contatti : pierluigi18faber@libero.it

ing.Pierluigi Carnesecchi

indice generale : http://www.carnesecchi.eu/indice.htm

 

Storia dei Carnesecchi 1

Storia dei Carnesecchi 2

Storia dei Carnesecchi 3

.

. Florentine Renaissance Resources: Online Tratte of Office Holders 1282-1532

FLORENTINE RENAISSANCE RESOURCES:

Online Tratte of Office Holders 1282-1532

Edited by David Herlihy, R. Burr Litchfield, Anthony Molho
and Roberto Barducci.
(© Copyright R. Burr Litchfield and Anthony Molho, 2000. All rights reserved.)


borse
R. Burr Litchfield Normal Robert Litchfield 3 2 2003-04-14T21:07:00Z 2003-04-14T21:08:00Z 1 5606 31957 Brown University 266 74 37489 10.2625

Breve rassegna storica del sistema elettorale fiorentino

Tre Maggiori Registrazioni delle nascite Elezioni delle Arti Bibliografia

I Tre maggiori (Serie 05). I Tre Maggiori, i più alti uffici esecutivi della Repubblica fiorentina, erano formati dal Gonfaloniere di Giustizia e dai Priori (assistiti da un notaio), e da due consigli consultivi: i Buonuomini e i Gonfalonieri di Compagnia. Il Gonfaloniere di Giustizia e i Priori venivano chiamati la “Signoria”; i due consigli consultivi i “Collegi”. L’iter legislativo era iniziato dalla Signoria, discusso in consultazione con i Buonuomini e i Gonfalonieri di Compagnia, e poi, in certi casi, approvato oppure rigettato dal Consiglio generale del Popolo o dal Consiglio del Comune. In alcune circostanze speciali Balie temporanee elette ad hoc, i cui membri comprendevano gli uomini correntemente eletti ai Tre Maggiori, ma anche molti altri,  venivano incaricate di trattare materie di particolare peso e significato politico.

1282 -- Giugno. Furono eletti i primi tre priori (Priori delle Arti): Bartolo di Iacopo Nardi (dell’Arte di Calimala e del Sestiere di Oltrarno), Rosso Bacherelli (Arte del Cambio, Sestiere di S. Piero Scheraggio), e Salvi di Chiaro Girolami (Arte della Lana, Sestiere di S. Pancrazio). I precedenti governi della città erano stati per la maggior parte nobili. In agosto il numero dei priori aumentò a sei (in rappresentanza di diverse arti e di ciascuno dei sei Sestieri della città). I Priori erano eletti con vari metodi, ma almeno inizialmente per cooptazione in consultazione con i Priori uscenti, i Savi e i Consoli delle Arti Maggiori.

 

1293 – Dal novembre 1292 fino alla primavera del 1293: “Ordinamenti di Giustizia”. Questi ultimi definirono ulteriormente i più alti uffici e affrancarono qualcuna delle Arti Minori. Essi difesero i caratteri “Guelfi” del regime escludendo i nobili (“magnati”, spesso “Ghibellini”) dall’accesso alle cariche. Un settimo priore apparve come Gonfaloniere di Giustizia (“vexillifer iustitiae”), con il compito di eseguire le sentenze giudiziarie pronunciate dal Podestà (ufficiale giudiziario principale—sempre forestiero) e di assumere la guida della milizia delle arti.

 

1293 – Febbraio. Primo Gonfaloniere di Giustizia: Baldo Ruffoli del Sestiere di Porta del Duomo. Egli è conosciuto (secondo il Davidsohn) per essere stato un protetto di Giano della Bella, il cui nome è spesso associato agli Ordinamenti di Giustizia e che era uno dei Priori nominati nel febbraio 1293.

 

La costituzione fiorentina si avviò a farsi decisamente stabile. Comunque, le circostanze politiche influenzarono l’elezione dei Tre Maggiori in molti e significativi punti. Le politiche fiorentine del quattordicesimo secolo furono influenzate dalle contese interne e dai rapporti internazionali, e da un raffinamento del processo elettorale. (Per una esauriente e dettagliata discussione dello sviluppo del sistema politico nel quattordicesimo secolo, vedi John M. Najemy, Corporatism and Consensus in Florentine Electoral Politics, 1280-1400. [Chapel Hill: University of North Carolina Press, 1982].)

 

1301 – Nella continua lotta fra i Guelfi “Bianchi” (Cerchi) e “Neri” (Donati), Corso Donati (sostenuto dalle truppe di Carlo di Valois) entrò in città in ottobre, liberò i prigionieri, attaccò il Palazzo della Signoria ed impose il 7 novembre l’elezione di una Signoria alternativa (tutta “Nera”), che rimase in carica fino all’entrata in ufficio della successiva, regolarmente eletta il 15 dicembre. Quindi nel novembre del 1301 ci furono due liste di priori. I “Bianchi” non tornarono al potere. Dante Alighieri (che aveva servito una volta come priore) fu esiliato da Firenze nel 1302 nel pieno della crisi.

 

1304 e 1313-16 – Come risposta alle ulteriori lotte civili il gruppo al potere prese la precauzione di raddoppiare quasi il numero dei priori nelle elezioni del febbraio e dell’aprile 1304, fra le elezioni dell’aprile 1313 e quelle dell’agosto 1314, e in quelle dell’ottobre e del dicembre del 1316. Perciò in questo periodo troviamo un numero doppio di priori.

 

1328 – Una riforma del sistema elettorale stabilì che l’elezione per gli uffici più importanti dovesse effettuarsi per sorteggio (estraendo a caso da borse: la Tratta, al plurale le Tratte) dopo periodici scrutini preventivi dei candidati eleggibili. Nonostante che i dodici Buonuomini (due per ciascun Sestiere – dal 1321) e i diciannove Gonfalonieri di Compagnia (portabandiera della milizia urbana – quattro dal Sestiere di Oltrarno e tre da ciascuno dei rimanenti Sestieri  -- dal 1304-06 circa)  esistessero da prima, la prima lista di nomi del Priorista di Palazzo (registrazione ufficiale dei membri della Signoria) per i Gonfalonieri di Compagnia è disponibile a partire da quelli entranti in ufficio il 7 dicembre, e per i Buonuomini da quelli entranti il 12 dicembre 1328.

 

1343 – Successivamente al tentativo di Gualtieri di Brienne (il cosiddetto Duca d’Atene) di assumere la Signoria di Firenze (dal settembre 1342 fino al luglio 1343), il gruppo che lo destituì varò una riforma del sistema di selezione per i più alti incarichi. In agosto, quattordici Riformatori sotto la guida del vescovo di Firenze, Agnolo Acciaioli, rimossero  senza indugio la proibizione dell’accesso alle cariche nei confronti dei “magnati” (“grandi”). I nomi del consiglio consultivo eletto in quel mese in sostituzione dei Buonuomini assommavano quattro “grandi” (Bartolo di Iacopo Bardi, Domenico di Iacopo Cavalcanti, Nepo di Doffo Spini e Beltrame Pazzi) a quattro “popolani” (Adovardo Belfredelli, Francesco di Lotto Salviati, Piero di Feo e Piero Rigaletti).

 

I Riformatori ristrutturarono la città dai sei Sestieri esistenti in quattro Quartieri, più adatti questi ultimi a contenere l’espansione della popolazione verso il terzo cerchio di mura, costruito di recente. Il Sestiere di Oltrarno divenne il quartiere di S. Spirito, il Sestiere di S. Piero Scheraggio e un terzo di quello di S. Piero Maggiore si trasformarono nel quartiere di S. Croce, i Sestieri di S. Trinita e di S. Pancrazio composero il quartiere di S. Maria Novella, e il Sestiere di Porta del Duomo e due terzi del Sestiere di S. Piero Maggiore dettero vita al quartiere di S. Giovanni.

 

La soluzione adottata per il nuovo sistema di selezione dei priori riservò un posto sicuro ai “grandi”. Nell’elezione di dodici priori nell’agosto del 1343, uno per ciascun quartiere fu scelto fra i “grandi, e due fra i “popolani”. Ma i “grandi” priori furono espulsi dalla città il 22 settembre e la contro-soluzione adottata dai rimanenti priori “popolani” dall’agosto fino alla successiva elezione dei priori (ottobre 1343) avviò un sistema destinato a continuare: il Gonfaloniere di Giustizia e il Notaio, otto Priori (due per ciascun quartiere), esclusione dei “grandi” dalle cariche degli uffici, elezione dei priori sia dalle Arti Maggiori che da quelle Minori (in differenti, ma variabili proporzioni). La distribuzione dell’ufficio fra diverse Arti fluttuò durante gli anni ’40 e i primi anni ’50. Il numero dei Buonuomini rimase di dodici dopo la riforma del 1343, ma il numero dei Gonfalonieri di Compagnia fu ridotto da 19 a 16, nel rapporto di uno per ciascuno dei quattro Gonfaloni componenti ciascun quartiere. (Nessun nome di regolari Buonuomini fu registrato nel Priorista di Palazzo o nei Giornali delle Tratte tra l’elezione del maggio del 1342 e il giugno 1346, o dei Gonfalonieri di Compagnia fra il luglio 1342 e il dicembre 1345.)

 

Cambiarono anche le date d’ingresso in ufficio. Se in precedenza il Gonfaloniere di Giustizia, il Notaio e i Priori cominciavano il loro periodo di due mesi il 15 del mese, adesso essi sarebbero entrati in carica il primo giorno del mese successivo all’elezione: gennaio, marzo, maggio, luglio, settembre e novembre. I Gonfalonieri di Compagnia cominciavano il loro periodo di quattro mesi il 7 del mese seguente a quello delle elezioni: gennaio, giugno e settembre. I Buonuomini invece cominciavano il loro periodo di tre mesi il 15 (dicembre, marzo, giugno e settembre) ed erano estratti intorno al 12 di quello stesso mese. In un dato anno il primo termine dell’entrata in carica per Gonfaloniere di Giustizia, Notaio e Priori, e per i Gonfalonieri di Compagnia cominciava nella prima settimana di gennaio dopo la loro elezione negli ultimi giorni di dicembre del precedente anno; il primo termine per i Buonuomini per quello stesso anno cominciava il 15 dicembre del precedente anno. (Nonostante che secondo il calendario fiorentino, in uso fino al 1751, l’anno cominciasse il 25 marzo, il primo termine degli incarichi per un anno cominciava nondimeno in dicembre-gennaio, quando l’intero complesso degli uffici cambiava contemporaneamente).

 

1348 – La Morte Nera decimò così radicalmente la popolazione di Firenze, che le borse dello scrutinio del 1343 dovettero essere aperte e i nomi letti a voce alta per verificare chi fosse ancora tra i viventi, e nuove borse furono create (Borsa vecchia, Borsa dei Morti, Borsa nuova). Prima del 1348 la popolazione di Firenze poteva aver raggiunto all’incirca i 100.000 abitanti; in seguito essa fluttuò intorno ai 50.000, con forse 20.000 in meno nel tardo Trecento e nel primo Quattrocento, e forse 20.000 in più nel tardo Quattrocento e nel primo Cinquecento.

 

Scrutini : Il primo passo per conseguire l’ufficio era quello di superare uno degli scrutini periodici dei candidati considerati eleggibili. I candidati dovevano essere iscritti ad una delle arti e (almeno inizialmente) esercitare un lavoro effettivo. Gli scrutini erano tenuti, e i nomi proposti poi votati, da speciali commissioni che avevano una composizione varia. Teoricamente,  uno scrutinio veniva indetto all’incirca ogni cinque anni, ma, come ogni altro aspetto, anche quello relativo agli incarichi agli uffici implicava considerazioni di tipo politico. Poteva infatti essere di grande vantaggio per il gruppo al potere procrastinare l’organizzazione di uno scrutinio e la creazione di nuove borse. Comunque, una crisi politica generalmente sollecitava un nuovo scrutinio.

 

Estrazioni e divieti : Le borse contenenti le cedole con il nome erano tenute sotto chiave nella sacrestia della Basilica di Santa Croce. La cassetta in cui erano conservate veniva portata nel Palazzo della Signoria e aperta in presenza del Gonfaloniere di Giustizia, dei Priori, dei Collegi e di altri ufficiali. Le estrazioni eseguite dal Notaio della Signoria (uno degli ufficiali amministrativi subordinati) cominciavano con il più vecchio gruppo di borse (un nuovo scrutinio non negava il diritto degli individui scrutinati precedentemente di aspirare agli uffici -- e le Borse più vecchie erano talvolta unite insieme). I nomi erano estratti  e la loro corrente eleggibilità era così determinata. La pura e semplice estrazione iniziale significava che un uomo era stato “veduto”, ma questo non voleva dire che egli fosse anche “seduto” in ufficio. I divieti (proibizioni all’accesso alla carica) potevano scaturire dal fatto che un individuo aveva avuto un incarico di recente, oppure che un esponente della sua famiglia lo deteneva in quel momento. In modo crescente, via via che il sistema si sviluppava, i padri immettevano negli scrutini i loro figli minori, e l’individuo estratto poteva non raggiungere l’età richiesta per quell’ufficio. Inoltre, altri individui potevano essere assenti da Firenze, in arretrato con le tasse (speculo), o soggetti ad una grande varietà di condizioni. Ancora, l’individuo in questione poteva essere morto da quando il suo nome era stato posto inizialmente in una borsa. L’estrazione dei candidati considerati eleggibili continuavano fino a che il numero esatto degli incaricati era “seduto”.

 

Il nome degli uomini estratti agli uffici (“veduti” e “seduti”) erano registrati nei “Giornali” delle Tratte (la nostra fonte principale). Le entrate nei giornali cominciarono il 29 dicembre 1345, ma all’inizio non tutti i nomi furono inseriti ed inoltre c’erano alcune lacune negli stessi Giornali. Prima e dopo il 1345 abbiamo recuperato i vuoti della Signoria grazie al Priorista di Palazzo. Ma questo non è stato possibile per i due Collegi, essendo i Giornali l’unica loro fonte continuativa; ecco perché, soprattutto nel quattordicesimo secolo, per questi uffici sono rimaste delle lacune (vedi le “Notes on the coding and editing of the data file”).  Comunque, per quanto ne sappiamo, non è restata per nessun altro sistema elettorale una fonte tanto antica e dettagliata, come quella contenuta nei Giornali delle Tratte.

 

1378 – Il tumulto dei “Ciompi”. La vana rivolta dei Ciompi, organizzata dalle Arti Minori e dagli uomini fuori dalle corporazioni (“scorporati”), mirava alla riduzione dell’assoluta prevalenza esercitata negli uffici dagli uomini delle Arti Maggiori. I turbulenti e sanguinosi eventi di quella estate si riflessero nell’identità degli uomini estratti ai Tre Maggiori. La nuova Signoria eletta il 26 luglio si evidenzia per le  occupazioni inusuali attribuite al Gonfaloniere di Giustizia e ai Priori, poi per le  sostituzioni fatte il 2 settembre, ed infine per l’elezione di una Signoria, sotto l’egida dei Ciompi in agosto/settembre, tratta da tre borse rappresentanti differenti tipi di arti: Arti Maggiori, Arti Minori e “Popolo di Dio” (i lavoratori non organizzati). Ancora si possono notare una frequente e particolare mortalità, nonché varie sostituzioni avvenute fra i Gonfalonieri di Compagnia nel 1378.

 

La distribuzione degli uffici (“distributio”) fra le Arti Maggiori e quelle Minori . Non soltanto gli uffici venivano rigorosamente distribuiti fra le differenti circoscrizioni urbane, ma un’ulteriore selezione veniva fatta in base all’appartenenza alle Arti Maggiori o Minori, determinando la creazione di differenti borse. Questa particolarità fu ben evidente durante gli anni ’40 e al tempo dei Ciompi, e i caratteri della distribuzione ebbero ulteriori sviluppi nelle due decadi seguenti al tumulto. Per quanto riguarda le implicazioni politiche del sistema elettorale, anche le arti vi contribuirono, mutando nella loro organizzazione, e venendo così a rappresentare non tanto lavori individuali economicamente distinti, quanto coalizioni politiche di attività (tra le Arti Maggiori i Medici e gli Speziali; tra le Arti Minori gli Oliandoli e i Pizzicagnoli). Dalla fine degli anni ’40 l’ufficio del Priorato era distribuito in modo che due degli otto priori per ciascuna elezione provenissero dalle Arti Minori; il resto da quelle Maggiori. La selezione del Gonfaloniere di Giustizia ruotava ogni volta secondo il quartiere, e il quartiere del Gonfaloniere ero lo stesso dei due priori provenienti dalla Arti Minori. Tale distinzione si evince dalle occupazioni riportate per i priori,  e là dove i Giornali delle Tratte o i Prioristi non la rilevano, noi l’abbiamo invece aggiunta fra il 1350 e l’elezione dei priori nel 1378 (TPURS ’99’ vuol dire Arti Maggiori o “sconosciuta” e ‘03’ Arti Minori). La distinzione fra le borse è chiaramente indicata nei Giornali del 1378. Comunque, nelle due decadi dopo il 1378 (fino a quando nel 1399 i Giornali ripresero ad annotarla) il sistema continuò a svilupparsi, e perciò non è sempre certo da quale borsa gli individui venissero estratti, tanto che non abbiamo corretto il codice TPURS. Gli utilizzatori dell’archivio-dati dovrebbero saper dedurre l’arte alla quale appartenevano gli individui dalle loro occupazioni, quando riportate. Noi abbiamo colmato le lacune nel codice TPURS relativo alla Signoria per le Arti Minori dal 1399 fino alla fine della serie.

 

Pure, in forma continuativa all’incirca dal 1382, vennero fatte distinzioni fra Buonuomini e Gonfalonieri. Ciò implicò un più complesso sistema di rotazione, che, comunque, non venne annotato nei Giornali fino al settembre del 1406 per i Buonuomini, e fino al dicembre dello stesso anno per i Gonfalonieri di Compagnia. Non abbiamo aggiunto distinzioni per le borse mancanti prima del 1406, ma in seguito abbiamo colmato le lacune ritenute ovvie. Nel sistema di rotazione un quarto degli uomini scelti per ciascuna elezione provenivano dalle Arti Minori. Per i Buonuomini questo significava tre su dodici individui per ciascuna elezione (uno per ciascuno di tre quartieri), che comportava l’esclusione delle Arti Minori da un quartiere per ogni assegnazione (per l’elezione di dicembre S. Maria Novella, per marzo dell’anno successivo S. Giovanni, in giugno S. Spirito e in settembre S. Croce). Per i Gonfalonieri di Compagnia il sistema era ancora più complesso: in ciascuna elezione quattro uomini delle Arti Minori erano scelti per rotazione fra i quattro “gonfaloni” di ciascun quartiere (ad esempio: in S. Maria Novella,Vipera [codice 31] per una elezione, seguita da Unicorno [32] nella successiva, Leon Rosso [33] in quella dopo, ed infine Leon Bianco [34], poi di nuovo Vipera, e così via.).

 

Controlli elettorali . Un ulteriore problema nel sistema dell’estrazione per tratta, al di là di un’apparente, equa distribuzione degli uffici per circoscrizioni urbane e per gruppi di corporazioni, era quello di assicurare incaricati, o perlomeno uomini leali, al gruppo al potere. Già negli anni ’40 del Trecento venivano usati in certi casi gli “accoppiatori”, per preselezionare candidati prima dell’estrazione. Per conseguire tale scopo, fu adottato anche un altro mezzo, e cioè la selezione a favore delle Arti Maggiori della metà dei priori mediante uno speciale “Borsellino”, composto da artigiani “veri guelfi”, ritenuti leali verso il gruppo al potere – “quelli cittadini li quali paresse loro [la Signoria del 1387]  che fossero molto confidenti allo Stato loro” -- come un cronista (Boninsegni) scrisse. Sembra che l’uso del Borsellino fosse cominciato all’incirca nel 1387, ma non fu annotato nei Giornali delle Tratte fino al 1404. Un’indicazione che gli uomini nel Borsellino fossero pre-selezionati è data dal fatto che nelle estrazioni per gli uffici riservati allo stesso Borsellino,  prima che uno risultasse eletto (“seduto”), veniva “veduto” (codice 02) un numero inferiore di individui, rispetto alla borsa generale delle Arti Maggiori (codice 01). In sostanza la cerchia degli eleggibili era più ristretta. Comunque, nonostante questo vantaggio iniziale, anche gli uomini pre-selezionati avrebbero in seguito trovato lo sbarramento dei Divieti. Anche se lo troviamo con minor frequenza nei Giornali dopo il 1440, il Borsellino venne usato per tutto il quindicesimo secolo fino alla sospensione delle Tratte da parte del Consiglio Maggiore nel 1495. Dopo la restaurazione dei Medici nel 1512, esso non fu più annotato nei Giornali delle Tratte.

 

L’uso degli accoppiatori, benché non fosse attuato in tutti gli anni, fu un importante elemento del sistema elettorale nel quindicesimo secolo sotto il dominio dei Medici, e andò ben oltre la selezione di qualche priore attraverso il Borsellino. Per l’elezione d’ottobre nel 1403 e ancora per le elezioni d’ottobre del 1433 e 1434 (dopo il bando e poi appena dopo il ritorno di Cosimo de’ Medici) i nomi della Signoria mancano dai Giornali delle Tratte; perciò li abbiamo trascritti dal Priorista di Palazzo. Là dove emerge la lacuna c’è un’annotazione: “hic deficit prioratus”. Questo potrebbe indicare che gli uffici erano eletti a mano (cioè, in effetti, per nomina). (Il sistema del controllo elettorale sotto i Medici è approfonditamente discusso nell’opera di Nicolai Rubinstein, The Government of Florence under the Medici (1434-1494). [Second edition, Oxford: Clarendon Press, 1997].)

 

Registrazioni di nascita . (Serie 10). In conseguenza della crescente tendenza dei padri ad inserire negli scrutini i loro figli al di sotto dell’età richiesta, ed alle richieste di età per gli incarichi agli uffici, gli individui nati dopo il 1381 furono invitati nel 1429 a dichiarare la loro data di nascita ai Conservatori di Legge. Ci fu un’ulteriore legislazione sulla materia nel 1457. Le “approvazioni di età” dei Conservatori di Legge non esistono più; i registri dell’Archivio delle Tratte dai quali abbiamo estratto le “date di nascita” per la Serie 10 sono per la maggior parte elenchi alfabetici adibiti ad uso interno delle stesse Tratte al tempo delle estrazioni. Dopo il 1457 sono segnate anche le date di registrazione della nascita. Qualche individuo, al tempo della registrazione, fornì la propria età, piuttosto che la data di nascita esatta e qualche data di nascita era dichiarata retrospettivamente fino agli ’80 del Trecento. Dopo il 1457 le date di nascita di circa metà degli uomini giovani erano dichiarate prima che essi raggiungessero i 20 anni. Tre quarti di secolo prima la media di tali individui si aggirava sui 30 anni. Le dichiarazioni erano più numerose negli anni dello scrutinio. Per l’esattezza, molti individui dei quali furono registrate le date di nascita mai occuparono un ufficio.

 

1434 – Inizio del dominio dei Medici. Nel settembre del 1433 Cosimo di Giovanni de’ Medici, un oppositore del gruppo al potere capeggiato da Rinaldo di Maso degli Albizzi, fu arrestato e bandito da Firenze. Ciò provocò una crisi politica. La Signoria eletta nell’agosto del 1434, che entrò in ufficio il 1° settembre, indisse un’assemblea generale di cittadini, un “Parlamento”, che approvò la creazione di una Balia. Questa si riunì il 28 settembre, richiamò Cosimo il 29, poi esiliò Rinaldo degli Albizzi e qualcuno dei suoi seguaci. Ci fu di conseguenza un nuovo scrutinio di aspiranti agli uffici e vennero create nuove borse. I Medici esercitarono il loro dominio e la leadership su Firenze, occupando non molto spesso gli incarichi pubblici, come si può facilmente accertare dai registri delle Tratte. Alla morte di Cosimo de’ Medici (Pater Patriae), il 1° agosto 1364, gli successe come capo-famiglia suo figlio Piero (Il Gottoso), che morì il 3 dicembre. Egli fu seguito dal suo famoso figlio Lorenzo (Il Magnifico), che a sua volta spirò l’8 aprile del 1492. Il figlio di Lorenzo, Piero,  fu espulso da Firenze nel novembre del 1494, in parte a causa degli errori diplomatici in cui incorse durante la crisi internazionale provocata dall’invasione dell’Italia da parte di Carlo VIII, re di Francia, che entrò in Firenze per breve tempo in quel mese.

 

1478 -- La cospirazione dei Pazzi. Un gruppo di cospiratori tentò di assassinare Lorenzo de’ Medici e suo fratello Giuliano in duomo, il 26 aprile del 1478. Lorenzo fuggì; Giuliano invece rimase ucciso. Iacopo di Andrea de’ Pazzi fu arrestato ed impiccato; il suo corpo fu profanato. L’elezione di nuovi Gonfalonieri di Compagnia il 28 aprile fu rimandata all’8 maggio. La cospirazione dei Pazzi probabilmente influenzò  la creazione del Consiglio dei Settanta nel 1480, che assorbì alcuni dei poteri della Signoria; inoltre determinò il declino dell’influenza dei Tre Maggiori, che proseguì ulteriormente sotto il Consiglio Maggiore del 1494.

 

1494-1512 – Il Consiglio Maggiore. Nella reazione anti-medicea del novembre del 1494, un nuovo Parlamento e una Balia crearono il Consiglio Maggiore il 24 dicembre, un ingombrante consiglio con oltre 3000 membri (chiunque fosse stato eletto in precedenza ai Tre Maggiori, lui o un membro della sua famiglia, poteva parteciparvi). Il grande salone assembleare nel Palazzo della Signoria fu frettolosamente approntato per le sue riunioni. Il salone doveva essere inizialmente affrescato da Michelangelo e da Leonardo da Vinci; l’attuale decorazione fu commissionata dal duca Cosimo I de’ Medici a Giorgio Vasari negli anni ’60 del Cinquecento, quando fu eretto anche il soffitto della sala. In risposta all’incertezza dei tempi furono nominati nuovi accoppiatori, e il numero dei Gonfalonieri di Compagnia fu triplicato nelle elezioni del dicembre del 1494. La predicazione carismatica di fra’ Girolamo Savonarola, un frate domenicano di Ferrara diventato Priore del Convento di S. Marco nel 1490, influenzò ulteriormente la situazione politica. Egli fu infine arrestato, scomunicato, torturato, impiccato e bruciato sul rogo in Piazza della Signoria il 23 maggio 1498. Il quadro politico di Firenze venne inoltre complicato (fino agli anni Trenta del Cinquecento) dall’intervento della Francia e della Spagna nelle guerre d’Italia. Da questo periodo turbolento scaturì l’intensa discussione politica riflessa nelle opere di Niccolò di Bernardo Machiavelli (che mai fu tratto ai Tre Maggiori) e di Francesco di Piero Guicciardini (che servì una sola volta come priore).

 

Il Consiglio Maggiore sospese la selezione degli incarichi d’ufficio attraverso le Tratte e vi sostituì un sistema selettivo all’interno del Consiglio mediante Elettori (che erano  ineleggibili agli uffici). Tale selezione cominciò nel maggio del 1495. Con la sospensione delle Tratte, anche i relativi Giornali cessarono presto di esistere; per cui abbiamo dovuto prelevare i nomi degli incaricati da altre fonti. Soltanto i nomi degli uomini “seduti” in ufficio sono reperibili fra il 1497 (quando i Giornali terminarono) e la restaurazione dei Medici nel settembre 1512, e per molti di essi. alcuni dettagli sono indisponibili

 

1502 – Piero Soderini “gonfaloniere a vita”. Nel tentativo di stabilizzare le politiche del Consiglio Maggiore, Piero di Tommaso Soderini fu eletto “Gonfaloniere di Giustizia a vita” nel settembre del 1502. Perciò, a partire dalla sua elezione, non vi furono più nomi di Gonfalonieri di Giustizia fino alle elezioni dell’ottobre 1512, dopo la restaurazione dei Medici.

 

1512 – La restaurazione dei Medici. Con l’esercito spagnolo accampato a Prato, Piero Soderini fuggì in esilio alla fine d’agosto del 1512. I membri restanti della Signoria lo sconfessarono. Un nuovo Parlamento (limitato ai sostenitori dei Medici) e una Balia restaurarono i Medici nella persona effettiva del cardinale Giovanni de’ Medici (secondo figlio di Lorenzo il Magnifico) che fu poi capo-famiglia. Egli era stato fatto cardinale nel 1489 e fu eletto papa con il nome di Leone X nel marzo del 1513. Morì nel 1521. Il partito mediceo tentò di ripristinare il sistema politico così come era stato sotto Lorenzo, con il Gonfaloniere di Giustizia, i Priori e i due Collegi, scelti ancora con il metodo delle Tratte, anche se le elezioni venivano ora controllate dal partito mediceo. Le prime elezioni mediante le Tratte furono quelle dell’ottobre del 1512. Il Consiglio Maggiore fu rimpiazzato dal Senato dei 70 e dal Consiglio dei 100. (Una succinta e dettagliata relazione dell’ultimo periodo della repubblica è in J. N. Stephens, The Fall of Florentine Repubblic, 1512-1530. [Oxford: Clarendon Press, 1983].)

 

1527-1530 – L’”ultima repubblica”. Dopo il sacco di Roma ad opera delle truppe mercenarie dell’imperatore Carlo V nel maggio 1527, e la fuga ad Orvieto di papa Clemente VII (Giulio de’ Medici), il gruppo anti-mediceo a Firenze prese il potere. Giulio de’ Medici era un figlio di Giuliano, il fratello assassinato di Lorenzo, e da cardinale aveva guidato il regime in Firenze; egli era stato eletto papa nel 1523. In Firenze, una nuova Balia si preparò a restaurare il Consiglio Maggiore del 1494. Incaricati sostitutivi per la Signoria e i Collegi furono scelti il 31 maggio, e i nomi di quelli eletti dal Consiglio Maggiore furono registrati nei Giornali delle Tratte. I Gonfalonieri di Giustizia eletti ebbero ancora un periodo di carica piuttosto lungo: Niccolò di Piero Capponi (maggio 1527), Francesco di Niccolò Carducci (aprile 1529), Raffaello di Francesco Girolami (gennaio 1530).

 

In conseguenza della riconciliazione fra papa Clemente VII e l’imperatore Carlo V, Firenze fu assediata dalle truppe imperiali capeggiate dal principe di Orange dall’autunno del 1529 fino alla resa della città, il 12 agosto del 1530, dopo la battaglia finale di Gavinana.

 

1530-32 – Il Ducato. I Medici furono reintegrati nell’aprile del 1531 da Carlo V nella persona di Alessandro de’ Medici, che fu fatto signore di Firenze. Alessandro era un figlio illegittimo di Lorenzo de’ Medici, il duca di Urbino, e perciò un nipote di Piero e un pronipote di Lorenzo il Magnifico. Un anno dopo, nell’aprile del 1532, dodici Riformatori della fazione medicea dell’elite fiorentina cambiarono la costituzione. La riforma del 1532 riconobbe Alessandro de’ Medici come duca, abolì la Signoria e i Collegi, e stabilì un nuovo Magistrato Supremo saldamente controllato dal Duca, che sovrastava un Senato dei 48 e un Consiglio dei 200. Gli ultimi Gonfalonieri di Compagnia furono selezionati nell’aprile 1531, gli ultimi Gonfaloniere di Giustizia, Notaio e Priori nel febbraio  1532, e gli ultimi Buonuomini in marzo.

 

Quando Alessandro de’ Medici venne assassinato nel gennaio 1537 (dal suo parente Lorenzino de’ Medici – chiamato “Lorenzaccio”) l’elite fiorentina riconobbe come duca Cosimo de’ Medici. Cosimo era il figlio di Giovanni dalle Bande Nere, un lontano cugino di Cosimo Pater Patrie, vissuto nel secolo precedente. Sotto il Duca Cosimo I (che fu fatto Granduca nel 1570) si svilupparono le più caratteristiche istituzioni burocratiche del Granducato mediceo.

 

Elezioni delle Arti . (Serie 06). Si è spesso detto che la repubblica fiorentina scaturisse inizialmente dalle Arti, dal momento che l’appartenenza ad esse  era un requisito basilare dell’elezione agli uffici.. Il numero delle Arti riconosciute venne fissato in 21 nei primi anni del Priorato: sette “Arti Maggiori” e quattordici “Arti Minori”.

Le sette “Arti Maggiori” erano l’Arte dei Giudici e Notai; Calimala [o dei Mercatanti]; l’Arte del Cambio; l’Arte della Lana; l’Arte della Seta [o Por S. Maria]; l’Arte dei Medici e Speziali; e l’Arte dei Vaiai e Pellicciai.

 

Le quattordici “Arti Minori” erano l’Arte dei Beccai; l’Arte dei Calzolai; l’Arte dei Fabbri; l’Arte dei Linaiuoli e Rigattieri; l’Arte dei Maestri di Pietra e di Legname; l’Arte dei Vinattieri; l’Arte degli Albergatori; l’Arte degli Oliandoli e dei Pizzicagnoli; l’Arte dei Cuoiai e dei Galigai; l’Arte dei Corazzai e degli Spadai; l’Arte dei Coreggiai; l’Arte dei Chiavaioli; l’Arte dei Legnaiuoli; e l’Arte dei Fornai. Nonostante che le Arti esistessero anche in precedenza (Giovanni Villani riporta le sette Arti Maggiori al 1266), gli ultimi statuti che le riguardano sono compresi generalmente fra i decenni 1290 e1320.

 

Il comune di Firenze, dove soltanto un limitato gruppo di arti “ufficiali” veniva configurato nella costituzione, differiva decisamente dagli altri comuni italiani, che organizzavano invece in via  formale un più vasto arco di attività. La pratica fiorentina era quella di associare i vari lavori all’interno delle Arti già esistenti (perciò Giudici e Notai, Medici e Speziali, Vaiai e Pellicciai, Linaioli e Rigattieri, Oliandoli e Pizzicagnoli, Cuoiai e Galigai, Corazzai e Spadai – tutte attività associate raggruppate insieme). Per esempio, i Tintori lottarono per ottenere un’organizzazione indipendente nel quattordicesimo secolo, ma la conseguirono soltanto provvisoriamente, negli anni 1378-82, al tempo del tumulto dei Ciompi. I pochi individui identificati con l’occupazione di “Tintori” nelle elezioni delle Arti del quindicesimo secolo erano membri dell’Arte della Lana o dell’Arte dei Linaiuoli e Rigattieri. Ulteriori sotto-gruppi si notano nel quindicesimo secolo: gli Orafi erano associati per lo più all’Arte della Seta; gli Aromatari e i Barbieri con i Medici e Speziali; i Pesciaiuoli con i Beccai; i Coltellinai con i Fabbri; i Sarti con i Linaiuoli e i Rigattieri; gli Scultori (per esempio la famiglia dei Della Robbia) con i Maestri di Pietra e di Legname; i Biadaiuoli con gli Oliandoli e i Pizzicagnoli; i Cassettai con i Legnaiuoli. Venivano fatte anche  distinzioni di lavoro nella composizione delle differenti Borse dalle quali erano tratti i Consoli delle Arti. I Consoli dell’Arte della Lana erano estratti dalle quattro borse rappresentanti le diverse circoscrizioni della città (chiamate “conventi”): S. Pancrazio (la parte occidentale della città), Oltrarno (la parte meridionale), S. Martino (la parte settentrionale), e S. Piero Scheraggio (la parte orientale). I Consoli dell’Arte della Seta erano tratti da tre Borse: Setaiuoli, Ritagliatori e Fondacai (proprietari dei magazzini -- comprendenti gli orafi). I Consoli dell’Arte dei Linaiuoli e Rigattieri venivano estratti da due Borse: Linaiuoli e Rigattieri.

 

Le arti imposero certe modalità prescritte di produzione, matricolazione, scrutinamento e risoluzione delle dispute interne. Ciascuna era governata da un magistrato di “Consoli”, sorteggiati fra i maestri eleggibili delle arti – i lavoratori subordinati nelle varie attività (“sottoposti”) erano esclusi da tale privilegio. I Consoli stavano in carica per un periodo di quattro mesi, ed entravano in ufficio in gennaio, maggio, settembre.

 

L’Arte della Lana aveva otto consoli; Seta, Medici e Speziali, Beccai, Calzolai e Fabbri ne avevano sei; Calimala (Mercatanti), Cambio, Vaiai e Pellicciai, Linaiuoli e Rigattieri, Maestri di Pietra e di Legname, Oliandoli e Pizzicagnoli, Coreggiai, Chiavaioli, Legnaioli e Fornai ne avevano quattro; Vinattieri, Albergatori, Cuoiai e Galigai, Corazzai e Spadai ne avevano tre. Gli scrutini degli eleggibili venivano organizzati all’interno di ciascuna arte. Il sorteggio e i divieti all’insediamento finale operavano in maniera simile a quella valida per i Tre Maggiori.

 

Nella passata generazione ci sono stati pochi studi sulle arti fiorentine. Si può supporre che una famiglia particolare si iscrivesse soprattutto ad un’arte (come avvenne qualche volta), comunque ci fu chiaramente una certa flessibilità nell’appartenenza alle arti. Alcune famiglie (per esempio i Medici) trovarono economicamente e politicamente vantaggioso associarsi a molte arti. I cognomi, di certo, non sono prove sicure di coesione familiare, e si vede come molti di essi (celando in realtà branche di famiglie) fossero largamente distribuiti fra diverse arti, sia maggiori che minori.

 

La Mercanzia . La Mercanzia (dal 1308 -- la Universitas mercatorum, o, nel quindicesimo secolo, i Sei di mercanzia) costituiva l’alta corte commerciale. Il suo magistrato (che stava in carica per un periodo di tre mesi nel primo Quattrocento) si componeva inizialmente di un membro per ciascuna delle cinque arti di maggior prestigio mercantile: Mercatanti, Cambio, Lana, Seta e Medici e Speziali. Un sesto membro della corte venne aggiunto estraendolo dalle arti minori nel 1372 (e al tempo dei Ciompi c’erano cinque membri dalle arti minori, che ritornarono ad essere uno nel 1387). I membri delle Arti Maggiori erano estratti dalle Borse composte da ciascuna delle cinque arti rappresentate; il sesto membro della corte era tratto da una Borsa combinata, composta da rappresentanti dell’Arte dei Vaiai e Pellicciai e delle quattordici Arti Minori. La corte impiegava anche un giurista straniero (il cui nome non appare nell’archivio-dati).

 

La Mercanzia rappresentava una magistratura piuttosto importante nel tardo Trecento e nel primo Quattrocento. I suoi membri sedevano ex-officio nel Consiglio del Popolo, e partecipavano anche alle estrazioni per i Tre Maggiori. La corte si occupava di materie importanti come fallimenti, bancarotta e frode, e di trattati commerciali con gli stati stranieri. Progressivamente, nel quattordicesimo secolo, essa si assunse il compito di eseguire le sentenze pronunciate dai consoli delle arti. Gradualmente (e particolarmente nel periodo dopo la rivolta dei Ciompi) i Tre Maggiori ed altre alte magistrature usurparono i poteri delle arti, subordinando queste ultime allo stato, ed anche la Mercanzia ebbe un ruolo in questo processo. Nel 1393 essa si arrogò la funzione di supervisore nelle elezioni dei consoli delle arti, dando perciò avvio ad una serie di registri archivistici (“Tratte di tutti i consolati delle arti”), che registravano le estrazioni anche per l’ufficio della Mercanzia, e per venti delle ventuno arti (l’arte dei Giudici e Notai era esclusa). La Mercanzia diminuì un po’ d’importanza nel tardo Quattrocento per una serie di misure introdotte sotto Lorenzo de’ Medici negli anni ’70 (e nel 1477 i periodi annuali di rotazione delle cariche dei magistrati della Mercanzia furono ridotti da quattro a tre).

 

I registri della Mercanzia per le elezioni delle arti sono molto simili ai Giornali delle Tratte relativi alle estrazioni dei Tre Maggiori, e sono la fonte dei nomi per la serie 06 dell’archivio-dati. I registri contengono i nomi e le date di estrazione per tutti i “veduti” e i “seduti”, indicando per ciascuno il risultato dell’estrazione, l’ufficio e la data della borsa. Sfortunatamente, non tutti di questi registri sono sopravvissuti. Vi sono nomi in serie continue dall’elezione del dicembre del 1393 all’agosto del 1421, dall’agosto del 1429 al dicembre del 1443, dall’agosto del 1465 all’aprile del 1474, e dall’aprile del 1480 al dicembre del 1497. David Herlihy ha codificato i registri fino al 1497.In realtà i volumi continuano fino agli anni ‘30 del Cinquecento, dopo un’altra lacuna fra il 1498 e il 1507. Non abbiamo potuto completare la serie dopo il 1497, anche se abbiamo colmato il vuoto degli anni 1433-34, che mancavano dal registro 83 della Mercanzia. Sarebbe senz’altro possibile trovare ulteriori nomi di individui estratti in ufficio negli anni mancanti (specialmente per la stessa Mercanzia), ma è comunque dubbio che l’intero spettro delle elezioni delle arti potrebbe essere in questo modo ricostruito. Nondimeno, i registri sopravvissuti forniscono una buona base per valutare, per la maggior parte del quindicesimo secolo, la partecipazione di individui e di famiglie in arti differenti.

 

 

 

Nota sugli archivi informatici di D. Herlihy

 

 

A proposito di questa versione dell’archivio-dati delle Tratte

 

L’archivio-dati fu inizialmente concepito, e in gran parte codificato, da David Herlihy e i suoi assistenti alle Università di Harvard e di Brown nei vent’anni precedenti la sua morte, avvenuta nel 1991. Il progetto è stato poi riesumato nel 1997 da R. Burr Litchfield e da Anthony Molho, colleghi di Herlihy a Brown. R. Burr Litchfield ha assunto la direzione pratica del nuovo progetto e ha controllato i master-files, Anthony Molho ha fornito consulenza e supporto logistico. Dopo la valutazione degli archivi informatici di Herlihy ed un piccolo finanziamento iniziale concesso dalla Brown nel 1997, l’assistenza finanziaria è stata ottenuta dal “National Endowment for the Humanities, Division of Preservation and Access”, nel 1998-99 per gli anni 1999-2001 (PA23264-99). Claude Goldmann del “Center for Information Sciences” ha creato l’archivio informatico leggibile in FOCUS, un programma standard di gestione dati, con il quale ha potuto rivitalizzare i master-files. Il progetto non sarebbe potuto andare avanti senza la valida assistenza paleografica ed archivistica di Roberto Barducci, che ha controllato infaticabilmente i tabulati dei dati sui registri originali nell’Archivio di Stato di Firenze, e fatto le correzioni poi trasferite sui master-files a Brown, e codificato infine i dati mancanti. Giovanni Ciappelli ha fornito un’ulteriore assistenza tecnica a Firenze. La pagina Web è stata disegnata da R. Burr Litchfield e programmata per il server My SQL da Carole Mah del “Brown Scholarly Technology Group”, sotto la direzione di Elli Mylonas. Il sito web è gestito correntemente dallo “Scholarly Technology Group”.

 

Il concetto di David Herlihy sull’archivio-dati delle nomine agli uffici

 

David Herlihy concepì l’idea di codificare a computer il corpo delle registrazioni sopravvissute delle elezioni della Repubblica fiorentina negli anni ’60, quando stava completando lo studio monumentale del Catasto del 1427, che egli aveva intrapreso in collaborazione con Christiane Klapish-Zuber dell’Ecole Pratique des Hautes Etudes di Parigi: Les Toscans et leurs familles: Un étude du catasto Florentin de 1427 (Paris: FNSP Editions de l’école des hautes etudes en sciences sociales, 1978). Egli programmò di usare il materiale delle Tratte in un ampio lavoro sulle basi sociali del sistema politico fiorentino. Quello di analizzare il sistema politico della Firenze rinascimentale era un grande soggetto, che sottolineava la sua vibrante cultura artistica ed intellettuale, e prima della sua morte nel 1991 egli enunciò un’ipotesi, divulgata in un importante articolo: "The Rulers of Florence, 1282-1532: Oligarchy, Democracy, Principate" (in A. Molho, K. Raaflaub, and J. Emlen, eds., Athens and Rome, Florence and Venice: City-States in Classical Antiquity and Medieval Italy. (Stuttgart: Franz Steiner Verlag, 1991). Comune supposizione degli storici di ogni tempo del Rinascimento fiorentino, che tuttavia non è stata mai del tutto convalidata, ma neppure decisamente respinta - spiegava Herlihy- è che il sistema della Repubblica era “oligarchico”. In sostanza bisognava chiedersi se i più importanti uffici della Repubblica, iTre Maggiori”, fossero tenuti da un numero relativo di individui e famiglie,   oppure se la classe politica non si allargasse anche ai ceti più bassi. Egli si riferiva ai molti storici che avevano contribuito a questo dibattito, dichiarando che progettava di sfidare la cosiddetta tesioligarchica”. “Come spero di illustrare”, egli scriveva, “il numero dei cittadini che cercavano attivamente uffici aumentò continuamente, anche in modo clamoroso, dal primo Trecento al tardo QuattrocentoL’allargamento del numero dei singoli individui incaricati a ciascun ufficio si è  rivelata ancor più sbalorditiva, in quanto il livello demografico della popolazione della città si trovava, contemporaneamente, in forte declino. Come potrebbe il numero dei cittadini saliti agli uffici più alti crescere…sotto regimi considerati comunemente come oligarchici?” (“The Rulers of Florence ”, p. 197). Con questo intervento veniva così rilanciato un importante tema per l’interpretazione del Rinascimento fiorentino.

 

Lo studio della cultura politica del Rinascimento fiorentino richiede la capacità di saper valutare chi occupava gli uffici, e i vari modi nei quali mutava nel corso del tempo l’elite politica effettiva. Fin dal diciottesimo secolo, come sappiamo, sono state pubblicate liste (prioristi) di nomi di individui eletti agli uffici del Gonfalonierato di Giustizia e del Priorato, componenti la Signoria. Ma Herlihy intendeva allargare la valutazione del gruppo dei più importanti detentori di uffici, selezionando dai Giornali delle Tratte (le registrazioni originali dei nomi degli uomini sorteggiati) anche i componenti degli altri due Collegi sussidiari che completavano i “Tre Maggiori” (i Buonuomini e i Gonfalonieri di Compagnia). Inoltre egli voleva esaminare, della Signoria e dei Collegi, non soltanto i “seduti” in ufficio, ma anche quelli rifiutati durante le estrazioni periodiche. Egli pianificò sicuramente, in vista di un’analisi informatica che si sarebbe presentata di grande estensione, ciò che egli avrebbe potuto ricavare da queste liste codificate.

 

L’esercizio degli uffici a Firenze funzionava a livelli differenti: 1) iTre Maggiori” (Signoria e Collegigli uffici esecutivi), 2) gli uffici amministrativi (gli Otto di Guardia e Balia, Capitani di Parte Guelfa, ecc., più i Vicari e i Podestà inviati nelle città del dominio fiorentino.), e 3) (al più basso livello) i Consoli delle Arti delle 21 Arti Maggiori e Minori. Nel suo studio Herlihy desiderava focalizzare il suo interesse principalmente sul primo e sul terzo livello: i Tre Maggiori e i Consoli delle Arti. La ragione dell’omissione degli uffici amministrativi dalla ricerca era fondamentalmente quella che gli uomini eleggibili ai “Tre Maggiori” coincidevano più o meno con i selezionati alle magistrature amministrative, e perciò costituivano la stessa elite politica. Egli era interessato invece a scoprire in che misura gli uomini coinvolti nell’elezione per il Consolato delle Arti penetrassero il livello dei Tre Maggiori. Un’altra ragione per non codificare i nomi degli uomini delle magistrature amministrative, nonostante queste fossero certamente importanti, era la considerazione pratica che il largo numero di tali registrazioni avrebbe reso l’archivio-dati troppo esteso per poter essere gestito. Dopo la morte di Herlihy abbiamo trovato nei suoi computers i seguenti archivi di dati, che egli aveva in gran parte completato di codificare:

 

SerieRecordsDatazioneFonte
Tre Maggiori65.8421282-1532Tratte
Elezioni delle Arti64.3151393-1521Mercanzia
Registrazioni delle nascite19.6681378-1540Tratte
Emancipazioni16.5831355-1534Mercanzia/Notificazioni
Veduti33.8951349-1478Tratte

 

La serie delle Registrazioni delle nascite si  basava sulle dichiarazioni d’età richieste a tutti i rettori d’uffici, cominciate nel 1429. Le Emancipazioni erano prese dalla serie di registrazioni contenenti informazioni sui ragazzi dichiarati “maggiorenni”, che erano state codificate e fornite a Herlihy dal professor Thomas Kuehn, il quale le aveva usate in un suo studio separato. I “Veduti” erano una compilazione di nomi di individui “veduti” per i Tre Maggiori per la prima volta, eseguita nel tardo diciassettesimo secolo (presa dai registri correntemente numerati 130-133 dell’Archivio delle Tratte) a cui noi abbiamo attribuito un’importanza secondaria, non essendo una fonte originaria.

 

La nostra iniziale indagine sugli archivi informatici ha dimostrato ampiamente che una controllata e completa edizione dei dati degli incarichi d’ufficio, a disposizione sul World Wide Web (in un formato simile a quello del Florentine Online Catasto of 1427 che abbiamo pubblicato dai suoi archivi dei dati nel 1995), sarebbe stata una fonte estremamente utile per le ricerche sulla storia fiorentina. Abbiamo sperato inizialmente di rendere disponibili tutte e sei le serie sul Web. Comunque, una più dettagliata valutazione dei dati, e le considerazioni pratiche del tempo e del denaro da impiegare, ci ha portato a concentrarci sui primi tre. Perciò la nostra Serie 05 contiene le registrazioni per i Tre Maggiori dall’Archivio delle Tratte (82.174 records). La Serie 06 le registrazioni delle Elezioni delle Arti dall’Archivio della Mercanzia (entro il 1497: 62.841 records), e la Serie 10 le Registrazioni delle Nascite dall’Archivio delle Tratte (21.386 records).

 

La codificazione e il controllo dei dati

 

David Herlihy usava un metodo di codificazione dei dati delle Tratte per certi aspetti arcaico, nonostante che fosse in linea  con la tecnologia informatica del suo tempo. Egli prendeva appunti codificati dai registri dell’Archivio di Stato di Firenze in quaderni, che poi trasportava ad Harvard e più tardi a Brown, per informatizzarli (usando un Ohio Scientific Computer che aveva soltanto 64k di RAM di memoria ed un programma di gestione che egli stesso scriveva con sistema BASIC). I files che abbiamo ritrovato nei suoi computers erano in un formato non standadizzato che li rendeva difficilmente leggibili ed impossibili da analizzare, finché l’abilità di Claude Goldman del Brown CIS non riuscì a trasformarli in files a standard rettangolare che si sarebbero potuti leggere, analizzare e pubblicare in FOCUS, un pacchetto informatico di gestione-dati. Ci siamo accorti presto che c’erano molti errori nei dati (essi non erano mai stati controllati a fondo), ed anche qualche considerevole lacuna, dovuta al fatto che Herlihy non aveva finito di codificare tutti i registri, e che i registri stessi non erano stati completati interamente. Anche l’Archivio delle Tratte era stato intanto riorganizzato, fin da quando Herlihy aveva iniziato a sistemare il materiale, tanto che il numero di corda dei registri non corrispondeva più a quelli già codificati. Qualcuno di essi non aveva inizialmente il numero di pagina. Riuscimmo, comunque, a stampare i dati grosso modo nello stesso ordine con cui apparivano nei registri originali, e Roberto Barducci si mise a controllare i tabulati sugli originali archivistici. Egli poté fare molte correzioni nei dati, completare la codificazione di quei registri che Herlihy non era riuscito a finire, e trovare fonti alternative per colmare le lacune lasciate nei Giornali delle Tratte e nei registri della Mercanzia. Le correzioni tornavano a Providence e venivano entrate nei master-files. Herlihy aveva di già cominciato a riempire i nomi mancanti dei Gonfalonieri di Giustizia e dei Priori dal priorista compilato e pubblicato da Rastrelli [Modesto Rastrelli, Priorista fiorentino istorico, Firenze, 1783]. Noi abbiamo controllato tutti i nomi presi dal Rastrelli con il Priorista di Palazzo (un originale ed ufficiale registro dei nomi dei membri della Signoria , oggi consultabile in microfilm all’Archivio di Stato), e corretto qualche errore fatto dal Rastrelli (nonostante che i numeri di registro nell’archivio-dati ancora si riferiscano al Rastrelli [RNUM 0222-0224 essendo le tre parti del Rastrelli, e RNUM 0001 il Priorista di Palazzo]).

 

Un’importante rinuncia : bisogna d’acchito riconoscere che questa non è un’edizione integrale dei Giornali delle Tratte, dei prioristi e degli altri registri archivistici sui quali i dati sono basati. I nomi nei registri appaiono in forma latina, mentre Herlihy, seguendo la lunga tradizione di tradurre in italiano i nomi in forma latina del Rinascimento fiorentino, ha così operato, e noi ne abbiamo seguito l’esempio. Nello stesso modo si è comportato con le occupazioni e i luoghi di origine (nonostante che noi abbiamo riportato molti titoli di occupazioni nella loro forma originale). Si può vedere nel talloncino visibile sulla prima pagina del sito Web il nome “Zanobius Benedicti Carocci de Strozzis”, che invece appare nell’archivio-dati come “Zanobi [di] Benedetto [di] Caroccio Strozzi”. La differente ortografia italiana dei nomi e dei cognomi usati da differenti codificatori è stata standardizzata. Dopo aver usato gli archivi informatici, si deve ammettere che una tale analisi (in pratica il vantaggio tratto da un simile archivio) sarebbe stata impossibile senza qualche giudiziosa standardizzazione dei nomi. Ci sono comunque ulteriori informazioni sul trattamento  dei nomi nell’apposita Nota dei nomi. Altre informazioni nell’archivio si  presentano in forma di codici numerici, il cui significato è stato anch’esso puntualmente controllato. Seguendo la pratica di Herlihy, le date sono state adattate all’uso moderno di fare cominciare l’anno il primo gennaio. Le date di entrata in ufficio tratte dai prioristi dopo il 1343 sono state adattate in modo da corrispondere con quelle dell’elezione riportate dai Giornali delle Tratte, effettuate negli ultimi giorni del mese precedente quello dell’entrata in carica, e non con l’inizio della carica stessa. La designazione delle borse (arti maggiori, borsellino, arti minori) sono state edite con una certa ampiezza quando c’erano lacune nei Giornali o nei registri della Mercanzia, sempre che  la borsa da cui veniva estratto l’incaricato rientrasse nel sistema consuetudinario della distribuzione degli uffici. Abbiamo controllato i dati attentamente, valutando la coerenza interna. Qualche errore di codificazione, controllo e pubblicazione ovviamente rimane, ma le discordanze a questo punto non possono che riflettere le ambiguità espresse dai registri originali.

 

In ogni caso si deve ammettere che questo archivio di dati non è una risposta finale ai problemi presentati dai nomi fiorentini e dalle cariche d’ufficio. Ci sono molte ambiguità nei registri originali che non abbiamo tentato di risolvere, ma lo stesso speriamo che l’analisi informatica resa possibile con l’archivio-dati permetta ai ricercatori di fare le proprie ipotesi e valutazioni (che possono essere migliori delle nostre). Infatti si possono scaricare i dati dal master file ed elaborarli ulteriormente per le proprie ricerche. Inoltre si può sempre ricorrere ai registri originali d’archivio per risolvere le incertezze, usando la collocazione del registro e il numero di pagina forniti per ciascun caso.

 

Il grado di completezza dei dati . (La tavola allegata mostra le collocazioni dei registri dell’Archivio di Stato che sono stati usati per compilare le tre serie, e le date e il numero di casi presi da ciascuna.)

 

I Tre Maggiori . L’archivio-dati non è del tutto completo. Le registrazioni dei Giornali delle Tratte cominciarono nel dicembre 1345. I nomi dei Gonfalonieri di Giustizia, Notai e Priori prima del 1345 sono stati presi dai prioristi, e quindi i nomi degli uomini “veduti” ma non “seduti”  in ufficio fra il 1282 ed il 1345 sono completamente assenti. Nonostante che i Buonuomini e i Gonfalonieri di Compagnia esistessero anche in precedenza, la prima serie continuativa degli uomini “seduti” in questi uffici (contenuta nel Priorista di Palazzo) si estende dal 1329 al 1342. Dopo il 1345 la sola fonte continuativa per i nomi degli uomini selezionati ai due Collegi è costituita  dai Giornali delle Tratte. Comunque ci sono lacune anche nei Giornali (per gli anni 1348-49 e per alcuni anni del periodo 1355-1404) o pagine mancanti dai volumi (di solito la prima o le ultime pagine dei registri molto estesi) nel quattordicesimo o nei primi anni del quindicesimo secolo. Per i  periodi nei quali il materiale dei Giornali è mancante, si è potuto sopperire  soltanto per i nomi dei Gonfalonieri di Giustizia, dei Notai e dei Priori, ma non ovviamente per quelli dei Collegi, altrove assenti. Poi, per di più,  tra l’agosto 1497 e l’ottobre 1512, il periodo del Consiglio Maggiore, le Tratte furono sospese, e noi abbiamo dovuto cercare i nomi da altre fonti, così che i nomi “selezionati” ma non seduti sono ancora mancanti. L’archivio-dati è virtualmente completo, in ogni caso, per il quindicesimo secolo e per gli anni 1512-1532. (La tavola allegata mostra per quali periodi sono presenti lacune riguardo i Tre Maggiori.)

 

Infine, David Herlihy codificò i nomi in modo selettivo sia dai Giornali delle Tratte che dai registri della Mercanzia, tanto da escludere un’intera categoria di uomini “veduti” ma non “seduti” in ufficio. Un largo numero di nomi veniva respinto dall’accesso all’incarico dietro il motivo di un “Divieto generico” (RDRAW codice ‘02’), cioè per una ragione non specificata nei registri dei Giornali. In genere poteva significare che l’individuo in questione era rigettato perché: 1) egli era già seduto in un altro ufficio, 2) egli aveva avuto un ufficio troppo recentemente, o 3) un membro della sua più stretta famiglia era contemporaneamente in carica. David Herlihy incluse sistematicamente uomini con tale particolare Divieto  per il registro 595 delle Tratte (1376-1381), ma in seguito se ne interessò  soltanto occasionalmente. Ciò è avvenuto probabilmente perché queste estrazioni, anche se numerose, non aggiungevano un significato particolare all’archivio-dati (gli individui in questione non erano né minori, né fiscalmente insolventi, né assenti, o morti, ecc.) La gestione delle borse da parte degli accoppiatori avveniva prima delle estrazioni registrate nei Giornali, così non si ricavavano da esse  neppure particolari considerazioni politiche.  Stimiamo che nel 1430, per i Tre Maggiori, qualcosa come 300 di tali estrazioni (forse 30.000 per l’intero archivio-dati) possano essere state omesse dal file, incremetando quindi il numero delle registrazioni complessive per quell’anno dalle presenti 887 alle circa 1200 reali. Nonostante che inizialmente sperassimo di aggiungere questi casi mancanti, abbiamo infine concluso che David Herlihy abbia agito bene nel tralasciarli. In ogni caso, non abbiamo rimosso dal file quei casi con il RDRAW codificato come 02 che già vi fossero stati immessi; così 836 casi restano nei Tre Maggiori e 391 nelle elezioni delle Arti, che potranno servire da campioni per un ulteriore analisi di questa situazione.

 

Elezioni delle Arti . A partire dal dicembre del 1393, la Mercanzia registrava i risultati delle elezioni dei magistrati della stessa Mercanzia e dei consoli di 20 delle 21 arti (le elezioni dell’Arte dei Giudici e Notai non erano controllate dalla Mercanzia e, ad eccezione di un’elezione nel 1393, esse sono del tutto mancanti dall’archivio-dati). I registri dell’Archivio della Mercanzia (“Tratte dei consolati delle arti”) non sono sopravvissuti integralmente. Dei circa diciannove volumi di elezioni fra il 1393 e il 1538, che dovevano essere originariamente presenti, cinque non sono sopravvissuti. Ci sono di conseguenza delle lacune nei dati. I risultati delle elezioni sono completi dal dicembre 1393 all’agosto 1421, dall’agosto 1429 al dicembre 1443, dall’agosto 1465 all’aprile 1474, e dall’aprile 1480 al dicembre 1497. Non abbiamo codificato materiale dopo questa data, anche se siamo riusciti invece a colmare la lacuna degli anni 1433-34, mancanti dal registro 83 della Mercanzia, grazie al registro 109 (“Bastardello di Tratte”). I registri della Mercanzia continuano, dopo un’altra lacuna fra gli anni 1498 e 1507, fino alla fine delle Repubblica. Per gli anni mancanti del quindicesimo secolo, forse si potrebbero, con alcune ricerche,  trovare fonti per individuare i “seduti” del magistrato della Mercanzia, ma è dubitabile che si possa reperire un ampio spettro di nomi per le altre arti.

 

Registrazioni delle nascite . La legislazione del 1429 richiedeva che tutti gli individui aspiranti ad un incarico d’ufficio presentassero ai Conservatori di Legge una dichiarazione della loro data di nascita. Le dichiarazioni originali, che potessero inizialmente trovarsi nell’Archivio dei Conservatori di Legge, non esistono più da tempo. I registri contenuti nell’Archivio delle Tratte sono poderose compilazioni alfabetiche fatte dagli ufficiali addetti per uso interno al tempo delle estrazioni. Ciò fa di questi registri un qualcosa di davvero difficoltoso da usare, dal momento che alcuni sono copie più o meno complete di altri, e che al loro interno esiste qualche discrepanza nel complesso delle informazioni fornite. Dopo il 1457, in alcuni registri che sembrano i più originali e lungi dall’essere mere compilazioni, erano inclusi sia la data della registrazione della nascita, che  il nome del notaio che l’aveva stesa. Un altro problema sorge dal fatto che alcuni individui registravano la loro data di nascita più di una volta, e in qualche caso con lievi variazioni nell’informazione fornita. Molti individui (circa il 30 per cento del totale che era registrato) mai tenne un incarico—essi possono essere morti o aver lasciato la città prima di raggiungere l’età richiesta.. Per evitare confusione, abbiamo rimosso puntualmente dall’archivio-dati le registrazioni di nascita doppie (circa 400 records), lasciando le datazioni più vecchie; comunque le registrazioni con informazioni variate sono state lasciate. Al presente valutiamo che il file possieda date di nascita per circa l’80 per cento degli individui che ottennero uffici dopo gli inizi del quindicesimo secolo.

 

Breve lista dei codici per l’archivio-dati delle Tratte

Breve lista dei codici per l’archivio-dati delle Tratte.

SER Serie.
05     -Tre maggiori (1282-1532--c. 82.000 registrazioni).
06     -Elezioni delle Arti (1393-1421, 1429-1444, 1465-1474, 1480-1498--c. 63.000 registrazioni).
10     -Registrazioni delle nascite (a partire dal 1429--c. 21.000 records).
RNUM Numero del registro nell’Archivio di Stato di Firenze . (Nota bene che le seguenti variabili numeriche sono 'alfanumeriche' e devono essere indicate con uno zero iniziale (1=01): SER, RNUM, PAGE, DDRAW, MDRAW, YDRAW, QUAR, TPURS, DPURS, OFFICE, TELEC, RDRAW.)
PAGE Numero della pagina o della carta .
DDRAW Giorno dell’estrazione (99=sconosciuto).
Tre maggiori ed elezioni delle Arti:
 Prima dell’anno 1343 il giorno dell’estrazione della Signoria, che cadeva il 15° del mese, veniva riportato per convenzione come il giorno nel quale cominciava il periodo di carica. Dal 1343 alla fine delle serie, il DDRAW corrisponde al giorno dell’estrazione secondo quanto stabilito dai Giornali delle Tratte; nelle registrazioni prese dal Priorista di Palazzo (che riportava il giorno nel quale il periodo cominciava) il DDRAW è stato standardizzato al giorno 28 del mese precedente l’entrata in carica, per omologare queste registrazioni con quelle dei Giornali (vedi la Rassegna storica). Le elezioni delle Arti seguono la pratica della Signoria dopo il 1343.
Nascite . Il DDRAW rappresenta il giorno della nascita. Quando l’individuo riportava la sua età, invece che la data di nascita, quest’ultima veniva calcolata sottraendo l’età all’anno di registrazione (DPURS). Allora in questi circa 1000 records il DDRAW ha il valore 88 e il MDRAW (altrove mese di nascita) rappresenta in realtà l’età fornita (che veniva comunque arrotondata spesso a 45 anni—un' età preferita).
MDRAW Mese dell’estrazione Tre Maggiori ed elezioni delle Arti. Nota che dal 1343 in avanti il mese dell’entrata in carica per la Signoria e i Gonfalonieri (che occupavano l’ufficio la prima settimana del mese) seguiva quello dell’estrazione. (I Buonuomini, comunque, cominciavano il 15 del mese nel quale erano estratti—vedi la Rassegna storica).
Nascite: MDRAW rappresenta il mese della nascita. Quando l’individuo forniva l’età invece della data di nascita, indica invece il valore dell’età.
YDRAW Anno dell’estrazione .
Tre maggiori ed elezioni delle Arti: Nota che la maggior parte degli eletti in Dicembre entravano in ufficio nel gennaio dell’anno seguente. (Gli anni sono stati standardizzati all’uso moderno di cominciare l’anno il primo gennaio.)
Nascite: YDRAW rappresenta l’anno di nascita stabilito o stimato (standardizzato se possibile al computo moderno).
QUAR Quartiere e Gonfalone . Prima del 1343 Firenze era suddivisa in Sestieri; dopo il 1343 in Quartieri e Gonfaloni. Nelle elezioni delle Arti non veniva riportato il quartiere e il valore QUAR corrisponde a '99'.
Sestieri:
01=Oltrarno
02=S. Piero Scheraggio
03=S. Trinita
04=S. Pancrazio
05=Porta del Duomo
06=S. Piero Maggiore
Quartieri and Gonfaloni:
10=S. Spirito (11=Scala, 12=Nicchio, 13=Ferza, 14=Drago).
20=S. Croce (21=Carro, 22=Bue, 23=Leon Nero, 24=Ruote).
30=S. Maria Novella (31=Vipera, 32=Unicorno, 33=Leon Rosso, 34=Leon Bianco).
40=S. Giovanni (41=Leon d'Oro, 42=Drago, 43=Chiavi, 44=Vaio)
TPURS Tipo di borsa . (Vedi Distribuzione degli uffici nella Rassegna storica.)
Tre Maggiori --In generale:
99= Il tipo di borsa non era specificato, o era la borsa generale relativa alle Arti maggiori.
03=Borsa degli artigiani (Arti Minori). (Nota comunque che la distinzione fra Arti Maggiori e Minori non era generalmente riportato prima del 1404—Vedi la Rassegna storica.)
 
(1343)
Come sopra, eccetto:
04="Grandi"
 
(ca. 1345-55) (Vedi la Rassegna storica.)
Come sopra, eccetto:
13="Borsa Vecchia"
19="Borsa dei Morti"
91="Borsa Nuova"
(Le Borse di questi anni non erano riportate sistematicamente nei Giornali.)
 
(1378—rivolta dei "Ciompi")
Come sopra, eccetto:
05="Arti Maggiori"
06="Popolo di Dio" (lavori non organizzati)
 
(Per i Priori 1404-1495)
Come sopra, eccetto:
01=Borsa generale relativa alle Arti Maggiori.
02="Borsa speciale" ("borsellino"). (Vedi Controlli elettorali nella Rassegna storica.)
Elezioni delle Arti —In generale:
99=Non specificato, o borsa relativa alle Arti Maggiori.
03=Borsa relativa alle Arti Minori
(Mercanzia—OFFICE=06): Il codice TPURS è il codice per l’arte rappresentata (i rappresentanti delle cinque Arti Maggiori sono sempre presenti; il sesto membro dell’ufficio era estratto a casaccio dall’Arte dei Vaiai e Pellicciai e dalle Arti Minori.) (Arte della Lana--OFFICE=24): il codiceTPURS riflette i quattro 'conventi' dell’Arte della Lana. 05=S. Pancrazio, 10=Oltrarno, 68=S. Martino, 64=S. Pier Scheraggio. Due consoli erano eletti da ciascun ‘convento’. (Arte della Seta--OFFICE=25): 01=Setaiuoli, 02=Ritagliatori, 03=Fondacai. Due consoli erano scelti da ciascun gruppo. (Arte dei Linaiuoli e Rigattieri--OFFICE=31): 01=Rigattieri, 02=Linaiuoli. Due consoli erano scelti da ciascun gruppo.
Nascite : Tutti i valori per il TPURS sono '00'.
DPURS Data della Borsa : data nella quale la Borsa veniva composta (vedi la Rassegna Storica). (9999=Data sconosciuta)
Tre maggiori: Quando appaiono date come '3448' significa che due borse diverse sono state combinate; in questo caso le Borse degli anni 1434 e 1448. (Il DPURS non è disponibile prima del 1343 o dopo il 1495 [le poche date del DPURS nel registro 608 delle Tratte per gli anni 1512-32 sono date di nascita]; tra il 1343 e il 1495 è utilizzabile soltanto per il 60 per cento delle registrazioni.)
Elezioni delle Arti: Le date delle borse erano oscure e non sono state controllate sistematicamente. Quando appaiono valori come '5809, sembrano indicare l’anno e il mese (settembre 1458?); comunque l’ordine di riportare l’anno e il mese era talvolta invertito.
Nascite: DPURS rappresenta l’anno della registrazione. Nelle Tratte 115 e Tratte 79 l’anno di registrazione era per definizione il 1429, a meno che l’individuo non fosse nato dopo il 1429.
OFFICE Ufficio:
Tre maggiori.
01=Gonfaloniere di Giustizia
02=Notaio della Signoria
08=Priori
12=Buonuomini
16=Gonfalonieri di Compagnia
(89=Cavalieri creati negli anni 1378-82; 99=Incerto, or "Grandi fatti popolani" [RDRAW=71]; "Popolani fatti grandi" [RDRAW=81] negli anni 1378-82 – Vedi Note sulla codificazione.)
Elezioni delle Arti: 06=Mercanzia, Arti Maggiori: 21=Arte dei Giudici e notai (nota che soltanto una elezione per i Giudici e Notai (nel 1393) fu registrata nei registri della Mercanzia [perché i Giudici e Notai non erano magistrati della Mercanzia]), 22=Mercatanti, 23=Cambio, 24=Lana, 25=Seta, 26=Medici e Speziali, 27=Vaiai e Pellicciai, Arti Minori: 28=Beccai, 29=Calzolai, 30=Fabbri, 31=Linaiuoli e Rigattieri, 32=Maestri di Pietra e Legname, 33=Vinattieri, 34=Albergatori, 35=Oliandoli e Pizzicagnoli, 36=Cuoiai e Galigai, 37=Coreggiai, 38=Corezzai e Spadai, 39=Chiavaioli, 40=Legnaioli, 41=Fornai.
Nascite: Tutti i valori per OFFICE sono '00'.
TELEC Tipo di elezione .
Tre maggiori ed elezioni delle Arti:
5=elezione regolare.
6=elezione speciale o elezione avvenuta dopo il normale inizio del periodo di carica (può anche indicare un individuo scelto per sostituirne un altro).
1=un individuo che non ha completato il suo periodo ( può essere morto).
2=un individuo eletto in sostituzione di un altro che non ha completato il suo periodo. (In qualche caso dove era impossibile accertarsi dell’esattezza della sostituzione, TELEC è stato lasciato come '5' o '6'.)
8=elezione all’interno del Consiglio Maggiore (1495-1512).
9=registrazione vuota. (vedi Nota su codificazione.)
Nascita: Tutti i valori per TELEC sono '0'.
RDRAW Risultati dell’estrazione .
Tre maggiori ed elezioni delle Arti: (I seguenti sono i codici più comuni; per gli altri si controlli la lista apposita dei codici del RDRAW.)
01=eletto.
02=rigettato per generale Divieto. (Ciò indicava normalmente che l’individuo aveva avuto un ufficio troppo recentemente oppure ne occupava un altro. La maggior parte dei nomi con generale Divieto non sono inclusi nell’archivio-dati. (Vedi Nota su codificazione e pubblicazione.)
04=Assente dalla città.
05=Minore dell’età richiesta per l’ufficio. (40 anni per il Gonfaloniere di Giustizia; 30 anni per gli altri uffici.)
09=Morto. L’individuo era morto successivamente all’immissione del suo nome dentro la borsa.
43=in "Speculo". Indicava generalmente che l’individuo era in arretrato con le tasse e perciò non era eleggibile all’ufficio, ma poteva avere anche altri non meglio precisati significati.
In alcuni periodi appaiono frequentemente altri codici. Per esempio, nel 1494-1495, quando la tratta degli uffici era stata sospesa e le elezioni si effettuavano all’interno del Consiglio Maggiore, i codici '51' e '53' significano che l’individuo era un elettore (o un elettore assente) del Consiglio Maggiore, e perciò non eleggibile all’ufficio.
Nomi:
SURNAM1 Cognome di un individuo. (Vedi List of Surnames appearing in the Tratte data file e Nota sui nomi. Cognomi composti da particelle sono stati ridotti ad una sola parola (DEL GARBO=DELGARBO). In tutte le variabili del nome, e in OCNAME e ORIGIN, i nomi sono troncati dopo l’undicesima lettera.)
SURNAM2 Seconda parte del cognome (usata raramente).
COM1 Commento sul primo nome dell’individuo.Gli stessi codici sono usati per NAME2, NAME3, and NAME4.
0=Nessun commento.
21=Titolo di 'Ser' (indica un notaio).
32=Titolo di 'Maestro'
99=Titolo di 'Messire'
03=Usata molto occasionalmente nei commenti sul patronimico per un nome che si ritiene un soprannome.
NAME1 Primo nome di un individuo
COM2 Commento sul primo patronimico (come sopra). (Nelle Registrazioni delle nascite, quando un individuo era effettivamente dell’età di 20 anni o più giovane (un’età arbitraria) al tempo della registrazione, ed era riportata un’occupazione, questa era ritenuta quella del padre. Il codice OCSTAT è riportato come COM2, il valore per il COM4 è '5', e l’OCNAME è trasferito a SURNAM2.)
NAME2 Primo patronimico.
COM3 Commento sul secondo patronimico (come sopra).
NAME3 Secondo patronimico (quando presente).
COM4 Commento sul terzo patronimico (come sopra).
NAME4 Terzo patronimico (quando presente).
Occupazioni e luoghi di origine:
OCNAME Nome dell’occupazione dell’individuo (quando riportato).
OCSTAT Codice numerico assegnato all’occupazione.
(David Herlihy usava per le Tratte gli stessi codici di occupazione che aveva usato per il Catasto del 1427. Il suo schema di codificazione, che noi seguiamo, tendeva a raggruppare le occupazioni più importanti trovate in un’arte nel codice assegnato a quell’arte; altre occupazioni erano codificate distintamente, usando i numeri più alti . (Vedi List of Occupations.) Da notare che, complessivamente, soltanto il 14 per cento circa delle registrazioni riporta un’occupazione. Ma, operando su ciascun singolo individuo, si potrà ottenere qualche risultato in più, controllando se altre registrazioni per l’individuo aveva un’occupazione o se egli non avesse partecipato anche all’elezione di qualche Arte, in modo da poterlo almeno inquadrare nell’ambito di una qualche attività.
Arti maggiori:
21-Giudici e Notai=codice 21 [per i giudici anche codice ‘99’]; 22-Calimala (Mercantanti); 23-Cambio; 24-Lana; 25-Seta (Por S. Maria); 26-Medici e Speziali; 27-Vaiai e Pellicciai.
Arti minori:
  28-Beccai; 29-Calzolai; 30-Fabbri [Maniscalco anche codice 57]; 31-Linaiuoli e Rigattieri; 32-Maestri di Pietra e di Legname (per alcuni casi vedi anche codice 54); 33-Vinattieri; 34-Albergatori; 35-Oliandoli e Pizzicagnoli (per pizzicagnolo vedi anche codice 47]; 36-Cuoiai e Galigai (vedi anche codice 78); 37-Correggiai; 38-Corazzai e Spadai (per Spadai vedi anche codice 94]; 39-Chiavaioli; 40-Legnaioli; 41-Fornai.
Herlihy ha assegnato i rimanenti codici ad occupazioni distinte, per cui l’affiliazione ad un’arte era mischiata con altre o non era ben chiara:
42-mugnaio; 43-tintore; 44-barbiere; 45-scardassiere; 47-pizzicagnolo, caciaiuolo; 48-bottaio, barattolaio, barlattaio; 49-orafo, aurifex; 51-scodellaio, stovigliaio, fiaschiaio, orciolaio, bicchieraio; 52-merciaio; 53-purgatore; 54-muratore, lastraiolo, scarpellatore; 55-bastiere, brigliaio, sellaio, speronaio, bastaio, guainaio; 56-cartolaio, cartaio; 57-maniscalco; 58-farsettaio; 59-fornaciaio, stufaiolo; 60-riveditore; 61-pettinatore, cardatore, sceglitore di lana, apennichino; 62-cimatore; 63-borsaio; 65-pianellaio; 66-pesatore, staderaio, bilanciaio; 67-sarto, ritagliatore; 68-guarnaio; 70-prete; 73-cuoiaio; 74-cappellaio; 75-ottonaio, stagnaio, calderaio; 76-ferratore, ferravecchio; 78-conciatore di pelle, pelacane; 80-stamaiuolo, filatoiaio; 81-pezzaio; 84-lavandaio; 85-coltellaio, forbiciaio; 86-mulattiere; 87-rimendatore, ricamatore, refaiuolo; 89-cavaliere; 91-tiratore; 92-materassaio, coltriciaio, pagliaiuolo; 94-spadaio; 95-dipintore, miniatore; 96-biadaiuolo; 97-cordatore, funaiuolo, saccaio; 99-giudice; (Aggiunti: 17-pesciaiuolo, 18-fondacaio, 19-[Lavori diversi non codificati sopra]).
ORIGIN Posto di origine registrato per un individuo (quando riportato).
RECKEY Numero unico d’identificazione (ID number) per ciascuna registrazione.
 

 

NOTA SUI NOMI

 

 

Cognomi . (SURNAME1, SURNAME2). L’uso dei cognomi era caratteristico del costume dei Fiorentini, ed era in parte da mettere in relazione con la prassi degli scrutini periodici e dell’estrazione dei candidati agli uffici pubblici. Gli individui, la cui parentela di più stretta ascendenza paterna era stata in precedenza tratta agli uffici, potevano essere ammessi agli scrutini come “benefiziati”, mentre invece gli ultimi arrivati venivano votati separatamente. Le famiglie (casate) stabilizzate nel gruppo degli incaricati agli uffici avevano generalmente un cognome, benché ci volesse qualche generazione per maturare un cognome stabile. Nel Catasto del 1427, soltanto il 36% dei capi-famiglia riportati era elencato con il cognome, ma nelle registrazioni dell’archivio-dati delle Tratte ben l’84% degli uomini tratti ai Tre Maggiori possedevano un cognome, a fronte di un 64% di uomini tratti agli uffici delle Arti (gli eletti alle Arti minori avevano minori probabilità di avere un cognome rispetto a quelli estratti alle Maggiori). Tutti gli individui erano comunque indicati con patronimici (talvolta con tre gradi di ascendenza paterna:  padre, nonno, bisnonno), ma qualcuno fra loro non era dotato di cognome. Persone con lo stesso cognome generalmente possedevano un legame di sangue, seppur distante, ed erano tutti per lo più scrutinati nello stesso quartiere e gonfalone (nonostante che qualche individuo, o un ramo familiare, potesse anche cambiare il proprio quartiere ed il gonfalone).

 

I cognomi derivavano spesso da patronimici (Alberti da Alberto, Capponi da Cappone, Ridolfi da Ridolfo), benché questo procedimento non fosse sempre così automatico. I Capponi, per esempio, che ebbero accesso per la prima volta al Priorato nel 1287, adottarono un cognome stabile soltanto verso la metà del quattordicesimo secolo. Tuttavia in questo caso particolare (dal momento che il rapporto genealogico tra i membri della famiglia era chiaro e che i primi prioristi [Rastrelli] li avevano chiamati senza distinzione Capponi) ugualmente come Capponi appaiono essi nella variabile SURNAME1 dell’archivio dei dati, nonostante che i documenti originali ne avessero identificato qualcuno con il patronimico o con il cognome “Del Cappone”, che abbiamo riportato come SURNAME2. (Per più approfondite informazioni  sui nomi fiorentini vedi Anthony Molho, “Names, Memory, Public Identity in Late Medieval Florence” [G. Ciappelli and P. Rubin eds Art, Memory, and Family in Renaissance Florence. Cambridge University Press, 2000]). Talvolta casate familiari senza legami di sangue ma con patronimico simile venivano attentamente distinte nei registri originali con differenti cognomi (così come le famiglie Degli Alberti [talvolta chiamati Alberti del Giudice] che appaiono nell’archivio delle Tratte come “Alberti”, e gli Alberti di Luca, che invece vi risultano come “Lucalberti”).  I Ridolfi presentano invece un altro tipo di problema. Sembra che vi siano state tre branche della famiglia nel quindicesimo secolo, i Ridolfi di Piazza, i Ridolfi di Borgo e i Ridolfi di Ponte. Essi hanno tutti il nome “Ridolfi” nell’archivio dei dati (gli scrivani delle Tratte non facevano distinzioni fra loro), inoltre appaiono tutti nello stesso quartiere di Santo Spirito, anche se non nel medesimo gonfalone. (Il Priorista Mariani nell’Archivio di Stato [ASF, Manoscritti, 248-53] fa alcune di queste distinzioni fra i vari rami della famiglia, che spesso non sono chiare nei registri dei Giornali.)  Nella codificazione dei dati era spesso difficile distinguere fra patronimici e cognomi stabilizzati, non tanto per le grandi casate che compaiono frequentemente (Strozzi, Medici, Albizzi e similari), quanto tra le famiglie meno importanti; perciò abbiamo posto attenzione a non trasformare, nei casi non chiari, patronimici in cognomi. Proprio per questo non tutti gli individui che possono avere avuto un cognome appaiono cognomizzati nell’archivio-dati. Per esempio i Migliorotti, una famiglia delle Arti minori del quartiere di San Giovanni, soltanto gradualmente stabilirono il loro cognome. Una ricerca nell’archivio-dati per il cognome “Migliorotti” produrrà solamente qualche Migliorotti. Fortunatamente, questa famiglia aveva un tipico nome proprio, “Migliorotto”, di modo che una ricerca nell’archivio-dati per il cognome “Migliorotti” o il nome o  il patronimico “Migliorotto” assemblerà ulteriori elementi della famiglia:  (Cerca dove SURNAME1=MIGLIOROTTI, OR NAME1=MIGLIOROTTO, OR NAME2=MIGLIOROTTO, OR NAME3=MIGLIOROTTO, OR NAME4=MIGLIOROTTO). Con questi strumenti si potrà osservare il loro tipico nome proprio evolversi gradualmente in un cognome.

 

I cognomi talvolta derivavano dai luoghi di origine. Esempi lampanti sono i Da Ghiacceto, i Da Panzano e i Da Verrazzano. Nella pubblicazione dei dati abbiamo teso a considerare le località chiaramente identificabili come luoghi di origine caratterizzanti, a meno che non esistesse un gruppo di registrazioni di vaste dimensioni con evidenti interrelazioni confermate dal quartiere e dal patronimico. In questi casi abbiamo considerato i luoghi di origine come cognomi (preceduti generalmente dal prefisso “DA” nella lista dei Cognomi). Si può notare come qualcuno dei luoghi nella variabile ORIGIN fosse posto sicuramente all’interno della stessa Firenze (tali sono “AIFOSSI” o “ALLECONVERT[ITE]”) che erano riportati per identificare più chiaramente individui che altrimenti sarebbero stati privi di cognome.

 

Certe volte le famiglie esitavano fra un cognome ed un altro. E’ senz’altro familiare la storia, più volte raccontata, di una branca della famiglia Tornaquinci (“magnati” e quindi esclusi dagli uffici), che si riciclarono in “popolani” per ottenere l’eleggibilità, e cambiarono il loro nome in “Tornabuoni”. Nell’archivio-dati esiste un certo numero di casi di famiglie, o talvolta pure di singole persone, che erano divise fra due cognomi. Quando era presente, il secondo cognome è stato codificato come SURNAM2, ma questo non era generalmente specificato per tutti gli individui. Non abbiamo tentato di distinguere, o selezionare, fra i doppi cognomi. A questo proposito, esempi significativi sono quello della famiglia Niccolini, qualche membro della quale appare con il SURNAM1 di Sirigatti, e quello dei “Dietisalvi”, che possono comparire anche come “Neroni”. La lista annessa delle Varianti in SURNAM1 contiene un elenco di tali esempi. Abbiamo programmato le procedure di ricerca nell’archivio-dati in modo da consentire di richiamare individui che potrebbero avere più di un cognome insieme, accertandosi personalmente e più a fondo di una davvero poco esplorata situazione: (Cerca dove SURNAM1=X, OR SURNAM1=Y). Un esempio particolarmente complicato, di una famiglia che adotta un cognome, ma che nello stesso tempo è divisa fra due cognomi, è quella dei Buonarroti-Simoni (la famiglia di Michelangelo). Talvolta essa è registrata come Simoni, talvolta come Buonarrroti, altre volte senza il cognome. Fortunatamente essi hanno un tipico nome proprio: Buonarrota. Se si imposta la seguente ricerca correttamente, si potrà ri-assemblare tutti gli esponenti, ed anche scoprire un piccolo fatto conosciuto riguardante Michelangelo.  (Cerca dove SURNAM1=SIMONI, OR SURNAM1=BUONARROTI, OR NAME1=BUONARROTA, OR NAME2=BUONARROTA, OR NAME3=BUONARROTA, OR NAME4=BUONARROTA.).  Ci sarebbero state più apparizioni di Michelangelo nelle registrazioni dell’archivio-dati se il divieto generico (02) non fosse stato escluso (vedi la Nota sulla codificazione e la pubblicazione)

 

In generale, consigliamo nel cercare un individuo nell’archivio-dati delle Tratte, per primo di operare una ricerca sul cognome supposto (SURNAME1) , e poi una seconda indagine per il nome proprio e il patronimico (NAME1 e NAME2) per vedere se qualche registrazione che compaia con quel nome e patronimico, ma senza cognome, abbia un patronimico che potrebbe essere il cognome che si stava inizialmente cercando. (Gli scrivani delle Tratte, comunque, talvolta hanno commesso errori nei patronimici più lontani-più comunemente per omissione, o per omissione di una generazione- e NAME3 e NAME4 sono stati meno profondamente riempiti che NAME1 e NAME2.) Si può scaricare queste registrazioni e assemblarle di nuovo in un foglio di calcolo nel proprio computer.

 

Bisogna notare che la traduzione dei nomi dalla versione latina a quella italiana, e il grado di standardizzazione che abbiamo dato ai nomi, non fa dell’archivio-dati uno strumento pienamente affidabile per chi ricerca l’esatta evoluzione linguistica dei nomi. In ogni caso, si fornirà il ricercatore di una lista delle ricorrenze di un nome, con i numeri del registro e della pagina per aiutare ultieriori ricerche.  L’inserimento di più varianti dei nomi nello stesso archivio-dati è stato impedito dal formato di codificazione già prestabilito e dal numero veramente largo dei casi.

 

In sostanza, i nostri procedimenti per controllare e pubblicare cognomi ha seguito quello stabilito inizialmente da David Herlihy: 1) La versione latina dei cognomi è stata tradotta in versione italiana, 2) Considerando la limitazione a undici caratteri per i cognomi (“Guicciardini” appare come “Guicciardin”), le particelle (Da, De’, Dell’, Degli) venivano spesso omesse, specialmente per le casate che apparivano più frequentemente. Perciò “De Medici” appare sempre come “Medici”, “Degli Albizzi” come “Albizzi”. 3) Per facilitare le ricerche informatiche, le variazioni ovvie nell’ortografia dei cognomi sono state standardizzate (talvolta scegliendo la variante che appariva più frequentemente). Perciò “Compiubesi” e “Compiobbesi” appaiono ambedue come “Compiobbesi”; “Da Diacceto” e “Da Ghiacceto” come “Da Ghiacceto”; “Del Vernaccia”, “Vernaccia” e “Vernacci” sono tutti “Vernaccia”. Siamo stati molto cauti e speriamo di non avere commesso qui molti errori. La lista delle varianti di SURNAM1 fornisce qualche correzione che limita un po’ i cambiamenti nella grafia. Ma bisognerà riferirsi alla Lista dei Cognomi trovati nell’archivio-dati delle Tratte per l’esatta ortografia dei cognomi da usare nelle ricerche. Il cognome nell’archivio-dati potrà apparire in una forma leggermente differente da quella alla quale si può essere abituati. (Per esempio, il padre naturale di Giovanni Boccaccio [che mai conseguì incarichi in qualche ufficio] appare nel nostro archivio. Egli fu eletto Priore nel dicembre del 1322. Il suo nome è talvolta rappresentato come Boccaccino di Chellino da Certaldo, ma nella registrazione è indicato come Boccaccio Ghellini [secondo V. Branca una variante legittima di Chellino o Ghellino] ORIGIN=Certaldo.) 4) La variabile SURNAM2 raramente veniva usata. Essa veniva utilizzata per registrare il secondo cognome, quando appariva, e per descrivere la seconda parte di un nome trascritto su SURNAM1, se la troncatura del nome stesso oltre le undici lettere sembrava renderlo irriconoscibile.

 

Una cautela ulteriore : La procedura “Cerca informazioni su una famiglia o un individuo nell'archivio-dati” dipende principalmente dalle variabili SURNAM1, NAME1, NAME2   e YDRAW. Nello schermo del risultato, le registrazioni saranno ordinate per NAME1 per NAME2 per SURNAME1 per YDRAW. La ragione per cui si evitano ricerche con l’uso del secondo e del terzo patronimico è che, nonostante gli scrivani delle Tratte riportassero sempre il nome proprio, e normalmente anche il primo patronimico, omettevano spesso il secondo ed il tezo. Per cui la ricerca basata su NAME2 e NAME3 produrrebbe probabilmente risultati limitati. Ugualmente, siccome la pratica fiorentina era spesso quella di ripetere nome proprio e patronimico generazione dopo generazione (Piero di Antonio di Piero di Antonio), una ricerca per cognome, nome proprio e primo patronimico farà apparire registrazioni per più di un individuo. Comunque, il fatto che queste ultime siano ordinate anche per la variante YDRAW, cioè in senso cronologico, determinerà un riordinamento nel quale appariranno prima i dati di una persona, poi quelli del suo eventuale omonimo. In più bisognerà fare attenzione, al fine di una migliore individuazione, anche ai codici “05”=minore, e “09”=morto della variante RDRAW, che discrimineranno fra una generazione e l’altra. Spesso uno storico delle elezioni agli uffici politici comincerà col trattare le registrazioni dove l’individuo era respinto perché “troppo giovane”, e finiranno quando egli sarà trovato “morto”; il secondo individuo a sua volta comincerà come “troppo giovane” e poi terminerà in quanto “morto”.

 

Nomi propri (NAME1, NAME2, NAME3, NAME4).

 

L’individualismo della cultura fiorentina produceva una vera e propria pletora di nomi propri (ci sono nell’archivio-dati tanti distinti nomi propri, quasi quanti distinti cognomi). Essi appaiono come primo nome, e come primo, secondo e terzo patronimico. Così come nel caso dei cognomi, i nomi propri sono stati tradotti dall’originale versione latina in quella italiana, e standardizzati ad un’estensione tale da poter facilitare le ricerche nell’archivio-dati. Per cui “Aghinolfo” “Agnolfo” ed “Arnolfo” sono diventati tutti “Arnolfo”; “Adovardo”, “Adoardo” e “Averardo” sono stati omologati in “Averardo”; “Angelo” ed “Agnolo” compaiono ambedue come “Agnolo”; “Ghino” e “Gino” come “Gino”; “Paolo”, “Pauolo”, “Paolino” e “Pagolo” come “Paolo”; e “Pietro” e “Piero” come “Piero” [La lista in appendice delle Varianti del NAME1 enumera le più comuni correzioni]. Una minore standardizzazione ha riguardato NAME3 e NAME4 (in quanto influiscono meno sull’ordinamento). Le varianti in NAME2 sono simili a quelle in NAME1.

 

 

Avare la ricerca nell’archivio-dativi

 

 

Il Data Base delle Tratte è un vasto elenco di nomi con allegate ad esso importanti informazioni. Ciascuna registrazione è un evento relativo ad un incarico d’ufficio: o si tratta di un individuo che era ‘seduto’ in ufficio, oppure di un altro che veniva respinto per qualche causa particolare, indicata nel codice RDRAW. Le ricerche informatiche sul file rendono possibile effettuare dall’elenco generale selezioni ragionate, sistemandole in ordini differenti che possono così arricchire il loro significato originario. La più comune sistemazione ragionata è una “storia degli incarichi d’ufficio”, che mostra in ordine cronologico gli uffici tenuti da un individuo. Nella Serie 10 (Date di nascita) una registrazione della data di nascita di un individuo può anche apparire in modo che la sua “storia degli incarichi” cominci con la sua data di nascita. Per assecondare gli utenti, abbiamo pre-selezionato sette differenti procedure di ricerca. Ciascuna di esse genererà un programma di ricerca SQL (Standard Query Language) per consentire di interrogare l’archivio semplicemente riempiendo degli appositi spazi. L’ultima procedura permetterà di immettere personalmente un programma di ricerca Raw SQL per ricerche più avanzate o analisi statistiche.Ulteriori informazioni sono contenute nelle introduzioni: Historical Overview, Citation Instructions, Notes on the coding and editing of the data file, e Short Codebook, Note on Names, List of surnames found in the Tratte Data File, List of first names, Results of drawing (RDRAW) codes, Dates of purses (DPURS), List of occupations e List of origins. Prima di procedere oltre, si dovrebbe leggere attentamente la Rassegna Storica e stampare la Breve nota dei codici e i codici del RDRAW per una personale consultazione. Si dovrebbero stampare anche le altre note della documentazione, inclusa questa (ma stampare la List of Surnames richiederà molte pagine – all’incirca 40). Si può anche salvare i files di testo sul proprio computer in formato ‘html’ per un’ulteriore consultazione (con il proprio browser File->Salva come)

 

Serie. L’archivio-dati  è suddiviso in tre serie: 05=registrazioni degli incarichi per i Tre Maggiori (l’ufficio esecutivo) 1282-1532; 06=registrazioni per le elezioni della Mercanzia e dei Consoli delle Arti per gli anni 1393-1421, 1429-1444, 1465-1474 and 1480-1498; 10=registrazioni delle Nascite, cioè date di nascita dagli anni (in qualche caso) 1380-1390 fino al 1530. I riquadri in fondo alla finestra di ricerca consentiranno di scegliere, spuntandola, una delle serie, o di cercare tutte e tre le serie, o una combinazione fra loro. La serie dei Tre Maggiori è la più completa. Dal momento che ci sono poche, o nessuna registrazione, nelle serie delle Arti e delle Nascite prima degli anni '90 del Trecento, se uno è eventualmente interessato agli anni precedenti, dovrebbe limitarsi necessariamente alla consultazione dei Tre Maggiori.

 

Premettiamo che gli utilizzatori del file dovrebbero avere qualche conoscenza di storia fiorentina, ed una moderata confidenza con la materia informatica. Le procedure di ricerca funzionano bene con qualsiasi recente browser di Internet e sono testate soprattutto per PC che usano Windows. (La velocità dipenderà dal proprio computer, dalla connessione e dal browser.)

 

Istruzioni dettagliate per usare le sette procedure sono contenute nelle separate sotto-pagine presentate più avanti. Esse possono anche essere richiamate dalla schermata Help [Aiuto per la traduzione italiana] dentro a ciascuna procedura.

 

Nota sulla pubblicazione ed il prelevamento dei dati. E’ possibile la pubblicazione ed il prelevamento dei dati in un formato per foglio di calcolo di piccole parti ragionate del file, da usare in una ricerca propria. (Consultare a proposito Citation Instructions). Le diverse procedure produrranno schermate di risultati di differente larghezza. Le più comuni sono schermate a 7 colonne, a 12 colonne e a 24 colonne (tutte le colonne). Si potranno stampare sulla propria stampante le schermate da 7 e 12 colonne, usando l’opzione ‘print’ sul browser di Internet e le caratteristiche più congeniali alla macchina. Ridurre i margini sinistra e destra a ‘0’ (Opzioni di stampa) e modificare la stampante (Proprietà) per stampare in modo ‘orizzontale’. Quando si vedranno le schermate dei risultati sul proprio monitor, se si noterà che le informazioni per una registrazione non sono contenute in una sola riga, si potrà usare l’opzione del browser ‘diminuire il corpo del carattere’ (Visualizza) per ridurre le dimensioni e correggere questo problema.

 

Non si potrà stampare la schermata a 24 colonne (tutte le colonne)--essa sarà troppo larga. Comunque si potrà scaricarla in un formato da aprire con il proprio programma di calcolo (per esempio: Microsoft EXCEL). Per fare questo, si stabilirà, o si creerà, una directory dove programmare la collocazione dei dati. Cliccare sulla riga blue Download to Spreadsheet in fondo alla schermata dei risultati e seguire le istruzioni che appariranno (si dovrà decidere il nome di un file e la collocazione della directory). I dati saranno scaricati come file ‘php3’ (ciò conserva i nomi delle variabili come caporiga in modo da segnalare il significato delle colonne dei dati). Disporre il browser per aprire i files ‘php3’ con il proprio programma per fogli di calcolo. Si dovrà aggiustare la larghezza delle colonne nei fogli di calcolo risultanti (i nomi dovrebbero avere una larghezza di 13 colonne, altri meno), e poi bisognerà usare le opzioni del foglio di calcolo per adattare i risultati alla largezza appopriata alla stampante, oppure ordinare o pubblicare i dati come si desidera. (Nella seconda schermata di risultati della procedura circa ‘Information about a family or individual’, è necessario cliccare il [Select all boxes] e uno dei  riquadri [Display] prima di scaricare.)

 

Nota sui limiti del quadro dei risultati. Il numero delle registrazioni possibili in un quadro di risultati è stato fissato ad un limite massimo di 300 (default). Questo per evitare prelevamenti troppo lunghi; esso sarà sufficiente per la maggior parte delle richieste. Se tuttavia si nota che il numero delle registrazioni fornite nel risultato eguaglia il limite, bisognerà incrementare il limite a 1000 o più (attraverso l’apposito riquadro) e ripresentare la richiesta così da ricevere tutti i records richiesti.

 

Si può cliccare su una delle righe blue sotto per andare alla sezione di questo documento che ha istruzioni dettagliate per ciascuna procedura.

 

Search for information about a family or individual in the data base. [Cerca informazioni "nell’archivio-dati su una famiglia o su un individuo.]

Display the appearance of a family name in the Tre Maggiori in graphic form. [Mostra in forma grafica la presenza di un nome di famiglia nei Tre Maggiori.]

Display the appearance of a family name among consuls of different guilds in graphic form. [Mostra in forma grafica la presenza di un nome di famiglia tra i consoli di arti differenti.]

Print out sorted lists of family members for constructing a rough genealogy. [Elenca liste ordinate di membri di una famiglia per costruire una genealogia elementare.]

Find out who was in office in the Tre Maggiori at a specific date. [Individua chi siedeva nei Tre Maggiori in una data specifica.]

Find out the consuls of different guilds in a specific year. [Individua i consoli delle diverse arti in un anno specifico.]

Display a list of individuals meeting user -defined criteria, or a Raw SQL query. [Ricerche con caselle ed opzioni di ordinamento SQL definiti dall’utente.]

 

Mappe. Abbiamo costruito tre mappe per gli anni 1320-40, 1420-50 e 1515-30, con elenchi di nomi allegati, per poter individuare a quali circoscrizioni urbane, e, negli ultimi due periodi, a quali borse fra arti maggiori e minori, i cognomi possano essere associati. La lista per la mappa degli anni 1320-40 è stata costruita con cognomi di “seduti” come priori nei sei Sestieri della città. Gli elenchi per gli anni 1420-50 e 1515-30 sono state costruiti con cognomi di “seduti” come Gonfalonieri di Compagnia (l’unico ufficio selezionato per Gonfalone) per i sedici Gonfaloni. Si può premere su un numero di circoscrizione sulla mappa per vedere quale gruppo di famiglie appaia in essa. Ci sono anche liste alfabetiche per ciascun periodo, in modo che si possa trovare facilmente la circoscrizione (e la borsa) di ciascun cognome (qualche cognome ha più di un’affiliazione).  Il sottostante abbozzo di mappa è basato su una mappa del Bonsignori del 1584 ed include ovviamente qualche aspetto (il più evidente la Fortezza da Basso [costruita nel 1534-35] e le mura interne nel terzo meridionale del quartiere di S. Spirito [costruite dal duca Cosimo nel decennio 1550])che non esisteva al tempo della Repubblica. Nella mappa degli anni 1320-40 qualche parte del reticolo stradale del secondo cerchio di mura del 1173-75 non esisteva ancora (il terzo circuito fu completato nel 1333). Negli anni 1320-40 e 1420-1450 la piazza davanti a palazzo Pitti non c’era (mentre invece c’era negli anni 1515-30). (I confini dei Gonfaloni sono stati rielaborati in base alla ricostruzione di G. Carocci [L’illustratore fiorentino. 1909: 81-89] e su annotazioni relative a censimenti del primo Cinquecento.)

 

La lista per gli anni 1515-30 è tuttavia un po’ fuorviante. Non soltanto essa contiene un numero minore di nomi rispetto a quella del 1420-50 (comprendendo un periodo di tempo corrispondente alla metà dell’altro); ma risulta composta inoltre da un ufficio, i Gonfalonieri di Compagnia (Capitani della Militia), considerato ormai secondario, a cui le famiglie più opulente non aspiravano più. Quindi, se un cognome non appare nell’elenco, può essere che l’individuo non fosse “seduto” in quel periodo. Questo fatto riguarda maggiormente l’elenco del 1515-30, piuttosto che quello del 1420-50. Per esempio, nonostante che i Medici compaiano come Gonfalonieri di Compagnia nel 1420-50, non uno di essi appare in questo ufficio negli anni 1515-30 (e il cognome ‘Medici’ quindi non è in quest’ultimo elenco, nonostanche che essi siano stanziati chiaramente ancora in S. Giovanni, Leon d’Oro). Per fare un altro esempio, una branca della famiglia Gondi (il cui Gonfalone di appartenenza era S. Maria Novella, Leon Bianco, in ambedue i periodi) si spostò in S. Croce, Bue, verso la metà del quattordicesimo secolo, dove Giuliano di Leonardo Gondi commissionò un sontuoso palazzo a Giuliano da Sangallo in piazza S. Firenze. Questa branca dei Gondi ottenne altri uffici in S. Croce nel primo Cinquecento, ma non fra i Gonfalonieri di Compagnia per il Gonfalone Bue.

 

Cerca informazioni nell’archivio-dati su una famiglia o su un individuo

 

Questa procedura permette di cercare registrazioni per una famiglia o un individuo nell’archivio-dati, riempiendo delle caselle. Quando  “clicchiamo” (pigiando due volte la parte sinistra del mouse) sulla procedura, si otterrà uno schermo per effettuare un’interrogazione, con quattro colonne e sette righe sotto il titolo ‘Search for records where’: la prima colonna ha ‘SURNAM1’ in testa alla fila, la seconda un segno‘=’, la terza è vuota; la quarta ha la parola ‘and’.

 

Si   clicchi poi sul bottone della freccia in discesa alla destra di ‘SURNAM1’; si vedranno i nomi delle variabili SURNAM1, NAME1, NAME2, NAME3, NAME4, e SURNAME2 ripetuti. Cliccando su qualcuno di questi nomi di variabili potremo cambiare la variabile cercata nella prima riga. Lo stesso avverrà per le rimanenti righe della stessa colonna. Clicchiamo nel pulsante della freccia in discesa alla destra del segno ‘=’. Si troverà un elenco di altri simboli da poter eventualmente selezionare, ma per questa procedura ‘=’ è tutto quello che serve. Non c’è pulsante della freccia in discesa alla destra della terza colonna. Cliccando invece in quello della quarta colonna si produrrà la parola ‘or’. Questa colonna permette una ricerca boleana (and/or); si può cliccare quindi per scegliere l’una o l’altra delle due opzioni.

 

Scriviamo ora il SURNAM1 MEDICI (maiuscolo o minuscolo) nel riquadro in alto della terza colonna, o qualche altro SURNAM1 dalla Lista dei Cognomi (si può usare l’opzione ‘copia’ e ‘incolla’ del browser di Internet dalla Lista allo schermo di interrogazioni per assicurarsi della giusta scrittura). In questa procedura bisogna mettere un nome nella casella in cima della terza colonna. Se si sta cercando un NAME1 si può cambiare da SURNAM1 a NAME1  nella lista (freccia in discesa) della prima casella della prima colonna. Ad esempio, proviamo col SURNAM1 MEDICI. Spuntiamo il riquadro per i “Tre Maggiori” in fondo allo schermo (è già scelto per convenzione – si può escluderlo comunque, se si vuole). Poi clicchiamo sul pulsante [Submit].

 

Si otterrà adesso la prima schermata di risultati, e cioè un indice di tutte le registrazioni con il  SURNAM1 MEDICI trovate nei Tre Maggiori, ordinate alfabeticamente secondo il NAME1 (il nome proprio) e NAME2 (il primo patronimico). Nella prima colonna sotto il titolo del codice ‘SER’ appariranno dei numeri (05, 06, 10), indicanti in quali serie quella combinazione di NAME1, NAME2 e SURNAM1 appare – questi codici appariranno comunque, a prescindere da quale tipo di serie si stia cercando. La schermata ci dirà anche il numero delle registrazioni nella serie che si sta cercando per quella specifica combinazione di NAME1 e NAME2 (se non ci fosse nessun NAME2, quella casella resterà vuota), e la prima e l’ultima data (YDRAW) nelle quali il nome può essere trovato per quella serie. C’è una riga blu (Search) alla fine di ciascuna registrazione, che consentirà di vedere molti più dettagli per ognuna di esse. C’è anche un riquadro di spunta, a destra, e ci sono più pulsanti in fondo alla schermata, che consentiranno di selezionare due o più nomi e vedere registrazioni combinate fra loro.

 

Per esempio, prendiamo un AVERARDO MEDICI (1309-1473) con nessun NAME2, seguito da tre AVERARDO con NAME2. Si potrebbe supporre che qualcuna delle registrazioni del primo AVERARDO (uno dei primi progenitori dei MEDICI) possa essere quello di AVERARDO di BERNARDO (1441-1496). Si spuntano i riquadri a lato per selezionare i due nomi, poi il pulsante in fondo alla schermata e si riordina le registrazioni per YDRAW. Emerge così dalla nuova ricerca che una delle registrazioni per AVERARDO (nel 1473) probabilmente appartiene ad AVERARDO di BERNARDO. Si possono scegliere i riquadri per tutte le registrazioni di AVERARDO di BERNARDO ed anche la registrazione per AVERARDO nel 1473. Poi si usi il pulsante [Display results] alla fine della schermata per vedere appunto l’elenco corretto per AVERARDO di BERNARDO. Clicchiamo sul pulsante  [Resorts by YDRAW] per riportare indietro le registrazioni al proprio ordine. (Se poi si effettua una seconda ricerca sulla prima schermata di risultati, si ricordi di cancellare i riquadri di selezione precedentemente spuntati. C’è comunque un pulsante [Uncheck all boxes] per finalizzare questa operazione).

 

Inoltre, in fondo alla schermata, si potrà vedere un riquadro dal titolo “Previous Query as Raw SQL”. Questo è il programma SQL che l’interrogazione iniziale ha generato. Esso è stato messo per fornire esempi di interrogazioni SQL, e per aiutare a determinare gli eventuali errori che uno possa aver fatto riempiendo le caselle nell’iniziale schermata di richiesta.

 

Cerchiamo ora Cosimo di Giovanni di Bicci [de] Medici (Pater Patriae). La schermata dei risultati mostra i Medici che appaiono nelle serie ‘05’, i Tre Maggiori. Scorriamo verso il basso i Medici fino ad individuare COSIMO [di] GIOVANNI (1416-1468)  e poi clicchiamo sulla riga blu (Search) a destra. Otterremo una seconda schermata di risultati con sette colonne di informazioni, che avrà il compito di aiutarci ulteriormente a  selezionare altri membri della famiglia.

 

Noteremo che la ricerca per COSIMO di GIOVANNI ha prodotto ora due Cosimo di Giovanni: Cosimo di Giovanni di Bicci e Cosimo di Giovanni di Cosimo (nipote del primo). Le registrazioni che abbiamo cercato sono ordinate cronologicamente, e i codici dell’OFFICE e del RDRAW sono sulla destra. Vedremo che Cosimo di Giovanni di Cosimo fu tratto per il Priorato nel 1459 ma fu trovato di età inferiore a quella prevista per l’incarico (RDRAW=05); egli venne tratto anche per i 12 Buonuomini nel 1460 e fu trovato essere morto (RDRAW=09). Sappiamo che Cosimo di Giovanni di Bicci morì nel 1464; apparentemente il suo nome era ancora nella borsa quando fu tratto per i 16 Gonfalonieri di Compagnia nel 1465. L’ultimo record del set di risultati è ambiguo. Ambedue gli uomini erano già morti, per cui non sappiamo a quale dei due esso appartenga. [Di certo potremmo tentare di chiarire tale ambiguità, specificando con maggiore completezza nella prima schermata di richiesta SURNAM1=MEDICI  [and]  NAME1=COSIMO [and] NAME2=GIOVANNI  [and]  NAME3=BICCI. Ma qui il problema sarebbe che almeno una volta (nel 1438) gli scrivani delle Tratte non hanno registrato il secondo patronimico (pensiamo per deduzione che debba essere stato lui), così che, chiedendo tutti e tre i nomi, non avremmo questa registrazione. Per cui è meglio avere troppi  records, e poi escluderne qualcuno, piuttosto che non averli tutti. Un’altra ragione per cominciare la ricerca esclusivamente con un cognome  è che, se eventualmente non conosciamo il patronimico della persona che stiamo cercando, scorrendo lungo la lista dei nomi, e le date, potremmo in effetti trovarlo.]

 

Per selezionare soltanto le registrazioni di Cosimo di Giovanni di Bicci, clicchiamo un segno di spunta nei riquadri relativi sul margine destro (immaginando che fosse lui anche quello del 1438), poi andiamo in fondo alla schermata. Abbiamo due valide opzioni: il pulsante [Display Checked Items [same columns]], o quello [Display Checked Items [all columns]]. Cliccando sul primo bottone appariranno le stesse colonne che già abbiamo, ma soltanto per le registrazioni che pensiamo essere relative a Cosimo di Giovanni di Bicci: scegliendo il secondo pulsante appariranno tutte e 24 le colonne di informazioni per tali records. (Bisogna cliccare sul bottone [Resort by YDRAW] per riportare le registrazioni al giusto ordine cronologico di quando ci spostiamo da schermo a schermo.)

 

Bisogna interpretare anche i codici del RDRAW per Cosimo di Giovanni di Bicci. ‘01’ significa che egli era seduto in ufficio: ‘06’ che egli era malato o in qualche modo inabile; ‘41’ vuol dire ‘non iuravit’, cioè apparentemente non accettò l’ufficio; ‘43’ significa che egli era ‘in speculo’ (in arretrato con le tasse). In arretrato con le tasse sembra strano per Cosimo de’ Medici. Abbiamo pensato che potesse essere stato un errore di codificazione, ed abbiamo ricontrollato perciò le registrazioni di Cosimo, ma questo è ciò che i Giornali delle Tratte effettivamente riportano.

 

Per altri dettagli della storia degli incarichi di Cosimo si vada alla schermata di 24 colonne per Cosimo [all columns], e si guardi ai codici TELEC. Qui ‘1’ significa che un uomo inizialmente seduto non ha terminato il suo incarico, ‘5’ che si tratta di un’elezione ordinaria, e ‘6’ che si tratta di un’elezione straordinaria o non chiarita. Cosimo fu tratto due volte per i 16 Gonfalonieri di Compagnia nel 1430, una volta con il codice RDRAW ‘01’ (seduto), ma con il codice TELEC ‘1’(non completò il periodo), e una volta con il codice RDRAW 41 ‘non iuravit’ e il codice TELEC ‘6’. Questa sembra essere stata una doppia registrazione nei Giornali – Cosimo può aver “rifiutato” l’ufficio. Egli fu tratto ancora per i 16 Gonfalonieri di Compagnia nel 1450 con il codice RDRAW ‘01’ ma anche il codice TELEC ‘1’. In questo caso non ci fu una doppia registrazione, ma (come si può scoprire con la procedura “Trova chi sedeva in ufficio in una data specifica” per il 1450) egli fu immediatamente rimpiazzato in quell’ufficio da qualche altro. Cosimo può aver evitato l’ufficio di Gonfaloniere di Compagnia – le sole altre volte nelle quali, ancora vivente, risulta essere stato tratto a quell’ufficio (nel 1436 e nel 1440) egli risultò ‘ in speculo’.

 

Usiamo adesso la freccia del browser per ritornare alla schermata iniziale di interrogazione. Spuntiamo anche i riquadri ‘Guilds’ and ‘Births’(lasciando spuntato quello dei Tre Maggiori) e riproponiamo la nostra interrogazione. Noteremo che molti più nomi appaiono nella schermata di risultati rispetto a prima, e che i limiti dell’arco cronologico [MIN(YDRAW) e MAX(YDRAW)] hanno cambiato estensione. I codici delle serie nella prima colonna saranno più variati. L’insieme di 05, 06 e 10 significa che la combinazione di quei nomi appare in tutte e tre le serie, 05 da solo significa che essa appare soltanto nei Tre Maggiori, 06 da solo che essa appare soltanto nelle elezioni delle Arti, e10 da solo che essa appare soltanto nelle registrazioni delle Nascite.

 

Scorriamo ancora i Medici fino a raggiungere di nuovo COSIMO [di] GIOVANNI. Vedremo ora dalla sua registrazione di nascita (SER=10) che Cosimo nacque nel 1389 (il 10 aprile, come si potrà osservare nella schermata a 24 colonne), e potremo dedurre dalle registrazioni nelle Arti (SER=06)  che egli fu tratto 14 volte nelle elezioni delle arti, 10 volte per l’elezione dell’arte del Cambio (OFFICE=23) e 4 volte per la Mercanzia (OFFICE=06). Comunque, per varie ragioni, egli “sedette” fra i consoli dell’arte del Cambio soltanto due volte (nel 1420 e nel 1436), e mai nella Mercanzia. Di certo bisogna rammentare che la serie delle elezioni delle Arti è frammentaria, e che i registri non esistono per buona parte dell’esistenza di Cosimo (gli anni 1421-29 e 1444-65 sono mancanti), così Cosimo può essere stato tratto altre volte senza che noi lo possiamo accertare (in effetti egli fu tratto per l’arte del Cambio 6 volte nel periodo 1465-1480 dopo la sua morte). Riguardo al nipote di Cosimo, COSIMO [di] GIOVANNI [di] COSIMO, vediamo che la sua registrazione di nascita manca. Sappiamo, comunque, che il nipote di Cosimo nacque nel 1456 e morì nel 1459, così che è improbabile che molto di più potrebbe essere estratto su di lui dall’archivio-dati, anche se possediamo le registrazioni per le elezioni delle Arti nel periodo della sua breve vita.

 

Proviamo un altro esempio: Lorenzo di Piero de’ Medici (il Magnifico). Torniamo alla prima schermata di risultati che abbiamo creato (per i Tre Maggiori, le Arti e le Nascite, tutti insieme), scorriamo i Medici fino ad individuare Lorenzo [di] Piero, e poi clicchiamo sulla riga blu di Search. Ancora una volta, risulterà che si sono recuperati due Lorenzo di Piero (Lorenzo di Piero di Cosimo [il Magnifico] nel 1449-1495, e Lorenzo di Piero di Lorenzo [suo nipote, il Lorenzo conosciuto come duca di Urbino], che era in ‘speculo’ nel 1513). Un altro fatto curioso traspare dal codice  RDRAW di Lorenzo il Magnifico – una volta estratto per l’ufficio dei Tre Maggiori (SER=05), egli risultò sempre troppo giovane per potersi ‘sedere’ (RDRAW=05). Ricordiamoci che i padri talvolta iscrivevano negli scrutini anche i nomi dei loro spesso giovanissimi figli. L’età minima per rivestire l’incarico di Gonfaloniere di Giustizia era di 40 anni; per la maggior parte degli altri uffici era di 30. Si può vedere dalla registrazione di nascita (SER=10) che Lorenzo il Magnifico era nato nel 1449, e la prima borsa nella quale il suo nome venne inserito, quando fu tratto per il Priorato del 1454 (come si osserva dalla schermata a 24 colonne) era la borsa combinata degli anni 1444/1453 (deve essere stata la borsa del 1453, quando egli aveva appena quattro anni). Quando egli fu tratto per il Priorato aveva appena cinque anni. Quando egli morì nel 1492 ne aveva 43; appena sopra il minimo per potersi sedere come Gonfaloniere di Giustizia.

 

Comunque, Lorenzo fu anche estratto sette volte nelle elezioni delle Arti, due volte per la Mercanzia (nel 1471 e nel 1481 quando egli era troppo giovane), due volte per l’arte dei Mercatanti (un’arte differente da quella di suo nonno), due volte quando egli fu “seduto” (nel 1482 e 1487) e tre volte dopo la sua morte. Le elezioni delle arti, nondimeno, sono mancanti (nel periodo 1474-1480) per una parte della vita di Lorenzo. Come per il suo nipote, il duca di Urbino, non c’è la registrazione di nascita fra i dati, così tutto quello che sappiamo e che egli era ‘in speculo’ quando fu tratto per l’ufficio del Gonfaloniere di Giustizia nei Tre Maggiori del 1513.

 

Le registrazioni delle nascite esistono per circa il 80 per cento degli individui che rivestirono incarichi dopo il primo Quattrocento, ma circa il 30 per cento di esse riguardano individui che non ebbero mai incarichi. Alcuni registrarono la loro nascita più di una volta (talvolta dichiarando  date differenti); abbiamo rimosso quelle duplicate più recenti, se l’informazione era la stessa, ma conservato quelle che presentavano differenze. Se vedremo un individuo che per la sua Nascita e per le registrazioni degli incarichi sembra aver agito ad un’improbabile giovane età, bisognerà controllare se un altro membro della famiglia con gli stessi NAME1 e NAME2 non sia ancora attivo dopo la nascita del primo.

 

Per mostrare un esempio finale a proposito dei Medici, torniamo alla schermata iniziale (per i Tre Maggiori, Arti e Nascite combinati) e scorriamo i Medici fino a trovare Giovanni di Bernardino (1325-1341) e Giovanni di Bernardo (1340). Abbiamo già guardato un esempio (Averardo ed Averardo di Bernardo) dove le registrazioni dovevano essere combinate perché un individuo mancava di un patronimico. Nel caso di Giovanni di Bernardino e Giovanni di Bernardo non standardizzeremo il nome ‘Bernardino’ in quello di Bernardo, nonostante che i due individui sembrino essere la stessa persona. Cancelliamo ora le precedenti eventuali spuntature, e marchiamo invece nei riquadri questi due nomi. Poi andiamo ai pulsanti in fondo e clicchiamo [Display results], e poi [Resort by YDRAW] per disporre i records in ordine cronologico. Bisognerà prestare attenzione alle varianti dei nomi che devono essere sistemati.

 

Per maggiori dettagli circa i nomi, si dovrà guardare la Nota sui nomi nella Nota sulla codificazione e pubblicazione dei dati. Si ricordi che si possono cercare due varianti di nomi nello stesso tempo (SURNAME=X, or SURNAME=Y nella prima schermata di interrogazioni). Prendiamo spunto dagli esempi dei Niccolini/Sirigatti, Dietisalvi/Neroni, Migliorotti e Buonarroti/Simoni discussi nella Nota sui nomi. Ricordiamoci che tali cognomi possono anche celarsi dietro patronimici. Perciò, nel cercare un particolare individuo, si dovrebbe anche condurre una ricerca per NAME1 e NAME2, stando però attenti, nel farlo, alla relativa sintassi SQL dei comandi di interrogazione. Per trovare un individuo senza cognome, i cui NAME1 e NAME2 possono essere sia Giovanni [di] Bernardo, che Giovanni [di] Bernardino, la sintassi corretta per riempire le caselle è: Cerca i records dove SURNAM1=" " (tre spazi vuoti racchiusi fra doppie virgolette—che è l’interrogazione per un nome vuoto) and NAME1=GIOVANNI and NAME2=BERNARDO or SURNAM1=" " and NAME1=GIOVANNI and NAME2=BERNARDINO. O, ancora meglio, far eseguire questo comando togliendo SURNAM1=" ", per avere tutti i casi con quei NAME1 e NAME2 nell’archivio-dati, senza riguardo al fatto se essi abbiano un SURNAM1 o no.

 

Nota ulteriore: con questa procedura non si possono vedere in una sola volta tutte le registrazioni a 12 o 24 colonne per tutti gli individui con un dato cognome; il programma SQL non può maneggiare tanti records allo stesso tempo. Comunque, si possono vedere tutte le registrazioni a 12
colonne per un dato cognome con la procedura della “genealogia”, oppure quelle a 12 o 24 colonne attraverso la procedura “definita dall’utente”.

 

Questi esempi dovrebbero comunque dare un sufficiente chiarimento per proseguire ulteriormente con la prima ricerca personale.

 

Mostra in forma grafica la presenza di un nome di famiglia nei Tre Maggiori

 

Questa procedura consente di avere una rapida visione dell’ambito cronologico della presenza di una famiglia tra quelle sedute in ufficio, e permette di soddisfare diversi interrogativi. Era essa una famiglia antica? O una nuova famiglia? Una famiglia spesso presente nella Signoria? O una famiglia presente soprattutto nei Collegi? La procedura è piuttosto semplice e scorrevole. Digita un SURNAM1 dalla List of Surnames nell’apposita casella e clicca sul pulsante [SUBMIT] . Il programma SQL conterà il numero delle presenze del SURNAM1 nei differenti uffici, scandendole in intervalli decennali del YDRAW, e sistemando i totali in righe e colonne. Il programma può gestire soltanto un SURNAM1 alla volta.

 

Mostra in forma grafica la presenza di un nome di famiglia tra i consoli di arti differenti

 

Questa procedura funziona nello stesso modo di quella usata per i Tre Maggiori. La tabella mostra il numero delle presenze di un cognome “seduto” fra i consoli delle arti, sia per la Mercanzia che per le venti delle ventuno arti (non ci sono dati per i Giudici e Notai), per i quattro periodi del quindicesimo secolo nei quali esistono i dati (1393-1421, 1429-1444, 1465-1474 e 1480-1498). Abbiamo scoperto sorprendentemente che qualche nome di famiglia era distribuito abbastanza ampiamente fra arti differenti (ed anche fra arti maggiori e minori), un fenomeno che meriterebbe  ulteriori approfondimenti e ricerche. Il programma può gestire soltanto un SURNAM1 alla volta.

 

Elenca liste ordinate di membri di una famiglia per costruire una genealogia elementare

 

Dal momento che nell’archivio-dati sono presenti i patronimici della maggior parte degli individui, è possibile sistemare liste di membri di famiglia in modo da fornire materiale grezzo per creare una veramente elementare genealogia di famiglia. Sono disponibili informazioni soltanto per maschi relativamente maturi, ma i patronimici permettono di accertare l’esistenza di qualche parente ascendente, che non è attualmente presente nell’archivio-dati. Bisognerà trarne le dovute conclusioni e costruire di conseguenza una personale genealogia.

 

Si dovrà essere consapevoli che il sistema non lavora bene con le famiglie larghe con molti rami laterali, per la probabilità che quei nomi e patronimici siano ripetuti nei vari rami, senza poter sapere quali essi siano. Sarebbe meglio in quei casi usare una delle genealogie pubblicate da Luigi Passerini in Pompeo Litta, Famiglie Celebri Italiane (Milano: 1819-1875) [Albizzi (vol. 11), Aldobrandini (4), Buonarroti (2), Buondelmonti (3), Capponi (10), Da Uzzano (11), Guicciardini (2), Machiavelli (3), Medici (2), Panciatichi (9), Pazzi (9), Pucci (10), Soderini (9), Strozzi (4), Tornabuoni (3), Valori (1), Vettori (3), Villani (6)], o una delle genealogie pubblicate separatamente da Luigi Passerini [Alberti (1870), Altoviti (1871), Corsini (1858), Ginori (1876), Niccolini (1870), Panciatichi (1858), Rucellai (1870)]. In ogni caso, l’archivio-dati potrà essere usato per costruire genealogie di base per famiglie piccole e poco conosciute.

 

La procedura è piuttosto facile. Si digiti nella casella un SURNAM1 dalla List of Surnames, si spuntino i riquadri dei Tre Maggiori, Arti e Nascite, e si clicchi infine su [Submit]. Si riceverà il primo gruppo di risultati definito ‘Sort by NAME1’. Ci saranno tutte le registrazioni per quel cognome ordinato  per NAME1,  NAME2 e YDRAW -- le informazioni per ciascun individuo, con il numero delle volte nelle quali egli apparve, fornito in ordine di data (YDRAW).Si dovrà controllare che il numero dei casi non abbia oltrepassato il limite concesso (300 records). Se così fosse, si aumenti il limite a 1000 o più e si ripresenti la richiesta.

 

Se si clicca poi il pulsante intitolato [Sort by NAME2], si riceverà il secondo gruppo di risultati, che ordinerà i nomi per NAME2, NAME1 e YDRAW. In questo modo avremo i figli di un padre comune. Bisognerà comunque verificare le parentele con il secondo ed il terzo patronimico (NAME3 e NAME4). Si potranno stampare le due liste (mettendo a ‘0’ i margini destro e sinistro nella finestra del browser [Page setup] e nell’opzione Landscape Printing il ‘print mode’ della stampante [Proprietà]), o scaricarle nell’hard disk, per poi poterle usare in un programma di calcolo. Per il primo Quattrocento si potranno identificare ulteriori membri di famiglia consultando l’Online Catasto of 1427 (ricordandosi che i cognomi del Catasto sono troncati dopo 10 caratteri, mentre ne hanno 11 nelle Tratte).

 

Come esempio, abbiamo allegato una genealogia elementare della famiglia Giandonati, ottenuta con l’aiuto di tale procedura, servendosi anche di altri nomi provenienti dall’archivio-dati Online Catasto.

 

Individua chi siedeva nei Tre Maggiori in una data specifica

 

Questa procedura è predisposta per fornire una lista di uomini “seduti ed occupanti” tutti gli uffici dei Tre Maggiori in un determinato anno  (oppure in un particolare mese di un anno) durante i  250 anni della storia della Repubblica. Essendo una simulazione a computer, è possibile che non sia sempre perfettamente accurata. Bisogna infatti considerare il fatto che gli uffici hanno differenti periodi di diversa ampiezza cronologica (sei periodi di due mesi all’anno per Gonfaloniere di Giustizia, Notaio e Priori; quattro periodi di tre mesi per i Buonuomini, e tre periodi di quattro mesi per i Gonfalonieri di Compagnia – vedi la Breve rassegna storica). Qualche “arrotondamento” di data si è reso necessario per standardizzare i diversi giorni del mese nei quali gli incaricati cominciavano l’ufficio. Prima del 1343, sembra che questi ultimi entrassero in ufficio all’incirca il 15° giorno del mese. Dopo il 1343 il Gonfaloniere di Giustizia, il Notaio e i Priori entravano in carica il primo giorno del mese, venendo eletti gli ultimi giorni del mese precedente; i Buonuomini continuavano ad entrare in ufficio il 15 del mese, qualche giorno dopo la loro elezione; i Gonfalonieri di Compagnia entravano in ufficio all’incirca il 7 del mese, venendo eletti negli ultimi giorni del mese precedente. Inoltre, qualche incaricato era eletto “più tardi”, o nel mezzo del periodo, per rimpiazzarne altri.

 

Abbiamo “arrotondato” le date nel modo seguente. A ciascun tipo di incaricato è stato assegnato un “periodo” (dal 1° al 6° in ciascun anno per la Signoria; dal 1° al 4° per i Buonuomini; e dal 1° al 3° per i Gonfalonieri di Compagnia). Il 1° gennaio è stato assunto per tutti gli uffici come l’inizio del primo periodo dell’anno. Tutte le date nell’archivio sono state convertite al calendario moderno che fa cominciare l’anno il 1° gennaio. Una nuova variante (YEAR) è stata creata per giustificare il fatto che qualche individuo tratto in dicembre dell’anno precedente (YDRAW) in realtà ha servito quasi tutto il periodo del suo ufficio nell’anno seguente. Gli uomini estratti per l’ufficio fra la metà e la fine di dicembre sono stati assegnati al primo periodo dell’anno seguente. L’assunto che tutti i periodi debbano cominciare il primo del mese crea problemi nel gruppo di risultati prima del 1343 per tutti gli uffici, e dopo il 1343 per i Buonuomini e i Gonfalonieri di Compagnia. Prima del 1343, le date nell’archivio-dati (YDRAW) sono le date nelle quali gli uomini entravano in ufficio. Ma quando essi vi entravano il 15 del mese, o occasionalmente anche prima, rappresentiamo il loro periodo a cominciare dal primo giorno del mese seguente (e l’anno seguente per gli individui selezionati in novembre-dicembre). Dopo il 1343 le date (YDRAW) sono le date nelle quali essi erano eletti, normalmente qualche giorno prima che essi entrassero effettivamente in ufficio. Abbiamo contato il loro periodo a cominciare dal mese della loro elezione. Perciò dopo il 1343 per il Gonfaloniere di Giustizia, il Notaio e i Priori, le date del mese sono esatte (essi venivano eletti gli ultimi giorni del mese precedente e sono considerati come entrati in ufficio nel primo giorno del mese seguente a quello della loro elezione [e dell’anno seguente per quelli eletti alla fine di dicembre]). Per i Buonuomini, i nomi elencati in dicembre, marzo, giugno e settembre sono quelli degli uomini che completano il loro periodo in quel mese; quelli che li rimpiazzano il 15 del mese sono conteggiati come entranti all’inizio del mese seguente. Per i Gonfalonieri di Compagnia, gli uomini considerati in ufficio in gennaio, maggio ed ottobre sono quelli realmente entrati il settimo giorno del mese, mentre gli uomini che completavano il loro periodo nella prima settimana del mese, sono elencati soltanto fino al mese precedente. Per gli altri mesi dell’anno (febbraio, aprile, luglio, agosto, ottobre, novembre) le attribuzioni sono esatte; tutti gli incaricati  o erano entrati in ufficio il primo del mese, o stavano ancora servendo durante un periodo cominciato nei mesi precedenti. Per maggiore chiarezza, i gruppi di risultati per questa procedura includono le date originali del DDRAW, MDRAW e YDRAW (giorno, mese ed anno di elezione), in modo da poter vedere precisamente quando gli individui sono realmente stati “seduti” (prima del 1343) o eletti (dopo il 1343).

 

Gli uomini entrati “più tardi”, o che hanno sostituito altri, sono considerati in carica per lo stesso periodo dei loro colleghi. Si potrà notare che in qualche periodo sembrano esserci troppe persone in ufficio (troppi, per esempio, dal quartiere di S. Croce serventi come priori). In tal caso bisogna guardare i codici TELEC (tipo di elezione). Un ‘5’ significa un’elezione regolare; un ‘1’ denota un incaricato che non ha finito il suo periodo; un ‘2’ è un incaricato eletto per rimpiazzare uno che non ha terminato il suo turno; un ‘6’ è un’elezione ambigua – un’ ”elezione speciale” , o qualcuno eletto più tardi, o qualcuno eletto per rimpiazzare un altro non specificato. Talvolta ci possono essere troppi uomini e tutti i codici TELEC sono ‘5’. In questo caso è probabile che qualcuno abbia sostituito qualche altro, senza però che sia specificato nei Giornali delle Tratte. Se non ci sono abbastanza uomini, può darsi che manchi una registrazione dall’archivio-dati o dai Giornali (in qualche caso abbiamo messo qui registrazioni vuote[TELEC=9]).

 

Con l’aiuto di tali accorgimenti, la procedura funziona bene per i mesi, ad eccezione degli anni nei quali ci sono sostituzioni straordinarie in ufficio (1343, 1378 – i Ciompi; 1527 -- l’Ultima Repubblica). Richiamare per mese uomini in ufficio in questi anni potrebbe non dare buoni risultati, e sarebbe quindi preferibile guardare gli elenchi degli incaricati per l’intero “anno”.

 

Il sistema opera in modo veloce. Si possono scegliere due opzioni: o un elenco di uomini “seduti ed occupanti” uffici in ciascun anno, oppure uno per ciascun anno e mese.  Per usare il primo, digita nella casella intitolata YEAR=  un anno compreso fra il 1282 e il 1532, ma lascia disattivato il menù a discesa per i mesi. Per usare il secondo digita un anno nella casella intitolata YEAR=, ed evidenzia un mese nel menù a discesa per i mesi.

 

 

 

La schermata dei risultati della ricerca per un “Anno” elencherà gli incaricati per periodo, prima i sei periodi per i Gonfalonieri di Giustizia, i Notai, e i Priori, poi i quattro per i Buonuomini, ed infine i tre per i Gonfalonieri di Compagnia. I titoli delle colonne sono stati abbreviati in modo da offrire sulla pagina quante più informazioni possibili. Si avranno così le variabili OFFICE, QUAR, TPURS, TELEC, DPURS, COM1, NAME1, NAME2, SURNAM1, OCNAME, e i valori non arrotondabili di DDRAW, MDRAW, e YDRAW. Come per le altre procedure, si può espandere la schermata dei risultati fino a 24 colonne.

 

Il quadro dei risultati per la ricerca “Anno e mese” si comporrà delle stesse variabili, ma soltanto per gli uomini in ufficio in un dato mese (con i valori sulle date di entrata in ufficio indicate sopra).

 

 

Individua i consoli delle diverse arti in un anno specifico

 

Questa procedura lavora nello stesso modo di quella precedente per i Tre Maggiori, con l’eccezione che gli uomini seduti nell’ufficio della Mercanzia e dei consolati delle Arti sono mostrati tutti insieme per un intero anno (per i periodi nei quali i dati esistono), piuttosto che per uno specifico mese. I periodi di incarico per la Mercanzia e per le Arti sono meno complicati di quelli per i Tre Maggiori. Per la Mercanzia c’erano quattro periodi annuali (che cominciavano in gennaio, aprile, luglio ed ottobre) fino al 1477 e in seguito tre (marzo, luglio e novembre); per le arti per l’intero periodo esistevano tre turni annuali (gennaio, maggio e settembre). Ovviamente, quando mancano i dati, i periodi e i nomi non appaiono (qualche console incaricato risulta perciò sconosciuto).

 

Mostra un elenco di individui con criteri definiti dall’utente, o un’interrogazione Raw SQL.

 

Queste due procedure consentono di ricavare elenchi di registrazioni dall’archivio-dati, usando in un formato più flessibile le variabili, i criteri per la selezione, e i comandi di ordinamento non contenuti negli altri meccanismi pre-selezionati, ed anche di fare qualche analisi statistica dei dati, scrivendo programmi SQL personalizzati. La loro pagina iniziale è composta, in alto, da un gruppo di caselle da riempire, e, in basso, da un grande riquadro intitolato Raw SQL query, dove si può immettere un’interrogazione Raw SQL.

 

Ricerche con caselle ed opzioni di ordinamento SQL definiti dall’utente

 

Si può probabilmente ottenere qualsiasi tipo di elenco che si desideri  dalle ricerche con le caselle vuote. Si noterà che ci sono sette file di caselle e che il riquadro “Campo”, inizialmente posto alla variabile SER, da accesso a tutti i nomi delle variabili rilevanti dell’archivio-dati. Cliccando sulla freccia in discesa, si possono cambiare i nomi delle variabili nella prima colonna di tutte le file. Facendo una ricerca, si deve compilare un criterio di ricerca per la prima fila nella terza colonna.

 

Nell’elenco delle variabili “Return the following fields”, sono disponibili tutte le variabili rilevanti. Dodici di esse sono evidenziate in blu come selezione di partenza (la videata a 12 colonne alla quale siamo già abituati). Si possono aggiungere variabili a tale elenco, o rimuoverne alcune. Ma, mentre si fa questo, bisognerà ricordarsi di tenere premuto il tasto ‘Control’ sulla tastiera; altrimenti si perderà la configurazione iniziale, o le modificazioni apportate successivamente, e si dovrà ripartire da capo usando il pulsante [RESET].

 

Sono inoltre disponibili anche due variabili non elencate nella Lista dei codici: YEAR e OFFT. YEAR è l’anno effettivo di incarico degli individui tratti in ufficio (YDRAW) in dicembre, ma entrati il 1° gennaio. OFFT (vedi sotto l’esempio 8) indica contemporaneamente l’ufficio ed il periodo di carica ricoperto nel corso dell’anno. I primi due riquadri rappresentano i codici dell’ufficio, il terzo il numero d’ordine del periodo(1-6 per la Signoria, 1-4 per i Buonuomini, 1-3 per i Gonfalonieri di Compagnia, 1-4 o 1-3 per la Mercanzia e le Arti).

 

I tre riquadri per i Tre Maggiori, le Arti e le Nascite permettono di specificare quale serie si vuole cercare. Il riquadro per i Tre Maggiori risulta inizialmente scelto per default (ma si può eventualmente disattivare per selezionare eventualmente un’altra serie). Se nessuno dei tre riquadri è selezionato, si riceverà un messaggio d’errore SQL.

 

I quattro riquadri nella riga “Sorted by” permettono ulteriori opzioni di ordinamento con tutte le varianti. Si può eventualmente cambiare l’ordine stabilito per default dell’archivio-dati, selezionando qui le variabili. In molti casi l’ordinamento scelto per default (NAME1 per NAME2 per SURNAM1 per YDRAW) sarà sufficiente per gli scopi che ci siamo proposti; in quel caso si possono lasciare le variabili di “Sorted by” disattivate.

 

Per quanto riguarda la riga “Limit the results set to”, sarà necessario, per molte ricerche, incrementare il limite a 1000 (che dovrebbe essere sufficiente per mostrare tutte le registrazioni di ogni singola famiglia), o a più di 1000 per qualche elenco.

 

Quelli seguenti sono esempi di elenchi ordinati che si possono ottenere riempiendo le caselle.

 

 

1) Seleziona nell’archivio-dati tutti i records con il SURNAM1 CORSINI

 

Cerca i records nei quali:

 

SURNAM1=CORSINI

 

(Si selezioni i riquadri con le serie dei Tre Maggiori, Arti e Nascite, poi si incrementi il limite dei risultati a 1000 e si avvii la ricerca. Si riceverà una schermata a 12 colonne. Se si desidera riceverne una a 24 colonne, bisognerà evidenziare le variabili che si desidera ottenere nell’elenco a sinistra “Return the following fields” [mentre si fa questo, ricordiamoci di tenere premuto il tasto Controllo sulla tastiera]. (I pulsanti in fondo allo schermo [Check all boxes] e [Display checked records (all columns)] non potranno operare con più di 120 riquadri selezionati. Se si proveranno ad usare, si otterrà un insieme di risultati di sole 120 registrazioni.) Se non si specifica nessun particolare ordinamento (“Sorted by”), le registrazioni verranno ordinate per default.

 

2) Seleziona tutti i records con il SURNAM1 CORSINI contenuto nei Tre Maggiori prima del 1343

 

Cerca i records nei quali:

 

SURNAM1=CORSINI and YDRAW < 1343

 

(Si selezioni il riquadro per i Tre Maggiori e si avvii la ricerca). Si riceverà la schermata a 12 colonne con le registrazioni elencate nell’ordine di default.

 

Se si desidera trovare registrazioni dei Corsini “seduti” in ufficio nei Tre Maggiori tra il 1435 ed il 1445, la sintassi del comando di ricerca sarà un po’ più complicata):

 

Cerca i records nei quali:

 

SURNAM1=CORSINI and RDRAW=01 and YDRAW >=1435 and YDRAW <= 1445. Selezionare poi il riquadro dei Tre Maggiori ed avviare.

 

Se di desidera trovare records dei CORSINI “seduti” in ufficio nei Tre Maggiori e nelle Arti, si attiverà la stessa serie di comandi, selezionando però i due riquadri delle serie dei Tre Maggiori e delle Arti (ricordandosi tuttavia che i dati per le Arti potrebbero non esistere per gli anni selezionati). Se si desidera conoscere gli anni nei quali i CORSINI erano effettivamente in carica, si usi YEAR, piuttosto che YDRAW.

 

3) Seleziona nell’archivio-dati tutti i records  dei Tre Maggiori relativi ai Notai

 

Cerca i records nei quali:

 

OCSTAT=21

 

(Si selezioni il riquadro per i Tre Maggiori, si incrementi il limite dell’insieme dei risultati a 3200 e si avvii la ricerca. Si otterrà una schermata a 12 colonne. Se si vorrà una schermata a 24 colonne, si procederà come nell’esempio 1. Si noti che l’occupazione “Notaio” era raramente riportata nei dati originali, se non con il COM1 di “Ser”, che noi interpretiamo come caratteristico di questa occupazione. Gli individui nell’ufficio connotato con 02 [Notaio della Signoria] erano di certo tutti notai; altri al di fuori di tale ufficio potevano non esserlo. Si ricordi che spesso può avvenire che tutte le registrazioni relative ad un individuo non abbiano riportata alcuna occupazione.

 

4) Seleziona tutti i Gonfalonieri di Giustizia seduti in ufficio del Sestiere di Oltrarno o del quartiere di S. Spirito (il sestiere di Oltrarno divenne il quartiere di S. Spirito nel 1343)

 

Cerca i records nei quali:

 

OFFICE=01 and RDRAW=01 and QUAR=01 or OFFICE=01 and RDRAW=01 and QUAR=10

 

Si aggiunga la variabile QUAR alla lista delle variabili ‘Return the followings fields’, evidenziandola (si ricordi di tenere premuto il tasto Control mentre si fa questo, in modo da non perdere l’evidenziazione delle altre variabili).

 

(Si selezioni il riquadro per i Tre Maggiori, si incrementi il limite dei risultati a 1000 e si avvii la ricerca. Si noti qui come sia necessario ripetere i nomi delle variabili e i valori per ciascuna parte dei due elementi paretetici implicati. Se non si specificherà nessun ordinamento particolare, le registrazioni appariranno nell’ordine di default. Se si riceveranno da questa interrogazione risultati inaspettati, si guardi al settore Raw SQL in fondo allo schermo. Esso mostrerà attraverso le caselle come il programma ha interpretato l’interrogazione sottoposta. Se necessario si può aggiungere parentesi alla Raw SQL e riproprorla.)

 

5) Seleziona tutti i Gonfalonieri di Compagnia seduti in ufficio del gonfalone Leon Rosso nel quartiere di S. Maria Novella; ordina i dati per YDRAW.

 

 

Cerca i records nei quali: OFFICE=16 and RDRAW=01 and QUAR=33

 

(Si aggiunga  QUAR all’elenco delle variabili “Return the followings fields” [premendo sempre il tasto Control per non perdere la configurazione]).

 

Ordina (Sort by)  per YDRAW

 

(Scegli il riquadro dei Tre Maggiori, incrementa il limite a 1000 ed avvia la ricerca.)

 

Si potrebbe arricchire questa ricerca, ritrovando tutti i Gonfalonieri di Compagnia seduti in ufficio del gonfalone Leon Rosso in S. Maria Novella, che sono stati selezionati dalle arti minori.

 

Cerca i records nei quali:

 

OFFICE=16 and RDRAW=01 and QUAR=33 and TPURS=03

 

(Aggiungi all’elenco delle variabili “Return the followings fields” le variabili QUAR e TPURS.)

 

Ricordiamoci che nessuna distinzione fra arti maggiori e minori è possibile per i Buonuomini e i Gonfalonieri di Compagna prima del 1406.

 

6) Seleziona tutti gli individui seduti in ufficio nei Tre Maggiori tra il 1420 e il 1439, che sono, riguardo all’occupazione, maestri di seta; ordina i records per YDRAW e per QUAR.

 

Cerca i records nei quali:

 

OCSTAT=25 and RDRAW=01 and YDRAW >= 1420 and YDRAW <= 1439

 

Aggiungiamo OCSTAT all’elenco delle variabili (sempre tenendo premuto il tasto Control così da non perdere le altre selezioni).

 

Ordiniamo per YDRAW e per QUAR

 

Selezioniamo il riquadro per i Tre Maggiori e avviamo la ricerca.

 

(Si noti che è preferibile usare il codice di occupazione OCSTAT, piuttosto che i titoli di occupazione individuale registrati come OCNAME, a causa delle variazioni di ortografia nella variabile OCNAME. Se non si specificano altri ordinamenti di variabili, le registrazioni saranno in ordine di default secondo le due variabili che abbiamo specificato.)

 

7) Seleziona in ordine cronologico i membri della famiglia Medici che erano “seduti” come consoli dell’arte della Lana

 

Cerca i records nei quali:

 

SURNAM1=MEDICI and OFFICE=24 and RDRAW=01

 

Ordina per YDRAW

 

Disattiva il riquadro per i Tre Maggiori, seleziona quello per le Arti ed avvia la ricerca.

 

8) Seleziona tutti gli individui estratti (cioè “veduti”) in ufficio per i Tre Maggiori in un anno particolare, indicando per ciascuno chi era “seduto” in ufficio e chi era “respinto” con una ragione per il rifiuto (codice RDRAW).

 

Questa è una richiesta un po’ più complicata, ma non difficile da realizzarsi. In questo caso si vorrebbe vedere le registrazioni per ciascun “periodo” di ciascun ufficio, usando la variabile OFFT (il numero di codice per l’ufficio seguito dal periodo [il primo termine dell’anno per il Gonfaloniere di Giustizia sarebbe 011, il primo periodo per i Priori sarebbe 081]. (C’erano sei periodi per la Signoria, calcolando da quando l’individuo entrava in ufficio: 1=gennaio, 2=marzo, 3=maggio, 4=luglio, 5=settembre, 6=novembre. Per i Buonuomini c’erano quattro periodi: 1=gennaio, 2=aprile, 3=luglio, 4=ottobre. Per i Gonfalonieri ce n’erano tre: 1=gennaio, 2=maggio, 3=settembre. C’era una simile progressione per la Mercanzia e le Arti.) Si dovrebbe richiedere l’anno come YEAR (l’anno nel quale gli individui stavano in ufficio--quelli estratti [YDRAW] in dicembre entravano in ufficio in gennaio). Si usi YEAR e non YDRAW quando si seleziona l’anno con questa procedura.

 

Per tutti gli individui estratti in ufficio nel 1440 si proceda nel modo seguente:

 

Cerca i records nei quali YEAR=1440

 

Si modifichi l’elenco delle variabili ‘Return the following fields’ per includere le seguenti variabili (qualcuna sarà già selezionata--ricordiamoci sempre di tenere premuto il tasto Control):

 

SER DDRAW MDRAW YDRAW YEAR OFFT QUAR TPURS OFFICE TELEC RDRAW COM1 NAME1 NAME2 SURNAM1 OCNAME.

Si intervenga sui riquadri ‘Sort by’ (o ‘Subsort by’) per ordinare i dati per OFFT QUAR TPURS RDRAW.

 

Si selezioni il riquadro per i Tre Maggiori, si incrementi il numero a 1000 e si avvii la ricerca.

 

In questo modo si otterrà un lungo insieme di risultati. Verranno per primi i sei periodi per il Gonfaloniere di Giustizia, seguiti dai sei per il Notaio della Signoria e dai sei per i Priori, con la distinzione in ciascun quartiere fra gli individui “seduti” e quelli “respinti” per la ragione (codice RDRAW) indicata per ognuno. Verrà indicato anche il tipo di elezione (TELEC--elezione regolare o sostituzione). Seguiranno poi i quattro termini per i Buonuomini e poi i tre per i Gonfalonieri di Compagnia.

 

Ma si potrebbe voler vedere soltanto il primo periodo nel 1440 per il Gonfaloniere di Giustizia ed i Priori. In tal caso si usino le stesse modifiche nell’elenco ‘Return the following fields’ e nell’ordinamento ‘Sort by’:

 

Cerca i records nei quali YEAR=1440 and OFFT=011 or YEAR=1440 and OFFT=081

(Questa sintassi è necessaria per tener conto nell’esposizione degli elementi parentetici implicati.)

 

Si selezioni il riquadro per i Tre Maggiori e si avvii la ricerca (senza la necessità di aumentare il limite).

 

E per gli individui estratti per il Consolato dell’arte della Lana nel primo periodo del 1440:

 

Cerca i records nei quali YEAR=1440 and OFFT=241

 

Si disattivi il riquadro dei Tre Maggiori, si spunti quello delle Arti e si avvii la ricerca.

 

Nell’osservare i risultati di questa ricerca, bisognerà ricordarsi che per alcuni periodi le registrazioni esistono soltanto per gli uomini “seduti” in ufficio (vedi Note on coding and editing) e talvolta la sola persona “veduta” era anche “seduta”, oppure in altre occasioni molti individui, prima di essere “seduti”, dovevano essere “veduti”. (Si tenga sempre conto che il codice YDRAW per il primo periodo sarà quello precedente l’anno di incarico richiesto [YEAR], in quanto gli individui estratti in dicembre entravano in ufficio a gennaio.)

 

Interrogazioni Raw SQL

 

Il riquadro in fondo alla pagina permette di avviare un’interrogazione Raw SQL. Questa consente di ottenere qualche semplice conteggio statistico nell’archivio-dati. Non possiamo dare qui un aiuto specifico riguardo i programmi SQL (Structured Query Language), ma soltanto fornire i titoli di qualche manuale disponibile al riguardo. Se si necessita di un’ulteriore assistenza con il programma SQL, si consulti qualche informatico o un centro di assistenza. Ma si può comunque guardare la rappresentazione schematica della logica generale e della sintassi del SQL in fondo alla pagina. Oppure si possono seguire i programmi Raw SQL che appaiono in fondo alle pagine dei risultati derivati da molte delle altre procedure.

 

Manuali: Martin Gruber, Understanding SQL (SYBEX: San Francisco, 1990--ISBN 0895886448); C. J. Date and Hugh Darwen, A guide to the SQL Standard (Addiston Wesley: Boston, 1993--ISBN 020155822X); Martin Gruber, SQL Instant Reference (SYBEX: San Francisco, 1993--ISBN O782111483); Ben Forta, SAMS Teach Yourself SQL in Ten Minutes (Sams Publishing: Indianapolis, 2000--ISBN 0672316641).

 

Abbiamo aggiunto un’ulteriore variabile non elencata nella Lista dei codici o nelle altre procedure che si possono usare qui. YEAR10 è la variabile YEAR arrotondata in decenni (1280, 1290, 1300, 1310 ecc.). Essa permetterà di raggruppare il totale in periodi decennali.

 

Non si possono usare con le interrogazioni Raw SQL  il riquadro Search [seleziona/disattiva registrazioni] o i pulsanti in fondo alla pagina [Display columns]. Il limite di 300 records sarà considerato automatico. Se l’insieme dei risultati eccedesse il limite, quest’ultimo dovrà essere aumentato nel riquadro Previous SQL prima di riproporre l’interrogazione.

 

I seguenti sono esempi di interrogazioni  che si possono avviare come Raw SQL. Il nome dell’insieme dei dati è TRATTE. I nomi delle variabili possono essere digitati sia in lettere maiuscole che minuscole. La funzione di aggregazione ‘count (nome della variabile, o *)’qui sarà la più usata:

 

1) Calcola quante volte certi cognomi ( SURNAM1) sono apparsi tra gli uomini seduti nell’ufficio dei Priori tra il 1420 e il 1433

 

SELECT SURNAM1, COUNT(*) FROM TRATTE WHERE ((YDRAW >= 1420 AND YDRAW <= 1433) AND OFFICE=08 AND RDRAW=01 AND SER=05) GROUP BY SURNAM1

 

Questa richiesta produrrà una lista di cognomi seguiti da un conteggio del numero delle volte in cui ciascun cognome è apparso durante il periodo stabilito. Di certo, qualche incaricato non ha cognome. Si può scaricare la schermata di risultati per poterla leggere nel proprio programma di calcolo ed ordinarla, per esempio, secondo il numero delle presenze di un cognome.

 

Si può sostituire la variabile YEAR con la variabile YDRAW, e differenti date (per esempio >= 1434 [ > significa ‘più grande di’, >= significa ‘più grande di o uguale a’] e = < 1445 [ < significa ‘meno di’, = < significa ‘meno di o uguale a’]).

 

Per fare un elenco di SURNAM1 “seduti” in ufficio nelle arti minori per lo stesso periodo la sintassi dovrebbe essere:

 

SELECT SURNAM1, COUNT(*) FROM TRATTE WHERE ((YDRAW >= 1420 AND YDRAW <= 1433) AND OFFICE=08 AND RDRAW=01 AND TPURS=03 AND SER=05) GROUP BY SURNAM1

Per un elenco di SURNAM1 “seduti” in ufficio nelle arti maggiori per lo stesso periodo la sintassi dovrebbe essere:

SELECT SURNAM1, COUNT(*) FROM TRATTE WHERE ((YDDRAW >= 1420 AND YDRAW <= 1433) AND OFFICE=08 AND RDRAW EQ 01 AND SER=05 AND (TPURS=01 OR TPURS=02 OR TPURS=99)) GROUP BY SURNAM1

 

Si ricordi che il codice TPURS per le arti minori sono mancanti fra il 1379 e il 1399 (vedi la Rassegna storica).

 

2) Calcola in periodi decennali quante volte i maestri della seta erano seduti nei Tre Maggiori

 

SELECT YEAR10, COUNT(*) FROM TRATTE WHERE (OCSTAT=25 AND RDRAW=01 AND SER=05) GROUP BY YEAR10

 

Per calcolare in periodi decennali il numero degli uomini respinti nei Tre Maggiori in quanto ‘troppo giovani’ la sintassi dovrebbe essere:

 

SELECT YEAR10, COUNT(*) FROM TRATTE WHERE RDRAW=05 AND SER=05 GROUP BY YEAR10

 

Per conoscere il numero dei respinti ‘in speculo’(in arretrato con le tasse), si sostituisca RDRAW=43; per il numero dei respinti ‘morti’, si sostituisca RDRAW=09. Si ricordi che in qualche periodo soltanto i nomi degli uomini “seduti” in ufficio sono disponibili nel file. Si potrebbe sostituire YDRAW o YEAR per YEAR10. Si noterà che in anni di poco precedenti gli scrutini, in vista di nuove borse (o in periodi, come gli anni 20 del Quattrocento, nei quali era mancato uno scrutinio da diverso tempo) molti venivano respinti in quanto ‘morti’. In anni appena dopo lo svolgimento degli scrutini molti venivano respinti perché ‘troppo giovani’. Il numero di quelli in arretrato con le tasse aumentava in anni seguenti ad imposizioni di tasse (1427, 1480).

 

4) Fai un elenco di occupazioni, quando riportate, per gli uomini estratti all’ufficio dell’arte della Seta , ordinate per codice di occupazione (OCSTAT).

 

SELECT OFFICE, OCSTAT, OCNAME, COUNT(*) FROM TRATTE WHERE OFFICE=25 AND SER=06 GROUP BY OFFICE, OCSTAT

 

(Occupazioni piuttosto varie, che sembrano talvolta estranee all’arte, erano riportate per gli uomini nelle elezioni delle Arti--pensiamo che ciò può occasionalmente derivare da errori di codificazione. Comunque, di certo, qualcuno veniva respinto durante le estrazioni, perché veniva considerato non appartenente all’arte in questione. Per filtrare queste incongruenze, si potrebbe usare il seguente comando:

 

SELECT OFFICE, OCSTAT, OCNAME COUNT(*) FROM TRATTE WHERE OFFICE=25 AND RDRAW=01 AND SER=06 GROUP BY OFFICE, OCSTAT

 

Si potrebbe ripetere questa procedura per altre arti. Se si desidera vedere tutte le arti insieme, si sostituisca SER=06 per OFFICE=25 (la maggior parte delle occupazioni appariranno nella Mercanzia, che si può anche voler escludere [AND OFFICE < > 06]).

 

In tutte le interrogazioni Raw SQL, se la richiesta eccede il limite dell’insieme dei risultati, si cambi il default di 300 a 1000 e si riavvii la ricerca.