contatti : pierluigi18faber@libero.it
ing.Pierluigi Carnesecchi
indice generale : http://www.carnesecchi.eu/indice.htm
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.La microstoria e la macrostoria si costruiscono anche definendo con esattezza i particolari e controbattendo le alterazioni
.Spesso si danno per scontate cose che scontate non sono. Poi certe affermazioi di taluni che dimenticano gli antichi finiscono per generare errori anche grossolani
.La Toscana ha una sua parte notevole nella storia italiana e vale la pena di conoscerne alcune regole che la differenziano da altre zone
.Tra queste la formazione dei cognomi
.Materia su cui si leggono ancora affermazioni non veritiere
.si faccia attenzione a quella splendida espressione "volgare latinato" che usa il Borghini
.Gli storici hanno dato poca importanza alle conseguenze politiche della nascita dei cognomi
.Io ho idea che fin dalla meta' del XII secolo vi fosse invece una percezione in Firenze del problema
.E che nonostante questa percezione il problema diventasse col tempo inarrestabile
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.Ora nel XII secolo a Firenze tutti parlavano in volgare Ed il volgare aveva preso a vivere da quando Goti , Longobardi , ......., mischiavano la loro lingua col latino
.Colti ed ignoranti lo avevano come lingua normale in lenta trasformazione da quel V secolo che vide il disfacimento dell'impero d'occidente
.Il latino compare ancora nei documenti istituzionali per lungo tempo , e nei trattati dotti , ma la gente pensa in volgare
.Giovanni Villani , Dino Compagni , Dante Alighieri, Guido Cavalcanti, Giovanni Boccaccio , Francesco Petrarca scrivono oramai in volgare
.Nel 1272 lo splendido testamento di Beatrice vedova di Marcovaldo dei conti Guidi e' dettato in uno splendido "volgare latinato"
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il volgare .......................nascita del volgare
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.Ora il volgare non era certo caratteristica fiorentina ,che in ogni luogo d'Italia si stava formando ed uniformando quella lingua che l'avvento della radio-televisione tendera' poi a uniformare velocemente . E dovunque si stava formando dal V secolo
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.Ma caratteristica fiorentina anzi direi toscana era un certo modo particolare del formarsi dei cognomi
.E di questo ci parla con acutezza Vincenzio Borghini nel XVI secolo
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.Il problema che Borghini stava affrontando era la trasformazione in atto ( fatta da piu' eruditi ) degli elenchi delle cariche della Signoria repubblicana ,cioe' dei "prioristi per anno " , in "prioristi a famiglie". Cioe' l'assegnare alle famiglie fiorentine i singoli ufficiali. Cioe' incasellamento a famiglie
.Il problema nasceva da tre fatti principali
.A il cognome fiorentino nasce come "figlio o nipote di...." cioe' Tornaquinci = filii Tornaquincio
.B i Fiorentini elencavano gli individui con nome e patronimico ( sovente anche col nome del nonno ) talvolta (spesso col cognome ) in quel "volgare latinato"
.C gli elenchi portavano le generalita "tradotte" in latino ( perche' comunemente si parlava in volgare e si pensava in volgare)
.Cosi nelle assegnazioni ad una famiglia l'erudito spesso scambiava il patronimico per un cognome
Vincenzio Maria Borghini (Firenze, 29 ottobre 1515 – Firenze, 15 agosto 1580) .
vive nel periodo in cui la Repubblica piegata dalla preponderanza militare degli spagnoli , si trasforma rapidamente in un principato
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Studioso estremamente acuto tenta di imporre una metodologia negli studi
studi che stavano tentando di ricordare gli avvenimenti repubblicani e le cariche repubblicane e riducendo i prioristi per anno in prioristi a famiglie
tracciando gli avvenimenti delle singole famiglie in relazione al pubblico
.Siamo in presenza dei primi vagiti d'impostare uno studio sulle famiglie fiorentine
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.E' curioso questo ricordare , nel momento in cui di piu' si stringe la morsa del Principe
Inizialmente Cosimo I si interesso' ad esaltare la storia fiorentina con Scipione Ammirato per esaltare la terra su cui regnava Poi la dinastia esercito' un controllo piu' stringente sulla produzione storiografica INTERRUZIONE DELLA TRADIZIONE STORIOGRAFICA FIORENTINA OPERATA DAI MEDICI da Marco Cavarzere - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 75 (2011) : Piero Monaldi di Giovanni di Piero 1559 circa--1629 Il tentativo del Monaldi di raggiungere attraverso la ricerca storica una coesione tra vecchie e nuove leve dell’aristocrazia cittadina trovò terreno fertile in un secolo che coltivava ancora un intenso interesse per la storia municipale. Non a caso prima e dopo la morte del Monaldi vi fu chi cercò continuamente di aggiornare e arricchire l'Istoria di nuove notizie: in particolare, nel 1626 Girolamo della Sommaia, membro dell’élite mercantile di Firenze e provveditore dell’Università di Pisa, autore a sua volta di un priorista, si preoccupò di rivedere sistematicamente l’opera del Monaldi e ancora in seguito, fin all’inizio del Settecento, si trovò chi ampliò le informazioni date nell’Istoria con le acquisizioni della nuova erudizione antiquaria. Di fatto però tutta la storiografia fiorentina del Seicento, compresa l’opera compilativa del Monaldi, si risolse in uno sforzo di ricostruzione genealogica e si parcellizzò in una ricerca documentaria ed erudita volta a studiare le vicende di singoli lignaggi, evitando accuratamente una storia complessiva della città e della Toscana. Questo deciso cambiamento degli interessi storiografici fu causato in parte anche dall’attenta politica dei Medici, che esercitarono uno stretto controllo sulla produzione storica e sugli stessi archivi dello Stato. Anche la mancata pubblicazione dell’opera tanto apprezzata del M. è stata interpretata come una conseguenza della politica di chiusura della famiglia regnante nei confronti di ogni scrittura storica, perfino di quelle più favorevoli: incapaci di organizzare una propria storia ufficiale i Medici preferirono una serrata totale, interrompendo in questo modo l’antica tradizione storiografica di Firenze. IMPORTANTE DISANIMA SUI NOMI E SUI COGNOMI FIORENTINI NEI DOCUMENTI .
Storia della nobilta' fiorentina :discorsi inediti o rari Altro saggio importante e' lo studio sulle armi delle famiglie fiorentine
Piu' che altro e' una sorta d'iniziatore
anche se non esente da errori
"Dell'arme delle famiglie fiorentine", in Discorsi, Florence, 1585,
2e éd., 1755, t. 2, p. 1--132. A cura del Manni
Dell'arme delle famiglie fiorentine / Vincenzo Borghini ; con le annotazioni di Domenico Maria Manni. Firenze nel 1755
Lo studio della genesi del cognome fiorentino va studiato sugli antichi documenti , editi o in Archivio di Stato ( diplomatico ) Va seguita nelle cronache di contemporanei .......................segue................................... due documenti che aiutano a capire la composizione del ceto dirigente fiorentino intorno al 1200 : anno 1197 Giuramento della Lega toscana : i Consoli ed i Consiglieri fiorentini giurano la Lega anno 1201 Alleanza dei Fiorentini coi Senesi : giurano i Fiorentini Fondamentali per l'individuazione in questo periodo sono le "genealogie" compilate dal dr Enrico Faini .......................segue................................... Gia questi pochi documenti ci fanno dubitare delle famiglie di primo cerchio elencate da Giovanni Villani e da Dante Alighieri Il Malispini e' guardato oggi con molto sospetto di essere una imitazione del Villani , con antichissimi intenti di falsificazione genealogica Non dimenticando che si parlava e si pensava in volgare e che quindi il latino con cui si compilavano ( per antica tradizione ) i documenti istituzionali era conseguenza del pensiero in volgare La prosa di Giovanni Villani o di Dino Compagni ci mostra chiaramente quali debbano intendersi i cognomi fiorentini e come erano espressi Evoluzione del cognome fiorentino nei secoli...................Passaggio dalla forma originaria pseudo-latina al cognome fiorentino ad una forma latina pensata in volgare Inizialmenteil , a cavallo della meta' secoloXII il cognome ( quasi sempre ) significava ed esprimeva la discendenza da un eponimo Era sancito l'essere nipoti o figli ( poi discendenti ) di un individuo ben conosciuto dalla comunita' Neri Piccolino fratello di Farinata Nel marzo 1251 Neri Piccolinus DE FILIIS UBERTI civis Florentinus, Nobili et egregio viro multe probitatis ac sapientiae decorato, honorabili Dei gratia potestati Narnensi,et eiusdem civitatis consilio et comuni, Neri Piccolinus de filiis Uberti civis Florentinus, eadem gratia potestas comunis Sancti Geminiani.................... Intorno alla meta' del XIII si comincia a fissare l'appartenenza ad una famiglia nella forma DEI o DEGLI rimanendo comunque le forme X+Y+Z e le forme .........de filiis ........ S'intende DE DOMO DE e si semplifica con DE Vediamo nel "Libro di Montaperti" --------Montaperti anno 1260 interessante vedere nella sfortunata impresa lo zio di Dante : Burnettus Bellincionis Alaghieri ( Burnettus Ballincionis Alaghieri de Alagheriis ) ---------------continua----------------- Il prof Sergio Raveggi ha redatto un elenco molto importante
Signoria , gonfalonieri , buonuomini.............................uno studio del prof . Sergio Raveggi L’elenco degli eletti nei governi fiorentini dall’istituzione del priorato all’agosto del 1343, cioè fino a quando la
città fu suddivisa in sestieri, è stato compilato sulla base del codice dell’ASFi denominato Priorista di Palazzo, confrontato e integrato con le altre fonti citate in nota.
Si è scelto di proporre i nomi nella forma latina, come era uso nei documenti coevi e nei più antichi prioristi, ma si è ritenuto opportuno procedere ad una loro normalizzazione grafica per renderne più agevole il riconoscimento e la fruizione a fini statistici.
Sotto la data di inizio dell’attività di ciascun collegio governativo ( che come è noto aveva durata bimestrale ) sono riportati i nomi degli eletti, il sestiere di appartenenza e tra parentesi quadra, essendo frutto di un intervento in alquanti casi deduttivo, la famiglia dell’eletto.
Per le famiglie socialmente eminenti e di maggiore tradizione l’indicazione del cognome è già un uso piuttosto consolidato nel Duecento e lo diventa in crescente misura nel secolo successivo, cosicché naturalmente nessun problema pone l’indicazione dell’appartenenza familiare quando risulta esplicita
nelle fonti, né quando abbiamo la certezza che si tratti dello stesso individuo, qualche volta definito solo con nome e patronimico ed altre
anche con il proprio cognome.
Un’arbitrarietà lieve si è compiuta nell’indicare il cognome nei casi in cui esso non sia esplicito fin dalle prime attestazioni, ma lo diventi nel volgere di pochi anni o nella generazione seguente; molte delle famiglie che parteciparono al priorato divennero non a caso gruppo familiare
noto nei primi decenni di questo governo popolare acquisendo da allora un cognome stabile
Con una maggiore arbitrarietà invece, operando una scelta giustificata dall’interesse di rendere comunque evidenti i nessi stretti di parentela, si è
deciso di indicare molte volte patronimici e avonimici come se fossero cognomi, avendo, s’intende,la convinzione che si riferissero ad individui
dello stesso gruppo familiare.
Oltre a mettere a frutto le conoscenze acquisite in decenni di studio delle fonti fiorentine, per l’attribuzione delle forme cognominali ho consultato una quantità di contributi inediti ed editi di eruditi e genealogistiche dal XV al XIX secolo si cimentarono, con ricerche più o meno benemerite, nella redazione delle liste di questi antichi governanti, proponendole secondo il criterio della successione cronologica delle elezioni oppure in base alle partecipazioni delle famiglie; di quest’ultima tipologia mi limito qui per brevità a ricordare il prodotto più autorevole, il cosiddetto Priorista Mariani (ASFi, Manoscritti, 248-250 per gli anni che in questa sede prendo in esame ), della cui monumentale catalogazione per
famiglie mi sono servito sia pure con qualche critica cautela, rilevando imprecisioni soprattutto per famiglie e personaggi di minor rilievo escegliendo di rinunciare a varie attribuzioni di cognomi che apparivano anacronistiche o non suffragate da prove documentarie convincenti.
Ma in questo campo la perfezione è meta abbastanza chimerica e le scelte possono essere opinabili.
by prof. Sergio Raveggi E' EVIDENTE come il DE deve intendersi come APPARTENENZA AD UNA CASATA e non una particella facente parte del cognome DE Medicis sono i Medici e non mai i DE Medici, DE Machiavellis sono i Machiavelli e non mai i DE Machiavelli , ...................................... La visione sbagliata sull'argomento comporta errori distorsivi alla storia fiorentina Alcune pagine offrono chiarimementi su come esaminare e studiare i nomi ed i cognomi :
Non tutte le conclusioni sono oggi condivisibili , che Borghini confonde i modi di dire del suo tempo suo tempo col tempo antico , ma e' importante la discussione sulla genesi degli errori di attribuzione nella confusione tra cognome e patronimico
Ricordiamoci , a scusante , che studiosi come il Borghini , pur avendo a disposizione documenti oggi perduti, non avevano le possibilita' di visione dei documenti che oggi il piu' infimo studioso ha a disposizione
Alcune pagine tratte da "Storia della nobilta' fiorentina" Discorsi inediti o rari :
a cura di J.R. Woodhouse per le edizioni MARLIN ---Pisa ------edizione di pagine 377