoleonico (1804).

Saremmo portati a pensare che Carlo si decidesse a fare testamento perchè in punto di morte oppure perché gravemente ammalato. Al contrario, l’arzillo vecchietto godeva ottima salute, tanto che, rimasto vedovo, aveva deciso di risposarsi. Il matrimonio fu celebrato in San Miniato la settimana successiva la stesura del testamento e si può pensare che i figli lo costrinsero preventivamente a destinare loro i suoi beni, escludendo qualsiasi nuovo arrivato, sotto qualsiasi forma. Carlo non si sottrasse, ma la parte del testamento che è giunta fino a noi riporta il perfido obbligo imposto ai beneficiari di pagargli messe e 2 libbre di cera per ben dieci anni!

Il matrimonio fu celebrato nella pieve di S. Maria a Sco e dalla sua registrazione apprendiamo che la moglie si chiamava Caterina dal Poggio:

Addi' 13 di Dicembre 1568

Al nome di Dio et della gloriosa Vergine Maria et di tutti i Santi et le Sante del Paradiso. Si e' fatto parentado in fra Charlo di Paulo di Nicholo, Picchardi da campiglia populo di S.ta M.a a Faella et et Mona Chaterina di Lorenzo di Bartholo dal Poggio populo della Pieve dacordo (cancellato di S. Michele di Sotto)

Et detto di se li e' dato lanello. Presenti: M. Piero di Lazero Gonelli luogotenente della Banda del Ponte a Sieve et Domenico di Girolamo .

(Registro dei matrimoni di S. Maria a Sco' - Archivio di Fiesole )

 

La Banda di Pontassieve, di cui faceva parte un testimone, non era musicale, ma era composta da uomini in armi.

 

 

 

Pierantonio e Giovanni, due dei figli di Carlo, decidono di vendere un terreno a Montecarelli, che possedevano in comune, probabilmente per donazione del padre:

 

 

20/12/1569

Pierantonio di Carlo di Paolo de Picchardis di Campiglia vende a Paolo Samuelli di Castelfranco un terreno a Montecarelli loc. La Fontaccia per 65 sc .

 

( ASF Notarile Antecosimiano 17432 S. Vincenzo Rabatti di Castelfranco Pag. 201r )

 

 

 

2/11/1569

Actu in casa Samuelli in Castelfranco. Giovanni di Carlo di Paolo Piccardi di Campiglia vende a Paolo di Onofrio Samuelli un pezzo di terra a Montecarelli detto la Fontaccia a 1. via, 2. Pierantonio di Carlo di paolo 3. eredi Strozzi 4. sommita' di poggio

 

(ASF Notarile Antecosimiano 17432 S. Vincenzo Rabatti di Castelfranco Pag. 191r )

 

Il compratore, Paolo Samuelli, era il notabile di Castelfranco e discendente di una lunga serie di notai ed uomini di potere.

 

 

Pierantonio di Carlo decise di investire parte del ricavato della vendita nell’acquisto di un terreno più vicino a Campiglia:

 

 

25/12/1569

Pierantonio di Carlo di Paolo Piccardi di Campiglia compra da Felice di Gherardo un terreno vignato e ulivato a Camperottoli per sc. 46.

 

 

(ASF Notarile Antecosimiano 17432 S. Vincenzo Rabatti di Castelfranco Pag. 201v )

 

 

Nell’intento di allargare i propri affari, il primo di Gennaio 1573 Pierantonio di Carlo di Paolo Piccardi di Campiglia prende in affitto un mulino di proprietà della chiesa di San Miniato

 

 

MDLXXIIII

Pierant.o di Carlo di Paolo Piccardi da Campiglia tiene affitto per anni cinque un molino macinante con casa e tutti sua fornimenti cominciato sotto di p.o di gennaio 1573 come segue ... per fitto l'anno di st. dodici di grano buono e schietto da pagarsi di sei mesi in sei mesi come meglio appare per una scritta fatta sotto q.o di.

E de dadre per tutto gennaio 1574 st. 12.

 

(Archivio di San Miniato. Libro dei livelli 1515 1584 )

 

 

 

Carlo morì nel 1574, come appare dalla registrazione del parroco di San Miniato, che annotò la puntuale esecuzione delle volontà testamentarie

Noto sia come questo di 26 di novembre 1574 si e' celebrato nella chiesa di San Miniato asco uno ufitio per lanima di carlo di pagolo piccardi da campiglia e detto uffitio la fatto celebrare e sua figliuoli cieo giovanni pierantonio e pagolo et anno per obligo di far dire messe cinque et lb. 2 di cera talche' anno fatto celebrare hoggi questo di et anno le dette messe 10 et lb. 4 di cera cioe messe 5 et lb. 2 di cera per ciascheduno ufitio.

Messe 10 lb. 4

E piu' addi 26 del detto e suddetti heredi feciono celebrare nella chiesa di S. Miniato ascho suddetto uno ufitio con messe cinque et lb. 2 di cera per l'anima di Carlo di Pagolo Piccardi da Campgilia come per suo obligo si vede.

E piu' addi 26 dicembre 1574 feciono celebrare li s.detti heredi uno ufitio per lanima di carlo di pagolo piccardi da campiglia con messe cinque et libbre due di cera nella s.detta chiesa cioe' messe 5 lb. 2

E piu' addi 4 del suddetto li suddetti heredi feciono celebrare uno ufitio con messe cinque et lb. due di cera per l'anima di Carlo di Pagolo Piccardi da Campiglia nella suddetta chiesa cioe' messe 5 lb. 2

 

 

 

Evidentemente i figli di Carlo, Giovanni, Pierantonio e Paolo, assolsero gli obblighi indicati nel testamento del padre, ma si sbrigarono in fretta, senza aspettare i dieci anni prescritti.

Effettuata l’assegnazione dei beni ereditati, i discendenti iniziarono una serie di compravendite, eccessivamente sintetizzati dagli arroti, che non ci consentono di ricostruire le vicende delle singole famiglie:

 

 

Pagolo di Carlo di pagolo Piccardi

27/1/1575 a Carlo suo padre

30/6/1575 da Domenico Piccardi

31/7/1577 da Giovanni Piccardi

30/6/1579 da Contado

4/1/1589 da Girolamo Fabbri

3/1/1591 per casa diruta

7/4/1578 Pagolo Piccardi di contro da Gio.ba. Concini

29/1/1583 idem

27/2/1592 idem

21/7/1593 Pagolo Piccardi di contro da Vincenzo Carnesecchi (ASF Decima Granducale 3559 Scala 1534 Pag. 263 )

 

Pierantonio di Carlo di Pagolo Piccardi

1/1/1575 dee dare da Carlo suo padre

1577 da Giovanni Piccardi

1590 da Niccolo' Piccardi

1593 di contro Francesco e Lorenzo Piccardi

1594 di contro Lorenzo Piccardi (ASF Decima Granducale 3559 Scala 1534 Pag. 263 )

 

 

 

 

 

Domenico era il figlio di Lorenzo (fratello del testatore Carlo), mentre Francesco era figlio del testatore. Di ambedue si perdono immediatamente le tracce, salvo forse ritrovarle dalle parti della Rufina, come vedremo fra poco. Con un occhio sull’albero genealogico, sarà possibile seguire facilmente la narrazione.

 

 

ALBERO PICCARDI  ……clicca per vedere l'albero genealogico dei Piccardi

 

 

Dagli arroti precedenti vediamo che, oltre ai passaggi di proprietà fra fratelli e nipoti, entrano in scena due famiglie, quella dei Concini e quella dei Carnesecchi. Giovanbattista Concini era il figlio del notaio Bartolomeo, capostipite di una serie di uomini che ricoprirono alte cariche presso la corte medicea. Incarichi molto lucrosi, che consentirono ai Concini, originari di Terranuova Bracciolini, di acquistare vaste proprietà nel Valdarno superiore, anche a Piandiscò (il Palagio e Casa Cherico), a Pulicciano (Il Belvedere), a Terranuova ecc. I Carnesecchi erano originari di Cascia, occuparono importanti incarichi a Firenze e accrebbero le loro proprietà, giungendo fino a San Miniato.

 

 

Dopo un’ ulteriore serie di nascite, riportate al termine di questa parte, arriviamo ad una dichiarazione di Paolo di Carlo, il quale denuncia il possesso di metà di un terreno pervenutogli per eredità dopo la morte del suocero:

 

 

St.o Giovanni

A. 185 St.o Gio: pp.lo di S.to Miniato a Castelfr.o p.o Castelfranco

Pagolo di Carlo Piccardi marito della Franc.a figlia di Bartolomeo di Santi Merlini ...

Sustanzie

Un pezzo ... vitata e ulivata di st. 6 ½ l.go detto appie di casa a p.o rede di Messer Ang.o Merlini 2° Battista da terreno 3° Francesco da Simonti 4° viottola per ... 1.4.4. insomma di f.13

Egli beni li sono pervenuti per divisa fatta ... con Bastiano del Secco suo cognato a conto e presenza del detto Pagolo e Bastiano suo cognato il 14 di luglio 1585

 

(ASF Decima Granducale 4850 Arroti 1582 )

 

 

 

Probabilmente il terreno è a Renaiuolo perchè il cognato Bastiano del Secco denuncia st. 6 in tale luogo pervenutogli per la divisione con Paolo.

Nello stesso gruppo di dichiarazioni del 1582 ho trovato questa di Francesco di Domenico di Francesco Piccardi, che riporto per puro spirito di cronaca e per eventuali ulteriori ricerche da parte di volonterosi, ricordando che fra i fratelli e figli di Carlo (quello del testamento) appaiono sia un Domenico che un Francesco, nomi non utilizzati dai Piccardi di Bagno a Ripoli:

 

Non escludo che Francesco, nato nel 1530 e primogenito di Carlo, si sia sposato con una facoltosa fanciulla e vi si sia trasferito: L’ archivio Diocesano di Fiesole conserva l’ annotazione del suo matrimonio, in cui si legge che il 14 Febbraio 1566, nella chiesa di Miransù Francesco sposò Maddalena Gualini, tutti abitanti di Sarchiano, località prossima a Rignano dove esiste ancora oggi una fattoria, trasformata anch’essa in agriturismo.

 

La dichiarazione al fisco di Francesco recita così:

St.o Giovanni

A. 104 ... San Piero a Casoli Pontassieve

Francesco di Domenico di Francesco Piccardi in lui di nuovo

Sustantie

Una casa da lavoratore et dua pezzi di terra ulivata, vignata l. d. il Campaccio a p.o la via 2° beni della chiesa 3° rede di Taddia Mormorai.

Un pezzo di terra di st. 3 l. d. Il Piano a p.o Lionardo Mormorai 2° la via 3° Mariano Cantini

Un pezzo di pastura di st. 3 l. d. Casese a p.o via 2° rede di Taddeo Mormorai 3° monache di S. Piero

Un pezzo di terra di st. 3 l.d. la Casaccia a p.o via 2° Lionardo Mormorai 3° Messer Matteo da Falgiano

Un pezzo di terra pastura di st. 4 l.d. La Comunanza a p.o il passatello 2° Antonio Martini 3° Iacopo bottaio

Un pezzo di terra di st. 3 l.d. La Cavallina a p.o fossato 2° Lionardo Mormorai 3° Simone Mormorai

¼ di castagn.o di st. 3 poggio al retto a p.o via 2° e 3° Lucantonio degli Albizi

Un pezzo di terra vignata ed un casolare l.d. Casi a p.o via 2° lui 3° Franco ...

Comperò detto Franc.o da Lorenzo di Francesco bottaio e dissero essere detti pezzi di terra oggi un podere, p.. 1330 rogo' Messer Lorenzo Mursi sotto di' 3 di Gennaio 1582 per fede in f. 605.

 

(ASF Decima Granducale 4850 Anno 1582 )

 

 

Il podere esiste ancora e si chiama "Villa Terreno", si trova a Casi, a due passi dalla Rufina. Come la casa dei Piccardi di Campiglia, adesso ospita un agriturismo, come appare dal sito http://www.villaterreno.it, in cui è scritto che esiste ancora la tomba di famiglia dei Piccardi nella chiesa di San Piero a Casi.

 

 

Da una registrazione di battesimo del 1586 possiamo capire che i Piccardi non coltivavano più direttamente i loro terreni, ma si avvalevano di lavoratori, ulteriore dimostrazioni di una condizione economica risollevata:

 

Addi 13 di novembre 1586

Franc.o di Domenic.o di Fran.co dalla Casa al presente lavoratore di Pagolo di Carlo da Campiglia p.o di S.ta M.a a Faella si battezzo q.to di 3 detto ...

 

Arriviamo fino alla fine del secolo senza ulteriori informazioni, salvo il succedersi delle nascite, puntualmente registrate dal parroco della Pieve di S. Maria a Sco, nella quale venivano battezzati i Piccardi.

 

 

 

------------------------------------------------------------------------

 

L’archivio Diocesano di Fiesole conserva anche i registri dei morti della parrocchia di S. Miniato a Sco, dai quali appare la realtà sconvolgente dell’ elevata mortalità infantile. Sui primi 400 morti annotati, addirittura il 65% è rappresentato da bambini sotto i 15 anni e molte donne giovani morirono in conseguenza del parto. Nel corso del 1594, su di un totale di 55 deceduti, ben 47 furono bambini. Non manca la registrazione di morti accidentali o violente, come appare dalle seguenti trascrizioni:

+ Addi 22 di luglio 1567

Domenico di Martino di finocchio di Piano morse addi sopra detto, quando cadde di sopra uno uscio Et subito morse senza confessione

+ Maria di Antonio di Raffaello Pasquini dalla chanova morse addi 23 di luglio 1567 di età di anni 4 in circha la quale cadde in una pozza ed affogò. Seppellissi alla Pieve addi 24 detto a pagato y 1. Pagò.

Addi 17 detto (luglio 1575)

Giovanni detto Gallo di Francesco detto finocchio di anni 35 fu morto in Figline

+Addi 22 di Novembre 1569

Maria di Gabriello di Meo di Papino di età di anni 18 in circha morse addi detto di dua ferite haute nel pecto et visse circha hore dua...

+ Addi 15 di maggio 1571

Francesco di Bastiano da Menzano habitava in piano p.o della Pieve di età di anni 45 in circha, Cadde da una ripa in Simonti: parse che se ne tornava a casa, che era stato ad aiutare a Bondo suo cogniato così, sendo caduto la sera stette sino alla mattina, senza havere alcuno sacramento. et però dobbiamo stare in gratia di Dio. si seppellì nel cimitero, dretto alla chiesa. Et addi 27 di Giugnio Domenico suo fratello fece uno uffitio per l'anima sua con dieci preti.

+ Addi 3 di Luglio 1571

Romolo di ... Pestelli di età di anni 42 in circha, morse addi 2 detto sendosi confessato et comunicato, et hauto lolio santo a Castel Franco perchè quivi sendo a una finestra rechò una archibusata nella fronte, et una altra nel braccio dove, in tutte e due rimasse la palla. Dio li habbia perdonate. Seppellissi nella Pieve nella loro sepultura, addi sopra detto.

+ Addi 30 d agosto 1575

Nicholo di Lor.zo Cherici di eta danni 40 in circha fu ammazato et portato alla chiesa, et seppellissi nella loro sepoltura in chiesa senza havere spazio di ricevere i sacramenti q.to di 30 sopradetto.

L’ officio funebre veniva pagato in denaro, in cera, oppure in natura, come avvenne per un lavoratore del Concini al palagio:

Adi 2 di marzo 1570

Giovamaria di Lino di Luca di Fiarino dal palagio lavoratore di Ser Concino di eta di mesi 4 in circa morse adi deto et seppellisi adi sopra deto nel cimitero di santa maria a scho. Pagò in schonto di trainatura co buoi aiutommi a tirare un panchone da Campiano

Termino lo spoglio del registro dei morti del 1500 con una annotazione curiosa, che testimonia la presenza a Piandiscò di un segatore di legname venuto dalla Francia, portato probabilmente dal Concini:

Addi 5 di Novembre 1572

M.o Giovanni ... segatore di Francia d'eta di anni 33 incirca morse il di 4 e il di 5 si seppelli nel cimitero con n.o di 5 preti havendo hauto tutti li sacramenti (segatore di legname)

Oltre alle registrazioni relative ai Piccardi, ne ho annotate due, che spiegano l’origine del cognome Chioccioli, derivante da un soprannome:

+ Addi 3 daprile 1576

Piero et romulo di Salvadore di Piero Chioccioli p.o di S.ta M.a a Faella si Battezo q.to di tre detto. ...

Addi 28 di Dicembre 1580

Ant.o di Salvadore di Piero di Salvadore del Chiocciola p.o di S.ta M.a a Faella si battezo ...

 

-----------------------------------------------

 

 

Finisce il secolo. Iniziato con Paolo, l’unico figlio maschio di Niccolò, e terminato con una discendenza numerosa, della quale ci occuperemo nella prossima parte.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ALBERO PICCARDI  ……clicca per vedere l'albero genealogico dei Piccardi

 

 

 

I BATTESIMI DEI PICCARDI NEL XVI SECOLO

 

Iniziano le registrazioni dei battesimi, un susseguirsi di nomi che rischia di creare confusione, ma l’albero genealogico allegato servirà a rimettere ordine:

 

 

26 Marzo 1530

Francesco e Romolo f. di Carlo di pagholo di Galasso fu b(attezzato) adi 26 di Marzo 1530 comp. Lor.zo di Domenico Ballandi da S. Miniato e M.a Piera di Ciapo Poccioni della p. aScho M.a Taddea di Lacho da Campiglia

16 Luglio 1531

Pagolo et Romolo di Carlo di Pagolo Galassi si baptezo q.o di 16 di luglio 1531 Comp. M. Taddeo di laco M.a Lisa di Ceccherello Bernardinoni et per lei Sandra di Pierantonio da Campiglia

Questo Paolo morirà bambino e il suo nome verrà imposto a un successivo figlio.

.29 Gennaio 1532

Lesandra et Dianora figliola di L.zo di Pauolo di Campiglia si batezo adi 29 di gennaio compari G.i di Piero di Magio da Galligiano et M.a Luchrettia donna di Simone da Guercieto et M.a Gostanza donna di Domenico da Campiglia

30 Giugno 1533

Pierant.o et romolo di Carlo di Paulo da Campiglia si batezo q.o di 30 di giugnio comp. Giovanni Bizarri angniolo da Crapraia et Carlo del pace tenne per lui Tadea di Laco da Campiglia

7 Aprile 1537 Lucrezia et Dyanora di Carlo di Paulo si bapt.zo q.o di 7 di aprile 1537 compari Giovanni Bizarri M.a Taddea di Lacho.

3 Aprile 1540

Pagolo et Mariano di Carlo di pagolo da Canpiglia si batezo adi 3 di aprile 1540 Compari M.a Vaggia di ... et M.a Taddea di Laco da Campiglia

Compare la prima nipotina di Carlo. Lo apprendiamo dalla registrazione del suo battesimo, che riporta anche il nome del primo figlio di Carlo, ossia Giovanni:

17 Agosto 1557

Maria et R.la figliola di G.ni di Carlo da Campiglia baptizossi q.o di 17 dagosto 1557 Compari fu Bar.meo di Marco di Piero di Castelfranco et M.a Madalena donna già di G.ni di Ser Giuliano

Nella successiva registrazione appare il nome del secondo figlio di Carlo, Pierantonio:

6 Marzo 1559

Lucia et Romola figliola di pierantonio di carlo da campiglia si b. adi 20 di marzo 1558(9) compari Fra.scho di bernardo fiorentino et M.a lena di vaggio

Ritroviamo il cognome Galassi in una registrazione di battesimo, che vede Paolo padrino:

26 Ottobre 1559

Fiametta et Romula di Rinieri di Nic.o Cinatti d. pp.lo di S.to Donato amenzano sibapt.o q.o di 26 di 8bre 1559 Comp. Carlo di paulo galassi Dom.co di Cristofano da Lucolena Gir.mo di p.ro dinatti

1 Gennaio 1562

Dianora e Romola figlioladi pierantonio di Carlo da campiglia si b.o' q.o di primo di gennaio 1562 compari Lorenzo .. Bizarri e Lorenzo di f.co di ...

31 Marzo 1564

S(an)ti e Romolo figliolo di Pierantonio di Carlo popu lo di faella s(i) b(attezzo') q.o di 31 di marzo 1564 Compari Lorenzo di fran.co di Mariotto(?) di lorenzo di g.ni

2 Giugno 1564

S(an)ti e Romolo figliolo di paulo di carlo da campiglia si b(attezz)o di dua di giugno 1564 Compari Mariano di batista da fabroni e meo di s.dro giusti del popolo di faella

4 Aprile 1565

Niccolo di giovanni di Carlo di Paulo Galassi di popolo di Sancta Maria a Faella sibatezo adi 4 di aprile 1565 compari M.a Margherita di Lorenzo di Bernardo da campiglia popolo di Sancta Maria a Faella

12 Ottobre 1565

Oratio e Romulo figliuolo di pierantonio di Carlo populo di S. maria afaella si batezo adi 12 dott.bre 1565 compari L.o di franc.o di David populo di San Miniato M.a Lisandra di Francesco di bernardo populo di S. M.a a faella

Addi 20 di Gennaio 1567

Bastiano et Romulo figliuolo di Pierantonio di Carlo, da Campiglia - si battezzo q.to di sopradetto - compari Lor.zo di franc.o de Davit. Nacque Addi 19 detto

 

Pierantonio appare come padrino di battesimo nel 1567:

Addi 13 agosto Simone e giovanni di pace di carlo del pace del popolo di s.o miniat.o ascho di batezzo quest.o di 13 diagosto 1567 compari Pierantonio di carlo di paulo piccardi. Giovannimaria figliuolo di bastiano di ...

 

02 Maggio 1569

Domenica e r(romola) di pierantonio di cal.o si b(attezzo') a di 2 di maggio 1569 compari bart.o di domenic.o masotti e batista bo.lo di ... da S. miniato e m.a Caterina di filippo di di .. da ...

Addi 22 di Agosto 1569

Lisabetta, et Romula figliuola di Pierantonio di Carlo da Campiglia si Battezzo q.sto di 22 detto compari Lor.zo di fran.co di David et M.a Ginevra di Domenico di Nicholo di Lino P.o di S.to Miniato. Nacque addi 21 detto.

Escludendo la bigamia, è impossibile una seconda nascita a tre mesi di distanza dalla prima, quindi non sappiamo dei due Pierantonio quale fosse Piccardi e quale fosse il fabbro che dette originie ai Batignani e ai Fabbri.

2 Aprile 1570

Jacopo et romolo di giovanni di carlo di paulo picchardi del pp.o di s.to miniato ascho Si bapt.o di 2 di aprile 1570 Comp. Sandra di gabriello di mich.e mellini: et donna di bart.o di ge..le

1 Ottobre 1570

Madalena e R(omola) di Pagolo di Carlo si b. adi p.mo 8bre 1570 Compari M.a Maria di Raffaello da Faella

 

 

Dalla registrazione di morte sapremo che nel 1571 nacque Carlo di Giovanni Piccardi.

Addi 19 di Giugno 1571

Lorenzo et Romulo di Pierant.o di carlo da Campiglia si battezo questo di sopradetto comprai furono Benedetto di pierant.o da Caspri et Lor.o di Franco di David popolo di S.to Miniato

 

Addi 14 di luglio 1571

Domc.a di Gio.i di Carlo da (cancellato faella) campiglia p.o di faella si battezo qs.to di sopra detto comare M.a sandra di Franc.o da Campiglia p.o di Faella

Addi 15 Aprile 1572

Si battezzò Carlo et Romulo figliuolo di pagulo di carlo piccardi da campiglia populo di S.to miniato a sco Compare … Comare M.a Lucretia di Piero di Mariano dalla canova populo di S. maria asco

Y.h.s.

Addi 5 di Luglio 1573

Caterina di Gio. di Carlo da Campiglia si battezo q.o di detto comare M.a Lisabetta di bartolomeo p.o della pieve nata il di 4 detto

Addi 12 di febraio 1573

Bart.o di Paolo di Carlo da campiglia si battezo qs.to di detto compare Bart.o di Sandro di Giusto p.o di S.to Piero a Cascia nato il di 11 detto

Addi 16 di Luglio 1574

Francesco di Pierantonio di Carlo da campiglia si battezo q.sto di detto compare francesco di giovanni da firenze p.o di s.to Lorenzo et per lui M.a Dome.a di Betto d'Antonio p.o di detto.

+Addi 4 di Maggio 1575

Charlo, di Giovanni di Charlo da Campiglia, p.o di S.ta Maria a faella si battezo q.o di quatro di Maggio. Compare Francesco di Simone, p.o di S.to Miniato Ascho. C.e M.a Domenica di Antonio di Benedetto, in detto populo. Nacque addi 3 detto

Addi 11 di Marzo 1577/8

Cate.na et R(omola) figlia di Giovanni di Pagolo Piccardi p.o di santo Lorenzo a San Miniato. Compare Franc.o di Simone P. di Santo Miniato c.e sopradetto.

S(i) B(attezzò) Addi 6 di aprile 1579

Maddalena et Romola figliola di Paulo di Carlo da Campiglia populo di Santa maria afaella Comare Mona Dianora figliola di Martino da Simonte pop San miniato

+ Addi 25 di luglio 1580

Jacopo et Romulo di Giovanni di Carlo pichardi da Campiglia p.o di S.ta M.a a Faella si battezo q.to di sopradetto Compare Anto.o di Benedetto di Antonio detto Brinato mugnaio et M.a M.a donna di Lor.zo di Martino da Simonti. Ambidua del p.o di S.to Miniato Ascho. nacque addi detto.

+ Addi 31 di luglio 1580

Maria et Romula di Pagolo di Carlo piccardi da campiglia p.o di S.ta M.a a faella si Battezo q.o sopra detto. Compare Bart.o di Sandro Gius p. di S.to Piero a Cascia

Addi 29 di Giugnio 1583

Rom.lo e Pietro figliolo di Paulo di Carlo da Campiglia populo di s.ta Maria a Faella si battezzo' questo di sopra detto compare Bar.mo di Sandro di Giusti di s.to Piero a Cascia

Addi 28 di ottobre 1586

Simone e Lorenzo di Francesco di Pierantonio da campiglia p.o di S.to Miniato si b.o adi detto Compare Jacopo di benedetto da via largha di d.o p.o e comare m.a Chiara di Franc.o Mannozzi della faella p.o di S. jacopo a Montevarchi

Addi 30 di luglio 1587

Polito et Romulo figliuolo di Paulo di Carlo di Paulo pichardi p.o di S.ta M.a a Faella si Battezzo' q.to di 30 di Luglio 1587. Com.re M.a Lucretia vedova e Donna fu di Piero di Mariano dalla Canova p.o di S.ta M.a a Scho'. Nacque addi 29 detto.

Addi 24 di Ottobre 1588

Carlo et R(omol)o figlio di pagolo da Campiglia po di S. Maria a Faella na que adi d. e si b.o adi' 27 di ottobre 1588 compari furno Batista di Bernardo da fighine e per lui tenne Ant.o di Santi di Nofri da Campiglia p.o faella comare m.a Lucrezia di piero dalla Canova p.o della pieve S.ta M.a ascho.

Adi 7 di febb.o 1588/9

Lisabetta et Ro.a figlia di fran.co di piperantonio da Campiglia p.o di S. Miniato ascho si b.o adi d. compari furno Jacopo di Benedetto del p.o di S. Miniato ascho comare M.a Lucretia di Giovanni della grata e per lei tenne M.a maria di Ant.o da Campiglia p.o di S.Miniato

Addi 4 di Giugno 1591

Carlo et R.o fig.lo di Francescho di pierantnio da campiglia po di S. Miniato Ascho si b.o adi compari Matteo di Niccolo da vaggio e m.a fiametta di Lorenzo Canattieri del po del tarigliesi e per lei tenne Sandra di matteo di Michele di Lorenzo grassi del po di S. Miniato ascho

+ Addi X. d ottobre 1593

Pierantonio et Romulo di Lorenzo di Pierantonio da Campiglia p.o di Saminiato ascho, si Battezo q.to di X detto, et si è scritto qui per essere nato qui nel p.o Compari M.o Lorenzo di Orlando chalzolaio alla Canova qui del p.o della Pieve

+ Addi 26 di febraio 1593/4

Horatio et Romulo di Dom.o di Pierantonio da campiglia al presente qui del popolo della Pieve di S. maria ascho si battezzo q.o di 26 detto Compare Simone di Luca da Codilungo p..o di Sa Miniato ascho. Nacque addi detto

Addi 1 di Ag.o 1594

Pierant.o et R.o figlio di Lorenzo di Pierant.o da campiglia p.o di S. Miniato asco si b.o adi d. compare Gabbriello

Addi 29 di Agosto 1594

Maddalena et R.a figlia di Niccolo di Gio.ni di carlo da campiglia si b.o adi d. comare M.a Caterina di bart.o p.o di S. Miniato asco

Addi XI di Settembre 1594

Giovanni et Romulo di Bartolomeo di Pagolo di Carlo Piccardi da Campiglia populo di Sanminiato a Scho. Si Battezo q.to di XI detto. Compare, Matteo di Romolo di matteo, in detto populo Nacque addi X detto

A di 18 di febraio 1594/5

Pier Antonio e Rom.o. figlio di Lorenzo di Pier Ant.o Piccardi da Campiglia pop.o di S. M.a a faella si battezo' a di' detto. Compare fu Ant.o di mart.o di Dom.co da Simonti pop.o di San miniato.

A di 4 d' agosto 1597

Verginia e romula figlia di Lorenzo di pierant.o Picchardi da Campiglia si battezo d.o di sopra suo compare fu s. vincentio di Lorenzo tenducci da scarperia te e per lui tenne fabbritio di lorenzo tenducci di d.o luogo

A di 16 di Maggio 1598

Lisabetta e romula figlia di fran.co di pierant.o da campiglia populo di s.o miniato si battezzo d.o di di sop.a suo compare fu Jacopo di benedetto di moro di d.o populo e sua comare fu m.a anna di Sra di Mich.le di ... populo di s.a m.a a faella

Adi 7 di gen.o 1598/9

Fran.ca e romula figlia di bart.o di pagolo da campiglia si battezo d.o di di sop.a suo compare fu mich. d'agost.no ... del populo di S.o Thome a ostina

Addi 11 di Gennaio 1598/9

Giovanni e R. figliuolo di carlo di Gio. da Campiglia si battezzo questo di d. Compare Franc.o di Gio. Grati del popolo di S. Miniato

 

 

 

 

 

MAPPE DEI CAPITANI DI PARTE GUELFA RIVEDUTE E CORRETTE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Scegli la pagina   ……………VAI ALL'INDICE GENERALE