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IPOTESI DI PARENTELA TRA I DURANTI/CARNESECCHI E I DURANTI DI SAN PIERO SCHERAGGIO ( poi SANTA CROCE )

 

Alcuni eruditi hanno ipotizzato una parentela tra i Carnesecchi e i Duranti detti di San Piero Scheraggio

Forse per il cognome legato al patronimico "di Durante"

E' anche possibile che ci sia qualcosa di vero in questa ipotesi infatti le proprieta' delle due famiglie a Cascia spesso confinano e lasciano intravvedere la possibilita' di retaggi comuni

 

E' anche possibile una migrazione da Cascia di antenati comuni nel XII secolo con insediamento nel sesto di San Piero Scheraggio

Da tener presente che anche la famiglia Castellani proveniva dal Castelvecchio di Cascia ( da dove provenivano i Duranti/Carnesecchi ), e non e' impossibile un legame fra le tre famiglie ed anche un comune insediamento iniziale a Firenze in San Piero Scheraggio

 

I Duranti di Nese sono fabbri e la loro collocazione in San Piero Scheraggio penso debba porsi in relazione all'acqua dello Scheraggio che dava forza ai magli idraulici

 

 

scavi archeologici in via Castellani a Firenze  Francovich : Scavi in via Castellani

 

 

Nese e Martino fratelli e figli di un Durante intorno al 1370 sono ancora proprietari di una casa vicino alla zecca vecchia

I primi che mi sono sufficientemente noti sono appunto Nese di Durante e suo fratello Martino

Il loro padre Durante non mi e' noto per nessun particolare

Nese e' fabbro a Firenze ( forficarius)

Martino e' fabbro a Cascia di Reggello

 

 

 

 

 

 

Statuti delle arti dei corazzai: dei chiavaioli, ferraioli e calderai e dei fabbri di Firenzi (1321-1344) con appendice dei marchi di fabbrica dei fabbri, dal 1369

L.S. Olschki, 1957 - 321 pagine

Giulia Marri Camerani

 

 

 

 

 Statuti delle arti dei corazzai: dei chiavaioli, ferraioli e calderai e dei ... - Pagina 296

di Florence (Italy). Arte dei corazzai, Giulia Camerani Marri, Florence (Italy). Arte dei fabbri - Metal-workers - 1957 - 321 pagine

 

 

 

 

 Statuti delle arti dei corazzai: dei chiavaioli, ferraioli e calderai e dei ... - Pagina 296

di Florence (Italy). Arte dei corazzai, Giulia Camerani Marri, Florence (Italy). Arte dei fabbri - Metal-workers - 1957 - 321 pagine

I DURANTI DI SAN PIERO SCHERAGGIO

 

I Duranti detti di San Piero Scheraggio o di Santa Croce sono una famiglia che nel periodo repubblicano potra' vantare 8 priori

Come detto le prime tracce di questi Duranti le trovo , molto tardi , appunto con i due fratelli Nese e Martino , fabbri , figli di un non precisato Durante

Da Nese discendera' una famiglia che avra' appunto 8 Priori ed un certo numero di cariche minori

 

 

Nese di Durante infatti fu Priore nel 1379 e nel 1388 , nel 1374 era a Monsummano a rappresentare la Repubblica e nel 1388 a Pistoia

Stefano di Nese fu Priore nel 1415 nel 1421 nel 1425 , Podesta di Poggibonsi nel 1412

Mariano di Stefano fu Priore nel 1436 nel 1441 e nel 1456 , camarlingo ad Arezzo e anche cassiere della camera del comune nel 1430

 

 

 

Ho chiesto informazioni al dr Simone Picchianti autore dello studio

L’Arte dei Fabbri a Firenze e nel suo contado attraverso gli statuti e le matricole (1344-1481), in «Ricerche Storiche»

https://www.academia.edu/37830396/L_Arte_dei_Fabbri_a_Firenze_e_nel_suo_contado_attraverso_gli_statuti_e_le_matricole_1344_1481_in_Ricerche_Storiche_2018_2_pp_123_146

Questa la sua gentile risposta

Tra i cittadini fiorentini risultano esserci

Nese Duranti, fu console e si iscrisse il 1° di maggio 1388 (57v)

Guglielmo di Niccolò di Giovanni Duranti, iscritto il 7 dicembre 1428 (33r), asserisce di accedere "per il padre"

Tra i comitatini:

Antonio di Duriante di Mattio Duranti, iscritto il 29 dicembre 1461 (6V), asserisce di accedere "per il padre", sfortunatamente non dichiara dove abita.

 

Strano che

Nese Durantis forficiarius , strano che si iscriva all’Arte solo nel 1388,

e’ Priore nel 1379 e nel 1388 due volte dei 16 due volte dei 12 , muore tra il 1396 e il 1400

Console dei fabbri almeno nel 1394 e nel 1396

Guglielmo non ne conoscevo il nome , ma conosco la linea genealogica che porta a suo bisnonno Nese. Suo padre Niccolo ha una portata nel catasto del 1427 dove figurano due figli ( portata che pero’ non possiedo e non ho visto )

Di Antonio di Durante ( comunque e’ di Cascia in Reggello ed e’ della linea del fratello di Nese cioe’ del fabbro Martino ) non conoscevo l'esistenza

Suo padre Durante aveva una sorella di nome Antonia che aveva sposato nel 1401 Antonio di Jacopo di Montecarelli

 

Questo e' lo scarno albero genealogico da me ricostruito

 

 

 

 

Nel libro del Ciabani sulle famiglie fiorentine ( gia' citato ) I Duranti del quartiere di Santa Croce gonfalone del Carro cioe’ i Duranti di Nese sono detti originari di Gambassi ma questo e' evidentemente sbagliato ( Questa notizia e' stata presa pari pari dagli scritti di Guido Carocci conservati nel fondo Carocci in ASFi che a sua volta l'ha presa dal Priorista del Mariani )

Sono invece sicuramente originari di Cascia nel Reggello come tante cose stanno a dimostrare

 

L'origine della notizia e' dal Priorista del Mariani. Mariani che la raccoglie dal Della Rena

Il solito passaparola di notizie false tra eruditi che tende a divenire una verita'

 

PRIORISTA MARIANI

 

Pare di capire derivi gli smalti dal Monaldi (...................... dice: Monaldi pone i medesimi colori )

 

 

 

collocazione di stemmi :

 

 

 

 

 

Per il momento sembrerebbe che l'unico stemma coevo con gli smalti sia quello in Santa Croce di Francesco di Giovanni di Nese

 

 

Contrariamente pero' a quanto detto dal Mariani lo stemma con la fascia dorata e' probabilmente dei Nesi di Guccio

Infatti il Mariani si contraddice da solo

 

ULTERIORE ERRORE DEL MARIANI

 

Parlando dei Duranti

 

 

attribuisce ad essi lo stemma che compare in Santa Croce

lo stesso stemma attribuisce pero' anche alla famiglia Nesi

 

 

 

 

 

 

 

Particolare lo stemma in questo "priorista" pubblicato dalla Orsini - De Marzio dove pero' evidente l'errore : Nese di Domenico di Durante

 

 

 

Quindi in questo momento siamo in grado di dire che lo stemma dei Duranti di Cascia , almeno per la linea di Nese , originariamente dovrebbe essere quello col cavalletto di cui non siamo in grado di stabilire i colori

Riprenderemo in seguito la questione dello stemma di questa famiglia avvertendo che sia dal Sepoltuario del Rosselli sia dalla collezione Ceramelli Papiani se ne esce con le idee molto confuse

 

 

Ribadisco che contrariamente a quanto detto sul Priorista del Mariani questa famiglia e' di Cascia nel Reggello e non di Gambassi e la probabilita' di parentela coi Carnesecchi fiorentini e' da tenere in considerazione

 

 

 

********************************

 

 

Nese e Martino sono ambedue fabbri

Nese abita a Firenze suo fratello Martino a Cascia nel Reggello

Credo sia estremamente interessante questo loro mestiere per via degli studi sulla lavorazione del ferro a Cascia

 

Nese di Durante nasce intorno al 1320 -- 1330 e muore tra il 1396 e il 1400 e' indicato come forficarius ed abita a Firenze , partecipa attivamente alla vita politica raggiungendo un certo peso politico : 2 volte priore 1379 , 1388 quindi di lui e della sua discendenza troviamo segni importanti nel sito della Brown University sulle tratte

 

Dal sito delle tratte posso ricavare qualche notizia in piu' sulla vita politica di Nese di Durante

 

 

ser

ydraw

office

rdraw

com1

name1

name2

name3

name4

surnam1

ocname

5

1379

8

1

0

Nese

Durante

forficarius

5

1381

16

1

0

Nese

Durante

forficarius

5

1385

12

1

0

Nese

Durante

forficarius

5

1388

8

1

0

Nese

Durante

forficarius

5

1391

16

1

0

Nese

Durante

forficarius

6

1394

30

1

0

Nese

Durante

forficarius

6

1396

30

1

0

Nese

Durante

forficarius

6

1400

30

9

0

Nese

forficarius

 

Martino fa invece vita fuori dalla politica , fuori da Firenze a Cascia nel Reggello

 

 

Dal dr Piccardi un ulteriore documento che lega Martino di Durante di Cascia a Nese di Durante di Firenze ma con possessi a Cascia

 

 

Martino figlio emancipato di Durante di Cascia…………

 

Ser Bonagiunta di Francesco.

Calligrafia (se cosi si può chiamare) pessima. Sembra scritta da un ragno.

Pag. 148v

7/6/1364 Atto in San Piero Scheraggio, Firenze.

Martino, figlio emancipato di Durante di Cascia, nomina suo procuratore Nese di Durante, dimorante a Firenze in S. Piero Scheraggio.

Non vengono specificati i motivi. 

 

 

 

 

Estimo del contado del 1371

 

 

Ho dato un'occhiata all' Estimo del contado del 1371.

 

Fra Cascia e Ostina c'è un solo Duranti, che è anche stato eletto fra gli ufficiali allibratori e che è il maggior contribuente con l. 200.

La scritta dice:

Martinus Durantis faber

sua moglie

figli:

Matteo a, 23

Mino a. 14

Giovanni a. 10

Cristofana a. 8

Lucia a. 7

Luca a. 1

+ la moglie di Matteo e Antonia a. 2 , figlia di Matteo.

le figlie avevano un nome, le mogli nemmeno quello.

 

Dr Paolo Piccardi

 

 

 

VENDITA DI UNA CASA A FIRENZE AL COMUNE DI FIRENZE PER AMPLIARE I LOCALI DELLA ZECCA

 

Questo atto e' abbastanza importante per conoscere meglio la famiglia

Nese e Martino possiedono porzioni di una stessa casa a Firenze nella via dei forbiciai

Visto che Martino sembra aver scelto di vivere a Cascia come ne e' venuto in proprieta' ?

E' qualcosa che ha comperato insieme col fratello o gli e' venuta dal padre Durante

Nel caso della seconda ipotesi dovremmo pensare a una presenza a Firenze piu' antica del loro padre Durante o addirittura del nonno

 

Martino dichiara di essere stato emancipato dal padre con atto notarile del notaio Bartholi Nerii da Castiglione lo stesso dichiara Nese col notaio Iacobo Tini di Cascia

Questa cosa rende cronologicamente improbabile che il Durante loro padre possa essere il medesimo del taverniere Durante dei Carnesecchi

 

Fa anche pensare come tutti e due i fratelli siano stati emancipati dal padre Durante a mezzo notai di Cascia e non di Firenze come se a Cascia Durante risiedesse

 

Non ho trovato traccia di Iacobo Tini invece Bartolo di Neri da Castiglione rischia di esser confuso con Bartolo Neri da Ruffiano in val di Pesa

 

 

 

Le monete della Repubblica fiorentina ... - Pagina 5

di Mario Bernocchi, Renzo Fantappiè - 1974 - 535 pagine

Sempre nello stesso giorno,1 il Comune di Firenze completò i suoi acquisti di
immobili ad uso della Zecca: Martino di Durante, del popolo della Pieve di Cascia

In questo libro viene riportato un atto in cui Martino di Durante del popolo della Pieve di Cascia vende per 200 f.o. al Comune di Firenze una casa in via dei forficiai che confina con quella di suo fratello Nese ( gia' acquistata dal Comune stesso )

 

Prima vende Nese e poi Martino : olim Nesis Durantis fratris sui hodie domus dicti comuni Florentie et dicti offitii zecche....

 

La vendita di Nese e' del 14 settembre 1373

 

 

 

 

Da questo atto sappiamo che la moglie di Martino di Durante si chiama Caterina

 

 

 

 

e sappiamo che Martino dichiara di essere stato emancipato da suo padre , emancipazione annotata dal notaio Bartholi Nerii da Castiglione

 

 

 

 

sappiamo anche che la moglie di Nese si chiama Iohanna ed e' figlia olim Landini de Cascia Vallis Arni superiori comitatus Florentie

Ed ancora l'atto ci dice che Nese dichiara di essere stato emancipato dal padre Durante , emancipazione annotata dal notaio ser Iacobi Tini de Cascia

 

 

 

 

 

Da un articolo di Elisabetta Morici presente in rete abbiamo qualche informazione sulla collocazione della zecca : ecco solo l'estratto relativo

 

http://www.artearti.net/magazine/articolo/arte_potere_e_denaro_nella_pala_della_zecca

 

Quando, nel 1237 circa, venne istituita la Zecca di Firenze, con l’emissione per la prima volta del fiorino grosso d’argento, la città era già proiettata verso uno sviluppo incredibile che nel giro di poco tempo la porterà al vertice dei commerci e delle arti.
Queste due componenti, che potevano sembrare così distanti per la morale dell’epoca, divengono per Firenze sinonimo di un connubio unico e fertile che ha generato opere d’arte di alto valore simbolico sin dal Duecento.
La gerarchia sociale, vista come desiderio divino, trova la sua perfetta espressione nel decoro che troviamo sulle due facce del fiorino, la moneta che viene coniata sin dal 1252: il giglio di Firenze da una parte, San Giovanni Battista il patrono di Firenze, dall’altra. Il valore monetario e quello religioso si fondono nell’espressione di forza della moneta più famosa dell’antichità.

La Zecca era il luogo dove i mercanti fiorentini portavano il loro oro e il loro argento, o monete di altri luoghi, per farlo fondere e monetizzare.
La sede della Zecca antica era ovviamente vicino al palazzo dei Priori, dove oggi sorge una parte dell’edificio degli Uffizi e la Loggia della Signoria.
Nel 1361, infatti, i documenti riportano la notizia di un acquisto di una torre con casolare nel sesto di san Piero Scheraggio in Firenze, per uso della Zecca, come ricordato anche da Matteo Villani nella sua Cronica. I grandi magli che battevano l’oro e che poi coniavano, erano collocati vicino al vecchio canale di Scheraggio, che correva dove oggi c’è via della Ninna, non lontano dal fiume Arno, in modo da usare la forza dell’acqua per muovere le macchine.
Di ufficiali che si occupassero della fabbricazione monetaria, detti inizialmente Ufficiali della moneta e poi Maestri di Zecca, si ha notizia dal 1252, anno della coniazione del primo fiorino d'oro. Il loro compito originario era quello di sovrintendere al conio delle monete garantendone la legalità di peso e fattura.
A questa prima funzione in breve si aggiunsero la vigilanza sulla circolazione del denaro e la giurisdizione sui reati connessi alla moneta, primo fra tutti quello di falsificazione.
Dagli antichi documenti gli ufficiali risultano essere stati due, eletti ogni sei mesi per tratta ed iscritti obbligatoriamente uno all'Arte di Calimala e l'altro a quella del Cambio; dal 1324 l'elezione dei Maestri fu affidata a una commissione costituita dagli Ufficiali di Mercanzia e da due membri delle cinque Arti maggiori

E’ nel 1372 che i signori della Moneta decidono la commissione di una imponente pala d’altare per la loro residenza, che potesse spiegare la visione spirituale di una società monetizzata quale era quella fiorentina; un’opera che è rimasta presso la Zecca fino al 1863, quando viene trasferita alla Galleria degli Uffizi, per poi trovare collocazione definitiva fra le opere della galleria dell’Accademia. ……….

 

 

NOTE

 

**************************************

 

 

 

Ricevo da Fabrice Benvenuti

 

 

Nese di Durante :

 

http://www.archiviodistato.firenze.it/pergasfi/index.php?opadmin=0&op=fetch&type=pergamena&id=1286295

http://www.archiviodistato.firenze.it/pergasfi/index.php?opadmin=0&op=fetch&type=pergamena&id=1286655

http://www.archiviodistato.firenze.it/pergasfi/index.php?opadmin=0&op=fetch&type=pergamena&id=1689414

http://www.archiviodistato.firenze.it/pergasfi/index.php?opadmin=0&op=fetch&type=pergamena&id=1689855

 

Martino di Durante

1368 Giugno 8, Riformagioni

Pergamena; mm. 345 x 260; stato di conservazione Buono

Notaio/i: Agostino del fu ser Uberto di ser Uguccione notaio da Montecarelli

Actum: presso la pieve di Cascia

Fa parte delle pergamene Normali; cod. id. 00063721

Segnatura antica (su cartellino) 1368 Giugno 8. Riformagioni

Regesto in tomo 67/I carta 271 V

 

 

 

 

 

 

……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

 

 

i due fratelli Nese e Martino figli di Durante sono di evidente origine in Cascia dove Martino continua a risiedere

hanno possessi a Cascia e a Firenze

Nese abita a Firenze

Martino a Cascia

Ambedue sono fabbri

Nese ha una brillante carriera politica

E' probabile che lo stemma dei Duranti sia legato all'elezione a Priore di Nese

 

La proprieta' della casa venduta alla zecca da Nese e Martino fa pensare a un' eredita' paterna

Durante loro padre possedeva quella casa a Firenze

 

Viene da pensare ad un inurbamento piu' antico in quello che sara' il gonfalone del carro nel quartiere di Santa Croce ( Sesto di San Piero Scheraggio )

 

 

 

I Duranti di San Piero Scheraggio :

 

I documenti raccolti ( o meglio trovati dal dr Piccardi che pero' non era impegnato in una ricerca mirata ) pur non ostando a legami piu' antichi , legano i Carnesecchi ( allora Duranti ) a Cascia nel Reggello solo nelle prime decadi del trecento.

Pero' l'origine dei Duranti/Carnesecchi nella Valdarno superiore sono sempre stati proposti da tutti eruditi .

Da alcuni eruditi sono stati proposti legami dei Duranti/Carnesecchi coi Duranti di Santa Croce

E veramente la contiguita' di diversi possessi fondiari nei dintorni di Cascia spinge a definire Carnesecchi e Duranti di San Piero Scheraggio come parenti

 

Nel 137 Nese e Martino figli di un Durante vendono al Comune di Firenze un palazzo che probabilmente proveniva loro dal padre

La proprieta' del palazzo potrebbe evidenziare che gia' il loro padre si era inurbato

Anche questi Duranti vivevano tra Firenze e Cascia

Nese e' fabbro a Firenze

Martino fabbro a Cascia

A Firenze questi Duranti sono allocati nel Sestiere di San Piero Scheraggio ( Quartiere di santa Croce )

 

 

 

E' possibile anche se non sono riuscito a documentarlo il legame tra i Duranti di Ricovero e i Duranti di Nese anche se non sembra sopravvivere nel trecento alcun contatto tra i due gruppi

E' possibile che i nostri appartenessero un gruppo familiare esteso che nell'urbanizzazione aveva perso la sua coesione

 

 

Le taverne tra Santa Maria Maggiore e Santa Maria Novella sembrano rimanere nel possesso dei Duranti di Ricovero per oltre un secolo

 

Probabilmente attraverso i Duranti e i Carnesecchi si attua quindi tra Cascia e Firenze un interscambio continuo di beni e di uomini

Un universo che non mi e' ancora del tutto chiaro che sicuramente muove piu' individui di quelli da me individuati

 

 

 

stemma dei Duranti di San Piero scheraggio o Santa Croce

 

 

Nese di Durante fu 2 volte Priore nel 1379 e nel 1388 , nel 1374 era a Monsummano a rappresentare la Repubblica e nel 1388 a Pistoia

Stefano di Nese fu 3 volte Priore nel 1415 nel 1421 nel 1425

Mariano di Stefano fu 3 volte Priore nel 1436 nel 1441 e nel 1456 , fu anche cassiere della camera del comune nel 1430

Le sepolture di questa famiglia sono ( vedi Rosselli ) in Santa Croce e in San Piero Scheraggio

 

Mariano Duranti era dei Duranti di Nese che i prioristi imparentano con i Duranti /Carnesecchi forse per la comune origine cascese.Nella chiesa di san Piero scheraggio vi era la cappella di Mariano Duranti

 

Mariano Duranti era sicuramente ricco , mori nel 1461 dotando alcune fanciulle povere di San Piero Scheraggio e alcune fanciulle povere di San Piero a Cascia. Intorno al 1894 l'ospedale degli Innocenti di Firenze era in lite con lo Stato italiano che in qualche maniera voleva sottrargli i lasciti di Mariano che l'ospedale aveva conservato fino ad allora

 

 

La chiesa di San Piero Scheraggio oggi esiste solo in alcune parti

Era un'importante chiesa della Firenze medioevale, prioria di uno dei sestieri cittadini, che fu in larga parte distrutta nel 1560 quando furono realizzati gli Uffizi per opera di Giorgio Vasari. Su via della Ninna sono ancora visibili i resti della chiesa (soprattutto le colonne della navata e alcuni archi) ed all'interno degli Uffizi (dietro alla ex-biglietteria) esiste ancora una navata della medesima, usata per occasioni speciali ed esibizioni temporanee.

 

 

Ho notato una cosa che mi era sfuggita per un po di tempo pur avendola sotto il naso : nel "Necrologio fiorentino " del Cirri figura un Durante tavernaio sepolto in san Piero scheraggio.

Fatte salve omonimie ecc ecc , tutte da verificare, la cosa puo' essere interessante :

Il fatto che Durante fosse del popolo di Santa Maria Maggiore non implica necessariamente che qui dovesse trovarsi la sepoltura

 

 

Della sepoltura del Durante tavernaio dei Carnesecchi non sappiamo

Nel caso questa fosse in San Piero Scheraggio potrebbe far immaginare un piu' antico inurbamento degli antenati comuni di Carnesecchi e Duranti nella parrocchia di San Piero Scheraggio

 

 

Forse qualche notizia ci potrebbe venire dal testamento di Durante che per ora non ho trovato

 

 

 

 

Di un altro legame parentale cascese sembra esservi traccia in :

Tommaso di Marco Durantis

Gli stretti rapporti tra ser Filippo di Matteo e Tommaso Durantis sembrano dirli parenti

 

 

 

 

 

 

vai alla pagina 14  Storia dei Carnesecchi : I Duranti/Carnesecchi a Cascia in Valdarno e presunto legame coi Duranti di Santa Croce

 

 

I Sergenti ……Ritrovamento di alcune torri medioevali nell'abitato de " i Sergenti ": notizie storiche e descrizione dei reperti --- di Maria Luisa Fantoni--

 

 

 

 

 

SEPOLTUARIO FIORENTINO

Ovvero Descrizione delle Chiese, Cappelle e Sepolture, loro Armi

et inscrizioni della città di Firenze e suoi contorni fatta da

STEFANO ROSSELLI

MDCLVII

 

" D U R A N T I "

 

Quartiere di S. Croce

 

S. PIERO SCHERAGGIO

Man. 624 pag.575 stemma 5

 

San Piero Scheraggio .....E' opinione d' alcuni esser una delle Chiese che intorno all' anno 800 furono opera di Carlo Magno Imperatore fatta edificare nella nostra città.... passato il pulpito camminando verso la Porta, passato l' Altare de' Buonafedi segue un Altare della Famiglia de' Duranti con Arme loro ne Capitelli delle colonne e pilastri.

Questa Cappella è oggi dell' Arte de' Mercanti, la quale dà ogn' anno alcune Doti ( credo ) per lascio d' alcuno di questa med.ma Famiglia.

 

 

Anche il padre Giuseppe Richa riporta la medesima informazione probabilmente prendendola pari pari dal Rosselli

 

 

 

 

 

 

 

 

 

E' molto difficile dare un significato a questi pochi elementi

Da quanto tempo i Duranti seppellivano in San Piero Scheraggio ? Qui vi erano sepolture antiche o era cosa posteriore allo stesso Nese

 

 

 

 

DISCENDENZA DI MARTINO DURANTI

 

 

Anno 1401 Dna Antonia di Matteo di Martino Durantis

 

 

ANNO 1401

 

Notarile antecosimiano 14491
S. Mora di Bartolo Mannozzi di Castelfranco

3/5/1400 vendita di un terreno a Cascia loc. Sterpaiuolo confinante con
Andrea Durantis

17/7/1401 S. Pietro a Cascia. Antonio di Jacopo di Montecarelli sposa D.na
Antonia di Matteo Martini Durantis di S. Piero a Cascia

 

 

Notarile antecosimiano 14491
S. Mora di Bartolo Mannozzi di Castelfranco
Pag. 50v 17/7/1401 S. Pietro a Cascia. Antonio di Jacopo di Montecarelli
sposa D.na Antonia di Matteo Martini Durantis di San Pietro a Cascia.

Pag. 57r 5/12/1401 Actu in Castelfranco. Antonio di Jacopo di Montecarelli e
Matteo olim Martini Durantis di S. Pietro a Cascia. Sistemazione della dote
di 60 fiorini d'oro di Antonia di Matteo Duranti.

Pag. 62r 19/3/1402 Altri due atti di D.na Antonia figlia di Matteo olim
Martini Durantis lige Cascie.

 

 

 

Non mi e' facile al momento seguire le linee genealogiche della discendenza se vi e' stata di Martino

Piu' facile per un certo tempo e' seguire le linee genealogiche e le vicende della discendenza di Nese

 

 

 

 

Discendenza di Nese di Durante

 

 

 

probabilmente da inserire nell'albero di NESE : Niccolo di Giovanni forbiciaio

 

 

 

 

 

 

 

interessante questo fabbro : stefano figlio di niccolo da aggiungere all'albero

 

 

 

 

 

gregorio

niccolo

duranti

forbiciaio

1435

6

30

5

gregorio

niccolo

duranti

1435

6

30

5

gregorio

niccolo

duranti

1435

6

30

5

gregorio

niccolo

duranti

1435

6

30

5

gregorio

niccolo

duranti

1435

6

30

5

gregorio

niccolo

duranti

1435

6

30

5

mariano

stefano

nese

duranti

1437

6

30

1

mariano

duranti

1438

6

30

43

mariano

stefano

nese

duranti

1439

6

30

1

niccolo

giovanni

duranti

1440

6

30

43

niccolo

giovanni

duranti

1440

6

30

43

mariano

stefano

nese

duranti

forbiciaio

1441

6

30

1

niccolo

giovanni

duranti

forbiciaio

1441

6

30

43

iacopo

mariano

duranti

1442

6

30

5

niccolo

giovanni

duranti

1442

6

30

43

mariano

stefano

nese

duranti

forbiciaio

1443

6

30

1

niccolo

giovanni

duranti

forbiciaio

1443

6

30

43

niccolo

giovanni

duranti

forbiciaio

1443

6

30

43

mariano

stefano

nese

duranti

forficarius

1448

5

12

1

iacopo

mariano

stefano

duranti

1457

5

16

9

mariano

stefano

duranti

1470

6

6

9

mariano

stefano

nese

duranti

1471

6

6

9

mariano

stefano

nese

duranti

1472

6

6

9

 

 

 

 

 

 

........l'azienda Ridolfi nell'ottobre 1447 fece un accordo col forbiciaio Niccolò di Giovanni perché affilasse tutte le forbici ......

 

 

 

 

 

 

dottoressa Cimarri :

Mariano di Stefano era forbiciaio a Firenze, ma con molta probabilità originario del popolo di San Tommè d'Ostina; infatti, oltre ad un podere con casa da lavoratore ed un pezzo di pastura ubicati a Santa Tea ed un podere a Mercatale, nel popolo di Sant'Andrea a Cascia, tra l'altro confinato con i beni di Vieri di Bartolomeo de' Bardi, egli possiede ben tre poderi nel popolo di San Tommè. Due sono ubicati sul torrente Resco e caratterizzati dalla presenza di una casa da lavoratore e pezzi di castagneto; il terzo, sebbene non sia specificato, potrebbe essere quello di San Giovenale valutato 128 fiorini. Questi beni permettono a Mariano un discreto tenore di vita tanto che può permettersi di mantenere non solo la famiglia nucleare - composta da monna Nanna e da due bambine piccole Nese e Maria - ma anche sua madre Nicolosa e due cugine in età da marito Nanna e Sandra. Ha inoltre un buon numero di debitori che distinge in buoni e cattivi, sia fiorentini che cascesi.

 

 

ser

ydraw

office

rdraw

com1

name1

name2

name3

name4

surnam1

ocname

10

1432

0

0

0

stefano

mariano

stefano

nese

6

1435

30

5

0

nese

mariano

stefano

nese

10

1436

0

0

0

iacopo

mariano

stefano

nese

5

1437

16

5

0

stefano

mariano

stefano

nese

forficarius

5

1444

16

5

0

stefano

mariano

stefano

nese

forbiciaio

5

1445

12

5

0

stefano

mariano

stefano

nese

forbiciaio

5

1446

8

5

0

iacopo

mariano

stefano

nese

5

1446

16

5

0

iacopo

mariano

stefano

nese

5

1451

8

5

0

durante

mariano

stefano

nese

 

 

 

 Mariano ebbe anche almeno quattro figli : Stefano (nato 1432 ) Iacopo (nato 1436 ) Iacopo ( ) a un altro al quale diede il nome di Durante

 

 

 

5

1450

12

5

0

IACOPO

MARIANO

STEFANO

NESI

5

1453

8

5

0

DURANTE

MARIANO

STEFANO

NESI

 

 

ser

ydraw

office

rdraw

com1

name1

name2

name3

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surnam1

ocname

10

1400

0

0

0

mariano

stefano

nese

6

1420

30

5

0

mariano

stefano

nese

6

1421

30

5

0

mariano

stefano

nese

5

1423

16

9

0

bartolomeo

gregorio

nese

forficarius

5

1423

16

9

0

martino

stefano

nese

fornarius

5

1427

12

9

0

bartolomeo

gregorio

nese

forficarius

5

1427

8

9

0

bartolomeo

gregorio

nese

forficarius

5

1427

12

9

0

martino

stefano

nese

forficarius

5

1427

8

9

0

martino

stefano

nese

forficarius

6

1429

30

5

0

mariano

stefano

nese

durante

6

1429

30

5

0

mariano

stefano

nese

durante

6

1429

30

5

0

mariano

stefano

nese

6

1429

30

5

0

mariano

stefano

nese

6

1430

30

5

0

mariano

stefano

nese

6

1430

30

5

0

mariano

stefano

nese

6

1430

30

5

0

mariano

stefano

nese

6

1430

30

5

0

mariano

stefano

nese

6

1430

30

5

0

mariano

stefano

nese

6

1430

30

5

0

mariano

stefano

nese

6

1430

30

5

0

mariano

stefano

nese

6

1430

30

5

0

mariano

stefano

nese

6

1430

30

5

0

mariano

stefano

nese

5

1431

16

9

0

bartolomeo

gregorio

nese

forficarius

5

1431

16

5

0

mariano

stefano

nese

forficarius

6

1431

30

1

0

mariano

stefano

nese

5

1431

12

9

0

martino

stefano

nese

forficarius

5

1431

16

9

0

martino

stefano

nese

forficarius

5

1432

16

1

0

mariano

stefano

nese

forficarius

6

1432

30

1

0

mariano

stefano

nese

6

1434

30

2

0

mariano

stefano

nese

6

1435

30

1

0

mariano

stefano

nese

6

1435

30

52

0

mariano

stefano

nese

6

1436

30

5

0

mariano

stefano

nese

5

1436

8

1

0

mariano

stefano

nese

durante

forficarius

6

1436

30

1

0

mariano

stefano

nese

6

1437

6

1

0

mariano

stefano

nese

forbiciaio

6

1437

30

1

0

mariano

stefano

nese

duranti

6

1438

30

43

0

mariano

stefano

nese

6

1439

30

1

0

mariano

stefano

nese

duranti

5

1441

8

1

0

mariano

stefano

nese

durante

forficarius

6

1441

30

1

0

mariano

stefano

nese

duranti

forbiciaio

5

1443

16

1

0

mariano

stefano

nese

durante

forficarius

6

1443

30

43

0

mariano

stefano

nese

6

1443

30

43

0

mariano

stefano

nese

6

1443

30

1

0

mariano

stefano

nese

duranti

forbiciaio

5

1445

12

1

0

mariano

stefano

nese

durante

forficarius

5

1447

16

1

0

mariano

stefano

nese

forficarius

5

1448

12

1

0

mariano

stefano

nese

duranti

forficarius

5

1453

8

1

0

mariano

stefano

nese

durante

forficarius

5

1456

12

1

0

mariano

stefano

nese

durante

forficarius

6

1471

6

9

0

mariano

stefano

nese

duranti

6

1472

6

9

0

mariano

stefano

nese

duranti

 

 

 

 

 

Nel catasto figura solo un Duranti : Niccolo di Giovanni

 

 

series

location

name

patronymic

family name

volume

page

age

marital status

bocche

real estate

total

deductions

taxable

1

21

NICCOLO

GIOVANNI

DURANTI

68

261

40

1

5

215

249

88

161

 

 

 

Mariano di Stefano figura ma senza fornire il nome di una famiglia ( bisognerebbe vedere pero' la portata originale )

 

 

series

location

name

patronymic

family name

volume

page

age

marital status

bocche

real estate

total

deductions

taxable

1

21

MARIANO

STEFANO

68

251

32

1

7

1006

1271

350

921

 

 

Non figura nei dati del Catasto elettronico Gregorio di Niccolo

 

Le sepolture di questa famiglia sono ( vedi Rosselli ) in San Piero Scheraggio a Firenze e nella pieve di San Piero a Cascia ; successivamente in Santa Trinita' a Firenze

 

 

 

10

1426

0

0

0

nese

mariano

stefano

6

1435

30

5

0

nese

mariano

stefano

6

1435

30

5

0

nese

mariano

6

1435

30

5

0

nese

mariano

stefano

nese

6

1435

30

5

0

nese

mariano

stefano

6

1436

30

5

0

nese

mariano

stefano

6

1437

30

5

0

nese

mariano

 

 

 

 

Arrivati ad un certo punto le linee cominciano a farsi confuse

Ci aiuta un poco il Sebregondi

 

 

 

per la cortesia di Angelo Roberto Segnini

RACCOLTA SEBREGONDI

 

 

 

Cittadinario fiorentino quart. Santa Croce vol. III carte 37

carro

+ Gregorio di Francesco di Bastiano 31 gennaio 1553

Francesco di Gregorio di Francesco 27 ottobre 1582

+ Domenico ] .......................

prete G. Batista ] di Francesco di Gregorio .......................

Bartolomeo ] .......................

+ Matteo di Bastiano di Gabriello 21 settembre 1552

+ Ascanio di Matteo di Bastiano 7 febbraio 1580

+ Acchille ] 5 agosto 1587

monaco Bastiano ] 20 febbraio 1589

prete + Durante ] 21 settembre 1594

G. Batista ] 28 agosto 1589

+ Marcantonio ] 10 novembre 1591

Antonio ] d' Acchille di Matteo ...........................

Francesco ] ...........................

Bastiano di Marcantonio di Matteo 20 gennaio 1622

Bartolomeo di Francesco di Gregorio ...........................

 

Cittadinario fiorentino quart. Santa Croce vol. IV 52 t°

 

Francesco di Gregorio di Francesco 27 ottobre 1582

Bartolomeo di Francesco di Gregorio .........................

G. Batista di Matteo di Bastiano 28 agosto 1589

Antonio ] d' Acchille di Matteo ........................

Francesco ] .......................

Bastiano di Marcantonio di Matteo 20 gennaio 1622

 

 

 

 

E' evidente una certa confusa dispersione della famiglia tra Firenze e Cascia

A Firenze troviamo una sepoltura in Santa Trinita di Giovanni di Biagio che proveniente da Cascia si era fatto cittadino fiorentino ed innalzava uno stemma diverso da quello dei Duranti di Nese anche se con qualcosa di comune

 

 

 

********************************

per la cortesia di Angelo Roberto Segnini

 

 

 

SEPOLTUARIO FIORENTINO

Ovvero Descrizione delle Chiese, Cappelle e Sepolture, loro Armi

et inscrizioni della città di Firenze e suoi contorni fatta da

STEFANO ROSSELLI

MDCLVII

 

 

" D U R A N T I "

 

Il Rosselli descrive 2 sepolture dei Duranti con 2 stemmi diversi in San Piero Scheraggio ( Mariano di Stefano di Nese) e in Santa Trinita' ( Giovanni di Biagio )

 

 

Quartiere di S. Croce : chiesa di S. PIERO SCHERAGGIO

Man. 624 pag.575 stemma 5

 

.........E' opinione d' alcuni esser una delle Chiese che intorno all' anno 800 furono opera di Carlo Magno Imperatore fatta edificare nella nostra città.... passato il pulpito camminando verso la Porta, passato l' Altare de' Buonafedi segue un Altare della Famiglia de' Duranti con Arme loro ne Capitelli delle colonne e pilastri.

Questa Cappella è oggi dell' Arte de' Mercanti, la quale dà ogn' anno alcune Doti ( credo ) per lascio d' alcuno di questa med.ma Famiglia.

 

Anche il padre Giuseppe Richa riporta la medesima informazione probabilmente prendendola dal Rosselli ma aggiungendo Carnesecchi al cognome di Mariano

 

 

Quartiere di S. Maria Novella :

 

chiesa di S. TRINITA

Man. 625 pag.934

 

Santa Trinita' .......Pare che Giovanni Villani nel capitolo 2 ° del 3 ° libro accenni che questa Chiesa fosse in piede sino nell' 805 quando la nostra città di Firenze fu restaurata da Carlo Magno.

 

 

... Apprè della Pila dell' Acqua Benedetta che viene a mano manca entrando in questa Chiesa attraverso la Porta del Mezzo ripigliando l' ordine interrotto e camminando verso l' Altare grande si trovano 2 chiusini quadri di marmo con caratteri greci.

 

A dirittura delli 2 soprad. ti e vicino al pilastro verso Parione, chiusino quadro di Marmo della Famiglia de' Duranti con Arme et iscrizione

<< Operi manuum Suarum proniges dexteram - Joannes Blasij Durantes 1595 >> .

 

 

 

 

***************************************************************+

 

 

 

PROBABILMENTE IN SEGUITO DIVERSE FURONO LE FAMIGLIE DURANTI OMONIME A FIRENZE

IL PADRE EUSEBIO CIRRI NEL SUO NECROLOGIO FIORENTINO FA DEL SUO MEGLIO PER COLLOCARE I MORTI NELLA FAMIGLIA GIUSTA ,QUI E LA PERO' FA QUALCHE MESCOLONE

 

 

 

I due stemmi sulla prima colonna sono da riferirsi ai Duranti della Valdarno inferiore quindi non hanno niente a che fare coi Duranti di Cascia

i due stemmi sulla seconda colonna sono come visto riferibili ai Duranti di Cascia ( essendo il secondo una variazione sul primo)

Lo stemma coi martelli ( che sembra aver attinenza col mestiere del fabbro ) mi rimane misterioso non ho proprio idea del perche' il Cirri lo associ ai Duranti

E mi colpisce la presenza del monte a sei cime

 

 

 

 

SEPOLTURE DI DURANTI NEL NECROLOGIO DEL CIRRI

 

 

 

 

 

 

 

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CERAMELLI PAPIANI

 

 

 

Stefano di Nese come podesta di Poggibonsi innalza uno stemma simile ma con due uccelli come elemento aggiuntivo

 

Di..., allo scaglione di... caricato di due uccelli posati affrontati di..., e accompagnato da tre stelle a otto punte di..., 2.1; il tutto abbassato sotto il capo d'Angiò.

 

 

 

CERAMELLI PAPIANI

Un po strana ANCHE la classificazione del CERAMELLI PAPIANI CHE per questa famiglia mi pare faccia un po di confusione

Separa le famiglie Duranti in fascicoli

PRIMO FASCICOLO

 

Luogo: Firenze - Santa Croce - Carro

Fascicolo: 3396

Nome famiglia: di NESE DURANTI

dice : Il cognome deriva dal primo priore della famiglia, Nese di Durante, 1379.

 

lo stemma e' descritto cosi

D'oro, allo scaglione d'azzurro accompagnato da tre stelle a otto punte dello stesso, 2.1.

(NR) Qui siamo in presenza della descrizione degli smalti

(NR) Non mi e' chiaro da quale manufatto sia stata ricavata o da quale stemmario

 

 

dice il Ceramelli : ........Stefano figlio di Nese come podesta' di Poggibonsi nel 1817 innalza uno stemma simile ma con due uccelli come elemento aggiuntivo

 

Di..., allo scaglione di... caricato di due uccelli posati affrontati di..., e accompagnato da tre stelle a otto punte di..., 2.1; il tutto abbassato sotto il capo d'Angiò.

(NR) dalla mancanza degli smalti e' evidente il riferimento a un manufatto lapideo

 

( e' stato pubblicato un libro sugli stemmi del palazzo pretorio di Poggibonsi : Vittorio Parlato , Giuseppe Mantelli foto di Carlo fiorentiniPodesteria di Poggibonsi - Gli stemmi del palazzo pretorio

(Poggibonsi pur essendo una podesteria di terza categoria e' sempre stata strategica e particolarmente interessata dal controllo da parte di Firenze ; tanto e' vero che il Podesta' di Poggibonsi percepiva 80 scudi l'anno compenso simile ai Podesta di piu' alto livello)

 

 

*****************

Poi il Ceramelli parla ancora dei Duranti come se esistessero altre famiglie omonime

cita come seconda : SECONDO FASCICOLO

Luogo: Firenze - Santa Croce - Carro

FASCICOLO: 1817

Nome famiglia: DURANTI

FASCICOLO: 1817

Luogo:

Firenze - Santa Croce - Carro

di ........alla banda di .........accompagnata da due stelle da otto punte di ........ 1.1

 

(NR) dalla mancanza degli smalti e' evidente il riferimento a un manufatto lapideo

 

 

***********************************

cita come terza famiglia : TERZO FASCICOLO

 

 

Nome famiglia: DURANTI

FASCICOLO: 7726

Luogo:

Firenze

D'azzurro, allo scaglione d'argento, accompagnato da tre stelle a otto punte dello stesso, 2.1.

 

 

 

Note:

Famiglia originaria di Cascia. Giovanni di Biagio fu ammesso alla cittadinanza fiorentina nel 1573.

Famiglia originaria di Cascia. Giovanni di Biagio fu ammesso alla cittadinanza fiorentina nel 1573.

(NR) Il Ceramelli assegna gli smalti

Nota bene : abbiamo visto che il Rosselli sulla scorta della sepoltura in Santa Trinita' assegni un differente stemma alla sepoltura di Giovanni di Biagio

 

 

***********************************

 

 

 

 

Ho dalla gentilezza del dr Simone Picchianti a cui avevo chiesto informazioni sulle matricole dei Fabbri

Tra i cittadini fiorentini risultano esserci

Nese Duranti, fu console e si iscrisse il 1° di maggio 1388 (57v)

Guglielmo di Niccolò di Giovanni Duranti, iscritto il 7 dicembre 1428 (33r), asserisce di accedere "per il padre"

Tra i comitatini:

Antonio di Duriante di Mattio Duranti, iscritto il 29 dicembre 1461 (6V), asserisce di accedere "per il padre", non dichiara dove abita.

 

Queste informazioni mi permettono di aggiungere all'albero genealogico Guglielmo e Antonio

 

 

 

 

Vorrei mettere in un angolo della memoria questo bicchieraio : Antonio di Michele di Nese

 

o0201072.041e 1418 aprile 7 Pagamento per acquisto di bicchieri e fiaschi. Antonio di Michele di Nese - bicchieraio

o0201074.046vb 1418 agosto 13 Giuramento dell'esattore dei testamenti con fideiussione. Antonio di Michele di Nese - bicchieraio fideiussore

o0201074.060l 1418 dicembre 23 Pagamento per acquisto e prestito di bicchieri e fiaschi. Antonio di Michele di Nese - bicchieraio

o0204008.007va 1417 giugno 30 Pagamento per spese per portare la reliquia del dito di San Giovanni in processione per la festa del santo. Antonio di Michele di Nese - bicchieraio

 

 

 

 

DALLA PAGINA FACEBOOK DELL'ARCHEOLOGA VALENTINA CIMARRI

 

Niccolo di Bastiano Duranti anno 1594

 

 

 

 

 

 

QUALCHE ULTERIORE NOTIZIA LA RACCOGLIAMO DAL DIARIO SETTECENTESCO DEL PIEVANO DI CASCIA CAMILLO TABARRINI

 

 

 

 

PIEVE DI CASCIA

 

 

 

 

 

 

 

 

ricostruzione della disposizione degli altari fatti dagli alunni della scuola media di Cascia

 

 

I Carnesecchi hanno avuto profondi legami con San Tommaso a Ostina , con San Siro ,e con San Piero a Cascia

Gli alunni delle scuole medie ( 3 D ) di Cascia hanno svolto una ricerca interessante ed importante proprio su San Piero a Cascia

 

Hanno esaminato e commentato il diario settecentesco del Pievano Camillo Tabarrini

Archivio Parrocchiale di Cascia, Tabarrini, Inventario 1717, vol. A, cc. 7r.-20v.

 

 

www.valdarnoscuola.net/museccetera/doc/altaripieve.doc

http://www.valdarnoscuola.net/museccetera/pdf/classi/altari3D.pdf

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Le classi coinvolte

La prima esperienza condotta da museccetera si è concentrata sulle seconde classi di Scuola Media, dell'Istituto Comprensivo di Reggello (FI).

Nell'ambito della ricerca, le classi hanno visitato le strutture museali, i monumneti, le aree archeologiche, e altri luoghi connessi alle tematiche di MUSECCETERA.

I LAVORI DELLE CLASSI:

 

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 dal diario del Tabarrini :

 

Contiene questa pieve Altari undeci da imo a sommo .

 

ALTARE MAGGIORE

Altare maggiore, dicesi nell’antico avesse per Tavola quella di presente trovasi nell’altare del Nome di Dio, in oggi ha per Tavola la Tribuna dipinta con San Pietro

( in altra parte del ms. -Tribuna dipinta rappresentante l’Apostolo S. Piero accolto in Paradiso).

Ciborio di legno dipinto e dorato fatto fare dal Reverendo Signor Piovano Remigio Baldi l’anno 1640, e circondato intorno da Balaustri di pietra fatti fare dal reverendo Signor Piovano Prospero Duranti l’anno 1632 per recinto serve per presbiterio in tempo di offizi divini.

Ha nel primo grado di sopra candelieri grandi di ottone n.6, nel grado secondo n.4, nel terzo piccoli n.5; Due viti legno avanti, Lampana grande d’ottore, Viticci ottone nel muro intorno.

Al medesimo Altare maggiore lasciato un legato d’esporsi il Santissimo Sagramento colla devozione della buona morte dell’Illustrissima Signora Marchesa Maria Leonora de’ Medici padrona della Villa di Mandri posta nel Popolo di San Giovenale Piviere di S.Piero a Cascia l’anno 1714 ab Incarnatione e così ogni quarta Domenica di ciascun mese dell’anno eccetto quelle domeniche che fussero impedite da opposizioni o Feste occorrenti in detta Pieve di S.Piero a Cascia, o Oratori e Compagnie situate nella Parrocchia di detta Pieve di Cascia , in tal caso si rimetta alla quinta Domenica avendola il mese; cadendo nelle tre pasque dell’anno si rimetta nella seconda Festa corrente delle medesime. Non facendosi da reverendo signor Piovano pro tempore della Pieve di San Piero a Cascia , sostituisce e devolve tal legato al Reverendo Signor Curato di San Giovenale pro tempore con obligo di fare quanto sopra, e questo in perpetuo. …

Ottenuta la necessaria licenza da Monsignore Vescovo di Fiesole Orazio Panciatichi d’esporre il Santissimo Sagramento a publica venerazione in Pieve di S.Piero a Cascia si dette principio alla satisfazione del detto legato con gran concorso de circonvicini Popoli; in questa forma cioè s’espose il Venerabile avanti il Vespro dal Piovano in Piviale s’incensa, dopo si dice Vespro dietro il coro e terminato di nuovo il Piovano con i Sacerdoti e Chierici genuflessi avanti l’Altare Maggiore, si dicono devotamente i Gradi della passione, dopo la Corona delle Cinque Piaghe all’uso de Padri Gesuiti ,e finite tali Preci, s’intona l’Inno Pange Lingua e detto colla sua Orazione si fa dire un Pater Ave Maria per la Benefattora Fondatrice e si dà in ultimo la Benedizione s’accendono candele sei di libbra l’una ab primo grado per di sopra l’altare, quattro di mezza libbra nel secondo grado sei d’oncie tre nel terzo grado, del medesimo peso due nella planizie dell’Altare, quattro viticci intorno il Santissimo Sagramento nella Risedenza, ed altre due sopra le viti in n.24.

Si vigili non mancare ne pure per una sol volta di fare tal Devozione, acciò non subentri il Parocho di San Giovenale.

 

 

ALTARE DELLA SANTISSIMA ANNUNZIATA

A cornu evangeli del’Altare Maggiore è posto l’Altare della Santissima Maria Annunziata in culto e devozione della medesima fu eretto l’anno 1521 come vedesi nella Visita di Monsignore Gherardini dell’anno 1616. La Tavola colorita a olio rappresenta la Beata Vergine Maria dall’Angelo Gabrielle salutata ed annunciata Madre del Verbo incarnato, copia senza pari somigliantissima della Santissima Annunziata di Firenze, del di cui Divino originale ne fece più copie il celebre Pittore Allori detto il Bronzino dal quale al vivo espressivo questa Tavola il pittore Domenico Soldini l’anno 1612 per prezzo di scudi fiorentini 30 sborsatili dal Reverendo Signore Piovano Bartolomeo Duranti a nome della Compagnia della Santissima Annunziata essendo prima dipinta a fresco in muro come vedesi dietro. Stante la vera somiglianza espressiva di quella Venerabilissima Annunziata di Firenze , sta coperta con Mantelline con sommo pregio e venerazione del Popolo di Cascia e tutto il Valdarno. Nella Festa della Santissima Annunziata 25 Marzo si scuopre la mattina alla prima Messa e sta scoperta tutta la mattina fino a mezzogiorno per satisfazione de Popoli devoti che vi concorrono a venerarla. Al Vespro di nuovo si scopre, siccome nelle Feste principali dell’anno, e tutte le prime Domeniche di ciascun mese.

L’anno 1661 furono fatti l’adornamenti di pietra serena dalla Compagnia della Santissima Annunziata con spesa di scudi f 63 come vedesi nel Libro Giornale della medesima a c.104.

Ha sopra il Gradino di legno indorato candelieri ottone mezzani sei n.6 piccoli due, Lampana avanti ottone una. Mantelline una usata broccatello a fiorato, altra seta damasco rosso, Paliotto seta a fiorato.

Al medesimo Altare l’anno 1678 fu eretta Compagnia della Madonna dei Sette Dolori per opera del Reverendo Signor Piovano Remigio Baldi fiorentino con Indulto del reverendo Generale dell’Ordine de Servi Fra Ipolito Bazzani come costa per suo breve spedito l’anno detto al dì 2 marzo approvato da Monsignore Ruberto Strozzi Vescovo di Fiesole qual Breve stà pensile in cartapecora alla muraglia

Atteso tanto vi sono al detto Altare tutta l’Indulgenza e Participazione espresse in detto Breve e particolarmente il giorno della festa della SS:Annunziata 25 Marzo per chi de fratelli e sorelle si confessa e comunicha devotamente Indulgenza Plenaria siccome ogni prima Domenica di ciaschedun mese essendo detto Altare la Tornata con sua Processione che si fa dopo Vespro in questa Pieve di Cascia con gran concorso.

Il dì 25 Marzo si celebra la Tornata Generale e Festa della SS.Annunziata da Fratelli e Sorelle della detta Compagnia de’ Sette Dolori, per quelli confessati e comunicati in tal giorno è Indulgenza Plenaria. Si celebra detta Festa con numero 9 Parochi circonvicini, che di buon ora vengono in Pieve di Cascia ed assistono a Confessionarii fino a mezzogiorno essendo gran concorso di Popoli.

Si dice Compieta e dopo si fa Processione generale intervenendo i medesimi Parochi e Sacerdoti invitati che assistono ancora la mattina alla Messa solenne cantata. Dopo si celebra Offizio Generale coll’intervento de medesimi Parocchi e Sacerdoti applicando la Messa per anime de morti Benefattori, Fratelli e Sorelle di detta Compagnia ogni anno si da per elemosina per la Festa ed Offizio a ciaschedun 3 lire tre al Piovano però la Doppia.

Per reggere le spese i Fratelli e Sorelle pagano ogni anno al Camarlingo soldi tre. 3

Per indulto del Padre Generale dell’Ordine Carmelitano Fr. Tomaso Sanchez spedito in Roma nel Convento Santa Maria in Trastevere adi 16 Marzo 1715 e cofermato da Monsignor Vescovo Orazio Panciatichi di Fiesole fu eretta all’Altare della SS. Annunziata posto in Pieve di S.Piero a Cascacia la Compagnia dell’Abito della Madonna del Carmine colle solite Indulgenze e Privilegi come nel Breve pensile alla muraglia accanto l’altare d’apparive.

Pertanto si celebrò la prima Festa della Madonna del Carmine la terza Domenica di Luglio con gran concorso di Popoli con i soliti Parocchi e Sacerdoti che intervennero a Confessare, ed assistere al Coro della Messa cantata Vespro e Processione. Adi 18 Luglio 1715.

Perché la terza Domenica di ciascun mese viene impedita dalla Tornata della Compagnia di S.Antonio da padova fu fermato farsi la Processione del Carmine le Domeniche quarte del mese.

La pietà dell’Illustrissima Sestilia Del Rosso Carnesecchi Promotrice di tal Fondazione e Devozione per sostenersi per i futuri tempi, lasciò e destinò un Luogo del Monte sussidio non vacabile della Città di Firenze e ne fece la voltura necessaria a favore del piovano pro tempore della Pieve di S.Piero a Cascia come apparisce al Libro del Monte segnato 388 Adi 9 Agosto 1714.

Ad effetto che con tal provento il Piovano di Cascia faccia celebrare la Festa della Madonna del Carmine ogni anno la 3° Domenica di Luglio con n. sette Sacerdoti con darsi a ciaschuno un testone con applicarsi il sacrificio, il restante delli scudi quattro di frutto si spenda in cera e servizio di detta Festa e Tornata Generale il Piovano di Cascia pro tempore.

 

 

 

ALTARE E CAPPELLA DI S. ANTONIO DI PADOVA

Fu eretta l’anno 1654 da Giovan Battista Barsi e Sebastiano Giusti abitanti nel Popolo di S.Piero a Cascia in luogo detto Olena, l’Altare è fabricato con colonne, cornice di pietra serena; la Tavola rappresenta S.Antonio di Padova ,che prende per baciare il piede del Bambin Giesù atto pittoresco di stima e pregio opera di Jacopo Vignali Fiorentino.

La cupola è opera del Pittore Andrea del Bello di San Giovanni di Valdarno, discepolo del celebre Giovanni Vannozzi da S.Giovanni, di cui si vede, che non apprese l’eccellenza dell’Arte della Pittura.

Sotto l’altare di pietra leggesi per epitaffio

D. O. M

Santo Antonius de Padua patratori miraculorum, Sebastianus de Justis et eius filius vir Joannes Baptista barsius affinitatis vinculo et amoris nescii unanimes Aram hanc a fundamentis struxerunt sectis ex lapidibus, eique dotem ampliam dixere. Exemplum emulati huius Pagi Incole sodalitim venerazioni eiusdem sancti addictum collegerunt dumm Illustrissimus Reverendissimus Rubertus Strozza Fesulanum regeret Ecclesiam et Remigius Baldus huic Plebi Cascie preesset:

Omnia in publicis tabulis retulit Zanobius Caramellus Curie esulane scriba anno Domini 1654.

Per Bolla del Sommo Pontefice Alessandro VII fu eretta la Compagnia di Sant’Antonio di Padova che concede a Fratelli e sorelle di detta Compagnia Indulgenza Plenaria il giorno della Festa di S. Antonio 13 giugno e sua Traslazione 14… , ed altre come in detta Bolla leggesi, appesa al pilastro sotto l’organo l’anno 1655.

Il dì 13 giugno ogni anno si celebra a detto Altare la Festa di S. Antonio di Padova coll’intervento de circonvicini Parochi che assistono al Coro e concessionario concorrendo numerosissimo Popolo, il giorno dopo Vespro v’è la Predica in lode del medesimo santo che fa un Cappuccino chiamato dal Piovano e la Compagnia dopo manda al Convento di San Romolo di Figline elemosina per lire sei – 6.

Ogni terza domenica di ciaschun mese dopo Vespro si fa la Tornata e Processione alla quale cantasi l’inno Statu Confessor e tornati in Chiesa dicesi il responsorio Siqueris Miracela ed sua Orazione.

La mattina della medesima terza Domenica del mese siccome ogni Martedì di ciascuna settimana si dice Messa al medesimo Altare ed avanti incominciare la Messa il Sacerdote col Popolo rcita nove Pater Ave Maria e Gloria Patris e poi il Responsorio Siqueris miracela e sua Orazione per ottenere ne correnti bisogni l’intercessione d’un tanto Ammirato Miracoloso S. Antonio di Padova . I Fratelli e Sorelle pagano ogni anno soldi tre.

Per testamento rogato da Notaio Francesco Giuntini l’anno 1660 GiovanBattista di Domenico Barsi scarpellino insituì al medesimo Altare di S.Antonio di Padova una Cappella sotto l’invocazione del santo obblighi al Rettore o Cappellano pro tempore di celebrare la Festa della Traslazione di S.Antonio di Padova il dì 14……… ogni anno allo Altare con Messe sette ed una cantata in i n.8 con spesa di scudi F 2 –due.

Item in ciascuna settimana due messe cioè Martedì in onore di S. Antonio di Padova, Mercoledì de Requies al detto altare, di più una Messa ogni terza Domenica di ciascun Mese con l’applicazione.

Item il Rettore o Cappellano pro tempore è tenuto dare al piovano di Cascia ogni anno una libra di cera bianca in falcole di oncie tre l’una n. 4- di ricognizione.

Item è tenuto andare a coro in Pieve di Cascia le Feste Pasquali Principali , Ognissanti, Feste della Madonna, di San Piero, S. Antonio di Padova e sua Traslazione.

Item è tenuto risedere nel Populo e Parocchia della Pieve di S.Piero a Cascia, mantenere paramenti necessari, e cera per la celebrazione dele Messe, siccome tovaglie d’Altare. Item è tenuto arrivato agl’anni 25 esporsi all’Esame per ottenere facoltà di Confessare in Pieve di Cascia le Feste suddette e tutti i martedì dell’anno per mantenere la Devozione di S. Antonio.

In caso d’inosservanza il Piovano di Cascia pro tempore possa sostituire altro sacerdote ed approvato dal Vescovo Fiesolano a Confessare a spese del Rettore o Cappellano della medesima Compagnia di S. antonio di Padova.

Il Jiuspatronato della Cappella detta il medesimo Testatore Barsi lascia in primo luogo alla Famiglia d’Alberto Barsi di San Donato in Fronzano cioè il più vecchio, ch’elegga per Rettore uno della medesima Famiglia Barsi ,non essendo deve eleggere nella Famiglia di Michele Renzi del Borgo, non essendo, nella Famiglia di Vincenzio e Domenico Giusti da S. Siro. In mancanza della Famiglia d’Alberto Barsi sostituisce il Juspatronato nella Famiglia di Michele Renzi dal Borgo e mancando questa sostituisce la Famiglia di Vincenzio e Domenico Giusti da S. Siro, ch’ il più vecchio sempre elegga nella forma che sopra.

In mancanza di dette Famiglie l’ultimo il più vecchio di esse puole sostituire altre Famiglie e nominare alle quali toccherà l’elezione canonica de Rettori e Cappellani .

Givan Battista di Domenico Barsi Fondatore lasciò per fondo della Cappella di S. Antonio di Padova un Podere posto nel Popolo della Pieve di San Piero a Cascia luogo detto Olena con casa da lavoratore dentro i suoi noti confini. Siccome una casa da Padrone con alcune masserizie censi ed altro come nell’Inventario apparisce fatti del Reverendo Signore Giacinto di Michele Renzi del Borgo l’anno 1680 stato primo Rettore, item del Reverendo Signore Stefano d’Orazio Zaccheri da Barlungo secondo Rettore della medesima Cappella di S.Antonio di Padova . Quali Inventari sono in altro libro di mia mano esistente in Pieve di San Piero a Cascia in uno scaffale della libreria ed Archivio di detta Pieve nella seconda camera a terreno … a quali …Accanto all’Altare della Cappella di s. Antonio da Padova a cornu Evangelii ha un Armadio mobile dove stanne le pianete, camici, tovaglie e quanto ha di sacre suppellettili.Terzo Rettore o Cappellano fu Santi di Niccolò Scarpellino Barsi a questo successo quarto Rettore Domenico di Pier Maria Barsi fabbro all’Azzolini che di presente vive nel 1717.

La sepoltura accanto al detto Altare di S. Antonio è della Famiglia di Domenico cioè di GiovanBattista, di Domenico Barsi Fondatore.

 

 

ALTARE E CAPPELLA DI S. ANTONIO ABATE

Questa Cappella è antica di Juspatronato della Famiglia Taglini, da Marco Taglini nell’anno 1485 per Rogito di Notaio Benedetto di Niccolò da Romena 23 settembre fu fatta Donazione di detta Cappella a Simone di Giovanni Folchi nobile Fiorentino e fu confermata l’anno 1509 adì 5 Maggio per Rogito di Notaio Alessandro da Firenze. Della quale Famiglia Folchi furono Vescovi di Fiesole e Piovani insieme della Pieve di S.Piero a Cascia Ruberto e Guglielmo Folchi in oggi famiglia spenta, il sepolcro di questa è nella Chiesa de SS.Apostoli in Firenze.

Ne tempi presenti alcune volte (h)anno conferita questa cappella di S. Antonio Abate i Vescovi di Fiesole come a Reverendo Signore Attilio Cioli fu conferita da Monsignor Filippo Neri Altoviti Vescovo di Fiesole, di cui era Cappellano detto Attilio Cioli; precedente Cappellano e Rettore del reverendo Signore Francesco Pananti moderno Cappellano al quale è stata conferita detta Cappella dalla .. di Roma nell’anno 1714 del che non posso darne la ragione. Vedesi sempre nell’Archi nella volta della medesima Cappella l’Arme de Taglini, che fanno un leone rampante di color d’oro in campo azzurro attraversato da sbarra rossa.

Essendo stata trovata la Tavola antica dipintovi un S. Antonio Abate del tutto scolorita ed indecente la feci rifare nuova dal Signore Filippo Cennini Pittore celebre allora Potestà di Reggello con spesa di scudi sei l’anno 1708 e rappresenta S. Antonio Abate col fuoco in mano ed un Angiolo appresso.

Dagli atti della Visita di Monsignor Vescovo di Fiesole l’ano 1549 si dice esser Padroni di detta Cappella e Benefizio Folchi e Taglini onde argomentasi la sopradetta donazione fusse per metà .

Ha per fondo un Poderino della detta famiglia nel Popolo di san Giovenale di staia quattro in circa olivato, vitato, frutta circa scudi 12.

 

 

 

ALTARE E CAPPELLA DI SAN GIOVANNI EVANGELISTA

Dalla Visita di Monsignor Becchi fatta l’anno 1472 dicesi negli Atti essere stata fabbricata da Felice Sandro e Francesco senz’esprimersi il Casato e questi credinsi della Famiglia Salvucci de quali è antico Juspatronato del Beneficio erettovi che hanno per Arme quattro stelle due rosse in campo bianco, due altre in campo rosso tra un angolo acuto. La Tavola rappresenta la Beata Vergine Maria con Bambino Giesù in collo a mano destra S. Giovanni Evangelista, a sinistra San Rocco, maniera creduta del celebre pittore Empoli; trovasi questa essere stata ordinata da Monsignore Vescovo Gherardini, come vedesi negli Atti della sua Visita l’anno 1616.

Ha d’obbligo far celebrare ogni anno la Festa titolare di San Giovanni Evangelista – con cera libbre quattro- , di più far celebrare Offizio de Morti con Messe sette e cera libbre tre.

Messe due in ciascuna settimana, altre due ogni mese in Domenica. Per Testamento rogato da Notaio Piero Ravaglieri da Anghiari 1425.

Entrata

Un pezzo di terra di staia tre in circa posta nel Popolo di San Lorenzo a Cascia ulivata, vitata, a primo via, secondo beni di Mona Pippa Foraboschi, terzo beni di Biagio di Tofano frutta l’anno staia 6 grano, vino barili 4, olio barili 1.

Item un pezzo di terra di staia tre in circa posto nel popolo di San Piero a Cascia luogo detto Olena a primo via, secondo beni di Bartolomeo Scottini, terzo beni di San Piero a Cascia con viti fruto lire sette d’affitto.

Item un pezzo di vigna d’opere due nel Popolo di San Piero a Cascia luogo detto a Bolognuzza infra i beni della detta e Michele Salvucci, danne detto Michele un barile e mezzo di fitto l’anno.

Item un pezzo di terra con vite di mezzo staiora posto nel Popolo di San Martino a Potifogno a primo Chiesa di San Martino a Pontifogno, secondo Famiglia Salvucci, terzo detta Chiesa, frutta grano staia uno, olio mezzo barile.

Tanto assegnò Notaio Piero Ravaglieri da Montemignaio Rettore adì 23 agosto 1425.

Il presente Rettore è il Signore Cristofano Mangini che solo satisfà alla Festa con Messe 4.

 

 

 

ALTARE DI SAN FRANCESCO D’ASSISI

Nella Visita dell’ano 1441 fatta da Monsignore Benozzo Federighi dicesi eretto dal Popolo di San Gallo, in altra del 1472 dicesi Spedale di San Gallo, comunque sia in oggi appartiene alla Famiglia Gonnelli della Pieve di Cascia de quali trovasi esserci lasciati diversi legati in più varj tempi. La Tavola rappresenta Gesù Cristo crocifisso a mano destra San Marco Evangelista a sinistra San Francesco d’ Assisi, pittura d’ordinario pittore.

Salvestro di Leonardo Gonnelli per Testamento rogato da Notaio Benedetto da Monteraggioli l’anno 1442 lasciò a detto altare ch’i suoi Eredi ogni anno facessero celebrare la Festa di San Francesco d’Assisi il dì 4 ottobre con spesa di lire ventuna , di messe sei e dopo un Offizio dei Morti . Gli Eredi presenti sono di Salvestro di Cammillo, Bartolomeo, Antonio, Domenico, di Girolamo Gonnelli da Stoppi Populo di San Niccolò a Forli per una rata, e per altra Cappella Giovan Battista di Francesco Gonnelli loro zio, quale cedette una casa e terreno posto a Barfoli nel Popolo della Pieve a Cascia all’Illustrissimo Signore Cavaliere Vincenzio Simbardi per contratto rogato da Notaio Carlo Venuti da Reggello l’anno 1695 con obligo di pagare lire 20 -6-annualmente al Pian di Cascia per satisfazione di detta Festa ed Offizio conforme di presente eseguisce pagandole ogni anno per il suo Fattore della Fattoria della Casa nel Popolo della Pieve di Cascia.

Nel Testamento rogato da Notaio Salvadore Pontasievi Fiorentino l’anno 1491 Piero di Lazzaro Gonnelli lasciò all’Altare di San Francesco in Pieve di Cascia un mezzo barile d’olio aggravando i suoi Eredi, quali di presente sono Clemente, Carlo, Piero di Francesco Gonnelli da Fano nel Popolo della Pieve a Cascia, e non pagandolo cadano in pena di doppio cioè un barile, mancando ogni anno e non pagando anni tre ricade la metà d’un pezzo di terra coltivata, vitata luogo detto il Colto a Pasquini nel Popolo della Pieve di Cascia verso Forli con obligo al Piovano di Cascia di fare Ofiziare come meglio vedesi in detto Testamento ,al quale.

Per Testamento rogato dal medesimo Notaro Pontasievi i medesimi Eredi che sono i detti Clemente, Carlo, Piero Gonnelli sono obligati ogn’anno far celebrare all’Altare di san Francesco in Pieve di Cascia un’Offizio di Messe sei e mancando per anni tre ricede la metà del terreno lasciato o, come vedesi nel detto Testamento, al quale.

Item per Testamento rogato da Notaio Giuliano Fabbri da Castelfranco i medesimi gonnelli sono tenuti a fare altr’ Offizio di messe otto a detto Altare con cera libbre 4.

Il Molto Reverendo Signore Tommaso di Piero Gonnelli da Fano Popolo della Pieve di Cascia zio paterno de detti Clemente, Carlo, e Piero per suo Testamento rogato da Notaio Carlo Venuti da Reggello 1690 lasciò scudi ottanta alla Congrega della Visitazione della Vergine di Cascia acciò satisfacesse coll’annuo frutto al legato degli Offizi ….sopradette, conforme ogni anno satisfà celebrando la Congrega in una mattina due Messe cantate e messe piane 24 ogn’anno a detto Altare.

Per contratto rogato da Notaio Carlo Venuti da Reggello l’anno 1694 il detto Reverendo Signore Tommaso sborsò vivente scudi 80 alla Congrega per tal obligo, al quale esistente nel Libro de Contratti della medesima Congrega.

 

 

ALTARE E CAPPELLA DI SAN NICCOLÒ VESCOVO

Conforme è il Juspatronato così suppongosi essere stato eretto dalla Famiglia Duranti di Reggello della quale di presente si trova un sol ramo di tal albero, cioè Bernardo di Orazio di Giovanni di Carlo Duranti sarto in Firenze.

La Tavola rappresentante San Niccolò di Mira è pittura di Andrea del Bello da San Giovanni, ordinata da Monsignore Gherardini Vescovo Fiesolano come vedesi negli atti della visita dell’anno 1616.

Ha d’obbligo il Rettore di far celebrare ogni anno la Festa di San Niccolò titolare con sacerdoti quattro ed un Offizio de Morti co medesimi sacerdoti, cera … tra la Festa ed Offizio… 4.

E più una messa in ciascuna settimana ed altra in Domenica per ciascun mese.

Gode un pezzo di terreno coltivato, vitato posto alla Mulina di Reggello di staia uno a primo via, secondo Leonardo Cambini, terzo Andrea d’Orlando Duranti, quarto Fiume Resco.

Un pezzo di castagni posto nell’Alpi di Reggello d’uno staio in circa detto Le Castelline.

A primo via, secondo erede di Gentile, terzo …….

Un pezzo di terra lavorativa ulivata, vitata di staia due in circa posto nel Popolo di Sant’Agata luogo detto il Poggiolino co suoi noti confini a primo via, secondo Orlando Orlandi, terzo Giuliano Salvini, quarto Agnolo d’Antonio da Valle.

Questo terreno tiene Niccolò Barsi da Tramonte ne paga ogni anno lire 6.

Un pezzo di terreno di staio uno e mezzo tra bosco …. e terra lavorativa nel popolo di san Tommaso a Ostina luogo detto Nespoli, a primo Beni della Cappella della Santa Concezione, secondo Borrone di Baccio, terzo eredi di Giovanni Biondi.

Tiene a livello Rinaldo di Marco Margiaschi ne paga annualmente lire 6.

Il moderno presente Rettore e Cappellano di san Niccolò è il Mlto Reverendo Signore Domenico Bastianelli da Monte Carelli che solo satisfà alla Festa titolare ed Offizio de morti con messe numero quattro.

 

 

 

CAPPELLA ED ALTARE SI SAN MICHELE ARCANGELO

Mariano di Nese Duranti nel suo Testamento rogato da Notaio Piero di Antonio da Vinci l’anno 1462 lasciò la Cappella di San Michele Arcangelo in Pieve di Cascia siccome la Cappella di San Niccolò Vescovo in detta Pieve a suoi Congiunti ed Affini, onde argomentasi il Juspatronato essere della famiglia de Duranti di Reggello discendenti dallo stipite di detto Mariano di Nese che di presente solo resta rampollo Bernardo Duranti sarto in Firenze.

Nella Tabella Pensile de Legati in sagrestia della Pieve dicesi la medesima cappella di San Michele Juspatronato dei Duranti e ne corre pubblica voce, vi è ancora forte argomento l’antica sepolture avanti l’altare di detta Cappella che dicesi sepoltura dei Duranti.

In oggi conferisce la detta Cappella la Mensa Episcopale di Fiesole, ne saprei dar di ciò retta ragione, Monsignore Tomaso de Conti della Gherardesca Vescovo di Fiesole nella morte del molto reverendo Signore Niccolò Sali Priore di San Salvadore a Leccio, la conferì a reverendo Signore Giovanni Banchi fiorentino Chierico di santa Maria in Campo in Firenze.

Negli atti della visita di Monsignore Vescovo Federighi l’anno 1441, dicesi costrutta da Fratel Angelo dell’Ordine Gerosolimitano, che credesi Duranti, essendo questa famiglia anticha consorteria della Nobilissama Famiglia Carnesecchi che discende dalla Pieve di Cascia di cui vi è la sepoltura nella loggia avanti a porta principale della chiesa della Pieve di San Piero a Cascia a mano destra colla sua Arme nel muro di marmo carrese coll’inscrizione Sepulchrum Filiorum Mattei, Grezini Durantis et Descendentium.

Di Matteo viene la Famiglia Carnesecchi, di Grazino Famiglia Grazini, di Durante Famiglia Duranti. Consorterie e Famiglia nobilissime divenute fiorentine e potenti in tempo di Repubblica.

La Tavola è copia ben intesa del celeberrimo Pittore Andrea del Sarto rappresenta la Madonna col Bambino Giesù in collo a destra San Michele Arcangelo col Dragone infernale sotto a piedi, a sinistra San Sebastiano.

Ha d’obligo far celebrare la Festa del Titolo San Michele Arcangelo gl’otto Maggio, di più Messe una in ciaschuna settimana e una in mese in Domenica.

Secondo vedesi in un Libro Giornale di Casa Duranti appresso Bernardo Duranti la detta cappella possedeva: un pezzo di terra con un balzaccio di staia due luogo posto al Borgo a Cascia a primo via, secondo Erede di Vannuccio, terzo fossato. Permutato un altro pezzo di terra come vedesi per contratto stipulato per Notaio Paolo Castrucci 1620.

Un pezzo di terra posto in luogo detto Fognano di staia uno in circa a primo via, secondo e terzo Jacopo di Giovan Domenico, quarto viottola.

Altro pezzo di staia uno a primo via, secondo Pieve, terzo Eredi di Francesco Carnesecchi.

Questi due pezzi gode Orlando Forbiciaio come per contratto stipulato da Notaio Francesco di Albizo 1443.

Di presente sono ritornati questi due pezzi di terreno ulivato, vitato alla medesima Cappella di San Michele Arcangelo per la morte di Elisabetta Duranti da Reggello ultima di detta famiglia d’ Orlando Forbiciaio che ne paga annualmente lire 12.

Più pezzi di terre posti in Reggello Populo di San Piero a Cascia a primo via, secondo San martino a Pontifogno, terzo……, quarto Giacomo di Ventura di staia due e mezzo.

Più pezzi di terra alla Docciolina Popolo di San Piero a Cascia vitati, olivati.

Più pezzi di terra posti a Reggello Popolo della Pieve di San Piero a Cascia che tiene a livello Bastiano Duranti, come costa per contratto rogato per Notaio Cosimo Corsi 28 giugno 1622 ed altro contratto per Notaio Paolo Castrucci 20 ottobre 1620.

Nel contratto rogato per Notaio Cosimo Corsi sono espressi, cioè:

Unum petium terre laborative, olivate, fructate quartorum trium in circa in Populo plebis Cascie luogo detto la Docciolina o Fonte, cui primo via, secondo fossatum, terzo Ioannes Gregorij de Bigazzis, quarto Hjeronimi de Cambini, quinto dicti Conduttoris Duranti; ad quem.

Una casa a Reggello nel Popolo della Pieve di San Piero a Cascia, allivellata ad Antonio di Pier Del Rio, in oggi a Carlo di Ipolito Venuti ne paga lire 19.

Nel contratto di Notaio Paolo Castrucci sono espressi, cioè:

Unum petium terre aratie, vitate, ulivate starii unius, positum in Populo S. Petri de Cascia iuxta Palatium Potestatis Reggelli, cui primo via, secondo Bena San Martini a Pontifogno, terzo Flume Resci, quarto Mattei de Durantis.

Item unum petium terre arative stariorum unius situm in dicto Populo vocatum all’Orto, cui primo via, secondo Valerii Francisci de Bigazzis, terzo Hieronimi Luce de Bigazzis, quarto … Restelli.

Item unum petium terre sode trium encirca quamvis tramezzatum a via, situm in Populo San Michaelis de Casellis vocatum al Poggiolino sopra Reggello cui primo via, secondo Bernardi de Bernardis, terzo Borroncino, quarto via, quinto … Hieronimi de Bigazzis sic una positum et confinatum.

Item unum petium terre olivate, vitate, castaneate stariorum quinque in Populo S. Niccolai de Forlis luogo detto La Mozziconaia, cui primo Flumen Reschi, secondo Fossatellum, terzo eredi Simonis Genovini, quarto Dominaci Mei.

(Aggiunta a lato ) Terre poste nel Popolo di San Niccolò a Forli tengono a livello eredi di Francesco Mangini ne pagano grano staia undici. Reverendo Giovan Battista Banchi Rettore la ridusse a scudi quattro, anzi poi a lire 17 nel 1717.

 

 

ALTARE DEL NOME DI DIO

La Tavola è dipinta in legno a gesso di maniera del Ghirlandaio. Sono dipintevi cinque figure San Pietro e San Romolo a mano destra, San Paolo e San Sebastiano a sinistra la Beatissima Vergine maria col Bambino Giesù in mezzo. A piede un Ritratto di Monsignore Roberto Folchi Vescovo di Fiesole e Piovano insieme della Pieve di San Piero a Cascia dal quale fu fatta dipingere a proprie spese, come vedesi notato con questa parole registrate sotto la detta tavola R.P.Rubertus Folchius Fesulanus Episcopus impensa propria.

In questo altare è eretta una Confraternita d’uomini e donne con sotto l’invocazione del Santissimo Nome di Dio cioè Giesù. Fu fondata l’anno 1476 dal Reverendo Padre Diego di Vittoria dell’Ordine di San Domenico, con i suoi Capitoli generali stampati stanno appesi in tavoletta nella colonna dirimpetto addetto Altare, che furono approvati da Monsignore Diaccetto Vescovo di Fiesole.

Ma promossa in Pieve di San Piero a Cascia dal zelo del Reverendo Padre Fratel Luca dell’Ordine dei Servi allora predicatore di detta Pieve l’anno 1474 essendo Piovano della Pieve di San Piero a Cascia F. Antonio Martelli Cavaliere di Malta.

Il dì primo gennaio ogn’anno si celebra la Festa con gran concorso di Popoli ed Indulgenza Plenaria in tal giorno i Fratelli e Sorelle pagano soldi tre in mano del Camarlingo.

Tutte le seconde Domeniche del mese, si fa la tornata dopo Vespro con Processione cantando le Litanie del santissimo Nome di Giesù al suo Altare.

 

 

 

ALTARE E CAPPELLA DI SAN GIUSEPPE

Ippolito Mangini della Pieve di San Piero a Cascia fece fabricare da fondamenti questa Cappella ed Altare con spesa di scudi 300 l’anno 1661, di cui è l’Arme scolpita ne due piedistalli, cioè in campo rosso una testa di Turcho moro ch’ha legati i capelli con nastro biancho, effigiato nella metà dello scudo, nell’altra metà sono tre rose in campo giallo.

La Tavola che rappresenta il Transito di San Giuseppe è pittura (di Giovanni Martinelli ordinario – è cancellato con un rigo) del celebre Pittore, che ebbe scudi 80 di prezzo; anzi del Pittore celebre del Principe Mattias Medici Clemente Genovese come nell’Atti del Vescovado si vede 1661.

Per testamento rogato da Notaio Carlo Novelli fiorentino l’anno 1664, detto Ipolito lasciò un’ Offiziatura perpetua di Messe due la settimana ed una in ciascun mese in Domenica la quarta al detto Altare. Di più la Festa di San Giuseppe con messe otto, ed il giorno seguente un Offizio de Morti con la medesime Messe otto; morì detto Ipolito adì 22 maggio 1668, lasciò usufruttuaria la sua moglie Signora Isabella Biondi Mangini da Pulicciano e Cappellano il Signore Reverendo Stefano Giustizi dalla Pieve a Santo Stefano allora Cappellano in atto della Pieve di San Piero a Cascia che satisfece a pieno a detta Offiziatura.

Al medesimo Altare per testamento rogato da Notaio Olivieri Landini fiorentino nell’anno 1660 Alessandra di Simone Mangini lascia un legato di un Offizio perpetuo per l’Anima sua e come erede Ipolito Mangini detto restò sopra la sua eredità in primo luogo l’adempimento di tal annuo Offizio con messa n.4 conforme di presentesi pratica.

Essendo morta l’anno 1686 la Signora Isabella Biondi Mangini vedova di Ipolito Mangini usufruttuaria e per malgoverno e maneggio venduto il Podere assegnato per fondo dell’Offiziatura, restò solamente all’Altare e Cappella di San Giuseppe istituita erede da Ipolito Mangini una casa posta nel Popolo della Pieve di Cascia luogo detto il Poggolino di stanze numero 12 di più un pezzo di terreno coltivato, olivato, vitato intorno la medesima casa di staia uno e mezzo con una Palina di staia due in circa.

Il Juspatronato di detta Offiziatura Ipolito Mangini lasciò alle Famiglie Pompei della Pieve di Cascia e Biondi da Pulicciano quali dopo la morte del Reverendo Signore Stefano Giustini elessero Cappellano dell’Altare di San Giuseppe Reverendo Stefano Nebbiai della Pieve di Cascia. Il Cappellano deve essere della Pieve di Cascia in perpetua come è mente di Ipolito Mangini registrata nel suo ultimo testamento.

L’Altare di San Giuseppe erede di Ipolito Mangini ha un cassone dietro l’Altare maggiore in Coro della Pieve di Cascia, entravi pianete, camici per uso delle Messe, cioè Pianeta di Lama d’argento assai ricca una, altra di broccatello seta affiorata rossa e bianca nuova, altra bianca seta usata, altra nera filaticcio, con le loro borse e pezzuole da calice in tutto Pianete numero 4.

Camici n.2, Messale piccolo ordinario usato, Corporali n.2, Purificatoi, Pezzuole bianche quanto sono. Guanciali drappo bianco n.2, altri panno stampato n.2, altri neri filaticcio n.2, vasi legno indorati n.4 coi suoi fiori, Tovaglie da Altare n.4. Un Calice con patina rame dorato. In su l’Altare Candeliere grandi con croce piedistallo d’ottone n.4, piccoli d’ottone n.4. Lampana di ottone avanti, due viticci ottone attorno. Al detto cassone sono due chiave, una tiene il Piovano di Cascia, l’altra il Cappellano pro tempore.

Di presente secondo le forze della restata poco entrata si satisfà all’Offizio perpetuo di Alessandra di Simone Mangini con Messe cinque dal Cappellano per obligo dell’eredità d’Ipolito Mangini, di più alla Festa di San Giuseppe con Messe numero 42 così ordinato da Monsignore Vicario Generale di Fiesole, Monsignore Arrighi finché non s’ottenga la Reduzione dell’oblighi dalla Sacra Congregazione di Roma, annualmente così adempisce il presente Cappellano Reverendo Signore Stefano Nebbiai vivente nell’anno corrente 1717. La casa è abitata dal detto Reverendo Stefano nebbiai che non puole mantenerla e rovinerà, se non ci si provvede, che sarebbe venderla, essendo del tutto superflua per abitazione di una sola persona e del frutto de denari che si cavasse dalla medesima casa e terreno facilmente si potrebbe satisfare a pieno a tutto il legato della Festa ed Offizio di San Giuseppe, e Messe due la settimana ed una in Domenica 4 di ciascheduno mese.

Altrimenti andrà male del tutto la casa e terreno in danno dell’Anime de Benefattori.

La Signora Isabella Biondi Mangini morta 4 Agosto 1686 per testamento rogato da Notaio Carlo Venuti da Reggello lasciò scudi cento dati al suo fratello Alfiere Giovan Andrea Biondi da Pulicciano per contratto rogato da Notaio Pier Francesco Chiavistelli Cancelliere del Vescovado di Fiesole 27 Maggio 1687 acciò del frutto scudi quattro si celebrasse dal medesimo Cappellano di San Giuseppe la Festa della Presentazione della Beata Vergine Maria ogn’anno all’Altare di San Giuseppe con messe sei. Di più una messa il mese in perpetuo per l’Anima sua. In oggi si celebra la Festa della Purificazione di Maria Santissima Vergine così praticò l’antecessore Piovano Filippini.

 

 

 

ALTARE E CAPPELLA DI SAN GIOVANNI BATTISTA

Nella Visita di Monsignore Antonio degl’Aglij Vescovo di Fiesole l’anno 1472 dicesi fabbricato quest’Altare da Francesco e Simone da Fognano. E nella Visita del 1441 ne suoi Atti leggesi essere i Fondatori Venuto e Christofano Di Luca da Fognano. Nella Visita di Monsignore Vescovo Federighi 1436 dicesi che venuto Di Luca di avesse un Benefizio a la dote consistere in un Podere posto nel Popolo di San Piero a Cascia luogo detto Piano.

La Tavola è pittura del Cavaliere Curradi, cioè di Giovanni Battista a destra, Santa Brigida la vedova ch’a sinistra mettono in mezzo un Crocifisso assai ben inteso in venerazione che sta coperto con mantellina. Sotto la Tavola sono alcune Pitture in piccolo assai ben intese e di stima.

Fu fatta dipingere, d’ordine di Monsignore Vescovo di Fiesole l’anno 1616 in visita essendovi prima in muro alcune Pitture guaste, dal Reverendo Signore Benedetto D’Albizo fiorentino Rettore di detta Cappella, di cui è il sepolcro di marmo carrese avanti il detto Altare ed Arme, che fa quattro scacchi due azzurri e due bianchi.

Di presente detta Cappella è di libera Collazione non saprei darne la ragione, nell’antico si vede ch’il Rettore risiedeva nella casa da Padrone posta nel Populo della Pieve di Cascia in Luogo detto Olena, e prestava servizio alla detta Pieve, in oggi risiedono lontani ed a nulla servono. Per non ritrovarsi memorie né scritture in Pieve di Cascia lascio a successori a farne perquisizione. L’Altare è mal tenuto e mal provvisto ha soli candelieri e croci di legno ordinarissimi n.4, Tovaglie d’Altare n.3, Lampana ottone avanti.

Ha d’obligo perpetuo far celebrare la Festa Titolare di San Giovanni Battista al suo altare messe due in ogni settimana, altre due in Domenica ogni mese dell’anno.

Il presente Rettore è il Reverendo Signore Giovanni Battista Mercurini da Montopoli che satisfà a quanto sopra puntualmente.

L’illustrissimo Marchese Pucci, ch’ha il Palazzo in Firenze da Santa Maria Nuova avanti pigliasse moglie era in abito d’Abbate ed era Rettore della detta Cappella di San Giovanni Battista avendo poi deposto l’Abito ecclesiastico e preso moglie rinunziò questo benefizio a Reverendo Signore Bartolomeo Cardini dal Cozzale suo Maestro di Casa, e questo già vecchio l’ha rinunziato con pensione al Reverendo Signore Mercurini moderno Rettore, similmente Maestro di Casa dell’illustrissimi Signori Pucci da Santa Maria Nuova e per tal abbaglio si crede ma erroneamente tal Benefizio sia Juspatronato de Marchesi Pucci ma in verità in oggi di libera collazione.

Possiede un Podere con casa da Padrone e Contadino nel Popolo della Pieve di Cascia luogo detto Olena, olivato, vitato, di staia due in circa confina a primo via, secondo Reverendissime Monache del Portico, terzo Signore Cammillo del Chiaro oggi Signor Baciato Lapi, quarto Pieve di Cascia.

Item altro Podere maggiore posto in detto Popolo luogo detto Torre di staia ventuno in circa olivato, vitato e con Casa sola da Contadino a primo Marchese Capponi, secondo Piero Bigazzi, terzo Reverendissime Monache del Portico, quarto senatore Francesco Carnesecchi, quinto Pier Antonio Bigazzi.

Item un campo olivato, vitato di staia due vicino alla Pieve di Cascia luogo detto Cino confina primo via, secondo Pieve di Cascia, terzo Ludovico Francesco di Lodovico Gonnelli ed Anton Michele di Natale Gonnelli. Lo tengono a livello con canone lire dieci.

Item un pezzo di castagni posto nel Popolo di san Martino a Pontifogno luogo detto Macereto confina primo in oggi Marchese Capponi, secondo Bardini, terzo chiesa di San Martino a Pontifogno.

Nel medesimo Altare di San Giovanni Battista per esservi dipinta Santa Brigida ogni anno il Popolo della Pieve di San Piero a Cascia per devozione vi celebra la Festa di Santa Brigida votiva per implorare la sua intercessione contro le tempeste e gragniole che spesso cadendo tolgono le raccolte del grano, vino ed olio essendo in clima ad esse molto sottoposto. S’imborsano tutti i Poderi della Pieve di Cascia e due estratti ogn’anno il giorno di detta Festa dopo la Messa cantata vanno alla raccolta del grano accatare e del medesimo raccolto in elemosina, si celebra tal Festa ogni anno nel mese di Maggio chiamando secondo risponde l’elemosina tanti Sacerdoti Parochi circonvicini che celebrano ed applicano per il Popolo dandosi a ciaschuno d’elemosina giuli due, al Piovano doppia elemosina così costume antico.

 

 

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Apprendiamo esser stati due altari sotto il patronato dei Duranti di Nese

San Niccolo Vescovo

San Michele Arcangelo

 

 

Aprendiamo esservi stati due Pievani dei Duranti di Nese

 

Bartolomeo Duranti fiorente nel 1612

E

Prospero Duranti fiorente nel 1632

 

 

 

 

 

CHIESA DI CASCIA NEL REGGELLO

 

 

 

 

 

probabilmente questo stemma ( stemma dei Duranti di Nese ) ci parla di un altro Pievano Duranti

 

 

 

MUSEO CASCIA

 

Nel museo di Cascia sono presenti questi paramenti sacri di cui ho solo una foto in bianco e nero

Lo stemma sul paramento ha una certa somiglianza con lo stemma dei Duranti , anche se le stelle paiono esser piu' gigli che stelle

Occorrerebbe una foto maggiormente ingrandita

Nel caso i paramenti farebbero luce sui colori dello stemma Duranti di cui abbiamo lo stemma lapideo gia' visto uguale a quello fiorentino di san Piero Scheraggio

 

 

 

 

 

 

http://www.polomuseale.firenze.it/catalogo/avanzata.asp

 

 

 

 

 

 

dalla meritoria ricerca degli alunni della scuola emergono dati interessanti sia sui Duranti di Nese sia sui Carnesecchi

Commettono pero' i ragazzi un errore ( veniale e perdonabile a fronte della serieta' dell'impegno ) nell’assegnare ai Duranti di Nese uno stemma che non e’ il loro

In compenso forniscono dati interessantissimi

 

 

 

Lo stemma dei Duranti di Arezzo viene spesso confuso con quello che abbiamo visto essere lo stemma dei Duranti di Cascia

Lo stemma aretino e' caratterizzato da un monte a sei cime e da una penna di struzzo

Cosi compare nel Ceramelli Papiani fascicolo 5548

D'azzurro, al monte di sei cime d'oro, cimato da una piuma (o foglia di palma) d'argento, e alla fascia (o banda) diminuita attraversante d'oro

 

 

 

 

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Dobbiamo rilevare l' errore del Pievano Tabarrini che nel suo diario propone uno schema genealogico sbagliato come noi oramai sappiamo

<<….Duranti, essendo questa famiglia anticha consorteria della Nobilissama Famiglia Carnesecchi che discende dalla Pieve di Cascia di cui vi è la sepoltura nella loggia avanti a porta principale della chiesa della Pieve di San Piero a Cascia a mano destra colla sua Arme nel muro di marmo carrese coll’inscrizione Sepulchrum Filiorum Mattei, Grezini Durantis et Descendentium.

Di Matteo viene la Famiglia Carnesecchi, di Grazino Famiglia Grazini, di Durante Famiglia Duranti. Consorterie e Famiglia nobilissime divenute fiorentine e potenti in tempo di Repubblica. >>

 

Questa lapide ora scomparsa ( probabilmente tolta durante il restauro ) ha fatto a tempo ad essere disegnata da un oggi sconosciuto artista

Infatti compare in un disegno in possesso del

E presenta le 4 bande dei Duranti fiorentini

 

( le considerazioni genealogiche sono totalmente sbagliate ma importantissime sono le considerazioni sulla sepoltura di Matteo e Grazino .)

Quindi Matteo e Grazino erano o sono sepolti nella chiesa di San Piero a Cascia mentre Piero e' sepolto in Santa Maria Novella a Firenze )

 

 

Nel sito del Kunsthistorisches Institut compare questo stemma :

 

 

lo stemma qui rappresentato ( di cui non sono dati i colori )

http://wappen.khi.fi.it/wappen/wap.07931978

e' uno stemma dei Carnesecchi fiorentini quando ancora erano identificati come Duranti

(si distingue da quello successivo dei Carnesecchi per avere 4 bande anziche 3 )

Forse e' lo stesso stemma di cui si parla in un testo settecentesco

Poiche' mi dicono che nella Pieve di Cascia non esiste piu' , avrei avuto bisogno di sapere dove e quando lo avete reperito

potete darmi questa informazione ?

 

Gentile Pierluigi Carnesecchi,

Purtroppo non siamo in grado di reperire la fonte dello stemma. Il Kunsthistorisches Institut ha acquistato la collezione nel 1901 da una libreria Cecchi che purtroppo non esiste più (se si trovava a Firenze) o comunque è ignoto in quale città si trovava.

Il disegnatore a volte ha fatto riferimento direttamente sul foglio alla fonte usata, però in questo caso non ci ha lasciato nessuna indicazione. Le elenco comunque tutte le fonte nominate nella speranza di esserle utile.

Cordiali saluti,

Lisa Hanstein

 

 

 

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Quindi questo documento settecentesco del Tabarrini afferma la parentela tra i Duranti poi Carnesecchi e quei Duranti detti di Santa Croce , insieme ad altre cose come visto sbagliate

 

ERA OPINIONE COMUNE TRA GLI ERUDITI CHE I DURANTI DI SAN PIERO SCHERAGGIO E I CARNESECCHI AVESSERO AVUTO UN ORIGINE COMUNE

Come abbiamo visto anche il padre Giuseppe Richa parla di Mariano di Stefano come di un Duranti Carnesecchi

 

 

 

 

 

 

CAPPELLA ED ALTARE SI SAN MICHELE ARCANGELO

 

Mariano di Nese Duranti nel suo Testamento rogato da Notaio Piero di Antonio da Vinci l’anno 1462 lasciò la Cappella di San Michele Arcangelo in Pieve di Cascia siccome la Cappella di San Niccolò Vescovo in detta Pieve a suoi Congiunti ed Affini, onde argomentasi il Juspatronato essere della famiglia de Duranti di Reggello discendenti dallo stipite di detto Mariano di Nese che di presente solo resta rampollo Bernardo Duranti sarto in Firenze.

Nella Tabella Pensile de Legati in sagrestia della Pieve dicesi la medesima cappella di San Michele Juspatronato dei Duranti e ne corre pubblica voce, vi è ancora forte argomento l’antica sepolture avanti l’altare di detta Cappella che dicesi sepoltura dei Duranti.

In oggi conferisce la detta Cappella la Mensa Episcopale di Fiesole, ne saprei dar di ciò retta ragione, Monsignore Tomaso de Conti della Gherardesca Vescovo di Fiesole nella morte del molto reverendo Signore Niccolò Sali Priore di San Salvadore a Leccio, la conferì a reverendo Signore Giovanni Banchi fiorentino Chierico di santa Maria in Campo in Firenze.

Negli atti della visita di Monsignore Vescovo Federighi l’anno 1441, dicesi costrutta da Fratel Angelo dell’Ordine Gerosolimitano, che credesi Duranti, essendo questa famiglia anticha consorteria della Nobilissima Famiglia Carnesecchi che discende dalla Pieve di Cascia di cui vi è la sepoltura nella loggia avanti a porta principale della chiesa della Pieve di San Piero a Cascia a mano destra colla sua Arme nel muro di marmo carrese coll’inscrizione Sepulchrum Filiorum Mattei, Grezini Durantis et Descendentium.

Di Matteo viene la Famiglia Carnesecchi, di Grazino Famiglia Grazini, di Durante Famiglia Duranti. Consorterie e Famiglia nobilissime divenute fiorentine e potenti in tempo di Repubblica.

La Tavola è copia ben intesa del celeberrimo Pittore Andrea del Sarto rappresenta la Madonna col Bambino Giesù in collo a destra San Michele Arcangelo col Dragone infernale sotto a piedi, a sinistra San Sebastiano.

 

 

Fonte :

http://www.valdarnoscuola.net/museccetera/doc/altaripieve.doc

http://www.carnesecchi.eu/altaripieve.doc 

 

Le considerazioni genealogiche sono completamente sbagliate :

Di Matteo viene la Famiglia Carnesecchi, di Grazino Famiglia Grazini, di Durante Famiglia Duranti. Consorterie e Famiglia nobilissime divenute fiorentine e potenti in tempo di Repubblica.

 

 

 

 

 

 

 

 

Premessa :

 

 

I pochi genealogisti che si sono occupati della faccenda dicono che i Duranti / Carnesecchi sono originari della zona del Reggello

Gia' il Verino intorno al 1480 parlando dell'origine delle famiglie fiorentine dice i Duranti - Carnesecchi originari della Val d’Arno superiore

E sulla questione non mi pare possa esserci piu' alcun dubbio

 

 

 

DURANTI - CARNESECCHI -------VERINO

 

Mutavere suae Durantes nomina prolis,

Ad nos quos superus jamdudum miserat Arnus;

Est opulenta domus Siccae cognomine Carnis.

 

 

Di loro Schiatta il Nome fu cambiato

Da quei Duranti che dalle pianure

Dell' Arno superiore da gran tempo

Eran venuti ad abitare fra noi.

L' appellazion dei Carnesecchi è nota,

E del pari assai ricca di fortuna.

 

.

 

stesso patronimico , stesso luogo di provenienza una volta erano sufficienti a far desumere un origine in comune

Ci sono comunque degli elementi che rendono possibile la parentela

A far pensare il contrario e' che non ho trovato contatti tra i due gruppi

 

 

Questo atto del 1238 sembra parlare di Ricovero il piu' lontano antenato dei Duranti/Carnesecchi

Sembra proporci una taverna in Santa Maria Maggiore gia nelle prime decadi del duecento

Sembra proporci una presenza dei Duranti a Firenze gia' nei primi anni del duecento

 

 

 

Se i Duranti sono a Firenze gia' dai primi anni del duecento e' probabile che Ricovero funga da rompighiaccio per i parenti

E quindi apra ai parenti la strada di Firenze

Il tempo allenta le parentele

Centocinquantanni dopo e' evidente che i legami sono quasi inesistenti

 

 

 

 

 

Non e' possibile quindi coi documenti di cui dispongo al momento asserire per me con certezza che vi sia una parentela tra i Duranti / Carnesecchi e i Duranti di San Piero a Scheraggio

Prendo solo atto che la tradizione li considera consorterie

 

Possiamo vedere in questi documenti relativi a Mariano di Stefano , come Carnesecchi e Duranti siano spesso confinanti

Quindi oltre al nome di un Durante e la possibile origine nello stesso popolo : San Pietro a Cascia ci sono questi confini che possano far pensare a piu' antiche condivisioni

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Mariano di Stefano era forbiciaio a Firenze, ma con molta probabilità originario del popolo di San Tommè d'Ostina; infatti, oltre ad un podere con casa da lavoratore ed un pezzo di pastura ubicati a Santa Tea ed un podere a Mercatale, nel popolo di Sant'Andrea a Cascia, tra l'altro confinato con i beni di Vieri di Bartolomeo de' Bardi, egli possiede ben tre poderi nel popolo di San Tommè. Due sono ubicati sul torrente Resco e caratterizzati dalla presenza di una casa da lavoratore e pezzi di castagneto; il terzo, sebbene non sia specificato, potrebbe essere quello di San Giovenale valutato 128 fiorini. Questi beni permettono a Mariano un discreto tenore di vita tanto che può permettersi di mantenere non solo la famiglia nucleare - composta da monna Nanna e da due bambine piccole Nese e Maria - ma anche sua madre Nicolosa e due cugine in età da marito Nanna e Sandra. Ha inoltre un buon numero di debitori che distinge in buoni e cattivi, sia fiorentini che cascesi.

 dottoressa Valentina Cimarri

 

 

 

Come abbiamo visto i Duranti hanno sepolture in San Piero scheraggio che pero' non so a che epoca ascrivere

 

 

 

 

 

SEPOLTUARIO FIORENTINO

Ovvero Descrizione delle Chiese, Cappelle e Sepolture, loro Armi

et inscrizioni della città di Firenze e suoi contorni fatta da

STEFANO ROSSELLI

MDCLVII

 

" D U R A N T I "

 

Quartiere di S. Croce

 

S. PIERO SCHERAGGIO

Man. 624 pag.575 stemma 5

 

E' opinione d' alcuni esser una delle Chiese che intorno all' anno 800 furono opera di Carlo Magno Imperatore fatta edificare nella nostra città.... passato il pulpito camminando verso la Porta, passato l' Altare de' Buonafedi segue un Altare della Famiglia de' Duranti con Arme loro ne Capitelli delle colonne e pilastri.

Questa Cappella è oggi dell' Arte de' Mercanti, la quale dà ogn' anno alcune Doti ( credo ) per lascio d' alcuno di questa med.ma Famiglia.

 

 

 

 

 

 

 

da esaminare questa nuova ipotesi di lavoro

Nel Necrologio fiorentino il Cirri registra la sepoltura di un Durante tavernaio in San Piero Scheraggio

E' un omonimia curiosa e ricca di possibilita'

 

 

Sappiamo che il Durante tavernaio dei Carnesecchi e' del popolo di Santa Maria maggiore ma non sappiamo nulla della sua sepoltura

Nel caso questa fosse in San Piero Scheraggio................

 

 

Durante tavernaio del popolo di Santa Maria Maggiore muore intorno al 1320

 

Martino di Durante dice di essere stato emancipato dal padre con atto notarile

Se Durante tavernaio stipite dei Carnesecchi fosse anche padre di Martino dovrebbe Martino esser nato intorno al 1305 il che contrasta con gli altri dati che conosciamo di lui

Quindi e' praticamente impossibile che Durante " Carnesecchi" sia anche padre di Martino e di Nese

 

SEPOLTURE DEI CARNESECCHI

 

Nel 1340 abitano tutti nel popolo di Santa Maria Maggiore ad eccezione forse di Grazino che forse ha un osteria nel popolo di Santa Maria Novella

Pero di Durante detto Carnesecca e' sepolto in Santa Maria Novella circa 1340

Matteo e Grazino di Durante nella pieve di San Piero a Cascia circa nello stesso periodo

Nel 1363 Filippo figlio di Carnesecca figura in una cartapecora citata da padre Ildefonso tra i morti di Santa Maria novella

Michele di Braccino nel 1380 fa testamento e prevede lasciti a Santa Tea , a San Piero a Cascia , a S Maria Novella e a S Maria Maggiore

Quindi il legame con Santa Maria Maggiore s'instaura tra il 1360 e il 1380

Nel 1406 Paolo Carnesecchi diventa titolare della cappella in Santa Maria Maggiore

Molto curioso e' che i fratelli di Paolo muoiano di peste (probabilmente ) intorno al 1416 : la lapide in Santa Maria Maggiore parla pero del 1436 : quindi devono esser stati traslati ( non pero' dal fratello Paolo che era gia morto )

 

Non abbiamo notizie su dove i futuri Carnesecchi seppellissero prima degli anni 1340

 

Ci sta che Durante "Carnesecchi" possa essere seppellito in San Piero Scheraggio e questo potrebbe indicare legami precedenti con questa zona della citta'

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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ing. Pierluigi Carnesecchi La Spezia inizio anno 2003