contatti : pierluigi18faber@libero.it

indice generale : http://www.carnesecchi.eu

 

 

 

 

BARTOLOMEO CARNESECCHI E ZANOBI CARNESECCHI BANCHIERI

 

 

 

Dei figli di Zanobi di Francesco conosco :

Bartolommeo

Giovanni Gabbriello

Giovan Battista

 

 

 

Bartolommeo ( Baccio ) di Zanobi di Francesco Carnesecchi

(3 ottobre1501-23 maggio 1569)

 

 

BANCHIERE

 

 

Banchiere in societa' con gli Strozzi porta la sua banca a livelli di eccellenza 

 

 

SENATORE

 

Bartolommeo e' eletto senatore nel

 

 

 

UNA STORIA DI FIRENZE

 

A Bartolomeo ( detto Baccio ) si deve una storia di Firenze dall'anno 1526 all'anno 1529 , considerata una delle fonti utilizzate da Benedetto Varchi per le sue "Storie fiorentine"

 

 

 

Bartolomeo detto Baccio di Zanobi Carnesecchi, Storia di Firenze (1526-1529) - Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, Magliabechiano, XXV, 555; edizioni: Storia di Firenze dal 1526 al 1529, in M. Lupo Gentile, Sulle fonti della "Storia Fiorentina" di Benedetto Varchi, "Studi Storici", XIV, 1905, pp. 421-471; B. Carnesecchi, Storia Fiorentina, a c. di U. Dorini, "Rivista Storica degli Archivi Toscani", anno III, 1931, pp. 100-112, 196-207; saggi: U. Dorini, A proposito di un'edizione della Storia di B. Carnesecchi, "Rivista Storica degli Archivi Toscani", anno III, 1931, pp. 290-297.

Da G. M. Anselmi, F. Pezzarossa, L. Avellini, La "memoria" dei mercatores. Tendenze ideologiche, ricordanze, artigianato in versi nella Firenze del Quattrocento, Bologna, Pàtron Editore, 1980, pp. 109-110

 

 

 

 

La conferma che Baccio lo scrittore e’ la medesima persona di Bartolomeo il senatore viene :

Rivista storica degli archivi toscani - Pagina 60
di Roberto Ridolfi, Umberto Dorini, conte G L Passerini - 1933
Zanobi Carnesecchi. Vittorio Landi KE alli 28 si ...
Visualizzazione frammento -

 

Baccio Carnesecchi nacque a firenze il 3 ottobre 1501 da Zanobi di Francesco Carnesecchi

 

 

 

CORRISPONDENZA DI CATERINA DEI MEDICI

 

 

 

 

 

 

Ricevo dal dr Piccardi

Nelle ultime pagine della filza contenente gli Statuti di Castelfranco del 1394 ci sono aggiunte posteriori con l' indicazione delle persone deputate ad approvare le variazioni che venivano apportate nel tempo.

Allego la pagina che riguarda Bartolomeo.

 

 

 

 

 

 

 

 

BANCA : Bartolomeo Carrnesecchi , Cammillo Strozzi e compagni

 

 

Da http://documents.medici.org/medici_index.cfm

 

1565 Nov 5 225-18

Cosimo I de' Medici authorizes payment for ''cordovani'' [leather from Cordova], pens, gold powder imported from Venice, and an animal skin.

 

[...] Pagate in virtù di questo mandato a Bartolomeo Carneschi et Cammillo Strozzi e compagni scudi dugentotre [203] soldi vi denari 4 d'oro in oro et sono per il costo et spese di cordovani, penne, oro macinato et pelle di nigre [unclear handwriting: possibly tigre] fattoci venire tutto da Venezia. [...]

1565 Dec 7 225/24

Cosimo I de' Medici authorizes a payment for an emerald button purchased from Bartolomeo Carnesecchi and Camillo Strozzi.

 

[...] Pagate in virtù di questo mandato a Bartolomeo Carnesecchi, Camillo Strozzi e compagni del banco scudi 150 d'oro in tanta moneta d'argento a lire 7.10 per scudo per uno bottone di smeraldo compero da loro per mezzo di Bernardo Baldini. [...]

 

1566 Mar 8 225-33

Cosimo I de' Medici authorizes a payment for purchase and transport of 4 small barrels of Malvasia wine from Venice to Palazzo Pitti..

[...] Pagate in virtù di questo mandato a Bartolomeo Carnesechi e Cammillo Strozzi e compagni del banco scudi 41.9.1 di moneta et sono scudi 21.17.7 per il costo di iiij carratelli di malvagia fattici comperare in Venezia et scudi 19.17.6 per le vetture et gabelle et altre spese sino condotti in casa nostra a' Pitti [...].

 

1566 May 18 225-41

Cosimo I de' Medici authorizes a payment for red cordovan leather.

[...] Pagate in virtù di questo mandato a Bartolomeo Carnesecchi, Cammillo Strozzi e compagni scudi 86, soldi 9, denari 9 d'oro di moneta di lire 7 di piccioli per scudo sono per il costo et spese di cento cordovani domaschini rossi di lacca fatti venire per nostro conto et consegnati nella nostra guardaroba. [...]

 

1566 Aug 2 225-48

Cosimo I de' Medici authorizes a payment for red leather and for 5 glass tubes from Venice.

[...] Pagate in virtù di questo mandato a Bartolomeo Carnesechi, Cammillo Strozzi e compagni scudi 300 d'oro in oro et sono scudi 286 .-.2 d'oro per costo et spese di 400 cordovarj rossi di lacca fatti venire per servitio nostro et scudi 12.19.10 d'oro sono per costo et spese di 5 cannoni di vetro grandj fatti venire da Venetia. [...]

 

17 ottobre 1566 225-58

Cosimo I de' Medici authorizes a payment for cinnamon from Venice.

 

[...] Pagate in virtù di questo mandato a Bartolomeo Carnesechi, Cammillo Strozzi e compagni scudi 58 soldi 11.1 d'oro in oro quali facciamo loro pagare per Cammilo Strozzi e compagni di Venetia per costo et spese di libbre 50 di cannella a peso di Venetia mandataci per servitio della nostra fonderia che con peso nostro tornò libbre 42 1/5 [...].

 

1567 Jun 6 225/93

Cosimo I de' Medici authorizes a payment for emeralds and pearls bought from Alessandro Caravia in Venice.

[...] Pagate in virtù di questo mandato a Bart.o Carnesecchi, Cammillo Strozzi e compagni scudi 138.10.7 d'oro in oro per tanti fatti pagare in Venetia a Alex.ro Caravia in tre partite per tre smeraldi et tre perle mandateci [...].

 

1567 Jul 31 225 102

Cosimo I de' Medici authorizes a payment for a pearl bought from Alessandro Caravia in Venice.

[...] Pagate in virtù di questo mandato a Bartolomeo Carnesecchi, Cammillo Strozzi e compagni scudi venticinque, soldi otto, danari sei d'oro in oro sono per conto di scudi venticinque d'oro fatti pagare in Venetia a Alessandro Caravia per la valuta d'una perla mandataci sino di giugno passato. [...]

 

1568 Feb 5 225 132

Cosimo I de' Medici authorizes a payment for two bales of Cordovan leather for the Biblioteca Laurenziana and for four dozen chamber pots [presumably made of glass] from Venice.

 

[...] Pagate in virtù di questo mandato a Bartholomeo Carnesecchi, Camillo Strozzi e compagni scudi dugentosei soldi cinque danari tre d'oro di cambio o la valuta d'essi per tanti che ne hanno pagati per noi scudi 96.4.11 per una balla di cordovanj fatti venire da Venetia per la libreria et scudi 100.12.8 per un altra balla di cordovani che fece venire Maestro Baccio Baldinj per detta libreria et scudi 9.7.8 per quattro dozzine di ornalj fatti venire da Venetia che tutto fa detta somma. [...]

 

http://documents.medici.org/medici_index.cfm

 

 

 

nel 1569 muore Bartolomeo ma il banco continua ad operare con il figlio Zanobi

 

 

 

 

Di Giovanni Gabbriello non ho notizie se non l'accenno ad una sua figlia nella storia di Maria Lena

 

Giovan Battista potrebbe essere : il dubbio e' legato a possibili omonimie visto quanto comune e' in questo periodo tra i Carnesecchi il nome Giovanbattista

 

 

---------------------------------------

Giovambattista Carnesecchi a Lione

 

Panciatichi-Carnesecchi e compagni

 

 

 les Carnesecchi de Florence etaient representes a Lyon , en 1516 , par Jean de Salustres , c'est a dire , probablement , Jean de Saluces ( Charpin - Feugerolles pag.71 ). Giambattista etait lui meme etabli dans cette ville en 1541 ( Charpin - Feugerolles pag.182 )

 

 

 

 

Ricevo dal dr Paolo Piccardi

Archivio comunale e della comunità etrusca di Cortona .

pergamena datata 7 Settembre 1534

Giovanni Battista Carnesecchi protesta in Lione una cambiale di Mazzingo Mazzinghi non accettata da Francesco e Carlo Marrucelli e soci.

Firma F. Dortui

 La "biblioteca comunale e dell' accademia etrusca di Cortona" non ha un numero di catalogo per le pergamene, che vengono identificate dalla loro data.

 

 

 

Gli ebrei nella vita di ogni giorno. - Pagina 109

di Anna Foa, Aa.vv. - 2000 - 215 pagine

... e Juam Battista Carneseca e Companhia de Liam [=Lione] a soma de sesenta e
qua- tro mil e centocinquanta e dous escudos e ...

 

 

 

 

 

 

 

 

Quindi questo Giovanni Battista muore nel 1548.

 

Il che puo' renderlo identificabile con precisione.

 

 

 

 

 

 

 

Sposato con Maddalena Velluti di Messer Luigi di Piero d'Andrea Velluti

 

La Maddalena mia sorella fu donna di Baccio di Zanobi Carnesecchi, e da che si maritò, più anni stette mal sana, e dipoi andò al Bagno al Morbo in quel di Volterra , dove ammalò di febbre, et ivi a pochi dì dipoi tornata in Firenze , morì, che Dio le habbi dato luogo di riposo. Fu donna di grand' ingegno, e lasciò un figlio maschio chiamato Zanobi, e due femmine : l'una ha nome Lena, donna hoggi di messer Giovanni Strozzi ; l'altra Alessandra , che per ancora non è maritata.

( cronaca di Paolo Velluti )

http://books.google.it/books?pg=PA25&dq=carnesecchi+velluti&id=hsovAAAAYAAJ#v=onepage&q&f=false

conosco come figli di Bartolomeo :

Alessandra sposa del fratello di Vincenzo Borghini

Maria Lena sposa ad uno Strozzi : Giovanni

Zanobi

 

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Alessandra Carnesecchi

(vedi testamento di Vincenzo Borghini )

 

 

 

----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 

  Maria Lena Carnesecchi : si fa suora alla morte del marito

 

 << A 7 di giugno in venerdi , il giorno dopo il Corpus Domini a ore 8 ,Maria Lena, figlia di Baccio Carnesecchi , di gia' stata donna a M. Giovanni Strozzi , col quale non ebbe mai segno di figliuoli ,si parti di casa con una fanciulla , figlia di Daniello Carnesecchi e una serva giovane e innanzi a sse' 9 facchini carichi di quanto aveva in casa e andossene a servire Dio in Santa Lucia , sanza saputa di nessun parente e di eta' di circa 36 anni.Dio gli dia perseveranza. E' persona di buon cervello e molto spirituale. S'e' governata sempre col consiglio dei nostri padri , se ben di questo no ll'anno consigliata . Lo amore di Dio L'a' spinta a fare quanto e' detto. Alli undici del detto in martedi il giorno di San Barnaba detta Maria Lena prese lo abito santo e ,mutando panni e vita , muto' nome ;chiamorolla suor Maria Vicenza con lei si vesti la fanciulla serva e questa a nome suor Lena. E lo stesso di fu assai maltempo ; casco' dua saette non pero' feccion danno che si sia saputo. La pioggia non fu molta ma refrigero' alquanto il grande ardore di questa state. >>

 

da : Archivio di Santa Maria Novella in Firenze Diario di Fiammetta Frescobaldi 7 giugno 1577 fol , 41v.

 

 

 

Giovanni Strozzi (* 1517 + 22-8-1570), Patrizio di Firenze, Console dell’Accademia Fiorentina nel 1541, Lettore di Filosofia all’Università di Pisa nel 1547, ambasciatore fiorentino a

Ratisbona nel 1558, a Roma nel 1559 e al Concilio di Trento nel 1562.

= 1557 Maddalena, figlia di Bartolomeo Carnesecchi, Patrizio di Firenze (+ post 1570), che alla morte del marito divenne monaca "suor Maria Vincenza" nel monastero di San Domenico a Firenze.

 

---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

 

 

 

 

 

 

Nella conduzione della banca al padre succede il figlio Zanobi che portera' la banca ad essere una delle prime in Europa

 

 

 

 

"Ritratto di Zenobio Carnesecchi"

Pittore fiorentino Cerchia di Santi di Tito (S.Sepolcro 1536 - Firenze 1603)

Dipinto su tavola (cm. 104 x 79) XVI secolo

 

  

Antiquario : Giancarlo Pelagotti - Firenze

III Mostra Mercato degli Antiquari Toscani

Città di Firenze Fortezza da Basso 1 - 16 Ottobre 1994

 

 

 

La banca : Zanobi Carnesecchi et Alessandro Strozzi e compagni

 

 

http://documents.medici.org/medici_index.cfm

 

VENEZIA

 

1570 Jun 19 221 79

Long list of drugs and spices ordered by means of the Carnesecchi and the Strozzi in Venice for the granducal foundry, among which cardamon, coriandor, dittany, incense, manna, mastic, myrrh, mummy, pepper, dragonblood and sugar are included.

 

[...] Copia d'una listra di più droghe data a Carnesecchi e Strozzi per mandare a provederle a Venetia per servitio della fonderia di Sua Altezza [Cosimo I de' Medici] e prima: [...] Aloe epatico [...]; Agarico [...]; Biacca [...]; Ben Bianco [...]; Ben Rosso [...]; Bolo orientale [...]; Curiandoli [...]; Cardamomo maggiore [...]; Cardamomo minore [...]; Cubebe [...]; Carpobalsamo [...]; Costo amaro [...]; Costo dolce [...]; Dittamo di Creta [...]; Dauci comuni [...]; Dronaci [...]; Ecina [...] Gengevo belledi [...]; Gengevo soracco [...]; Gengevo mecchine [...]; Hermodattili [...]; Incenso elletto overo olibano [...]; Mummia [...]; Mirra eletta [...]; Manna masticina [...]; Melaghetta [...]; Mastico [...]; Mirabolani emblici [...]; Mirabolani bellirici [...]; Mirabolani Indi [...]; Mirabolani Citrini [...]; Mirabolani chebuli [...]; Noci metelle [...]; Pepe bianco [...]; Pepe lungo [...]; Pilatro di Levante [...]; Reupontico [...]; Sebesten [...]; Seme di bene [...]; Scinti marini [...]; Sena di Levante [...]; Sarcocolla chiara et scelta [...]; Scordion' di Candia [...]; Sangue di drago in lacrime [...]; Uve passate di Corrato [...]; Xilo balsamo [...]; Zedoaria [...]; Zucchero candido [...]; Zucchero candido violato e ben colorito. [...]

1571 Aug 4 238/5

Authorization of various payments, including those for the purchase of houses at Cerreto Guidi; for the "library" [presumably Libreria di San Lorenzo]; for work carried out in the Boboli gardens by Antonio Lupicini; for chemicals destined to the ducal "fonderia"; for the purchase of gold buttons; for work of "Giovanni orefice" [presumably Hans Domes]; for the erection of a column [in Piazza San Felice], supervised by Vieri de' Medici; and a payment to "Cristofano dipintore" [presumably Cristofano dell'Altissimo].

[...] vi conmettiamo che paghiate a Ms. Thommaso de' Medici nostro Tesoriere scudi tremila sessanta sette di moneta soldi XIII p.li per tanti pagati del mese di giugno passato per più conti come appresso. / scudi 1300 al nostro Maiordomo per le spese ordinarie della casa / scudi 306, lire 5, soldi 13, denari 4 pagati a parte della nostra famiglia a conto della paga del mese di Giugno passato / scudi 320 pagati sotto di 23 di luglio per la compera della case di Cerreto da Thommaso Adimari / scudi 200 alla S.ra Cammilla [Martelli] nostra consorte per la provisione di Luglio passato [...] / scudi 30 a spese della libreria [...] / scudi 61, 2, 10, 8 a spese de lavori che fa Maestro Antonio Lupattini [Lupicini] a Buoboli [...] / scudi 20 a Veri de' Medici per le spese di 4 settimane per la colonna [...] / scudi 48, 1, 8, 8 a Carnesecchi e Strozzi per drogherie fatte venire da Venetia per la fonderia / scudi 43, 5 a Maestro Giovanni [Hans Domes] orefice in scudi quaranta d'oro in oro per lavori / per [proposed reading: mille] bottoncini d'oro comperi et a noi consegnati / scudi 10 a Cristofano [dell'Altissimo] dipintore a conto di suo credito [...]

 

 

 

FIERA DI LANCIANO

Lettera di cambio pubblicata dal notaio G. Domenico Mancini il 18 Giugno 1580 alla presenza dei testimoni: Magnifico Berardino e Magnifico Costantino Balduino, nonché Magnifico Jacopo Bardi fiorentino, dal settore adibito alla vendita della cristalleria nella fiera di Lanciano. "Intus vero. Al nome de Dio 1580 a di 19 Aprile ducati 250 a 107 per cento, uso
pagarò io Paolo de la Luna nella proxima fiera de Lanzano alli Magnifici Scipione Bardi ed Alixandro Brandolini ducati 250 a 107 per cento corr., la valuta delli mag.ci Guadagnino e Carnesecche e a Dio, io Paolo la riconosce di propria mano et "che la vol pagare, ma perché in presente fiera non si è fatto denari, offerisce pagare lo cambio alla ragione di 4 per cento siccome corre nella presente fiera et così offerisce pagare tum loco alli mag.ci Guadagni Francesco et Zenobio Carnesecche et compagni in Venezia et a maggior cautela di diritti mag.ci Guadagnino e Carnesecche pone in sicurtà e pegno in fondaco del magnifico Negrini (in Lanciano) casse 13 di cristalli con infrascritta marca (una doppia croce con p) alli quali da mo' gli dà autorità, non pagando, detto debito et cambio nel tempo predetto che possa pigliare detti cristalli e venderli a loro libertà per sodisfactione de detto debito et interesse".
(Arch. Not. Lanciano, Notar Mancini vol.XXI 1580)

 

 

Documento gentilmente fornitomi da Stefano Mari

 

  

 

 

 Lettera di Donato Giannotti a Lorenzo Ridolfi

 

Archivio storico italiano - Pagina 249

di Deputazione toscana di storia patria - 1863

L'ultima volta che io fui " Roma, io mi trovai assai spesso con Zanobi
Carnesecchi figliuolo di Bartolommeo: ...

 

 

 

 

Zanobi come vedremo sposera' invece  Violante di Piero di Gino Capponi

 

 

 

Nelle carte dell'Ancisa ( fonte dr Piccardi ) figura nel 1565 :

 

 

 

in data 18/9/1566 Matrimonio di Carnesecchi Zanobi di Bart.o con Violante di Piero di Gino Capponi nella chiesa di S. Procolo

 

 

 

VENEZIA

 

http://documents.medici.org/medici_index.cfm

 

1582 Jan 5 257 98

 

Francesco I de' Medici authorises payment for four cannonballs bought in Venice.

[...] In virtù di questo nostro mandato, mettete a uscita a spese nostre generali scudi sette [proposed reading: lire] XI. XI d'oro in oro, che questi dì n'havete fatti buoni a' Carnesecchi et Strozzi di Venetia [...] che vi hanno scritto essere il costo et spese di quattro palle di sagri compere di nostro ordine [...] le quali sono stete consegnate a noi per le mani del Cavaliere [Belisario] Vinta nostro secretario. [...]

 

 

 

SPAGNA : un prestito particolare

 

Ricevo dal dr Piccardi ------( dal fondo Carlo Carnesecchi )

17/8/1583
Don Fran.co de' Medici Gran Duca di Toscana


Mag.ci Zanobi Carnesecchi e Alessandro Strozzi et Com.i di Banco.
Noi abbaimo ordinato alli Mg.ci Uffitiali del Monte della Pietà che faccino pervenire in voi a nostro nome s. 300.000 et la medesima somma la pagherete
all' ambasciatore in Genova del Re di Spagna, il quale ne restituirà una parte al rientro della flotta dall' India che si aspetta in q.to presente anno e il resto alla venuta della flotta d' India nell' anno prossimo 1584.
Interessi e condizioni vi verranno comunicati privatamente dal nsotro Depositario generale.


Data in Pratolino addi 17 Agosto 1583
Ant.o Serguidi Segr.rio

 

 

 

Memorie economico-politiche o sia de' danni arrecati dall'Austria alla Toscana dal 1737 al 1859 - Pagina 102
di Antonio Zobi - 1860
... mento publico da Banchieri Zanobi Carnesecchi, ed Alessandro Strozzi in
apparenza ( ma in verità dallo stesso Granduca Francesco, come ...
Visualizzazione completa
-

Libro Google www.carnesecchi.eu/danniAustria.pdf

 

 

El imperialismo hispánico en la Toscana durante el siglo XVI - Pagina 120

di Eladi Romero García - History - 1986 - 157 pagine

... asiento de 300.000 escudos de plata por los mismos Carnesecchi y Strozzi. ...
Esto obligó a que Fernando de Medici, hermano y sucesor de Francisco, ...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

http://documents.medici.org/medici_index.cfm 

 

 

VENEZIA

1586 Jul 12 269 94 Archivio Mediceo

 

Belisario Vinta gives instructions to Asdrubale Fiorelli regarding precious clocks and jewels from the German jeweler Johann Miller.

 

[...] Giovanni Miler Gioelliero Todescho [Johann Miller] riporta in dietro li due orioli gioiellati, che S.A. N. S.re [Francesco I] non gli ha volati comperare altrimenti, et gli ha consegnati al Procaccio nostro [Bartolomeo Mastacco] che gli consegnerà a voi, perché li diate al detto Miler. Il quale Miler consegnerà a voi un pendente con una perla grossa, et lunga in forma di uno cornetto, legata con tre catenuzze d'oro, et uno rubinetto, et uno diamante, per mandarlo qua a S.A., et come l'habbiate nelle mani, harete a farlo sapere alli SS.ri Carnesecchi, et Strozzi, acciò che gli paghino il prezzo, che s'è ordinato loro, et voi accomoderete detto gioiello nel piego, con la soprascritta a S.A. N.S.re, acciò che venga bene condizionato, et sicuro [...]  

 

VENEZIA

1586 Aug 23 269 124

Payment for a piece of jewelry purchased for Francesco I in Venice by Asdrubale Fiorelli from the German "gioielliere" Johann Richer.

 

[...] Mettete a uscita a spese nostri generali scudi cento ottanto cinque soldi X et denari X d'oro di cambi, che questo dì n'havete per mezzo del' Banco de' Ricci pagati a Lorenzo Bonnanni per tanti in lui trattovi li Carnesecchi, et Strozzi di Venetia in ducati 226 5/8 corr[en]ti a 81 7/8 d'oro per cento per valersi con le loro spese della valuta di talleri 250, che han pagati di vostro ordine a Gio. Miller, et per lui a Gio. Richer gioielliere todesco, li quali sono per prezzo d'uno gioiello, con una perla pera torta consegnato in Venetia a Asdrubale Fiorelli, il quale l'ha mandato qui a noi, et al rendere de' nostri conti vi saranno fatti buoni [...] 

 

http://documents.medici.org/medici_index.cfm

 

 

 

 

VENEZIA

 

Storia arcana ed aneddotica d'Italia, raccontata dai veneti ambasciatori annotata ed ed. da F.... - Pagina 31
a cura di Fabio Mutinelli - 1855
Noi Zanobi Carnesecchi, Filippo Strozzi e compagni di ...
Visualizzazione completa
- Informazioni su questo libro

Taglia ………….

 Libro Google www.carnesecchi.eu/storiaarcana.pdf

 

 

 

Taglia posta ad Alfonso Piccolomini

 

 

 

 

 

VENEZIA

 

 

RACCOLTA ALESSANDRI

Lettere ricevute da Don Giovanni de' Medici:

Da Zanobi Carnesecchi e Alessandro d' Alfonso Strozzi:

1587 - 1594 4 lettere

20/5/155 1 lettera da Venezia

 

notizie da dr Paolo Piccardi

  

 

 

SPAGNA

 

Acta salmanticensia - Pagina 223
di Universidad de Salamanca - 1945
A di 17 di Marzo Ho scritto al Signor Zanobi Carnesecchi, et portò la Lettera
Filippo Buontalenti. A di 19 detto Dal Signor Rena di Madrid de 13 detto. ...
Visualizzazione frammento -

Valadolid

 

LIVORNO

 

Navires et marchandises à l'entrée du port de Livourne (1547-1611) - Pagina 28
di Fernand Braundel, Ruggiero Romano - 1951 - 122 pagine
rap Vecchietti et surtout Zanobi Carnesecchi (99.600). (47) VIVOLI, III, p.
165, et BARUCHELLO, op. cit., p. 149. (48) GALLUZZI, op. M., Florence, éd. ...
Visualizzazione frammento -

 

Enorme ricchezza di Zanobi 99600 Livorno 1611 

 

 

 

 

 

Ricevo da :

Archivio di Stato di Venezia

 

OGGETTO : Banco Carnesecchi Strozzi a Venezia (sec. XVI).

 

In risposta alla richiesta della S.V., qui pervenuta tramite il servizio di posta elettronica, utilizzando lo stesso mezzo si comunica quanto segue.

Dalle prime indagini qui svolte non è nota a Venezia la presenza del Banco in oggetto, la consultazione in tal senso:

  1. degl’indici onomastici dei Regesti dei Commemoriali e -a campione-
  2. 2) dei Diari di Marin Sanudo,

ha dato esito negativo.

 

Numerosi riferimenti a membri della famiglia Strozzi sono reperibili invece, oltre che nei citati indici onomastici, in:

-EMANUELE ANTONIO CICOGNA, Delle inscrizioni veneziane, voll. I-VI, Venezia 1824-1853;

-ID., Saggio di bibliografia veneziana, Venezia 1847;

-GIROLAMO SORANZO, Bibliografia veneziana…, Venezia 1885.

Eventuali ricerche in questa sede potrebbero essere compiute infine nei seguenti fondi archivistici:

Senato, Mar (regg. 247 aa.1440-1796, filze 1286 aa.1545-1797),

Senato, Terra (regg. 411 aa.1440-1785,1788, filze 3128 aa.1543-1797, rubriche 7 aa.1542-1586, 1640-1645),

Collegio, Notatorio (regg.191 aa.1327-1391,1397-1796, filze 627 aa.1549,1560-1797),

Cinque savi alla mercanzia (bb., filze, regg. 1130 aa.1540-1797),

ma per la loro complessità ed il conseguente dispendio di tempo restano di necessità affidate alle cure del diretto interessato.

 

Il direttore

(dott. Raffaele Santoro)

 

 

 

 Fare ricerca su questi argomenti a Venezia è complesso. Al di là di fonti celebri (ad esempio i libri Barbarigo - XV sec. - studiati da Lane), i documenti delle magistrature che si occupavano di compagnie commerciali (il corrispondente del Tribunale della Mercanzia di Firenze) sono andati quasi completamente dispersi - rimane di più per il secolo XVIII, ma gli scenari sono completamente differenti e gli affari si sono ristretti non poco.
Resta l'archivio notarile, che è però vastissimo (anche considerando soltanto gli 8-10 notai più importanti ogni trent'anni: in media ciascuno di essi ha un registro di circa 200-300 carte ogni sei mesi...) e non è ovviamente indicizzato. Bisogna allora vedere se il notaio di interesse ha conservato l'alfabeto (con i nomi dei proponenti l'atto e talvolta anche i nomi di tutti i contraenti), redatto anno per anno, e poi cercare iregistri corrispondenti; se non c'è l'alfabeto , bisogna guardare carta per carta.

I.C.

 

 

 

FRANCIA

 

 

Da PICOT EMILE les Italiens en France au XVI siecle 1911-1918 pg 123  

 

 

SUPPLICA AL RE DI FRANCIA

 

Sire

La Nation fiorentina solita a dimorare in Lione devotissima a V.M.ta’ essendo stata costretta dalle spesse impositioni a partirsi di la' , hor sotto la sua benigna protettione desidera ritornarvi con ferma speranza di godere dei privilegi conceduti alle nationi et in particolare alla nostra , come piu' affetionata alla corona di Francia , si come gia' in nome di lei , da chi in Lione la rappresenta al nostro consolo , e’ stato certissimamente promesso . Fra questi privilegi uno dei principali e’ la prerogativa di conferire l’offitio di maestro de’ corrieri in Lione , che per lunghezza di tempo sotto i re Suoi antecessori habbiamo a diversi conferito et ultimamente ad Orlandino Orlandini , devotissimo servitore di V.M.ta’ , si come con l’opere ha dimostrato che hora dalla natione legittimamente continua possederlo . Hor intendendo che Asdrubale Guerini aspira a detto offitio per concessione fattali da V.M.ta’ ( la quale non possiamo credere che habbia inteso o intenda pregiudicare a’ nostri antichi privilegi ) humilissimamente la supplichiamo che , si come gia’ il re Arrigo terzo di gloriosa memoria ( benche’ ad Alfonso Bartoli ne l’avesse fatto dono ), su le dimostranze che a noi era data tale prerogativa , volse che la nostra elettione prevalesse , cosi le piaccia conservare l’offitio all’Orlandini et il privilegio a noi , i quali ci allegreremo di ritornare a vivere nel suo reame , gioiendo de’ nostri privilegi in nessuna parte alterati o diminuiti , ma conservati et accresciuti , come speriamo dalla begnissima e giustissima mente di V.M.ta’ , la quale Dio sempre esalti.

 

Di Firenze il di VJ di Marzo 1594

Humilissimi et obligatissimi servitori

Paulo Capponi

Lorenzo Strozzi

Zanobi Carnesecchi

Pierfrancesco Rinuccini

Alessandro d'Alessandro Strozzi

Niccolo' Capponi 

Ottavio Galilei

Antonio Maria Bartolomei

Lorenzo Giacomini

Filippo Gondi

 

Nous Croyons que les Florentins obtinrent gain de cause ; en tout cas ils rentrerent a Lyon

 

 

 

 

 

________________VENEZIA__________________

 

Tutti coloro che sulla piazza veneziana agiscono come assicuratori appartengono a gruppi di capitale rilevante, e molti tra essi compaiono nei documenti raccolti come

partecipanti a vario titolo alle fiere di Bisenzone; nessuno di essi domina completamente il mercato assicurativo, preferendo dividere il capitale su diverse

navi senza sottoscrivere mai somme troppo elevate per un solo viaggio, tanto che non si trovano sottoscrizioni sopra alle 200 lire di grossi (2.200 ducati), e

raramente sopra le 5061. Ma è pur vero che tra i più attivi vi sono proprio i genovesi, seguiti dai fiorentini: una delle compagnie più potenti, la Compagnia

degli otto assicuratori creata nel 1594 sotto il nome di Mari e Spinola, riunisce Paolo Battista Sivori, Pier Francesco Mari, Girolamo Spinola, Nicolò Pallavicino,

Paolo e Battista Serra, Nicolò Spinola, Agostino Spinola, Cesare Pallavicino, tutti genovesi, come genovesi sono le società Maruffo e Sauli, Spinola e Doria,

Senestrari e Giudici. Al versante fiorentino appartengono invece gli Strozzi, soli o in società con i Carnesecchi, i Capponi, i Manelli, i Fioravanti, i Michelozzi, i

Bartoli, i Marsuppini, i Tornaquinci, i Balbiani, i Bonvisi, i Simoni. Genovesi e fiorentini assieme soddisfano più di un terzo delle domande; fatta eccezione per

una piccola porzione di olandesi, il resto del mercato è in mano veneziana62, eppure nel settore assicurativo, e non solo, si tocca con mano la forte presenza di capitali

non veneziani, un fenomeno che permea tutta la vita economica della città sebbene si manifesti qui in maniera più forte che altrove, mancando le rigidità

protezionistiche degli altri settori.

 

Aricordi, che li farà girare per due fiere75; o i 300 ducati che l’eccellente Alvise Venier medico chiede di poter prendere "à cambio e ricambio […] sotto

obligatione di tutti suoi beni" dal clarissimo Francesco Barbarigo76; o anche il denaro necessario per un contratto di nozze, con una parte della dote consistente in

un giro di sei anni in mano agli Strozzi, per un mercante ebreo77. E non è neppure detto che le tratte debbano esser fatte per forza su una piazza: una scrittura di

Vincenzo Bardi, registrata due anni dopo la morte di costui, promette di ripagare i 500 ducati tratti per suo conto su un altro fiorentino, Orazio Gatteschi, che doveva

prenderli a cambio su Piacenza o su Francoforte "al meglio", su cauzione (solidissima, crediamo) di Zanobi Carnesecchi e Filippo Strozzi e soci. Spesso le

richieste sono fatte da commercianti: come i duecento ducati a cambio prestati da Girolamo Provaglio che è definito patron di nave ma sta in calle dei Bombaseri a

Rialto, all’insegna dello Spirito Santo, a Battista Fornareto, che sembra trasportare bestiame, e che glieli ha chiesti ripetutamente ("pero mezi bona valuta, et mezi

bezi")79; o i cinquecento ducati dati a cambio "per bisenzone" da Vincenzo Barocci ad Alvise Milioni, gioielliere, che si è "obligato" con un capitale di pietre preziose

mandato ad Aleppo con due navi80. La ditta Capponi presta, probabilmente sotto nome del suo negociator in città, Orazio di Vincenzo Rucellai, 3.500 ducati a

Giovan Pietro Orobon nel 1583, i quali ducati vengono ripagati otto anni dopo dal cognato, il marzer Cristofolo Rubbi, girando loro anche affitti di botteghe a San

Salvador. Ed anche per compagnie più impegnative, quali, ad esempio, il "partito delle beccarie", il prendere a cambio per i necessari anticipi di denaro da parte dei

soci era considerato prassi normale81. Le scritture che sono fatte registrare all’Officio dell’Esaminador, per sicurezza del

creditore, rivelano giri di denaro contante o di scritta che serve per le operazioni commerciali. Ferigo di Tommaso Fedrici, probabilmente di origine bergamasca,

saldati i conti in essere con il cognato Antonio Comenzuolo, si trova essere suo debitore di 537 ducati, che non può soddisfare immediatamente e che verranno

presi a cambio dal magnifico Bortolo Zanoli, con l’obbligo di Fedrici di pagar lui gli interessi, compresi quelli per un cambio preso a nome di Antonio, ma goduto da

Ferigo, dal clarissimo Orsato Giustinian…82 Lo stesso Fedrighi compare qualche mese più tardi in un piccolo consorzio di commercianti che noleggia un galeone

per trasportare vini da Candia in Inghilterra, e poiché "detto magnifico Tizzone per total espeditione di detto Galion, li bisognano ducati doi mille correnti detti signori

 

 

 

fonte dottoressa Isabella Cecchini

http://www.dse.unive.it/fileadmin/templates/dse/wp/Note_di_lavoro/NL_DSE_Cecchini_18_06.pdf

 

1995-1998 Dottorato in Storia Economica e Sociale (X ciclo) presso l’Università Commerciale "L.Bocconi", Milano
1987-1994 Laurea in Economia e Commercio (indirizzo Economico-Politico) presso l’Università degli Studi di Ca’ Foscari, Venezia

insegnante a contratto (30 ore) in Elementi di Teoria Economica delle Arti, laurea triennale in Economia e Gestione dei Beni Culturali, Università di Ca’ Foscari, Venezia.
Partecipante al progetto "Il Museo di Venezia: per un catalogo ragionato e informatizzato delle collezioni di dipinti dalle origini all’Ottocento", coordinato da S. Mason e finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Venezia (2005-2008)
Partecipante al progetto ESPON 1.3.3 "The Role and Spatial Effects of Cultural Heritage and Identity" (2004-2006).
Borsa di ricerca per il programma "Sistemi Finanziari e Integrazione dei Mercati in Italia tra ‘600 e ‘800", Dipartimento di Economia, Università di Ca’ Foscari (2003-2004).
Collaborazioni con la Soprintendenza al Polo Museale Veneziano.

Studi pubblicati:
Profession in art markets: Venice, in Mapping the Art Markets for Paintings, ed. N. De Marchi and H. Van Miegroet, Aldershot, in corso di stampa.
Al servizio dei collezionisti. La professionalizzazione nel commercio di dipinti a Venezia in età moderna, in Collezionismo a Venezia e nel Veneto ai tempi della Serenissima, ed. B. Aikema e S. Mason, in corso di stampa.
Il cantiere di Palazzo Ducale dopo l’incendio del 1574, in "Storia di Venezia. Rivista", II (2004), pp. 39-54.
Le figure del commercio: cenni sul mercato pittorico veneziano nel XVII secolo, in The Art Market in Italy 15th – 17th centuries, ed. M. Fantoni, L.C. Matthew, S.F. Matthews Grieco, Franco Cosimo Panini, Ferrara, 2003.
Contributi per un itinerario sul mercato pittorico veneziano nel Seicento, in "Dal Museo alla Città. Contributi per la ricerca e la didattica", Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Veneziano, n.10, 2003.
Microstorie d’affari e di quadri. I Lumaga tra Venezia e Napoli [con L. Borean], prima parte: Attività familiari: corsi e ricorsi della fortuna mercantile, in Figure di collezionisti a Venezia tra Cinque e Seicento, eds. L.Borean e S.Mason, Forum, Udine 2002.
Contributi per una analisi del mercato per i quadri a Venezia nel Settecento, in Officina Veneziana. Maestri e Botteghe nella Venezia del Settecento, catalogo della mostra, Skira, Cremona 2002.
Forme dello scambio. La pittura ed i circuiti del mercato artistico a Venezia nel Seicento, in La pittura nel Veneto. Il Seicento, vol. II, Electa, Milano 2001.
Quadri e commercio a Venezia durante il Seicento. Uno studio sul mercato dell’arte, Marsilio, Saggi, Venezia 2000.
Nuovi dati su Clemente Molli scultore, in "Arte Veneta", 52 (1998).
Mecenatismo e mercato dell’arte in Italia tra Cinque e Seicento. Il caso veneziano, in "Sintesi", 0 (1997).

Convegni:
"Collezionismo a Venezia e nel Veneto ai tempi della Serenissima", Kunsthistorisches Institut in Florenz e Università degli Studi di Udine, Venezia 21 – 25 settembre 2003: La professionalizzazione dei mercanti d’arte.
"Il mercato dell’arte in Italia (sec. XV-XVII)", Quarta Settimana di Alti Studi Rinascimentali, Istituto di Studi Rinascimentali di Ferrara, Ferrara 1-5 ottobre 2001, Considerazioni sul mercato dell’arte (pittorica) ed il caso di Venezia nel Seicento.
"Il mercato dell’arte nel Veneto dal Cinquecento al Settecento", Università degli Studi di Verona, Verona 30 novembre – 1 dicembre 2000: Prezzi e valori di stima. Il caso veneziano da un campione seicentesco
"The Art Market in Italy (15th – 17th Centuries)", Firenze 19-21 giugno 2000: Le figure del commercio: il mercato artistico veneziano nel XVII secolo.
"Tenth International Conference on Cultural Economics", Barcelona 14-17 giugno 1998: Patronage and Art Market in modern Italy. A Model for Painters and Clients, and the Example of Venice.

 

La dottoressa Cecchini e' una ricercatrice importante per la storia dei commerci dei fiorentini a Venezia

 

………………….Dal 2006 anche io - in maniera intermittente, in genere faccio ricerca con gli storici dell'arte ma mi occupo di storia economica - seguo alcuni grossi mercanti fiorentini a Venezia tra Cinquecento e Seicento. Domani ad esempio sarò a Milano, alla Bocconi, per parlare delle compagnie Strozzi -

 

 

 

 

 

 

 

Goethe, der Kollege - Pagina 279

di Hans Tümmler - 1970 - 403 pagine

... Niccolo Cattaneo, Fernando Dazza, Geronimo Litta, Francesco Lomellino, ...
und exportierte in Zusammenarbeit mit Carnesecchi und Strozzi Zucker ua nach ...

 

 

SPAGNA E PORTOGALLO

 

Ministero dell’Interno Pubblicazioni dell’Archivio di Stato

 ARCHIVIO   DI   STATO   DI   FIRENZE ,I.

Archivio Mediceo avanti il Principato

Inventario-sommario, Roma 1966

Lettere di diversi dalla Spagna e dal Portogallo a Ferdinando I ed alla segreteria, di Ambrogio Spinola, dalla Spagna.

Zenobi Carnesecchi foglio 5032.

 

 

 

 

 

 

CAVALIERE DI SANTO STEFANO ???

 

 

Zanobi e’ forse cavaliere di Santo Stefano ……………. No !?

Pag. 44 1610 Ms. Piero di Ms. Luigi Mozzi citt. fior.o

Ginevera del Cav. Ms. Zanobi Carnesecchi citt. fiorent.o s. 8500

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Due celebri mascherate : 1566 , 1577

 

Da Mellini Domenico : LE DIECI MASCHERATE DELLE BUFOLE mandate in Firenze il giorno di Carnovale l'anno 1566.
Con la descrittione di tutta la pompa delle maschere, e loro inventioni. CON LICENTIA E PRIVILEGIO. In Fiorenza appresso i Giunti. MDLXVI.

 

MASCHERATA PRIMA,
Fatta da M. Zanobi Carnesecchi e M. Tomaso del Nero, gentilhuomini Fior.

La prima Mascherata che entrasse in piazza fu di duoi gentilhuomini, M. Zanobi Carnesecchi e M. Tomaso del Nero, i quali, così nobili d'ingegno come di sangue, havevano con bella inventione figurata la SCELERATEZZA,
cacciata dal Flagello, con questi abigliamenti et habiti che qui appresso si diranno.
Habito della Sceleratezza.
Rappresentavasi la Sceleratezza un Lupo naturale vestito di due pelli d'Agnelli, col vello d'oro filato, et le teste e zampe dorate, che in testa haveva una chioma feminile, sopra la quale era una ghirlanda di spine fioriti. Et s'atteneva
con le zampe dinanzi a un sagginale che guidava la Bufola per il naso, la quale, dalli occhi in fuori, era tutta coperta di tela d'argento, tutta piena di velli lunghi di seta cruda. Haveva sopra la bardella una pella d'Asino con testa et gambe, figurata di seta bigia.

Habito del Flagello.

Le sei Maschere figurate per il Flagello erano vestite tutte con un medesimo habito, in questa forma.

Era la capellatura arruffata, e di color foscho; nascevan senz'ordine quattro zanne di Cinghiale sanguinose, e cinque fiamme di fuoco. La faccia era horribile, di color bronzino, con occhi affocati et spaventevoli, e barba arruffata, ricinta da un velo Bigio. Il collo era cinto da un tronco di Cipresso secco di tela d'argento, ricamato in velluto turchino, dal qual tronco uscivono alcune coccole simili; e di simile velluto e ricamo erano i bracciali fino al gomito. Vestivasi per sopraveste d'una pelle di Drago, la quale, essendo aperta per mezzo del collo, veniva a mostrare la sua testa davanti, che cascava sul petto del Mascherato, et le zampe dinanzi, che s'attaccavano in sulle spalle; et con l'ali et col resto della pelle adornava la parte di dietro, dalla quale era di modo staccata, che il di sotto tutto appariva. Era di raso verde ricamato di scaglie d'oro filato, et la testa et zampe di tela d'argento, dipinte; arricchita con un numero grandissimo d'occhi di tela d'argento dipinti, accommodati nell'ali et per tutto il dorso, fin alla punta della coda. Heveva di sotto una vestetta corta di tela d'oro pagonazza, con opera tutta orlata di foglie di cipresso, finte con seta verde et oro, et arricchita con infinite coccole di tela d'argento, dipinte. A questa faceva sottana un habito di velluto chermisi rosso, tutto ricamato di tela d'oro, perle e gioie finte, con alcune mascherette di tela d'argento dipinte che reggevono certo velo bigio, che andavano ricignendo tutto l'habito. Il quale da mezo in giù era diviso in otto falde,

similmente ricamate; fra l'una et l'altra delle quali usciva una maschera di tela d'argento dipinta, che reggeva un ramuscello di cipresso finto con seta verde et oro. Mostrava tutto il ginochio, come ancora l'uno e l'altro braccio dal gomito in giù; et i piedi et le mani ignude et augnate, con molte piastre di sangue. I calzari erano di tela d'oro pagonazza, sopra ciascuno de' quali erano avvolte due gran serpi di tela d'argento dipinte; et al piede, dalla banda di fuori, erano attaccati i talari simili all'ale del Vipistrello, e per isprone si serviva d'uno scorpione, che abbracciando il Calcagno pugneva con la coda. Portava in mano o sferza, o dardo, o tronco di lancia, o spada, o face funerale, o l'antica accetta. La testa del cavallo era coperta da un Teschio d'animale horribile, con un corno in fronte sanguinoso, et era ferma da otto serpi simili alle di sopra, che variamente avvolgendoseli attorno adornavan ancor la testa del Cavallo, et reggevano il morso. Fra le orecchie del quale usciva una Mascheraccia d'oro che reggeva un
gran pennacchio, e un velo bigio che cigneva il collo del cavallo; sotto la gola della quale pendeva
un gran ramo di Cipresso, di seta verde e d'oro. Le redine erano due catene di ferro inargentate. Il resto del cavallo era tutto bardato di tela d'oro, et nel petto e nelle punte di dietro di dette barde erano teste di Morte di tela d'argento
dipinte, con assai catene grosse della medesima tela, e veli retti da mascherette simili, tutta orlata di foglie e coccole di cipresso, dalle quali pendevano, a uso di nappe, molti rami di detto Cipresso. Et sopra la sella, a foggia di gualdrappa, era gettata una pelle intera di Lione, figurata con seta; gli staffili di catene della medesima tela, et
le staffe due maschere sbarrate. Havevano alla staffa dodici littori vestiti all'usanza loro antica, che portavano in mano le verghe et l'accette.

 

 

 Mascherata famosa del 1577 : mascherata della fuga dei veneziani per la peste

 

Realizzata da : Bernardo Strozzi, Sinibaldo Pitti, Vincenzo Filicaia, Alessandro Acciaiuoli, Sansonetto de' Bardi, Zanobi Carnesecchi, Girolamo Guicciardini, Neri Capponi, Ernilio Ricasoli, Pietro de' Medici e tanti altri appartenenti all'aristocrazia fiorentina

 

 

 

 

 

Ricevo da Marco Betti

PALAZZO MANDRAGONE

 

il prof. Sandro Bellesi su un articolo pubblicato su Arte Cristiana del 1996 (dal titolo "La maturità artistica e l'ultimo tempo di attività del pittore Antonio Puglieschi), dove dice che la famiglia Carnesecchi, che abitava dalla fine del '500 il Palazzo Mondragone a Firenze, fece affrescare due soffitti di quel palazzo al Puglieschi

 

La citazione esatta è questa:

".... Due soffitti affrescati nel Palazzo Mondragone a Firenze. Ignorate dalle fonti e nelle guide cittadine, le due opere, finora inedite e anonime, costituiscono un contributo interessante per lo studio di Antonio Puglieschi; commissionate dalla famiglia Carnesecchi, proprietaria dell'immobile dalla fine del '500..."

Bellesi data gli affreschi all'attività tarda del Puglieschi, quindi alla prima metà del Settecento; il Palazzo Mondragone è il Palazzo in via dei Banchi al numero 4, angolo via del Giglio.

Apparteneva ai marchesi di Mondragone (lo acquistarono nel 1570), molto vicini a Francesco I de' Medici; pare che la marchesa di Mondragone avesse favorito gli incontri segreti fra il granduca e Bianca Cappello .

 

Libri google :

 

Marietta de'Ricci ovvero Firenze al tempo dell'assedio racconto storico ...‎ - Pagina 623

di Agostino Ademollo - 1840 - 1126 pagine

Mandragone mené di mezzo sua moglie, che con arte somma pote ... Canto al
Mandragone. ...

Visualizzazione completa

 

Diario Fiorentino di Agostino Lapini: dal 252 al 1596, ora per la prima ...‎ - Pagina 157

di Agostino Lapini, Giuseppe Odoardo Corazzini - 1900 - 384 pagine

Qual Mandragone cadde di grazia di detto Principe, e si ebbe andar con Dio, ...
il detto bel casamento a Zanobi Carnesecchi 7 mila ducati ; e detto Zanobi ...

Visualizzazione frammento

 

Dal diario del Lapini par di capire che Mandragone cadesse in disgrazia dello stesso Francesco I , per cui questi gli imponesse di uscire dalla Toscana entro la fine del settembre 1575 .

Mandragone fu costretto ad alienare le sue proprieta' tra cui questo palazzo che fu comperato da Zanobi Carnesecchi di Bartolomeo per circa 7000 ducati.

 

Marco Betti

 

 

 

  Diario di Firenze e di altre parti della cristianità (1574-1579) - Pagina 63
di Bastiano Arditi, Roberto Cantagalli - 1970 - 243 pagine
... il suo bel casamento che è in sul canto de' Cini [attuale angolo di via de'
Banchi con via Panzani] a Zanobi Carnesecchi, scudi 7000, si disse ". ...
Visualizzazione frammento -

 

 

 

 

 

LA CAPPELLA DI ZANOBI CARNESECCHI IN SANTA MARIA MAGGIORE A FIRENZE

 

 

 

 

Zanobi di Bartolomeo di Zanobi Carnesecchi e’ il fondatore di una cappella in Santa Maria Maggiore

 

……..la quarta Cappella e' dei Carnesecchi la cui arme : che qui vedessi ,oltre l' avere le tre liste d'oro con un rocco sotto d'oro , mostra da una parte l'arma

dei Capponi e dall'altra quella dei Velluti , mediante due donne entrate in casa Carnesecchi , che furono Violante di Piero Capponi e Maria Velluti questa madre

e quella moglie di Zanobi Carnesecchi che restauro' la Cappella di stucchi dorati nella volta con certe graziose storiette della vita di S. Zanobi dipinte da

Bernardino Poccetti

Nelle nicchie laterali le due statue di San Bartolommeo , e di San Zanobi , sono delle prime opere fatte da Gio: Caccini e la tavola sull'altare , ove e' dipinto

San Francesco di Assisi in atto di ricevere le Sacre Stimate , e' delle belle opere , che abbia fatto Pier Dandini. ………

…..( Richa Giuseppe :Notizie istoriche delle chiese fiorentine )

 

 

Lo stemma dei Carnesecchi : nella navata sud tra l'arme dei Capponi e quella dei Velluti ( da Agostini : Pietro Carnesecchi )

 

 

----------------------------------------------------------------------------

 

 

http://www.culturaitalia.it/pico/

 

 

 

 

 Santa Maria Maggiore Firenze

Cappella di Zanobi Carnesecchi di Bartolomeo

 

 

 

 

Santa Maria Maggiore Firenze

Cappella di Zanobi Carnesecchi di Bartolomeo

Stemma Carnesecchi Velluti

Descrizione: Pannello rettangolare incorniciato.

Stato di conservazione: buono

Soggetto: stemma gentilizio delle famiglie Carnesecchi e Velluti

Indicazioni sul soggetto: Oggetti: scudo araldico. Decorazioni: drappo cornice a volute cherubino mascherone.

Materia e Tecnica: marmo/ scultura

Misure: 99 x 55

Data di creazione: 1584 - 1584, sec. XVI (Motivazione cronologia: bibliografia)

Ambito geografico: FI

 

 

 

 

 

Santa Maria Maggiore Firenze

Cappella di Zanobi Carnesecchi di Bartolomeo

 

 

 

 

 

 Santa Maria Maggiore Firenze

Cappella di Zanobi Carnesecchi di Bartolomeo

 Stemma Carnesecchi Capponi

 

Descrizione: Pannello rettangolare incorniciato. Oggetti: scudo araldico. Decorazioni: mascherone, drappo, volute accartocciate, cherubino.

Stato di conservazione: buono

Soggetto: stemma gentilizio delle famiglie Carnesecchi e Capponi

Materia e Tecnica: marmo/ scultura

Misure: 99 x 55

Data di creazione: 1584 - 1584, sec. XVI (Motivazione cronologia: bibliografia)

Ambito geografico: FI

 

 

 

 

 

 

 

 -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

 

 -- Processo Medici rettore della cappella di Garnialla e Galigai e ccti beni Spezzati MDC/191 1596-1611


1 vol. Paper. 314 ff. with an index at the beginning.


Archival history:
[R. 45850] [No 5, Classe XIII, Armadio No 10]


Contents:

A Lawsuit between Canon Guiliano del Bali Raffaello de' Medici, of one part and the heirs of Antonio Galigai, the hospital of Santa Maria Nuova, and Zanobi Carnesechi, of the other part, about the chapel of Santa Maria di Garnialla, in the diocese of Fiesole

 

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

 

UN PO DI CONFUSIONE

 

 

 Stratégie des affaires à Lisbonne entre 1595 et 1607: lettres marchandes des ...

di José G. "da" Silva - 1956 - 442 pagine

Pagina 54

Francfort : Grandes faillites en Italie : à Naples, à Bari, à Florence — Fernando
... Strozzi — ainsi que Carnesecchi, à Gênes, les Giunta, d'Anvers, ...

 

 

 

Ho trovato su un sito americano :

 

Nel febbraio 1596 la banca Carnesecchi falli' ……..

 

Non si tratta pero della banca Carnesecchi - Strozzi bensi della banca Carnesecchi Cambi

 

?????

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Se e' lo stesso Zanobi sembra avere un fratello di nome Pierantonio , molto probabilmente lo stesso che muore a Valladolid nel 1605

 

Acta salmanticensia - Pagina 319

di Universidad de Salamanca - 1945

... et Don Fernando Pizzarro. ... che era morto il Carnesecchi. A Helena d'Ansa
le Comedie di Lope che mi rese il Dottor Hernandez. ...

Visualizzazione frammento - Informazioni su questo libro - Aggiungi alla mia biblioteca - Ulteriori edizioni

 

 

 

 Quindi all'albero genealogico puo' mancare un Pierantonio figlio di Bartolomeo di Zanobi

 

 

La Banca Carnesecchi - Strozzi sembra esser in vita dopo il fallimento della Carnesecchi - Cambi

 

 

 

 

 

 

 

B1. Alfonso Strozzi (+ 8-10-1584), Patrizio di Firenze.

a) = 1552 Virginia, figlia di Luigi Rucellai, Patrizio di Firenze

b) = 1555 Lucrezia, figlia di Filippo Salviati, Patrizio di Firenze e Senatore, e di Maria Gualterotti (v.)

C2. (ex 2°) Filippo, Patrizio di Firenze.

= 1583 Maddalena, figlia di Zanobi Carnesecchi, Patrizio di Firenze

D1. Zanobi (+ ante 1630), Patrizio di Firenze.

D2. Alfonso (+ 1638), Patrizio di Firenze.

= Dianora, figlia di Giovanni Strozzi, Patrizio di Firenze (v.)

D3. Clarice, Patrizia di Firenze.

= Tommaso de’ Medici, Patrizio di Firenze (v.) 

 

 

 

 

 

 

 Nel 1580 nasce a Lucca Lucrezia Carnesecchi che andra' sposa nel 1603 a Piero Capponi , anche lui nato a Lucca nel 1575 ,

 

ASF

Manoscritti 560

Spogli della Gabella di Parentadi Nobili Moderni dal MDC al MDCCX

 

Pag. 20 1602 Cav. Cap.no Piero d' Alessandro Capponi Patrizio Fior.o

Lucrezia del Clar.mo Ms. Zanobi Carnesecchi s. 10.000

 

 

 

Libro d'oro della nobilta' fiorentina e fiesolana di Bruno Casini Arnaud editore

 

 

 

qui il Casini erra nel dire Zanobi senatore

 

 

 

Pag. 44 1610 Ms. Piero di Ms. Luigi Mozzi citt. fior.o

Ginevera del Cav. Ms. Zanobi Carnesecchi citt. fiorent.o s. 8500

 

  

 

Probabilmente e' figlia di Zanobi questa Violante di Zanobi Carnesecchi sposa di Iacopo Salviati

 

 

 

 

 

 

 

GIOVAN BATTISTA CARNESECCHI DI ZANOBI

 

Descrizione: Stemma con cornice architettonica mistilinea ornata da riccioli e foglie di acanto, sormontata elmo piumato e, in basso, da cartiglio con iscrizione.

Stato di conservazione: buono

Soggetto: stemma gentilizio della famiglia Carnesecchi

Indicazioni sul soggetto: Araldica: stemma gentilizio.

Codifica ICONCLASS: 46 A 12 21 : 61 B 2 (CARNESECCHI) 2

Materia e Tecnica: intonaco/ pittura a tempera

Misure: 120 x 100

Data di creazione: 1700 - 1710, sec. XVIII (Motivazione cronologia: analisi stilistica)

Ambito geografico: PT

 

IN REALTA' NON E' DEL 1700-1710 BENSI DEL 1630

 

 

 

ASF

Manoscritti 560

Spogli della Gabella di Parentadi Nobili Moderni dal MDC al MDCCX

 

Pag. 44 1610 Gio.Batta di Zanobi Carnesecchi Patr. fior.

Lisabetta di Gio. Cavalcanti Nob. fior. s. 14.000 

 

 

 

 

 

Il viaggio in Italia di Enrico III: re di Francia e le feste a ...

Pierre de Nolhac, Angelo Solerti - 1890 - 343 pagine -

 

 

Receu des Sr" Strossi et Guadagni Carnesequi banquiers, la somme de trante cinq mil sept cens quatorze escuz pistollets, en vertu d'une lettre de change de pareille somme que la Royne m'a fait tenir, cy 35714 (1) Receu desdits Strossi ...

 

El dinero americano y la política del imperio

María Emelina Martín Acosta - 1992 - 333 pagine

 

 

A Zanovi Carnesequi aún faltaban por librarle 16.000.000 de maravedís. A Federico Spínola se le debían 141.750 ducados desde 1599 y de este año 47.250 ducados, de los cuales una gran parte se le consignaron en los fondos de Indias. ...

sposato ad una Carnesecchi, Alessandra, sorella di quel Zanobi, banchiere a Venezia con Francesco Guadagni,

 

 

1582, 13 maggio Zanobi Carnesecchi paga 4o scudi per una "Susanna ei Vecchioni" che era stata fatta per Vittorio Cappelli,

 

 

Istruzioni a Zanobi Carnesecchi, inviato del Monte di pietà di Firenze in Spagna. Minuta, in cifra, cc.2-3 [1598]

 

 

 

Qual Mandragone cadde di grazia di detto Principe, e si ebbe andar con Dio, e vendè il detto bel casamento a Zanobi Carnesecchi 7 mila ducati ; e detto Zanobi se lo possiede e se lo gode.

 

 

 

L' 11 febbrario 1956 Palma ebbe presso i compratori Zenobio Pier Antonio Carnesecchi, Gerolamo Cambi e compagni un credito di 237 lire (58), e il 5 ottobre dell'anno successivo venne rieletto per scrutinio tra i sei "comessarij della ...

1596, 11 febbraio [1595, more veneto]: figura creditore verso Zenobio Pierantonio Carnesecchi e Gerolamo Cambi di L. 237. (cfr. ...

 

 

. dato impotere di Sua Excel, lettera di cambio in venetia a zenobi carne secchi , filippo strozzi e compagni perchè dodici giorni vista lettera li paghino a francesco de vera y Aragon Ambasciatore per Sua Maestà in la città predetta. ...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

The Journal of European economic history

, Volume 6,Edizioni 2-3

Banco di Roma., 1977

 

527, Anolico Carnesequi to Lorenzo Manuchi, both of Florence, for March 1602. y Lapeyre, Famille de marchandes, Les Ruiz, pp. 95, 99-103 contains a brief history of the second and third generations of the Ruiz family in Castile. ...

 

 

 

Les italiens en France au XVIe siècle

Émile Picot, Nuccio Ordine - 1995 - 331 pagine

 

 

 

 

 

La maison Carnesecchi avait, conservé, toutefois un établissement à Lyon, puisque Zanobi, ainsi qu'on l'a vu ci-dessus, voulait y retourner en i5g4 "-En France, le nom est souvent écrit Carnesequi. Les Massei. ...

 

 

 

Römische historische Mitteilungen

, Volume 36

Österreichischen Akademie der Wissenschaften, 1994

 

lichen Mittel war bereits durch einen Kontrakt mit dem Finanzmann Zenobio Carnesequi vorgesorgt worden, der sich am 29. ... 15 Eine Reihe von asientos mit Carnesequi mit Datum 29. Januar 1600 in AGS, Consejo y Juntas de Hacienda ...

 

 

 

Négociations de la France dans le Levant: 1567-1580 - Pagina 535

Ernest Charrière - 1853

 

Le roy m'a fait escrire par M' de Pibrac que je luy cherchasse de l'argent par deçà, comme j'ai fait et pressé grandement quatre des principales banques des Florentins, qui sont Strossi, Capponi, Carnesequi et Baglioni; mais il ne m'a esté possible d'en tirer un tournois, quelque remonstrance que je leur aye sçeu faire, ne leur demandant que cent mil escus, ores qu'ils ayent moyen d'en fournir deux

 

Lettres marchandes échangées entre Florence et Medina del Campo:

Felipe Ruiz Martín - 1965 - 484 pagine

 

... partido con Su Magestad Zanobi Carnesequi y Alexandre Estrozi, florentines, por horden del gran duque, que le prestan 250.000 va 8 por ciento al año, y les dan consignaçiones en el estado de Milán, a donde a de yr este dinero, ...

 

 

 

Lettres de change aux foires de Lanciano au XVIe siècle

Corrado Marciani - 1962 - 196 pagine

 

 

 

A pagamenti proximi di septembre pagarete per questa prima di cambio a Lodovico del Tonaglia, Francesco Salutati e ... et Zanobio Carne- secchi et compagni in Venetia et a magior cautela de dicti mag.ci Guadagni et Carnesecchi pone in ...

 

Regesti Marciani: fondi del notariato e del decurionato di area ...

Corrado Marciani - 1987

 

... a pagam" della proxima fa d'agosto pagu per questa pa di Cambio a Gio. e augnc Caputi d" mille cento settanta e quinti quattro a du cento e due e quarti tre per cento de carn' la valuta da Carnesecchi e Strozzi e ponete a vfo come ...

 

 

 

Studies in the Renaissance: Volumi 18-20

 

Renaissance Society of America, JSTOR (Organization) - 1971

... bank failures during Ferdinand's reign: that of the Ricci bank in 1594 and that of the Carnesecchi bank in 1596. ... of Zanobi Bartolommeo Carnesecchi and Napoleone Cambi, and the latter was none other than the Duke's treasurer. ...

 

 

Cronaca (1532-1606):

 

Giuliano de' Ricci, Giuliana Sapori - 1972 - 671 pagine - Visualizzazione snippet

Et più di una volta naccquero male satisfazzioni et altercazioni di parole infra Marcello Acciaiuoli et Napoleone Cambi ministro de' Carnesecchi et Strozzi, a' quali havendo assai nego- zii a Lucca bisognava molto spesso della moneta ...

 

 

 

Money in Sixteenth-Century Florence

Di Carlo M. Cipolla

 

 

 

 

 

 

 

 

Memorie economico-politiche o sia de' danni arrecati dall'Austria ..., Volume 2

http://books.google.it/books?pg=PA107&dq=zanobi+carnesecchi+spagna&id=6m05AAAAcAAJ&hl=it#v=onepage&q&f=false

 

 

Sotto dì 6 Luglio 1583 la Maestà Cattolica di Filippo Secondo Re di Spagna, richiese il Serenissimo Gran-Duca Francesco, acciò volesse procurare che da Mercanti e Banchieri fiorentini gli fosse imprestata la somma di tre o quattrocento mila scudi da pagarsi a D. Pietro Gonzales de' Mendoza, acciò questo gli trasmettesse ad Alessandro Farnese Principe di Parma , e General Comandante dell'Armi Spagnole in Fiandra per servirsene nelle guerre, che la Cattolica Maestà aveva allora in quelle parti, come resulta dalle regie lettere che si danno tradotte sotto numero 1 "•

ll Gran-Duca Francesco non mancò di provvedere a S. M. C. scudi trecentomila d' oro, che formano scudi trecentoventunmila quattrocento ventotto, e lire quattro di moneta di lire sette per scudo, e questi fece pagare al suddetto D. Pietro Gonzales de Mendoza procuratore deputato dal Re Cattolico, e per esso a Giovan Battista Dadda da lui sostituito per istrumento publico da Banchieri Zanobi Carnesecchi, ed Alessandro Strozzi in apparenza ( ma in verità dallo stesso Granduca Francesco, come vedrassi in appresso), secondo che il tutto apparisce dall' istrumento del dì 17 Agosto 1583 rogato da Ser Zanobi Paccalli Notaro pubblico, che si dà annesso al numero 2.

In questo instrumento il Dadda procuratore sostituito precisamente inerendo non solo alle regie lettere sopradette, ma ancora all' instrumento di sua deputazione fatta in Genova dal precitato Ambasciatore Mendoza, promesse, che S. M. C. dentro l'anno 1583 averebbe restituiti scudi centocinquantamila, ed ogni restante per tutto l’ anno 1584, e per il disborso che soffrivano gli Impresti tori convenne di pagare i cambii e ricambii purché non eccedessero la somma di scudi otto per cento, ed obbligò non solo tutti li Stati e Beni del Re debitore, ma anco tutti i successori in tutti i di lui Dominii.

Nella fine dell' anno 1599 non essendo mai stata pagata cosa alcuna da S. M. C. a conto di detto imprestito, e frutti, con tutto che fosse stato mandato a Madrid il predetto Zanobi Carnesecchi, uno degli apparenti Impresta tori, furono questi obbligati a cedere detto credito al Marchese Ambrogio Spinola dimorante in detta Corte, con che detto Spinola cedesse una rendita equivalente di fondo, e frutti sopra dei giuri che esso teneva dal Re Cattolico, e stabilita che fu tal cessione per conguaglio di essa furono consegnati tanti giuri (•) da venti al migliajo di entrata annua di sedici milioni cinquecento trenta quattro maravidis, sopra il capitale di trecentoventitre milioni novecento trentamila seicento ottanta maravidis, situati sopra le rendite delli schiavi neri, che si navigavano per l'Indie , e Isole in testa e nome del marchese Lorenzo Salviati, a favore del quale sotto dì 29 Gennajo 1601, fu spedita da S. M. C. amplissima carta di privilegio per se, suoi eredi, e successori , e chi avesse causa da lui, benché non naturale di quei regni, qual carta si dà sotto il numero 3.

Di detti capitali di giuri ne furono alienate tre partite,

ne'seguenti modi

Cioè

1607. a 30 Marzo Camp. A a 38 Ms. 3,750,000

1622. a 8 Giugno Camp. B a 391 Ms. 22,968.740

1623. a 9 Dicem. Camp. C a 220 M'. 22,031,371

Dipoi sotto dì 25 Marzo 1650 essendo seguita la vendita di Pontremoli fatta dal Re Cattolico Filippo IV al Granduca Ferdinando II per scudi cinquecentomila, fu estinta e compensata altra porzione dei frutti maturati di detto credito di giuri per la somma di scudi centottanta mila, come per l'instrumento segnato di numero 4.

Successivamente non piacendo al Serenissimo Gran-Duca che il credito predetto stesse più in testa del Sa1viati, a cui realmente non atteneva, sotto dì 19 Ottobre 1671 ne fece questi pubblica dichiarazione, con cui confessò che tutto l'importare del credito medesimo e degli assegnamenti avuti per quello, ed in sua faccia cantanti, atteneva iu realtà al Monte Pio, da cui originariamente era stato in principio sborsato il denaro del primo imprestito, come dall' Instrumento di detto giorno rogato Ser Orazio Busatti Notaro pubblico fiorentino, che si dà sotto numero 5.

Finalmente sotto dì 25 Aprile 1672 per finire di dar luogo alla verità , i Protettori del suddetto Monte Pio dichiararono solennemente ancor essi che il suddetto im prestito, e per conseguenza gli assegnamenti dei suddetti giuri acquistati per il medesimo atteneva in verità al Serenissimo Gran-Duca Francesco, e allora per lui al Serenissimo Gran-Duca Cosimo III e non altrimenti al detto Monte, come del tutto costa per altro Instrumento rogato dal detto Ser Orazio Busatti Notaro pubblico fiorentino, che si dà sotto numero 6.

Da due certificazioni segnate numero 7 e 8 resulta che nell' anno 1685 il capitale di detti giuri era ridotto a dugento settantacinque milioni, centottantamila cinquecento sessantanove maravidis, che furono valutati scudi settecento trentasettemila novanta, soldi diciotto, e denari otto di nostra moneta , come apparisce al libro campione segnato L del Monte Pio a 50. E il frutto maturato a tutto dicembre 1684 ridotto a ragione di tredici milioni e settecento cinquantanove mila trentaquattro maravidis l'anno, ascendeva a seicentotrentadue milioni novecentoquindicimila cinquecento sessantaquattro maravidis, che di nostra moneta sono un milione cinquecentocinquantunmila dugentosessantatre pezze da otto reali, le quali fanno scudi un milione dugentosettanta quattromila dugentocinquantuno e soldi quindici moneta.

I frutti poi maturati dal detto dì ultimo Dicembre 1684 a tutto Dicembre 1750, importano a detta ragione maravidis novecento otto milioni novantaseimila dugentoquarantaquatiro che sono circa scudi due milioni, e quattrocentoventimila.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

presen tazione del sito

 

 

storia 1

 

storia 2

 

storia 3

 

4 note

 

altri documenti

 

araldica

 

genealogie

 

Durantis

 

Buonfantini

 

Personaggi

 

Cariche politiche

 

Giacomo mio figlio

 

La mia famiglia

 

storia di Firenze

 

il cognome a Firenze

 

libri da consultare

 

ospiti

 

tutte le pagine di questo sito.