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ing.Pierluigi Carnesecchi

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Storia dei Carnesecchi 1

Storia dei Carnesecchi 2

Storia dei Carnesecchi 3

 

 

UN DELITTO

 

 Si parla di Zanobi di Giovanbattista fratello del senatore Francesco

in realta' la storia che segue e' fortemente romanzata e tende a suscitare un moto di pieta' verso i due amanti e un moto di disapprovazione verso chi li ha uccisi

Si fa brutto Luigi Antinori dicendo lui avere la sifilide senza considerare che quindi se Maria Maddalena ..............

Si dice che GiovanBattista Cavalcanti fosse fratello di Elisabetta madre di Zanobi e cio' e' falso , per cui l'eventuale delitto fosse un delitto verso il suo stesso sangue ( il Cavalcanti zio di Zanobi )

Si insinua che l'eventuale assassinio abbia motivazione nell'amore di Zanobi respinto da Maria Maddalena

Non e' sicuro che sia stato Zanobi a uccidere il Cavalcanti perche' era un delitto a detta della gente

 

Di certo e' un delitto figlio del secolo

Un delitto necessario a lavare un'offesa che secondo la morale del tempo DOVEVA essere lavata e pubblicamente dalle famiglie offese

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Storie dei municipj italiani illustrate con documenti inediti: Milano‎ - Pagina 118 1838

... et essendo l'apparecchio riuscito assai copioso, il Carnesecchi indovinando
quel era in vero succeduto, ...

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La morte di Giovanni Battista Cavalcanti, e della Maria Maddalena del Rosso Antinori.

 

Esporremo ora per intero la morte di Giovanni Battista Cavalcanti, e della Maria Maddalena del Rosso Antinori.

Nacque Giovanni Battista, d'Anselmo Cavalcanti e della Maddalena Aldobrandini due delle principali famiglie di Firenze, e fu così ben dotato di beni di fortuna , e di natura quanto alcun'altro suo pari; possedeva tra gl'altri suoi effetti una magnifica villa lontana dalla città otto miglia chiamata Castelletti; vicino a questa era un altra villa posta al colle di Signa d'un cittadino nuovo , ma ricco chiamato Rosso del Rosso, che nell'accasarsi, e nel maritar le figliole, che furno parecchie s'era imparentato con le prime famiglie di Firenze; tra queste sue figliole una n'haveva nominata Maria Maddalena. La quale benchè di mediocre bellezza era però tanto graziosa, che con questa suppliva a quello si fusse potuto desiderare in lei di bellezza; la vicinanza delle ville diede adito a questi due giovanetti (che d'età andavano quasi del pari) di praticarsi famigliarmente, onde non fu gran fatto che nei lor teneri cuori s'accendesse poi un tal fuoco, che non si spense poi se non con l'estinsion della vita dell'uno, e dell'altra. Era Giovanni Battista un bellissimo giovane, e perciò si bisbigliò che Rosso del Rosso non volesse men bene a Giovanni Battista, che Giovanni Battista alla Maria Maddalena, e perciò egli non andasse così rigoroso, come si conveniva nell'osservare gl'andamenti della figliola per non disgustare il giovane; onde crescendo tutta via l'ardore tra di loro e la comodità tal'hora di parlarsi a solo a solo, e di vedersi ad ogn' ora diede a loro animo di passar avanti con i fatti. Avvenne che un giorno soprafatti da Giovanni Antonio del Rosso mentre parlavano a quattr'occhi, quale era zio paterno della giovane, il quale accortosi da più tempo avanti di questa benevolenza, trovandogli interruppe loro i discorsi et avendo saputo, che il Cavalcanti haveva già fatta chiedere al padre la Maria Maddalena per moglie, trovato Rosso suo fratello lo ragguagliò di quanto egli stesso haveva veduto j l'avvertì, che per tor via ogni occasione sarebbe stato bene di dare quella fanciulla a Giovanni Battista, che di già vi si vedeva inclinato, e replicando Rosso, che da lui non restava havendogli con essa offerti dieci mila scudi di dote, ma che egli ne pretendeva molti più; soggiunse Giovanni Andrea, che non era prudenza lasciare quei due giovanetti ingolfare senza speranza di conclusione, e che se il giovane non si contentava di dieci mila dargliene venti mila, e giuocarsene meno, conoscendo molto bene, a chi egli parlava, perchè Rosso era stato, et era uno de più rovinosi giuocatori che avesse allora Firenze. Il vero però fu, che questo parentado non ebbe la difficoltà nella dote, ma nell'ostinazione della madre del Cavalcanti, che operò ogni diligenza per disturbarlo, ma come andasse la faccenda non è necessario andar minutamente ricercando, basta dire che corse fama per quei paesi che quei giovanetti cioè Giovanni Battista, e la Maria Maddalena con la speranza del futuro matrimonio che si trattava venissero a dì quelle domestichezze, che si bramano da quelli che si vogliono bene, e la vicinanza della villa ne porse loro tal occasione, che molti ebber a credere, che in una ragnaia, o sia uccellaja vicino alla villa del Rosso venissero all'ultime sodisfazioni; il che non ardisco affermare, ma le cose seguite di poi danno qualche probabilità che così fusse. Interrotta di lì a poco ogni pratica di parentado, e maritala la Maria Maddalena a Luigi Antinori non rimase però estinto l'amore antico, anzi crescendo sempre non ostante che il Cavalcanti poco dopo s'accasasse (con più sodisfazione de'parenti, che sua) con la Margherita figliola del sen. marchese Bernardo Capponi, si rese sempre più vigoroso. Il detto Luigi Antinori era in effetto (o pure fingeva) grandissimo amico del Cavalcanti, e spesso si ritrovava assieme a giuochi, festini, e cene, siccome in campagna a balli, cacce, pescagioni, ed ogni altra sorte di passatempo, che si costuma di godere in campagna; con le quali occasioni trovandosi sovente i due amanti assieme in vece d'estinguersi più s'infiammava il lor desiderio, et aggiungendosi a queste cose una naturale antipatìa che haveva al marito la Maria Maddalena, come quella che violentata dall'autorità paterna haveva acconsentito a tal matrimonio, e che poca sodisfazione haveva seco in ogni conto, e per averla (secondo ch'ella haveva detto alle sue più confidente) piena di mal francese cominciò ella, a pensare, come a lei potesse venir fatto di ritrovarsi qualche volta a solo a solo con Giovanni Battista, e non potendo succeder questo in casa propria perchè oltre il marito vi habitava anco il cognato giovane avveduto; quale per avventura s'era accorto di qual cosa di questo innamoramento, si diede ella a pensare a qualche luogo, nel quale senza porger sospetto si potesse far questo congresso.

Aveva Luigi Antinori in casa sua tra gli altri servitori un tal Francesco detto comunemente Cecco da Scandicci, et una fante detta Maria dal ponte a Sievc ambedue scaltriti. e tra di loro confidenti, come quelli che s'amoreggiavano; con questi liavendo in progresso di tempo la Maria Maddalena (presosicurezza oblignandogli con amorevolezze, e con il chiudere gl'occhi ai loro amori) preparatosi il modo di poter trovarsi con il Cavalcanti, fuori di casa, e fu questo. Era la Ginevra Giraldi Anselmi amica, et anco un poco parente della Maria Maddalena, et anco vicina, habitando Domenico Anselmi suo marito in una casa posta nel corso vicino al Chiasso de'Sassetti, e di costei appunto fece assegnamento l'Antinori, come quella, che essendo donna libera, et allegra, et anco essa un poco innamorata non era netta farina, onde non ebbe gran rossore in scoprirgli lo stato suo, e l'amore che la consumava, nè intoppò gran dificultà per ridurla al suo volere, a farla condescendere a dar qualche volta ricetto nella sua casa s lei, et all'amante suo, e questo riusciva assai facile havendo la casa dell'Anselmi una riuscita, che resta dietro a san Miniato tra le torri, luogo assai solitario, e remoto, e molto a proposito per l'entrata di Giovanni Battista, al quale facendo ella per via di Cecco intendere il giorno, e l'ora concertata, et aggiustandosi con 1' Anselma per via della suddetta Maria, bene spesso sul mezzo giorno per modo di visita, e di diporto come s'usa tra le vicine in abito domestico, e con i suoi lavori di ricamo si diportava, non da altri accompagnata, che dalla sua Maria, partendosi dalla piazza degl"Antinori dove stava, e voltando per via de' Pescioni colà se n'andava a diportarsi con il Cavalcanti, il quale per mantenersi aperta questa comodità per i suoi diletti largheggiava in fare ogni cortesia all'Anselma, anzi, che per i di lei bisogni spendeva molti danari, a tale che in una sol volta gli fece donativo di due muli che valevano circa 2oo scudi perchè sgraziatamente haveva rotto il collo un mulo, che teneva l'Anselma per condurre le grasce delle sue possessioni a Firenze, e mostrando la Ginevra gli fusse avvenuto questo di sinistro, et altre disgrazie per tenere ella di mano a quelli amori; volle Giovanni Battista raddolcir l'animo dell'Anselma, e con generosa liberalità risarcirgli a molti doppi quel danno, e così qualunque volta che la Gine-vera si lasciava intendere di voler tor via questa pratica gli veniva ben tosto turata la bocca con nuovi regali, e si tirò così questa faccenda innanzi fino a tanto che il senatore Alessandro del Nero mandato ambasciatore alla corona di Francia fu Luigi Antinori eletto per una delle sue quattro camerate, si che detto Luigi passatosene in Francia, e trattenutosi qualche tempo lasciò in Firenze la moglie libera di sè stessa, e da poter fare quello che voleva, onde ferventemente, e con l'animo posato trovandosi ella con il Cavalcanti vogliono ch'ella s'ingravidasse et avendo poi partorito circa sei mesi doppo il ritorno del marito una bambina, che è la maggiore de'figliuoli dell'Antinori, volsero le donne che havevano indizio di tali andamenti, e che più volte gli fecero i conti addosso a ore ch'ella non potesse essere a patto niuno di Luigi, il quale non di meno se la prese per sua, come quello che non essendo stato scrupoloso ne con la madre, ne con le sorelle, non voleva nemmeno esserlo con la moglie. Ma amore , che sempre assottiglia l'ingegno de' suoi seguaci somministrò alla Maria Maddalena un' invenzione molto ben colorita, e che gli riuscì di gran comodo a'suoi interessi e fu questa. Aveva con saputa del marito fatta con il Cavalcanti una compagnia di negozio nel giuocare alle scommesse di maschio, o femmina, cosa che in oggi si usa assai tra le donne, con il qual pretesto, e di quando in quando scrivendo al Cavalcanti, mandavagli viglietto per Cecco, etesso rispondendogli avevano libertà di trattare assieme, et oltre di ciò gl'erono da lui mandate buone somme di danari, come se fussero avanzi delle loro comuni scommese, et avvenne che essendo una volta non so come capitata una di quelle lettere in mano a Luigi,ne fece scalpore, e minacciando protestò di volere ammazzare Giovanni Battista e conferì il tutto al cav. Castaldi cameriere del Gran Duca, et intimo suo confidente, il quale acciò non succedesse maggiore scandalo partecìpò a S. A. che con singoiar prudenza per reputazione d'ambe le parti quietò il tutto con imporre del passato perpetuo silenzio, e con fare una rigorosa correzione al Cavalcanti, il quale negò sempre, et in cambio di servirsi di quest'avvertimento mandatogli da Dio, o per essere un poco scredente, o pure instigato da lei, che continuamente lo stimolava invece di ritirarsene più s'ingolfò, onde arrischiandosi ogni giorno tanto l'uno che l'altra corsero diversi rischi, come appresso si dirà.

Racconta un cocchie.re che stette già con l'Antinori, che la Maria Maddalena s' era già preso tant' animo che non poche volte mentre il marito dormiva si levava dal letto e con l'ajutO dell' istesso cocchiere passava il Cavalcanti per la rimessa, et andavano trastullandosi insieme in una carrozza^ che quivi era riposta, la qual cosa poco piacendo al cocchiere per il timore che aveva di se medesimo se fusse venuta alla luce la trama, chiese licenza, e non ostante che la padrona s'affatticasse a ritenerlo non fu possibile, e questo doppo la morte di essa ha raccontato il tutto a diverse persone ; come ancora la balia d'uno de'suoi figlioli doppo la morte della Maria Maddalena raccontò, che essendo una sera Luigi fuori di Firenze, e la Maria Maddalena andata a letto con Giovanni Battista, picchiò Rosso del Rosso su le due ore di notte, che avvisata ella dalla Maria quale domandatogli quello dovesse fare gli rispose: aprigli, e digli ch'io non mi sento bene. Et ella in un attimo riposto Giovanni Battista, con tutti i suoi panni in uno scrittoino piccolo sotto un tavolino, dove gli conveniva stare tutto rannicchiato, e con estremo disagio, et ella fatto passare il padre in camera fingeva star male di dolor di stomaco, che volendo il padre mandar per il medico ella non vi consentì, et in quel cambio fece venire lo speziale, quale non trovò in lei altroche un poco d'alterazione, cominciò ella a mostrar di quietarsi, e finger d'aver sonno acciò il padre se n'andasse, onde egli su le quattr'ore si partì, et ella corse subito allo scrittoio, dove trovò Giovanni Battista che per il gran disagio s'era svenuto, onde chiamata la Maria, e con gran fatica ricondottolo nel letto a forza d'aceto, e di eleseruite lo fece tornare in se, et ella accarezandolo, e baciandolo come racconta la detta balia, che stava osservando questa scena per una fessura dell'uscio, lo pregava a scusarla, et a compatirla di quanto haveva patito per lei.

Aveva Luigi Antinori presa in affitto dal cav. Valori una villetta in Camerata, perchè la sua patrimoniale era nelle divise tocca ad Alfonso suo fratello, il quale per il licenzioso proceder della cognata s'era dal fratello diviso. In questa villa era andato Giovanni Battista per trattenersi da lei una notte. Francesco di Gio'vanni Battista Carnesecchi nato d'una sorella del Cavalcanti, e cognato ancora dell'Antinori haveva per moglie la Sestilia sorella della Maria Maddalena, che sapendo esso tutte queste pratiche non s'era ritenuto d'accennar tutto al cav. Gio. Gualberto del Rosso fratello della Maria Maddalena giovane ardito e furioso, quale avendo saputo questa gita del Cavalcanti verso Camerata, epartecipatola al detto cavalier delRosso, ambedue sul serrar della porta uscirno di Firenze, e s'avviarno passo passo alla volta della detta villetta, dove . arrivati circa le due ore di notte, e fortemente bussando fu loro aperto, e fattosi loro incontro la Maria Maddalena, finsero essi d'essersi partiti di villa d'un amico, et esser quivi venuti a cena, et albergo, et in apparenza fumo da lei ricevuti liberamente, e con buona cera, ma nell'intrinseco con gran cordoglio, come quella, che non punto semplice penetrò la vera cagione della loro venuta, e vidde il pericolo che haveva corso, imperocchè essendo quando fu picchiato messasi a tavola con l'amante, gl'era convenuto trafugarlo ben presto, col cercare di cavarselo di casa, come destramente fece per via d'una tinaja, e cosi in apparenza allegra introdusse il fratello, et il cognato, e con quelli tornossi e cena, et essendo l'apparecchio riuscito assai copioso, il Carnesecchi indovinando quel era in vero succeduto, con un ghiguetto forzato le disse: signora cognata voi al vedere state molto bene all'ordine. Al che rispose ella, che quelle crono rigaglie che dava la villa, e così cenorno mentre Giovanni Battista aggiratosi tutta la notte per quel paese si ridusse la mattina a Firenze mezzo morto.

Di tanti sinistri incontri ammonito, et avvertito, e pregato anco dai. parenti, et amici a levarsi da questa pratica, o almeno andare più circospetto non volle mai desistere. Onde il cielo sdegnato contro di loro, e non volendo tollerar più a lungo l'invecchiata dissolutezza d'un reciproco adulterio continuato tant'anni (tra persone, che per la numerosa famiglia, e per ogni altro riguardo erono divenuti insopportabili) andò preparando mezzi per punire un inconveniente tanto scandaloso, il che avvenne in. questa maniera. Era Luigi Antinori scalco della serenissima Gran Duchessa, la quale trattenendosi per la primavera a goder la villa di Baroncelli, oggi detta il Poggio Imperiale, per il che aveva Luigi bene spesso (rispetto al suo servizio) necessità d'albergare fuori di Firenze, il che cadendo molto bene in acconcio a i due amanti, bene spesso si trovavano insieme. Successe che dovendosi la domenica de 26. maggio consecrare alcune monache nel monastero di s. Monaca , tra le quali era una sorella della Maria Maddalena, et una figliola d'Antonio Federighi nata d'una sorella del Cavalcanti, il che essendo noto alla serenissima padrona, come quella che clementissima diede licenza, e consigliò Luigi, che dovesse come parente intervenire alla funzione del detto Sacramento, che poi tornasse la sera in Firenze per non avere la mattina a levarsi troppo per tempo; del qual consiglio valendosi Luigi se ne venne alla volta della città accompagnato da un solo suo paggio, et arrivato a casa dopo l'ore due di notte picchiando più e più volte, non gl'essendo aperto, perchè la Maria Maddalena non aspettandolo la sera in Firenze haveva introdotto il suo amante, con il quale essendo posta in letto senza sospetto si tratteneva, si che non aveva in quella strettezza di tempo potuto dargli agio di rivestirsi, ne cavarlo fuori di casa \ sospettando Luigi di quell'indugio, e venuto dubbioso di quello, che era se n'andò a casa di Francesco Carnesecchi suo cognato ivi vicino, e non trovandolo s'abbattè ad esservi Zanobi Carnesecchi di lui minor fratello, dal quale più volte per la ragione che appresso toccheremo era stato instigato a liberarsi da quell'infamia, e gli espose in poche parole il suo conceputo sospetto ; onde sollecitato più che mai a prender la vendetta, e promessagli perciò una pronta assistenza ambedue se n'uscirno a dirittura con due torce accese, portate da due paggi, e furno in un baleno alla casa dell'Antinori. Erono come s'è detto Francesco, e Zanobi Carnesecchi nipoti di Giovanni Battista et avendo il lor padre per interessi civili, litigato assieme erano rimasti poco amici et aggiungevasi ancora, che Zanobi essendo anche egli invaghito della Maria Maddalena, e consapevole dell' amore, che passava tra lei, et il Cavalcanti, la richiese dell' amor suo, et avendo da lei ricevuta una resoluta negativa, egli le soggiunse, che se ella compiaceva al zio poteva anco sodisfare al nipote; onde ella inasprita per questo strano modo di procedere, coraggiosamente se lo levò d'attorno con parole risentite, onde egli da quel tempo in poi nutrì contro di essa, e contro del zio un odio implacabile, e che partorì poi quei dolorosi effetti, che poco appresso si narreranno. S'erouo in questo mentre Giovanni Battista, e la Maria Maddalena, così in fretta al meglio che poterono rivestiti, e volendo ella trarlo di casa per una porticella, che risponde nel vicolo che è tra la casa dell' Antinori, e quella del Giacominj non vi fu modo perche non si trovò mai le chiavi, e non potendo farlo passare per la porta principale per esservi già Zanobi, e Luigi con i due paggi con le torce da lei molto ben riconosciuti dalla finestra, rassicuratasi però perchè non v' era il cavaliere suo fratello. per meno reo partito l'ascose in una camera terrena, poi di sopra fece dalle serve aprire al marito, che tornato di nuovo all' uscio fortemente bussava , onde fattosele incontro con sembiante allegro amorevolmente l'accolse. Entrati dunque in casa entrorno anco i paggi, che con le torce accese havevano tenuto su i canti, e salendo tutti in furia le scale diedero occasione a Giovanni Battista di pensare al suo scampo. Posato dunque in un canto il suo spadoncello, che haveva se n'uscì di camera, ma nell'uscire percosse in alcuni quadri, ch'erono appoggiati ad una tavola, e ne fece cadere uno, onde sentito il romore quei ch'eron già sopra scesero in furia le scale, e se n'uscirno fuori correndo per giungerlo.

Non era riuscito a Giovanni Battista allontanarsi perche di poco haveva cominciato a patir di gotta, che Zanobi, et il suo paggio con la torcia lo sopragiunsero su la piazzuola di S. Sisto, il paggio lo riconobbe per fuggitivo alle gambe, non avendo egli per la fretta potuto mettersi le calze che poi gli furon trovate in tasca, et insegnollo a Zanobi, che avventatosegli addosso con l'arme gli diedre molte ferite, mentre egli non potendosi difendere, ne fuggire si raccomandava al nipote, dicendogli: Ah! Zanobi, e che v'ho io mai fatto, che m'abbiate a tor così miseramente la vita? Concedete almeno all'anima mia un poco di spazio di penitenza. A questo caso s'abbattè Antonio Ciampoli giovane di buone condizioni, e conosciuto da Giovanni Battista che se gli raccomandò, ma egli non havendo armi procurò d'ajutarlo con le parole, ma minacciato da Zanobi della propria vita fu necessitato a ritirarsi. V'arrivò intanto Luigi, che sentendo chieder perdono dal Cavalcanti, già ridotto a mal termine s'intenerì et increscendogliene diceva a Zanobi: basta, basta. Ma non giovò perche secondoche fu fama abbattutosi quivi Francesco Carnesecchi nel tornarsene a casa, venendo da una compagnia di notte,incitò il fratello a privar di vita Giovanni Battista, il quale mentre ferito recitava il miserere, spirò. Tale fu la morte di Giovanni Battista Cavalcanti, e l'uccisore di lui fu Zanobi Carnesecchi secondo che si disse da chi si ritrovò presente, et i vicini che al rumore corsero alle finestre, e maggiormente ciò si manifesta per che fu trovata in ……………. morto una ciocca di capelli biondi e ricciuti, e riconosciuti per di quelli di Zanobi, il quale tornatesene con il fratello, e con Luigi nel convento de P. P. Teatini fu da Luigi raccomandata loro la moglie caldamente, con pregargli a caccargliela di casa, gli andorno a casa 1' Antinori, e trovorno la Maria Maddalena che come presaga della morte di Giovanni Battista , e perciò poco curante del vivere non haveva voluto per suo scampo torsi di là, la quale in atto tutto doloroso e piangente stava a piedi dell'immagine di san Domenico raccomandandosi a Dio , che sopragiunta da essi, disse loro : ammazzatemi giacchè avete ammazzato il vostro zio; e rispondendo essi che aveva ammazzato il ………………............, e che dovrebbe a quell'ora aver tolta la vita anco a lei, replicò loro, che morirebbe volentieri, e che di tutti i falli da lei commessi da fanciulla n'era stata la cagione suo padre, e da maritata Luigi suo marito ; e cercando essi cavarla di quivi disse a loro risolutamente che non voleva uscir di casa , e se il marito la voleva uccidere venisse pure a far quello che gli tornava bene, e che ciò doveva haver fatto molto prima , e non allora doppo una lunga tolleranza, mentre sapeva i suoi errori, e che avrebbero fatto meglio a condurgli un confessore. Onde quelli volendola cavar di quivi cominciorono a spaventarla con dire che poteva star poco a venire il bargello, e condurla in prigione, e così la mossero dalla sua pertinacia , e con le buone la condussero a casa loro, e la diedero in custodia alla Sestilia sua sorella, con la quale discorrendo della sua disgrazia mostrava di non esserdel tutto disperata della vita di Giovanni Battista, perchè conosceva che Luigi non era da tanto a torgliela, e se pure era stato morto non lo poteva bavere ucciso altri che Zanobi per non havere ella voluto compiacere all'amor suo.

Poco avanti giorno comparve a casa il Carnesecchi un lor parente per il quale havevano mandato per consigliarsi, il quale informato del tutto, e veduta quivi la Maria Maddalena disse loro: che volete voi far quivi di costei; bisogna levarla via. Il che udito da lei così rispose: su via conducetemi al macello, e se m'havete a far piacere alcuno fate voi, poi che non essendo vivo Giovanni Battista non voglio viver ne anch'io. La qual cosa intesa da Francesco la caricò di mille villanie, et interrogata dove volesse esser condotta, così rispose: a piedi d'un confessore , e poi alla sepoltura. Pensorno di condurla in un monastero, ma per esser troppo buon'ora risolvettero mandarla a casa là" Vespuccia vedova, loro zia cugina, che abitava nel fondaccio di s. Spirito allato al senatore Arrighetti, quasi all'incontro alla casa del Cavalcanti. Messa dunque la Maria Maddalena in una carrozza, assieme con Francesco suo cognato , e Zanobi guidandola colà la condussero, e per la strada mai restò Francesco d'ingiuriarla, e tanto forte, che fu sentito da persone degne di fede, e l'ultime parole con le quali la lasciò furono queste: addio sciagurata infame. Era la Vespuccia ad una sua villa poco lontano da Firenze, ma gli fu aperto da una fante, e fatto levar Francesco figlio di lei, giovane di a5 anni, e fattogli succintamente sapere il seguito, lo pregò che andasse a vedere se Giovanni Battista fusse vivo, o morto, dicendo che andasse verso s. Sisto perchè quivi l'ho sentito l'ultima volta gridare. Andò il Vespucci, e tornato riferì, ch'era morto, la qual novella gli venne in. breve confermata dai pianti che sentirono in casa del Cavalcanti, dov'era già pervenuto l'avviso; per la qual cosa prorompendo ella in pianti, e strida fu per morir di dolore, et uscita di sentimento rinfacciava al marito tutti i benefizj ricevuti in tant'anni dal Cavalcanti, e malediceva l'ora, e il punto ch'ella nacque, e ch'ella gli venne alle mani, e con voce alta narrando i fatti suoi si faceva in tal guisa sentire ai vicini, et a quelli che passavano per la strada, che la Maria Maddalena Aldobrandini madre del Cavalcanti, che pure haveva di che piangere s'ebbe a ritirare in altre stanze per non sentirla. Alla fine tornatasene la Vespuccia di villa, e dal figlio inteso il tutto, con il di lui ajuto la levò dalla finestra, e condottala a letto cercò quietarla nel miglior modo che sapeva. Il Vespucci indi a poco uscì di casa, e la madre si serrò in camera con la Maria Maddalena dove si trattenne per spazio di due ore, che si cousumorno tutte in doglienze, e rammarichi contro la crudeltà del padre, che l'haveva maritata contro sua voglia a Luigi, e contro al medesimo Luigi che doppo una dissimulazione, e tolleranza di tant'anni haveva intrapresa una risoluzione cosi crudele, ed in affermare più volte, che aveva da morire per mano del cavaliere suo fratello. Su l'ore tredici la Maria Maddalena s' addormentò, onde la Vespuccia sua zia tirato a sè 1' uscio di camera, et ordinato alla serva che non aprisse l'uscio a nessuno, serrato prima l'uscio dell'orto, et appresso quello della via se n'andò fuori alla messa; intanto fattosi tardi, e ragunatisi in s. Monaca tutti i parenti, mancandovi il Cavalcanti, la Maria Maddalena, Luigi Àntinori, et altri interessati nel trambusto seguito, cominciossi prima a bisbigliare, poscia a parlarsi apertamente della morte di Giovanni Battista, e della cagione, la qual cosa pervenuta all' orecchie del cavaliere del Rosso, e forse dettogli da Francesco Carnesecchi, come si credette, se ne volò a casa di Luigi, e non vi trovando ne lui, ne la sorella, domandato dov'ella fusse, et inteso da Cecco, come era dalla Vespuccia colà si inviò et immaginatosi che non gli sarebbe stato aperto 'pensò che non gli sarebbe riuscito l'entrarvi, et essendogli noto il sito di detta casa, e chi la confinava, presa in presto una scala da un barbiere, e fattosela portar dietro dal fattore se n'entrò nel chiasso, che dal fondaccio arriva alla chiesa di s. Spirito, et appoggiata la scala ad un tetto d' una rimessa che rimane assai più bassa, e quivi salito, e di lì sceso nell'orto della casa del cerusico Ballerini, e da quello nell'orto della Vespuccia ove si credette entrare a dirittura in casa, ma trovò l'uscio dell'orto serrato, onde tacitamente si messe ad aspettare, che congiuntura porgesse il tempo di poter dare esecuzione al suo fiero proponimento", la quale non tardò molto a venire perchè la serva del Vespucci eh' era restata sola in casa dalla Maria Maddalena che tuttavia si tratteneva in letto piangendo, chiestole licenza d'andare nell'orto a corre alcune erbette per la cucina, non ebbe a pena aperto l'uscio, che il cavaliere correndo salì di sopra, ed entrato in camera dov' era la sorella, quella con dodici pugnalate (la maggior parte nel petto) uccise, senza lasciarle altro tempo, che dire una sol volta: Oh! Dio, cogliendo ad essa in un sol punto la vita, l'onore, e forse la salute dell'anima. Tale fu il fine di questi sfortunati amanti; i quali nella sera del 26. maggio dell'anno 1652 furono portati a seppellire in s. Spirito, quello nella sepoltura dei Cavalcanti, e questa in quella degli Antinori, contigua l'una all'altra. Furono universalmente compianti, tanto più quando si seppe che il Cavalcanti era stato ammazzato dal nipote, giacebè prima che il Carnesecchi pigliasse per moglie la sorella della Maria Maddalena sapeva molto bene questi amori, e fu di poi osservato, che il giorno di s. Giovanni, che venne doppo, facendo Zanobi il bello nella solita cavalcala per il corso del Palio, con un giubbone di teletta d' oro incarnato, fusse ancor macchiato del sangue del zio, e fu da molti scansata la sua compagnia, sicchè gli convenne accompagnarsi con un forestiero. La resoluzione del cavaliere del Rosso fu stimata da tutti troppo impetuosa, e senza consiglio, poichè la morte di lei non servì ad altro che a propalare l'infamia del proprio sangue, imperocchè se pure doveva la Maria Maddalena pagare con la morte il suo fallo, non doveva esserle data per altre mani, che di quelle del marito. Luigi Antinori s' era frattanto trasferito in s. Michele, quale amaramente pianse la morte della Maria Maddalena sua moglie, maledicendo il cavaliere, e le sue furie e con molta dificultà s'indusse a dargli la pace ; e perche Cecco, e la Maria riempirono Firenze di cicalate, essendo da molti, come servitori di casa interrogati sopra del seguito, pocurorno gì' interessati far bandir Cecco fuori dello stato pena la galera, e la Maria dieci miglia lontana da Firenze; Giovannino paggio del Carnesecchi fu pochi giorni dopo inviato a Mantova a servir certi cognati dell'Antinori medesimo; Luigi avuta la pace dalla Maddalena Aldobrandini, e da chi altri la potesse havere, fu poco appresso dalla giustizia assoluto, e per grazia rimesso al servizio di prima, e di questa grazia partecipò anco Zanobi il quale fu principio e strumento di questa tragedia, ma non potette il detto Zanobi restare impunito dalla divina giustizia perchè dal tempo che egli commesse cosi atroce delitto, oltre all'esser da tutti universalmente mal visto, mal volsuto, e reso poco meno che odioso a se stesso doppo d' aver passati dieci anni di vita molto travagliata, finalmente l'anno 1661; si morì in tempo che disunito dal fratello , con il quale sempre ardentemente litigò, era ridotto in istato miserabile, pieno di fastidj, e di debiti.

 

 

FINE.

 

 

 

 

 

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